Linea C. Serve una decisone sulle talpe oltre Colosseo
Il tempo scorre. E’ cominciato lo scavo delle gallerie verso il centro storico e sono passati più di 6 mesi dal nostro primo appello. Serie problematiche sulla prosecuzione dell’opera se le talpe si fermano prima di piazza Venezia. La nostra soluzione: una variante per mettere in sicurezza il futuro dell’opera. Basterebbero 8 milioni di Euro e 200 metri di scavo in più.
Il problema è semplice: il progetto esecutivo della tratta T3 (San Giovanni – Fori Imperiali) prevede che le gallerie si estendano ben oltre la stazione Fori Imperiali, per circa 550 metri, attestandosi in prossimità del Foro di Traiano. Allora, parliamo del 2010, questa impostazione fu pensata nell’ottica di due possibilità: o l’avvio entro qualche anno della tratta successiva così che le talpe avrebbero continuato a scavare verso Venezia oppure lo stop definitivo a Fori Imperiali con lo smontaggio delle talpe e l’abbandono degli scudi nel sottosuolo.
Questo progetto non è pensato per essere ‘agganciato’ in un secondo momento con la linea in esercizio.
La soluzione più sensata sarebbe, a nostro parere, proseguire lo scavo con le talpe meccaniche nel contesto degli attuali cantieri della T3 fino ad attestare le macchine sotto piazza Venezia, coprendo quei 200 metri di distanza
gli scenari a confronto sarebbero i seguenti:
Progetto esecutivo approvato.
Attestamento delle talpe in prossimità del Foro di Traiano. Lo scatolare della stazione Venezia, a prescindere dal modello costruttivo che sarà utilizzato, disterà circa 200 metri dal limite delle gallerie scavate con tecnologia meccanizzata. Questa distanza dovrà quindi inevitabilmente essere coperta con uno scavo in tradizionale fatto di consolidamenti del terreno e scavo a mano del fronte fino ad intercettare le talpe abbandonate. Il costo sarebbe almeno di 80 milioni di euro per le sole gallerie senza considerare le necessarie opere di presidio e consolidamento
variante MxR.
Attestamento delle talpe sotto piazza Venezia. Lo scatolare della futura stazione andrebbe in ogni caso ad intercettare le talpe abbandonate indipendentemente dal modello costruttivo e dalla tempistica di realizzazione. Il costo molto contenuto di 8 milioni di Euro può trovare copertura immediata con le somme accantonate per imprevisti nella tratta T3 che ammontano a ben 44 milioni.
La nostra è una soluzione semplice e dal costo molto contenuto che permette di non ipotecare il futuro della linea e garantire uno stop in sicurezza, a tempo indeterminato, in attesa delle decisioni sul proseguimento. Un’azione a portata di mano che la giunta Pentastellata non può non recepire pena la totale disattesa di tutti i suoi buoni propositi nei confronti della prosecuzione della Linea C. Propositi già abbastanza traditi dall’immobilismo sulla questione di Roma Metropolitane.
La differenza rispetto a 6 mesi fa, quando abbiamo messo in luce il problema, è che ora ci sono tutti i presupposti per portare avanti velocemente la questione. Stato, Regione e Comune hanno messo in regola le loro posizioni finanziarie, il nuovo quadro economico è stato approvato dal CIPE nell’aprile 2018 e l’atto aggiuntivo all’accordo procedimentale è in fase di condivisione.
Non fare nulla, ignorare questo allarme e continuare a lasciar andare la realizzazione dell’opera spontaneamente verso la sua fine naturale sarebbe una scelta scellerata, priva di ogni minimo interesse per questa città e per il suo futuro. Altri sei mesi, tanto è il tempo limite disponibile per prendere questa decisione e avviare un’ istruttoria di variante! Il nostro è un nuovo appello per la giunta pentastellata che si deve rendere protagonista di questa scelta e lo deve fare entro il 2018!
condivido la proposta di MXR e (da assoluto non esperto) rilancio con una proposta sicuramente più onerosa e soloper questo meno ragionevole di proseguire lo scavo oltre Piazza Venezia, seguendo il tracciato previsto sotto Corso Vittorio per arrivare a Ottaviano e piazzale Clodio. In questo modo si otterrebbe la predisposizione all’avanzamento dei lavori decidendo le fermate e la cantierizzazione strada facendo. Sarebbe ancora più oneroso, dopo aver smontato ed estratto le “talpe”, rimetterle all’opera nuovamente.
E’ solo un’idea!!!
Le stazioni (gli scatolari) devono essere realizzati PRIMA che arrivino le talpe, dopo è troppo tardi
Tutto questo mentre a Milano (che credo sia sempre in Italia) si procede speditamente alla costruzione della quarta linea!
Non quarta, quinta prego. M1 M2 M3 e M5 sono già in esercizio da anni, e stanno costruendo la M4. Fanno 5 linee (senza contare il passante feroviario e tutta la rete di ferrovie regionali che copre praticamente tutto il territorio)
Occorrerebbe un’azione più incisiva, portando alla luce il problema presso le autorità competenti con una mossa ufficiale, tipo esposto di cittadini o una forma simile. Inoltre muovere la stampa in modo da sollevare il problema con forza e attenzione mediatica forte. Sinceramente non sono molto fiducioso riguardo il successo di tali iniziative, visti i personaggi con cui abbiamo a che fare, ma secondo me, senza un’azione possente, non abbiamo alcuna chance che il problema venga minimamente preso in considerazione
Non so se già lo avete fatto ma in caso contrario, secondo me andrebbe coinvolto anche il MIBACT e la Soprintendenza dato che lo scavo con le talpe penso sia molto meno invasivo (rispetto ai beni archeologici e architettonici) di quello tradizionale, magari potrebbero spingere gli altri Enti a condividere la VS proposta in maniera più rapida.
Considerazioni dettate dal buon senso e da una seria analisi dei costi, da parte mia totalmente condivisibili. Purtroppo le forze politiche preposte al governo della città, che siano quelle dell’attuale maggioranza o quelle all’opposizione non fa alcuna differenza, fondamentalmente si disinteressano non soltanto del futuro della linea C della metropolitana, ma più in generale della gestione, anche di quella ordinaria, della capitale. E quando fanno finta di farlo propongono soluzioni, come quella dei greggi di ovini da adibire allo sfoltimento delle sterpaglie nei parchi cittadini, degne di un trattamento specialistico presso un centro di igiene mentale.
Siamo nelle mani del Ministro Tonnonello e dell’AssessorE Meleo. Alla grande
Scusate la domanda scema, ma qualcuno di “loro” lo legge questo appello?
alexxalex Penso che informare i cittadini sui trasporti sia una priorità… Poi si può discutere se arrivano i messaggi alla Regione al Comune e allo Stato e all’estero… io spero oltre alle notizie arrivino i voti elettorali a chi manderà avanti il sistema metro autobus e tram in modo da avere un servizio sempre più efficiente e in grado di far arrivare puntuali e al lavoro o tornare a casa le persone che risiedono a Roma.
Dopo il PUMS direi che anche la Raggi sa benissimo chi sia MxR