Finalmente inaugurata oggi la stazione San Giovanni della linea C

Oggi ha aperto San Giovanni, la stazione di interscambio tra linea C e linea A. Finalmente, dopo quasi 40 anni dall’apertura della Metro A a Termini e con sette anni di ritardo sul cronoprogramma, nasce un nuovo nodo di scambio metropolitano e per la prima volta possiamo intravedere quel primo abbozzo di rete metropolitana, purtroppo ancora lontana dal realizzarsi. Oggi è stato un bagno di folla e sono stati moltissimi i cittadini che hanno utilizzato il collegamento tra metro A e metro C. Attualmente chi vuole passare da una linea all’altra deve risalire dal livello banchina (-3) al livello atrio (-1), ripassare i tornelli (con lo stesso biglietto) e tornare due piani più sotto.

 

Il taglio del nastro è avvenuto in presenza delle autorità cittadine, a partire dal sindaco Virginia Raggi, che dopo aver ricordato l’intenzione di proseguire la linea dopo Colosseo, dove arriverà nel 2022, con la tratta centrale Venezia-Navona-San Pietro-Ottaviano-Clodio-Farnesina, ha presentato ai romani la nuova fermata. La stazione è concepita come una stratigrafo che mostra, nello scendere verso le banchine, la disposizione storica di eventi e ritrovamenti indicando la quota del piano di campagna dell’epoca in oggetto. Seguono lo stesso concetto i reperti esposti nelle teche, che vedono al piano meno profondo i ritrovamenti più recenti relativi ad esempio ai “fraschettari”, le tipiche osterie romane di periferia scomparse a partire dal primo novecento, ed agli utensili chirurgici dell’ospedale San Giovanni, rimasti interrati dal XIV secolo. Al secondo e terzo livello troviamo invece i resti più antichi degli impianti idraulici delle peschiere romane di età imperiale, e addirittura resti organici preistorici. Il quantitativo di manufatti archeologici esposti la rendono ad oggi la stazione unica nel suo genere ma confidiamo che sarà la successiva stazione di Amba Aradam/Ipponio il vero gioiello della linea C.

 

 

Il bagno di folla che abbiamo visto oggi, però, è per noi una grande segnale. I cittadini vogliono le metropolitane e le azioni politiche di tutti i livelli amministrativi, dal Comune allo Stato, devono proseguire in questa direzione, assicurando congrui finanziamenti e tempi certi. Tempi certi che purtroppo, proprio con San Giovanni, sono completamente mancati. La stazione, che doveva aprire nel 2011, quindi ben 7 anni fa, ha visto continui rinvii, alle volte anche non legati a ragioni costruttive ma puramente amministrative. La classe politica per lungo tempo ha dato indirizzi contraddittori sulla terza linea di Roma, generando chiusure e prese di posizione delle istituzioni/dipartimenti, esclusivamente legate ai rispettivi interessi soggettivi. Si pensi che addirittura a Marzo 2016, ben 2 anni fa, la stazione secondo il Consorzio già era completa per il 97%.

Ritardi che tuttavia, occorre dire, ci hanno restituito comunque una stazione di altissimo profilo, forse la più bella della rete romana e tra le più rilevanti del panorama nazionale. La stazione, costruita su 3 livelli accessibili al pubblico, presenta alcune variazioni nello stile archittettonico dovute alle prescrizioni della soprintendenza nel rispetto della volontà di assicurare la migliore musealizzazione dei reperti. In particolare, si è ritenuto necessario restituire la disposizione stratigrafica dei ritrovamenti, visto che la profondità dello scavo ha permesso di identificare tutte le fasi di frequentazione antropica dell’area, sin dalla preistoria.

 

 

Comunque sia, al netto dei ritardi, questo è un grande giorno per tutta la città. Per noi è stato un momento molto forte, come se si fosse tolto un peso. Perché oggi Roma ha realmente una terza linea di metropolitana, che seppur di fatto aperta da quasi 4 anni (la tratta Pantano-Parco di Centocelle ha aperto a Novembre 2014), solo oggi con la messa in rete diventa organica al sistema della mobilità. Non solo, proprio perché la linea è aperta da così tanto tempo, visto anche che sono passati ben 3 anni dalla messa in funzione della tratta Lodi-Parco di Centocelle (29 giugno 2015), già oggi sta mostrando una grande conversione dell’utenza, raggiungendo molto rapidamente i livelli di regime. La speranza infatti è che la linea possa viaggiare il prima possibile alla frequenza di 9 minuti, oggi limitata a 12, per permettere di soddisfare la forte domanda. Una domanda che purtroppo, inevitabilmente, andrà a mettere in ulteriore sofferenza la già pericolante situazione della Metro A, i cui lavori di riammodernamento, già finanziati, debbono considerarsi prioritari. Riammodernamento che prevede anche la ristrutturazione della stazione San Giovanni Metro A in adeguamento alla normativa per la prevenzione degli incendi, che permetterebbe l’apertura degli accessi a piano banchine tra linea C e linea A, oggi collegate solo al piano atrio.