Accessi contingentati a San Giovanni: senza tratta centrale tutti i nodi (di scambio) vengono al pettine – VIDEO
Questa era la situazione di San Giovanni questa mattina. Di giorno in giorno i passeggeri della Linea C continuano ad aumentare ed ormai, pur con la limitazione a 12 minuti di frequenza, la stazione San Giovanni Metro A entra regolarmente in saturazione fino proprio a questa mattina, in cui ATAC si è trovata addirittura costretta a contingentare gli accessi in banchina. Tutto questo ha un’unica causa: la ritardata costruzione della T2 con una cantierizzazione che ha visto la costruzione prima del ramo periferico piuttosto che della tratta centrale.
Ricordiamo che la tratta T2 (Colosseo-Venezia-Clodio) permetterebbe un secondo nodo di scambio con la Linea A ad Ottaviano, evitando propri fenomeni come quello cui abbiamo assistito oggi. Chiaramente però, la tratta T2 non è una soluzione a breve termine e purtroppo anche il completamento della T3, con l’apertura del nuovo nodo di scambio a Colosseo, sembra allontanarsi ogni giorno. Inoltre, la sistemazione della rete superficiale adottata risulta troppo poco attrattiva ed insufficiente a soddisfare la domanda proveniente dalla stessa linea C.
È necessario ed indispensabile che nel brevissimo termine si dispongano ulteriori linee di superficie ad alto rendimento di servizio che non solo rispondano alla domanda che la Linea A non può soddisfare, ma che siano anche più attrattive dello scambio metropolitano, se necessario anche con interventi radicali di preferenzializzazione di strade facenti parte della grande viabilità.
A breve, presenteremo quelli che secondo noi dovranno essere i primissimi interventi necessari a stabilizzare il funzionamento del nodo, con l’obiettivo principale di evitare in ogni caso il contingentamento degli accessi alle banchine.
Ecco una proposta tecnica per diminuire sensibilmente l’intervallo tra treni successivi. I treni in direzione San Giovanni, superato lo scambio di Malatesta, dovrebbero andare direttamente al capolinea, saltando cioè tutte le stazioni intermedie. Arrivato a San Giovanni il treno ripartirebbe subito in direzione Pantano, questa volta facendo tutte le fermate. In questo modo con un disagio minimo (i viaggiatori diretti ad es. a Pigneto potrebbero arrivare a San Giovanni, rimanere sul treno e poi scendere a Pigneto) si potrebbero guadagnare minuti preziosissimi per aumentare la frequenza.
Non vedo la tragicità!
A Parigi da anni ci sono i cancelli che bloccano afflussi eccessivi o dell’ultimo secondo!
Non si può voler tutto, anche se non subito, visti i ns.tempi biblici.
E cmq.il problema grave è la mancanza dei convogli!
Non è proprio la stessa cosa, permettimi. A Parigi il sistema di doppi tornelli serve a bloccare l’afflusso dell’ultimo minuto alle banchine, come dici giustamente tu, sia per evitare scene come quelle della signora che per non perdere il treno rimane incastrata tra le porte che si stanno chiudendo, sia per permettere lo svuotamento della banchina e la ripartenza del treno (cosa che non si riesce a fare a Termini per esempio). Ma non accade che si formi una calca come quella del video, e soprattutto non ai tornelli esterni a livello mezzanino, perché i treni non riescono a ricevere
Ciò che sta accadendo a S.Giovanni purtroppo era prevedibile e prima dell’arrivo della linea C al Colosseo questa sarà la situazione da gestire.
I suggerimenti già scritti sono condivisibili, quindi ribadisco:
– potenziamento delle linee di superficie in corsia protetta, con aggiunta di una linea che percorra il futuro tracciato della C con fermate a Amba Aradam, Colosseo, Venezia, Argentina, Chiesa nuova, S. Pietro, Risorgimento, Ottaviano e Clodio;
– potenziamento delle linee tram che transitano a S. Giovanni in direzione centro;
– attivazione del nodo di scambio di Parco di Centocelle per poter scaricare utenza sul trenino per Termini (quindi prolungato e non monco alla fermata Laziali);
– accelerazione dei lavori per il nodo Pigneto.
Favorire e incoraggiare il telelavoro, cosí ce ne stiamo tutti a casa. Abbiamo ormai sviluppato un ossessione morbosa nei confronti dei mezzi pubblici.
Gli interventi prioritari Secondo me sono tre:
1) riattivare immediatamente il trenino delle laziali almeno fino alla Togliatti per intercettare i passeggeri dalla periferia della C diretti il centro, e partire subito con il progetto di prolungamento a binario singolo fino a Termini incrocio tra via Giolitti e via Gioberti, in modo che con l’arrivo diretto a Termini diventi più attrattivo
2) esercitare tutte le pressioni possibili per quanto è in proprio potere per sbloccare l’impasse dei Cantieri nel nodo Pigneto
3) dare massima priorità al progetto della tramvia Saxa Rubra Laurentina, che interesserebbe lungo la direttrice tangenziale orientale il carico di passeggeri che al mattino proveniendo Dalle periferie orientali si dirigono verso l’Eur
Indispensabili i due nodi di Pigneto e Parco di centocelle, soprattutto nell’attesa delle prossime fermate della C. Dovrebbero davvero darsi una smossa
Come era facile prevedere la metro A nella tratta san Giovanni Termini risulta essere insufficiente le soluzioni da adottare non vanno pensate sulla metro c ma sulla metro A abbassando ancora di più la frequenza se invece si interviene sulla C non cambierebbe nulla anzi potrebbe essere anche peggio visto che ci sarebbe sempre un intera metro che si riversa su un altra perché parliamoci chiaro a Sangiovanni quante persone vanno li poche la maggioranza degli utenti della C ha come destinazione altri punti della città.Potenziare l’autobus é inutile perché nella mentalità delle persone sia in Italia che all estero l’uso dell’autobus é soprattutto per ragazzi ed anziani mentre le metro é il trasporto su cui si fondano le città
Qualcosa si può fare sulla C: riattivare la limitata e la frequenza a 7 minuti almeno fino a quando non sarà autorizzata la frequenza a 9 minuti.
Per chi arriva da dopo Alessandrino si passa da 12 minuti a 14 con un impatto limitato.
Dopo Alessandrino si rischia di non prendere forse il treno da Pantano perché troppo pieno ma avrà la limitata a disposizione (basta memorizzare gli orari).
Comunque arriverà a San Giovanni in treni ogni 7 minuti anche se uno sarà più pieno dell’altro.
Poi la fine della scuola a inizio giugno ci salverà fino a settembre.
Ricapitolando
” In attesa del 2023 ( quando la C finalmente arriverà al secondo scambio con la B al Colosseo ed anche c/o stazione Colosseo MB si verificherà un bis di quanto ieri avvenuto a San Giovanni ) bisognerebbe
1) da subito inserire all’ interno del servizio giornaliero della MA un determinato numero di treni che arrivino vuoti a San Giovanni e da qui inizino servizio in direzione Battistini , così da non far ricadere sull’ intera flotta di treni partiti da Anagnina l’ ulteriore sovraccarico nella Tratta San Giovanni- Ottaviano a cominciare da San Giovanni
2) Far attendere, sia a San Giovanni nel passaggio dalla C alla A come anche a Termini, ed Anzi !! a maggior ragiona a Termini !! , visto che il passaggio dalla B alla A e’ libero , non scaglionato e non passa tramite i Tornelli come tra C ed A un tempo di circa 3-max. 4 minuti così da consentire di render più vivibile il tutto
3) Sfruttare anche il servizio del Tram num 5 , che da Piazza dei Gerani si reca verso Termini , che potrebbe in parte, con un maggior numero di corse, contribuire a ridistribuire una parte del bacino di utenza dalla super affollata MC al Tram , contribuendo ad attenuare il giornaliero collasso da sovraccarico dalla MA
4) Incrementare la Frequenza dei Treni sulla C facendo scendere l’ attesa tra un treno e l’ altro ad almeno 8 minuti massimo ( sempre tanti, ma sicuramente meglio degli attuali 12 o superiori a 12 ) in attesa del giorno in cui, si spera , che possa entrare in servizio la croce di scambio per l’ inversione di marcia dei treni c/o Pozzo di Via Sannio
L’apertura della Stazione Pigneto, che permetterebbe alla C un collegamento diretto col Servizio Ferroviario Urbano, potrebbe ridurre di molto gli arrivi a San Giovanni. Se solo cominciassero i lavori…
E’ straurgente la riapertura del trenino a Giardinetti.
Inoltre cosa che propongo da tempo, istituire una navetta MC – Termini da Lodi – Via Monza (non San Giovanni) sullo stesso percorso del 649
Infine, l’attuazione del progetto del nodo di scambio a Pigneto (con Ferrovie Regionali) consentirebbe (finalmente) di rendere Termini meno centrale come nodo di scambio. A tal proposito ci sono news?
Indubbiamente occorre ripristinare il trenino fino a Giardinetti. Qualcuno ha visto la fantomatica linea”77″(da Ostiense a S.Giovanni)?
Credo una soluzione su cui Atac, d’accordo con la Regione, debba riflettere, è la possibilità di spostare alcuni capolinea Cotral e bus urbani da Anagnina a Pantano. MI riferisco nello specifico ai vari Cotral della direttrice Casilina, si andrebbe in questo modo ad alleggerire il carico sulla A fino all’arrivo a San Giovanni. Sarebbe fattibile?
Si risolve (o almeno si mitiga) con qualche treno navetta che prenda servizio, nei momenti di picco (ore 7-9) da San Giovanni verso il centro. Tra l’altro giorni fa li ho già visti, forse in prova, attendere sul tronchetto di scambio fra San Giovanni e Manzoni.
Sicuramente Indispensabile qualche treno che arrivi vuoto a San Giovanni e proprio qui inizi il servizio verso Battistini , almeno nelle ore cruciali del mattino , ma ritengo che occorrerebbe anche un secondo intervento di tipo sinergico volto a filtrare, a far attendere ( sempre nelle ore di punta ) Anche a Termini !! da 3 a 4 minuti tutti i passeggeri provenienti dalla MB , Stazione Centrale FS e capolinea degli autobus . Quasi tutte le sere verso le ore 18.40-19 proprio a Termini cambio Linea dalla B alla A e, Stavolta nella fascia oraria critica serale , vivo in prima persona il ritrovarmi costretto a dover attendere anche 3 treni prima di poter riuscire a salire a bordo . E’ questo un segno inequivocabile che, a Termini nessuno scaglionamento, filtraggio viene attuato e, tutto ciò si unisce al dover spesso attendere Anche dai 6 agli 8 minuti un treno partito da Battistini , prima di doverne aspettare tre o quattro ad 1 minuto di distanza l’ uno dall’ altro .
E’ una situazione allucinante, che dimostra quanta “fame” di metro abbia questa immensa città.
C’è da recuperare un ritardo di decenni, diamoci da fare!
sì ma non è solo una questione di “quante” o “quanti chilometri” vengano realizzati, ma di “come” venga realizzata la rete. Roma, oltre che fame di metro, ha “fame di nodi”. Oltre che scarsa, le rete metro a Roma ha per il momento una tipica strutturazione a stella, con un pesantissimo concentramento del carico su Termini. Questo è il vero problema, e non si risolverà fino a quando, almeno, la C sarà arrivata a Colosseo. Ogni ulteriore linea eventualmente realizzata, se non magliata, contribuirebbe solo ad aggravare la già pesante situazione. E’ quello che è accaduto con la C, come era ampiamente prevedibile e come anch’io ho più volte scritto, mentre taluni mi rispondevano che era terrorismo e che, anzi, la C avrebbe sgravato in parte la A, mentre era prevedibilissimo che l’effetto sarebbe stato proprio contrario, cioè un ulteriore aggravio della tratta già satura (S. Giovanni – Ottaviano) e un ulteriore aggravio del già congestionato nodo di Termini. Per questo motivo penso che sia assolutamente prioritario portare avanti DA SUBITO progetti realizzabili a medio termine come la tranvia Laurentina-Saxa Rubra, che scaricherebbe sulla linea tangenziale molta parte del carico di passeggeri che, oggi, si vedono costretti a passare da Termini per recarsi all’EUR dalla Tuscolana e dalla casilina, e il nodo di Pigneto, progetti assolutamente prioritari in attesa che la C arrivi a Colosseo (2022?) e a Ottaviano (2050?)
Esatto!
I nodi sono fondamentali, e in tempi brevi, in attesa delle nuove metro, si potrebbero far funzionare meglio quelli che ci sono o ci sarebbero con pochi interventi (vedi Ponte Lungo-st. Tuscolana).
Nel frattempo ben vengano tramvie e preferenziali con asservimento e anche cabinovie che in una città con le caratteristiche di Roma possono fare la loro parte in semiperiferia!
scusa Mikifish, d’accordo che c’è molta ‘fame’ tra chi non usa il mezzo privato; ma la città non è immensa, è solo abbandonata a se stessa da troppo tempo!
basta considerare che con immenso stupore mi accorgo oggi che arrivo da Ottaviano a Malatesta in venti minuti, mentre prima ce ne volevano cinquanta o sessanta; punti di vista quindi: con lo scambio San GIovanni metro Malatesta è diventata improvvisamente, da ‘periferia’ che era, a ‘centro’!
immagina come tanti altri luoghi, oggi periferici, con nuove stazioni metro diventerebbero ‘centro’!
siamo denutriti di metro
Questo sarebbe un grande aiuto ma credo che la linea sia già prossima alla saturazione quindi più di tanto non si potrebbe fare. Contemporaneamente, come ho già scritto, bisognerebbe da subito far partire la Saxa Rubra – Laurentina, che peraltro nel PUMS è stata inserita tra le invarianti. C’è una delibera approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale nel 2006. Sono passati dodici anni, cristo non sarebbe ora di tirarla fuori dai cassetti degli Uffici del Comune?
Tutto come previsto. Se questa era la situazione a S. Giovanni, non oso pensare quale fosse a Termini, dove sulla A si riversano i passeggeri provenienti dalla B, dai numerosi autobus che vi fanno capolinea e non, dalle varie linee ferroviarie
Come Volevasi Dimostrare ” San Giovanni ! Una Seconda Termini, almeno fino al ” 2022 ? 2023 ??
D’ Altronde che cosa ci saremmo potuti aspettare di diverso se ( cosa dette e ridetta più volte ) per giustificare l’ inizio lavori da Pantano verso il Centro , anziché da Clodio fino ad Alessandrino ,
” e’ stata data come Motivazione ufficiale ” quella dell’ impossibilità di costruire altro deposito Treni
se non a Graniti , Versione alla quale personalmente non ho mai creduto. Considerate che, un paio di
sere fa, ho preso LA MC proprio a San Giovanni verso le ore 22 e, per essere le ore 22 era supere affollata
Ripristinare il Trenino Laziali-Centocelle…o meglio farlo arrivare al più presto fino a Giardinetti.
In seguito la vorare subito sulla linea per portarla da Termini a Tor Vergata.
Ok sulla ristrutturazione del trenino, con asservimento dei semafori, ma dato che la criticità è verso il centro, per prima cosa lo prolungherei a Termini da un lato e lo riporterei alla Palmiro Togliatti davanti alla metro C.
In un secondo tempo penserei al tratto verso Giardinetti (e comunque sarebbe più utile spostarsi verso viale dei Romanisti) e al prolungamento verso Tor Vergata.