La Metro A punta a Monte Mario: dallo Stato 5,6 mln per la progettazione

La progettazione del prolungamento della Metro A da Battistini a Monte Mario verrà finanziata dal Fondo Progettazione Opere Prioritarie.

Questo è quanto ha comunicato l’Assessore alla Mobilità Pietro Calabrese, in un recente post su Facebook. “Il prolungamento, di circa 5 km,” ha specificato l’Assessore, “avrà 4 stazioni, ovvero Bembo, Valle dei Fontanili, Millesimo e Monte Mario, dove verrà realizzato un nodo di scambio con la ferrovia FL3”.

Scenario tendenziale del PUMS

 

Si tratta, pertanto, di uno dei due rami di sviluppo della Metro A ad Ovest, previsti nello scenario tendenziale del PUMS. Come relazionato anche dall’Assessore, infatti, presso la stazione Bembo verrà previsto un manufatto di bivio, che permetterà un futuro sviluppo della Metro A fino al GRA.

Tali diramazioni andranno ad integrarsi con la funivia Casalotti-Battistini, che assolverà la funzione di sistema di adduzione alla metropolitana. Tuttavia, per il futuro occorre tenere conto della volontà dei candidati a sindaco Michetti e Gualtieri, che hanno espresso opinioni nettamente contrarie alla realizzazione dell’opera, già finanziata con il D.M. 607/2019.

Comunque sia, per la prima volta dopo 10 anni, il Comune di Roma tornerà a progettare il preliminare di un nuovo intervento di metropolitana. Un tempo enorme per una città ancora così lontana dall’avere una rete su ferro sufficiente a soddisfare le esigenze dei cittadini.

Venendo ai finanziamenti, il costo previsto per la realizzazione dell’opera è di circa 900 mln di euro. Per il momento, però, sono stati finanziati esclusivamente gli oneri necessari alla progettazione dell’intervento, quantificati in circa 5,6 milioni di euro, a valere Fondo per la progettazione delle opere prioritarie.

 

IL FONDO PROGETTAZIONE OPERE PRIORITARIE (ART. 202 DLGS 50/2016)

A margine, vale la pena spendere due parole sul fondo progettazione . Si tratta infatti di uno degli strumenti più riusciti del nuovo codice dei contratti che, ad esempio, a Roma ha già finanziato la gara per la realizzazione di 7 tranvie in 5 lotti, recentemente conclusa, che ha visto una grande partecipazione di studi privati di progettazione.

Grazie ad una gestione molto flessibile e ad una immediata utilizzabilità, tale fondo si sta rivelando un forte incentivo a promuovere da subito un approccio progettuale più approfondito, che è l’unica vera assicurazione sulla buona riuscita di un procedimento di realizzazione di un’opera.

Una vera necessità, oggi, nel codice dei contratti, non è tanto l’ennesima semplificazione, quanto proprio la messa a disposizione delle amministrazioni di strumenti operativi efficaci, o comunque di specifici finanziamenti di supporto.

Ad esempio, permettere agli enti locali di remunerare le stazioni appaltanti direttamente sui quadri economici, ovvero permettere la costituzione di specifiche strutture di missione, come accaduto per anni in tutta Italia fino al 1 gennaio 2015, prima che divenisse esecutivo il decreto legislativo n. 118 del 2011, sarebbe non solo una misura utile, ma necessaria per permettere davvero di realizzare rapidamente le tante opere di cui il paese avrebbe bisogno.