Finanziaria 2021: in votazione l’emendamento per finanziare la Linea C fino a Grottarossa
La Legge di Bilancio 2021 potrebbe essere una finanziaria epocale per la prosecuzione della Linea C e quindi per la mobilità della Capitale d’Italia.
Dei numerosi emendamenti alla legge presentati dagli onorevoli Deputati, relativi alle metropolitane e ai tram della città di Roma, solo uno è stato effettivamente segnalato, concernente il finanziamento delle tratte T2, T1 e C2 della Linea C, ovvero le tratte Venezia-Clodio, Clodio-Farnesina e Farnesina-Grottarossa.
Le votazioni, iniziate nei giorni scorsi, proseguiranno anche oggi e nell’arco della settimana, fino all’approdo del testo completo alla Camera e, infine, al Senato.
L’emendamento, in particolare, prevede di destinare “per il completamento della linea C della metropolitana di Roma e per il prolungamento della stessa fino al quadrante Nord-Ovest della Capitale, ivi comprese le attività di progettazione e valutazione ex ante, altri oneri tecnici e amministrativi, nonché il materiale rotabile”, circa 4,57 miliardi di euro, ripartiti in 12 anni.
A ottobre avevamo parlato del fatto che Roma fosse incredibilmente sottofinanziata rispetto a Milano, Napoli e Torino. In molti casi, a mancare era stato proprio l’apporto del Parlamento e, per questo, avevamo invocato l’intervento dei nostri onorevoli concittadini.
In molti hanno risposto con emendamenti e proposte. Vogliamo esprimere gratitudine, in particolare, ai firmatari dell’emendamento per la Linea C, di cui riportiamo qui i nomi, al fine di ringraziarli tutti sentitamente: De Lorenzis, Francesco Silvestri, Flati, Baldino, Tuzi, Daga, Vignaroli, Bella, Cubeddu, Nobili, Giachetti, Barbuto, Luciano Cantone, Carinelli, Chiazzese, De Girolamo, Ficara, Grippa, Marino, Raffa, Scagliusi, Serritella, Spessotto, Termini, Prestipino, Madia, Mancini, Sensi e Manzo (126.017); Calabria, Brunetta, Baldelli, Barelli, Battilocchio, Giacomoni, Marrocco, Polverini, Ruggieri e Spena (126.26).
Ecco l’art 126-bis: da Venezia dritti veloce a Grottarossa, passando per il Centro Storico, la fine della logica dello “spezzatino”
Il finanziamento ipotizzato, contenuto nell’art. 126-bis, denominato “Misure per la mobilità sostenibile di Roma Capitale”, è più che sufficiente a coprire per intero la realizzazione di tutta la Linea C, da Venezia fino a Grottarossa, anche con l’opzione, prevista nel progetto preliminare, di raggiungere la stazione ferroviaria La Giustiniana FS, lungo la linea Roma-Capranica-Viterbo.
Questo permetterebbe la realizzazione in parallelo di circa 16 km di linea, con un notevolissimo risparmio di tempo. La Linea C, che è già la metropolitana ad automazione integrale più lunga d’Italia, arrivando a La Giustiniana raggiungerebbe la lunghezza di circa 37km complessivi, diventando, da seconda metropolitana più lunga d’Europa, una delle poche metropolitane ad automazione integrale (GoA4) europee di lunghezza “comparabile” alle giganti asiatiche.
Non smetteremmo mai di spiegare, infatti, che a dettare i tempi di costruzione di una metropolitana, purché con gallerie realizzate in scavo meccanizzato, non è né la lunghezza, né tantomeno il numero di stazioni complessivo, quanto invece il tempo di realizzazione della stazione o del pozzo più profondo.
Realizzare 3km di metro con 2 stazioni o 12km di metro con 12 stazioni non fa alcuna differenza. Se la stazione più profonda richiede 7 anni di tempo per essere completata, in entrambi i casi vedremo l’apertura della linea dopo 7 anni. Appare evidente, quindi, l’estrema convenienza di procedere con lavori in parallelo, che in ogni caso permettono anche economie di scala non indifferenti.
Occorre segnalare, tuttavia, che l’appalto in essere, che permetterebbe una rapida attuazione del finanziamento, è valido solamente fino a Clodio (tratta T2), con un’opzione per la tratta T1 Clodio-Farnesina. Per la tratta C2 Farnesina-Grottarossa/La Giustiniana FS occorrerà invece una nuova gara. Un elemento cruciale, da questo punto di vista, sarà la gestione commissariale, ormai in dirittura di arrivo.

Progetto preliminare del 2008 – il progetto aggiornato al 2020 prevede la realizzazione di tutte le fermate della tratta T2 tranne Risorgimento e la realizzazione della stazione Clodio in coincidenza dell’omonimo piazzale.
Si supererebbe, quindi, in larga parte, la divisone in tratte attuale e pertanto l’attuale progressione in serie dei lavori, con inizi lavori differenziati seppur nell’ambito del medesimo appalto, che è essenzialmente il motivo per cui ancora oggi la Linea C è incompleta, anche se il primo lotto è iniziato nel 2006.
Si pensi che tra l’inizio lavori di T7 nel 2006 e l’inizio lavori di T3 nel 2013 sono passati 7 anni e, probabilmente, ne saranno passati più di 15 prima dell’inizio lavori della tratta T2.
Fondi anche per la tratta esistente: obiettivo 3 minuti su tutta la linea
Il finanziamento richiesto include anche la fornitura del materiale rotabile, il completamento del deposito esistente e la realizzazione di una nuova area di parcamento a Nord, fino a garantire capacità per circa 60 treni, scorte comprese.
Si arriverebbe quindi ad un parco rotabili circolante sufficiente a garantire un esercizio a 3 minuti lungo tutti i 37 km della nuova infrastruttura.
Ma i benefici per la tratta esistente arriverebbero ben prima della realizzazione delle tratte Venezia-Farnesina e Farnesina-Grottarossa/La Giustiniana. L’appalto in essere, infatti, prevede già una fornitura di ulteriori 17 treni, rispetto ai 13 giù acquistati, ed il completamento di tutto il deposito di Graniti, fino ad una capacità massima di 42 treni.
Con il finanziamento si potrebbero immediatamente sbloccare i lotti rimanenti del deposito e della fornitura dei treni, con ingenti benefici già sulla tratta esistente nel breve periodo.
L’incognita Roma Metropolitane
Potremmo dire che è un bel giorno per Roma, ma di fronte alla gioia di un potenziale finanziamento della Linea C, non possiamo non parlare anche dell’incredibile e amarissima situazione che sta coinvolgendo Roma Metropolitane.
I lavoratori della società che si occupa di gestire, per conto del Comune di Roma, i cantieri delle metropolitane e dei corridoi filoviari, sono senza stipendio da novembre. Dalle pagine del Tempo, il Liquidatore della Società parla addirittura di una decandenza automatica del Contratto di realizzazione della Linea C, in caso di fallimento.
Visto l’enorme interesse pubblico sull’opera e visto che il detentore della stragrande maggioranza dei crediti è proprio la società che si occupa della realizzazione della Linea C, dubitiamo che si possa arrivare ad uno scenario in cui il curatore fallimentare non subentri nell’esecuzione del contratto, cedendolo poi al Comune o ad un Commissario Straordinario facente funzione di stazione appaltante, ai sensi del decreto Sblocca Cantieri.
Si avrebbero però certamente due effetti sull’opera: da un lato una sospensione dei lavori in corso per mesi, se non anni, dall’altro un accumulo enorme di legittime riserve da parte di Metro C s.c.p.a., in danno ai contribuenti. Il rischio concreto è che la Tratta T3 San Giovanni-Colosseo possa non vedere la luce neanche per il Giubileo 2025, con la beffa ulteriore dell’aggravio dei costi per la collettività.
Con la possibilità di veder finanziata tutta la Linea C e con il finanziamento della stazione Venezia praticamente certo, è impossibile comprendere i motivi per cui il Comune di Roma stia perdendo così tanto tempo a onorare le sentenze pendenti, portando sulla soglia del fallimento la propria società.
Sia chiaro: avere una società che funge da stazione appaltante non è l’unico modo possibile per realizzare opere pubbliche e forse non è neanche il modo migliore. Ma se si è scelta un’altra strada, quest’ultima va organizzata e posta in essere prima di distruggere l’assetto esistente, arrecando danni a tutti: cittadini, lavoratori e imprenditori.
Tanto più, in una situazione economica come quella attuale, è inaccettabile che il Comune non paghi a degli imprenditori soldi dovuti, accumulando interessi in danno all’erario e gettando sul lastrico intere famiglie. Evidentemente, al Campidoglio dei lavoratori, degli imprenditori e dei romani interessa poco o nulla. Ma allora ci evitino i post stucchevoli sulla “priorità del lavoro”.
Domenico ha detto:
25 DICEMBRE 2020 @ 18:17
Il sindaco e i suoi assessori debbono essere profondi conoscitori delle voci di bilancio del comune, sapere dove, come e quando prendere gli stanziamenti per le opere pubbliche, come farsi finanziare dal governo centrale e come coinvolgere i privati in talu opere.
Magari fosse così!
Un assessore che non nomino, ma conosco benissimo, ha bloccato per un mese una pratica perché NON RIUSCIVA A CAPIRE LA PROCEDURA!!!
Claudio ha detto:
19 DICEMBRE 2020 @ 10:12
sì come no, Lobuono, il clone mal riuscito di Renzi, senza alcuna qualifica e competenza a 21 anni a fare il sindaco di Roma, come no, magari iniziasse a farsi le ossa in qualche comune sotto i 5k di abitanti.
Concordo, finalmente chi ragiona!
Niente fondi per la metro C.
https://www.romatoday.it/politica/governo-schiaffi-roma.html
Era stra-scontato. Due milioni di Euro? Aria fritta! Tanto valeva non darci manco quelli, andranno sprecati per qualche maquillage e operazioni di facciata (manco basterebbero per rifare il manto stradale delle disastrate strade romane)
Stefano ha detto:
19 DICEMBRE 2020 @ 02:19
Renato, datti una calmata, e guardati la loro pagina facebook.
Di chi, sempre di RAGAZZINI senza arte né parte.
Qui ci vuole gente NON MAFIOSAMENTE legata a partiti.
Un ragazzino verrebbe fregato al primo incontro.
L’ing.Pagnoni disse all’ing.Martens fresco di nomina all’Assessorato LL.PP.: non ti incontrare mai da solo con “qualcuno” e pretendi che tengano sempre le mani a vista e controlla che non lascino qualcosa sotto la scrivania.
Che ne sa un ragazzino, se una persona di 50 anni ha bisogno di tali consigli??????
Queste sono tue convinzioni personali. Io mi attengo ai fatti. E quel movimento sta dimostrando di essere sul pezzo molto più di tanti altri, senza grilli per la testa, senza i no tav di turno in mezzo.
Ah, e comunque in giro per il mondo c’è gente che a 21 anni dirige aziende e muove miliardi, come ad esempio il presidente dell’Inter.
Mica aspettano tutti di diventare vecchi come noi !
Ancora chiacchiere ed aria fritta.
il 21nne si è fatto da solo e è il solito figlio di papà? come i 68ttini che andavano a Centocelle a sobillare gli operai in spider e mignottelle in pelliccia!!!
Il sindaco e i suoi assessori debbono essere profondi conoscitori delle voci di bilancio del comune, sapere dove, come e quando prendere gli stanziamenti per le opere pubbliche, come farsi finanziare dal governo centrale e come coinvolgere i privati in talu opere.
Prolungare fino a Grottarossa (o addirittura fino a La Giustiniana FS) sarebbe molto sensato, ma tempo che non ci si arriverà mai. Sarei gia felice di vederla arrivare a Clodio…chi vivrà vedrà (diceva Muscolino).
Navigare a vista sulla Metropolitana e/o Tram deve preoccupare. Percepisco una serenità inaudita. Se avete la pazienza di leggere la legge n. 396/90 e, quindi, il DM 01 marzo 1992, trovate l’elenco degli Interventi del Programma” x Roma Capitale. La Mobilità è alla lettera “d” che al “d4” riguarda il “Potenziamento del trasporto pubblico su ferro, con ……….”. E’ al “d4.2” che partono le Metroploitane e il Tram. Cosa è successo da quel 01.03.1992? Cosa propose il prof. Italo Insolera il 12 febbraio 1994 alla Giunta Rutelli I? Cosa proponeva il candidato a Sindaco Veltroni nel 2001? Cosa ha prodotto la “emergenza da traffico” dichiarata col DPCM 04.08.2006 e burocraticamente chiusa nel 2013? Cosa vuole fare con oltre 25 miliardi di euro la Giunta Raggi nei suoi 159 progetti presentati al Mit x il Recovery Fund? Sulla metro C prevede 3 progetti (137, 156 e 157) e il costo di 3.765,53 milioni. Non sono quelli contenuti nei due emendamenti (126.017 e 126.26) e con l’ipotizzato finanziamento dell’art. 126 bis. Quanto ci costano questi “giochetti” (iniziali)?
Navigare a vista sulla Metropolitana e/o Tram deve preoccupare. Percepisco una serenità inaudita. Se avete la pazienza di leggere la legge n. 396/90 e, quindi, il DM 01 marzo 1992, trovate l’elenco degli Interventi del Programma” (iniziali)? x Roma Capitale. La Mobilità è alla lettera “d” che al “d4” riguarda il “Potenziamento del trasporto pubblico su ferro, con ……….”. E’ al “d4.2” che partono le Metroploitane e il Tram. Cosa è successo da quel 01.03.1992? Cosa propose il prof. Italo Insolera il 12 febbraio 1994 alla Giunta Rutelli I? Cosa proponeva il candidato a Sindaco Veltroni nel 2001? Cosa ha prodotto la “emergenza da traffico” dichiarata col DPCM 04.08.2006 e burocraticamente chiusa nel 2013? Cosa vuole fare con oltre 25 miliardi di euro la Giunta Raggi nei suoi 159 progetti presentati al Mit x il Recovery Fund? Sulla metro C prevede 3 progetti (137, 156 e 157) e il costo di 3.765,53 milioni. Non sono quelli contenuti nei due emendamenti (126.017 e 126.26) e con l’ipotizzato finanziamento dell’art. 126 bis. Quanto ci costano questi “giochetti” (iniziali)?
Gli ultimi due paragrafi fotografano l’amara verità.
Per fortuna che questa Giunta ormai è agli sgoccioli; spero solo che non si azzardino nemmeno per scherzo a rimandare le votazioni a settembre, come ho sentito paventare, con la scusa della pandemia!
E spero che i Romani non commettano la sciocchezza di dare Roma in pasto agli amici di Salvini per liberarsi di Raggi e Co, della serie dalla padella nella brace! Grazie, no: abbiamo già dato con Aledanno!
D’accordo, ma pure Marino e la sinistra hanno fatto pietà. Qui è un problema di intera classe politica ahinoi. Servirebbe un commissario straordinario con pieni poteri e se molti dipendenti inutili e/o fancazzisti del Comune, di ATAC, di AMA, … dovessero andare a casa, amen. Nel privato in media o si produce o si va a casa. Basta mantenere nullafacenti nonostante tasse altissime. Ricordo a tutti che i soldi sperperati in spesa corrente sono sottratti a manutenzione ed investimenti.
Su Marino non devi convincere me ma altri frequentatori dell’area dai quali ho letto più di una volta immeritati elogi.
Rivangare sul passato non serve. Chi scegliere come successore della Raggi? A parte Calenda non ne vedo neanche uno all’orizzonte
Come buon candidato c’è anche Federico Lobuono, il giovane 21enne con un bel movimento alle spalle, organizzato e con tanto entusiasmo: https://www.facebook.com/watch/lagiovaneroma2021/
Se c’è bisogno di progettare la Roma del futuro, tanto vale farlo fare a chi questo futuro lo vivrà.
Nel 2021 un candidato a sindaco di una grande città dovrebbe presentarsi e farsi preferire sulla base di progetti credibili in termini finanziari e con una squadra con comprovata esperienza realizzativa, nella fattispecie in tema di trasporto pubblico.
Ancora ragazzini??????
Non ci sono bastati i decerebrati A ZERO ESPERIENZE????
Qui serve gente con le palle, CON SUPER ESPERIENZA E SENZA CAZZI IN CULO politici.
Renato, datti una calmata, e guardati la loro pagina facebook.
sì come no, Lobuono, il clone mal riuscito di Renzi, senza alcuna qualifica e competenza a 21 anni a fare il sindaco di Roma, come no, magari iniziasse a farsi le ossa in qualche comune sotto i 5k di abitanti.
@Claudio: difficilmente sarà sindaco, ma mi piacerebbe vederlo semplice consigliere comunale. Vedrai come si farà le ossa in fretta.
Provo orrore nel leggere il nome di Calenda. Per quel che mi riguarda, a Virginia Raggi può solo succedere Virginia Raggi
Andrea, tu fai riferimento ai dipendenti… ma nelle pubbliche amministrazioni come in tutte le aziende pubbliche o private la responsabilità della cattiva attuazione delle politiche, delle opere e delle povere prestazioni di servizi a cui siamo abituati è dei dirigenti, che non hanno competenze adeguate, non sanno utilizzare e valorizzare le tecnologie e le persone che hanno sotto, e delle strutture politico-amministrative, che fanno da stanze di compensazione tra diverse categorie di interessi anziché perseguire la buona amministrazione. I dipendenti in un contesto organizzativo efficiente rendono meglio, o sono obbligati a farlo; se è tollerato lassismo e quanto altro, è colpa delle strutture dirigenziali e dei vertici amministrativi. Ma la cattiva amministrazione non è solo conseguenza di fancazzsimo e lassismo, ma anche di un modo di lavorare male o poco organizzato a cui siamo oramai assuefatti, siamo abituati a non pretendere dai dirigenti delle amministrazioni competenze, e così non dovrebbe essere! Specie a Roma
Il tutto quindi sarà pronto negli anni ’30. Ma prima si parte, meglio è.
Ottimista sfrenato
Spingiamo per La Giustiniana! Avrebbe un’incredibile effetto rete: necessario per la linea FL3 da Viterbo, assorbirebbe il traffico pendolari della Cassia e della Trionfale e vi si potrebbero attestare le corse Cotral. Avrebbe notevoli vantaggi anche dal punto di vista turistico: in meno di un’ora, dalla Casilina si potrebbe arrivare a Bracciano, con il mix MC+FL3.
Assolutamente vero, la C deve arrivare alla Giustiniana e scambiare con la FL3.
Importante anche lo scambio con l’anello nord, a Vigna Clara o in altra sede.
Percepisco un ottimismo sfrenato. Non per voler a tutti i costi soffocare i vostri entusiasmi, ma vorrei riportarvi alla realtà dei fatti: la linea C per ora arriva a San Giovanni, con una frequenza peraltro peggiore di un treno regionale, e sono aperti i cantieri per il prolungamento fino a Fori Imperiali – Colosseo.
Il resto è solo un ennesimo, ulteriore capitolo del gran libro dei sogni scritto a più mani nei secoli dei secoli
Alex, sappiamo che a farli muovere dalla carta al cantiere ci passeranno gli anni. Ma avere uno stanziamento sarebbe almeno l’inizio. La vicenda è comunque impietosa. A tutti i livelli: qui non si è neanche riusciti a cantierare un km di tram in cinque anni. Figuriamoci una Metro fino alla Giustiniana.
Cercando di essere realistici, nella più ottimistica delle ipotesi, per Roma ci possiamo aspettare:
– 2025: anello ferroviario chiuso con raddoppio, upgrading ferrovie, metro C a Colosseo, tramvie Tiburtina, Venezia-Vittorio, Togliatti, qualche tramvia a Roma Nord (tipo Angelico e Musica), Giardinetti a Termini, qualche stazione Fs (Pigneto, Porta Furba, Zama, chissà)
– 2030: metro C a Clodio, Giardinetti a Tor Vergata, linea Torre Angela Anagnina (speriamo Subaugusta), tramvia Subaugusta-Marconi-Trastevere, TVA
– 2035: metro C a La Giustiniana, Metro D tratta centrale (ma ci credo poco: ad oggi non esiste uno straccio di progetto, e siamo oramai al 2021), qualche prolungamento delle Metro A e B se ci dice veramente bene
Ripeto, se va bene. Se va male, anello chiuso a un binario, metro C a Clodio, e qualche km di tram ( non più di 10-15 km) con i bandi del Mit che nonostante i tempi biblici sono l’unico strumento certo di finanziamento. E staremo comunque da capo a 12.
Grandi assenti, in ogni caso, progetti semplici e rivoluzionari per davvero, come il metrotram sulla Colombo o la penetrazione urbana della Lido a Flaminio, per colpa della mancanza di visione di chi ha scelto le opere del Pums e della Regione che dorme e latita sulle ex concesse. Per non parlare delle ferrovie metropolitane, chiamatele RER o Metrovia, basterebbe avere treni ogni 5’ rapidi sulle FL ed ex concesse, per capirci, con 20-30 stazioni urbane aggiuntive.
La responsabilità della situazione romana è infatti anche e molto della Regione, che amministra in modo indegno le ex concesse e manca di visione e investimenti sulle ferrovie per fare le RER che potremmo avere in 5 anni senza un metro di gallerie da realizzare. Non tiriamo in causa il Governo, la Regione e RFI hanno risorse per centinaia di milioni a disposizione che sistematicamente non sono investite sulla cura del ferro di Roma. Leggete le proposte della Regione per il Recovery: si vuole investire sulle ferrovie per Latina e Civitavecchia (linee che hanno utenza extraurbana e già di molto migliorate negli ultimi anni), ma nemmeno un euro per trasformare la Roma Cesano, la Roma Ciampino, e la Roma Fiumicino (che hanno invece maggiore densità urbana) in ferrovie metropolitane ad alta frequenza. Oppure, continuano a sbucare come prioritarie stazioni che servono poche migliaia di persone come Divino Amore o Villa Senni… Roma per conformazione urbana necessita urgentemente di 6 linee ferroviarie metropolitane (due tangenziali – Cesano e Fiumicino – e quattro radiali – Lido, Montebello, Ciampino e Guidonia). Devono diventare ad alta frequenza (5’), dense di fermate in area urbana, con orari da metro anche nei festivi e con treni urbani veri; fare tutto questo costa in più meno di mezza linea metro. senza queste 6 vere linee metropolitane suburbane neanche altre due metro aggiuntive basterebbero a rendere la situazione meno drammatica. Ma ad oggi, non c’è nulla, neanche su Casilina-Ciampino sono partiti i lavori, se ne parla da decenni, l’anello è sempre fermo, Pigneto nel pantano e le stazioni richieste da decenni sono solo sulla carta.
https://www.notizialocale.it/recovery-fund-le-proposte-del-piano-presentato-al-governo/
Ma infatti: “qui non si è neanche riusciti a cantierare un km di tram in cinque anni. Figuriamoci una Metro fino alla Giustiniana”. E’ proprio quello che intendevo con ottimismo sfrenato!
Parliamo di sfruttamento oculato della rete ferroviaria? Due soli esempi: Pigneto FS e Vigna Clara. Non dico altro, parlano i fatti!
Dunque: ma de che stamo a parla’?????
Comunque, per inciso: definire la penetrazione urbana della Lido a Flaminio “progetto semplice” mi sembra un azzardo! Credo sia infinitamente più semplice ed economico realizzare l’intero tracciato della linea D, così, solo per fare un paragone e nulla più
Sulla penetrazione urbana della Lido, credo che il sottopasso della B e Venezia siano le criticità più rilevanti. Per il resto, via Petroselli è stato un immenso sventramento, mentre via del Corso è nata come ricostruzione dell’antica tratta intramuraria della via Flaminia, quindi le preesistenze sono limitate come anche a piazza Augusto Imperatore, parimenti ricostruita in epoca fascista. Le complessità sarebbero comunque più che ripagate dalla possibilità di avere un asse metropolitano nord-sud con lo scambio a Flaminio con la nord, e dal pieno utilizzo della capacità della Lido, che sarebbe in quel modo utilizzata in entrambi i versi e non solo nel senso dei pendolari. I costi sono più bassi di quelli necessari per l’integrazione B-E con automazione, messa nero su bianco da Roma mobilità come necessaria se si pensa di integrare le due linee. I benefici di una Lido fino a Flaminio mi sembrano immensamente più grandi però. Peccato per l’ennesima occasione persa.
https://romamobilita.it/sites/default/files/Trasformazione%20Roma%20Lido%20-%20Metro%20E.pdf?_ga=2.198535279.138806307.1608126619-53398517.1608126619
[Sulla D peraltro ancora ci devono spiegare come pensano di scambiare con la A, visto che l’ipotesi Spagna è utopia a detta di molti.]
Piero, non devi convincermi sull’immensa valenza trasportistica che avrebbe una eventuale penetrazione della Lido fino a Flaminio, sulla quale sono STRA-d’accordo; ma non mi convincerai mai che si tratterebbe di un progetto di semplice realizzazione. Non solo per l’interscambio a Venezia, che peraltro chiuderebbe la strada ad ogni possibile integrazione co la linea D (perché scordiamoci pure che nel sottosuolo di piazza Venezia possano addirittura coesistere tre linee di metropolitana), ma anche per la realizzazione di una qualunque stazione nel sottosuolo di via del Corso, che contrariamente a quanto affermi nasconde tesori archeologici impensati, altro che paragonarla a via Petroselli che effettivamente è stata resa un deserto da questo punto di vista. Tutte criticità che vengono amplificate dal fatto che stiamo parlando di una metropolitana pesante (cosa che non sarebbe la D)
Per ora stiamo messi così, non correremo il rischio di una bella Metro Piramide Flaminio! Semplice o complessa che sia
https://ferrovie.info/index.php/it/13-treni-reali/16763-ferrovie-roma-lido-inviata-alla-regione-lazio-bozza-di-accordo-sul-potenziamento
Buongiorno Alex e Piero,
scusate se mi intrometto, solo per buttare sul tavolo della discussione la mia idea, ovvero il fatto che la lido -roma al flaminio ci può arrivare semplicemente passando sotto il lungotevere dove i muraglioni costruiti all’epoca hanno comportato lo sventramento dello strato sottostante .Andrebbe dal ponte di via marmorata fino all’altezza di piazzale Flaminio, x non dire esagerando fino allo Stadio Flaminio. Arrivare allo stadio aiuterebbe il meritevole recupero di una struttura come quella. Saluti.
Una linea lungo il Tevere da ponte Testaccio a Ponte Nenni sarebbe un sogno. Ma temo che resterà tale
Vanno almeno cacciati TUTTI, come dicevano in tempi di fiducia i 5 ex stelle, ora stalle.
Io sarei più drastico, li elimenerei, mettendoli sui binari, almeno non si sentirebbe più il fastidiosissimo stridio nelle curve.
Ma dubito, simile gente manco a quello sarebbe buona.
Giusto due giorni fa volevo visitare il solito pezzo grosso lecchino politico.
L’usciere mi ha detto che prima delle 12 non si presenta.
Il gran capo lavoratore tempo fa lo sentii lamentarsi perchè ad una riunione aveva fatto le 21!!!!!
Tutto andato a pu—@—e, Alex. Iniziamo a stralciare la Metro C completa al 2030. Chiudiamo sto blog, pensiamo ad altro.
Attestazione Cotral!!!!
Ah,ah,ah
Perché a Pantano con superparcheggio VUOTO dopo quattro anni i pullman intasano la Casilina andando ancora ad Anagnina?
Volendo si potrebbe fare una funivia che da Rocca Priora scende a Pantano, con stazioni intermedie a Monte Compatri e a Monte Porzio. 600 metri di dislivello, quella si che sarebbe paragonabile a una località di montagna !
Ma pensassero ad attivare l’attestazione Cotral!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ottima notizia che si preveda l’arrivo a La Giustiniana FS, scelta finalmente coerente. Altrettanto importante sarà salvare lo scambio con le FS a Vigna Clara.
La faccenda Roma Metropolitane ha del surreale e la dice lunga su chi amministra.