Perché il Ministro delle Finanze si sbaglia sulla Metro C
Oggi il Ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti è intervenuto sulla questione del definanziamento della Metro C, ma ha detto delle cose che ci lasciano alquanto perplessi.
Oggi il Ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti è intervenuto sulla questione del definanziamento della Metro C, ma ha detto delle cose che ci lasciano alquanto perplessi.
In queste ore una notizia ha scosso la Metro C: si parla di un possibile taglio di 425 milioni di euro dal fondo statale di 2,8 miliardi che dal 2022 copre i costi di realizzazione dell’opera. Un fulmine a ciel sereno, che potrebbe portare addirittura allo stralcio della Tratta T1 da Clodio a Farnesina.
Con l’avvio dei lavori della stazione Venezia inizia finalmente il percorso che porterà la Linea C fino a Clodio/Mazzini.
Alcuni mesi fa si è tornato a parlare di un intervento che appariva ormai molto e sepolto: la tratta T6B della Metro C, ovvero la tratta in diramazione Torrenova-Banca d’Italia.
Cosa c’entra un termovalorizzatore con le metropolitane? Teoricamente nulla. Tuttavia, la procedura adottata dal Comune di Roma per la realizzazione del nuovo impianto costituisce, senza dubbio, un precedente amministrativo importante anche per le metropolitane.
Nella Legge di Bilancio 2023 non c’è la Metro C. Se il Parlamento dovesse approvare così com’è la proposta di Legge del Governo Meloni, si tratterebbe di una notizia devastante per il finanziamento della linea. Le risorse assegnate recentemente dal Governo Draghi, infatti, sono numerose, ma non sono sufficienti e non permetterebbero di completare la Linea C neanche fino a Clodio.
“O chiudiamo il contenzioso o non si va avanti”, questo è quanto dichiarato sulla Linea C dall’Assessore Patané all’agenzia DIRE, a margine del XII Congresso della Fit-Cisl Lazio, relativamente alla possibilità che Roma acceda al fondo da 3,7 miliardi per cinque città, messo a disposizione dal Governo, per proseguire con la realizzazione delle metropolitane.
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