Il comune di Roma non sta facendo nulla per realizzare nuove metropolitane
Di Roma Metropolitane non sta rimanendo più nulla. Dopo dieci anni tormentati, di cui quattro passati in liquidazione, la società che dovrebbe occuparsi delle nuove linee metropolitane di Roma sta toccando il fondo.
Con la Giunta Gualtieri, insediatasi ormai un anno e mezzo fa, le cose non stanno migliorando, anzi, la sede della società apre giusto ogni tanto, anche perché gli impianti di condizionamento sono rotti e non ci sono le risorse per ripararli.
Ingegneri, architetti e amministrativi, i pochi dipendenti rimasti, sono senza stipendio da tre mesi. Nelle scorse settimane i creditori si sono portati via anche le fotocopiatrici ed ora mancano pure le certificazioni per poter svolgere sopralluoghi in cantiere.
Insomma, la società che ha in mano il futuro delle metropolitane di Roma non solo non riesce più a guardare al futuro, ma soprattutto fa fatica a seguire anche i cantieri già aperti, che continuano ad accumulare ritardi.
Ritardi drammatici, intervallati da tanto roboanti quanto imbarazzanti comunicati di giubilo, perché il Ministero dei Trasporti, mosso a compassione, ancora non ci ha tolto i soldi del prolungamento della Metro A.
Ed è con altrettanto imbarazzo che vediamo il Consiglio Comunale gioire del recente cambio di statuto di Roma Servizi per la Mobilità (RSM), altra società del Comune che si occupa di trasporti e che sulla carta, adesso, potrà occuparsi anche di linee metropolitane. Come se RSM non fosse già gravemente sottodimensionata e non avesse già enormi difficoltà a portare avanti gli interventi di cui è incaricata. Come le tranvie.
Tranvie che, nel caso non se ne fossero accorti in Campidoglio, sono in enorme ritardo. Un ritardo tale, soprattutto per le opere inserite nel PNRR, da far riflettere seriamente se per la Termini-Vaticano-Aurelio e la Tranvia Togliatti non sia il caso di restituire i finanziamenti, spiegando all’Europa che “abbiamo scherzato”, che nessuno ha mai pensato davvero di farli questi tram.
Perché l’impressione è proprio questa: che le opere chieste a gran voce dai cittadini, in fin dei conti al Comune interessino poco o nulla, se non quando c’é da fare qualche convegno sulla città dei 15 minuti.
REALIZZARE LE OPERE DEVE ESSERE UNA PRIORITÀ
La realizzazione delle opere, infatti, appare sempre subordinata a logiche e obbiettivi che, francamente, appaiono risibili di fronte all’enorme debito infrastrutturale e manutentivo di Roma.
Prendiamo ad esempio proprio lo stato di liquidazione di Roma Metropolitane. La vulgata vuole che Roma Metropolitane sia bloccata nello stato di liquidazione, cui assurdamente e senza motivo è stata condotta dalla Giunta Raggi, per il contenzioso relativo alla Metro C che pesa sui suoi bilanci.
Peccato che tutto questo sia semplicemente falso. Anche perché nel bilancio di Roma Metropolitane il contenzioso della Linea C non c’é e se anche ci fosse non sarebbe neanche lontanamente vicino al miliardo di cui si chiacchera a mezzo stampa.
Roma Metropolitane è in liquidazione semplicemente perché il Comune di Roma non riconosce come suoi i debiti derivanti dalla realizzazione delle opere. Debiti che non sempre emergono nel quadro economico dell’opera, ma che spesso emergono, per effetto di giudizi in tribunale, negli anni successivi alla realizzazione (o mancata realizzazione) dell’opera stessa.
Per meglio comprendere tale meccanismo facciamo un esempio.
Poniamo, in ipotesi, che il costruttore di un fantomatico prolungamento della Metro D pretenda maggiori finanziamenti, rispetto a quelli previsti, perché nello scavare le gallerie sono emersi costi maggiori non prevedibili di ben 100 milioni. Ciò che fa Roma Metropolitane è valutare la situazione e decidere, a norma di legge, se pagare o meno.
Poniamo che in questo caso Roma Metropolitane decida di non pagare.
Il costruttore andrà in tribunale a chiedere di venir pagato e il giudice, in alcuni casi, dirà che magari non tutta la somma richiesta, ma una piccola parte, diciamo 8 milioni, è dovuta. Ecco, in questi casi il comune si rifiuta di riconoscere automaticamente il dovuto come una spesa a lui imputabile.
Ma non abbiamo usato numeri a caso. Spesso, salvo richieste del tutto ingiustificabili, in appalti di grandi dimensioni i tribunali finiscono in un modo o nell’altro per riconoscere una cifra nell’ordine dell’8% del petitum, del richiesto.
Si tratta di importi esigui rispetto a quelli delle opere, ma che finiscono alla lunga per diventare pignoramenti a Roma Metropolitane, che si trova da un lato il comune che non paga e dall’altro un capitale sociale insufficiente, perché non immaginato per evenienze di questo tipo.
Per assurdo, a Roma Metropolitane, in un meccanismo di questo tipo, non conviene opporsi alle pretese ingiustificate del costruttore, perché se accetta l’aumento dei costi, in corso d’opera, lo mette nel quadro economico e il comune paga serenamente. Se invece Roma Metropolitane si oppone, per far risparmiare al Comune il 92% di quanto chiesto dal privato costruttore, finisce per andare fallita.
ROMA METROPOLITANE È SALVABILE
Ma non è la prima volta che una stazione appaltante del Comune si trova nella situazione di Roma Metropolitane.
È accaduto anche con ATAC, quando in nome e per conto del Comune, prima del 2009, si occupava di mettere a gara una parte del trasporto pubblico locale, la parte gestita dal privato “Roma TPL”.
A seguito di un contenzioso con Roma TPL, ATAC si è trovata con un grosso debito nei confronti nei suoi confronti, tale da portarla in condizioni fallimentari, risoltesi nel concordato preventivo.
Ma come è uscita ATAC dal concordato? Come ha fatto Gualtieri lo scorso anno a salvarla? Lo ha fatto con la Delibera di Assemblea Capitolina n. 110/2022, ricapitalizzando ATAC e sancendo un principio: le richieste in tribunale di Roma TPL sono da considerarsi rientranti nel perimetro dei servizi legati all’esercizio del TPL, il cui onere, se fosse in carico ad ATAC, rappresenterebbe ipso facto un indebito arricchimento per il Comune, ovvero il mandante di ATAC, a norma dell’art. 2041 del Codice Civile.
In parole povere, il Comune ha provato a fare la cresta ad ATAC. Come prova oggi a fare la cresta a Roma Metropolitane.
Insomma, quando si vuole trovare una soluzione, la si trova. Non si capisce perché, in uno scenario identico quale è quello di Roma Metropolitane, non si riesca a trovare una soluzione.
ROMA METROPOLITANE È INSOSTUIBILE
Una soluzione serve.
Serve perché Roma Metropolitane, nonostante dieci anni vergognosi in cui si è provato di tutto per farla saltare, per far saltare l’unica società di Roma in grado di portare avanti opere pubbliche, esiste ancora: nonostante i dipendenti fuggiti, il morale a pezzi e le mille difficoltà, rimane l’unica società che in prospettiva può realizzare il PUMS, un piano ambizioso, un piano che prevede decine di chilometri di nuove metropolitane.
Almeno nel breve termine. A meno che non si voglia raccontare ai cittadini quella che forse è la verità: che il Comune è a favore delle metro, ma non sono una priorità. La priorità è non sporcarsi le mani, non rischiare spendendo miliardi di euro in favore dei cittadini, che quei miliardi li hanno versati in tasse, ed ora rimangono fermi lì, ad aspettare che qualcuno prenda coraggio.
Che vergogna lasciare una capitale sprovvista di collegamenti importanti come le metropolitane.
La giunta è completamente paralizzata ha paura di tutto , è fondamentale usare tutti i fondi a disposizione per fare Metro C almeno fino ad ottaviano iniziare la Metro D e chiudere anello ferroviario , la cosa incredibile che questi dipendenti pubblici capitolini non è che immobilizzando tutto , risparmiano , perché tanto loro lo stipendio lo prendono anche se è tutto fermo e non si prendono nessuna responsibilità ,in effetti loro non hanno diritto al lavoro ma allo stipendio a prescindere , che sindaco e giunta ridicoli
La solita vergogna del comune di Roma che sembra avere paura di fare cose che vadano semplicemente a vantaggio di qualsiasi cittadino. Sarebbe un segnale di grande senso civico “fare cose”.
Come fa poi il comune a non dare la giusta importanza ai trasporti di questo tipo ?