Torrino: il nodo di scambio della Metro E con il GRA

Non lo ripeteremo mai abbastanza: la trasformazione di Roma Lido in Metro E, con la successiva unificazione con Metro B, è un intervento non solo relativamente semplice ma indispensabile. Abbiamo parlato numerose volte del grande valore complessivo di questo progetto. Oggi vogliamo invece concentrarci su di un elemento specifico: il nodo di scambio tra Grande Raccordo Anulare e Metro E.

L’interscambio tra GRA e Metro E, a nostro parere, dovrebbe essere realizzato alla stazione Torrino, con il supporto della stazione Mezzocammino. Le fermate sono entrambe previste dal Piano Regolatore generale. Torrino, in particolare, essendo meno soffocata da burocrazia e urbanizzazione rispetto a Mezzocammino, ha maggiori spazi ed opportunità di espansione.

Estratto del PRG, in rosso è evidenziato il tracciato della Linea E

LE STAZIONI: LO STATO DI FATTO

La  stazione Mezzocammino, conosciuta anche come “Trefusa” o “Torrino-Mezzocammino”, è localizzata a sud del GRA. Il progetto definitivo è stato elaborato dal Consorzio Unitario Torrino Mezzocammino nel 2008 ed è previsto che la costruzione venga finanziata attraverso le somme residue relative agli oneri di urbanizzazione della Convenzione Urbanistica E1 “Torrino Mezzocamino”. In pratica, a pagare sarebbe il costruttore del quartiere. Perché in questi 11 anni la Regione non abbia mai avviato l’iter rimane un mistero, e la lentezza delle isitituzioni, come al solito, è foriera di problematiche.

A tal proposito va segnalato che, inizialmente, l’opera non era prevista all’interno della convenzione ma nel 2005 il Consorzio Unitario Torrino Mezzocamino ha avanzato la proposta di inserimento della stessa nell’ambito della convenzione. Questo perché anche se l’ubicazione della stazione risulta essere esterna al perimetro del comprensorio convenzionato, viceversa l’area del parcheggio a servizio della stazione è all’interno. Qualsiasi ipotesi di ampliamento del parcheggio, in ogni caso necessiterebbe sia di una variante urbanistica che di un esproprio. Ma sopratutto occorre evidenziare che la convenzione è scaduta nel 2015, sebbene dalla commissione congiunta urbanistica e mobilità dell’8 agosto 2018 sia emersa la volontà di richiedere una proroga. Non sappiamo se ad oggi la proroga sia stata o meno richiesta.

La situazione è più semplice ma in stato meno avanzato per la stazione Torrino, localizzata a nord del raccordo. Pur avendo a disposizione, da P.R.G., un parcheggio di scambio ed alcuni stalli per i bus, ha comunque un’area di scambio di dimensioni insufficienti a garantire la funzione di nodo Metropolitano. Occorre quindi una variante, ma differentemente da Mezzocammino non risultano particolari problematiche burocratiche anche perché, effettivamente, ad oggi non ci risulta alcun progetto. 

LE PREVISIONI DEL PIANO REGOLATORE

Comunque sia, i problemi burocratici sono risolvibili e li riportiamo solo per dovere di cronaca. Sarebbe da chiedersi, piuttosto, come è possibile che in prossimità delle stazioni non sia stata prevista sin da subito l’area per dei grandi nodi di scambio?

Vi sono due principali ragioni:

  1. IL PROLUNGAMENTO METRO B LAURENTINA-TRIGORIA. Nel Piano Regolatore, il nodo metropolitano principale prescelto per lo scambio con i flussi extra GRA era la stazione metro di B di Tor Pagnotta, insieme al il capolinea di Trigoria. La linea B doveva permettere attraverso due notevoli nodi di scambio, ciascuno con una superficie dedicata superiore a quella di Anagnina, di raggiungere rapidamente il centro e l’EUR senza ulteriori trasbordi. Una funzione urbanistica notevole che tuttavia si è scelto di cancellare come nulla fosse.La metropolitana è stata sostituita da un filobus, ovviamente in nome della maggiore economicità e dei tempi più rapidi di esecuzione. Peccato che a quasi 10 anni dall’inizio dei lavori, ancora non si ha una data di apertura del corridoio filoviario. Per dare un paragone, la Metro C tra Lodi e Pantano ha richiesto 8 anni di lavori.

    Estratto di PRG, in nero è evidenziato il tracciato della Linea B

  2. L’AUTOSTRADA ROMA-LATINA. Nel PRG è già presente, all’interno della carta della mobilità, il primo lotto dell’Autostrada Roma-Latina, ovvero il raccordo tra l’A12 e la Pontina passando per Tor De’ Cenci. Per questa ragione, il nodo metropolitano per la Lido, che nel PRG è una diramazione della B, non era localizzato all’intersezione col GRA, bensì all’intersezione con la nuova gronda autostradale. Questa stazione di interscambio è stata soprannominata Tevere Sud.
    È bene notare che la funzione urbanistica di Tevere Sud è radicalmente diversa da quella di Trigoria e Tor Pagnotta. Infatti, la stazione si inserisce non ad un capolinea ma al centro della linea. Questo rende il nodo unico nel suo genere, poiché assolve non solo la funzione di adduzione al centro, ma adduce anche al di fuori del GRA, ovvero all’immensa area urbana che dal raccordo si estende fino al mare. Sarebbe l’unico caso in cui un utente, accedendo alla rete metropolitana dal GRA, potrebbe dirigersi anche al di fuori di esso.La possibilità di addurre anche all’esterno del GRA è coronata dal collegamento con l’Aeroporto, grazie alla diramazione che si sviluppa a Dragona (Acilia Sud).

    Estratto del PRG, da notare il prolungamento dell’A12 e la diramazione della Lido per l’Aeroporto

Tuttavia, le recenti notizie riguardanti l’appalto della Roma-Latina lasciano presagire che difficilmente quest’opera vedrà la luce. Vengono meno, quindi, le condizioni alla base della stazione Tevere Sud.

Si noti perciò che entrambe le prescrizioni di Piano sono state disattese. Da un lato è mancato il prolungamento della B, dall’altro è mancato i collegamento autostradale a Sud. È così che sia la Metro B che la Roma-Lido sono rimaste senza nodo di scambio metropolitano.

LA SOLUZIONE: METRO E A JONIO E NODO DI TORRINO

La stazione di Torrino sarebbe localizzata quasi esattamente sul GRA, al centro esatto della Metro E Jonio-Colombo. Sarebbe distante 19km da Jonio e 19km da Colombo. Questo le permetterebbe di assolvere appieno la funzione immaginata inizialmente per Tevere Sud, che già abbiamo descritto. Allo stesso modo, grazie all’unificazione di Roma Lido e Metro B, la combinazione tra nodo Torrino e Metro E permetterebbe una penetrazione in centro senza trasbordo, sopperendo all’assenza del prolungamento Laurentina-Trigoria della B.

Così facendo con un’unica stazione di interscambio si riesce ad ottenere un sistema che assolve efficacemente le diverse funzioni.

Il posizionamento centrale, rispetto al terminale Trigoria, eviterebbe anche quello che abbiamo soprannominato “effetto Anagnina”, ovvero il rischio di caricare l’infrastruttura già al capolinea, riducendo la capacità di realizzare il principale obiettivo di una metropolitana: il rapido spostamento dapprima interno alla città. Il posizionamento centrale della stazione invece fa sì che ci si trovi già addentro all’ambito degli spostamenti circoscritti al Comune di Roma. Inoltre, il sistema binario Metro E-Metro B, niente di più di una normale linea con diramazioni, riesce comunque a bilanciare i due ordini di relazioni: da un lato quello più metropolitano e della E, dall’altro quello più urbano della B.

L’unica criticità di questo assetto è il fatto che l’EUR rimane servito dalla Linea E solo tangenzialmente, attraverso la stazione EUR Magliana. Allo scopo di intercettare il cuore dell’EUR dal GRA, tuttavia, si potrebbe rivedere il ruolo dei corridoi filoviari, concentrandosi non sull’obbiettivo di creare servizi di adduzione alla Metro bensì sull’obiettivo di creare una rete di collegamenti per il quartiere EUR, magari con un’apposita identità comunicativa e magari guardando ad una futura trasformazione in tranvie veloci, preferendo per la B uno sviluppo verso le dense aree interne al GRA. Si affermerebbe definitivamente, così, il ruolo urbano della linea.

L’unificazione di Roma-Lido e Metro B si conferma, ancora una volta, come un’intervento di assoluta utilità. Non è possibile ridurre quest’opera alla sola rimozione della rottura di carico di Piramide (che già sarebbe un qualcosa di notevole). La Metro E Jonio-Colombo è un’infrastruttura dal fortissimo spirito urbanistico, che interviene direttamente sulla forma e le funzioni di vaste aree della Città. Tutto questo attraverso provvedimenti relativamente semplici e di rapida esecuzione. Roma può permettersi di rinunciare a questa opportunità?