Disastro ferrovie concesse: Roma Nord verso chiusura, Giardinetti e Lido nel limbo
Tra limitazioni di velocità, battute d’arresto e servizi a spola, l’estate del 2019 segnerà il momento peggiore nella storia recente delle ferrovie ex concesse. Da oggi, infatti, è stato limitato l’esercizio di Roma Nord e Roma Giardinetti, in ottemperanza alle norme ANSF.
Purtroppo, dobbiamo constatare che le ferrovie concesse sono rimaste devastate da 6 anni di totale disorientamento della presidenza Zingaretti. A questo punto ci pare ancora più evidente che l’unica soluzione possibile e organica per rilanciare Roma Lido, Roma Nord e Roma Giardinetti è un “accordo di programma” tra Stato, Regione e Comune, che definisca delle prospettive chiare per queste tre linee. È ora che la Regione Lazio esca dal silenzio in cui si è rintanata, spiegando ai cittadini quali sono le sue intenzioni.
IL SUBENTRO DELL’ANSF
Con il decreto legge 148 del 16 ottobre 2017, anche le ferrovie funzionalmente isolate sono state sottoposte al controllo dell’Autorità Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, allo scopo di perseguire due obiettivi. Da un lato si mira ad adeguare le norme di sicurezza delle ferrovie isolate a quelle della rete RFI; dall’altro si vuole estendere lo spazio unico ferroviario europeo a tutte le infrastrutture “ferroviarie”, anche se separate dal resto della rete nazionale e quindi europea.
Questa impostazione generale si scontra però con due ordini di problemi, rendendo di fatto l’assoggettamento all’ANSF del tutto opinabile.
In primo luogo, è bene notare che alcune linee sono state classificate come ferrovie solo per motivi storici, ma invece svolgono servizi tutt’altro che ferroviari. Alcune di queste infatti sono ibride (Roma Nord), altre sono sono sistemi tranviari (Roma Giardinetti) e altre ancora vere e proprie metropolitane (Roma Lido). Un eventuale adeguamento, oltretutto non sempre possibile, muterebbe la natura stessa del servizio erogato, nella direzione di un’offerta che spesso non risponde alle esigenze della domanda.
In secondo luogo, non si ravvisa la logica di uniformare delle infrastrutture che sono per invece definizione “isolate” a degli standard che sono per definizione stessa del legislatore volti all’interoperabilità.
Per fare un esempio pratico, non si vede perché quella che di fatto è una metro, ovvero la Roma Lido, dovrebbe assumere forzatamente caratteristiche di tipo ferroviario e magari diventare interoperabile con la linea Milano-Venezia, anziché diventare la Metro E.
È per questo che sulla linee gestite da ATAC, dove il tema è molto evidente, l’azione si è giustamente concentrata non sulla costruzione di un percorso di adeguamento a ferrovia, bensì sulla riclassificazione delle linee come tram o metro.
Purtroppo però questo processo ha incontrato diverse difficoltà:
- L’assurdità del fatto che l’ANSF sia subentrata oggi, 1 luglio 2019, quando ancora manca all’appello il decreto ministeriale che illustra quali sono le ferrovie isolate da considerarsi ancora ferrovie e quali, giocoforza, sono invece quelle declassate. Pertanto, ora come ora, nessuna eventuale riclassificazione è stata considerata. Di questo ad esempio ha risentito la Roma Giardinetti, che in attesa di essere omologata come tram è stata costretta a pesanti limitazioni fino alla pubblicazione del decreto.
- L’inerzia totale della Regione Lazio, che non si è mossa in alcun modo per permettere che anche la Roma Lido seguisse lo stesso percorso della Roma Giardinetti, non esprimendosi su di un’eventuale trasformazione in metro E;
- La difficoltà nel classificare la Roma Nord, che di fatto è un ibrido tra una ferrovia, una metropolitana ed una tranvia extraurbana. Non a caso la linea nasce come tranvia, si evolve come ferrovia e viene potenziata nella tratta urbana per diventare una metropolitana. L’impressione, purtroppo, è che sul tema della tratta extraurbana si sia volutamente sorvolato, considerato che alle condizioni poste è quasi certo che la linea finirà per chiudere.
LE LIMITAZIONI
Elenchiamo alcune delle limitazioni più rilevanti.
Roma Nord:
- Tratta extraurbana
- Velocità massima limitata a 50 km/h;
- Battuta d’arresto agli attraversamenti;
- Battuta d’arresto ai deviatoi non controllati da ACEI;
- Servizio a spola tra Catalano e Viterbo.
- Tratta urbana
- Doppio macchinista;
- Divieto di circolazione dei treni sprovvisti di train-stop.
In pratica, nella tratta extraurbana occorrerà fermarsi ad ogni passaggio a livello e ad ogni scambio non controllato in remoto, inoltre tra Catalano e Viterbo non sarà possibile effettuare il normale servizio bidirezionale, ma solo un servizio a spola.
Limitazioni forti, che hanno determinato la soppressione di molti treni:
– 300 (Montebello partenza ore 9.06; Catalano arrivo ore 10.24)
– 302 (Montebello partenza ore 10.12; Catalano arrivo ore 11.28)
– 304 (Montebello partenza ore 12.08; Catalano arrivo ore 13.22)
– 305 (Catalano partenza ore 10.33; Montebello arrivo ore 11.45)
– 307 (Catalano partenza ore 11.38; Montebello arrivo ore 12.56)
– 309 (Catalano partenza ore 15.04; Montebello arrivo ore 16.16)
– 310 (Montebello partenza ore 19.42; Catalano arrivo ore 20.57)
– 311 (Catalano partenza ore 18.20; Montebello arrivo ore 19.29)
– 400 (Vignanello partenza ore 14.00; Viterbo arrivo ore 14.40)
– 401 (Viterbo partenza ore 12.40; Vignanello arrivo ore 13.20)
– 500 (Montebello partenza ore 16.26; Sant´Oreste arrivo ore 17.12)
– 501 (Sant´Oreste partenza ore 17.40; Montebello arrivo ore 18.31)
– 600 (Roma Flaminio partenza ore 12.20; Catalano arrivo ore 13,55)
– 617 (Catalano partenza ore 21.05; Catalano arrivo ore 22.38)
– 803 (Viterbo partenza ore 6.20; Catalano arrivo ore 7.29)
– 804 (Catalano partenza ore 7.40; Viterbo arrivo ore 8.44)
– 808 (Catalano partenza ore 10.40; Viterbo arrivo ore 11.47)
– 809 (Viterbo partenza ore 9.03; Catalano arrivo ore 10.12)
– 816 (Catalano partenza ore 16.58; Viterbo arrivo ore 18.05)
– 817 (Viterbo partenza ore 14.50; Civitacastellana arrivo ore 16.00)
– 820 (Catalano partenza ore 20.08; Viterbo arrivo ore 21.15)
– 821 (Viterbo partenza ore 18.16; Civita Castellana 19.25)
Soppressi anche tre treni della tratta urbana.
Roma Giardinetti:
- Velocità massima limitata a 30 km/h;
- Battuta d’arresto agli attraversamenti;
- Battuta d’arresto ai deviatoi non controllati da ACEI.
In pratica, sulla linea non solo la velocità massima è limitata, ma sarà necessario fermare il treno ad ogni attraversamento, anche col semaforo verde. Inoltre occorre fermarsi ad ogni scambio non controllato in remoto da un banco di manovra.
Per la Lido, secondo quanto comunicato finora, non ci saranno particolari limitazioni.
L’ACCORDO DI PROGRAMMA
L’accordo di programma è una convenzione che diverse amministrazioni sottoscrivono allo scopo di realizzare determinate opere, interventi o piani. Noi siamo dell’idea che le Ferrovie Concesse potranno essere rilanciate solo attraverso un piano organico, che Regione, Comune e Stato potrebbero esplicitare proprio attraverso questo genere di accordo.
Viceversa, le ferrovie concesse rischiano di rimanere per sempre una risorsa enorme, ma non sfruttata.
Credo che la soluzione più efficace sia quella di collegare il tratto extraurbano (da Montebello) alla linea ferroviaria RFI, con un tratto di circa 3 km, da realizzare quasi completamente su luoghi dove non esistono urbanizzazioni (eccetto l’attraversamento della Salaria).
In questo modo, il tratto urbano può essere trasformato in una vera Metro (come proposto da più fonti), mentre chi viene da fuori ha la possibilità di interscambiare sia a Montebello, per arrivare a Piazzale Flaminio, sia con le altre linee ferroviarie, attestando il capolinea a Tiburtina.
Ovviamente, per rendere efficace questa soluzione, occorre un piano per la soluzione dei passaggi a livello attualmente presenti sulla linea.
aggriornamento: https://roma.repubblica.it/cronaca/2019/07/09/news/ferrovie_atac_i_lavori_li_riprende_la_regione-230771297/
L’imbarazzante confusione che si fa nell’ articolo chiamando “Aprilia sud” la stazione di Acilia Sud la dice lunga sul grado di formazione di chi lo ha scritto
Sarebbe stato interessante vedere l’operato della Meloni qualora avesse vinto le elezioni comunali…
Il problema sono le persone di cui si circonda il politico, che deve limitarsi a dare direttive a chi poi le dovrà mettere in pratica. Come lavoro dovrebbe controllare la puntuale esecuzione di quanto disposto.
Vediamo la situazione Ama: no assessore, bilanci non approvati, CDA evaporato, manca il Direttore generale, quasi metà dipendenti non operativi.
Al Sindaco manca di andare a raccogliere i sacchetti per strada!!!
Avrebbe pensato solo a cacciare i zingari.
Mondezza e trasporti non sarebbe cambiato nulla se non cancellare la ciclabile Nomentana che una volta aveva criticato.
Avrebbe affossato la destra perché chi governa Roma non ha speranze sia che è di centro o altro
Come già esposto, senza un’Autorità (Authority?) come la RAPT o BVG non si andrà da nessuna parte.
Superfluo esplicitare che non dovrebbe essere l’ennesimo inutile carrozzone distributore di prebende.
Un elenco di soggetti da uno specchiato e verificabile curriculum, sottoposto al controllo di vari enti, quali il presente Comitato, Ordini vari, Facoltà, etc.
Solita utopia!
Mi spiace deluderti ma né la RATP né la BVG sono ‘authority’. La BVG è un ente pubblico e la RATP è un gruppo di aziende.
Forse l’esempio che avevi in mente era la TfL, Transport for London, questa sì un’autorità, che dipende dal Mayor of London e che coordina le varie società pubbliche e private che gestiscono i trasporti nella Greater London. Ad esempio la LU (London Underground) è pubblica, di fatto una filiale di TfL, mentre la maggior parte delle aziende che gestiscono i bus sono private. TfL coordina tutto e assicura l’integrazione tariffaria.
Alla fine non è la ragione sociale che garantisce l’efficienza, ma le persone. Non credo che aggiungere un ulteriore livello decisionale migliorerebbe le cose. Purtroppo temo che per il momento l’unica soluzione per Roma sia il commissariamento, sotto il rigido controllo di un ‘papa straniero’ che non c’entri niente con le logiche di potere locali.
vedi che mi dai ragione allora?
Ho detto ‘che non c’entri niente con le logiche di potere locali’… non certo i ras del quartiere con cui si è alleato El Capitán per sfondare più in fretta la linea gotica.
Dammi retta, vi dareste la zappa sui piedi. Al nord le amministrazioni leghiste governano decentemente perché possono contare su strutture che funzionano a prescindere, mica perché sono bravi. E riescono pure a fare ugualmente qualche disastro (restando in tema trasporti, Trenord in Lombardia o il pasticcio tram/filobus a Verona).
Sarà un caso se a guidare il famoso ‘modello Milano’ c’è una giunta di sinistra? Certo non la sinistra del cachemire… una sinistra da 21.mo secolo. E sarà un caso se a Milano città la Lega prende pochi voti e il M5S è praticamente inesistente?
Trasporti e rifiuti a Roma hanno bisogno SUBITO di un commissario con poteri straordinari, nominato dal governo sentita la società civile, e dev’essere Qualcuno che non ha niente a che fare con Roma e il Lazio., anzi meglio ancora se è proprio straniero.
Con Marino ci avevano già provato, ma il generone romano se l’è mangiato, digerito e risputato. Troppo debole, troppo attaccabile. Ma perché non mettere con pieni poteri per esempio un Cascetta, che a Napoli ha fatto miracoli coi trasporti? Un professionista serio e dalle credenziali inattaccabili
Potresti argomentare la frase “nominato dal governo sentita la società civile”?
Nominato da quale governo, quello in carica? Peggio mi sento! E quale società civile? I cittadini romani? loro darebbero il plebiscito a Salvini se si votasse ora. Non se ne esce
Nessuna delusione, buone le precisazioni, ma stiamo discutendo del ….sesso degli angeli. Autorità, struttura, ente chiamiamolo come meglio è, ma il senso è che con Atac, Cotral, RFI e tanti bus privati non si fa mai giorno.
Col casino e la confusione che abbiamo, certo che mai ho inteso “aggiungere” nuovi livelli, come ho espresso in altre discussioni, che probabile non hai letto.
Qui si tratta della gestione, dell’unificazione, altrimenti siamo al bus che parte prima dell’arrivo del treno (magari in ritardo), come accadeva nei paesini, col che chi poteva usava l’auto privata.
Certo che occorrono persone, ma se queste non hanno modo di “esprimersi” e farsi valere, nulla di buono ne verrà, vedi la Staz.Pigneto ove dopo due anni è tutto fermo.
Giusto il Commissario, che in molti abbiamo chiamato “dittatore”, sulla scorta di quello antico romano (caso di forza maggiore).
Qui è difficile una esposizione sintetica, ma chiara. Dico solo che al di là di un minimo di stipendio, le “gratifiche” arriveranno solo a certificati risultati, certificati no di certo dai fruitori!!!
Secondo il mio modesto parere, una struttura come quella che tu auspichi Roma ce l’aveva già, ed era Roma Metropolitane: una società di professionisti, a cui affidare la progettazione e la pianificazione della manutenzione ordinaria e straordinaria di tutta la rete di TPL, su ferro e su gomma. Peccato che questa amministrazione abbia deciso di farla morire lentamente. Una sola cosa dovrebbe fare la prossima Giunta: ridare ossigeno e carta bianca a questa struttura. Che lascino a chi ne ha le competenze il ruolo di decidere lo sviluppo della rete di trasporti, non a demagogiche consultazioni sulla rete, e men che mai a politici incompetenti: questi ultimi dovrebbero solo garantire l’attuazione di una piano pluriennale di finanziamenti, sulla base dell’indirizzo dettato da Roma Metropolitane. E’ così che accade a Milano con la MM, che manco a dirlo, è diventata da semplice Società Municipalizzata a una multinazionale che partecipa a gare internazionali, e le vince!
Roma Metropolitane è (era?) una struttura tecnica, che indubbiamente andrebbe a supporto della Struttura di Gestione, che deve appunto gestire l’immanente, l’esercizio, che è quello che impatta sul pubblico.
Prendiamo il caso di Metrovia: se l’esercizio dovesse dipendere dalle FS, queste penserebbero per prima all’AV, che è quella che rende, mentre il Trasporto locale, per questioni sociali, è decisamente non redditizio.
Ma infatti Roma Metropolitane si dovrebbe anche occupare della gestione dell’esistente, pianificando le manutenzioni sia ordinarie che straordinarie, come sottolineato dallo stesso Comitato. La politica dovrebbe solo limitarsi ad amministrare, garantendo un piano di investimenti costante, e non a prendere decisioni che spetterebbero a una struttura tecnica, al di sopra delle parti e degli interessi particolari (quindi a partecipazione interamente pubblica)
Stefano ha detto:
3 Luglio 2019 @ 03:49
E’ quello che dico anch’io: una lista civica con un programma di soli 4 punti, molto chiari: Metropolitane e Tram, manutenzione strade, chiusura ciclo dei rifiuti, completamento di tutte le incompiute di Roma, a cominciare dalle vele di Calatrava e finendo col recupero dello stadio Flaminio.
Molto chiaro è il progetto Metrovia, ovviamente quasi ignorato, come tutte le cose semplici e quindi valide.
Certo è che gli manca un “appoggio / spinta” politica, come sarebbe per la lista civica proposta.
Si torna alla partenza, senza un capo politico non si va da nessuna parte. I programmi dei 5S…se solo li avessero realizzati per un terzo……
Il progetto Metrovia va benissimo come piattaforma programmatica sulle Metropolitane. Si tratta di trovare un nome importante che lo appoggia.
Inoltre dovrebbero esistere anche finanziamenti europei per le metropolitane. Li vogliamo lasciare tutti ai polacchi e agli spagnoli?
Il risultato sarà l’ulteriore aumento del traffico privato, alla faccia dell’ecologia, dei “gretini”, del risparmio energetico.
Peccato non abbiano resuscitato l’omino a piedi con tanto di bandiera e lampada (di notte)!
Tutto questo a che pro’? Per i semafori pro qualche cretino al telefono che non si ferma? Ma che crepasse, un imbecille di meno.
Non perdo tempo a leggere cercando di comprenderle tutte le piu’ astruse norme che si editano.
Se andassero almeno ad incrementare il Pil…..
Manca ogni logica di buon senso: la metro C ha luci di galleria sempre accese, anche all’aperto e di giorno; ovviamente si fulminano in continuazione.
Anni fa un ingegnere tento’ di contare i morti (al Mondo) per incidenti in metro (dal 1863). Rimase sorpreso
dal numero decisamente ridotto, a fronte dei costi sempre piu’ crescenti per una super sicurezza.
Valutazioni a parte, il risultato è che, anche a causa dei costi, si fa piu’ nulla.
Vediamo quanti la pensano come noi che siamo per la cura del ferro. Possiamo costruire un nuovo movimento che alle elezioni potrebbe fare quantomeno da ago della bilancia.
E’ quello che dico anch’io: una lista civica con un programma di soli 4 punti, molto chiari: Metropolitane e Tram, manutenzione strade, chiusura ciclo dei rifiuti, completamento di tutte le incompiute di Roma, a cominciare dalle vele di Calatrava e finendo col recupero dello stadio Flaminio.
un altro partito per prendere quanto? lo zero virgola? E se va bene un consigliere? no, per l’amor di dio
L’elettorato è molto volatile adesso. Si tratta di trovare un candidato conosciuto, veramente competente e che sappia parlare bene in pubblico.
L’elettorato segue chi urla di più. Stiamo vivendo l’era dei social, dove si fa a gara a spararla più grossa. Che si tratti di Beppe Grillo e dei suoi adepti, o di Salvini, purché spari a zero su qualcuno o “qualcosa” (Unione europea, banchieri, Soros, “professoroni”)… Chi dovrebbe essere questo candidato conosciuto, e quali doti dovrebbe sfoggiare per convincere la massa di elettori incazzati? No, non mi convinci. Ci vorrebbe un commissariamento sine die, come vado dicendo da anni (ed era in questo senso che andava intesa la mia risposta a Citizen K sul fatto che siamo d’accordo), ma anche in questo caso non se ne uscirebbe, perché chi dovrebbe scegliere il Commissario? Se il governo in carica, peggio mi sento! Quindi non c’è via di uscita: il declino di Roma è un destino inevitabile
E allora chi mai potrebbe essere questo tuo commissario dai potevi assoluti? In una battuta mi viene in mente un nome clamoroso: Angela Merkel ! Tra poco si libera dei suoi attuali incarichi 😀
Se invece vogliamo rimanere seri, ormai il progetto delle Metro è largamente condiviso, i pendolari sono milioni, quindi vale la pena tentare. Anche sse non si vince, ci può essere una bella squadra di consiglieri comunali in costante azione.
Mi sembri sfrenatamente ottimista quando parli di “bella squadra di consiglieri”! una lista siffatta è grasso che cola se riuscisse ad eleggerne uno, di consigliere. Che non avrebbe quindi nessun potere. Invece l’idea della Merkel non sarebbe poi così male
Per quanto io sia contrario al mantenimento in essere della Giardinetti, ritengo che sarebbe ora che quelle linee entrino a far parte della rete metropolitana di Roma e basta. Capisco che un tizio di Venezia potrebbe voler andare in treno fino ad Ostia, ma mi sembra effettivamente una assurdità voler per forza mettere sullo stesso piano realtà che nulla hanno a che vedere le une con le altre. A mio parere l’idea di Metrovia (che altro non è se non un ripensamento di “tutto ciò che c’è su ferro” all’interno dell’Area Metropolitana di Roma per sfruttarne tutto il potenziale, prima di costruire ex-novo e chissà quanti di noi ci avevano già pensato prima, me compreso) è semplice ed efficace per ottenere risultati altissimi con costi molto inferiori di quanto non sarebbe costruire le stesse linee ma sottoterra. E poi non mi sembra affatto fantascienza. Il problema, semmai è che a gestire il tutto ci dovrebbe essere un Comune di Roma con le contropalle e dattualmente, …, bhè…
Sono abbastanza sicuro che il numero di tizi di Venezia interessati ad andare in treno a Ostia non sia statisticamente rilevante. Ad andare a Jesolo fanno molto prima.
sfotti, sfotti, però a Jesolo se lo sognano un parco archeologico di un milione e mezzo di metri quadrati 😉
Se il Comune di Roma fa pena, la Regione Lazio fa pietà! Lavori alle stazioni di Acilia sud e Tor di Valle della Lido: cantieri fermi e abbandonati da due anni per inadempienze. Stazione Flaminio della Roma nord: cantieri fermi e abbandonati da quattro anni e mezzo per non meglio precisati motivi. Roma-Giardinetti ripristinata fino a Giardinetti: non pervenuta. D’altronde Zingaretti ha altro per la testa che pensare a fare il Presidente di Regione: affossare definitivamente un partito decotto. Spero che Salvini li spazzi via tutti e si prenda Roma, il Lazio, l’Italia!
Senti Alex, con tutto il rispetto, ma vattelapijànderposto tu e Quaqquaraqquini49, ovvero la peggio feccia che gli Italioti abbiano mai conclamato. Ma come si fa, dico io, ad amare così tanto un individuo del genere, che tra l’altro è uno tra i primi responsabili del collasso di Roma visto che da sempre “Prima il Nord!” ma sopratutto “Ritengo una vittoria l’aver tolto soldi a Roma!”!!!!!
Non ci rimane che lui. A chi altro votarci?
Ma non è vero, stiamo con le pezze al culo perché da decenni votiamo il meno peggio. Ora basta.
Ma infatti dovremmo fare un presidio H24 APOLITICO sotto il Campidoglio per obbligare loro ed il governo ad un piano straordinario di costruzione di metropolitane a 10 anni come fu fatto a Madrid negli anni 90.
Basta con le stron…. tipo non ci sono i soldi, l’archeologia, le metro sono inutili, ……
E’ pur vero che dopo Rutelli Roma non ha eccelso per selezione della classe dirigente, ma quello che passa il convento tocca votare. Che fare se no? Astenersi
Astenersi è sbagliato ma Salvini è il peggio del peggio del peggio. Non solo per Roma.
La tua fiducia in questo classico istrione italiota, uno che fino all’altro ieri andava ai party all’Hollywood in Corso Como a Milano con una maglietta con scritto ‘Padania is not Italy’ (altro che ‘Prima gli italiani’…) è davvero incomprensibile considerando che di solito fai commenti molto sensati e puntuali.
Eppure le alleanze di Salvini a sud della Linea Gotica già fanno presagire più che chiaramente che destino vi aspetta se davvero pensate di rimediare al disastro pentastellato votando la Lega.
Toh, fatte du’ risate.
https://www.rivistastudio.com/magliette-salvini/
Più che fiducia La chiamerei disperazione per mancanza di alternative. E se colonizzate Roma con un po’ di politici Pagani francamente non mi dispiacerebbe affatto, ma temo che invece si alleerà con la peggior classe politica alemanniana E allora saremo fottuti. Quanto alle passate felpe padane, la coerenza non è mai stata una virtù dei politici, tutti
Bravo o meno, sarebbe interessante comprendere come Salvini abbia danneggiato Roma.
Si comprende invece e bene perché saremo sempre un’Italietta, divisi sempre su tutto, due persone, tre pareri.
I lavori di Acilia Sud e Tor di Valle si sono bloccati perché ATAC non ha pagato la ditta che esegue i lavori nonostante abbia ricevuto i soldi dalla Regione (visto che era in corso la procedura di fallimento).
Stessa cosa per la stazione Flaminio della Roma Nord.
Da una parte la Regione deve dei soldi all’ATAC, dall’altra ATAC deve i soldi della Metrobus a Cotral (e quindi alla Regione).
Per questo motivo la Regione ha deciso di fare un bando per i treni senza usare ATAC e per lo stesso motivo ha manifestato l’idea di riprendere i lavori alle stazioni su citate senza il controllo dell’ATAC.
Per quanto riguarda la Roma Giardinetti la Regione ha manifestato più volte l’intenzione di cederla al Comune e non vuole investire sulla linea (è un Tram)
Il problema per me è che queste linee dovrebbero passare al comune (almeno per la parte Urbana) ma burocraticamente la cosa non è semplice.
La Raggi può chiedere al suo amichetto Tonelli anche questo cosi lo mettiamo insieme a tutte le altre richieste appese (e voglio essere buono).
Senza i soldi stanziati da Del Rio neanche questi lavori sulla A potevano partire.
Attendo ancora fiducioso un impegno minimo di questo Governo per il trasporto di Roma.
La spiegazione è che RFI con la complicità del PD e di Zingaretti sta cercando di concupire le ferrovie concesse per renderle analoghe alle FL. Del bene comune, ossia di trasformarle in metro, non gliene frega a nessuno. Per questo io disprezzo tutti i politici.