3 buone ragioni per trasformare la Roma-Lido in Metro E

La trasformazione della Lido in Metro E secondo noi è indispensabile e per questo manifesteremo nel piazzale della stazione di Acilia venerdì 24 maggio alle ore 18:00. Ma prima di iniziare occorre fare una premessa: che cosa intendiamo con “trasformare la Roma-Lido in Metro E”?

È semplice. Trasformare la Roma-Lido in “Metro E” significa adeguare la linea allo standard tecnologico della Metro B. Una trasformazione che sicuramente può arrivare per fasi -i famosi 180 milioni stanziati significherebbero già molto in questo senso- iniziando dal cambio del nome.

Ma andiamo al sodo, ecco i 3 buoni motivi per trasformare la Roma-Lido in Metro E:

1. MOLTISSIME PERSONE PRENDEREBBERO LA METRO E

Questa sicuramente è la ragione più banale, ma non per questo scontata. La Roma-Lido oggi soddisfa una minima parte del suo bacino di utenti potenziali. Il “trenino”, diventato una vera e propria Metropolitana, sarebbe estremamente più attrattivo. Si pensi che negli scenari a lungo periodo calcolati sulla base del Piano Regolatore e del Piano Strategico della Mobilità sostenibile, la linea se portata a 3 minuti di frequenza e instradata nella metro B mostra, a Tor di Valle, un flusso di più di 21.000 persone l’ora. Non solo, la tratta comune tra Roma-Lido e Linea B, sfondando il tetto delle 35.000p/h sarebbe la più utilizzata di Roma in assoluto. 

carici metro e

STATUS, lungo periodo

Ma anche senza scomodare lo scenario di lungo periodo e volendo rimanere più ancorati al presente, si noti che anche solo con una frequenza di 7 minuti e mezzo (già esercita in passato) la Roma Lido mostra ottimi risultati nelle simulazioni.

2. LA METRO E PERMETTEREBBE DI USARE TUTTI I TRENI IN DEPOSITO

Oggi uno dei grandi problemi della Roma-Lido è l’esiguità del parco rotabile. I treni attuali sono derivati attraverso alcune piccole modifiche dai rotabili già in servizio sulle altre linee della metro, ma sono pochi e inaffidabili. Con l’adeguamento della Roma-Lido allo standard della B, invece, si potrebbe accedere all’intero e vasto parco dei treni disponibili nel deposito di Magliana, trasferendo all’occorrenza materiale da una linea all’altra senza problemi, con un netto miglioramento senza neanche l’acquisto di altro materiale. Questo renderebbe il sistema molto più economico e resiliente, nonché flessibile rispetto alle esigenze.

In prospettiva, se consideriamo anche i 12 treni previsti nei 425 milioni di euro per la Metro B, i 5 treni della Lido legati al primo contratto applicativo del bando complessivo da 20 treni e ci aggiungiamo anche il revamping delle MB100/300 è chiaro che il miglioramento sarebbe verticale. Si potrebbero finalmente rimuovere anche materiali estremamente inaffidabili come le MA200. Con questa disponibilità il tema da dover affrontare già oggi, forse, è più che altro quello della capacità del deposito e delle officine.

3. LA METRO E SI TROVA NEL PRG

La trasformazione della Lido in metropolitana è stata inserita anche nel Piano Regolatore Generale adottato nel 2003. Da almeno 16 anni a questa parte, quindi, sono state permesse espansioni edilizie sulla base di una capacità di trasporto che in realtà ancora oggi non esiste. Ciò ha comportato tra il 2001 al 2016 un aumento demografico nel X municipio di circa 35.000 abitanti, ma senza un altrettanto ampio miglioramento della Roma-Lido. Relativamente alle aree del IX Municipio prossime alla Lido, invece, la zona urbanistica di Mezzocammino (che comprende anche Vitinia) ha visto un aumento da 6000 a 12000 abitanti.

Riportiamo, a tal proposito, queste elaborazioni di Laboratorio Roma.

È chiaro che l’aumento gli abitanti di queste aree senza un corrispondente miglioramento dei servizi comporta solamente una riduzione della qualità di vita. In questo senso, la trasformazione della Roma-Lido è un atto dovuto il cui mancato rispetto mina la sostenibilità degli interventi urbanistici della zona. 

Interventi importanti se consideriamo che, dei 2,86 milioni di abitanti che popolano il Comune di Roma, 750 mila si trovano fuori dal Grande Raccordo Anulare ed 1/3 di questi abita lungo il tracciato della Roma-Lido.

Infatti, la maggioranza delle aree extra-GRA mostra densità abitative scarse, fanno eccezione solamente due municipi: il X ed il VI municipio. Questo deriva da due principali ragioni. La prima è che questi due municipi insistono direttamente sui tracciati di due storiche infrastrutture su ferro, da un lato la Roma-Lido e dall’altro la Roma-Pantano. La seconda è che la politica romana ha definito storicamente due principali direttrici di espansione: quella a Sud-Ovest, verso il mare, durante il fascismo, e quella ad Est, verso i colli, dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Non è un caso, quindi, che il Piano Regolatore Generale di Roma del 2003 abbia disposto la trasformazione proprio di quelle due infrastrutture in metropolitana. La Roma-Pantano, nel tratto Giardinetti-Pantano è diventata la Metro C, conservando solo parte del vecchio tracciato.

Coerentemente e parallelamente la Roma-Lido deve diventare la Metro E. 

4. BONUS, I ROMANI SI CHIEDERANNO: “E LA METRO D?”

Con la Metro E, forse, i romani ricominceranno a chiedersi che fine ha fatto la “Linea D” e perché ancora non ci siano i cantieri.

Per chi non lo sapesse, la Linea D è la Ojetti-Agricultura.

Un progetto importantissimo che tuttavia è ostaggio del proprio iter ormai da anni.

È anche per questo che per la Roma-Lido abbiamo pensato al nome di “Metro E”. Per ovvie ragioni infatti non si possono avere nella pianificazione due opere con lo stesso nome, quindi con la Metro E si farebbe quanto già fatto a Milano con M5, che è stata costruita prima di M4. L’iter della Linea D purtroppo è arenato da molto tempo.

Per maggiori informazioni sulla Linea D potrete leggere una raccolta di nostri articoli sul tema tramite questo link.

Se hai letto fino a qui non puoi non venire alla manifestazione del 24 maggio alle ore 18:00 alla Stazione di Acilia per chiedere la trasformazione della Roma-Lido in Metro E. Ti aspettiamo!