Il Comune di Roma vuole ammazzare il 19 (e gli altri tram in Prati)
Due indizi non fanno una prova, ma tre sì.
Sono troppi gli allarmi in queste settimane che ci fanno pensare che non solo il 19 non verrà più riattivato il 20 gennaio, ma che si arriverà ad un prossimo smantellamento della rete tranviaria nel quartiere Prati.
LA PEDONALIZZAZIONE DI VIA OTTAVIANO
La nuova via Ottaviano è bellissima e sarebbe ancora più bella con il tram, proprio come le meravigliose aree trampedonali europee. Pensiamo ad Alexanderplatz a Berlino, per dirne una.
Tuttavia, l’attuale disciplina di traffico applica a via Ottaviano non permette ai tram di circolare lungo la strada. Infatti, i segnali stradali posti lungo l’asse indicano solamente che via Ottaviano è una “area pedonale”. Ai sensi del codice, su area pedonale non possono circolare in alcun modo i tram.
Per poter far circolare i tram in ambiti dove vi sono molti pedoni ai margini della strada, ove non vi sia marciapiede, l’unico modo è applicare la segnaletica di cui all’art. 3 comma 36 del codice, ovvero inserire ai margini della corsia tranviaria una linea bianca che delimita l’area sicura per i pedoni, con l’apposito cartello e segnale a terra.
In questo modo è possibile far coesistere pedoni e tram senza marciapiedi.
IL 19 NAV NON ARRIVA PIÙ A RISORGIMENTO
Il bus sostitutivo del 19 storicamente arrivava a Risorgimento. Ci si aspettava che tornasse a risorgimento dopo i lavori, in previsione della riattivazione del tram, ma è tutt’ora limitato Giulio Cesare.
SONO SPARITI I TRAM CLODIO-BARLETTA E LA TRANVIA DELLA MUSICA
Teoricamente, nell’ambito dell’avviso numero tre per l’accesso ai fondi MIT ci sarebbero dovuti essere ben 7 tram, divisi in 5 lotti progettuali.
In un’odierna nota stampa il Comune ha annunciato che presenterà solo 4 dei 5 lotti: sono sparite le tranvie Clodio-Barletta e Barletta-Musica, nonostante non solo siano state progettate, ma siano già pronte per l’invio al MIT, similmente agli altri lotti.
Un altro segno evidente di allontanamento del tram da Prati.
LE CONSEGUENZE SULLA TVA
Senza Risorgimento non ha più senso il ramo Vaticano della TVA, che andava proprio a collegare la rete esistente.
L’impressione è che il Comune sia infatti intenzionato a far saltare tutto il ramo: originariamente la fase di cantiere iniziale prevedeva un servizio Risorgimento-Giureconsulti, e poi il prolungamento a Termini. La nuova fase invece prevede un servizio limitato (inutile) a Cavalleggeri.
Appare evidente che manchi un pezzo, il pezzo per il vaticano.
LA METRO C NON C’ENTRA NULLA
Si potrebbe pensare che il disimpegno su Risorgimento e in generale sui tram in Prati possa essere dovuto al futuro e si spera più prossimo possibile cantiere in via Barletta.
Questo è assolutamente non vero. Come accadrà peraltro a Chiesa Nuova, il tram può essere messo al margine della strada (al limite in regime di senso unico alternato) e agilmente proseguire l’esercizio compatibilmente col cantiere.
Inoltre non vediamo come la tranvia per Clodio o per l’Auditorium possa creare alcun problema alla Linea C, visto che seguono un altro tracciato che non interferisce con la C ed anzi, ne è perfettamente complementare.
Non solo il PUMS prevede entrambi i servizi, ma anzi il ramo Clodio della tranvia serve proprio a giustificare la mancata adesione alla prescrizione della Valutazione di Impatto Ambientale della Linea C che costringerebbe la linea a deviare su Clodio ritardando di molto l’apertura dei cantieri, dovendo fare un nuovo progetto e nuove analisi.
Facendo il tram su Clodio si giustifica, facilissimamente, il non dover far deviare la Linea C rispetto al tracciato da progetto preliminare, che è quello attualmente progettato anche in via definitiva.
IL SINDACO HA PAURA?
Sembra chiaro che ci sia una grande paura di far ripartire i cantieri a Roma dopo il Giubileo. È così bello aprirli e raccontare che “Roma si apre”, ma il Sindaco deve capire che non bastano due anni di lavori per la città dei sogni.
Di cantieri ce ne saranno e tanti, e ce ne dovranno essere ancora, se si inizia a far passare il messaggio che possa non valerne la pena è un attimo che ci si trova immersi nelle proteste.
Ma i cantieri valgono la pena, sempre, e sarebbe un peccato se il primo a non capirlo fosse proprio il Sindaco col caschetto giallo.
vi ricordate del tram 13? Allora parlavano della “CURA DEL FERRO”.
Poi questi signori vogliono estendere la ZTL riducendo il servizio pubblico
il tram 19 non va tolto anzi bisogna rimettere il tram 13.
Ma di cosa stiamo parlando? Questi fanno quello che vogliono