Recovery Fund: il Governo Draghi prova a salvare le infrastrutture con un fondo complementare
Alcune settimane fa vi parlavamo del rischio altissimo di un vero e proprio fallimento clamoroso del Recovery Fund, almeno per quanto riguarda le infrastrutture.
Tra scadenze impossibili, come quella di completare le opere entro l’agosto 2026, e i tempi che ancora si perderanno prima che tutti i paesi UE ratifichino il regolamento, la sfida di utilizzare il Recovery Fund per una grande stagione di investimenti infrastrutturali sembrava persa in partenza.
Il Governo ha quindi finito per dover portare avanti l’unica strategia possibile: affiancare al Recovery Fund un apposito fondo dal valore di circa 30 miliardi, interamente raccolti a debito dallo Stato Italiano, appositamente costituito per quelle infrastrutture indispensabili al raggiungimento degli obiettivi del Piano di Ripresa e Resilienza, ma che non potranno mai essere completate entro il 2026. Di fatto, praticamente tutte le infrastrutture pesanti, come le metropolitane e le ferrovie AC/AV, ma anche autostrade, aeroporti e dighe.
L’intenzione di costituire questo fondo decennale è esplicitata nel DEF 2021, appena approvato dal Governo, e sarà formalizzata con un Decreto-Legge di prossima emanazione, che conterrà anche le misure relative ai sostegni a famiglie e imprese.
Le tristi vicende della Legge Finanziaria 2021, con la mancata approvazione dell’emendamento per la Linea C, impongono un’ancora più attenta azione di monitoraggio di questo Decreto-Legge.
In particolare, in sede di conversione del Decreto, sarà importantissimo che i parlamentari romani si coalizzino per assicurare alla Capitale finanziamenti adeguati, qualora non già presenti nel decreto governativo, in particolare per la Linea C, che ora gode anche di un commissario straordinario già insediato.
Siamo di fronte all’ultimo treno per la Linea C. Vediamo di non perderlo.
Se non viene realizzata ora – ovvero nei prossimi 5/7 anni – la tratta fino a Clodio, con 5,9 miliardi a disposizione ed un commissario come garante…. la cosa diventa non grave, inspiegabile.
Questo Governo mi sembra davvero fattivo, diamo fiducia e speriamo che duri abbastanza: se a Roma si riuscisse ad arrivare a Piazzale Clodio o magari a Farnesina con la Metro C, realizzare la chiusura dell’anello ferroviario, trasformare la Roma Ostia – lido in linea E, la Piazzale Flaminio – Montebello in F …. in 5/7 anni io sarei soddisfatto.
Io mi accontenterei anche di 10 anni. 7 sono veramente pochi (5 non parliamone neanche) anche se cominciasse IERI ad aprire i cantieri. Per una stazione in zone delicate come Corso Vittorio sì e no ci vorranno 8 anni di soli lavori
È il prolungamento della linea B Rebibbia Casal Monastero che fine ha fatto? Ci siamo dimenticati?
Impariamo ad accontentarci di un poco ala volta. Già sarà tanto se la linea C non si fermerà al Colosseo. Mica siamo Milano, loro con le loro squadre se ne vanno a giocare nella superlega dei ricchi, noi siamo solo la Rometta…
E anche la Lazietta.
Basta che tutti facciano il bene di Roma
E’ proprio questo il problema.
Si, ma qui devono esserci i soldi anche per le altre metro, la D in primis.
VORREI TANTO SBAGLIARMI, MA TEMO CHE SI STIA PARLANDO DEL TRATTO VENEZIA – CLODIO.
MANCA ORAMAI POCO, VEDIAMO SE DAL CILINDRO TIRANO FUORI IL TOPOLINO O COSA…..
Con 5,9 miliardi si potrebbe già pensare a progettare tutta la linea fino a Grottarossa.
Le risorse ci sarebbero, niente più scuse.
Si è sempre detto che fare due stazioni o 20 non cambierebbe nulla dal punto di vista dei tempi, ma solo della portata dell’investimento.
Visto che non ci sarebbero più scuse su quest’ultimo, se ci fosse la volontà politica in 10 anni potremmo vedere la c fino a Grottarossa