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Roma ha bisogno di una rete di metropolitane capillari

Cinquantadue. Sono ben cinquantadue i minuti che i romani impiegano per raggiungere il proprio posto di lavoro. A certificarlo è Moovit, che nella giornata di oggi, 13 dicembre, ha pubblicato i dati 2022 sulla mobilità in Italia e nel mondo. “Ma Roma è grande”, è la solita giustificazione. Eppure, sempre da dati Moovit, lo spostamento medio dei romani è di appena 7,52 km, contro gli oltre 8 di Napoli, Milano, Venezia e Bologna, dove il tempo di spostamento medio è rispettivamente di 45, 44, 39 e 36 minuti.




Il riempimento dei mezzi all’80% vuol dire 4,8 persone al metro quadro

In questi giorni non fanno altro che circolare foto di metropolitane in ora di punta. Persone ammassate, poco distanziamento e con essi la netta impressione che il trasporto rapido di massa non sia sicuro. Nessuna città è stata risparmiata: Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli.  Non c’é rete metropolitana e, più in generale, non c’é rete di trasporto pubblico che non vanti un articolo scandalistico o una polemica feroce.




Mobilitiamo Roma. ma come?

Ultimamente sta facendo molto discutere la proposta dei Radicali di indire un referendum che proponga la messa a bando del servizio di trasporto collettivo romano. Il principio basilare di questa iniziativa è sintetizzato nello slogan “il bene comune non è l’ATAC, ma il servizio offerto ai cittadini”: Secondo i Radicali, l’inefficienza del trasporto pubblico è da imputarsi principalmente alla cattiva gestione amministrativa di ATAC che dall’alto della sua posizione monopolistica non sente la necessità di farsi efficiente. Per questo, questi ultimi, propongono di mettere a bando il servizio costringendo l’ATAC a dover rispondere ad una concorrenza privata attraverso una liberalizzazione. Ma è veramente questa posizione monopolistica la causa dell’inefficienza di ATAC? Siamo realmente sicuri che un altro gestore farebbe tanto meglio di ATAC?