Talpe arriveranno a Venezia: la Metro C è salva! Per ora…
Le talpe meccaniche che costruiscono le gallerie della Metro C non verranno più tombate sotto i Fori Imperiali, ma scaveranno fino a piazza Venezia, attestandosi sotto la futura stazione. Siamo molto felici che il Comune abbia fatto propria questa soluzione, da noi proposta a inizio 2018. Una soluzione di semplice buon senso, che permetterà di evitare un complesso e oneroso scavo non meccanizzato tra Venezia e i Fori Imperiali. Uno scavo cosiddetto “tradizionale” avrebbe fatto schizzare i costi di costruzione di quel tratto di gallerie, che sarebbero quantomeno decuplicati, passando da 8 a 80 milioni.
A quanto abbiamo potuto apprendere, non si procederà con una variante, come anche da noi inizialmente ipotizzato, ma invece si è optato per l’approvazione del substralcio relativo alle sole gallerie del progetto definitivo della stazione Venezia, nella versione passante consegnata al MIT nel 2015.

In giallo le gallerie in scavo meccanizzato. In rosso gli allargamenti in sotterranea previsti. Si noti che un eventuale utilizzo di gallerie grandi per la tratta T2 renderebbe inutile scavare in allargamento i volumi per il tronchino di ricovero, che si potrebbe invece collocare facilmente oltre la stazione, direttamente nei volumi delle gallerie.
Un percorso amministrativo che rispetto alla variante è più semplice e giustificabile, che infatti avevamo proposto all’Assessore Meleo durante un incontro a Novembre 2018. Un’ipotesi che, fino ad oggi, l’Assessorato sembrava non avere il coraggio di prendere in considerazione, ma che invece è stata portata avanti, con nostra piacevole sorpresa.
MA LE TALPE NON BASTANO, SERVE LA PROJECT REVIEW
Quella che va configurandosi, insomma, è una soluzione semplice e dal costo molto contenuto che permetterà da un lato di non ipotecare il futuro della linea e, dall’altro, garantirà uno stop in sicurezza, a tempo indeterminato, in attesa delle decisioni sul proseguimento. Decisioni che, comunque, stanno tardando ad arrivare. Portare le talpe a Venezia, infatti, è un’azione sicuramente necessaria, ma non sufficiente a garantire un futuro alla Linea C. Un futuro che solo un immediato affidamento della Revisione Progettuale della tratta T2 Colosseo-Clodio può garantire. È fondamentale che il Comune proceda quanto prima a spendere le somme già stanziate per la Project Review, senza ulteriori inutili ritardi che rischiano solamente di vanificare quanto è stato fatto finora, compreso il proseguimento delle gallerie fino a Venezia.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto nella battaglia per portare le talpe a Piazza Venezia. Tra tutti Salviamo la Metro C, che negli ultimi giorni ha condotto una campagna martellante sul tema, ed il Consigliere Enrico Stefàno, per l’attenzione che ha sempre posto sull’argomento. Ma sopratutto ringraziamo i numerosissimi cittadini che hanno partecipato al Mail Bombing di Ottobre, dimostrando per l’ennesima volta che i Romani vogliono le metro. E hanno ragione.
Paolo ha detto:
6 Luglio 2019 @ 18:54
La Metrovia rimane un progetto a dir poco inutile e pure costosissimo. Qui occorrono linee metro.
?????????
Guardando le altre metropoli, la verità sta nel mezzo. Ad esempio, a Parigi le ferrovie locali sono state trasformate in RER e non in metropolitane. A Madrid e a Barcellona invece almeno in parte si. In Germania U-bahn e S-bahn sono molto simili tra loro come tipologia di servizio, ma di solito le prime sono state costruite ex-novo e le seconde sono derivate dalle ferrovie locali. Per me quello che conta è avere tutte le direttrici di Roma coperte da almeno un vettore su ferro ad alta capacità. Molti binari già ci sono ma sono assolutamente sottoutilizzati o addirittura in disuso; in altri casi, non si pensa nemmeno a fare la cosa più semplice e veloce, cioè quella di mettere convogli più lunghi.
In Germania ci sono diversi sistemi. Le S-Bahn di Amburgo e Berlino sono delle vere e proprie metropolitane suburbane, costruite ex novo per questo scopo, totalmente separate da qualsiasi altro traffico ferroviario e con caratteristiche metropolitane (hanno addirittura l’alimentazione a terza rotaia).
In altre città, ed esempio Monaco, si tratta invece di passanti ferroviari che connettono attraverso il centro preesistenti linee pendolari, come a Milano o a Torino (o Napoli).
Anche a Madrid le ‘Cercanías’ sono ex linee pendolari connesse da un passante centrale (di recente ne è stato inaugurato un secondo) e solo una linea è stata convertita in metropolitana, l’attuale linea 10 (quello che si dovrebbe/potrebbe fare a Roma con la Roma-Lido). Anche a Barcellona esiste sia un passante ferroviario (qui le linee suburbane si chiamano in catalano ‘Rodalies’) sia delle linee suburbane storiche che sono rimaste tali, sono solo state ribrandizzate come metropolitane. Come sulla Roma Nord, qui convivono servizi urbani e suburbani (ma sempre con convogli di tipo ferroviario suburbano). Nella rete che parte da plaça Catalunya il servizio urbano è indicato come L6/L7 e quello suburbano come S5, in quella di plaça d’Espanya, il servizio urbano si chiama L8 e quello suburbano S3.
ProGETTO assolutamente inutile, dispendiosissimo, complicatissimo in termini burocratici (e tecnici). La Metrovia ricalcherebbe ‘more or less’ le linee FL di oggi. Non andrebbe a creare un effetto “rete” ma un effetto tangenziale che non penetra la citta’.
Scusate l’ignoranza, ma domando: com’è possibile tecnicamente estrarre le talpe dal sottosuolo scavando il pozzo della stazione Venezia con le talpe già interrate? Lo domando perché, di solito, lo scatolare della stazione viene realizzato prima che le talpe sfondino i diaframmi
In effetti, con l’ eccezione ( mi disse 1 tecnico ) della Stazione Quattro Venti della FL3 X Cesano- Bracciano la cui Stazione sotterranea e profonda venne costruita successivamente alla realizzazione del Tunnel , normalmente prima si inizia a costruire lo scatolare della Stazione, come in corso d’ opera con la T3 fino a Fori Imperiali . Per poterle estrarre probabilmente si dovrebbe procedere alla realizzazione di un pozzo come a Via Sannio , mi chiedo in zona Piazza Venezia dove potrebbe esser realizzato tutto cio’, forse nel tratto che precede il capolinea del Tram 8 x Casaletto ??
In ogni caso, nella costruzione della stazione quattro venti, non c’erano due talpe da estrarre dal sottosuolo. Mi domando come sia possibile scavare un pozzo ex-post, con le talpe già interrate
Probabilmente lasceranno solo gli scudi, arretrando con il retro delle talpe, così come previsto per il progetto precedente e quelli potranno essere estratti con lo scavo della stazione Venezia.
ma niente conferme su siti ufficiali o giornali?
Ne parlano Romatoday e tiscali …
E La cosa Stravolgente e’ che, sia nel caso del ” NMC ” come anche del ” NME ” al posto della Roma Lido e’ presente, poiché in superficie con autobus , in entrambi i casi fermata Venezia , Tanto sognata e sospirata come fermata sotterranea di metropolitana
A proposito di bus notturni, segnalo di aver avvistato delle vetture recanti vecchie denominazioni, con tanto di utenza a bordo, quindi in servizio: N3 sull’Ostiense e N1 in centro. Complimenti !
Domanda: Ma è previsto l’estrazione delle talpe una volta terminato lo scavo o rimarranno nel sottosuolo?
Voglio dire con nei 8 M previsti per le gallerie è compreso anche un pozzo di estrazione? O è previsto solo lo scavo e l’estrazione verrà completata una volta fatto lo scatolare della stazione?
Ottima notizia, finalmente
Bravi ora spingiamo anche il progetto Metrovia che porterebbe in breve tempo la citta’ ad avere standard europei
La Metrovia rimane un progetto a dir poco inutile e pure costosissimo. Qui occorrono linee metro.
Non c’è bisogno di alcuna revisione del progetto, ma solo di denaro a sufficienza per proseguire con le talpe fino a Grottarossa e La Giustianiana-Cesano. O Linda si applica o si dimetta. Io non tollero incapaci dentro gli uffici del Comune.
Grazie. Siete una risorsa preziosa per la città
Grazie Stefano non ci lasciare.
Grandi!
Questa notizia deve incoraggiare l’attività del comitato nelle sedi opportune (giunta comunale e municipi) per il raggiungimento di obiettivi piccoli e grandi tesi a migliorare le condizioni del trasporto pubblico, deve, inoltre essere uno sprone per noi a continuare a partecipare sempre più numerosi al dibattito.
Lo sarà sicuramente.