Dal Recovery Fund solamente 3,6 miliardi per il trasporto rapido di massa
Il trasporto rapido di massa, come purtroppo ci si aspettava, è il grande assente del PNRR. Gli investimenti, pochi, riguardano spesso opere già finanziate come la funivia Casalotti e la tranvia Togliatti, oppure infrastrutture filoviarie al più assimilabili a dei Bus Rapid Transit.
Nulla poi è arrivato dal fondo complementare da 30,6 miliardi, annesso al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che pure avrebbe potuto finanziare molto, in quanto non vincolato alla scadenza del 2026. Si rimane comunque in attesa del Decreto Legge relativo a questo fondo accessorio, che ancora non è stato licenziato dal Governo.
Così come strutturato, almeno per il trasporto di massa, il PNRR rischia di essere più un danno che un’opportunità. Infatti, dal DEF2021 emerge chiaramente che per sostenere la mole di debito che si sta accumulando, ci si aspetta una progressiva crescita del PIL ed una riduzione della spesa corrente. Riduzione che, nel nostro caso, non ci sarà, in quanto gli investimenti nel trasporto pubblico locale che si stanno delineando sono investimenti che tendono ad aumentare i costi di esercizio, non il contrario.
Un esempio lampante è il grande investimento in rinnovo delle flotte bus, in particolare elettriche, che pur essendo auspicabile di fatto comporterà un aumento sostanziale dei costi di esercizio. Si pensi che a Roma il servizio operato con autobus elettrici costa per ogni chilometro percorso quasi una volta e mezzo il servizio operato con autobus tradizionali.
Per garantire una vera sostenibilità ed una vera resilienza nel lungo termine, ovvero un’efficienza economica “strutturale”, servono invece investimenti dal costo iniziale elevato, ma dal costo operativo ridotto. Tra questi, l’intervento principe sono le metropolitane. Sempre a Roma, infatti, trasportare per un chilometro 100 passeggeri, in metropolitana costa appena 2,20€, con i bus elettrici costa 7,31€.
In prospettiva, quindi, l’attuazione del PNRR deve inevitabilmente accompagnarsi ad interventi sulle grandi infrastrutture, almeno per quanto riguarda le aree metropolitane più abitate. Venuta meno l’occasione del PNRR, appare chiara la necessità di individuare uno strumento ordinario che non può essere il fondo per il trasporto rapido di massa, che presenta dei limiti notevoli tanto economici quanto tecnici nella promozione di interventi miliardari. Non a caso, tutti gli interventi relativi alle metropolitane finanziati recentemente sono stati accordati in legge di bilancio, su specifico accordo politico, fatti salvi interventi minori o largamente cofinanziati.
Una nuova Legge per le Metropolitane
Per promuovere la realizzazione di nuove metropolitane occorre un aggiornamento integrale della Legge 29 dicembre 1969, n. 1042, formalmente ancora in vigore e che per prima ha dato impulso alla realizzazione di nuove metropolitane, assegnando le competenze sulla realizzazione, le modalità di erogazione di contributi e la definizione dei piani trasportistici.
Rilanciare la realizzazione di metropolitane, non solo a Roma ma in tutta Italia, è una necessità indifferibile. Questo rilancio non richiede miracoli particolari, ma due elementi semplicissimi: un meccanismo chiaro e aperto di assegnazione delle risorse ed un supporto economico per mettere delle persone a lavorare a queste opere. Magari evitando di mandare in liquidazione le stazioni appaltanti come succede a Roma.
I principi per tale aggiornamento normativo dovrebbero pertanto essere i seguenti:
- Creazione di un apposito fondo per la realizzazione delle metropolitane;
- Assegnazione dei finanziamenti sulla base di Documenti di Fattibilità delle Alternative Progettuali, e non di Progetti di Fattibilità Tecnico Economica, da realizzarsi successivamente. Il costo molto elevato della progettazione preliminare costituisce infatti un primo ostacolo nell’iter delle opere ed è interesse del legislatore non lesinare ad esempio sulle indagini, che costituiscono una garanzia sulla reale fattibilità dell’opera;
- Assegnazione, oltre ai finanziamenti per gli investimenti, di contributi speciali alla spesa corrente, destinati alla costituzione di uffici di scopo o enti partecipati dedicati alla realizzazione delle opere;
- Definizione di specifiche “semplificazioni” per la trasformazione in metropolitana di tronchi ferroviari esistenti.
I soli 11 km di metro presenti nel PNRR, relativi alla metro di Catania, non possono essere accettabili in uno stato che ha meno metropolitane della sola città di Madrid. Non serve chissà cosa per realizzare le metropolitane, occorre solamente la volontà.
Ragazzi sveglia…ma veramente voi pensate che il no a tutto, l’immobilismo a 360 gradi e i progetti assurdi e fanciulleschi visti a Roma negli ultimi anni siano frutto di deficit di indirizzo e visione, mancanza di mezzi o incompetenza?? C’é purtroppo un macabro progetto per Roma e per il divertimento e potere di pochi potenti, per cui il paese diventerà Milano centrico, in cui nella capitale meneghina si realizzerà qualunque scorreggia in maniera molto liquida e a Roma si continuerà a bocciare tutto, é già così da 10 anni, e i progetti abbandonati con soldi privati ne sono la prova. Che sia l’ andrangheta meneghina, 4 capricciosi con in mano mezza Milano e Lombardia o altri poteri interessati al progetto non lo so, ma é ovvio che non può essere stata solo l’incompetenza e la mancanza di responsabilità di questa giunta a riuscire a boicottare tutto e a fare scelte scientificamente contrarie alle esigenze e sviluppo di Roma, e a renderci ostaggi depressi, a togliere futuro e lavoro alle nuove generazioni, a spegnere le armi di questa città, visioni e orgoglio…la raggi é tanto coraggiosa, potente e capace di tutto questo autolesionismo? ? O veramente pensate che nel tessuto sociale e intellettuale di Roma non ci siano figure professionali e capaci di indirizzare come si deve gli interventi nella capitale? O che a milano un’ architetto o urbanista sia 20/30/50/100 volte più analizzante e lungimirante? Io ho solo assistito da 10 anni a questa parte alla prontezza di buttare giú tutto, sistematicamente e indiscriminatamente sui progetti più interessanti, dalle più stupide associazioni, ai detrattori di Marino, fino alla sindaca ocheggiante del nulla e chi gli é stato intorno: berdini, montuori, chiossi, che ora sta bocciando lo sviluppo di una city a tiburtina. È sempre stato questo il filo comune, buttare giú tutto, questo é stato l’ unico indirizzo urbanistico di roma, chiunque si sia succeduto. Vi pare possibile che siano impazziti tutti i singoli elementi degli enti romani, sovraintendenze e belle arti comprese a fare la guerra per ogni mattone progettato?? Le avete viste o no le macro differenze tra 2 realtà (Milano e Roma) fino a pochi anni prima galleggianti allo stesso modo? E vi siete accorti che il bivio tra Milano e Roma si sia creato in 2-3 anni, quasi in pochi momenti? Quello che si respingeva a Roma si realizzava a Milano, vedi importanti progetti urbanistici privati, olimpiadi, expo, linee di metro, distretti urbani, impianti fieristici, candidature ad agenzie farmaceutiche, aerospaziali, ecc…se tanto si consentiva da una parte un po avrebbero dovuto lasciar fare anche dall’altra…niente tutto affossato, depresso, spettatori del risorgimento di altri, questa scissione diametralmente opposta tra Roma e Milano é stata possibile solo con una volontà di attuarla. Tutto iniziò dall’ abbandono di Calatrava a tor vergata, Foster per gli ex mercati generali, la lega che minacciò e butto giú ad alemanno il progetto F1 a Roma…da lì il nulla indotto, fino alla rinuncia del progetto libeskind e tanto altro nel mezzo. Purtroppo qui, nonostante siamo per distacco la città più bella, preziosa, e di maggior valore al mondo, c’é una mentalità da paese, distaccata dalle dinamiche intellettuali di una società mondiale globalizzata, inclusiva e condivisa, cose che erano nel DNA di questa città, con la quale ci ha plasmato il futuro del mondo occidentale. Le nostre amministrazioni, ma anche lo stato, spesso romani come noi hanno piegato ormai la testa a questo terremoto sociale e culturale roma-milano, ingoiano e ci fanno ingoiare bocconi amari, e nessuno si interessa della fine che fa Roma. Boicottate anche leggi di Roma capitale, sempre la lega scagliata contro il rifinanziamento del debito di Roma che fa bocciare, dal recovery fund non un euro per la capitale, cosa deve ancora accadere per farvi aprire gli occhi? Roma é una città magica che meriterebbe il maggior orgoglio, voglia di prevalere e senso di appartenenza da parte dei romani, e invece certi sentimenti sono molto più spiccati nei milanesi per Milano, che per storia e cultura nel mondo é una frazione di Roma, ma ci tengono molto di piu, i milanesi che si osannano e incensano per ogni questione, si incaxxano appena gli toccano milano. nessuno capisce cosa sta accadendo, nessuno si incaxxa in una Roma volutamente deturpata, e così saremo spettatori per generazioni del nostro declino fino al surclassamento totale da parte di altri. Per cui se volete fare qualcosa per Roma fate la voce grossa su tutti i portali e testate on line di urbanistica e architettura, gruppi e social, fate capire che avete capito che Roma é vittima di giochi di potenti infami e codardi, denunciate e scagliatevi contro i personaggi che la affossano volutamente, portate alla luce malcontento e accuse dirette ad amministrazioni e governo colpevoli del massacro mirato di Roma. Rimanere impassibili, indolenti con una mentalità qualunquista da paesello continuerà a dare adito a certi loschi soggetti e gruppi di deturpare Roma. Svegliatevi, incaxxatevi e riportate tutti i soprusi e fallimenti progettuali e urbanistici, mostrerete chiaramentete che c’é un sistema che odia Roma e vuole il suo fallimento a 360 gradi.
Guarda, io non credo in un “complotto dei poteri forti” contro Roma e per Milano; credo solo che in questo vuoto pneumatico di idee, visione e progettualità che alberga nella Capitale, i “Milanesi” abbiano semplicemente approfittato. Il dirottamento verso Milano di risorse e investimenti sono la conseguenza del declino di Roma, non la causa. La causa è, ahimé, il combinato disposto di quella che tu chiami, giustamente, “mentalità di paese” che imperversa nel tessuto sociale romano, talmente disilluso da cotanta decadenza da applaudire alla Giunta che rinuncia alla candidatura delle Olimpiadi giudicandola una sciagura anziché un’opportunità per la città; di una classe politica cittadina tipicamente “meridionale” nella peggiore accezione del termine, cioè clientelare e consociativa; di una amministrazione della macchina capitolina incancrenita a tutti i livelli fino all0ultima delle partecipate, con lo strapotere dei sindacati che ha operano come cosche mafiose nelle varie corporazioni (vigili, ATAC, e chi più ne ha) tanto da aver costretto l’ex DG di ATAC Rettighieri a girare con la scorta perché aveva osato togliere il coperchio da quel pentolone puzzolente…. Milano vince per mancanza di un degno avversario, non ci vedo nessun disegno occulto. Non certo le sparate della Lega di Bossi ex secessionista che aveva pure dichiarato l'”Indipendenza della Padania ” nel 96 a Venezia, mi risulta con scarsi risultati concreti a distanza 25 anni
Credo che anziché questo improbabile complotto per Milano contro Roma (cui prodest?), lo sviluppo di Milano e la decadenza di Roma si spieghino con la diversa natura degli operatori economici delle due città.
Milano è da quattro secoli il centro del capitalismo italiano ed uno dei principali poli industriali d’Europa; Roma, nello stesso periodo, è stata per tre secoli la capitale di uno staterello teocratico governato dal peggiore nepotismo, chiuso nel suo provincialismo e nella rendita di corte e fuori dalle dinamiche culturali e moderne europee, a differenza di Milano che ne è stata parte attiva.
Divenuta capitale d’Italia, Roma è stata si la capitale di un grande paese industriale, ma la sua base sociale ed economica è rimasta quella arretrata e cialtrona, mentre non si è avuto uno sviluppo innovatore endogeno, dei ceti locali. Noi abbiamo visto fino ad oggi i riflessi di una Roma più moderna è sviluppata, che è stata conseguenza della modernizzazione della Capitale del Paese (ma non della città di Roma) imposta da Giolitti prima e dal fascismo poi, e dello sviluppo del dopoguerra. In questo ultimo periodo però lo sviluppo di Roma è stato uno sviluppo di rendita e speculazione edilizia, ceto impiegatizio e capitale di Stato: la prima comanda ancora ed è l’antitesi del capitalismo moderno e innovatore europeo e meneghino, il secondo è in crisi da vent’anni, e il terzo in ritirata da trenta.
Quindi a Roma rimangono palazzinari e locali interessi economici, come quelli del turismo di massa e del commercio per la domanda locale , a indirizzare la politica e le scelte, mentre a Milano comandano gli interessi degli imprenditori integrati all’economia globale che pretendono una città dinamica e moderna per restare agganciati alle catene europee e mondiali del valore e dell’innovazione. Quindi, a Roma si chiede di preservare e distribuire rendite senza cambiare niente, perché i piccoli interessi vogliono spolpare il proprio orticello di speculazione edilizia, vendite e turismo di massa così come è, al riparo dai flussi del valore e dell’innovazione; invece a Milano si chiedono infrastrutture moderne e innovazione per stare pienamente dentro ai flussi globali.
La classe dirigente pubblica delle due città rispecchia questo passato e questo presente.
Disamina lucida e coerente con la realtà. Tuttavia non posso adagiarmi ad un inesorabile declino, poiché, se è vero che i politici sono espressione del popolo, è pur vero che la politica ha il compito alto di guidare, indirizzare la comunità che gli è affidata pro tempore. Seguire i più bassi istinti e cercare beneficio elettorale immediato in questo sustrato culturale è puro indice di populismo. Esattamente ciò di cui Roma non ha bisogno. Le nostre elucubrazioni mentali qui saranno pur una goccia nel mare, ma se sono utili a risvegliare la coscienza anche di un solo lettore, avranno fatto il loro compito.
Concordo, questa è solo la diagnosi per non rifugiarsi dietro complotti che non esistono. Per uscirne servono la società civile, che non manca, la partecipazione e l’ingresso di nuove idee e istanze (che con tutti i limiti con il periodo Raggi non sono mancati), e una classe di amministratori anche dello Stato che indirizzino nuovamente il cambiamento e la modernizzazione della città. La Raggi snobbata dal suo governo amico la dice lunga su come anche il sindaco più propenso al cambiamento, a prescindere dalle capacità individuali di perseguirlo, non può nulla senza le risorse pubbliche, gli apparati industriali e la governance centrale.
Sui trasporti questo passaggio è paradossalmente più facile da avviare e si risolve con la governance unificata della città metropolitana, che metta insieme città, Regione e RFI, e aziende di gestione del trasporto dei tre livelli per istituire due Agenzie uniche, una di programmazione e l’altra di gestione del trasporto della Città metropolitana.
Su periferie, innovazione e altro è tutto più difficile. Lo Stato è inoltre fondamentale perché una delle conseguenze della decadenza e del modo di fare economia di Roma è l’attrazione della criminalità organizzata che sta prendendo fette importanti della città.
Giusto a conferma del diverso modo di agire delle amministrazioni di Milano e Roma: prima di andare a delibera, Sala chiese garanzie finanziarie ai club per i lavori di San Siro, a Roma nemmeno erano verificati i titoli di disponibilità dei terreni di TdV.
https://www.ansa.it/lombardia/notizie/2021/05/27/san-siro-sala-sono-pronto-a-riascoltare-i-club_8289a842-59e9-43a1-8f77-342652f7a063.html
https://quifinanza.it/lifestyle/stadio-roma-tor-di-valle-tor-vergata/435197/
ma non dica stupidaggini,milano presenta progetti e purtroppo roma no! ve la ricordate la metroD cancellata dal sindaco alemanno?
Appunto, cancellata come anche i progetti Veltroniani per i Mercati Generali, per la Guido Reni ed altro, il progetto TIM cancellato da Raggi/Berdini, il progetto per l’acquario che sapete tutti che fine ha fatto ed altro che ora non mi viene in mente. Però secondo voi la colpa è dei Romani. Bo, proprio non capisco.
La Raggi e la sua Giunta sono emissari di Bossi e Salvini? Li hanno votati i Milanesi, con percentuali bulgare, nel 2016? Non lo sapevo…
Amico mio, avevo risposto anche precedentemente ma il commento non è mai comparso, fa niente. Purtroppo è innegabile quanto dici, una evidente politica Milano-centrica in Italia è presente da tanto tempo ed è stata voluta sicuramente quando Roma viaggiava con una economia che era 4 volte la media nazionale, ma molti lo hanno dimenticato. La storiella che a Milano si presentano progetti ha un po’ stufato perché è facile presentare progetti quando hai la certezza dei finanziamenti anche oltre il necessario. Parliamo per esempio delle Olimpiadi a Roma a cui il M5S ha detto NO mentre alle Olimpiadi a Milano-Torino il M5S ha detto SI. Parliamo per esempio dell’Expo, che è stata una voragine mangiasoldi ma molti non se lo ricordano. Parliamo dei fondi per il Mezzogiorno che per tantissimo tempo sono stati deviati al Nord. Purtroppo c’è tanta gente che queste cose se le scorda o addirittura le nega ed il risultato è che il sistema continua invariato. Ultima conferma il Recovery stesso, con cifre ridicole per Roma e Miliardi per Milano. Se il caro Bossi avesse portato a termine il suo caro Federalismo Fiscale (Regionale) paradossalmente avrebbe fatto il bene di Roma e di tutto il Centro-Sud ed il male della sua cara Padania.
Pazienza
Le chiacchiere stanno zero. I soldi vanno a Milano perché Milano presenta progetti mentre Roma sputa persino sopra quelli già pronti. Non sono stati certi i perfidi milanesi a mandare a monte tutti i progetti che tu ricordi, a dire no grazie alle Olimpiadi, a temporeggiare sullo stadio fino a far scappare Pallotta (col senno di poi potremmo dire anche grazie ma questo è un altro discorso), a bloccare lo sviluppo della metro C fino a farci rischiare il tombamento delle TBM sotto i Fori, e potrei andare avanti ancora molto a lungo… a meno che tu non pensi che la Raggi sia una spia padana infiltrata. Questi sono i fatti, tutto il resto sono solo piagnistei che ci fanno assomigliare tanto ai meridionali piagnoni e non portano a nulla.
Tiriamo fuori le palle, scegliamo amministratori più degni e vedrai come cambieranno le cose. C’è stato un tempo in cui a Roma sono arrivati soldi eccome, e tanti anche. Basta con queste lagne, la Raggi l’ha votata una maggioranza bulgara di Romani, non di Milanesi
…stavo per dimenticare la più grave: Milano ha una società di come MM che si occupa di progettazione della rete metropolitana oltre che della gestione della rete idrica e tanto altro, a Roma la Raggi (non Bossi o Salvini) ha mandato in liquidazione quella che avevamo. Dai, su!
Senti Alex, io non ho mai detto che sia colpa dei milanesi, sei tu che continui a ripeterlo, le chiacchiere stanno a zero, è vero, i fatti invece dicono che c’è disparità eccome tra i fondi che vengono destinati a nord e sud, non per colpa dei milanesi, ne dei romani ne dei “meridionali”, ma di chi indirizza tali fondi e questo è risaputo. Salvini disse, testuali parole, “…considero un successo l’aver tolto soldi a Roma”! Non lo hanno detto i romani.
Ma figurati! Salvini ha detto tante cose (che poi si è rimangiato, come tutti politici di ogni fazione hanno sempre fatto nella storia, fanno e sempre faranno). Credo sia perfino superfluo che ti stia ad elencare tutto quello che hanno detto e si sono rimangiati i cinquestelle, con cui potremmo scrivere un romanzo che la Divina Commedia al confronto sarebbe un bignamino. A cominciare dai “due mandati” che poi sono diventati tre con il (sic.) “mandato zero” di Di Maio, a “mai col partito di Bibbiano” salvo poi governarci insieme con il Conte 2, e avanti così…..
Roma avrebbe avuto soldi a palate con le Olimpiadi. E’ stato Salvini a dire no grazie?
Roma avrebbe avuto soldi a palate da Pallotta per il progetto Tor di Valle, piaccia o no. E’ stato Salvini a mandare tutto a monte?
Roma ha un progetto definitivo per la stazione Venezia della linea C. E’ stato Salvini a temporeggiare fino a rischiare il tombamento delle TBM sotto ai Fori?
Ed è stato sempre Salvini a mandare all’aria le Torri dell’EUR, la riqualificazione di via Guido Reni, degli ex Mercati generali?
Volersi ostinare a trovare i colpevoli del dirottamento dei fondi a Milano (fatto oggettivo) in un complotto nordista adducendo come prova le sparate salviniane è puerile e molto “meridional-piagnone”.
Vediamo di non votare male anche la prossima volta piuttosto che ululare alla luna
Senti io la smetto ma qui di puerile e “meridional piagnone” c’è ben altro. Che i progetti siano stati bloccati dalla Raggi lo so io come lo sai tu e lo sappiamo tutti, ma questo dimostra che “i progetti si fanno”! Poi spiegami perché i 5S dicono NO alle olimpiadi a Roma ma dicono SI alle stesse a Torino/Milano. Che la Lega Lombarda abbia combattuto e boicottato il rilascio di fondi a Roma è un fatto indiscutibile ma sinceramente di continuare con questo livello da mulini a vento proprio non mi va.
Salute
Perché i 5stelle dicano no alle Olimpiadi a Roma e Sì a Milano e Torino forse faresti meglio a chiederlo non a me ma ai 5stelle, che ribadisco sono stati votati da una maggioranza bulgara di miei e tuoi concittadini, non da un’assemblea di perfidi leghisti e neanche dal sottoscritto, che quantomeno al ballottaggio ha votato Giachetti 🙂
Gentilmente qualcuno mi può dire cosa hanno finanziato, ed in concreto cosa potrà essere realizzato con le cifre previste? Metro c fino a clodio compresa archeostazione Venezia, oppure fino a Farnesina? Quali stazioni sono di certa realizzazione nel centro storico e quali in dubbio? Vista la provata necessità e convenienza quali prolungamenti delle esistenti linee A e B e B1? Grazie
Mi dispiace che in 5 anni di amministrazione il massimo che si sia riuscito a tirare fuori è stata una inutile funivia Casalotti-Battistini.
E si che tutto il territorio avrebbe preferito di gran lunga il prolungamento della metro A.
In 5 anni a Milano hanno tirato su progetti su progetti, noi disegnamo strisce gialle per la ciclabile sulle buche stradali….
Articolo interessantissimo. Potrei però sapere dove sono stati presi dati del costo dei vari servizi? Dal sito del comune di Roma vedo delle discrepanze rispetto i dati da voi pubblicati.
Copio incollo:
” Il valore del costo standard è stato definito, in termini di € per vettura km o treno-km, per ciascuna tipologia di trasporto: per gli autobus a diesel/metano è pari a 5,20 €/vettura-km;
per gli autobus elettrici a 7,31 €/vettura-km; per i tram a 10,91 €/vettura-km; per i filobus a 10,17 €/vettura km e per la metropolitana a 26,50 €/treno-km. Gli importi specificati, al netto di IVA, non includono gli oneri
straordinari e le manutenzioni straordinarie su beni di terzi; sono invece inclusi gli oneri finanziari, le
manutenzioni straordinarie sui beni di Atac e le restanti imposte/tasse.”
Grazie in anticipo per il chiarimento.
Abbiamo riportato nell’articolo i valori in posti-km, assunti 100 posti per ogni autobus e 1200 posti per ogni treno.
Ma in tutto questo come si colloca il commissariamento della linea C con i 5 miliardi e rotti stanziati dal Governo?
Il commissario c’è, ma “i 5 miliardi e rotti”, che includono peraltro i 3,018 già finanziati, non sono stati mai stanziati da nessuno.
Ma allora come mai dal MIT in questo documento: https://www.mit.gov.it/sites/default/files/media/notizia/2021-04/Commissari%20e%20Opere%20DEF.pdf
si parla chiaramente di 5,9 miliardi per la linea C?
In molti continuiamo a chiedere se ci siano veramente questi 5,9 milirdi per la linea c o meno..
Possibile che una questione così importante sia avvolta dal mistero? È incredibile
Ho tanto l’impressione che non mettano un soldo per Roma a causa della Raggi. Vedrete che dopo le prossime elezioni arriverà una legge speciale per Roma con un bel po’ di soldi. Abbiamo anche il Giubileo tra meno di 4 anni… è solo politica.
Lasciamo da parte i complotti e le beghe politiche. Quello che manca sono i progetti. Dopo cinque anni è stata bandita una gara da 3 (tre) milioni di euro per un progetto preliminare di linee tranviarie.
E pensare che trasformare Roma-Lido e Roma Nord in metropolitane sarebbe stato fattibile, con un buon commissariamento, anche nei tempi ristretti del PNRR. Non mi interessa stabilire a chi si voglia attribuire la responsabilità: Stato, Regione, Comune. Nessuno ha evidentemente a buon cuore gli interessi della Capitale.
La cosa che mi fa più rabbia è sapere che quel poco che spetterà a Roma verrà buttato in quell’inutile obbrobrio della funivia Casalotti, un disastro sotto tutti i punti di vista: un mostro ecopaesaggistico, un assurdo trasportistico e una follia economica in termini sia di costi/passeggero trasportato, sia di costi di gestione e manutenzione
https://www.romametropolitane.it/articolo.asp?CodMenu=10720&CodArt=10772
Questo è lo stato dell’arte dei progetti sulle metro per Roma. La stazione appaltante dichiara apertamente che siamo a livello di studi e progetti preliminari risalenti al 2012. Linea D non pervenuta.
Il commissario si rende necessario per velocizzare le procedure, ma se neanche sono partiti su nulla… cosa dobbiamo velocizzare? Mi sembra semplicemente sollevare il comune di Roma dalla ideazione, gestione e compimento di progetti che non sa o non ha voluto neanche iniziare. Una sciagura, 5 anni buttati. Roma lido e Roma Nord erano in gestione ad Atac fino al 31 dicembre 2020 e dal primo luglio 2021, dopo un periodo di affiancamento, saranno in gestione a cotral e astral (regione). Anche qui la responsabilità del nulla che è stato fatto fino ad oggi di chi è? A me piace individuare i responsabili invece, perché la prossima volta li scarto a priori dalle possibili scelte nell’urna elettorale.
Temo che saremo ostaggio ancora una volta degli intrighi di palazzo e ci ritroveremo questi incapaci per altri cinque anni con il beneplacito dei nuovi alleati (ma non erano il partito di Bibbiano? piddimenoelle?)
Ribadisco che essere capitale per Roma ha costituito una sciagura sin da quel maledetto 20 settembre 1870
che dire…. la candidatura di Gualtieri è il C.V.D. che chiosa ogni teorema!
Non ci resta che sostenere Calenda, anche se dai discorsi che sento nessuno sembra accorgersi della “mucca nel corridoio” per citare un Bersani di anni fa (leggasi: Meloni).
Faccio notare per inciso che mai come in questa occasione il dibattito sui programmi sia TOTALMENTE ASSENTE da TUTTI i mezzi di comunicazione (come se non ce ne fosse di che parlare!), anche dall’unico candidato che ci abbia messo la faccia per sfidare la Raggi che è appunto Calenda; talmente assente da farmi venir voglia di non votare
Le linee Roma-lido e Roma nord sono gestite dalla Regione Lazio, non capisco perché la Regione non ha investito per trasformarle in vere metro. Sarebbe stata un’operazione di marketing politico formidabile oltre che un vantaggio notevole per la cittadinanza. Quante occasioni sono state perse da tutti i partiti e movimenti negli ultimi decenni. Nonostante tutto occorre spingere e sperare in momenti migliori.
Dal 1 luglio 2021 lo saranno pienamente, dopo 6 mesi di affiancamento con l’ormai ex gestore ATAC. Dai… sui fatti non dibattiamo. Vediamo che tira fuori dal cilindro Zingaretti. La Raggi ha tirato fuori solo riduzioni di servizi sulla Roma nord e treni flambé sulla Roma lido
Premesso che quanto scrivi sarà tutto da dimostrare, nel tuo ragionamento dai per scontato che la Raggi non venga riconfermata per il secondo mandato, quando ieri sera sentivo che tutti i sondaggi la danno per favorita