Metro C: allarme taglio fondi, a rischio il prolungamento a Farnesina
In queste ore una notizia ha scosso la Metro C: si parla di un possibile taglio di 425 milioni di euro dal fondo statale di 2,8 miliardi che dal 2022 copre i costi di realizzazione dell’opera.
Un fulmine a ciel sereno, che potrebbe portare addirittura allo stralcio della Tratta T1 da Clodio a Farnesina.
Tuttavia, nell’articolato del progetto di legge di bilancio, ovvero nella cosiddetta “Sezione I” della Legge, non sembra esserci nessun provvedimento che preveda un taglio immediato del fondo. In quel caso, infatti, dovrebbe figurare un qualche articolo che deliberi la riduzione del fondo di cui all’articolo 1 comma 478 della Legge 197/2022, cioè l’atto con cui il Parlamento ha messo a disposizione le risorse per le Tratte T2 e T1, ovvero le tratte tra Venezia e Farnesina.
Questo significa che, stando al solo Progetto di Legge, il fondo dovrebbe comunque mantenere la sua capienza totale e garantire il finanziamento necessario per coprire integralmente i costi della Metro C. Non c’è cioè una cosiddetta “innovazione normativa”, che possa determinare una riduzione dell’ammontare complessivo del finanziamento.
Tuttavia, la situazione si complica se esaminiamo più attentamente gli allegati tecnici alla manovra finanziaria. Negli stati di previsione del MIT, infatti, si può trovare un dimezzamento delle previsioni di spesa per gli anni dal 2025 in poi.
Stando alle intestazioni delle tabella il dimezzamento sarebbe proprio dovuto ad un qualcosa di scritto nella Sezione I del progetto di Legge, che tuttavia abbiamo letto e riletto e come dicevamo, nel mare di riduzioni dei fondi alle infrastrutture e alla progettazione, non cita mai riduzioni del fondo di cui all’art. 1 comma 478 della Legge 197/2022.
Perciò due sono le alternative: o c’è un qualche dettato normativo che con varie giravolte finisce per intaccare di rimando anche la Metro C, oppure c’è un errore di qualificazione della riduzione, che potrebbe essere dovuta ad una semplice modificazione del piano dei pagamenti, per rendere la spesa coerente con l’andamento dell’opera.
Andamento che, purtroppo, è lento. Troppo lento. Anche se questa storiaccia dovesse risolversi nel solo adeguamento al programma di spesa sarebbe comunque una sconfitta, perché segnala l’estrema lentezza con cui dal finanziamento del 2022 si sta andando avanti verso la realizzazione delle Tratte T2 e T1, nonostante l’appaltatore dell’opera sia già individuato.
Quanto ancora ci vuole per vedere il definitivo della Tratta T2 approvato? Quanto ancora dobbiamo aspettare per vedere partire la progettazione della Tratta T1? E intanto i soldi sono fermi lì, in attesa che qualcuno li distolga verso altro mentre noi guardiamo da un’altra parte.
MA ORA, IN CONCRETO, CHE FARE?
Serve un controllo della situazione da parte dei parlamentari romani, che possa chiarire l’effettiva situazione dei finanziamenti della Linea C. Non possiamo rischiare di non realizzare la tratta T1, cosa che avrebbe conseguenze gravissime anche sulla sostenibilità dei cantieri della T2.
Certo è che con il disinvestimento generalizzato cui stiamo assistendo nel progetto di legge, purtroppo, il futuro dei nuovi progetti come la Linea D o i prolungamenti di A e B appare davvero incerto. Affidarsi allo stato centrale per i finanziamenti è necessario, ma nei prossimi anni potrebbe rivelarsi non sufficiente.
Come al solito i soldi per Milano ci sono e per Roma vengono tagliati. Vorrei sapere per cosa sono stati utilizzati questi 425 milioni.
Devono fare presto con la fase progettuale, sennò i finanziamenti prima o poi vanno via.
Paradossalmente togliere i finanziamenti per la tratta T1 non sarebbe un grosso guaio se fosse subito dopo rifinanziata con l’obbligo però di rimediare al più grosso errore che attualmente la riguarda.
Il capolinea al Ministero della Farnesina, che dista poche centinaia di metri dall’anello ferroviario, priva quel settore della città del famoso “Effetto Rete” di cui continuamente si parla.
E, se per realizzare la tratta T1 potrebbero volerci 10 o 12 anni, rimandare la connessione tra linea C e anello ferroviario al prossimo appalto significa, visti i tempi della nostra città, aspettare almeno un quarto di secolo se non oltre.
Nell’occasione sottolineo anche che sarebbe opportuno semplificare il percorso della tratta T1, a mio avviso non serve sottopassare due volte il Tevere per arrivare all’Auditorium che può essere servito dalla stazione di piazza Euclide realizzando una semplice galleria pedonale di collegamento.
Perfettamente d’accordo sull’ultimo punto. A mio parere l’Auditorium è già adeguatamente servito dal tram 2, che ha la capacità adeguata al bacino di utenza. Mi è capitato di andare a numerosi concerti usando i mezzi pubblici e mi sono sempre trovato bene con il tram, che a mio avviso ha frequenze e capacità adeguate alla domanda. Sarebbe molto più utile ed economico proseguire da Clodio con un tracciato lineare che colleghi la zona di piazzale Maresciallo Giardino prima di arrivare a Farnesina.
I parlamentari romani…. ma veramente pensate che a qualcuno importi della Metro C? Ma se abbiamo addirittura il Capo del Governo della Garbatella! Però, 32 miliardi in armi quelli sì, è che dobbiamo piegarci ai diktat di Washington e armarci fino ai denti per la prossima Terza Guerra Mondiale! Con buona pace della specia sociale, a cominciare dalla Sanità (chi si ricorda più tutti i piagniestei da coccodrillo durante la pandemia?). Le metro sono l’ultimissima delle priorità per questo e per qualsiasi eventuale altro Governo dovesse succedere, nei prossimi durissimi anni. Dovremo accontentarci della metro C fino a Piazza Venezia, che speriamo almeno riescano a finirla, e augurandoci di non dover usare i tunnel come rifugi antiaerei
Che c.zzo significa Capo del Governo della Garbatella???
Lei abita ai Parioli, fighetto pariolino ???
Cafone , ignorante, presuntuoso, degno di questo Paese ormai di merda totale
Non hai capito un cazzo e scrivi a vanvera, spocchioso deficiente analfabeta funzionale.
Mia madre era della Garbatella e io so de Ostia! Conta fino a dieci e poi statti zitto, va!
Impara a scrivere, analfbeta funzionale
Non si riesce a correggere.
Cmq.inutile discutere con un arrogante che non ha il coraggio di presentarsi, alex al quadrato….
Ma la pianti?
Hai risposto a un mio commento senza argomentare, insultandomi e dimostrando di non aver capito niente di quello che ho scritto e l’arrogante sarei io, sei proprio una comica! Comunque è tutto nero su bianco, le evidenze parlano da sole
E’ anche vero che se per fare un progetto definitivo di una linea, i cui studi preliminari risalgono a 30 anni fa, occorre attendere la fine del 2025 fanno bene a togliere i soldi, tanto per realizzarla passeranno altri decenni. Folle poi l’idea di non comperare i treni: si spendono miliardi per costruire e poi non si spendono milioni per utilizzare quanto si è fatto.
E’ veramente avvilente il confronto con tante città europee che negli ultimi 15 anni si sono dotate di una estesa rete di metro. Basterebbe copiare le metodologie adottate per passare dalla progettazione alla realizzazione nel giro di pochi anni.
Anche i soldi arrivati vengono spesi con poco criterio: stazioni mastodontiche, non solo Venezia, ma anche quasi tutte le nuove stazioni della C, grandi scatolari ad elevata profondità, costosissimi, lunghissimi da costruire e che richiederanno nel tempo elevati costi di manutenzione anche in località periferiche dove potrebbero essere adottate soluzioni molto più economiche e di più veloce implementazione.
Certo che se anche con i soldi in mano (dal 2022) non si sa ancora quando si riuscirà a partire, immaginiamo il resto (linea D, prolungamenti, trasformazioni Roma-Lido e Roma Nord in metro): sogni.
Eppure queste realizzazioni cambierebbero in modo significativo non solo la mobilità, ma anche la qualità dell’aria, l’appeal internazionale della città.
Ma cosa pretendete da un sistema che spende milioni per vigilanti che dormono, come ieri 05.11.2024 a Malatesta, il tizio ronfava a testa capovolta alle 10h.25..
Dopo bordate di pugni sul vetro , il tizio visibilmente scocciato è uscito: volevo essere informato se fossero suoi i colleghi di Graniti che non vigilano un c.zzo.
Ieri ennesimo treno, lo 07, stradipinto, dopo lo 03 ed il 13; degli altri non ho contezza.
Per dipingere fino a metà vetro occorrono ore !!!
Perché non SPARANO, almeno in aria a sinili vandali, altro che artisti, poveri pezzi di merda.
E vorreste una rapida realizzazione di un’opera sballata fin dal percorso, dopo milioni spesi per il famigerato trenino (opere buttate fino alla guaina), che ora menti folle e bacate vorrebbero trasformare in scartamento normale.
Ahahah vediamo se la Sovrintendnza farà spostare un solo mattone a Porta Maggiore !!!
Paradossalmente togliere i finanziamenti per la tratta T1 non sarebbe un grosso guaio se fosse subito dopo rifinanziata con l’obbligo però di rimediare al più grosso errore che attualmente la riguarda.
Il capolinea al Ministero della Farnesina, che dista poche centinaia di metri dall’anello ferroviario, priva quel settore della città del famoso “Effetto Rete” di cui continuamente si parla.
E, se per realizzare la tratta T1 potrebbero volerci 10 o 12 anni, rimandare la connessione tra linea C e anello ferroviario al prossimo appalto significa, visti i tempi della nostra città, aspettare almeno un quarto di secolo se non oltre.
Nell’occasione sottolineo anche che sarebbe opportuno semplificare il percorso della tratta T1, a mio avviso non serve sottopassare due volte il Tevere per arrivare all’Auditorium che può essere servito dalla stazione di piazza Euclide realizzando una semplice galleria pedonale di collegamento.
Spero vivamente che venga trovata una soluzione visto l’ appello in tal senso da parte del sindaco Gualtieri e di Tajani affinche’ il finanziamento x il completamento della Metro C di Roma possa rimanere tale ed esser completata fino a Farnesina. Peccato! Proprio in questi ultimi anni da fine 2019 fino al 22 Giugno 2023 con la svolta epocale dell’ inizio lavori x la realizzazione della Stazione Venezia si era incominciata ad intravedere una lontana speranza di ripresa , superate le tristi vicende del periodo 2012/2013 che ci son voluti 7 anni xche’ si calmassero le acque.Lo stesso cantiere con scritte e Proclami con l’ Idrofresa che sta completando la realizzazione dei muri perimetrali, lo scatolare della Stazione sono diventati oggetto di curiosita’ e riprese video da parte di svariati turisti sia Italiani che stranieri.Che Tristezza !! che ci debbano voler 30 anni qua a Roma affinche’ una Linea di Metropolitana possa esser completata. Tempi biblici ! Ahime’ ! che dovrebbero essere almeno dimezzati ! Ci vorrebbe poi un cambio di mentalita’ di volonta’ politica , di progettazione x cercare col tempo.di ” Non Odiare e detestare Milano con le 5 linee ( 6 col passante ferroviario ) , la sua rete capillare ed il trasporto pubblico efficente, bensi’ di ” Ispirarsi ! A Milano, cercando nei limiti del possibile di Imitarla ! ” detto da un Romano di adozione . Tra 10 anni ” fine 2034 forse saremo vicini all’ inaugurazione della Stazione Venezia ? Magari ! Ci metterei la firma. Per non domandarsi poi ” e La Metro D quando mai inizieranno a realizzarla ? Nel 2038 ? Quando forse ! Saremo vicini alla fine lavori della T2 Venezia Clodio ? Anche Atene che in passato,fino al 2000, aveva attiva una sola linea e da tempo immemorabile Poi ! dal 2000 al 2013 si e’ rimessa in pari e c’ ha surclassato aprendo al pubblico ben 3 Linee di Metropolitana ed ora ha in cantiere anche una quinta linea. Anche la Metromare ( Roma Lido.) Dovrebbe essere integrata a tutti gli effetti con le 3 Linee esistenti ed in esercizio e ” prolungata da Piramide a Flaminio.