Minimetrò: tanto vale prolungare la Metro B1
Ieri, in piazza Sempione, l’ex presidente del terzo municipio Roberta Capoccioni ha illustrato il progetto di un sistema ettometrico a fune tra Jonio e Bufalotta, in sostituzione del previsto prolungamento della Metro B1.
Nel corso del dibattito abbiamo assistito ad alcuni incomprensibili atteggiamenti della parte politica (chiaramente sulla difensiva, l’ex presidente ci ha letteralmente tolto di mano le tavole dell’ipotesi progetto), con alcuni bastiancontrari ideologici che si sono lanciati in assurde dichiarazioni universali contro le metropolitane, considerate in ogni caso il male assoluto, coacervo di malaffare e “cementificazione”. Metropolitane che, a loro dire, sono “costruite dalle solite aziende” (curioso che oggi l’ex presidente di una di queste “solite aziende” sia un ministro del governo amico), “metropolitane inutili”. Addirittura, alcuni dei promotori non si rendevano neanche conto del tipo di infrastruttura presentata, non essendo stati mostrati rendering dell’ipotesi in oggetto, e si immaginavano chissà quale struttura a raso. C’è da dire però che qualche candidato consigliere con un pizzico di acume politico in più ha saputo anche ascoltare le nostre ragioni, interrogandosi nel merito. Un atteggiamento molto positivo che abbiamo gradito e che speriamo faccia la fortuna elettorale di chi lo ha assunto.
Comunque sia, sull’opportunità di realizzare questo sistema ci sarebbe molto da dire. Tanto per fare alcuni rapidi esempi, il people mover ha un tempo di percorrenza tra il capolinea di Parco delle Sabine e Jonio di circa 15-17 minuti, difficilmente competitivo contro l’automobile che permette di raggiungere Jonio, in ora di punta, in un intervallo di tempo compreso tra i 12 ed i 22 minuti. Nelle ore non di punta il sistema non è neanche competitivo con i bus, che garantiscono uno spostamento compreso proprio tra i 13 ed i 15 minuti. Questo significa che un intervento esteso di preferenzializzazione atto a garantire questi tempi di spostamento anche in ora di punta rischierebbe di presentare dei rapporti tra costi e benefici superiori. Chiaramente la metropolitana garantisce tempi inferiori, nell’ultima ipotesi progettuale i tempi di percorrenza da Jonio a Bufalotta erano pari a circa 6 minuti. Anche l’inserimento urbanistico volge a sfavore di un sistema capillare come quello del minimetrò proposto: 9 stazioni in un ambito in cui la densità è “a macchie”, circondata da aree essenzialmente non urbanizzate, non sono certamente l’ideale rispetto ad un numero contenuto di stazioni in grado però di intercettare pienamente i punti di massima densità. Infine, il tracciato per qualche motivo che non conosciamo, non intercetta il massimo punto di attrazione della zona, cioè il centro commerciale, che va a catturare ben 18 milioni di visitatori annui. Per dare un metro di paragone, la Stazione Ostiense movimenta appena 6 milioni di passeggeri annui, 1/3 del centro commerciale. E questi sono solo alcuni dei tanti dubbi in ipotesi, ma noi ci vogliamo concentrare al contrario su quel che c’é di buono nel progetto.
Infatti c’é qualcosa di molto positivo nel progetto del Minimetrò. Finalmente si è iniziato a considerare su quel tracciato la possibilità di sfruttare in maniera estensiva viadotti e tratti di galleria in Cut&Cover, cioè il metodo di scavo che prevede la costruzione di una falsa galleria, una semplice trincea nel terreno con un solaio di copertura.
L’infrastruttura ipotizzata come invariante del PUMS, infatti, è tutt’altro che “leggera”. Anzi, prevede lunghe sezioni in viadotto e galleria, con 2 stazioni sotterranee e 7 in superficie, per un’estensione complessiva di circa 4km, la cui economicità non è tanto insita nel mezzo di trasporto in sé (di fatto una funicolare semicontinua, tutt’altro che semplice) ma nella scelta di sfruttare efficacemente tecnologie differenti dalle solite gallerie scavate con le talpe meccaniche, che sono fondamentali ed eccezionali nel centro storico, come ha ribadito il Metodo MxR, ma che risultano inadeguate dove terreni e preesistenze consentono l’utilizzo di altre tecnologie. Gallerie e viadotti che, comunque sia, non sono certo infrastrutture di poco conto o simili agli impianti di una cabinovia tradizionale, come può essere la cugina Casalotti-Battistini. Non a caso, rispetto ai dati riportati dal PUMS, già ieri si è parlato di costi maggiorati di 20 milioni di euro rispetto ai 90 milioni indicati dal documento delle Opere Invarianti, per un totale di 110 milioni. È legittimo immaginare che questi costi continueranno a crescere con le fasi progettuali, cioè con la progressiva consapevolezza della mole di questo intervento.
Ma quindi, se si propone un’infrastruttura così notevole dal punto di vista delle opere civili, non sarebbe a questo punto più sensato riproporre la metropolitana proprio andando a sfruttare viadotti e false gallerie? L’abbattimento dei costi di costruzione che questo comporterebbe renderebbe la metropolitana, già oggi largamente competitiva, indiscutibilmente dominante. Un modello di questo tipo non sarebbe dissimile dalla tratta più esterna della Metro C che sfrutta proprio tratti in falsa galleria, tratti a raso e tratti in viadotto per ridurre i costi di costruzione, tanto che il costo per km della tratta T7 della Metro C è di circa 60 milioni di euro, includendo anche le opere degli anni ’90. Significa che un prolungamento della Metro B1 lungo l’asse Conti-Vigne Nuove-Bragaglia-Carmelo Bene, circa 3km, potrebbe tranquillamente attestarsi al di sotto dei 200 milioni di euro, con gli adeguati accorgimenti.
Il vero cambio di passo rispetto al passato, quindi, non sarebbe riciclare proposte come quella del Minimetrò risalenti alla vituperata giunta Alemanno ed al PSMS del 2009, ma suggerire una progettazione intelligente per le metropolitane. Il nostro invito, quindi, è quello di andare ad identificare come anzi la metropolitana potrebbe garantire, con le dovute soluzioni, modelli costruttivi estremamente economici, efficaci e sostenibili. Ben più del Minimetrò.
Durante il dibattito è stato chiesto ad un amico di Salviamo la Metro C chi avrebbe votato alle elezioni del 10 Giugno. La risposta è stata semplice: “Chi vuole la Metro. Tu vuoi la Metro?”.
Gli elettori del III Municipio hanno mandato a casa la candidata 5stelle. Pericolo “brucomela” scampato?
Milano sarà sempre 50 anni avanti a Roma, non c’è speranza di vedere una città come Roma, riconosciuta come una capitale autorevole e rispettata.
Io eviterei questi inutili commenti celoduristi, piuttosto datati, siamo nel 2018, non li fa neppure più la Lega.
Riporto un mio commento appena postato sulla già citata petizione change.org
Negli anni ’80 quando si progettò il prolungamento oltre Termini della linea B si commise il grave errore di mandarla a Rebibbia, attraverso zone allora scarsamente popolate o addirittura spopolate (Quintiliani) anziché a Monte Sacro via XX Settembre – Porta Pia – Nomentana – P. Sempione, come era nel PRG del 1962. Subito durante la costruzione si prese atto dell’errore, e ci misero una pezza pensando a questa diramazione da Bologna verso Conca d’Oro e oltre, ma così lasciarono scoperta tutta la zona lungo la Nomentana, Sacco Pastore fino a Piazza Sempione e oltre. La fermata tra via Nomentana e XXI Aprile ci avrebbe messo una pezza sulla pezza, andando ad intercettare il carico degli autobus provenienti da Monte Sacro dalle zone non servite dalla metro, proprio in quella fermata. Ma poi per difficoltà sopraggiunte durante lo scavo della stazione, si decise di cassare quella fermata. Risultato: per la seconda volta la Nomentana è stata saltata a piè pari dalla rete metropolitana. Il risultato è visibile a chiunque ogni giorno tra le 17 e le 21 si metta ad osservare le code lungo la via Nomentana che iniziano poco prima dell’incrocio con via Batteria Nomentana e arrivano senza soluzione di continuità al GRA e oltre. NON PERDIAMO QUESTA ENNESIMA OCCASIONE per vanificare gli investimenti già fatti su questa infrastruttura, lasciandola una diramazione monca!
completamente inutile , la metro b1 va assolutamente prolungata fino a bufalotta porta di roma , con annesso parcheggio di scambio .Il people mover o funivia è completa follia .
Quoto
Quoto anche io. Inutile e costoso giocattolo
Più invasivo di una metro, più costoso del prolungamento della metro, più lento non solo di una metro ma della macchina, con un grave effetto rottura di carico, e aggiungo: con lo stesso tracciato viziato dal progetto alemanniano di project financing, che passa per zone poco popolate anziché in zone ad alta densità abitativa (Monte Cervialto – Serpentara). Prevedo che dopo un primo periodo di “curiosità” non lo userà più nessuno e saranno stati soldi buttati e un “ecomostro” che ci terremo vita natural durante
Ed aggiungo ” Ridicolo !!! Im proponibile !!
Che già innumerevoli critiche ha suscitato, perfino in una città come Perugia , a partire dall’ inquinamento acustico , dove c’ e’ chi e’ arrivato ad affermare ” la proposta: “Accantoniamolo e costruiamo la metropolitana a Perugia”.
Quoto tutto.
Per prolungare un’infrastruttura esistente di norma si prosegue con la stessa infrastruttura. Al limite farai meno corse nella zona periferica, ma se arrivi con la metro, prosegui con la metro, se arrivi col tram prosegui col tram senza rotture di carico. Altrimenti meglio non buttare soldi e utilizzare il bus.
Altri mezzi (tipo le funivie) secondo me invece sarebbero utilissimi in una città speciale come Roma come collegamento trasversale e adduzione alle linee metro nelle zone semiperiferiche, soprattutto in caso di ostacoli naturali o artificiali e dove fare un tram è meno conveniente. Per esempio il collegamento tra Portuense ed Eur sorvolando il Tevere e mettendo in collegamento la FL1 e la Metro B sarebbe di vitale importanza e con una funivia avrebbe la stessa portata oraria di un tram, e costi e tempi di realizzazione infinitamente più brevi. Non mi riferisco al moncone progettato da Romametropolitane (che serve a poco) ma ad un collegamento più articolato con più stazioni nei nodi strategici dell’area. Pensate ad un uomo d’affari che arriva a Fiumicino, prende la FL1, scende a Villa Bonelli e con la cabinovia in 5 minuti arriva all’Eur. Ad Ankara la Leitner (italiana) ha costruito una cabinovia di 5km in 6 mesi
“Da Jonio a Porta di Roma in funicolare: il M5s presenta il people mover”
http://montesacro.romatoday.it/altre/people-mover-jonio-porta-roma-progetto-m5s.html
Sarebbe interessante proporre una linea su viadotto anche per la futura metro D. Se si pensa a tutto l’asse che va da via prati fiscali a via Ugo ojetti la larghezza mi sembra abbastanza grande da poter pensare ad una soluzione del genere
Messo in questi termini non ha molto senso: se si può fare una metro con 300 mln e tempi di costruzione non biblici, mentre questo sistema (isolato e non integrabile con il resto es. future tramvie) ne costerebbe 100, allora ben vada la prima.
Diversamente, secondo me, se si considerasse la possibilità di fare con quei 300 mln, o anche più, in quel quadrante, una rete di metro-tramvie (ben più ambiziose del minimetro, con gran parte in corsie riservate e senza intersezioni) p.es:
– metro-tramvia Ponte Mammolo-Viadotto dei Presidenti (circa 8 km) con diramazioni Fidene/Porta di Roma (2-3 km ognuna) e successiva connessione alla tramvia Togliatti;
– metro-tramvia Porta di Roma-Jonio-Prati Fiscali-Tor di Quinto-p.zza Mancini (circa 10 km, con intersezioni con metro B, Roma Nord), che si potrebbe instradare sul tram per Flaminio.
In questo secondo caso (e solo in questo, o comunque con soluzioni che si integrano alla rete tramviaria e intersecano con più linee) soluzioni diverse dalla metro offrono maggiore capillarità e soluzioni forse preferibili. Ma non quel minimetrò che così sa veramente di opera fine a se stessa.
Un Ultima domanda, riguardante questa il Vecchio Progetto del Prolungamento MB1 con le 3 fermate previste ” Vigne Nuove, Mosca, Bufalotta ” Non era stato previsto un Tracciato di Linea Totalmente Sotterraneo ? Si parlava di Tunnel, di 3 Stazioni profonde da realizzare . Solamente per sapere, perché adesso il tracciato di linea dovrebbe in parte diventare di superficie, addirittura in Viadotto ?
Ben detto Comitato ” Una Progettazione seria per il Prolungamento della Metropolitana B1 !!
Solo ed esclusivamente la Metropolitana ! E’ la soluzione più adatta, la scelta migliore, la risposta vincente !
Garantirebbe spostamenti più rapidi rispetto a questo ” Ridicolo, improponibile mini-metrò che giusto in una città più piccola come Perugia ha potuto veder la luce Qua a Roma risulterebbe totalmente inadatto , lento , dai costi di realizzazione già aumentati , cito
“già ieri si è parlato di costi maggiorati di 20 milioni di euro rispetto ai 90 milioni indicati dal documento delle Opere Invarianti, per un totale di 110 milioni. È legittimo immaginare che questi costi continueranno a crescere con le fasi progettuali, cioè con la progressiva consapevolezza della mole di questo intervento.
Infine definirlo ” Ridicolo !! e’ dir niente !! No !! ma dico ma l’avete visto !!! Da far ridere i Polli !!! degno di Paperopoli di W. Disney !
A questo punto anch’ Io desidero riproporre , come già fatto da Alex la Petizione lanciata da Ulderico Sconci
E’ stata lanciata parallelamente una petizione su change.org: https://www.change.org/p/comune-di-roma-no-al-people-mover-si-al-prolungamento-metro-b1-fino-Bufalotta.
Fino a pochi minuti fa hanno firmato 705 persone su 1.000 richieste
Il link che haio postato non si apre, quello corretto è: https://www.change.org/p/comune-di-roma-no-al-people-mover-si-al-prolungamento-metro-b1-fino-bufalotta
E’ case sensitive