Metro C “Fori Imperiali”? No, chiamatela Colosseo (Fori Imperiali)
Un nodo con due nomi diversi. Questo è il rischio che corre l’interscambio che, all’ombra del Colosseo, unirà Linea C e Linea B. Ma anche la stazione Amba Aradam-Ipponio presenta ambiguità nella segnaletica, così come i font e i pittogrammi che, se nessuno si muoverà, saranno diversi dagli standard ufficiali. A nostro parere, l’Amministrazione deve intervenire anche per evitare l’inutile spesa di futuri adeguamenti di segnaletica che, prima o poi, sarebbe necessario fare comunque.
IL NODO COLOSSEO
Da progetto, le stazioni delle due linee che si incroceranno avranno nomi completamente distinti: la Linea B manterrà il nome “Colosseo”, mentre la Linea C assumerà il nome “Fori Imperiali”. Il senso di questa doppia nomenclatura nasceva dal fatto che, nel 2010, il progetto è stato modificato andando a dividere i due atri della stazione, che sono rimasti connessi solo tramite le banchine. Tuttavia, noi troviamo questa nomenclatura priva di senso e, potenzialmente, foriera di incomprensioni. Ad esempio, anche se la stazione “Fori Imperiali” è funzionalmente connessa alle banchine della Linea B, nel progetto esecutivo la segnaletica sugli accessi indicherà solo la “Linea C”, esattamente come accaduto a San Giovanni, con il disappunto di molti.
Pertanto, visto anche l’estremo interesse di voi che ci seguite, ci attiveremo affinché la stazione assuma la denominazione unica di Colosseo (Fori Imperiali), in coerenza con quanto avviene oggi con fermate come Barberini (Fontana di Trevi) o Flaminio (Piazza del Popolo), indicando ovviamente anche l’accesso alla Linea B, come avviene nel nodo di Termini.

Come secondo noi dovrebbe essere la segnaletica, in coerenza con la segnaletica ufficiale della Metropolitana di Roma
LA STAZIONE AMBA ARADAM-IPPONIO
Discorso simile è quello relativo alla stazione Amba Aradam-Ipponio, la cui denominazione deriva dal fatto che il progetto preliminare prevedeva due atri, uno in via Ipponio ed uno in via dell’Amba Aradam. Tuttavia, i successivi approfondimenti progettuali hanno portato a trasferire la stazione interamente in piazzale Ipponio, senza più uscite su via dell’Amba Aradam. Non ha alcun senso, quindi, chiamare ancora la stazione Amba Aradam-Ipponio. Pertanto, siamo dell’idea che la stazione debba chiamarsi solamente Ipponio, al più inserendo Amba Aradam come ulteriore indicazione di dettaglio, similmente a quanto accade con Flaminio (Piazza del Popolo).
L’ADEGUAMENTO DEL FONT E DEI PITTOGRAMMI
Oltre al problema dei nomi, c’é anche un problema relativo ai Font ed ai Pittogrammi utilizzati. Infatti, la linea C presenta una segnaletica completamente distinta da quella convenzionalmente applicata a tutte le altre metropolitane di Roma. Differentemente dal carattere Urbs Display e dalla barra color rosso Roma, la Metro C utilizza il carattere Swiss721 ed una barra verde.

A sinistra, la segnaletica del progetto esecutivo, utilizzata anche nelle altre stazioni. A destra, la segnaletica secondo lo standard ufficiale della metropolitana di Roma.
Noi siamo dell’idea che non ci sia motivo per non applicare la segnaletica ufficiale anche alla Linea C. La segnaletica è un elemento fondamentale di comunicazione del servizio e incide direttamente sull’usabilità dello stesso, soprattutto in una città di turismo e terziario come Roma, dove gli spostamenti non sistematici sono parte essenziale della mobilità. Una segnaletica confusa e difforme rende inutilmente più complesso l’utilizzo della rete romana, che con la Linea C finalmente inizierà ad avere la forma di una vera e propria rete. Ma una rete richiede sempre una certa attenzione alla segnaletica, proprio perché mano a mano che aumentano i nodi aumenta anche la complessità stessa della rete.
CONCLUSIONI
Con la Linea C si è riusciti, grazie ad opportuni accorgimenti, ad evitare errori del passato anche i contesti difficili come i Fori Imperiali. Pensiamo al mancato nodo Libia-Nomentana o quello di Ponte Lungo-Tuscolana. Mentre a Milano si commette oggi il gravissimo errore di non collegare le linee M3 ed M4, a Roma si riesce a realizzare un complesso nodo di scambio nel centro dell’area archeologica più vasta del mondo. Per una volta siamo orgogliosi di quel che facciamo a Roma. Scriviamolo con orgoglio che stiamo riuscendo a realizzare un grande nodo di scambio all’ombra del Colosseo. Chiamiamola Colosseo (Fori Imperiali) questa stazione.
Piccola correzione al post: M4 e M3 a Milano saranno collegate, la decisione è stata presa un po’ tardivamente e con un nodo un po’ complesso (tunnel di collegamento tra stazioni in luoghi diversi), ma è stata presa. O almeno così dice il sito ufficiale della M4.
Per quanto riguarda la denominazione delle fermate della C, suggerirei anche di cambiare il nome della fermata “Teano” che non identifica al meglio il quartiere e la storia, al contrario “Villa (dei) Gordiani” troverebbe maggiore corrispondenza con la zona e l’importanza archeologica del parco rispetto al quale la fermata è limitrofa. Aiutando anche a sviluppare il turismo verso un sito molto importante dal punto di vista archeologico ma poco considerato. Mi piacerebbe avere una opinione del comitato in merito.
E che dire della fermata Lodi, che non è a Piazza Lodi ma a via La Spezia, a 200 metri di distanza?
Segnalo a tutti la simpatica consuetudine che avviene presso la stazione Metro C di Torre Angela, dove le persone che scendono dal treno in direzione Pantano, anzichè uscire regolarmente, escono dall’uscita di emergenza, per loro più comoda, facendo spesso risuonare l’allarme, ed esponendo la linea a ovvi problemi di sicurezza, in quanto la suddetta uscita rimane aperta.
Il tutto nella totale indifferenza del personale di sorveglianza.
Siamo alle solite….
Buongiorno Comitato
A proposito di un articolo da voi postato su Facebook ” Caudo Si alla Metro B1 , No al Brucomela ed ad uno successivo sulla Stesura Finale del PUMS , Vorrei , vorremmo saperne di più al riguardo.
Un Cordiale Saluto
Ma non c’è neanche un progetto per la parte ovest della città verso Bravetta,casetta mattei, colli Portuensi, etc hanno ignorato pronipote questa parte della citta
Intanto su Facebook si riprende a parlare di PUMS: https://www.facebook.com/SalviamoLaMetroC/posts/701397980304973
Intanto sognamo un poco….
http://www.romatoday.it/politica/piazza-venezia-stazione-metro-come-sara.html
Fosse che fosse la Volta buona !!
Visto lo scandalo di aver dovuto cancellare la Fermata Venezia tra la fine del 2012- inizio 2013, x i costi lievitati per le storiche ed arcinote 45 Varianti in corso d’ opera , di aver un progetto definitivo per Venezia come stazione di transito da anni consegnato al MIT e ben 2 linee Autobus NMC e NME che fanno capolinea a Venezia .
Da ciò si evince non solo l’ intenzione di unire, fornire la rete metropolitana di una nuova fondamentale stazione nel centro storico, che consentirà d’ interagire con il Tram 8 , ma anche la latente ambizione di farla diventare nodo di scambio MC – ME , realizzando il collegamento in sotterranea, da tanti anni sognato e sospirato ” Piramide- Flaminio
devo dire che le stazioni di scambio della metropolitana di Mosca, numerose e a corona su un sistema monocentrico a raggi e con una grande circolare, hanno sistematicamente tutte un doppio nome, relativo appunto alle uscite diverse fuori terra, monumentalizzate dalle significative architetture staliniane; la cosa mi è subito apparsa molto confusionaria, specie per noi stranieri che non comprendiamo né lingua russa, né caratteri cirillici; però ha un enorme fascino… a cui ci si abitua presto!
Un’altra città dove le stazioni di corrispondenza hanno sistematicamente nomi diversi è Buenos Aires. A downtown New York invece ci sono un sacco di stazioni, a volte distanti poche decine di metri, che hanno lo stesso nome ma NON hanno corrispondenza. Questo perché in entrambe le città le linee sono state costruite e inizialmente gestite da società private in concorrenza tra loro.
Anche a Londra e a Parigi ci sono stazioni corrispondenti con nomi diversi, spesso perché le stazioni erano troppo lontane per realizzare il collegamento con i mezzi dell’epoca, che è stato poi realizzato in tempi più recenti. Ad esempio, a Londra, Bank sulla Central Line è in corrispondenza con Monument sulla District/Circle e Canary Wharf sulla Jubilee con Heron Quays sul DLR.
Personalmente non vedrei alcun problema a chiamare Colosseo / Fori Imperiali la stazione della B e Fori Imperiali / Colosseo quella sulla C, così sarebbero chiari sia il fatto che c’è l’interscambio, sia il rispettivo posizionamento.
Ciao Bandrea
Magari ce l avessimo Noi una Rete Metropolitana estesa e capillare come quella di Mosca. Non ci sono mai stato ( Albano Carrisi Si ) ho solamente visto le foto di alcune delle, ben 44 Superlative Stazioni . Per la serie ” Meglio Poco ma buono ! Speriamo con le future Amba Aradam Ipponio e Colosseo- Fori Imperiali di poterne aver altre due se Non Stratosferiche, se non superlative, almeno Decenti, Belle
solita sciatteria e menefreghismo alla romana
Articolo ineccepibile. Fa molta rabbia il fatto che una cosa così ovvia debba essere oggetto di discussione e che sia debbano mobilitare le migliori energie per far notare queste ovvietà. Per una volta che si fa un nodo di scambio vero, sarebbe imperdonabile scivolare su errori così banali. Ho dato un’occhiata alla mappa della metro di Londra; immaginate di chiamare in maniera diversa ogni singola stazione di un nodo scambio: non se ne uscirebbe più.
Perfettamente d’ accordo !!
Lo stesso nome per entrambe le Linee Colosseo- Fori Imperiali , oppure al massimo MB Colosseo/ Fori Imperiali e MC Fori Imperiali / Colosseo, anche se lo stesso nome, come per Termini, San Giovanni e Valle Aurelia sarebbe la cosa più logica
Questo articolo mette in evidenza una grave pecca del sistema di trasporto su ferro romano, seconda solo alla sua limitata estensione, e cioè proprio la mancanza di un “sistema”. Abbiamo le linee metro (troppo poche), i “trenini” delle ex concesse (Roma-Lido, Roma nord, Giardinetti), le FL, ognuna che se ne va per i fatti suoi, e nodi di scambio con nomi diversi delle stazioni per i diversi vettori (il caso Piramide è il più eclatante, come fatto giustamente osservare da un lettore). Purtroppo questa mancanza di visione globale è IMHO frutto dell’assenza di una struttura tecnico-politica di coordinamento (che invece Milano, per fare un esempio, ha), struttura che come già dame espresso potrebbe essere individuata in Roma Metropolitane per la parte tecnica e ne’Agenzia della mobilità per la parte politica. Questa mancanza di visione d’insieme viene portata al paradosso dal caso metro C: addirittura un metro (e non un “trenino”) che scambia con le altre due senza integrarne segnaletica e onomastica. Aggiungo che il progetto Metrovia aveva almeno il pregio di porsi come obiettivo primario proprio una unificazione dei vari sistemi i una unica “rete”, ambizione sicuramente condivisibile
Gli esempi di Torino, Milano e Bologna (del resto copiati dalle S-Bahn tedesche e dalle Cercanías spagnole) con i rispettivi servizi suburbani dimostrano senz’ombra di dubbio che ‘brandizzare’ correttamente il servizio è fondamentale per il suo successo.
A Milano quando il passante si chiamava ancora solo passante e i treni erano identificati come regionali, li prendevano solo pochi pendolari. Dopo il rebranding come linee S il passante è gradualmente diventato a tutti gli effetti una quinta linea di metro usata anche da chi vive in città., soprattutto dopo l’ulteriore ristilizzazione fatta in occasione di Expo 2015.
Anzi, mi spingerei oltre per dire che, come in Spagna e in Germania, le suburbane dovrebbero avere la stessa immagine, lo stesso nome e lo stesso logo in tutte le città, in modo da essere immediatamente riconoscibili (e usate) anche da chi viene da fuori.
Ottimo articolo! E ottime osservazioni!
Vogliamo parlare del nodo Piramide-Porta San Paolo-Roma Ostiense? Tre stazioni rispettivamente per metroB-Roma Lido-FS, tutte e tre rigorosamente con nomi diversi!
Trovo veramente sbagliato che a San Giovanni nei vari ingressi ci sia solo la lettera di una linea.
Il cittadino romano ormai ha gli anticorpi e sa come muoversi ma gli stranieri li vedo vagare come dei zombi.
Va messa prima la lettera della Linea e la seconda dell’interscambio (in ordine).
Se la segnaletica della Metro fa un po’ acqua quella delle FL fa pena e confonde anche i romani che poco conoscono queste linee.
Nelle stazioni trovo ancora FM e FR e mai nei tabelloni ufficiali è riportato la sigla dal linea (come viene fatto a Milano o Torino) ma solo Regional xxxxxx.
In altre città la barra della segnaletica segue il colore della linea. Quindi dovrebbe essere Arancione per la A, Blu per la B, Verde per la C, bianco per la E. Positivo che ci sia stampato sopra il logo di Roma.
Un’altra cosa da correggere sono i totem di marmo della C, con la M rossa presente solo su 2 facciate e non su 3 come nei pali della A e della B, peraltro costati sicuramente molto meno. Nell’era dei LED, suggerirei anche di sostituire gradualmente le smorte lampadine bianche che danno una brillantezza scarsissima a queste M che segnalano gli accessi alle Metro. Ci sarebbero anche dei piccoli risparmi nei consumi energetici.
Io spero rimanga il verde, da un po’ di colore a questa città triste ed è di buon auspicio per un futuro green e illuminato dal progressismo e dall’apertura mentale.
Sì ma l’articolo non dice di togliere il verde come colore identificativo della linea.
Questo fa capire la sciatteria di chi governa, pecette, mancate segnaletiche, difformità,… Un esempio: che ci voleva a mettere ad eur magliana un totem M all’uscita del tunnel lato EUR? Io stesso l’ho scoperto per caso dopo 10 anni. Tra l’altro il tunnel versa in condizioni pietose.
Anzi che l’hanno ripulito l’estate scorsa… Prima era veramente un letamaio