Linea C a Farnesina: i lavori partiranno nel 2023. Venezia al via nel 2022. Ma RM?

Se tutto andrà bene, i lavori per la Linea C a Farnesina partiranno nel 2023. Si tratta di una grande notizia, emersa ieri nel corso di una conferenza organizzata dalla CGIL presso i locali del Pozzo 3.2 della tratta T3.

Si tratta di una grande notizia per diversi motivi. In primo luogo, si ha finalmente una data orientativa per l’inizio lavori, vincolata tuttavia al reperimento del finanziamento. In secondo luogo, si sta finalmente superando la logica dello spezzatino, andando a realizzare più tratte contemporaneamente.

Parliamo in questo caso delle note tratte T2 e T1, ovvero le tratte più centrali e complesse dell’opera, in particolare la tratta T2, che attraverseranno il Centro Storico di Roma, fino alla stazione Farnesina, nei pressi dello stadio olimpico.

Progetto preliminare del 2008 – il progetto aggiornato al 2020 prevede la realizzazione di tutte le fermate della tratta T2 tranne Risorgimento e la realizzazione della stazione Clodio in coincidenza del piazzale.

Rimarrebbe fuori, almeno per il momento, la tratta C2 fino a Grottarossa, che non è parte dell’attuale affidamento al contraente generale e che manca ancora della Valutazione di Impatto Ambientale, già presente, invece, per le tratte T2 e T1, che potranno essere realizzate a mezzo di una mera verifica di ottemperanza alle prescrizioni ambientali.

Occorre ricordare che nel DPCM di nomina del Commissario Straordinario si fa riferimento anche alla tratta C1, per la diramazione da Teano a Ponte Mammolo, anch’essa già oggetto di Valutazione di Impatto Ambientale.

Pertanto, analogamente con la tratta T1, si potrebbe procedere anche con la realizzazione della tratta C1, magari limitatamente alla sub tratta Teano-Togliatti, andando a creare un importante nodo di scambio tra A24, FL2 e, per l’appunto, la tranvia Togliatti.

Novità in vista anche per la stazione Venezia. Il 7 luglio scadranno i termini della conferenza dei servizi, che si chiuderà il 10 luglio con una riunione convocata proprio dal Commissario Straordinario. L’obiettivo dichiarato è quello di ottenere il finanziamento entro l’anno ed arrivare all’avvio dei lavori nella prima metà del 2022.

Tralasciando il problema del finanziamento, l’unica grande incognita è il destino di Roma Metropolitane, che ad oggi è ancora la stazione appaltante dell’opera. Lo spettro di un fallimento della società sembra ormai sempre più vicino. Il fallimento, ricordiamo, comporterebbe un immediato stop dei lavori, adesso già rallentati dallo stato di liquidazione e, a breve, dal ritorno in cassa integrazione di tutti i lavoratori della società.

Ci troviamo, in questo momento, nell’incredibile situazione di poter essere a un passo dall’avvio dei lavori come ad un passo dal blocco dei lavori. Una situazione paradossale, che ci ricorda quanto i problemi delle infrastrutture in Italia non siano tecnici, ma tanto, troppo, politici.