Metro A e B: via alla gara da 278 milioni per 30 treni
Il Comune di Roma ha bandito la gara da 278 milioni (IVA inclusa), per la fornitura di 30 treni, da impiegare sulle linee A e B.
Il bando pubblicato segue l’ormai consolidata formula dell’Accordo Quadro. Questa formula prevede la stipula di un contratto generale, che va a determinare il prezzo di un singolo treno, e successivamente l’attivazione di contratti applicativi in cui si va materialmente ad acquistare un certo numero di treni, sulla base delle risorse disponibili.
In questo caso, il Comune di Roma dispone di 134,4 milioni (IVA inclusa), che corrispondono ai primi 14 treni. Si tratta di finanziamenti legati ai famosi “425 milioni”, accordati al Comune di Roma a inizio 2019. I restanti 16 sono stati oggetto di istanza di finanziamento nell’ambito dell’avviso pubblico n. 2, per l’accesso alle risorse del trasporto rapido di massa, bandito dal MIMS.
I più attenti ricorderanno che nel 2019 il Comune aveva già tentato una simile procedura di gara, che prevedeva tuttavia l’acquisto di soli 20 treni, sebbene in tempi molto più brevi. Erano previsti appena 18 mesi per il primo treno, contro i 31 mesi attuali. Questa discrepanza tra le due gare è dovuta evidentemente alle vicende che hanno compromesso la gara precedente, di cui si è discusso lungamente anche in Commissione Mobilità, legate alla proprietà intellettuale dell’ATP.
La funzione principale dell’ATP, acronimo di Automatic Train Protection, è quella di assicurarsi che la velocità del treno sia coerente con quanto permesso dai segnali in linea, ovverosia l’ATP va a verificare, più in generale, che il macchinista stia conducendo il treno nel rispetto del “perimetro” di azione che gli viene concesso dalla linea.
Si tratta quindi di un impianto fondamentale per la sicurezza.
Tuttavia, il produttore di questo impianto proprietario si è rifiutato di fornirlo ad altri operatori, di fatto impedendo a chiunque di fornire il primo treno in 18 mesi. I 31 mesi attuali, come rappresentato in Commissione, dovrebbero quindi servire a permettere agli operatori di realizzare un proprio ATP, compatibile con gli impianti di linea esistenti.
Il tema dell’ATP dovrebbe comunque far aprire una riflessione di lungo termine sul tema degli apparati proprietari, soprattutto in un settore sensibile come quello del trasporto di massa. Le metro automatiche, in particolare, soffrono pesantemente dei diritti di proprietà dei singoli costruttori, che vanno letteralmente a catturare le Amministrazioni con le proprie tecnologie.
In prospettiva, soprattutto in luce del futuro e progressivo invecchiamento delle prime linee automatiche italiane, tra cui Linea C, M5 e MetroBrescia, occorrerà individuare delle modalità che agiscano, da un lato, sulla riduzione dei diritti di proprietà intellettuale di questo settore e, dall’altro, la promozione di sistemi liberi e standardizzati, come accade in parte con l’ERTMS per le ferrovie europee, che tuttavia bisognerebbe iniziare a studiare e implementare da oggi.
https://www.ilpost.it/2021/06/24/maurizio-gentile-metro-c-ferma-dieci-anni-fa/
anche qui si ribadisce il concetto. Faccio notare che andando indietro di 10 anni si pesca in tre Giunte. Della serie: dopo Veltroni il nulla cosmico. Alemanno, Marino e Raggi si sono limitati a “tagliare nastri” di opere avviate da Veltroni. Ma nessuno dei tre ha fatto NIENTE per mandare avanti l’iter. E questo è un fatto. Speriamo adesso che almeno un Commissario rimetta in moto la “macchina” lasciata colpevolmente ferma per DIECI ANNI da tre Giunte di gente INETTA
https://www.fanpage.it/roma/metro-c-di-roma-il-commissario-inviato-da-draghi-dice-che-raggi-e-marino-non-hanno-fatto-niente/
…e il Re è nudo!
Sapete cos’è la cosa che mi lascia più interdetto? È che Virginia vincerà di nuovo e a man bassa.
Perché tutti i romani che sentono la rivoterebbero ad occhi chiusi. Si vede che oramai ci siamo talmente abituati a uno standard di livello di servizi così in fimo che per noi è tutto normale.
Quindi mettiamoci il cuore in pace e prepariamoci ad altri 5 anni di Giunta raggi.
Non c’è nessuna speranza in un cambiamento al di là di chi tira fuori dal cilindro la destra o la sinistra.
E la colpa di tutto questo sarà come al solito solo e soltanto dei romani.
Altro che farfugliare di inesistenti complotti nordisti.
Chiacchiere!
Ci aspettano altri 5 anni di raggi e la colpa sarà soltanto vostra cari concittadini.
Vi meritate lo schifo di una città amministrata peggio dell’ultima città del terzo mondo
Ma magari vincesse la Raggi, il male minore! Ma ha visto gli altri candidati!? Abbiamo il centrodestra che ripropone un uomo dell’area filo Alemanno, la sinistra che si è spaccata in due (come al solito) mettendo un gonfiatissimo supponente che non si è mai sporcato le mani che ama solo parlare ed un ex ministro miracolato che, onestamente, non mi sembra nè sveglio nè indipendente, seguirà solo indicazioni di altri. Povera città! A questo punto almeno, con tutti i difetti che ha avuto, ci teniamo comunque una persona che ha pure maturato intanto la capacità di amministrare e che lei e gli uomini a lei vicino sono sotto scorta per minacce, dunque sa pestare i piedi ai tanti che hanno ridotto la nostra città uno schifo. Ma è tutto un sogno, qui vincerà nuovamente il centrodestra, teniamoci forti.
Dimostrazione plastica di come non si sa gestire una macchina complessa. Se indici una gara e una caratteristica fondamentale tecnica è proprietaria di una sola impresa, va da sé che stai buttando tempo e denaro. Esiste, in casi di urgenza, la possibilità di effettuare acquisti bypassando le procedure di gara, però gli amministratori che pongano in essere una procedura di acquisto tale, assumono una responsabilità personale accresciuta, poiché potrebbero essere accusati di essere stati corrotti dall’impresa a cui hanno attribuito in via esclusiva la fornitura. Per caso a Roma non è urgente che si acquistino metro nuove? A Roma purtroppo tutto è urgente. Ragion per cui, un amministratore che desideri davvero il bene della città, tenterebbe la strada dell’urgenza, con un rischio accresciuto, ok, ma ben potendo dimostrare che tale acquisto è stato fatto, non perché corrotto dall’unica azienda proprietaria del brevetto sui treni metro, ma perché Roma ne ha disperato bisogno. Ciò premesso, quanto successo sulla gara metro nuove sin dal 2019, dimostra 1) che alla guida degli acquisti c’è gente che non sa lavorare 2) che gli attuali amministratori, pur di rimanere con (scusate il francesismo) il culo parato lato potenziali inchieste per corruzione, non hanno mosso un dito per beneficiare Roma di metro nuove. La soluzione trovata con una gara che dà tempi di inizio fornitura a 31 mesi dall’aggiudicazione definitiva, non è degna di commenti. Se mai altre imprese riuscissero a trovare un’alternativa all’ATP, forse avremo i primi nuovi treni ad inizio Giubileo 2025. Alla fine quasi del mandato della prossima amministrazione. Ma scherziamo??? Questa gente impara a lavorare da amministratori sulle spalle dei romani, che hanno solo bisogno di risposte, di soluzioni, non di lungaggini dovute ad incompetenza e scarsissimo coraggio nel portare avanti soluzioni alternative che potrebbero prestare il fianco ad attacchi politici, ma che farebbero il bene dei romani.
C’è anche da dire che la riforma degli appalti ha reso molti incapaci di agire perché desiderosi di non cambiare un modo di fare che hanno sempre usato e che, probabilmente, per loro andava bene com’era.
I convogli si possono sempre acquistare, sono le nuove tratte da realizzare il problema. Sarebbe interessante conoscere i programmi che hanno in merito i vari candidati alla carica di sindaco.
Già, sarebbe interessante. Se solo se ne parlasse. Se tra l’opinione di un virologo e l’altra, magari si tornasse a parlare anche di politica terra terra, ma cosa vuoi che importi alla gente, stiamo parlando solo delle sorti della Capitale d’Italia, robetta insomma
Secondo me il vero tema è che gli amministratori pubblici locali prendono una miseria per il lavoro di responsabilità che fanno. Il sindaco di Roma prende 5000 euro mese e gestisce 60000 dipendenti, mentre l’amministratore delegato tim ne prende 100.000 mese… per lo stesso numero di dipendenti. Qualcosa non quadra. Attiriamo talenti nei posti pubblici chiave quanto un fiore appassito attira un’ape. I risultati sono più che deludenti. I migliori fanno carriera nel privato e vogliono rimanere li
E’ verissimo quello che dici, di cui purtroppo si parla troppo poco, ed è un altro dei frutti dell’ondata demagogica pentastellata. Aggiungici pure la consapevolezza di dover mettere in conto il rischio quanto mai concreto di finire indagati per qualunque pretestuoso capriccio della Procura di turno (salvo poi archiviare le accuse, ma intanto il danno è fatto) e poi si capisce bene perché il gioco non valga la candela. Gli slogan “onestà-onestà”, “uno vale uno” e quant’altro, si stanno ad uno ad uno sgretolando sotto il macigno degli eventi, non senza avewr prima fatto terra bruciata di quanto di (poco di) buono potevamo vantare dalla nostra classe politica, regalandoci un appiattimento verso il basso della qualità degli amministratori della Cosa Pubblica.
Auspico che l’inversione di tendenza che almeno a livello nazionale stiamo vivendo, dopo la lezione che abbiamo avuto grazie allo scossone provocato dalla Pandemia, che ha portato Draghi alla Presidenza del Consiglio e relegato i politicanti al ruolo di gregari, investa tutti i livelli della macchina amministrativa pubblica
Mi immagino una pubblica amministrazione governata da politici competenti e tecnicamente superlativi, a fronte della giusta retribuzione. Con anche premi di risultato o provvedimenti disciplinari che arrivino al licenziamento, per i dipendenti o la destituzione per manifesta incapacità di svolgere le mansioni di amministratore pubblico. Poco mi interessa se i politico sono stati eletti, il popolo è sovrano, ma non gli si può affibiare per 5 anni un incapace, ancorché votato con un plebiscito. È tutta una proposta da elaborare, ma mi immagino un contratto vero e proprio, non quello alla berlusconi maniera, dove ci siano compiti, tempi e livelli di servizio pubblico da garantire. Se non si raggiungono i risultati, a casa!!! In automatico, con compiti di verifica ed eventuale destituzione del sindaco eletto ad una autority terza da istituire. Allora si che sarei felice di elargire alla Raggi di turno anche 100 mila euro mese…. vedreste quanti professionisti di prim’ordine farebbero a cazzotti per fare il sindaco di Roma!!! Il problema è che poco si paga e poco si ha… i 5 stelle sono a buon mercato, perché non valgono una lira