FONDI MIMS: A ROMA 160 MLN PER 16 TRENI. PER LINEA C FONDI IN LEGGE DI BILANCIO
Nella giornata di ieri è stata sancita l’intesa, in Conferenza Unificata, sul decreto di riparto del fondo investimenti, relativo ai finanziamenti per le infrastrutture del trasporto rapido di massa. Si tratta dei finanziamenti del cosiddetto “Avviso 2”.
Il decreto ha ripartito fondi per circa 750 mln di euro. Di questi, 160 mln sono destinati alla fornitura di 16 treni per le linee A e B della metropolitana di Roma.
Si va così a completare il fabbisogno finanziario per l’intera fornitura dei 30 treni delle linee A e B, il cui bando è attualmente in corso di aggiudicazione, ed il cui primo lotto di 14 treni era già stato oggetto di finanziamento nell’ambito dei famosi “425 mln”.
L’avvio delle attività di fornitura dei treni è previsto per gennaio 2022.
E LA METRO C?
I più attenti ricorderanno che, nell’ambito dell’avviso 2, Roma Capitale aveva anche richiesto i finanziamenti per la realizzazione della stazione Venezia.
Ebbene, la stazione è stata purtroppo esclusa dal bando, in quanto eccessivamente onerosa per la capienza del fondo (appena 750 mln). Per questa ragione, nella legge finanziaria che nei prossimi giorni si discuterà in Parlamento è previsto un fondo da 3,6 miliardi, proprio per il finanziamento delle reti metropolitane delle principali città italiane, tra cui ovviamente Roma.
Tale finanziamento è previsto all’articolo 132 della proposta di legge. Si tratta di un fatto importante, in quanto il Governo ha finalmente preso atto della necessità di uno strumento finanziario specifico per le metropolitane. Tuttavia, si tratta di un finanziamento una tantum, il che, a parer nostro, non basta. Serve una strategia nazionale per le metropolitane, un fondo specifico, ad assegnare di anno in anno e sufficientemente capiente, da poter rifinanziare all’occorrenza, similmente a quanto accade oggi con il fondo investimenti.
In questo contesto, la riforma della la Legge 29 dicembre 1969, n. 1042, l’unica norma che negli anni ha cercato di dare un impulso organico per la realizzazione delle metropolitane, potrebbe costituire un primo passo verso il ritorno ad una nuova stagione di grandi investimenti nelle infrastrutture urbane pesanti.
Probabile riapertura della stazione Policlinico.
https://amp.romatoday.it/attualita/metro-policlinico-riapertura-natale.html
Questa se andasse in porto sarebbe decisamente utile vista l’inesistenza di trasporto su ferro nel quadrante nord. https://www.romatoday.it/politica/linea-vigna-clara-valle-aurelia-aperta-entro-marzo-2022.html
Marzo? Bah… Vedremo. Mi sa dell’ennesimo annuncio…. non ci crederò finché non lo vedrò
Proprio perché i finanziamenti sono limitati occorre spendere al meglio le poche risorse disponibili ed essere pronti a cogliere tutte le occasioni.
Ad esempio tutti i prolungamenti delle metro esistenti e tutte le tratte esterne al centro di nuove linee dovrebbero essere realizzati con la tecnica cut&cover, decisamente più economica. Si eviterebbero così le stazioni a grandi profondità che hanno costi enormi e lunghi tempi di realizzazione. Dovrebbero essere privilegiate stazioni smart come quelle in Via Tuscolana della linea A e non cattedrali come quelle della linea C e del prolungamento della linea B verso Ionio.
Sarebbe opportuno poi separare i costi di una normale infrastruttura da quelli esorbitanti necessari per allestimenti museali addebitandoli a chi li richiede (ultimo esempio i 700 milioni per la sola stazione Venezia).
Occorrerebbe infine valutare bene anche alcune opportunità come quella di RATP per la Roma Lido che avrebbero consentito di trasformarla in una vera metropolitana con costi definiti ed in tempi certi introducendo nel contempo un sano criterio di concorrenza.
Parole sante. Lo vado dicendo da anni e l’ho scritto anche qui: non capisco perchè il metodo cut-&-cover sia stato abbandonato anche laddove applicabile (vedi periferie, dove non si comprende la ragione per realizzare cattedrali nel deserto come la stazione Teano), quando a Milano continuano ad utilizzarlo per linee vecchie (prolungamenti) e nuove, con successo visti i risultati (rete in continua, costante espansione)
E’ qui che ci si sbaglia. Perchè si da per scontato che le risorse debbano essere limitate? Se io sperpero 8 miliardi l’anno a crescere nel reddito di cittadinanza, decine di miliardi in bonus inutili, ossia mance elettorali, se io spreco altre decine di miliardi per finanziare le cose più assurde e se io mantengo centinaia di migliaia di dipendenti pubblici improduttivi, certo che i soldi non ci sono. Combinazione i soldi da buttare in Aziende decotte tipo Alitalia si trovano sempre in pochissimo tempo. Se tu vuoi che io lavori, caro Stato, mi devi dare pala e piccone non assistere. Dimenticavo, l’importante è raccattare i voti. Ne deduco che a tutti sta bene di pagare le tasse più alte d’Europa con la percentuale di popolazione inattiva più alta d’Europa per vivere nel degrado e nel terzo mondo. La Francia ha stanziato per Parigi i fondi per 200 km di nuove metropolitane ed hanno già 16 linee. Qui non si riesce a finanziare una stazione. Come potremo mai competere?
Io sarei più cauto nel “buttarla in caciara”, mettendo nello stesso calderone l’annoso problema degli sprechi nella pubblica amministrazione con un provvedimento sacrosanto come il reddito di cittadinanza, che nella crisi provocata dalla pandemia paragonabile solo a quella del ’29 ha evitato una catastrofe sociale con conseguenze difficili da immaginare, anche dal punto di vista della sopravvivenza delle nostre Istituzioni democratiche. Senza il RDC, la cui importanza è stata riconosciuta dallo stesso Draghi, oggi le piazze non sarebbero prese d’assalto solo da qualche manipolo di imbecilli (a cui ci si ostina secondo me a dare fin troppa importanza e visibilità) ma da ben altre “masse” di disperati senza nulla da perdere.
Capisco la passione per le metro ma pesiamo le parole
Io sarei anche attento ad affermazioni quali centinaia di migliaia di dipendenti pubblici improduttivi perchè a quei dipendenti pubblici ci rivolgiamo quando entriamo negli ospedali, nelle scuole, nei tribunali, nei commissariati, quando chiediamo l’intervento della protezione civile o dei vigili del fuoco, quando studiamo nelle università pubbliche o quando ci rivolgiamo alle Autority per difendere i nostri interessi etc etc.
Ma direi più in generale: il fatto che sia indispensabile una razionalizzazione della spesa pubblica credo nessuno lo contesti, così come una migliore gestione delle risorse umane che operano nella pubblica amministrazione, nonché una più oculata implementazione del RDC, fondamentale come contrasto alla povertà ma deleterio se sfruttato da giovani che invece di farsi le ossa cominciando a lavare i piatti nelle pizzerie in attesa di una migliore occupazione preferiscono starsene stravaccati sul divano a godere dei frutti della “mancetta elettorale” (nemmeno tanto -etta). Ma quand’anche si riuscisse a recuperare risorse in questo modo (e Dio lo volesse), pensare che sarebbero sufficienti a finanziare anche solo una nuova linea metro a Roma sa più di “chiacchiera da bar”. Il problema NON è che a Roma non si finanziano le metro perché si spendono troppi soldi in RDC o in stipendi ai dipendenti pubblici introduttivi. Il problema, se vogliamo affrontare seriamente la questione, è che da troppi anni mancano a Roma Amministrazioni serie che presentino progetti e battano cassa al Governo per chiederne i finanziamenti, anzi noi lasciamo fallire Roma Metropolitane mandando sul lastrico Ingegneri, professionisti capaci e preparati e le loro famiglie. Altro che “colpa del redito di cittadinanza” (per dirla semplice)
Corro a licenziarmi ed a chiedere il reddito di cittadinanza anche io. Quindi che facciamo? Spremiamo all’osso chi produce per aiutare chi non produce, però vota? Ricordo che tante aziende cercano personale e non lo trovano e gli stipendi proposti sono minimo il doppio del reddito. Circa i dipendenti pubblici, io non parlo di scuole, ospedali, … , ma di molti inattivi che si annidano nei Ministeri, in ATAC, in AMA, negli Enti inutili, ….. Sapete quanto costano. La domanda è sempre la stessa: perchè io che lavoro nel privato e sono ipertassato devo mantenere persone che hanno una vita più comoda della mia ed in più devo vivere nelo degrado? L’assistenzialismo produce solo altro assistenzialismo.
Conosco gente che senza ilreddito di cittadinanza si sarebbe suicidata.
Prova a perdere il lavoro a 53 anni e poi vienimi a raccontare che è colpa tua che non hai voglia di lavorare…
Altra cosa è il ragazzotto di vent’anni che invece di rimboccarsi le mani si gode il reddito di cittadinanza.
Fare di tutta l’erba un fascio è sbagliato.
Assolutamente vero, Alex. La scusa della mancanza di soldi poteva valere quando c’era l’austerity, ma qui sono due, tre anni che si spende e spande denaro pubblico. Con i soldi dei bonus inutili avoglia le metro che ci facevi. Il fondo Mims è 3 miliardi annui, briciole, bastano a stento per i tram.
Ho come l’impressione che se si fosse rinunciato a risarcire i tanti imprenditori che sono stati costretti causa pandemia a chiudere le loro attività per finanziare qualche linea di metropolitana sarebbe scoppiata la guerra civile. Sono anni che spendiamo soldi pubblici perché sono anni che siamo in un’emergenza che non ci saremmo sognati neanche nei nostri peggiori incubi.
E anche il reddito di cittadinanza che non è certo a mio parere il migliore dei provvedimenti presi dai nostri governi, perlomeno a calmierato una situazione che sarebbe stata ancor più disastrosa.
Ripeto conosco personalmente gente della mia età che ha perso il lavoro e non lo ritroverà mai più.
Senza il reddito di cittadinanza si sarebbe suicidata
Non mi riferivo ai ristori o al reddito di cittadinanza, che sarebbe da correggere nel funzionamento ma è una misura di civiltà.
Parlavo dei bonus a palate dati a destra e manca: bonus ti digitali, bonus terme, bonus a questo e bonus a quello. Oltre a tante altre misure di finanziamento discutibili. Lo stesso Ecobonus 110% da troppi soldi, spesso a persone proprietarie con redditi alti. Sono misure che non hanno valore sociale, né danno un contributo allo,sviluppo, come invece farebbe il raddoppio annuo dei fondi istanze Mims (da 3 a 6 miliardi di euro: in 10 anni sono 60 miliardi, inizia ad essere qualcosa di concreto e non le briciole).
Una domanda: quindi da quando cominceranno a circolare i nuovi treni delle metro A e B? Per l’acquisto di nuovi treni della metro C si sa qualcosa?
Grazie
Che bel paese! In Italia è un problema finanziare UNA dicasi UNA stazione della ridicola metropolitana della Capitale. Oltretutto si nuota in un mare di burocrazia. Ma come può un paese così ridicolo non fallire?
Infatti, presto o tardi, le pagheremo, le pagheremo care. Già oggi accade: le aziende e i giovani se ne vanno da Roma e dall’Italia, a parte forse Milano, Bologna, Trento e Bolzano.
Vero. E comunque vada pagheremo il fatto che con l’imminente fine dell’automotive per difficoltà finanziarie delle famiglie (costo auto, caro carburante, ….) Roma si troverà un ridicolo TPL costituito quasi solo da autobus ancora nel 2021. E’ chiaro che la competitività va a farsi benedire. Del resto i nostri maledetti politici non hanno investito in nulla e questi sono i risultati. Evidentemente ai romani è andata bene così, tante persone improduttive, tante persone sussidiate, tante persone stipendiate per voto di scambio, spesa corrente alle stelle per vivere nel degrado, tasse salatissime……
La soluzione è presto detta: tutti in “smartuorchi” 🙂