Pozzo di via Sannio, al via il collaudo: chiusura alle 21 della Linea C da Malatesta a San Giovanni fino al 12 luglio
A partire da questa notte un altro pezzetto di Linea C si aggiunge ai 18km inaugurati tra il 2014 ed il 2018.
Infatti, in nottata verranno rimossi i respingenti che interrompono i binari tra la Stazione San Giovanni e il Pozzo di Via Sannio.
Per l’inizio del presercizio bisognerà attendere giugno, quando i primi treni inizieranno a percorrere la croce di scambio localizzata nel pozzo 3.3, detto “di Via Sannio”, effettuando il cambio di banco. In pratica, i treni potranno passare da un binario all’altro, evitando l’esercizio a binario unico alternato che oggi si svolge tra Malatesta e San Giovanni. Ciò permetterà di evitare, almeno in parte, le numerose anomalie di esercizio che si verificano sulla linea, migliorando la qualità del servizio.
Purtroppo, prima di poter assistere al vaglio della croce anche durante l’apertura al pubblico, servirà ultimare il collaudo, le cui attività propedeutiche sono iniziate alcuni giorni fa. Se l’attuale cronoprogramma verrà rispettato, il collaudo terminerà entro l’anno, comportando tuttavia alcuni disagi per l’utenza. Infatti, il servizio della tratta San Giovanni-Malatesta della Linea C rimarrà sospeso alle 21:00 fino al 12 luglio. In alternativa, gli utenti potranno utilizzare la navetta bus MC2.
La scelta di aver posizionato la croce di scambio a servizio della San Giovanni-Pantano all’interno della Tratta T3, quindi in una tratta autonoma e distinta dalla cosiddetta “prima fase strategica”, sia in termini di cronoprogramma che di finaziamenti, a nostro parere si è dimostrata errata, penalizzando non poco l’esercizio della linea negli ultimi cinque anni. Ancor peggiore è stata la scelta di posticipare più e più volte la fornitura dei treni, che anche all’apertura della croce saranno comunque insufficienti a garantire un servizio con migliore frequenza rispetto a oggi, limitando quindi i vantaggi che l’attivazione del pozzo avrebbe potuto apportare.
Fortunatamente, l’Amministrazione ha imparato dai propri errori e, come ha potuto apprendere MetroxRoma, nel progetto della stazione Venezia è stato reintrodotto lo scambio in ingresso alla stazione, che in futuro eviterà di dover procedere a binario unico alternato tra il pozzo 3.2 (Celimontana) e la futura stazione. Questo permetterà da subito frequenze adeguate ed un esercizio regolare, superando perciò, almeno in parte, gli errori commessi con l’attivazione della prima fase strategica.
EDIT: Diversamente da quanto scritto precedentemente nell’articolo, questa notte non partirà il presercizio, bensì verranno rimossi i respingenti. A circolare questa notte, infatti, non saranno i treni ma i carrelli a servizio del cantiere. Ci scusiamo per l’imprecisione.
Con gli enormi finanziamenti per la ripresa economica dopo il Covid, ci sarà spazio per gli investimenti pubblici. Anziché continuare con questi post sui cantieri, si può iniziare una campagna MARTELLANTE per chiedere interventi per Roma subito, chiari e semplici, da finanziare e realizzare una volta per tutte?
– completamento Metro C
– metro D
– metro E + F come riconversione
– prolungamenti A nord, A sud, B Nord e B est
Tutta la comunicazione dovrebbe essere basata su questo. L’aggiornamento dei cantieri, sebbene importante, viene dopo perché è un momento storico unico in cui ci sarà un mare di soldi mai visto per investimenti pubblici green, ci sono i tempi dei fondi europei che possono garantire l’effettiva realizzazione. Ma senza una campagna martellante dei comitati su questi temi, non si otterrà nulla
Grazie
Sottoscrivo al 100%. Il problema è che la politica italiana, improntata sulla vigliaccheria e cialtronaggine, non troverà di meglio che sperperare tramite altre mance elettorali del tipo reddito di cittadinanza, quota 100, 80 euro, reddito di inclusione, reddito di emergenza, … Il risultato è che si paga chi non produce e non si paga chi produrrebbe, ossia tanto assistenzialismo e zero investimenti. Poi i soldi, a debito, finiscono ed il problema è scaricato su chi verrà dopo. Cerchiamo quindi tutti insieme di fargli capire che non tollereremo altri sprechi!
Moltissime aziende stanno fallendo e questo significa famiglie in mezzo a una strada. Continuare con questi discorsi come se non fossimo nel mezzo di una guerra è da ciechi. Il governo ha fatto benissimo a dare aiuti a fondo perduto anzi ne ha dati anche troppo pochi, e faccio osservare che è quello che stanno facendo TUTTI gli altri Paesi e in ben altre proporzioni. Nessuno più ragiona sul debito pubblico in questa fase, nell’amara consapevolezza che è inevitabile farlo aumentare. Persino la UE con tutti i limiti ha ingoiato il boccone. Non ci mettiamo a fare quelli più realisti del re per favore. Chi scrive è in CIG come tantissimi italiani
Quando si fa bieco assistenzialismo si creano le basi per altro assistenzialismo. Va bene per gli aiuti temporanei a fondo perduto, ma finiti i soldi che si fa? Ci vendiamo il Colosseo? O magari il Duomo di Milano? Non sarà che forse è meglio, al di la della facile demagogia e delle mance elettorali erogate da politicanti golosi di voti, utilizzare i fondi per effettuare opere pubbliche a manetta per modernizzare il paese e rimettere in moto l’economia? Perchè io devo pagare un poltrone inattivo con il reddito di cittadinanza e non devo pagare un ingegnere ed un operaio che mi costruisce la metro generando ricchezza?
La pandemia che stiamo vivendo ha modificato radicalmente le abitudini di tutti noi, e con esse le priorità, pubbliche e private. Investire sul trasporto pubblico *di massa* è diventata così l’ultimissima delle priorità, per ovvie ragioni che è inutile spiegare. In una Roma mai così libera dalla morsa del traffico e dal sovraffollamento dei mezzi pubblici, la rete attuale sembra persino sovradimensionata alle esigenze del momento. Essendo oramai evidente a tutti che da questo incubo non usciremo presto, forse mai, c’è da domandarsi se abbia ancora un senso stare qui a discutere di progetti e investimenti futuri, quando non si intravede un “futuro” neanche per le nostre vite che non sia un navigare a vista di settimana in settimana
Non sono tanto d’accordo. Il prima possibile tutto tornerà come prima, altrimenti, del resto, rischiamo di fallire. Quindi, visto che si dovrà partire dalle opere pubbliche e non dal solito assistenzialismo, se tanto mi da tanto è il momento di spingere sull’acceleratore con il PUMS
Il prima possibile? Lo credevamo anche a marzo poi sono passati 3 mesi ed eccoci qua, a sentirci dire che dovremmo aspettarci la seconda ondata… e che le nostre vita non torneranno mai più come prima almeno finché non sarà disponibile per tutti un vaccino, cioè nella migliore delle ipotesi fra un anno e mezzo. Nel frattempo, nessuna decisione neanche per le ripartenze delle scuole a settembre! Siamo proprio sicuri del trasporto pubblico sia una priorità? Sarà invece il caso di ripensare acume stata distrutta la sanità pubblica che era un’eccellenza di questo paese, a come i nostri politici sono riusciti a rendere miserabile la professione di medico? No non mi convinci. Ci sono ben altre priorità, che investire su un trasporto pubblico che stante la situazione non prende più nessuno
Per uscire da questa situazione serve un po’ di ottimismo anche se adesso non è facile.
Come nel dopo guerra dalle macerie si può presentare una nuova opportunità e per stimolare il mercato i soldi dei fondi europei andranno usati in tecnologia soprattutto green e non c’è niente di più green dei mezzi di trasporto.
Si fara più Smart Working (io già la o facevo) e questo porterà a meno spostamenti ma Roma non è adatta a bici e monopattini perché troppo estesa e per nulla piana.
Si dovrà investire sulla digitalizzazione e anche chi fino ad oggi si è opposto adesso ha capito che senza siamo isolati.
Dopo la grande depressione gli americani ne uscirono con una politica di investimenti ed è quello che dovremo fare pure noi sperando di non sprecare questa opportunità.
Parli come se fossimo nel dopoguerra Ma qui siamo ancora in guerra. La guerra sarà finita solo con il vaccino quindi non prima di un anno e mezzo, sempre comunque nella migliore delle ipotesi possibili
Ottimismo , tanto ottimismo e pensare al Futuro. Solo cosi se ne esce….
I grandi progetti sparsi ai quattro angoli del mondo non sono nati xkè necessari in quel momento ma xkè qualcuno fortunatamente ha immaginato un mondo diverso e più confortevole….
Cerchiamo di non fare come la stragrande maggioranza dei nostri piccoli politici che pensano per lo più al presente se non al ieri….. ma mai al futuro.
Futuro? Qui dobbiamo gestire l’emergenza, sia sanitaria (che è tutt’altro che finita) che economica (che è venuto l’immaginabile). Non è proprio il momento per le metropolitane. Decisamente
Ben oltre, non venuto
Senza investimenti pubblici non c’è lavoro, senza lavoro non si mangia. La sanità ha avuto un potenziamento nel numero di posti in terapia intensiva e avrà altri soldi, ma non si potrà certo prescindere ma manutenzione potenziamento e sviluppo di grandi infrastrutture, con tutto l’indotto che porteranno. Andranno poi ripensati addirittura i massimi sistemi, a cominciare dalla giornata lavorativa, che non potrà più essere di 8 ore, per poter dare lavoro a tutti, ma questo è un altro discorso.
Sì ma ci sono investimenti pubblici e investimenti pubblici. E in questo Paese Dio solo sa se c’è bisogno di investire, ma, in questo momento storico, su ben altro che il trasporto pubblico “di massa”, che cozza terribilmente con il “distanziamento sociale” ripetuto come un mantra dall’inizio di questo incubo. Dubito fortemente che ci sia la volontà politica, e francamente anche l’opportunità, di dirottare le risorse (che non ci sono, quindi il debito pubblico) proprio su questo settore e proprio in questa fase
https://www.ilpost.it/2020/05/22/metro-c-roma-talpe-approvazione-comune/
Il Nulla
Bentornati a tutti.
Una domanda, partendo dal presupposto che in questi ultimi anni non è stato preso in considerazione
il procedere all’acquisto di nuovi treni e pazienza…. ma adesso vorrei sapere se c’e’ qualcuno che ha titolo e sta predisponendo quanto necessario perchè venga adottata una delibera comunale o quant’altro per ordinare un numero congruo di nuovi treni.
Questo progetto è partito in salita, spesso e volentieri con tutta la stampa che conta decisamente contro il la costruzione della Metro Linea C.
Secondo molti di loro i convogli avrebbero viaggiato a mezzo carico , ergo si trattava di un investimento economicamente sbagliato, frutto delle solite pressioni e corruzioni , tutte cose poco simpatiche. ma che purtroppo in questo paese abbiamo imparato a convivere ….
Tutto questo per dire che pochi giorni fa è bastato un problema tecnico ed il conseguente arresto del servizio e la stessa stampa che nel frattempo non mi pare abbia fatto mea culpa. commentava circa l’inconveniente tecnico che ha lasciato senza molte alternative una massa notevole di persone che utilizzando la metro C sono rimaste coinvolte dal disagio creatosi.
Osserviamo che stiamo parlando di un tratto monco , mancante del tratto centrale e nord della città, cosa accadrà appena la linea sarà operativa fino a Piazza Venezia o al suo naturale capolinea??
C’e’ un’inevitabile soddisfazione nel vedere questa gente che adesso constata e tocca con mano che lo scenario è decisamente diverso da quello ventilato in passato.
Adesso tocca che se ne facciano una ragione i nostri governanti……
Buon pomeriggio.
Quindi le frequenze dei passaggi aumentano? Oppure restano quelle di un treno regionale? Saluti
Saranno le carcerazioni preventive che fanno vedere le cose in maniera diversa, ma io non vedo tutti ‘sti si miracoli.
Ogni volta si parla di mesi, quando non anni.
Del Pigneto, appena parlato con addetti Acea, che operano e bene sul campo, ed accennato ai lavori del Pigneto : si son tutti fatti una grassa risata, che giro ad un certo Moretti vanaglorioso della presentazione dei lavori.
Il resto che dire: BALLA l’allargamento dello scartamento del “tranvetto”, riattivazione boh???, i 300 in realtà 765 m.da Centocelle a Parco di Centocelle…..
Cosa hanno imparato?
Io sono stato ipercritico con le follie e le sciatterie Alemagnane, il nulla e le utopie di Marino e l’inconsistenza della Meleo.
Però dobbiamo dare atto che quando Stefàno ha vinto il derby con i pentagrullini e Calabrese gli ha dato manforte la musica è cambiata. Per cui sosteniamo lo sforzo di entrambi a prescindere dal colore politico.
Sono felice che i lavori proseguono e il progetto della stazione preveda la galleria. Se il progetto della stazione e’ un lavoro sulla carta fatto bene perche’ ci dobbiamo stupire? Io rimango perplessa sui lavori che sul foglio sono scritti in un modo e poi vengono realizzati in un altro… La considerazione del povero fallito che faccio e’ che non c’e’ un miracolo noi abbiamo una cosa che si chiama malattia… La realta’ e’ che siamo finiti in quarantena… per far viaggiare ora in fase 2 gli utenti a Roma ci serve il miracolo quindi
ci devono mandare il ‘Mezzo’ per farlo… ma noi dobbiamo diventare perfetti nei modi di viaggiare… altrimenti utenti e gestori sono destinati al deraglio…
“Fortunatamente, l’Amministrazione ha imparato dai propri errori ”
e se fosse davvero cosi’ sarebbe la PRIMA VOLTA nella storia del trasporto su ferro a Roma che un’amministrazione impara dai propri errori e addirittura li corregge in maniera lungimirante per il futuro sdu suggerimento di appassionati e associazioni pro-,metro. se non è un miracolo ci siamo vicini…