Mobilitiamo Roma. ma come?
Ultimamente sta facendo molto discutere la proposta dei Radicali di indire un referendum che proponga la messa a bando del servizio di trasporto collettivo romano. Il principio basilare di questa iniziativa è sintetizzato nello slogan “il bene comune non è l’ATAC, ma il servizio offerto ai cittadini”: Secondo i Radicali, l’inefficienza del trasporto pubblico è da imputarsi principalmente alla cattiva gestione amministrativa di ATAC che dall’alto della sua posizione monopolistica non sente la necessità di farsi efficiente. Per questo, questi ultimi, propongono di mettere a bando il servizio costringendo l’ATAC a dover rispondere ad una concorrenza privata attraverso una liberalizzazione.
Ma è veramente questa posizione monopolistica la causa dell’inefficienza di ATAC?
Siamo realmente sicuri che un altro gestore farebbe tanto meglio di ATAC?
Per capirlo partiamo da alcuni dati estremamente significativi pubblicati dagli stessi radicali:
Notate nulla di strano in questi dati? Noi sì, perché è qui che emerge il vero grande problema che affligge il trasporto pubblico romano, che non ha nulla a che vedere con l’amministrazione più o meno capace dell’azienda che gestisce il servizio, nel nostro caso ATAC.
Si guardi anzitutto la tabella 1: come risulta, il TPL romano trasporta circa 1258,1 milioni di passeggeri contro i 611,5 di ATM, l’azienda del trasporto pubblico di Milano. Inoltre, Roma trasporta questi passeggeri percorrendo 10.268.612km, ben più di Milano che ne percorre 7.776.445 km. A questo punto vi verrebbe naturale pensare che avendo il doppio di passeggeri Roma dovrebbe guadagnare molto di più di Milano, ma è con le figure 4 e 5 che emerge prepotentemente il problema: la stragrande maggioranza dell’offerta romana è composta da autobus mentre a Milano gli autobus a mala pena offrono un quinto del servizio complessivo. In parole povere, mentre a Milano il TPL viaggia su ferro, a Roma il TPL viaggia su gomma ed è questo il vero motivo per cui Roma non regge il confronto con Milano.
Il vero problema di Roma, quindi, non è il gestore del servizio, che pure ha le sue colpe, ma l’infrastruttura che il gestore è tenuto a utilizzare. Questa, per come è strutturata, non può che comportare un servizio inefficiente. Se vogliamo veramente interrogarci su come migliorare il servizio romano, allora, non dobbiamo guardare alle carenze del gestore ma prima di tutto alle carenze dell’infrastruttura romana, a partire dalle metropolitane. Fintanto che domande di trasporto superiori ai 10.000 passeggeri l’ora continueranno ad essere operate con i bus e addirittura per domande superiori ai 20.000 passeggeri l’ora non si prenderà neanche in considerazione l’idea di costruire una linea metropolitana, il servizio romano non sarà mai efficiente e con esso il gestore del servizio, ed anzi, la logica della “riduzione dei costi operativi” auspicata dai Radicali, in questo scenario, quindi a parità di infrastruttura, rischia ulteriormente di peggiorare la qualità del servizio.
In primis quindi, se veramente vogliamo migliorare il TPL di questa città, non solo dobbiamo completare le metropolitane previste ma dobbiamo iniziare a progettarne di nuove, e di concerto con esse dovremmo costruire nuove linee tranviarie ed aumentare la velocità commerciale degli autobus, solo così risolveremo il problema. Qualsiasi altra “soluzione” non intaccherebbe la radice del problema, ma ne mitigherebbe solamente alcuni effetti.
Direttamente connesso al problema infrastrutturale vi è il problema urbanistico di Roma, legato principalmente alla densità abitativa, pari ad appena 2 232,16 ab./km², contro una densità abitativa di Milano di 7 533,38 ab./km². Questo dato è molto importante perché ad esso si associa un dato trasportistico, quello della “densità di mobilità”. Infatti, più la domanda è concentrata lungo determinate direttrici minore è il costo complessivo per servirla, ed ovviamente più una città è densa più tende a concentrare questa domanda. È indispensabile quindi abbandonare la reticenza che Roma oppone allo sviluppo verticale attuando un’opera di densificazione delle aree limitrofe ai grandi collettori del TPL come possono essere l’area dei Monti Tiburtini, che con la stazione Tiburtina può essere il grande quartiere contemporaneo di Roma, oppure il Prenestino/Labicano tra Malatesta e Gardenie, sul quale insistono ben 3 stazioni della Metro C.
Per questo, continuare ad accusare il gestore del servizio, qualunque esso sia, è comodo ma per adesso è fuorviante perché i problemi più importanti e strutturali non andranno via con esso.
Comunque ATAC, che certo potrebbe fare di meglio (magari reintroducendo i livelli manutentivi e quindi la manutenzione preventiva o migliorativa, piuttosto che continuare con la manutenzione a guasto), ha una voce in capitolo limitata. Deve essere la politica a prendersi l’onere e l’onore di guidare una completa riprogettazione della città partendo da un nuovo piano regolatore generale poiché quello redatto nel 2008, pur comprendendo interventi importanti come metro C e D, era già insufficiente quando pubblicato e a distanza di 10 anni, attraversati da una lunghissima crisi economica, non fa che riconfermare le sue carenze.
Per il resto, la liberalizzazione del TPL romano potrebbe generare diversi risultati, a seconda di come verranno indette le gare e quindi di quello che sarà il modello di gestione proposto. Anche questa è una scelta politica, più o meno sensata a seconda dei principi presupposti, ma l’importante è capire che non sarà il cambio di gestore e tantomeno la rottura del monopolio a risolvere il problema trasportistico ed urbanistico di Roma, solo investimenti in infrastrutture efficienti ed un urbanistica ragionata possono farlo, tutto il resto sono accidenti, e tali rimarranno.
Mi spiace, ma non sono d’accordo. Chiaramente la rete di metro deve aumentare, ma credere che ATAC-Metro non sia parte el problema e’ una pura illusione:
1. Chi dovrebbe spingere per la realizzazione di metro se non l’azienda che si occupa di trasporto? ATAC-Metro mai pervenute, nonostante il nome;
2. Quando la metro e’ stata espansa (v. B1 e C) i risultati della gestione di ATAC-Metro si sono visti, non avevano neanche fatto le gare per aumentare i treni sulla B1;
3. Quando riesci a prendere la metro (dove c’e’) ma poi ogni estate soffochi dal caldo, non dipende dall’ATAC-Metro?
4. Quando riesci a prendere la metro (dove c’e’) ma poi resti bloccato e non ti danno mezza informazione, non dipende dall’ATAC-Metro?
5. Quando non riesci a prendere la metro (anche dove c’e’) perche c’e’ uno sciopero a settimana, non dipende da ATAC-Metro?
I problemi infrastrutturali sono una cosa, quelli manageriali un’altra e UNO NON ESCLUDE L’ALTRO!
6. Se le stazioni (dove gia ci sono) cascano a pezzi non dipende dall’ATAC-Metro?
7. Se la frequenza delle metro (dove ci sono) e’ simile a quella dei treni regionali, non dipende dall’ATAC-Metro?
8. Se le stazioni e i treni (dove ci sono) non vengono pulite per anni, non dipende dall’ATAC-Metro?
9. Se i treni vengono vandalizzati nei depositi non dipende dall’ATAC-Metro?
10. Se la metro resta chiusa durante le Feste non dipende dall’ATAC-Metro?
11. Se la metro (dove esiste) non ha un’immagine corporate coerente non dipende dall’ATAC-Metro?
12. Se nella metro (dove esiste) c’e’ un’evasione tariffaria clamorosa non dipende dall’ATAC-Metro?
6. Se le stazioni (dove ci sono) cascano a pezzi, non dipende da ATAC-Metro?
7. Se le stazioni e i treni (dove ci sono) non vengono mai puliti, non dipende da ATAC-Metro?
8. Se le stazioni (dove ci sono) non hanno un’immagine corporate coerente, non dipende da ATAC-Metro?
9. Se i treni vengono vandalizzati nei depositi, non dipende da ATAC-Metro?
10. Se nelle metro (dove ci sono) c’e’ un’evasione tariffaria mostruosa, non dipende da ATAC-Metro?
Atac-Metro non la conosco, ma per quanto riguarda l’Atac, ha il ruolo di gestire l’infrastruttura non di ampliare le linee metro, compito deputato agli enti preposti. Che l’Atac non funzioni è sotto gli occhi di tutti, ma è il risultato delle politiche di decenni, che la hanno portato al collasso, politica di cui i radicali sono stati parte. Anche appaltando il sevizio ad altre aziende, non risolverà la grave carenza infrastrutturale romana, cosa che dovrebbe essere il primo obiettivo di tutta la classe politica.
1. Per dire che i Radicali sono stati parte della politica che ha portato al collasso l’ATAC ci vuole un coraggio, una incoscienza o una idiozia come se ne vedono poche in giro;
2. Scusa la nomenclatura “Atac-Metro” ma era per significare che e’ sempre la stessa azienda che si occupa della metro e dei bus. Da sito Atac: In seguito alla fusione con Met.Ro S.p.A. e Trambus S.p.A. il 1° gennaio 2010, nasce Atac S.p.A.
3. alle righe 3 e 4 dici che il problema e’ la politica, ma alle righe 6 e 7 speri nella politica. Sembri un po confuso
1. Mi dispiace per gli insulti, dire la verità fa male e comunque si presuppone che quando si dialoga con uno che non si conosce oltre ad adoperare educazione si potrebbe pensare di rispettare le idee altrui, anche se è facile fornire le prove di ciò che ho detto.
2 L’azienda Met.ro era una costola della vecchia Acotral, in cui il maggiore azionista era la Regione Lazio, poi divenuta Cotral che ha ceduto il ramo metroferro romano ad Atac.
3. Non sono confuso non spero nella politica, ho solo detto ciò che dovrebbe fare.
Le consiglio vivamente di non dare del tu a persone che non si conoscono, la mia era solo una precisazione non un punto di vista.
1. “è facile fornire le prove di ciò che ho detto”. Attendo fiducioso
2. quindi il ramo metro-ferro romano lo gestisce atac?
3. la contraddizione resta
@Mauro
1. Un esempio: i radicali erano nella giunta Marino.
2. Rilegga.
3. Rilegga
P.s.
Non siamo su Roma fa schifo!
1. Ah perche sono stati 2 anni di Marino e 2 anni di consiliatura di Riccardo Maggi a determinare lo stato dell’Atac?
2. Si Atac si occupa di ferro per cui il commento e’ pertinente
3. Le opinioni restano tali
1. I radicali sono sempre dappertutto e pronti a fare battaglie per il loro tornaconto, hanno una capacità camaleontica di andare a destra e sinistra, unica al mondo. Magi qualche tempo fa su Raitre intervistato sul Tpl romano, non si era reso conto che era stata aperta la MC, da 2 anni c’è da fidarsi! E poi i 12,8 milioni di fondi pubblici per radio radicale, altro che prima Repubblica.
2. Le ho spiegato io cosa fa Atac.
3. La politica dovrebbe occuparsi del cittadino.
e quale sarebbe il tornaconto dei radicali?
Un caso specifico di mala gestio/corruzione/danni?
Atac si occupa della gestione, non ha nessun ruolo nello “spingere per la realizzazione delle metro”. Per quello esiste la società Roma Metropolitane, che di concerto con l’Agenzia per la Mobilità (e in base agli indirizzi politici del Comune) dovrebbe pianificare, progettare e far realizzare le nuove infrastrutture.
In altee parole, i problemi di esercizio (che nessuno nega) e quelli infrastrutturali sono cose diverse, come dice lei stesso.
Il problema dell’infrastruttura è palese ma l’inefficienza di atac è un dato di fatto. E i dati riportati sono insufficienti per capire la reale dimensione del problema, dovremmo infatti andare a prendere i contratti di servizio e capire quanto ci costa ATAC per km/vettura (a questo vanno poi aggiunti i soldi necessari per pareggiare il disastrato bilancio e che sono degli extra rispetto ai contratti di servizio). Trovato il km/vettur garantito dal comune basta capire quanto ci costa lo stesso Km/vettura affidato al mercato tramite bando et voilà vi accorgereste di quanti soldi potremmo utilizzare per fare le metropolitane a parità di spesa.
Documentario sulla metropolitana milanese del 1982
Fatelo vedere all’Atac del 2017
https://www.youtube.com/watch?v=-pd_BTHEY5o
Avete ragione.
Milano ha il treno connesso con la metro in più punti come per es. il famoso passante di Piazza della Repubblica dove i treni regionali passano in doppia intersecando la metro.
A Roma la linea A finisce a Battistini senza parcheggi e spazi come la stazione Anagnina
praticamente in mezzo ai palazzi.
La funivia Battistini-Casalotti proposta si andrebbe ad aggiungere a questa situazione già critica.
La metropolitana è veloce e capiente la funivia invece lenta e poco capiente.
Si dovrebbe prolungare la linea A almeno fino a Torrevecchia se non oltre.
Il progetto METROVIA prevede di trasformare i treni ( pesanti e con poche porte) in metro ( leggeri e con tante porte ).
quando ci sono dei numeri su cui ragionare tutte le elucubrzioni lasciano il tempo che trovano. La “soluzione” è nel ferro! Milano ha molte più metro e molti più tram. Roma Capitale in quanto tale dovrebbe essere al centro di un programma nazionale di rilancio. Dovrebbero prolungare tutte le linee metropolitane attualmetne esistenti fuori dal GRA (alcuni progetti già sono pronti) e costruire un numero di Km di metropolitane per superare ampiamente Milano nel rapporto posti/km.
quindi avete ragione voi, la questione è politica, il gestore potrà fare ben poco con queste infrastutture, privatizzando andrebbe pure peggio, visto che i privati devono guadagnare…
invece il pubblico puo dilapidare le tasse e permettersi l’evasione tariffaria.
Ma che lavoro fate?
Facciamo prima a chiuderla questa citta
Secondo me hanno ragione sia Metro X Roma che i Radicali. Soltanto uno stolto non può capire che il gravissimo problema di Roma è che il trasporto pubblico è quasi totalmente basato su gomma e non su ferro, ed è per questo che 20 anni orsono si parlava di “cura del ferro”, ma è anche vero che la gestione disastrosa di Atac ha aggravato il tutto.
L’ATAC dovrebbe essere data in blocco a FFSS. Fine della discussione.
Per quel che riguarda il vostro articolo credo ci sia uno sbaglio quando paragonate la densità abitativa di Roma e Milano. Se prendeste come riferimento Piazza Venezia e Piazza del Duomo e faceste un cerchio di 30-40km vi accorgereste che la densità abitativa grossomodo è la stessa per entrambe le città. Ciò è dovuto al fatto che durante il fascismo Roma assorbì un fracco di comuni limitrofi e questo a Milano non è mai avvenuto. Il comune propriamente detto di Milano ha quella densità solo perchè ha una estensione di 187km2, quello di Roma ha una estensione di 1200km2, vedete un pò voi se si possono paragonare…
Si possono paragonare eccome, perché l’Atm non si occupa solo del comune di Milano, ma anche di altre 55 città intorno dove la densità non cambia di molto rispetto al Comune di Milano, anzi in alcuni casi è anche superiore. Basta pensare che la M2 arriva a Gessate, Cologno Monzese e Assago, la M1 arriva a Sesto San Giovanni, Pero e Rho, il tram 31 attraversa Cinisello Balsamo, il 15 arriva a Rozzano, senza contare tutte le linee bus che collegano l’hinterland con Milano e le linee tranviarie extraurbane (ora in ammodernamento)…
Guarda che le cose stanno esattamente come scritte dal Comitato, e tu stesso nella chiosa lo confermi. Lasciamo stare per una volta i confronti sui confini “amministrativi” (che lasciano il posto che trovano dal punto di vista trasportistico) e concentriamoci sulla densità abitativa. In un’area pari a quella compresa entro il nostro GRA, a Roma ci sono meno di 3 milioni di abitanti, a Milano & Comuni compresi quasi 7 milioni. E se non ti basta, cito Wikipedia: Milano, Densità 7 533,38 ab./km². Roma, Densità 2 232,89 ab./km². Siamo in un rapporto di 3,5:1. Fine della storia
Allora meno male che vivo a Roma. Mi sembra già troppo affollato qui, figuriamoci lì.
Il discorso metro a Roma è sempre quello.
Finché non si costruirà con metodi adatti alla realtà unica di Roma (sottolineo unica, non c’è città al mondo che ha la densità archeologica di Roma) i risultati saranno quelli della metro C che non devo ricapitolarvi perché li conoscete meglio di me.
Finché le linee non verranno progettate solo DOPO studi sul campo nei punti in cui sono previste le stazioni in modo da sapere PRIMA dove e come scavare, lasciando gli atri SOTTO lo strato archeologico e bucando quest’ultimo SOLO con le discenderie, Roma non potrà mai avere in tempi decenti una rete metropolitana.
Piantiamola con crateri grandi come campi da calcio per poi lamentarrci degli anni di ritatdo e i costi che lievitano.
Ci sono problemi tecnici? Si risolvono.
Le aziende italiane non ne sono capaci?
Bando internazionale, e chi dimostrerà di saperlo fare si aggiudicherà il lavoro.
Basta con i vecchi metodi che vanno bene per Milano o Londra o Parigi, dove scavi e sotto non c’è niente. Roma è diversa.
Ciao Emanuele l’ altro
Analisi perfetta ! nulla da obbiettare ! Così stando le cose i 10 anni occorsi per realizzare San Giovanni MC anziché essere un’ eternità appariranno al confronto come un tempo , non dico breve
ma giusto paradossalmente parlando, se consideriamo i 7 anni occorsi per adeguare a metropolitana la tratta da Pantano a Giardinetti , già esistente , in superficie, non da costruire o realizzare ex novo dove di certo il pre- esistente substrato archeologico non è stato di ostacolo.
Però l’inettitudine di certi manager o l’assalto alla torta ha provocato questo disastro.
Ho l’impressione che l’articolo faccia confusione sovrapponendo il piano politico con quello gestionale: la politica e l’amministrazione locale è chiamata ad un ruolo, ed il gestore di servizio ad un altro. Il fatto che sul piano politico ci siano delle miopie, delle scelte opinabili e infruttuose nulla toglie al fatto che, per fare un esempio, spesso i bus partono dai capolinea non rispettando l’orario, le stazioni della metro hanno più neon rotti che funzionanti, che i controllori siano una remota iattura e non una certezza ed un servizio. Volendo fare un esempio su un altro campo, la scuola, la vostra posizione equivarrebbe a dire: inutile chiedere una migliore direzione dei licei se Il ministero non cambia i programmi. Avere puename ragione nel criticare l’incompetenza e l’immobilusmo della politica romana riguardo i trasporti, ma questo non toglie che , per dirne una, bus e metro devono avere tutti i dispositivi funzionanti per essere accessibili ai disabili. E a pensarci bene direi che lo slogan dei radicali è davvero azzeccato: il bene pubblico è il trasporto non il trasportatore.
Non c’è dubbio, il primo problema di Roma è la mancanza della metropolitana, sono secoli che mi sgolo anche io con tutti i miei conoscenti.
La cosa che io trovo offensiva è che degli inetti come la Raggi e Marino abbiano detto che a Roma la metro non serve.
Va detto che il governo ha anche lui grosse colpe, perchè si è crogiolato sul fatto che degli inetti come Alemanno, Marino e la Raggi amministrassero la città per risparmiare e sperperare i soldi altrove.
Ormai Roma è finita e chi può (aziende e cittadini) se ne va; resterà solo la marmaglia degradata a raccoglierne i cocci.
A nessuno frega ormai niente di risollevare la città, tanto vale trasferire la capitale a Milano.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/29/roma-la-raggi-chiede-al-governo-i-soldi-per-resuscitare-il-progetto-della-metro-d/3621773/amp/ Scrivi cazzate
http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/funivie_roma_meleo-2505638.html
Mi sa che la Meleo e la Raggi non si parlano tra loro. O così o non si spiega.
Perché queste dichiarazioni di oggi ammazzano ogni metro sul nascere.
Faccio notare che vogliono fare dei tram che rendono antieconomico andare con la C oltre Risorgimento. Ma sta metro la vogliono o no? E dire che vogliono fare la D è fuffa?
La metro B oltre Jonio, sostituita da una funivia su rotaie? Ma quale azienda che realizza funivie debbono favorire? Pensano che realizzando funivie fanno presto e hanno un immediato ritorno di voti? Aspetto con ansia la presentazione della VIA, per la Casalotti-Battistini, sono curioso di leggere cosa ci scriveranno! Si erano impegnati con il Comitato di quartiere di Casal Monastero a risolvere il problema del prolungamento della B (impegno=voti ricevuti) già dimenticato dalla Meleo?
Questo blog è metro x Roma, non Roma fa schifo, questa storia di trasferire la capitale a Milano, è piuttosto ridicola. Roma non è finita ci sono delle difficoltà è innegabile, ma risolvibili, ci vuole del tempo e visione a lungo termine, se la Raggi non farà nulla si farà con un altra giunta. Non sono un estimatore di Marino, ma è grazie a lui se si è aperta la metro C.
Un’altra giunta purtroppo ci sarà tra 4 anni, ahimè. Naturalmente speriamo cada prima per implosione. Però 4 anni sono tanti, nel frattempo Milano aprirà la M4 ed il gap aumenterà.
Roma è finita perchè è finita la speranza.
Io credo che il referendum in questione abbia almeno 2 aspetti positivi, il primo di ampliare e diffondere il dibattito quella questione del TPL romano proponendo quantomeno una soluzione di rottura rispetto al livello del dibattito politico locale, in cui il mantra di ATAC pubblica è uno dei tabù che rendono intoccabile quella sacca di inefficienza monopolista. Il Secondo motivo è che aprire il TPL al mercato, con gare europee dove magari una azienda di trasporti bavaresi (ma andrebbe benissimo anche madrilena!), presenti un piano operativo che porti il dibattito anche per la metro avanti di 20 anni e costringerebbe anche il mondo politico locale e nazionale a confrontarsi con le soluzioni da voi giustamente sostenute.
Chiudo dicendo che aprire il TPL romano a gare europee, non significa privatizzazione cieca, i termini del servizio saranno sempre definitivi in fase di bando dal committente pubblico, ma scommettiamo, per fare un solo esempio, che con un gestore veramente interessato alla redditività del sistema trasporti la vendita di biglietti e abbonamenti si moltiplicherebbe magicamente, stroncando il malcostume del viaggio a sbafo? Trovando così risorse che quantomeno eviterebbero il buco nero del bilancio di ATAC, risorse utili per i tanto cari a noi tutti progetti delle future linee metro
Buongiorno a tutti,
sono convinto anch’io che il problema principale sia la carenza di infrastrutture, una città così estesa come Roma meriterebbe un trasporto su ferro nettamente superiore all’attuale, per usare un eufemismo.
Purtroppo conosciamo tutti quali sono i problemi principali, i costi per realizzare qualsiasi cosa in questa città sembra che debbano per forza essere dieci volte tanto che altrove, con la conseguenza che i tempi sono biblici e disagi si sommano alle situazioni già precarie.
Una cosa sicuramente necessaria è far in modo che tutti paghino per usufruire dei mezzi pubblici, solo così si possono avere risorse per le manutenzioni e per poter progettare nuove infrastrutture, senza considerare che si otterrebbe anche l’effetto che i mezzi pubblici non siano pieni di gente poco raccomandabile, per non usare aggettivi troppo offensivi.
Ultimamente sono incappato nel progetto di un architetto romano, Paolo Arsena, la MetroVia ( http://metroviaroma.it/ ), che sicuramente molti di voi già conosceranno.
Invito tutti a darci un’occhiata, secondo me è un’idea rivoluzionaria, più economica e molto più rapida da realizzare, relativamente parlando.
È un progetto “aperto”, nel senso che ciascuno di noi può dare il suo contributo con considerazioni e modifiche, infatti l’attuale situazione di detto progetto è il risultato dell’unione di molte idee provenienti da normali cittadini, come noi.
Un saluto a tutti
Ciao Simone C.
Ho dato un’occhiata tramite il Link all’ Idea Progetto della Metrovia.
Personalmente la Trovo soddisfacente al 60% ( non al 100 % ) in quanto ritengo che sì,
sicuramente rispetto alla situazione attuale porterebbe ad un notevole miglioramento sfruttando l’ idea di quanto già da decenni è realtà quotidiana a Berlino, la’con le 15 Linee della S Bahn perfettamente integrate ed interscambiabili con le 10 Linee della U Bahn, e così anche da noi d’ integrare le ferrovie regionali tratte urbane con le sole Linee 3 della Metropolitana . Tuttavia penso che tutto ciò non deve affatto diventare un alibi , poi , per dire ” Non portiamo più a termine la Metro C dal Colosseo ad Ottaviano oppure per dire ” Niente Metro D .
Ben venga l’ idea di potenziare ed integrare i tratti urbani delle ferrovie regionali con la metropolitana ma da unire in sinergia al completamento della C dopo Venezia fino a Clodio e dal rilancio ed attuazione del Progetto Metro D , facendo in 15-20 anni divenire ” Una Realtà l’ attuale FANTA MAPPA DELLA METRO sul sito http://www.romametropolitane.it con la Linea D tutta tratteggiata in giallo ma al momento solo ” Un Sogno “, cosi’ come ahime’ la C da Venezia a Clodio ed i 2 prolungamenti della B1 Jonio Bufalotta e della B Rebibbia Casal Monastero.
Fosse per me vedrei bene anche un prolungamento verso sud est della B1 da Bologna verso Piaz.le Provincie , Verano, Porta Maggiore, Lodi scambio con la C , Re di Roma scambio con la A, Piazza Zama, Via di Porta Ardeatina, Cristoforo Colombo, Piaz.le dei Navigatori , Piazza Rufino, Tormarancia, Piaz.le Caravaggio, Montagnola, Tre Fontane, Via del Tintoretto , Roma 70 , Vigna Murata ed arrivando a sud o con capolinea sulla Cecchignola , oppure Tor Pagnotta, ed infine l’ adeguamento a standard metropolitani della Roma Lido
Caro Michele Igor, scusa se ti do del tu: io sono pienamente d’accordo con te !
Fare la MetroVia non significherebbe mettere una pietra tombale sugli altri progetti e sulla realizzazione degli importantissimi prolungamenti delle attuali linea metropolitane che, secondo me, dovrebbero arrivare tutte fuori dal GRA, per far sì che non si congestioni Roma.
Quindi, ricapitolando, se si trasformassero le tratte regionali interne alla città in metropolitane di superficie (gestite da ATAC, Trenitalia o altro gestore privato), si prolungassero le attuali linee e si facesse anche la linea D, beh, avremmo una capitale degna di questo nome, almeno dal punto di vista del TPL.
Per quanto mi riguarda, riprendo anche l’idea che più di qualcuno tirò fuori anche in questo forum: se si trasformasse la RL (Roma-Lido) in metro E, facendole prendere il posto, nella tratta CircoMassimo-Jonio, dell’attuale B1, quindi ME sarebbe C.Colombo-Jonio, si risolverebbero anche molti problemi sulle frequenze dei treni della RL.
Insomma, le idee sono tante ed è bello vedere tanto entusiasmo per tentare di rendere la nostra bellissima Roma una città più vivibile, meno inquinata e più “comoda”.
Per la Roma Lido io suggerirei piuttosto due scenari alternativi di trasformazione in metro:
A) penetrazione urbana sotterranea ex novo: tratto metropolitana da costruire Piramide-Emporio-Trastevere-Ottaviano-Auditorium-Acqua Acetosa-Prati Fiscali-Jonio-Ojetti
B) integrazione FL: costruzione stazione Ostiense e instradamento sui binari verso San Pietro, per una linea metro che sarebbe Ostia-San Paolo-Ostiense-Trastevere-Valle Aurelia-Cesano
Per la Roma-Lido continuo a pensare che la cosa migliore sia trasformarla in una metro e collegarla alla B1 cosi si può arrivare al centro e agli scambi con la metro A (Termini) e la metro C (futura Fori Imperiali) senza alcun cambio.
In prospettiva Stadio e Business Central poi la trasformazioni in metro porterebbe ulteriori vantaggi .
Su una linea per meta sottoterra e per metà in superficie i treni standard metro soffrirebbero di meno.
La penetrazione al centro trovo che sia purtroppo irrealizzabile a Roma.
Sull’integrazione con le FL non so la fattibilità tecnica.
Poi bisogna tener conto che già una frequenza di un treno ogni 10 minuti non basta sulla Roma Lido mentre le linee FL al massimo hanno (adesso) un treno ogni 15 minuti.
Se fosse possibile l’integrazione con la FL allora perché non arrivare a Valle Aurelia (incrocio con la metro A) o ancora meglio fino a Vigna Clara ?
Ciao Michele, è da parecchio che sostengo, come in parte sottolinei anche tu, di prevedere uno sfioccamento nella parte sud della linea b1. Senza “sognare troppo” e sfruttando la parte centrale del tracciato già esistente (Bufalotta/Ionio da fare assolutamente) continuando come oggi fino a Mb Garbatella aggiungerei poi : Piazza dei Navigatori, Tor Marancia, Piazza Caravaggio, Montagnola, Grottaperfetta/Roma 70, Vigna Murata/ardeatina (Ex Dazio) Cecchignola, Tor Pagnotta. Quindi con una quindicina di fermate tra nord e sud e (mantenendo per il resto il tracciato centrale) avremmo una quarta linea della metro e non più un tronchetto di sole 4 fermate… Che ne pensi? e mi piacerebbe sapere se tale soluzione rappresenterebbe un problema tecnico , oppure no?
Post ottimo ed esauriente; mi permetto di dissentire solo sul giudizio sin troppo edulcorato che date dell’azienda di trasporto pubblico della capitale, un carrozzone da sempre incapace di gestire adeguatamente non solo le linee di superficie ma anche l’attuale scarsa rete metroferroviaria in dotazione alla città; con inefficienze e costi per gli utenti e i contribuenti semplicemente inconcepibili in qualsiasi altro paese cosiddetto civile, e ciò indipendentemente dalla latitudine, per la quale invoco l’applicazione del diritto fallimentare. Qualcuno troverà certamente da obiettare riguardo i possibili costi sociali di una privatizzazione del genere, principalmente legati al futuro delle risorse umane attualmente impiegate in azienda; a costoro vorrei ricordare quegli oneri occulti legati al mancato sviluppo economico di una città di circa quattro milioni di abitanti che si vedono quotidianamente negato il diritto primario alla mobilità. Basta semplicemente andare a vedere come funzionano imprese di trasporto pubblico private, come ad esempio quelle operanti a Santiago del Chile a o Londra, per rendersi conto del mostruoso gap che purtroppo separa Roma dal resto del mondo.
Sono d’accordo con Arnaldo. Anche perché tra le mansioni di Atac, almeno in teoria, ce n’è una propositiva che francamente poco emerge. Ad esempio il tram sulla Togliatti campassi cent’anni non capirò mai perché in dieci (forse di più) anni la tratta tra Ponte Mammolo e Subagusta, che è la più abordabbile, non sia ancora operativa. Né è facile per me comprendere perché l’Atac faccia solo campagne tipo il Bit and go, che si rivolge molto ai turisti, e per nulla campagne sociali per far comprendere ai romani il valore (anche sociale ed economico, e non solo estetico) del trasporto pubblico. Troppo spesso mi sento dire che la metropolitana non serve perché tanto la gente di qui va in macchina o in scooter e che la metro C è solo per prendere il naso l’UE con un operazione di facciata. La metro e i tram servono, semplicemente basta rendersene conto.