Per sbloccare la stazione Pigneto occorre una decisione forte
Ancora sottoservizi. Ancora nessuna certezza.
Questo è quanto emerge dalla commissione mobilità di oggi sul tema del Stazione Pigneto, la cui fase preliminare di spostamento di cavi, tubature, pozzetti e acquedotti sembra non avere mai fine. Se, a quanto pare, i lavori ai servizi primari lato circonvallazione Casilina Est dovrebbero essere prossimi al completamento, purtroppo c’é il rischio più che concreto di replicare tutti i ritardi visti finora, anche nei cantieri lato circonvallazione Casilina Ovest.
A nostro parere, molto del ritardo è dovuto principalmente alla volontà di evitare, sempre e comunque, eccessive ripercussioni sulla viabilità stradale. Dalla presentazione del progetto in poi, l’ulteriore suddivisione in fasi dei lavori è sempre stata solamente funzionale a ridurre al minimo l’impatto dei cantieri. Mai a velocizzarli.
Porre l’aspetto della viabilità sempre come primo obiettivo ha fatto sì che ci si trovasse diverse volte con i cantieri fermi. Pensiamo ad esempio ai 4 mesi di interruzione imposti a partire da Luglio 2018 a causa dei lavori Italgas sulla via Casilina. Un intervento che sarebbe dovuto terminare il 31 di Agosto e invece è durato fino a Ottobre. Un cantiere che non aveva alcun interferenza diretta con la Stazione Pigneto, ma che unito ai cantieri già presenti avrebbe inciso molto sulla viabilità delle auto, consacrata ancora una volta a elemento dominante e prioritario.
Noi siamo dell’idea che in un quadrante dove in 500m di strada vi sono la Metro C, la Roma-Giardinetti e ben 3 linee tranviarie questa continua attenzione alle esigenze della circolazione delle auto -e relativi parcheggi- abbia veramente poco senso. Allora chiediamo una decisione forte da parte del Comune di Roma: si permetta ai progettisti di RFI la possibilità di impattare molto più di oggi sulla circolazione, anche in maniera radicale. Si prenda la decisione, tutta politica, di dare veramente priorità al trasporto collettivo non solo a parole ma anche nei fatti. Si dica alla cittadinanza che sicuramente ci saranno disagi più forti, ma che dureranno poco e garantiranno di poter superare subito la fase dei sottoservizi, per poter finalmente passare alla costruzione. Come un dottore che dà una medicina amara al proprio paziente, ma che lo fa guarire, evitandogli una lenta agonia.
L’unica consolazione è che l’attività di progettazione della stazione sulle linee FL4 ed FL6 prosegue e già si sta provvedendo a trovare una nuova collocazione a coloro che risiedono negli edifici che occupano le aree dell’intervento, anche perché i tempi stringono ed RFI deve procedere all’affidamento dei lavori, altrimenti si rischia di perdere i fondi stanziati.
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Maria ha detto:
28 Maggio 2012 @ 12:52
Salva tutti
Ho raccolto notizia contrastanti cirda l’interscambio tra la metro C e la FR1 nella stazione di pigneto, trenitalia mi parla “forse di trenta anni” per la realizzazione…mi auguro si sia trattata di una ironica battuta di chi ha preso la mia richiesta di informazioni.
Voi avete delel notizia in merito?ci sarà questo famoso tombamento nei presis della stazioni di pigneto sulla linea FR1?
Vi ringrazio
e buona giornata
Maria
…forse 30 anni: profezia?
Atn ha detto:
17 Settembre 2011 @ 10:19
Si sa nulla sullo stato dei lavori della stazione Pigneto lungo la FM1?
Non è che aprirà la metro C e la stazione di scambio con la FM deve ancora esser realizzata?
Fate attenzione alla data, della serie le “ultime parole famose”.
Ormai sto rinunciando a comprendere gli eventi. Rileggendo la storia dell’altro secolo, nulla di buono si paventa.
Eppure abbiamo da copiare la vicina Svizzera, con il Gottardo completato con 3 mesi di anticipo, mi sembra.
Ovvio che c’è chi sguazza nel pantano e magari lo crea, mentre vedendo i film Luce fa tanta rabbia sentire i tempi di realizzazione, in tempi ove molto lavoro si eseguiva a mano!
Come già detto, ok al dittatore, che se anziano puo’ essere anche a vita o meglio a compimento dell’opera.
Per il Pigneto ricordo ancora la presentazione con la supponenza di chi evidentemente veniva da Marte.
Eppure ripristinando 3 antiche e basilari regole:
1 – via offerta min. e max.
2 – via ditte che non annoverino persone di documentata esperienza
3 – deposito presso la Banca d’Italia, a garanzia della solvibilità aziendale
inizieremmo già un percorso virtuoso.
Aggiungerei: eventuali varianti in corso d’opera a totale carico della ditta che si aggiudica l’appalto. Tradotto: una volta vinta una gara sulla base di un’offerta, quello sarà il compenso che verrà elargito, non un solo euro di più. Peccato invece che chi ci governa voglia modificare l’attuale codice degli appalti reintroducendo il massimo ribasso, che è la madre di tutti i mali dei lavori pubblici
Per le varianti la vedo dura; ricordiamoci la SACOP per la metro A ed i problemi sulla Via Tuscolana.
Sarebbe meglio imporre una seria progettazione e pre-esecuzione, con puntuali verifiche.
A Roma sarebbe la fine di ogni opera, piu’ o meno cmq. come ora, visto i decenni necessari.
È proprio per questo che il massimo ribasso va scartato: perché una ditta seria non può non mettere in conto eventuali imprevisti e aumenti di costi. Devi metterli già in preventivo e non contare sulle varianti in corso d’opera, che come ben sappiamo, sono la leva per far risalire il prezzo fino alla base d’asta
Purtroppo è prassi antica. All’Università ci spiegarono come una ditta vinse un’importante gara calcolando al minimo i mc.di cemento, ma offrendo un prezzo elevato x mc.
La ditta concorrente si presento’ con decine di casse di disegni e conti del cemento esatti. Nonostante il minor prezzo a mc.di cemento offerto, perse, dato il notevole maggior numero di mc. di cemento necessari.
Ovviamente con le solite varianti, valse il prezzo a mc. (elevato) per i reali mc.necessari.
Urge un “disinteressato” dittatore.
Appunto basterebbe solo abolire le varianti in corso d’opera e nessuno potrebbe più fare questo giochetto. Comunque parliamoci chiaro: le gare sono sempre, e dico sempre, apparecchiate. Le ditte serie infatti se ne tengono alla larga. Preferisco l’affidamento diretto. Quanto al dittatore sfondi un portone aperto. L’ultimo progetto di urbanistica a Roma risale ad ottant’anni fa e si chiama EUR. Non dico altro
Siamo ad un passo dal definitivo colpo contro la metro C.
Metro C, ultima fermata ai Fori Imperiali: talpe interrate sotto le rovine romane
http://www.romatoday.it/politica/talpe-interrate-fori-imperiali-piazza-venezia-metro-c.html
Quello che ho sempre sostenuto !!
Scandalosa gestione dell Iter Realizzativo MC !! La Stazione Venezia venne cancellata dalla T3 circa 3/4 mesi prima dell’ inizio dei lavori avvenuto in data 21 marzo 2013 a causa dei costi Lievitati, al meno 500 milioni se non di piu’, x le tristemente famose 45 varianti in corso d’ opera , tra le quali anche il ” Modificato Progetto x il Sotto Attraversamento della Linea A da parte della C , con la tecnica del congelamento artificiale del terreno tramite azoto liquido e successivo scavo in tradizionale senza !! TBM , avendo dovuto estrarre le TBM a Monte e dovuto poi costruire il pozzo di Via Sannio per poterle calare di nuovo e proseguire verso il Colosseo. Per non parlare poi del Secondo Scandalo perché la Stazione Venezia venne poi successivamente finanziata con successiva modifica del Progetto ” Ultimo Definitivo consegnato di ” Venezia ” come Stazione di Transito !! Non piu’ capolinea
di Linea. Quei Soldi che fine hanno fatto ??
Roma sta kentamente agonizzando. Raggi via subito, si nomini un commissario A VITA, uno statuto speciale per Roma Capitale dove si applichi la corte marziale in deroga a tutte le leggi dello Stato. Il cancro si cura con la chemioterapia, non con l’omeopatia
Gli antichi romani nei casi di necessità o pericolo nominavano dei dittatori a tempo.
Il pericolo sono i 4-5 maggiorenti di internet, specie ora col lancio della Libra, ma tanto noi confidiamo…nella democrazia!!!
La necessità è il far procedere speditamente quanto progettato (speriamo bene).
Difficile “trovare dittatori” al di sopra di tutto?, quindi anziani, senza ambizioni pecunarie e di carriera e dar loro carta bianca, a cominciare dal comminare multe milionarie con confisca diretta (no inutile sequestro) a chi resiste e non collabora.
Nel quasi desueto matrimonio mi sembra ci sia una formula: chi ha qualcosa in contrario, lo dica ora o taccia per sempre. Qualcosa di simile andrebbe valutato per le opere pubbliche: decise semplici e poche norme, il “dittatore” non avrebbe alcuna opposizione.
Utopia? Sì al 99%, ma abbiamo lo sfogo di siti e blog…….
Grazie per gli articoli sempre puntuali e molto informativi. Pensare in rete, pensare ed agire per la cittadinanza, avere coraggio. Tutte virtù rare e ignote ai nostri amministratori.
Quello che è intollerabile è che la burocrazia e i tempi della magistratura vincono su tutto. Non esiste la possibilità di far prevedere l’interesse pubblico. Non è possibile che le società di servizi facciano passare il tempo che pare a loro. Il caso vigna Clara è ridicolo. Possibile che non esista una corsia preferenziale per velocizzare il già di per sé insulso contenzioso?
Condivido al 100 %
Purtroppo la loro incapacità è inferiore solo alla loro presunzione.
Articolo inappuntabile nei contenuti e nella proposta.
C’è però una grossa lacuna.
Secondo voi un’amministrazione che:
1) lato trasportistico è completamente priva di visione (se non nelle funivie);
2) non è riuscita a far aprire una stazione per la rottura di una scala mobile;
3) lato Metro C nulla più comunica sull’aumento delle frequenze;
4) lato Trenino nulla più comunica sulla riapertura della tratta fino a Giardinetti;
5) lato Metro C non è in grado di far funzionare l’aria condizionata:
6) ….continuate pure voi. Avrò sicuramente dimenticato qualcosa.
…è in grado di prendere una “decisione forte”;
L’incapacità di questa intera giunta è imbarazzante ed oramai indescrivibile.
L’unica decisione che potrebbero realmente prendere per il bene di Roma e dell’Italia, è quella di DIMETTERSI per MANIFESTA INCAPACITA’.
Scritto da uno, che, purtroppo li ha votati.
Ciao Angelod
condivido in pieno ed aggiungo ” hanno anche pensato di sostituire il Prolungamento della MB1 da Jonio a Bufalotta con il People Mover imil Minimetro’ di Perugia ” degno dei fumetti di 35 anni fa di Paperinik ” che fa letteralmente ” ridere i polli “
Rotture di carico, ove non necessarie, e NUOVI sistemi creano solo problemi. All’Atac non vendono 5.040 m. di rotaie Phoenix!!!! a meno di pagamento anticipato…..
Non si è in grado di manutenere l’esistente, vedi le scale mobili di Repubblica, che sembra siano differenti dalle altre!?!?!? figuriamoci People mover (attenzione al rumore, specie quello di fondo), metro leggere e…..tram pesanti!
Vanno a fuoco pure i “revampizzati” microbus elettrici…. A propos in periferia girano vuoti bus da 12 m.: a quando minibus???
Infatti ATAC è un cancro che va fatto fallire al più presto. Fermo restando che manutenere l’esistente non deve implicare la rinuncia a nuove implementazioni (di metro in primis)
Ringrazia i tuoi concittadini che hanno disertato in massa le urne, quando hanno avuto la possibilità che venisse revocato il rinnovo della concessione all’ATAC mettendola a gara. Ma tanto a loro basta er pallone… e meno male a proposito che forse quella follia di progetto di stadio a Tor di Valle targato 5stelle non si farà più
Infatti una seria soluzione sarebbe stata quella del fallimento, previa creazione di una nuova compagnia, cui far confluire beni, mezzi e PERSONE SERIE e preparate.
Purtroppo altra utopia.
Assolutamente d’accordo con entrambi, su tutto, sopratutto sul fatto di aver malauguratamente votato questa incapace ed esserne logoratamente deluso.
Dal vaff…alla presa per il c….
Notate che si stanno RIMANGIANDO tutti i punti che hanno attirato milioni di persone: BUFFONI, PAGLIACCI, che peste (vi) li colga!
6) attestazione del “tranvetto” con la metro C a Parco di Centocelle, anche solo come fermata di inversione; il capolinea rimarebbe a Centocelle. Costi zero, solo moduli di servizio.
Tanto per rendere i tram della Prenestina più attrattivi, perché non si potenziano con dei convogli più lunghi e più frequenti, e non si prolunga la linea 5 da Gerani a Mirti Metro C ? Sono circa soltanto 300 metri che andrebbero a creare un importante nodo di scambio.
Ciao Stefano, sono completamente d’accordo con te, ed è da un po’ che ci penso, o il 5 o il 19 andrebbero prolungati da piazza dei gerani e attestati o a gardenie o a mirti…trattasi in entrambi i casi di 300/400 mt , per creare un vero e proprio effetto rete con la metro “c”…se non si riesce nemmeno a realizzare una cosa così semplice, è inutile parlare di altri progetti faraonici.