Metro A: riapre Spagna, incognita Barberini e Repubblica

Ieri abbiamo partecipato alla commissione mobilità sul tema della chiusura di Spagna, Barberini e Repubblica. 

Dalla relazione è emerso che, almeno per ora, l’unica stazione che potrà riaprire a breve è Spagna.

Questo perché come riportato da ATAC la stazione Spagna, differentemente da Barberini e Repubblica, non ha chiuso per la rottura degli impianti ma per una decisione cautelativa del Direttore di Esercizio. La scelta è stata determinata dal fatto che gli impianti di Spagna, così come quelli di Flaminio, sono gli stessi delle altre due fermate oggetto dei guasti e, pertanto, si è resa necessaria una verifica della funzionalità da parte del costruttore, ovverosia OTIS, prima di poter garantire lo svolgimento dell’esercizio in sicurezza.

Considerato che le verifiche di OTIS sono già a buon punto e che l’USTIF a breve dovrebbe effettuare le verifiche del caso, il rappresentante di ATAC si è sbilanciato stimando una data di riapertura di Spagna intorno alla prossima settimana.

Purtroppo, su questo punto, il rappresentante di ATAC ha confuso alcune volte le parole “OTIS” e “USTIF” (correggendosi immediatamente dopo, in verità). Ne è nata una ridicola polemica tra MIT e ATAC, priva di fondamento, che abbiamo voluto dirimere ieri recandoci direttamente alla stazione Spagna dove, effettivamente sono presenti i pesi per le prove di carico, come riportato in commissione.

Questo confermerebbe, a meno di anomalie nelle prove e di ritardi amministrativi di USTIF e/o ATAC, l’apertura di Spagna per la prossima settimana. 

La grande incognita purtroppo rimangono Barberini e Repubblica. La prima ancora sotto sequestro, la seconda ancora sotto verifiche da parte di OTIS. A dire di ATAC, si avranno maggiori notizie tra alcuni giorni, non appena verranno consegnate le diagnostiche di OTIS su ogni singolo impianto.

In conclusione, ci preme riportare nuovamente il tema dell’anisotropia dell’infrastruttura romana, che avevamo già trattato in questo articolo. Senza una vera e propria rete non avremo mai un sistema di trasporto in grado di sostenere il venir meno di alcuni nodi (e conseguenti archi), come nel caso delle stazioni delle stazioni della Metro A. Questo comporta una scarsa “resilienza” della nostra infrastruttura che in caso di gravi incidenti potrebbe realmente far collassare il sistema della mobilità di Roma. Un tema troppo spesso ignorato.