Nodo Pigneto. Cantieri ancora in stallo. Salta anche la scadenza di Settembre

Disattese, ancora una volta, le scadenze per la prosecuzione dei cantieri del nodo Pigneto. Causa, ancora una volta, la squallida condizione dei sottoservizi romani. Come avevamo spiegato a Maggio il cantiere ha accumulato già un anno di ritardo per venire a capo della giungla di tubazioni e cavi sotto il manto stradale relativi alla sola fase 1.

A settembre però sarebbe dovuta iniziare la fase 2 con l’occupazione, e conseguente chiusura al traffico, della Circonvallazione Casilina Ovest. Questa nuova fase comporta la modifica sostanziale di gran parte della viabilità del quartiere, in particolare dell’asse stradale tra Largo Alessi e Ponte Casilino; modifiche che RFI contava di mettere in atto nel mese di Agosto.

viabilità pigneto fase 2

modifiche della viabilità relative alla fase 2 di cantiere

Durante l’estate è però uscita dal cilindro magico degli imprevisti la necessità, apparentemente insindacabile, di Italgas di sostituire le tubazioni lungo tutto il tratto di Casilina interessato dal cambio di viabilità; fine intervento programmato per il 31 Agosto. Oggi sono molte le aree puntuali di cantiere con scavi ancora aperti e ben lungi dall’essere terminati a breve.

Dall’altro lato il cambio di fase è ancora sotto scacco dei cantieri sulla Circonvallazione Est, praticamente fermi da 3 mesi, in attesa degli iter approvativi di Acea Ato2 e della risoluzione di una ridicola diatriba sulla responsabilità del collaudo e attivazione della nuova condotta idrica.

Siamo stanchi di constatare mese per mese solo ritardi e grottesche giustificazioni di non colpevolezza che scagionano tutti. La realtà che emerge è l’immobilismo decisionale dell’amministrazione e l’incapacità di prendere le redini di un progetto prioritario per la città. Ed è proprio il concetto di priorità che viene sovvertito.  Non è tollerabile che qualsiasi cosa scavalchi la sfera della mobilità; non è accettabile che un progetto di questa portata debba sempre e comunque sottostare a qualsivoglia decisione delle società di gestione dei sottoservizi; non è serio che sembri solo interesse di RFI costruire questa stazione; non è pensabile che tutti i dipartimenti giochino a salvaguardare esclusivamente il loro orticello senza guardare fuori dal perimetro del proprio ufficio come non è pensabile che gli assessori non governino i loro dipartimenti in questa folle spirale.
Alla fine sembra che realizzare un nodo di scambio così importante sia solo un enorme fastidio.