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I romani vogliono le metro (e hanno ragione)

Se in questi giorni vi è capitato di scorrere le pagine dei Social Network di assessori e consiglieri vi sarete certamente accorti di un fatto. I post, come mai prima d’ora, sono letteralmente sommersi da commenti di cittadini che chiedono a gran voce la costruzione di nuove metropolitane.




L’importanza di chiamarsi Metro E

Il futuro della Roma-Lido si deve chiamare Metro E. Oggi qualsiasi prospettiva di miglioramento del servizio è impantanata nel fango generato da un lato dal disorientamento totale della Regione e dall’altro da un Comune lento e farraginoso, anch’esso senza guida.




Leggende Metropolitane. Il ridicolo rischio fruibilità del Colosseo.

Sono storie insolite; ottengono largo eco tra i media perchè verosimili anche se non documentate. Il forte connotato emotivo che evocano garantisce una larga e facile diffusione. Qualsiasi necessità di dimostrazione viene spiazzata. Un vocabolario drammatico alimenta timori e disagi legittimi. Così ha preso vita nel tempo una nutrita antologia di leggende che puntano sistematicamente a screditare le metro a Roma. Con questa rubrica vogliamo sconfessare le più grandi stupidaggini messe in circolazione sul mezzo di trasporto a noi più caro. Basta Leggende Metropolitane!




PUMS, il piano che ancora non c’è

Il piano è ben lungi dall’essere approvato. Quanto reso pubblico la scorsa settimana, ora come ora, sono solamente disegni o poco più. Valutazione trasportistica e ambientale vanno ancora completamente affrontate. All’amministrazione tutto questo sembra non interessare. La priorità sono le discutibili invarianti calate dall’alto e per lo più prive di qualsiasi validazione. Punteremo con forza sulle successive fasi per far rispettare la volontà dei cittadini.




Salviamo le concesse. Accordo tra Stato, Regione e Comune

Venti anni: tanto è passato dalla cessione delle ferrovie concesse alla Regione. Manca ancora una visione complessiva. Troppi propositi senza nessuna azione concreta. Il comune avanza delle proposte, sposando molte delle nostre idee, ma si scontra con la titolarità di gestione, programmazione e proprietà. Oggi avanza il rischio di una improvvida gestione statale nelle mani di RFI. Serve una svolta decisiva, al di là delle tante parole. L’unica soluzione, a nostro giudizio, è un Accordo di Programma tra Stato, Regione e Comune.