Finalmente inaugurata oggi la stazione San Giovanni della linea C
Oggi ha aperto San Giovanni, la stazione di interscambio tra linea C e linea A. Finalmente, dopo quasi 40 anni dall’apertura della Metro A a Termini e con sette anni di ritardo sul cronoprogramma, nasce un nuovo nodo di scambio metropolitano e per la prima volta possiamo intravedere quel primo abbozzo di rete metropolitana, purtroppo ancora lontana dal realizzarsi. Oggi è stato un bagno di folla e sono stati moltissimi i cittadini che hanno utilizzato il collegamento tra metro A e metro C. Attualmente chi vuole passare da una linea all’altra deve risalire dal livello banchina (-3) al livello atrio (-1), ripassare i tornelli (con lo stesso biglietto) e tornare due piani più sotto.
Il bagno di folla che abbiamo visto oggi, però, è per noi una grande segnale. I cittadini vogliono le metropolitane e le azioni politiche di tutti i livelli amministrativi, dal Comune allo Stato, devono proseguire in questa direzione, assicurando congrui finanziamenti e tempi certi. Tempi certi che purtroppo, proprio con San Giovanni, sono completamente mancati. La stazione, che doveva aprire nel 2011, quindi ben 7 anni fa, ha visto continui rinvii, alle volte anche non legati a ragioni costruttive ma puramente amministrative. La classe politica per lungo tempo ha dato indirizzi contraddittori sulla terza linea di Roma, generando chiusure e prese di posizione delle istituzioni/dipartimenti, esclusivamente legate ai rispettivi interessi soggettivi. Si pensi che addirittura a Marzo 2016, ben 2 anni fa, la stazione secondo il Consorzio già era completa per il 97%.
Comunque sia, al netto dei ritardi, questo è un grande giorno per tutta la città. Per noi è stato un momento molto forte, come se si fosse tolto un peso. Perché oggi Roma ha realmente una terza linea di metropolitana, che seppur di fatto aperta da quasi 4 anni (la tratta Pantano-Parco di Centocelle ha aperto a Novembre 2014), solo oggi con la messa in rete diventa organica al sistema della mobilità. Non solo, proprio perché la linea è aperta da così tanto tempo, visto anche che sono passati ben 3 anni dalla messa in funzione della tratta Lodi-Parco di Centocelle (29 giugno 2015), già oggi sta mostrando una grande conversione dell’utenza, raggiungendo molto rapidamente i livelli di regime. La speranza infatti è che la linea possa viaggiare il prima possibile alla frequenza di 9 minuti, oggi limitata a 12, per permettere di soddisfare la forte domanda. Una domanda che purtroppo, inevitabilmente, andrà a mettere in ulteriore sofferenza la già pericolante situazione della Metro A, i cui lavori di riammodernamento, già finanziati, debbono considerarsi prioritari. Riammodernamento che prevede anche la ristrutturazione della stazione San Giovanni Metro A in adeguamento alla normativa per la prevenzione degli incendi, che permetterebbe l’apertura degli accessi a piano banchine tra linea C e linea A, oggi collegate solo al piano atrio.
carissimi, caro comitato sono a chiedervi di aprire il discorso anche per il treno di vigna clara. sappiamo tutti che è un’opera essenziale per il quadrante nord della città. propongo una battaglia serrata per risolvere il problema iniziando da un post dedicato su questo sito
@Renato
A me della metro C, non interessa nulla. È chiaro che sono interessato al trenino, altrimenti non userei questo pseudonimo.
Sono uno dei tanti, che per fortuna è stato ascoltato da questa amministrazione , che sta impegnandosi a riportare nuovamente il trenino a Giardinetti. Se tutto va bene il prossimo anno, festeggeremo finalmente la riapertura, dopo che gli altri hanno fatto solo promesse.
Amico del Trenino (scrive:) ha scritto:
16 MAGGIO 2018 ALLE 17:43
Era una provocazione.
Ma come proprio lei, ha sempre sostenuto, che non la prendeva nessuno di ridurre la composizione dei treni, che era stata realizzata male ed altre amenità. Cerchiamo di essere seri.
Ok, bene. Non sempre si comprende lo scherzo.
Per la composizione dei convogli bloccati, l’idea di dimezzarli, non era affatto peregrina. Fuori delle ore di punta i convogli viaggiano relativamente vuoti, quindi ogni possibilità di contenere consumi e quindi costi, ben venga.
Non ultimo anche per la sicurezza.
Non ricordo di aver scritto che nessuno la prendeva, anche se nei momenti di calma posti a sedere a josa.
Che invece sia stata male progettata e peggio controllata e’ un dato di fatto.
Ci ridono dietro anche a Seul per il gradino dovuto al dislivello tra banchina e piano di calpestio. Poi, chi la prende, osservi il tratto all’aperto su sedime della vecchia ferrovia e le curve e controcurve senza in alcune neanche uno straccio di raccordo parabolico della parte in galleria: necessario per allungare il kilometraggio e prendere più soldi?
Avanti tutta con il dibattito sulla Linea D cogliendo il cambio di indirizzo della giunta capitolina e gli impegni ufficiali proseguire con le metro. La quarta linea diventa fondamentale per la chusura della “maglia” centro storico, con le nuove tecniche di costruzione e il nuovo approccio ai reperti archeologici la stazione S.Silvestro -cuore della città – diventa fattibile. Per cui: 1. come detto da altri diventa urgente la predisposizione della stazione Venezia come nodo di scambio. 2. Il capolinea nord potrebbe attestarsi a Nuovo Salario Fs dove incrocia Fl1 e c’è spazio per deposito e officina (area fs – scalo merci Salario ampiamente libera oggi) 3. il tracciato a sud di Venezia potrebbe essere rivisto alla luce delle linee tramviarie. Una ipotesi “corta” potrebbe addirittura integrarla con la Roma Nord a “Campi sportivi” e usare gli stessi binari sino a Flaminio e proseguire per S.Silvetro – Venezia e poi a sud sino a Piramide: pochi km di scavo e alta connessione.
Ma di che metro parliamo ! 12 minuti tra una corsa e l’altra e 9 minuti tra due anni. Io se fossi la Raggi l’avrei inaugurata con un sacchetto in testa per la vergogna (infatti nessuno dei precedenti amministratori parimenti responsabili si è fatto furbamente vedere), altro che fascia tricolore. Ma poi, se la linea è in ritardo, ci dovrebbero essere più treni essendo gli stessi ordinati prima e sulla base dei piani poi disattesi. Qui invece mancano i treni, mistero romano che nessuno spiega, neanche questo blog.
Iniziamo, gia da oggi “cari” amministratori, a parlare di metro D, della Roma Ostia trasformata in metro e del previsto da anni prolungamento della B oltre il GRA? Per favore, non ripetiamo gli stessi errori che hanno portato alla attuale situazione del trasporto pubblico romano!
Credo sia chiaro ormai che i cittadini chiedono mezzi di trasporto moderni e in grado di risolvere il problema del traffico romano che ormai paralizza quasi totalmente la capitale.
Cerchiamo di far entrare Roma nel novero delle capitali europee.
Ci leggi nel pensiero. Esce a breve una nostra riflessione sulla linea D
Bella stazione. Bella notizia. DUOLE sapere che nelle parole della sindaca NON una parola
di discolpa sia stata spesa per il ritardo di 7 anni, sarebbe stato un bel segnale.
È ATROCE che la stazione, completa al 97% due anni or sono, sia stata aperta al pubblico solo adesso, per pure questioni burocratiche.
Le stesse per cui 4 mentecatti tengono ferma la CONCLUSA stazione FS/anello ferroviario di Vigna Stelluti.
É la mentalitá che non va, qui bisogna mettere le chiappe in carreggiata e scavare a più non posso, il ritardo con le città del mondo intero è abissale (vedi semplicemente Milano).
TUTTO un intreccio di politica/mafia/interessi particolari da distruggere per il bene comune, per la sopravvivenza stessa della città… Per questo avrei gradito un intervento di diverso tono da parte della sindaca, la quale ha il DOVERE -a mio avviso- di affrontare certe verità scomode, a costo di sembrare bacchettona o risultare impopolare.
L’accento DEVE essere sul ritardo VERGOGNOSO della ns. città, non su un falso “ritorno a correre”, quando di fatto Roma ha una metro peggiore di quella de il Cairo. Non me ne vogliano gli amici egiziani.
Io credo che la Sindaca Raggi paga amministrazioni passate negative, tanto per usare un termine gentile. Almeno in Italia i Sindaci hanno tanti buoni propositi e non sempre è colpa loro. Se seguiamo i progetti della metro di Roma delle metropolitane risalgono a fine 800, esattamente come Londra o Parigi e qualcosina e’ stato fatto basta pensare alla Roma Nord, Fiuggi, Ostia e la E 42 ora metro b. Erano già progettate la linea A B C D E F e G nel piano regolatore. A differenza di Germania e Giappone paesi che hanno perso la seconda guerra mondiale hanno avuto una rapida ricostruzione. In Italia pare proprio il contrario sarà la politica la burocrazia e la mafia. Il bel paese ha una storia tutta sua. Mi fa rabbia sapere che tecnici italiani stanno metropolitane in tutto il mondo (e non solo) tra cui la Metro di Copenaghen di recentissima costruzione. Le Metro di Milano diventeranno 5. A Torino la seconda. Anche Catania si è svegliata e la piccola città di Brescia a la sua metro automatica. Roma la giustifico solo in quanto ha il sottosuolo ricco di reperti archeologici. Anche se da Pantano a Lodi non vedo tutta questa difficoltà nel realizzarla. Finissero quel maledetto anello ferroviario e Roma potrebbe eliminare il traffico.
Sembra che tutto lo staff che ha progettato il software della metro C sia stato assunto in blocco in Gran Bretagna, famiglie comprese!
Basta coi NO.
CacCiarli a calci in culo, se insistono bastonarli a dovere e se ancora alla fine buttarli sotto un treno.
Per ‘sti tizi la democrazia vale se qualcuno li segue, altrimenti sono gli altri a non capire niente.
MA CHI LI PAGA?
Speriamo che la stazione resista al gran volume dei passeggeri, per me dovrebbero potenziare anche la Roma Giardinetti. Ho sentito che la vogliono potenziare in questo modo darebbe una mano alla linea C.
Speriamo che la stazione sia tutelata anche da atti vandalici.
Uno dei guai del nostro paese è che invece di fare infrastrutture nuove, rifacciamo per la seconda volta quelle esistenti.
Adesso stiamo per andare oltre, infatti nel caso della linea di Giardinetti questa sarà la terza.
Non solo ma questo terzo rifacimento arriverà dopo la realizzazione della linea “C” della metropolitana, che pur non essendo stata ancora completata, neppure nel suo tratto più importante quello sotto il centro storico, è già costata tre miliardi di Euro.
Ora che finalmente la linea “C” è in rete, ritengo importante dire perché sono contrario alla ristrutturazione della tranvia di Giardinetti e perché, rispetto a tale proposta, non sono d’accordo con il CMxR e con tanti dei partecipanti al forum.
Penso che sia improprio definire al 100% “cura del ferro” la ristrutturazione di una linea tranviaria che è pur sempre promiscua con la rete stradale.
Per “FERRO” non si intende solo un materiale diverso dall’asfalto ma anche il fatto che una rete su ferro è completamente autonoma e non entra mai in contatto con i veicoli su gomma.
A che serve dunque, visto che il quartiere Casilino è già servito dalla metro “C” completamente autonoma e tutta in sede propria, investire altre risorse pubbliche in una linea di trasporto che, pur avendo un’autonomia maggiore rispetto agli autobus, è comunque promiscua e soggetta a rallentamenti?
La verità è che la metro “C” non porta a Termini dove ancor oggi la maggior parte dei romani pensa che dovrebbero dirigersi tutte le linee e tutti i tipi di trasporto.
Arrivare a Termini cambiando a San Giovanni non va bene, allora si ristruttura il tram e addirittura, per completare l’opera, lo si prolunga dalle Laziali a Piazza dei Cinquecento.
Per quanto mi riguarda farei tutt’altro ed invece di investire ancora danaro smantellerei completamente quest’autentica “anticaja e petrella” che è la Laziali-Giardinetti, dando spazio e dignità alla via Casilina.
Si possono allargare i marciapiedi, piantare nuovi alberi, realizzare parcheggi a pettine sui due lati della strada e uno spartitraffico in cemento rosato al centro, con la conseguenza che sparirebbero sia quell’orrendo incrocio a raso all’altezza di largo Alessi, sia l’altrettanto nefasto senso unico a Ponte Casilino.
Altri benefici vi sarebbero nel tratto periferico fin oltre il Gra dove potrebbe essere realizzata una comoda arteria a quattro corsie.
In poche parole occorre trasformare la via Casilina in un viale urbano degno di questo nome.
Potrebbe essere liberata completamente via Giolitti ed eliminata un po’ di ferraglia (non di ferro) intorno a Porta Maggiore.
E’ vero che Michelangelo ha costruito porte bellissime lungo le mura di Roma, ma di sicuro Porta Maggiore è, come è sempre stata, la più bella di tutte, oggi purtroppo completamente circondata, oltre che dalle auto, dalle rotaie dei tram che ne rendono la fruizione davvero ardua e non priva di qualche pericolo.
Va detto che a sostituzione del tram si possono istituire tutta una serie di circolatori nel quartiere, rapidi, frequenti e di breve tragitto, atti a collegarlo efficacemente con la metro “C” che, visto il costo attuale e finale, andrebbe utilizzata al massimo delle sue potenzialità.
D’altronde tutti auspichiamo per questa infrastruttura, che finalmente a far data dal 12 Maggio 2018 è connessa alla rete, non solo l’arrivo al Colosseo, ma anche l’attraversamento dell’ansa barocca e lo scambio a Ottaviano con la linea “A”.
Verrebbe finalmente realizzato un primo abbozzo di rete metropolitana con quattro stazioni di corrispondenza, e con la possibilità di vedere incrementare ulteriormente la sua efficacia se l’annunciato prolungamento alla Farnesina fosse spostato un po’ più a nord incrociando anche l’anello ferroviario.
Infine va sottolineato che questa soluzione non impedisce assolutamente di realizzare un collegamento diretto della linea “C”, tramite metropolitana leggera, con l’Università di Tor Vergata, con la linea “A” (ad Anagnina o anche oltre nell’ipotesi di un suo eventuale prolungamento) e addirittura con la stazione ferroviaria e l’aeroporto di Ciampino.
GLI ALBERGATORI DI VIA GIOLITTI SONO STATI GENEROSI?
E dove abita?, visto che non sa che il Casilino non è solo quello oltre il GRA, ma tutto lo spicchio che arriva appunto a Termni.
Avanti con il ripristino fino a Giardinetti. Chiudiamo la metro C non la prende nessuno!
Guarda che al mattino la C è strapiena già a Torre Gaia ed anche i parcheggi cominciano ad essere pieni.
Questo è un luogo serio, se dovete giocare andate altrove.
È un sostenitore della Roma Giardinetti e per questo mi è simpatico, però ha un po’ di confusione con i quartieri di Roma
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Quartieri_di_Roma&ved=2ahUKEwjV9JeLt4jbAhXIKsAKHf5eDnsQFjAPegQICRAB&usg=AOvVaw10BE74DchfGU_h5EGz5s67
Era una provocazione.
Ma come proprio lei, ha sempre sostenuto, che non la prendeva nessuno di ridurre la composizione dei treni, che era stata realizzata male ed altre amenità. Cerchiamo di essere seri.