Funivie, tram e people mover ma nessuna novità sulla linea C: ecco il Pums di Virginia Raggi
L’amministrazione comunale di Virginia Raggi ha presentato oggi una sintesi del Pums, il Piano urbano per la mobilità sostenibile. Nel comunicato che gira nelle redazioni in queste ore vengono indicati quelli che sono chiamati i “punti fermi” del progetto: la funivia Battistini, il nuovo minimetrò a fune Jonio-Bufalotta, la funivia Magliana-Eur, e alcuni nuovi tram già in parte annunciati nel corso degli scorsi mesi: le linee Piazza Vittorio-Fori, Togliatti, tram della Musica e Subaugusta-Ponte Mammolo con due novità: una linea tra Marconi e Subaugusta e la Risorgimento-Venezia-Termini (parte del progetto della Tva). Cosa manca? Ovviamente le metropolitane, da sempre invise ai grillini della prima ora. Una dimenticanza voluta che secondo noi trasforma i “punti fermi” in “punti incerti” visto che l’unica certezza infrastrutturale attualmente in corso di realizzazione e parzialmente finanziata a Roma, ovvero la linea C, è stata nuovamente lasciata fuori. Al contrario nessuna tra le nuove linee tram e tra le funivie, ad oggi, è dotata di un finanziamento in grado di fare aprire a breve i cantieri.
Nel Pums, dunque, le metropolitane non ci sono. Non c’è la linea D. I prolungamenti diventano tram o people mover (e qui resta tutta la nostra incertezza per la reale capacità di carico di queste “opere su rotaia ettometriche” per quartieri molto popolosi). E si parla dellla linea C solo per la tratta in costruzione fino al Colosseo. L’assenza della tratta centrale della linea C dal Pums, tuttavia, non vuol dire niente. Per prima cosa perché il Pums individua le opere a breve-medio periodo. La linea C inoltre, questo lo sa bene Virginia Raggi e lo sa bene l’assessore alla Mobilità Linda Meleo, non può essere cancellata da un tratto di penna su una mappa e non compare nella lista solo perché viaggia su un binario parallelo, non informale ma ufficiale, se vogliamo incerto ma di sicuro non morto (anzi!), che è quello legato alla revisione progettuale dell’opera. E’ infatti in corso una project review della tratta centrale per capire come si potrà realizzare l’opera con le stazioni centrali e ad un costo più basso. Ed un altro elemento che pesa sul futuro della linea è la prossima trattativa con Metro C spa, che in molti vorrebbero cacciare dall’appalto per poi bandire una nuova gara. La linea C non c’è nel Pums, dunque, ma è viva e combatte insieme a noi. Dispiace tuttavia, l’ennesima dimostrazione di non curanza verso l’unica opera in grado di modificare radicalemente le dinamiche di traffico a Roma, almeno quando sarà realizzata la tratta centrale Colosseo-Venezia-Clodio.
Per il resto i punti fermi del Pums contengno quanto segue: l’adeguamento delle metropolitane A e B, l’ammodernamento della ferrovia Roma-Giardinetti (nel tratto fino a Centocelle), la creazione di un collegamento tra le metro A e C a Tor Vergata, e la realizzazione di queste nuove linee tranviarie.
- Fori Imperiali-Piazza Vittorio;
- Stazione Tiburtina-Piazzale del Verano;
- Auditorium-Ponte della Musica-Risorgimento;
- Risorgimento-Venezia e Termini;
- Marconi-Parco Appia Antica-Subaugusta;
- Subaugusta-Ponte Mammolo.
La Giunta capitolina, tramite l’approvazione di una delibera, ha individuato il minimo di opere infrastrutturali per il breve-medio periodo, da completare poi nel processo di partecipazione con i cittadini grazie a un portale dedicato. La necessità di indicare delle opere invarianti è stata voluta dall’Amministrazione per velocizzare la progettazione e la realizzazione di alcuni interventi. Nello specifico lo studio ha individuato vari interventi da mettere in atto come i lavori di adeguamento, innovazione tecnologica, automazione e accessibilità delle linee metropolitane A e B, il prolungamento della linea B da Rebibbia a Casal Monastero, così come il prolungamento della linea C da Lodi a Colosseo, già in corso di realizzazione. Previsti anche i corridoi della mobilità Colombo, Tor Pagnotta 2-Trigoria, Rebibbia-Polo tecnologico e quello di Tor dè Cenci.
Il Comune fa poi sapere che diventerà completamente “green” e ad emissioni zero la linea 90 Express con un potenziamento delle sottostazioni per l’ampliamento del parco rotabile e l’elettrificazione della tratta Porta Pia-Termini. Sempre in tema mobilità sostenibile prevista una nuova linea filobus che collegherà Ponte Mammolo-Fidene-Sant’Andrea. Per quanto riguarda le funivie all’interno del Pums saranno presenti la famigerata linea Battistini-Casalotti, il nuovo collegamento Magliana-stazione Eur Magliana-Piazza Civiltà del Lavoro e il prolungamento su rotaie della Linea B1 Jonio-Bufalotta, che di fatto si prefigura come un people mover a trazione funicolare sulla sorta degli esempi esistenti a Venezia e del minimetrò di Perugia.
Infine saranno inseriti interventi diffusi per l’aumento dell’accessibilità e dell’intermodalità come il nodo di scambio Libia MB1 – Nomentana FL1 e il nodo di scambio Ponte Lungo – stazione Tuscolana. Nei mesi passati l’Amministrazione comunale ha avviato il gruppo di lavoro per la redazione del Pums. Fra gli obiettivi del piano: la realizzazione di opere e progetti che riguardano il trasporto pubblico locale, le infrastrutture, la ciclabilità, la logistica e le isole ambientali.
“Con questi interventi disegneremo la città del futuro – spiega l’assessore alla Citta in Movimento di Roma Capitale Linda Meleo – favorendo una mobilità su ferro sicura e interconnessa con opere a basso impatto ambientale. E’ obiettivo strategico dell’Amministrazione quello di dotare la città di un sistema di mobilità competitivo con le altre capitali europee e mondiali, e recuperare nel breve-medio periodo il gap infrastrutturale storico, aggravato dall’incongruente sviluppo insediativo degli ultimi 15 anni. Questo è un atto programmatico, un primo set di opere da attuare e sono espressione dell’importanza che l’Amministrazione dà all’ottimizzazione dei sistemi e dei servizi della mobilità per disegnare una città vicina alle esigenze dei cittadini. Abbiamo deciso di mettere nero su bianco i punti fondamentali per iniziare a definire un progetto strutturato e per condividerlo con la cittadinanza. A breve verrà illustrato il portale del piano Pums dove verrà data voce ai cittadini per realizzare insieme un piano della mobilità per Roma”.
Le considerazioni su Roma-Milano portano ad una, amara, conclusione: Roma è SUD! Come in tutte le città del SUD, non esiste progettazione finalizzata al perseguimento di un obiettivo, ma come scopo di lucro per le mafie e mafiette ammanicate con la politica. Come in ogni città del sud, si alimenta il BISOGNO per portare voti. Il bisogno non deve mai essere soddisfatto, in modo tale che ad ogni tornata elettorale, ricicciando le promesse vecchie di anni (basti pensare all’anello ferroviario: storia risalente al Regno d’Italia!), si inviglino i cittadini a portare voti a chi queste promesse le fa (completeremo l’anello ferroviario; completeremo la città dello sport di Calatrava…) questo vale per tutte le Giunte di tutti i colori purtroppo. E ha come unico risultato il far proliferare ecomostri incompiuti (appunto: le Vele di Calatrava ne sono uno dei più rappresentativi esempi). Facciamocene una ragione: finché Roma non verrà colonizzata da una Governance proveniente dal NORD, questo rimarrà il suo triste destino
Roma sconta gli effetti di un’arretratezza politica tutta italiana, che si ostina a farla governare come se fosse un piccolo comune e non una capitale! Gli interessi politici sul mantenere lo status quo, sono grandi, immaginare un centro storico pedonalizzato, sarebbe impossibile per loro, che sarebbero costretti ad usare i mezzi pubblici! Gli stessi interessi che hanno bloccato opere come la TVA, non proprio di un cittadino di origini del Sud, di come lo intende Lei. E poi ora la città è governata dalla Casaleggio ed associati, con sede a Milano ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti!
E infatti le responsabilità della debolezza politica e sociale del nostro paese sono ugualmente distribuite tra Nord e Sud. I governi centrali sono gestiti anche da uomini del Nord (vedi Berlusconi o Prodi o tanti altri…). Non solo ma le mafie di cui tu parli sono altamente diffuse ormai anche al Nord, così come l’evasione fiscale…
Le mafie sono diffuse al Nord ma sono di origine meridionale; anche quelle che parlano con accento settentrionale, se andiamo a scavare, non sono proprio autoctone ma di importazione. Mafie autoctone del nord si contano sulle punte delle dita, e anche in quel caso hanno preso comunque lezioni dal sud (vedi la banda di Felice Maniero che ha avuto iniezioni calabresi). Il discorso è complesso e si fa OT… E’ innegabile però che il sistema clientelare mafioso sia frutto di una mentalità profondamente radicata da Roma in giù, non facciamo finta di nascondercelo per bieco buonismo politically correct. Che poi su questo sistema si siano per così dire adagiati, adattati, anche uomini di origine settentrionale, è altro discorso. Peraltro da me condiviso, e ragione in più per auspicare un trasferimento della Capitale in una città del Nord, nella speranza che un tale cambiamento possa almeno in parte far invertire la tendenza di una progressiva meridionalizzazione di costumi che, proprio il trasferimento nefasto della Capitale a Roma, ha determinato da un secolo e mezzo a questa parte
Se giustifichi il Nord perché lì la mafia è stata importata, devi ammettere che lo stesso vale anche per Roma: la mafia non è nata qui.
Non ho detto proprio questo. Mettiamola in questo modo: la “mafia” propriamente detta è senza dubbio un prodotto originario del sud, per essere più precisi della Siclia; da lì si è diffusa su tutto il territorio nazionale e non, trovando in taluni territori terreno fertile al suo attecchimento, tato da permetterle di sopravvivere di motu proprio, come nelle regioni del sud Roma compresa; in talaltri, degli anticorpi che ne hanno quantomeno limitato i danni, come nelle regioni del nord.
Limitato i danni? Ma lo sai che la prima regione d’Italia per “fatturato” delle mafie, ormai da anni, è la Lombardia?
Bravo alexalex, la tua è una radiografia tanto impietosa quanto vera, purtroppo, di Roma che come tu hai scritto è ormai diventata una città del sud, anche se di fatto è il centro d’Italia, geograficamente parlando. Purtroppo sia il governo italiano che il comune di Roma stanno ampiamente dimostrando di non considerare che questa città è la capitale della nazione, che meriterebbe quindi maggiori attenzioni e sforzi e aiuti da parte di chi governa e amministra, di qualunque colore e partito sia, invece di continuare a vendere fumo, come tu giustamente scrivi, solo per fini elettorali, annunciando inutili progetti e false promesse che non portano nessun beneficio alla città e alla cittadinanza. Ormai siamo al declino totale, è sotto gli occhi di tutti, sia a Roma che in Italia che all’estero, la mafia e la camorra la fanno da padroni, essendosi infiltrate ovunque, politica compresa. Ed io non vedo una via d’uscita per questa nostra povera Roma, che mi sembra anzi sta peggiorando sempre di più.
Mi si conceda un’amara battuta:
forse sul Palazzo della Civiltà del Lavoro all’Eur, il Colosseo Quadrato, bisognerebbe aggiungere a “Un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori” anche di ladri di fancazzisti di menefreghisti di buffoni di delinquenti di corrotti di mafiosi di camorristi.
Limitandoci solo alle infrastrutture e trasporti tema di questo forum, tra i vari fattori proposti da alexalex il più calzante mi sembra quello dell’assenza di programmazione. Pure a Milano si lucra sui bandi (vedi a Expo o i vari scandali sanità di Formigoni), ma all’interno di un minimo di strategia di lungo periodo.
Per fare un esempio, le prime proposte della linea 5 (conclusa per Expo) o della 4 (attualmente in costruzione) risalgono alle giunte Albertini, più di 20anni fa. Il passante ferroviario ha richiesto almeno 10 anni per essere completato, ma una volta finito ha rivoluzionato i trasporti pendolari facendo di Milano l’unica città italiana con una vera S-Bahn (solo da poco si è aggiunta Torino). E non è che se la giunta cambia colore smonta tutto, come a Roma…. Pisapia e Sala hanno portato avanti i progetti della Moratti.
Mi sono chiesto spesso perché una regione ricca, avanzata e cosmopolita come la Lombardia continui da decenni, anche dopo gli scandali, a votare dei personaggi improponibili come ciellini e leghisti, e la risposta è: perché le cose funzionano. La sanità è d’eccellenza, i trasporti efficienti, e le tasse locali sono le più basse d’Italia . I dipendenti regionali costano ai contribuenti lombardi 21 euro a testa l’anno, contro una media nazionale di 44 e il record della Sicilia con 349 euro.
Poi ci sarebbe il tema del sens di appartenenza a una collettività, la cui totale mancanza avvicina Roma molto più al sud che al nord… e fa sì, tra altre cose, che mentre a Milano ad esempio per l’EMA il comune di sinistra e la regione di destra marciano come un sol uomo, a Roma sia guerra di tutti contro tutti….
Grazie Luigi; mi permetto solo di dissentire sulla tua frase: “Roma […] è ormai diventata una città del sud. Roma per me lo è sempre stata, dal punto di vista etnico, politico, linguistico, sociale, di costume.
Dal punto di vista etnico???…L’ignoranza dilaga sovrana…Storicamente, linguisticamente ma anche socialmente il Lazio (escluse alcune zone tra Gaeta, Sora e Cassino) e le regioni centrali (esclusa la Toscana, anche lei a sé stante) formano una zona intermedia tra nord e sud. E comunque se le mafie si sono spostate al centro-nord evidentemente o i governi e le amministrazioni sono talmente deboli da non riuscire a fronteggiare e a contenere il fenomeno o fa comodo a loro esserne alleati. Ripeto, c’è una responsabilità soggettiva del Sud che ha fisicamente creato le mafie, ma c’è anche una responsabilità oggettiva della restante parte del paese che non ha impedito la loro genesi e non è riuscita a sconfiggerle in tutti questi decenni, è esattamente il contrario del politically correct…
Ma cosa c’entra poi tutto questo col trasporto pubblico??? Come mai a Mosca, in un paese dove la mafia è abbastanza capillare, o in Spagna, dove c’è una mentalità ‘borbonica’ o un”etnia’ mediterranea, le metropolitane sono tante e funzionano in modo egregio???
Preso atto delle considerazioni linguistiche, mi domando perché il romano medio si scaldi tanto quando gli si fa osservare che Roma è città del sud, quasi si trattasse di un insulto. Me lo so sempre chiesto e non ho trovato risposta, se non in un senso di superiorità che lo fa sentire come di un gradino superiore rispetto ai “meridionali”. Vorrei far notare ai cari concittadini, che il fatto che Roma sia una città del sud è cosa scontata non solo per i settentrionali (per la maggior parte dei quai è “sud” tutto quanto sia ubicato geograficamente a sud del Po), ma anche per la stragrande maggioranza dei meridionali, che non hanno alcuna difficoltà a considerarci “come uno di loro”, e, comprensibilmente, rimangono offesi da questo nostro snobbismo frutto, sì, dell’ignoranza sovrana; ignoranza che aleggia in chi, poi, come sovente si scopre, in quel “sud” non ha mai messo piede, altrimenti saprebbe che in quanto a standard di pulizia, senso civico, rispetto delle regole, molte città di media grandezza di questo “sud” avrebbero solo che da dar lezioni a Roma, che per sciatteria, sporcizia, maleducazione, mancanza di senso civico, non è seconds a nessuno in Italia.
Credo che tu abbia frequentato troppe ‘pseudo’ manifestazioni a Pontida…La realtà è oggettivamente un ‘altra…
Nell’articolo qualche risposta alla tua considerazione…….mi sa che in Italia le metro non le sanno costruire
https://it.businessinsider.com/prendi-i-soldi-e-scappa-astaldi-esce-da-metro5-lascia-unopera-fallata-e-sala-non-dice-niente/
Permettimi solo di fare una considerazione: l’errore progettuale di cui parla l’articolo è una pagliuzza in confronto alle travi romane
Pagliuzza? Travi romane? Nel merito tecnico, se può esemplifichi, potrebbe alzare il livello della discussione, ormai ridotta al qualunquismo da bar di Roma fa Schifo! Grazie.
Voi romani avete proprio la coda d paglia. Io sono cittadino del Mondo, casualmente nato a Roma e per cause di forza maggiore costretto a tornarci, controvoglia, ma veramente non ho parole. Avete postato un commento che guarda caso parla di Milano, per dire che “in Italia le metro non le sappiamo fare” pur di far passare l’idea che anche a Milano si sbaglia (che ha quattro linee funzionanti più una quinta in costruzione, treni decorosi senza graffiti e che puzzano da quanto son sporchi, orari cadenzati sempre rispettati, progettualità trasportistica tradotta in fatti e mandata avanti nonostante i cambi di Giunta).Mi sono solo permesso di far osservare che un errore su un raggio di curvatura che causa l’usura degli armamenti è sì un errore, ma niente se confrontato alle schifezze progettuali sulle metro romane di cui queste pagine son piene. E tutti si scaldano per lesa maestà… mammamia!
Gentile sig Alexalex, intendevo elevare il livello della discussione, su una pagina in cui si dovrebbe parlare di metropolitane per Roma. Mi rendo conto che non siete tutti tecnici e per forza di cose spesso ci si riduce a luoghi comuni. Da tecnico sono portato ad analizzare i problemi e a trovare soluzioni, non sono abituato a ragionare con la solita storia che a Roma va tutto male e a Milano tutto bene, su queste pagine mi aspetterei di trovare delle proposte sulle quali discuter, non di discorsi per partito preso.
Scusami ma non concordo, l’errore è grave e non è una pagliuzza visto che la soluzione definitiva, rifare la curva, non so quanto sia praticabile ed eventualmente sarà molto costosa.
A Milano però hanno tamponato il problema senza tante chiacchiere e sostituendo 3 volte i binari: la metro M5 funziona al 100%, si pensa gia a prolungarla e a comprare altri treni.
A Roma un problema meno grave che ha consumato le ruote dei treni non è stato ancora risolto perché chi ha tanto criticato non comprato le ruote per tutti i treni e la metro funziona al 40-50 %, in molti treni non funzionano i monitor (da sempre praticamente), l’AC è una lotteria e un treno è già imbrattato, non si sa se andrà oltre i Fori, non hanno iniziato ancora (?) I lavori dei San Giovanni A, non hanno finito il tronchino a via Sannio ne hanno ricomprato altri treni per quando aprirà il tronchino e Fori.
A me di Milano non importa nulla, vivo a Roma, ma il problema è molto grave e non di facile soluzione, non basta cambiare i binari, il problema è la geometria della curva! Per quanto riguarda Roma, il problema ai deviatoi di Malatesta, Alessandrino e Graniti, oltre che degli scarsi ungibordo dei carrelli dei treni, per ora è stato affrontato da Atac, in maniera autonoma, senza rivalersi sul costruttore, non essendo sicura delle cause dei problemi. Per ora il problema è stato affrontato solo per una parte del diviatoio di Malatesta e acquistando le ruote solo per sei treni su 13, oltre che abolendo le limitate ad Alessandrino, in maniera tale da non usare gli scambi. Per ovvi motivi lo scambio di via Sannio non è stato completato in quanto fino all’arrivo delle TBM ad Amba Aradam, fungerà da pozzo di alimentazione delle stesse. La sua apertura è prevista per il 2020, quando le TBM saranno ripartite da Amba Aradam. Le opere di ammodernamento strutturale della stazione San Giovanni della linea A, sono iniziate nella metà di Aprile e sono concentrate principalmente sul corridoio tra A e C al piano corrispondenza, in questi giorni sono iniziati i lavori, in orario di chiusura, di allestimento delle opere provvisionali, tra corrispondenza e piano banchina della A. Sicuramente il problema della mancata decisione da parte di questa giunta di cosa fare oltre Fori Imperiali, farà accumulare ulteriori ritardi all’opera, perché nel malaugurato stop a Fori Imperiali, bisognerà realizzare una serie di opere di consolidamento, all’altezza dei mercati di Traiano, per lasciare gli scudi fresanti delle TBM. L’appalto prevede alla consegna della tratta T3 di soli altri 2 treni. Volendo dare una notizia positiva, finalmente ieri, con ulteriori 2 settimane di ritardo sono iniziate le opere di cantierizzazione di Pigneto FL.
Hanno abolito le limitate ma di treni ne girano solo 6 che é il numero di treni per il quale hanno comprato le ruote.
Se funzionassero i 9 treni previsti senza usare la limitata non si avrebbe un treno ogni 12 minuti come attualmente accade. In passato per brevi periodi senza limitate ho visto un treno ogni 8-9 minuti.
Poi puoi decidere di cambiare anche gli scambi di Alessandrino o ancora meglio portare la limitata a Grotte Celone come è stato fatto in passato per breve tempo.
Avrebbe anche più senso visto che i treni da Alessandrino arrivano vuoti a Gardenie.
So dei 2 treni in più appena la C arriverà ai Fori ma sono stati tagliati dei treni per l’aumento dei costi con l’impegno di trovare i soldi prima possibile. Senza quei treni non si avrà mai una frequenza di 4 minuti a San Giovanni e poi ai Fori.
L’adeguamento della A poteva iniziare prima visto che la norma è conosciuta da tempo. Adesso tocca aspettare 3 anni.
Inoltre sono convinto che era possibile trovare una soluzione per calare prima le TBM e completare prima il tronchino ma ogni volta che si affronta un problema invece di trovare soluzione parallele si serializza.
“Giunti a Colosseo, per far sì che la metro entri a pieno regime, sarà necessario avere a disposizione ben 20 convogli. Tuttavia a causa dell’aumento dei costi di costruzione è stato necessario, per andare avanti con la tratta T3, tagliare alcuni treni dal contratto originario”
Quindi chi ci governa dovrebbe impegnarsi a trovare i soldi per i 5 treni tagliati prima di arrivare ai Fori.
@Giuseppe P.
Sono d’accordo sulla richiesta di nuovi treni. La proposta delle limitate a Grotte Celoni era anche una proposta Atac, ma ancora non hanno l’autorizzazione dall’Ustif. Le TBM non potevano partire prima perché il pozzo 3.3 di via Sannio fa parte di un altro lotto di lavori. I lavori di adeguamento strutturale della stazione San Giovanni della linea A, non potevano partire prima perché sono ripartiti da zero con i progetti nel 2012 e solo di recente i VV.F hanno dato il benestare. Per le opere civili ancora non c’è il progetto esecutivo approvato e nessuno a livello politico se ne sta occupando!
L’unica modo per risolvere il problema delle curve strette è mettere treni coi vagoni più corti: ad esempio invece di 6 vagoni a 4 porte per ogni treno, 8 vagoni da 3 porte per ogni treno. Così ogni vagone è più corto di 5-6 metri, il treno è più snodato e gira meglio. Questo discorso, fondamentale per la curva in oggetto del post, sarebbe molto utile anche per le curve di Repubblica e Flaminio della nostra MA.
Io credo che le falle progettuali, gli appalti poco trasparenti e in generale le inefficienze possono starci a Milano, come a Roma, come nel resto del paese. Quello che mi lascia l’amaro in bocca su Roma è che, a fronte delle difficoltà e delle lentezze sui lavori per nuovi tratti di metropolitana, c’è anche una pessima gestione dell’esistente, o di ciò che con la volontà politica e un minimo di criterio e di iniziativa potrebbe essere trasformato in metropolitana. Senza aggiungere un solo metro di binari, un serio investimento di ristrutturazione permetterebbe di avere una quarta linea già pronta e connessa con la rete (la Roma-Lido). Invece, pensiamo ai tram e alle funivie.
Visto che si parlava di confronti con altre città…
http://www.corriere.it/cronache/17_giugno_29/metro-ritardo-italiano-costitangenti-confronto-europeo-99550f40-5c9a-11e7-95ac-44c3014ce0fa.shtml?refresh_ce-cp
L’articolo sbaglia molti dati. A Parigi le 14 linee fanno tutte insieme 125 km, quindi in quei 220 km vengono incluse le tratte urbane della RER. Non vedo perchè allora per Roma debbano valere solo i 60 km delle 3 linee e non anche le tratte urbane delle FL, la Roma Lido e la Roma Nord. Anche per Milano dovrebbe valere lo stesso discorso, così come Torino ha un servizio urbano delle FS.
Anche sui costi esistono dati in cui la Metro C ha avuto un costo al km più basso della recente M14 di Parigi e di altre linee metro costruite in Europa e in altri paesi avanzati. Questi dati sono stati riportati anche qui da qualcuno in altri post.
L’Italia va male anche per quelli come te che per un pur apprezzabile orgoglio cercano delle giustificazioni all’insipienza della politica. L’Italia e soprattutto Roma e’ da terzo mondo. Con 2 linee scalcinate e mezza Roma è destinata al declino c’è poco da inventarsi. In Italia ormai non si investe più trastullandosi sugli ultimi spiccioli di benessere e di abbrivio rimasti. La gente non vuole infrastrutture per lavorare vuole solo pensioni e prebende per sopravvivere senza far nulla. E questo da la politica in cambio del voti.
L’Italia andrà male finché vuoi, io rilevavo solo l’inesattezza di alcuni dati. Non si possono mettere insieme mele e pere.
Rimane il fatto che dove vogliamo siamo i migliori di tutti, a cominciare dai Frecciarossa, tanto per rimanere in tema di trasporti pubblici, in questo caso extraurbani. E anche con le autostrade, se i nostri amici spagnoli vogliono venire a scuola da noi sono i benvenuti.
Sono un ferreo critico dell’immobilismo sulle infrastutture e concordo sul declino romano (che è, in parte, quello italiano), ma qui sono d’accordo con Stefano.
L’articolo si riferisce ai freddi numeri dell’inadeguatezza chilometrica delle metropolitane italiane, ricollegandole al fardello delle tangenti.
Pur concordando sul messaggio di fondo dell’articolo, e convenendo sullo stato a dir poco scalcinato della rete romana, resta il fatto che lasciando fuori la rete di ferrovie urbane, di Roma come di Milano o Napoli, il quadro è assai poco veritiero. Aggiungo che, pur mantenendo la progettualità delle metro romane al minimo ed alla peggiore delle ipotesi sui prossimi anni (ovvero: adeguamento della già esistente Roma-Lido – 28 km, Lodi-Colosseo – 3,6 km, Rebibbia-Casalmonastero 2,8 km), non siamo così lontani dal numero a tre cifre. Resta il problema della fatiscenza e inadeguatezza delle strutture, certo, ma quella non si misura con i numeri.
A me non risulta che i dati siano sbagliati: le 14 linee di metropolitana di Parigi totalizzano circa 216 km (a cui bisogna aggiungere altri 4 km circa delle linee bis), mentre la RER, separatamente, comprende circa 80 km urbani.
Forse è più discutibile qualche dato sui costi e sui tempi di realizzazione, ma il punto è che in circa 70 anni, mentre in altre città europee (ma anche a Milano, al netto della corruzione…) hanno investito in modo consistente e costante sul trasporto pubblico locale, a Roma se la sono ‘cavata’ con due linee (e mezza) di metropolitane, hanno smantellato quasi tutta la rete tranviaria (una delle più estese agli inizi del secolo scorso) e non hanno seriamente sfruttato il sistema ferroviario metropolitano che, nonostante qualche timido miglioramento, risulta ancora lento, obsoleto, incompleto e non collegato alle altre modalità di trasporto. Vorresti paragonare le FL alle RER o alle Cercanìas???
Sono il primo ad essere orgoglioso del mio paese o della mia città quando ne valga la pena e quindi non posso che confermare l’efficienza dei treni ad alta velocità in Italia, ma qui si parlava di trasporto pubblico locale e, specie su Roma, l’orgoglio lo metterei da parte…
Sulla lunghezza delle 14 linee di Parigi avete ragione voi. Questi i dati di Wikipedia, che comprendono gli ultimi prolungamenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Metropolitana_di_Parigi#Le_linee
Nella tabella sono riportati i km di ciascuna linea metro e poi anche il totale.
Mi spiace ma ti sbagli tu. La metro di Parigi è lunga 214 km SENZA la RER, che viene conteggiata separatamente in tutte le liste:
https://en.wikipedia.org/wiki/Paris_Métro
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_suburban_and_commuter_rail_systems
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_metro_systems
Allo stesso modo, la metro di Milano è lunga 100 km ESCLUSO il Passante e quella di Monaco circa 90 ESCLUSA la S-Bahn.
Le RER non si possono paragonare alle FL, altrimenti dovremmo includere per Parigi anche tutte le tratte ferroviarie urbane e i 220 km diventerebbero quanti? Le RER sono passanti ferroviari, su sedi proprie che non hanno interferenze con la rete ferroviaria SNCF
Le RER, che anche me risultano non incluse nei 220 km di metro, arrivano a portare un milione di persone per linea con treni ad alta capacità con un accelerazione e una frequenza da metro (un treno ogni 3 minuti).
Il nostro miglior treno suburbano (FL1) porta 75.000 persone al giorno con un treno ogni 15 minuti e viaggia su una rete non esclusiva (altro che metrovia).
Le FL non sono delle RER ma con un impegno non eccessivo possono migliorare: gestione automatica del traffico, aumento frequenza, treni con accelerazione da metro, creazione nuove stazioni (non troppe però) e punti di scambio con metro e tram.
comunque, se a Parigi in 117 anni (inaugurazione: 1900) hanno costruito 220 km e a Milano in 53 (inaugurazione: 1964) ne hanno fatti 101, il ritmo di espansione mi sembra pressoché lo stesso.
Lavoro per una grande compagnia di costruzioni italiana e stiamo al momento partecipando alle gare per la reallizzazione a Parigi delle linee 14 (prolungamento), 15, 16, 17, 18. Da completarsi una parte entro le olimpiadi e il resto per il 2030. 30 miliardi di investimento, più di 300 km di nuove linee.
Dopo le ultime notizie sull’apertura delle stazioni ritenete ancora possibile andare avanti così?
Qualcuno ha contato le volte in cui in questi anni la data dell’apertura di S. Giovanni è stata annunciata?
Spero che tutti si rendano conto che qui c’è qualcosa che non va.
Roma non è paragonabile a nessun’altra città al mondo per densità archeologica, NON SI PUO’ costruire a Roma con i metodi che vanno bene a Milano, Londra, Parigi o New York.
A Roma non si faranno sostanziali passi avanti finché non si adotterà un metodo specifico per le condizioni che ci sono.
PRIMA si stabilisce dove dovranno essere le stazioni.
POI si procede a studi sistematici sui luoghi scelti in modo da stabilire senza ombra di dubbio cosa c’è sotto.
QUINDI si individuano i punti in cui è possibile scavare senza problemi o minimizzandoli.
Nello strato archeologico dovranno passare SOLO scale mobili, ascensori ed eventuali pozzi di areazione o altro.
DOPO che si è stabilita la disposizione delle stazioni si procede allo scavo della galleria.
Gli ambienti delle stazioni dovranno essere costruiti SOLO sotto lo strato archeologico. Metodo Roma, metodo Mario Rossi, metodo piccona e spera che non crolli, chiamatelo come volete e se non c’è inventatelo. In giro per il mondo si scava ovunque e quando ci sono problemi si risolvono. Se l’attuale consorzio non è in grado di farlo si firma il contratto con chi lo può fare.
Costerà di piu? Perché, quanto costano alla città anni di ritardi, di cantieri enormi che occupano zone in pieno centro per lustri, quanto costa agli abitanti e ai commercianti di quei posti avere il cantiere tra i piedi? Quanto costa all’economia cittadina e in termini di immagine?
Non è possibile ancora nel 2017 intervenire in mezzo a una delle aree archeologiche più importanti e conosciute del mondo con metodi che sembrano solo la versione politicamente corretta degli sbancamenti del ventennio. Non è possibile che i lavori partano sostanzialmente non sapendo cosa si avrà davanti durante la costruzione, tanto da rimanere meravigliati quando scavando saltano fuori rovine romane.
Pienamente d’accordo. E ritengo che a maggior ragione tutta la tratta T2 vada completamente rivista. Se si vuole mantenere il tracciato come da progetto, senza saltare tutte le stazioni della tratta centrale, c’è da mettere in conto che se si continua a utilizzare la stessa tecnica di scavo per le stazioni, tutti gli ostacoli con annessi ritardi incontrati finora saranno niente al confronto di ciò che ci aspetta! Quindi delle due l’una: o si riparte da ZERO con la progettazione, o si rinuncia al tracciato prospettato, perché una tratta lunga due chilometri e mezzo in centro senza stazioni sarebbe uno spreco assurdo e piuttosto meglio che ci si fermi a Venezia o si valutino percorsi alternativi che chiudano la maglia con la linea A, come la tanto bistrattata variante per Flaminio che qui non piace quasi a nessuno
Qualcuno saprebbe spiegarmi perché per fare parcheggi sotterranei come quello bellissimo di piazza Cavour non ci sono mai problemi archeologici mentre per le stazioni della Metro è un continuo? Eppure di parcheggi sotterranei ne sono stati costruiti dappertutto in giro per Roma, purtroppo spesso ad uso privato anziché pubblico, e un parcheggio sotterraneo di solito è più grande di una stazione della Metro.
Ciao Stefano !!
Riprendo la tua domanda ed aggiungo ” oltre ai parcheggi sotterranei, come mai anche durante i 7 anni di lavori per la realizzazione della B1 da Bologna a Conca d’ Oro
non si e’ affatto sentito parlare di ritardi dovuti a ritrovamenti pur trovandoci sempre a Roma ?? Forse di tutto cio’ ha l’ esclusiva la MC ?? Altro che due pesi e due misure
Veramente a quanto mi risulta almeno due varianti tra cui l’eliminazione della stazione Nomentana sono dovute a ritrovamenti archeologici.
Ma a parte questo, hai visto dove è la B1 e dove deve passare la C?
I lavori del parcheggio di piazza Cavour hanno avuto 6 anni di stop per i ritrovamenti archeologici.
Un altro caso ancora peggiore è il parcheggio di Via Giulia.
Diversi progetti sono stati annullati negli anni anche per motivi archeologici.
Non è che non ci sono, è che spesso non se ne parla.
Te lo han già detto. Prima o poi lo capirai.
Per fare i saloni sotto lo stato archeologico dovremmo farli enormi e costosi (e presumibilmente fragili, con tutto quel peso sopra) .
Per fare le metro come dici tu dovevamo farle coeve alla tube di Londra (da claustrofobia) quando certe leggi ancora non c’erano.
E comunque lo stato archeologico *non è solo una seccatura* può anche essere una preziosa risorsa turistica, se solo avessimo le capacità di sfruttarla.
Se mai qualcuno calcolerà quanto è costata all’economia di Roma la mancanza di metro perché ci si ostina con i saloni piccoli(?) e poco costosi, con anni di ritatdi e tutto il resto, le cose saranno più chiare.
Non si può continuare così, è evidente a tutti, solo che c’è chi non vuole ammetterlo.
Non mi tornano i conti. Il 31 marzo 2017 la stazione S.Giovanni è stata consegnata, quindi i lavori dovevano essere finiti. Ergo, dopo i collaudi ed il preesercizio, si sarebbe dovuti partire. Invece ci si dice che la metro C chiuderà alle 20,30 per lavori fino al 28 ottobre; quindi o i lavori non erano finiti, oppure qualcosa non ha funzionato, oppure, come probabile, tutti e due. In più il fatto che sono anni che si diceva sottobanco che si sarebbe arrivati al 2018 sottintende che ancora una volta ci hanno preso in giro. La verità è che sanno che la scalcinata linea A scoppierà ed anche la C nelle ore di punta, visti i pochi treni disponibili, e non sanno che pesci prendere. Ogni ignobile amministratore a scaricato i problemi su chi veniva dopo ed ora i nodi sono venuti al pettine. Cosa aspettiamo ad appaltare prima possibile la T2? Buffoni, pagliacci ed incompetenti (solo?)
Tre anni (se va bene) per aprire San Giovanni. Una vergogna.
A chi la appalti la T2? Agli stessi di oggi?
Ma infatti andava rescisso il contratto 6 mesi fa ed indetta una nuova gara, ma questa volta internazionale. Vianini, Ansaldi e compagnia cantando non devono lavorare più.
Stamani ho scritto un papiro ma non è apparso. E’ normale e devo aspettare o mi tocca riscriverlo?
Alla luce delle ultime dichiarazioni sugli ennesimi rinvii (qualcuno ha calcolato quanti rinvii ci sono stati per S. Giovanni?) spero che finalmente tutti abbiano capito che con i metodi attuali non si può andare avanti.
Va rivisto tutto, a partire dal modo in cui si decide dove costruire le stazioni.
In una città come Roma che la la densità archeologica maggiore del mondo, dove ovunque scavi trovi qualcosa, e se sei “fortunato” quella cosa (che in altri paesi farebbe gioire gli archeologi) è abbastanza comune da essere sacrificabile ma se non lo sei addio previsioni, i metodi utilizzati fino a oggi sono solo la versione più politicamente corretta degli sbancamenti del ventennio.
C’è un solo metodo per costruire in tempi decenti nei punti più critici, l’ho già descritto più volte e lo faccio ancora.
Si decide in linea di massima dove saranno le stazioni.
PRIMA dell’inizio di qualsiasi scavo delle gallerie si eseguono studi approfonditi nelle zone indicate in modo da capire cosa c’è sotto e come si può fare.
Lo strato archeologico va forato SOLO per discenderie e pozzi di servizio. Saranno questi i manufatti da inserire e si dovrenno trovare i punti adatti.
DOPO aver fatto questo si progetta la stazione in base ai punti di accesso.
Le stazioni dovranno essere costruite interamente SOTTO lo strato archeologico in modo da non dover passare anni a scavare crateri grandi come campi di calcio perché in ogni strato c’è qualche secolo di storia da indagare. Metodo Roma, metodo Mario Rossi, metodo piccona e spera che non crolli tutto, usate il metodo che preferite e se non c’è inventatelo. La tecnologia delle costruzioni quando vuole trova soluzioni a tutto ormai.
DOPO che si è progettato dove e come costruire le stazioni si scava la galleria, che è la cosa più rapida.
Francamente trovo incredibile che si parta per lavori così complessi con progetti di massima senza sostanzialmente sapere cosa succederà durante gli scavi. Che si sbanchino volumi enormi in zone archeologiche tra le più importanti del pianeta e non per scavi archeologici veri e prorpri, che sarebbe quello che c’è da fare in una situazione del genere, ma per inserire colossali stazioni in mezzo ai resti della Roma imperiale, repubblicana e come a S. Giovanni ancora precedente, inevitabilmente spazzando via secoli di storia.
Anche il fatto che la sovrintendenza celebri i ritrovamenti mi sembra un gioco al ribasso. Certo c’è da sperare che venga indagato tutto per bene in modo da raccogliere più informazioni possibili ma poi per forza di cose verrà distrutto quanto trovato, a parte i reperti più importanti che magari finiranno dentro una stazione (gestita da Atac…) ma saranno solo la minima parte di quanto c’era e che si è definitivamente perso.
Se poi c’è chi manda al diavolo la storia della sua città e vuole solo metropolitane in tempi rapidi allora pensi agli anni che ci vogliono per costruire le stazioni con questi metodi e poi si chieda se forse ci sarebbe da cambiare qualcosa.
Qui si sprecano fiumi di bit per prenderesla con i 5S ma non sono stati i 5S a dare il via ai lavori con queste aziende, con questi metodi, con questi consorsi e con questi risultati.
Nuova notizia.
http://www.dire.it/26-06-2017/129911-metro-c-san-giovanni-entro-lanno-fermata-colosseo-fori-imperiali-slitta-al-2023/
Infine Cialdini ha ricordato che nel Dpef di quest’anno è stata “prevista, seppur non ancora finanziata, la voce di adeguamento delle linee A e B alle normative vigenti, prima tra tutte quella antincendio”. Un intervento indispensabile per aprire il collegamento sotterraneo tra linea A e linea C sotto San Giovanni (tunnel già pronto) la cui apertura, però, difficilmente potrà avvenire insieme all’inaugurazione della stazione.
RISCHIO RITARDI DI DUE ANNI PER STAZIONE FORI
La stazione Colosseo-Fori imperiali della linea C potrebbe slittare di un paio danni. A darne notizia è stato il presidente di RomaMetropolitane, Pasquale Cialdini, a margine della presentazione dei nuovi reperti archeologici ritrovati nello scavo del pozzo di areazione della futura stazione Amba Aradam.
“La stazione Amba Aradam- ha chiarito- dovrebbe essere pronta per il 2021 mentre Colosseo potrebbe arrivare un paio di anni dopo perché ci sono alcune cose da incastrare e sistemare, a partire dalla forma finale della stazione Colosseo-Fori imperiali. Non è detto che si vada così oltre il 2021 ma non possiamo ancora stabilire la data esatta di consegna alla città della tratta fino ai Fori”.
RomaMetropolitane ha però fatto sapere che la tratta San Giovanni-Amba Aradam-Colosseo/Fori Imperiali, con le due nuove fermate, “aprirà tutta insieme”.
Scusate se posto uno stralcio della notizia sul sito di METROXROMA, ma ho paura che l’articolo venga rimosso dai siti informativi che lo hanno originariamente postato (forse censura a 5stelle….alla quale sembra purtroppo si ricorra semrpre più di frequente); infatti l’origine della notizia (almeno sul web) sembra essere romatoday, nel cui sito però lo notizia non si trova più…..è stata rimossa!
Insomma S.Giovanni MC non si collegherà con tunnel sotterraneo prima che S.Giovanni MA non venga adeguata ai criteri antisismici (vedi DEF) per i quali non ci sono i soldi; S.Giovanni fori imperiali slitta al 2023…..ma forse no…boh (quasti sì che sono progetti seri…!); ora io capisco che sovrintendenza, Ministero trasporti, roma metropolitane consorzio metro C (e chi più ne ha più ne metta) stanno cercando in tutti modi di boicottare l’apertura della metro C (per oscuri motivi che ritengo di carattere speculativo), ma l’amministrazione Raggi e tutto il mov5stelle che doveva informare i cittadini dei magheggi e delle truffe dell’Italia corrotta che fanno? perchè non ci spiegano per quali motivi è in atto da anni un tentativo di boicottaggio della Metro C? perchè non dimostrano impegno per portare a termine il coraggioso compito di imprimere un’accelerata alla realizzazione della prima tratta (non la nominano neanche la MC!)…..forse non potendo essere conclusa per la fine della consiliatura non la ritengo spendibile ai fini elettoralistici? spero di no….perchè questo è il tipico comportamento della politica che puzza di vecchio e di raggi-ri. Spero che M5S non crolli insieme alla MC…..
Cialdini è arrivato da poco e ancora fa un po di confusione! Si sa già da tempo che il fine lavori della tratta San Giovanni Colosseo non sarebbero terminati, prima della fine del 2022, ovviamente come per tutte le tratte ci sarà bisogno di collaudi, preesercizio, ecc. E quindi siamo al 2023. Per quanto riguarda San Giovanni, si sa già da molto tempo, che lo scambio con la A, avverrà a livello atrio prima dei tornelli, della A stessa. Per quanto riguarda il resto dei collegamenti la restante parte di atrio e al piano corrispondenza avverrà non prima del termine dei lavori richiesti dai VV.FF. di adeguamento per la Stazione della linea A. Tali lavori sono iniziati all’inizio di Aprile. Non è nemmeno una novità che i collaudi per l’apertura di San Giovanni MC, non sarebbero terminati prima della fine di ottobre e che il preesercizio Atac, stabilito dalla legge non poteva terminare prima dei primi di dicembre ( il minimo sono 45 gg. salvo imprevisti). Tutto quello che dico è stato confermato dal RUP, ing. Sciotti, all’Open day del 1 aprile.
Ciò che ha detto Cialdini non è una novità, visto che già prima del suo arrivo in Roma metropolitane si sapeva che i lavori, per la tratta San Giovanni Colosseo non sarebbero terminati prima della fine del 2022, quindi con i dovuti collaudi e preesercizio si arriva ai primi mesi del 2023, eccezion fatta per il pozzo 3.3 di via Sannio, che verrà consegnato nei primi mesi del 2020. Per quanto riguarda San Giovanni MC, il collegamento con la A, avverrà in un primo momento a livello atrio, prima dei tornelli della stessa stazione della A. Per quanto riguarda il resto dell’atrio e al piano corrispondenza (il tunnel che dice già pronto, in realtà ho visto con i miei occhi non lo è) avverrà al termine dei lavori di adeguamento della stazione della linea A, che sono iniziati, ad inizio Aprile e sono già finanziati in quanto parte dell’appalto della linea C, ma che saranno oggetto di una variante in quanto diversi da quelli previsti, in quanto nel 2011 la normativa antincendio è cambiata. Per quanto riguarda San Giovanni MC, salvo imprevisti, come a suo tempo detto anche dal comitato, aprirà a dicembre inoltrato. Il problema lo ripeto purtroppo è la prosecuzione della linea oltre Colosseo, questa indecisione porterà ulteriori ritardi per la tratta fino al Colosseo, ma la cosa sembra non interessare nessuno!
Ciao Machno !!
C’ era da immaginarselo !!
Come già detto in un precedente intervento ” se consideriamo i 7 anni occorsi per adeguare a standard di metropolitana la vecchia tratta in superficie Pantano- Giardinetti dove certamente non c’ era da scavare niente e dove l’ archeologia non e’ stata un impedimento , al confronto i 10 anni occorsi per la tratta in Tunnel di San Giovanni MC sembrano un tempo giusto , ora poi che abbiamo la Stazione Museo. E’ sempre la solita storia , come già detto da altri , se continueranno a costruire le Stazioni partendo con gli scavi dalla superficie , per arrivare nel tempo a venire al di sotto dello strato archeologico i tempi saranno sempre questi ” biblici e con una media di 10 anni circa
Io però sarei curioso di vedere qualche esempio di stazione fatta in tale maniera. Solo discenderie e poi un atrio al di sotto del livello archeologico.
Io non sono un esperto e vorrei avere una simile tipologia di stazione da visionare.
Non vorrei sbagliare, ma mi sembra di ricordare che proprio un post passato di questo blog avesse annunciato che la costruenda linea 4 di Milano è stata progettata proprio con questo metodo per quel che riguarda la tratta centrale. Ma mi si corregga se sbaglio
Volete delle novità sulla C?
Eccola la novità
http://www.adnkronos.com/cultura/2017/06/26/una-piccola-pompei-nel-cuore-roma-svelano-lavori-della-metro_B7WwHTk1biDv1o8etmVAVP.html?refresh_ce
Si e stamattina Cialdini ha detto che dovranno rivedere il progetto della stazione Fori Imperiali, rimanendo sul vago. Poi ha detto che Ambaradan Ipponio apre nel 2021, corregendosi subito dopo, dicendo che aprirà insieme a Fori Imperiali, ma non sono in grado di dire l’anno! Ovviamente nessun inizio lavori per Pigneto Fl, come da me già detto giorni fa, in compenso stamattina hanno ripreso i lavori in via L’Aquila, propedeutici all’inizio lavori della Stazione!
Ancora convinti che si possa andare avanti così?
Leggendo molti di questi commenti, mi sale molta tristezza, anche su una pagina metro x Roma, si continua ad insistere come se le metro non servissero, vedi anche i vari commenti del sig. Spinosa, che riesce addirittura a giustificare la grave assenza di metro in quello che per detta dell’assessore Meleo, dovrebbero essere le opere fondamentali per la città per la mobilità! Meno male che questa giunta non è riuscita a bloccare la San Giovanni – Fori Imperiali, anzi ora se ne stanno addirittura prendendo i meriti! Perché non possiamo avere una città normale come tutte le altre!
Sarebbe stato bello se avessero fatto un piano di ordinaria amministrazione di 5 anni per ridare dignità alla capitale, fatto cosi:
1) aquisto di 500 autobus i primi 2 anni, poi altri 200 negli altri 3 anni; I flambus non aiutano il turismo.
2) acquisto di 20 treni per la Roma lido, stile Leonardo di milano, e lavori di adeguamento della tratta.
3) acquistò di 12 treni urbani, e 6 extraurbani per la Roma nord;
4) acquisto di 40 tram per le linee già esistenti;
5) abolizione dei ticket cartacei; siamo nell’era della tecnologia;
6) l’adeguamento della MA e MB.
7) comprare 12 treni per la Roma giardinetti con ripristino della linea, invece di fare i dispetti ai clienti con il capolinea attuale.
Una volta ristabilito l’essenziale si posso fare i progetti di sviluppo.
Eviterei i filobus non è un investimento che da un ritorno soddisfacente, dal punto trasportistico.
Buongiorno a tutti !!
Su ” http://www.romametropolitane.it ” in data 20.06.2017 l’ Ass. Linda Meleo comunica che ha visitato il
Cantiere Metro C in Via Sannio e che la Prima delle 2 TBM ( che realizzeranno i 2 Tunnel di prolungamento Linea fino a Colosseo- Fori Imperiali ) e’ stata calata e sta per entrare in funzione.
Entrerà in funzione non prima di marzo aprile 2018, questi sono i tempi tecnici per l’allestimento del backup della TBM. Speriamo che la giunta si metta finalmente al lavoro per indicare le loro intenzioni dopo Colosseo! Altrimenti gli scudi fresanti delle TBM saranno lasciati all’altezza dei mercati di Traiano e quindi la metro C finirà al Colosseo. Il tempo rimasto per decidere è poco, visto che più o meno a giugno luglio 2018 le TBM saranno già arrivate ad Amba Aradam. Attendo fiducioso!
Una domanda per il Comitato: l’onorevole Stefàno oggi sul suo profilo Facebook ha parlato del progetto di un tram senza fili Largo Ricci – piazza Venezia, che si collega a quello dato per certo fino a Vittorio per via Cavour, credo quindi come più volte palesato da questa giunta la C muore al Colosseo? Dubito a questo punto che si stia riprogettando la tratta T2? Che la C non ci sia nelle basi per il Pums, aumenta i sospetti! Voi cosa ne pensate? Grazie tante
Tranquillo quel tram non c’entra niente con la metro C! Si è in corso una revisione del progetto oltre Colosseo, anche se ancora ci vuole un po di tempo!
Io non capirò mai che bisogno c’è di fare una revisione di un qualcosa che è bell’e pronto.
Bello e pronto è un parolone, visto che non esiste nemmeno un progetto definitivo…
ok, allora cos’hanno da rivedere?
Mah sono molto scettico. Comunque un tram senza fili farà la fine dei trollino del 90!
A Nizza c’è un bellissimo tram che percorre il cetro della città, integrandosi perfettamente con il contesto urbano, totalmente pedonalizzato, e per un percorso ben maggilore di via dei Fori, senza prendere alomentazione da via aerea
Il problema è creare un piccolo tratto di linea tranviaria “singolare” da integrare con il resto della rete. Il progetto del tram su via Cavour è un vecchio progetto che era chiuso nei cassetti di Roma Servizi per la mobilità, quindi già pronto in forma definitiva, studiato per evitare il passaggio su via Nazionale. Rimango scettico dal punto di vista trasportistico sull’utilità di un tram su via dei Fori Imperiali, quando è già presente un progetto esecutivo per la stazione Venezia MC. Spero di essere smentito ma continuo a pensare che detto tram venga utilizzato, come scusa per bloccare definitivamente la C a Fori Imperiali.
A me sembra un buona idea prolungare l’8 fino alla Stazione Tiburtina:
un tram con capolinea al centro non ha molto senso.
Ancora meglio era arrivare a Termini passando da via Nazionale: una splendida linea turistica che avrebbe rianimato anche il commercio in quella via.
Non credo che la stazione Venezia dipenda da questa futura (?) linea di tram cosi come la TVA non è in concorrenza con la T2 della C.
La TVA non è l’unica linea che azzoppa la metro C, anche quello che va al S. Andrea e quello che va all’Auditorium, di fatto, la rendono meno appetibile.
Già in passato la Raggi disse di voler bloccare la metro a Colosseo e fare i tram se ne deduce facilmente che la C morirà a Venezia ma solo perché è già finanziata.
A questo punto la mia impressione è che il nocciolo della questione non siano i trasporti in sé ma piuttosto che il PD è più “vicino” ai costruttori di metro e i m5s a quelli di tram, non essendo sicuramente né i primi né i secondi capaci d’intenderne la differenza funzionalmente parlando.
Sull’elettrificazione della tratta Porta Pia – Termini del filobus 90 dubito fortemente. La Sovraintendenza – purtroppo – mise il veto allora; non vedo cosa sia cambiato ora per poter contare su un suo ripensamento
Anche sul nodo di scambio Libia MB1 – Nomentana FL1 ho qualche riserva, tecnica in questo caso: per quanto preziosissimo, per realizzare il corridoio dovrebbero sbaraccare tutto il PUP realizato sotto piazza Addis Abeba. Avrebbero dovuto realizzarlo PRIMA di pensare di fare il PUP proprio lì.
Mi domando se chi ha redatto il PUMS abbia avuto il buon senso di andarsi a informare su queste due semplicissime cose che un comunissimi cittadino non addetto ai lavori sa…
Ho pensato la stessa cosa.
Forse è cambiato il capo della sovraintendenza?
Forse dopo la stazione San Giovanni e le future stazioni della C si può trovare un compromesso e concentrarsi sulle cose giuste da tutelare?
Oppure cambierà il percorso del 90?
Certo i veti per il filobus a Termini e i tram su via Nazionale non hanno molto senso: per tutelare il centro non è meglio non far passare i mezzi a combustibili fossili?
Magari fosse. D’accordissimo anche con l’assurdità dei veti sui “fili”, se si considera poi che fino alla strage di tram, operata a tutto vantaggio dei petrolieri (altro che tutela dei beni culturali!) tra gli anni 50 e 60 a Roma (e non a Milano, dove se ne sono sono ben guardati), sia sotto il cielo di Piazza Venezia che di via XX Settembre si stendeva una ragnatela di linee aeree tranviarie. Che, peraltro, insistono tuttora per tutto il piazzale di Porta Maggiore, che, non si capisce per quale motivo, meriti evidentemente minor considerazione di altri siti…
E dai però Alex, negli anni 60 non c’era la tecnologia, oggi si, quindi non vedo proprio perché mantenere ste “ragnatele” come tu stesso le definisci visto, ed a maggior ragione, che se non ho capito male sono proprio quelle che la soprintendenza osteggia. Lasciando perdere il discorso sulle soprintendenze e beni culturali vari che per fortuna ultimamente un freno lo hanno finalmente avuto (Legge Madia? Sbaglio?), ma visto che oggi si può fare perché non volete dei bei tram con sopra un bel cielo terso e libero?
Perché la soluzione migliore, standard e più efficiente è quella con i fili.
Ora per i 600 metri sui fori imperiali va bene non mettere i fili ma questo comporta come minimo comprare nuovi tram con batterie ricaricabili dalla durata limitata.
Oppure esistono altre soluzioni non standard costose che ti legano a un produttore e che non ti permettono di usare altri tram.
Invece esistono alimentazioni a filo molto più leggere che eliminano le ragnatele su descritte perfette da applicare su via Nazionale (che non è via dei Fori Imperiali).
Vabbé ho capito allora la soluzione ancora migliore sarebbero i pedali, ogni passeggero si siede e pedala!
Dai per favore il Mondo va avanti e Roma dovrebbe andare avanti PRIMA di lui, invece qui non vogliamo nemmeno rincorrerlo!
Posso capire in luoghi di periferia dove non c’è granché da vedere ma al centro di Roma (e non solo) perché non spendere qualcosa in più per rendere la città cristallina come merita?
Il soprintendente.
Rispondendo ad entrambi: certo è un vero peccato che non si possa approfittare di un cambiamento del “vento” che soffia dalle nostre Svraintentenze, per spingere la progettazione di una rete metropolitana come Dio comanda: con almeno le quattro linee già progettate e con tutte le fermate previste. Adesso che avremmo il vento in poppa, a remare contro è proprio la Giunta, per assurde pregiudiziali ideologiche! Milano come sempre, ringrazia 🙁
Speriamo metro C dritta fino a Flaminio. Spendere due o trecento milioni di euro in più per neanche due chilometri, con meno stazioni e in altissima profondità e tempi di cantiere enormi, non avrebbe molto senso. E per giunta con TRE sottoattraversamenti del Tevere, non proprio sciocchezze a livello progettuale.
Speriamo che il vento positivo delle sovrintendenze venga sfruttato per il tram su via Nazionale o per linee metro o ferroviarie alternative passanti., realizzate partendo da quelle esistenti (penso a penetrazione Roma Lido verso Ottaviano o penetrazione Roma Nord fino a Termini da Campi Sportivi, con fermate a piazza Ungheria e piazza Fiume, o perché no passante ferroviario PortaMaggiore-SanPietro con fermate tipo a Manzoni, Colosseo e Villa Pamphili).
…Milano nel frattempo incassa da FS Italiane la trasformazione di 1.25 milioni di mq di aree ferroviarie dismesse nei prossimi dieci anni (una delle riconversioni urbanistiche più grandi d’Europa), di cui il 65% destinati a verde, più 97 milioni di euro per trasformare la cintura ferroviaria in una Circle Line… mentre a Roma da 50 anni non si riesce a chiudere l’anello…
E quindi? Milano… che noia!
Ma il “mare” di Milano sull’area dell’ex Scalo Farini, si farà? http://www.milanocittastato.it/news/spiaggia-e-tuffi-allo-scalo-farini-un-progetto-per-il-2017/
Ciao alexalex, purtroppo il cambiamento del vento pare ci sia solo e sempre x Milano. Leggetevi questo articolo di oggi, tanto per farci rosicare ancora una volta, ancora di più.
Riprendo una tua frase che calza alla perfezione: Milano, come sempre, ringrazia.
http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/metropolitana-1.3219086/amp
Una cosa poi che non capisco e che trovo curiosa è perché quando si scrive nei vari articoli della Metropolitana di Milano, oltre a scrivere delle linee M1, M2, M3, M4 e M5, si scrive sempre identificando queste linee con i rispettivi colori: la rossa, la gialla, la blu, la verde e la lilla ( li ho elencati a caso perché non so ogni colore a quale linea corrisponde). Quando invece si tratta della Metropolitana di Roma, si scrive solo della Metro A, della Metro B e della Metro C, mai che venga associato il colore corrispondente alla linea: l’arancione, il blu e il verde.
Forse perché i milanesi sono più sensibili ai colori dei romani?
Chissà perché…
Toglietemi una curiosità: a Milano hanno mai avuto i problemi che si hanno a Roma con la C tra variazioni di progetto, ritardi nei lavori e aumenti di costo?
Più che da rosicare c’è da imparare. Leggendo l’articolo scopro che FS è dentro la società che ha costruito e gestisce la linea 5, e ora vuole il prolungamento fino a Monza: è la dimostrazione che FS può dare una mano se viene coinvolta. Qui se fosse coinvolta contribuirebbe a prolungamenti e potenziamenti vari.
Invece di “rosicare” dovremmo prendercela con la nostra Giunta e con chi l’ha votata (e quindi in parte anche con me stesso, che ho contribuito a mandarli al ballottaggio, anche se poi sono stato colto da un pentimento e ho votato Giachetti ma invano). Se infatti, oltre ad avere le pezze al culo e un debito miliardario con tanto di piano di rientro, il Comune si permette di sputare sul piatto dei miliardi offerti interamente dai privati mandando a monte il progetto Tor di Valle e con esso tutte le opere accessorie di pubblica utilità (non l ostadio o il Business Park, ma tutto ciò che con le cubature che sono state tagliate sarebbe stato realizzato senza un solo euro di danaro pubblico), poi non prendiamocela col Governo se dà i soldi a Milano (che, tra l’altro, non ha il piano di rientro di Roma)
E basta co sta storia di Tor di Valle.
Intanto le pezze al culo ce le ritroviamo grazie a chi c’era prima, in secondo luogo non è che accettare supinamente i termini dei privati sia un gran merito.
A Roma troppe volte si è costruito in deroga a piani regolatori già carenti di loro, è ora di cambiare. I privati facciano come a Parigi o Londra, costruiscano nelle zone indicate dal comune e non continuando a cementificare terreno.
La differenza fondamentale è che a Milano nessuna giunta si sogna di cancellare o ostacolare un progetto solo perché l’ha avviato una giunta precedente di colore diverso. L’idea della linea 5 risale alla Moratti e quella della 4 addirittura ad Albertini, ma né Pisapia né tantomeno Sala hanno mai pensato di cancellarle.
Vedo che la disinformazione sul progetto Tor di Valle continua a imperversare. Purtroppo viviamo in un’epoca oscurantista, dove la “ggente” è più propensa a dar credito ai sedicenti Guru che minacciano malattie rare e incurabili a chi vaccina i propri figli, che la Scienza che afferma che così facendo esponiamo i nostri e gli altrui figli a pandemie che non si vedevano da secoli (e i fatti purtroppo lo dimostrano). La tanto decantata “rete” avrà pur portato i suo benefici alla collettività, dei quali godiamo tutti noi, ma per contro, eliminando i filtri delle oligarchie illuminate e blasonate, ha livellato il “peso” delle informazioni tutte verso il basso, confondendo le chiacchiere da bar con le opinioni di veri esperti. Come se per curarmi dai calcoli, invece di scegliere un chirurgo laureato in una accreditata Università e con anni di interventi alle spalle, preferissi uno che è stato “eletto dal Popolo”. Che dire… stiamo vivendo un nuovo Medioevo, nel quale mi convinco ogni giorno di più di aver fatto la giusta scelta di non crescere figli
allora, tanto perché la mia replica non sia solo polemica sterile: in estrema sintesi (perché sul progetto Tor di Valle si è parlato a lungo e non è il caso di dilungarsi di nuovo qui su cose già dette e scritte): la deroga al P.R. della Delibera della Giunta Marino aumentava le cubature (CUBATURE, non superficie edificabile: le fanose “torri” tanto invise ai grillini): un do-ut-des frutto di una lunga trattativa, che, senza ulteriore consumo di suolo (SUOLO) rispetto a quello già edificabile da PRG (tradotto: Parnasi può far quel che vuole su quelle aeree, anche senza dare niente in cambio), aveva portato a casa A SPESE INTERAMENTE DEI PRIVATI milioni di opere pubbliche (che avevano garantito l’avallo della Pubblica Utilità al Progetto) non direttamente connesse allo stadio, da delle quali avrebbe beneficiato l’intera area e anche aeree non direttamente connesse ad essa. Grazie alla cecità di questa Guunta, le torri non ci saranno più, il suolo occupato dalle edificazioni sarà esattamente lo stesso, e la cittadinanza ci avrà perso in opere di compensazione. Bel colpo, che dire!
Premettendo che per me il piano andava bloccato in toto perché non è l’area adatta per una mega struttura come questa, mi risulta da piano modificato dal costruttore che l’area occupata dopo l’eliminazione delle torri è sensibilmente ridotta, e anche l’area dei parcheggi, mentre aumenta il verde. Il link al documento l’avevo trovato su Romafaschifo nei commenti.
(cit.) “La differenza fondamentale è che a Milano nessuna giunta si sogna di cancellare o ostacolare un progetto solo perché l’ha avviato una giunta precedente di colore diverso”. Parole sante, Claudio, parole sante! Quanto a Tor di Valle: esatto, hanno sottratto superfici ai parcheggi, non al cemento. Bella mossa! Visto che, grazie al taglio dei nuovi treni sulla Lido, andremo tutti allo stadio in macchina, rimanendo imbottigliati sull’Ostiense perché salterà pure il collegamento diretto con l’autostrada per Fiumicino, proprio una bella trovata eliminare pure i parcheggi. Vorrà dire che avremo le doppie file ai bordi di Ostiense-via del Mare per la gioia dei posteggiatori abusivi. Un progetto del genere c’è solo da sperare che venga bocciato dalla Conferenza dei Servizi. Ah, per la cronaca: salterà pure la sistemazione a parco pubblico con tanto di sorveglianza (il Comitato Prostitute Unite ringrazia). Tutte opere che sarebbero state a costo pubblico ZERO.
Cerco sul WEB la mappa del PUMS a migliore risoluzione per vederne i dettagli e cosa mi compare ripetutamente: quella di Milano! Sul WEB Roma come piano trasporti e mobilità praticamente non esiste!
Non esiste perché il portale (derivato da quello della Regione Lazio) è in fase di preparazione e verifica.
Il PUMS è un Piano a medio-lungo termine tutto da definire nell’arco di 15-18 mesi.
Per il corrente c’è’ il PGTU.
grazie della precisazione; ma resta il confronto trasporti MI/RM di devastante e drammatica differenza: inefficienza programmatica della Capitale e capacità di seguire un piano trasporti in modo continuo e sistematico della città di Milano
Non ci dici nulla di nuovo purtroppo 🙁
Ciao Bandrea !
Condivido in pieno e, per non rigirare il coltello nella piaga, aggiungo quanto tempo fa saggiamente fece notare, osservò, in uno dei suoi video Carlo di Sferragliamenti dalla Casilina ” Vogliamo poi parlare ” Ironia della Sorte ” di quanto Ci Costa il Non Fare
” Un esempio il caso della Società Condotte Spa che si era in Illo tempore aggiudicata la Gara per la progettazione definitiva e conseguente inizio lavori per la Realizzazione della MD, successivamente cancellata( nel 2011 ? non ricordo esattamente quando ) da Gianni Alemanno. Mi si risulta che abbia chiesto 460 milioni di risarcimento & anche della scandalosa vicenda del prolungamento MB Rebibbia Casal Monastero con gara aggiudicata e lavori mai partiti e rischio di un ennesimo contenzioso.
Sono molto scettico su alcune cose…
In una città con una periferia “sparsa” come Roma è importante che i pochi sistemi su ferro ad alta capacità possano avere un bacino di influenza il più ampio possibile, in modo da ottimizzarne l’uso. Questo non si fa sostituendo i prolungamenti delle metro A e B con dei sistemi a fune, ma semmai introducendo dei sistemi complementari ortogonali al tracciato e/o punti scambio gomma-ferro, e questi ultimi da collocare, però, il più esternamente possibile. Per questo, se mi può stare bene il collegamento a fune EUR – Magliana (idea vecchia di qualche annetto, peraltro…), vedo in modo assolutamente negativo i due sistemi a fune Battistini – Casalotti e Jonio – Bufalotta. Questo proprio perché lo scambio gomma-ferro deve avvenire esternamente, e possibilmente sul GRA o al di fuori di esso, per tutta una serie di motivi (aumentare l’accessibilità lato gomma per chi viene da fuori città, evitare la congestione nell’area già urbanizzata, ottimizzare l’uso del sistema su ferro, ecc…). Quindi in questi posti ci si deve arrivare con dei prolungamenti delle linee esistenti, e non con sistemi a capacità ridotta che impongono soluzioni di continuità aggiuntive ai terminali esistenti. Questi sono sistemi che possono soddisfare un’utenza a livello locale, e non favorire l’intermodalità gomma-ferro. Non a caso, nascono dalle tanto sbandierate “proposte dei cittadini”, i quali non vedono al di là dello steccato che li separa dal resto del mondo.
La verità è che qua siamo proprio di fronte ad errori metodologici nel campo della pianificazione dei trasporti, e pure gravi.
E francamente non vedo perché apprezzare certe scelte solo perché accolgono queste generiche “proposte dei cittadini”: i cittadini li dobbiamo servire nel modo migliore possibile, ma non necessariamente quello che si pensa “dal basso” corrisponde alla soluzione migliore ed economicamente più conveniente per l’intera collettività.
Concordo pienamente, aggiungo che tutte le linee ad alta capacità di trasporto, se fossero prolungate almeno fino al GRA e a quella corrispondenza fossero dotati di ampi parcheggi di scambio come i già esistenti Anagnina sulla Metro A e Ipogeo degli Ottavi sulla FL3, si intercetterebbe l’utenza pendolare che arriva in auto offrendo la possibilità di parcheggiare e prendere la Metro o il treno.
Considerate che il grosso del traffico privato nelle ore di punta arriva dai comuni limitrofi, basta osservare quello che succede sulle consolari e sulle altre principali vie di accesso a Roma la mattina.
Si mi trovo d’accordo, già prolungando la A fino a Torrevecchia, la B fino a Casal Monastero e fino a Bufalotta, con i relativi nodi di scambio, in pochi anni, potremmo già risolvere qualche problema. Immaginando che andando verso la periferia, non dovrebbero esserci grossi problemi archeologici! Proseguendo ovviamente la C.
Concordo sui prolungamenti ma a questo vanno associati oltre ai parcheggi
1) punti di scambi con le FL e la Roma-Nord
2) automatizzazione della A e della B (come suggerito da Spinosa in uno dei suoi studi) visto che è difficili fare metro al centro tocca sfruttare i pochi binari esistenti
3) tranvie esterne a raccordare il tutto come la Saxa Rubra-Laurentina.
Poi si deve puntare sulle FL che diventino delle vere RER con più fermate(Pigneto, Zama etc), treni con accelerazione da metro (come i nuovi treni dell’Hitachi) , chiusura anello e tombamenti dove possibile.
Buongiorno a tutti !!
Nel premettere, come sempre ho fatto anche in precedenti interventi , di non essere né un
tecnico né un addetto ai lavori, tuttavia da abbonato metrebus ed utilizzatore quotidiano
di metropolitana e tratti urbani delle ferrovie regionali anch’ io volevo esprimere
un’ opinione affermando che :
Anch’ Io sono totalmente contrario all’ idea di voler sostituire i vecchi più seri progetti di Prolungamento dalla MA da Battistini a Torrevecchia e della B1 Jonio Bufalotta
( con Funivia e People Mover o simil minimetro’ come a Perugia ) tra l’ altro essendo
prolungamenti di linee di metropolitana pesante , dunque con una maggiore capacità di
trasporto ed adibite ad un più ampio bacino d’ utenza , ed in tratte periferiche.
Il people mover o minimetro’ mi sembra più adatto in città con un minor numero di abitanti,
cosi come la funivia di gran lunga più adatta e più consona in altri contesti paesaggistici.
Tra l’ altro mi sono spesso posto la domanda, un po’ provocatoria ” ma in giornate di forti raffiche
di vento autunnali o invernali ” chi ci salirebbe sulla Funivia ? Il Duo Raggi- Meleo ??
Ben vengano nuove linee tram da Ponte Mammolo a Piazza di Cinecittà come anche
Marconi-Parco Appia Antica-Subaugusta ( non vedo l’ utilità di un tram da Fori Imperiali
a Piazza Vittorio ) Il tutto in attesa del prolungamento MC post Colosseo da Venezia ad Ottaviano- Clodio e della resurrezione del progetto MD , anche se temo per quest’ ultima , tanto ancora ci sarà da aspettare , ” magari Forse una volta totalmente finanziata la tratta T2 MC ed avviati i lavori
non ho mai nascosto la mia avversione per i grillini e le recenti elezioni mi hanno dato ragione. Continuo ad associarmi a chi predica che Roma ha bisogno di metro e tram e non di funivie o funicolari. Resto basito dal ritardo che abbiamo accumulato in questi anni e che questi salvatori della patria come si sono definiti, continuano ad accumulare. mi chiedo…..come è possibile che roma non la guardano, non girano in auto o motorino per vedere il DEGRADO della capitale d’italia? Basta con i populismi degli scavi archeologici perchè quando vogliono parlano di stazione museo quando non vogliono nulla, non si parla d’altro. Opere già finanziate e utilissime tipo anello ferroviario chiuso a nord e trasformato in linea circolare; trasformazione della Roma Giardinetti in Metro G o linea delle stazioni, magari utilizzando il tunnel del DUCE sotto centocelle; Linea D; Linea C fino a grottarossa con diramazione C2 a tor di quinto vigna clara e diramazione a torvergata. Unificazione Roma nord e Roma Lido…..questo è un progetto serio….e nonostante questo progetto non basterebbe perche intere zone di roma (che ricordo ha una estensione doppia rispetto a milano e quasi quanto Londra) sarebbero senza nulla. Quindi non prendiamoci in giro vi prego. Io i dossier dell’Ing. Spinosa li ho letti e scaricati tutti e le proposte nel lungo periodo sono l’unica cosa che secondo me conta. Una città moderna e internazionale deve avere una rete tentacolare dove tutti raggiungono tutto.
Facciamo finta che sia tutto bello (ma non è cosi) per adesso è solo la solita “annuncite” acuta.
Abbiamo avuto quella di Alemanno (con tanto di rapporto ferrotranviario) e poi quella di Marino, abbiamo avuto diversi PRG ma poi poca cosa si traduce in progetti reali.
Speriamo che non sia cosi.
Dovendo commentare l’annuncite non condivido il mancato prolungamento della B1, spero che l’ammodernamento della A e della B si traduca in automazione della linea, spero che ammodernare la Centocelle Termini voglia dire trasformarla in tram (lo so vado contro corrente in questo sito ma io la penso cosi), per il tram sulla Togliatti mi piaceva più il progetto iniziale (Tram Saxa Rubra-Togliatti-Laurentina) che alla fine realizzava un mezzo anello di metro leggera, metrotranvia, pre-metro o come preferite chiamarla, come funivia ha senso solo Magliana-Eur (collega altezza diverse separate dal Tevere) e le linee dei Tram sono tutte utili solo se su percorsi riservati e isolati dalle auto.
Aggiungo che quanto pensato sulla Roma Lido (3 soli nuovi treni e il solito spreco di soldi per “rinnovare” vecchi treni non pensati per questa linea e che non hanno mai funzionato bene) e la situazione ridicola di un treno ogni 12 minuti sulla C non fa ben sperare.
@Andrea Spinosa. Non ho lanciato nessun sasso, ribadisco per me si deve seguire il PRG vigente, non mi convincono le funivie e funicolari, come alternative ai prolungamenti della metro e nemmeno i tram. Poi sinceramente Le ho solo detto che era entusiasta delle proposte non credo di averla offesa, io non sono entusiasta viste le carenze romane, tutto qui!
Una curiosità: quale sarebbe esattamente il percorso della linea tranviaria Marconi-Appia antica-Subaugusta?
Le funivie a Roma sonosolo una ca@ata pazzesca .. per il resto la linea tranviaria Marconi-Appia antica-Subaugusta è solo un sogno di mezza estate ….. magari tra 4 anni ci ritrovassimo con almeno 1 delle linee tranviarie previste .. ma non conto la Verano-Tiburtina che è banale realizzare … c’è già la prefernziale pronta ..
Condivido pienamente e la cosa più triste e che il PRG vigente, viene considerato solo quando fa comodo a loro!
Mi associo alla proposta di un geniale lettore che suggerisce al posto delle funivie, delle semplici e meno costose catapulte.
Mi lascia molto perplesso l’insistere sulle funivie e non sulle metropolitane. Però visti i toni della risposta del sig. Spinosa al mio carissimo amico e collega Paolo, che da anni lavora presso i cantieri delle metropolitane di mezzo mondo, mi rendo conto che sono sulla pagina sbagliata. In bocca a lupo a tutti e poi capisco perché Roma a solo 2 linee di metropolitana e mezza!
Ma che stupidaggine la “Risorgimento – Ponte della musica – Auditorium” che non risale Viale Parioli e non si riconnette al resto della rete a Piazza Ungheria. Come al solito a Roma a fare cose monche siamo bravissimi.
Attenzione, da quanto comunciato le opere presentate sono, appunto
“un primo set di opere da attuare e sono espressione dell’importanza che l’Amministrazione dà all’ottimizzazione dei sistemi e dei servizi della mobilità per disegnare una città vicina alle esigenze dei cittadini”
Opere a carattere complementare da portare subito in progettazione – e riprendere o completare la realizzazione di quelle cantierabili – parallelamente al PUMS proprio per partire con i primi cantieri entro questa consiliatura*.
Ma non sono il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, i cui lavori inizieranno a breve come annunciato oggi, con l’apertura di un portale in cui ognuno potrà dire la propria.
E le metropolitane, così come le ferrovie urbane o l’anello ferroviario saranno argomento del PUMS: che non è cosa che si fa in pochi mesi, ma credo dovrebbe durare almeno un anno vista anche la volontà di seguire un processo partecipativo con la cittadinanza molto spinto.
Tra l’altro credo che ci sia un refuso della nota stampa: per quanto presentato in altra sede da Roma Metropolitane il prolungamento della B1 è sostituito – in questo scenario – da un sistema a fune tipo funicolare o people-mover ma non un impianto aereo (funiviario).
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* sicuramente un obiettivo ambizioso, ma personalmente credo che vada premiato lo sforzo di puntare a 100 per ottenere almeno 20, piuttosto che essere troppo realisti per non realizzare nulla (al solito).
Perché a Milano prolungano le metropolitane e qui invece si propugnano le soluzioni più inutili che non serviranno a niente? Il demente corridoio dell’immobilità Laurentino non ha insegnato nulla. I Grillini sono peggio di Alemanno e Marino messi insieme. In questo modo pregiudicheranno anche i pochi progetti che c’erano. Speriamo si vada prima possibile a nuove elezioni e che il governo non sia i fondi per queste scemenze. Già vedo le aziende ritornare da Milano a Roma in funivia.
A Milano si usa ancora il cut-and-cover per realizzare certe linee o prolungamenti (è stato utilizzato per la tratta più periferica della linea MM5 “lilla” da Isola a Bignami): d’altronde loro non hanno problemi di strato archeologico (tranne sporadici casi come Missori, e quando trovano qualcosa lo mettono in bella mostra e non fermano tutto) e hanno stradoni a sei corsie + 2 di controviale, che possono anche sacrificare parzialmente durante i lavori con limitati disagi per la viabilità (es. viale Zara – viale Fulvio Testi)
Sotto viale Zara /Fulvio Testi è stata utilizzata la TBM. Il cut and cover è stato usato solo per piccolissimi tratti, e certamente non a Isola (ci abito quindi te lo posso confermare in prima persona):
http://www.structuralweb.it/cms/it198-linea-m5-milano.asp
Tutto bello ma non è accettabile sostituire il prolungamento della B oltre Jonio con una funicolare. E poi queste funivie, speriamo che non partano mai, vedo molta fretta e pochi studi seri, solo per accontentare uno o più comitati! Comunque sono proprio curioso di leggere cosa scriveranno per la VIA della funivia Casalotti-Battistini! Anche se è un primo set per far partire i primi cantieri, manca la fermata già appaltata e parzialmente finanziata Venezia MC, anche se si sta ristudiando la tratta T2, da un anno, essendo detta fermata inclusa nell’atto attuativo, è passibile di richiesta di penali da parte del consorzio Metro C scpa. Condivido poco l’ossessione contro le metropolitane dei 5 stelle, il PUMS, immagino sarà sicuramente l’espressione di questa pochezza, funivie e linee con tram soprattutto elettrici (cito la Meleo) al posto delle metropolitane! Anche se il Suo entusiasmo, caro collega, mi fa presagire che Lei sia coinvolto, nella redazione dello stesso.
Caro Paolo M.,
non credo ci sia da aggiungere altro: presentarsi con il proprio nome è una cosa che dice abbastanza di sé e della propria capacità argomentativa rispetto a quella di chi si presenta sotto pseudonimo per dare cento colpi di tastiera prima di andare a dormire.
Chi ha avuto modo di lavorare con me sa che non cambio idea a seconda della partecipazione o no ad una attività: perché ritengo la coerenza fondamentale per chi abbia scelto il non facile mestiere di “tecnico” e ricercatore. Accusa gravissima, quindi, ancor ché ingiustificabile, se mossa da qualcuno che mi conosce come “collega”.
Non ho preso alcuna difesa, giacché non sono entrato nel merito tecnico: d’altro canto le mie proposte, per quel che vale, o suggerimenti, che dir si voglia, sono nel web da 10 anni ormai e non cambiano come le stagioni.
Anche data l’immobilità di questa città, se c’é entusiasmo – e c’é – è perché quello che vedo rappresenta una novità rispetto al passato.
La mia specificazione non è da poco.
Le opere presentate non sono una anticipazione dello stesso PUMS (che altrimenti sarebbe già fatto) ma sono un set di interventi ad esso complementari, che saranno parte dello stesso ma sono e restano interventi cosiddetti “intermedi” che avranno funzione di adduzione/integrazione del sistema portante metro ferroviario.
È c’è un processo partecipativo, vedremo in che modi e in che tempi, ma rispetto al quale ognuno potrà dire la propria piuttosto che andare a enfatizzare questo mood negativo (per carità, non sempre ingiustificato per quanto visto sin qui).
Certo vedremo cosa si riuscirà a concretizzare nel resto della consiliatura.
Ultima chiosa: per quel che vale, ci sono cose che condivido e altre che non condivido, ma non credo che questa sia una cosa che interessante per chi ci legge. Come cittadino, mi interessa che si inizi ad applicare un metodo rigoroso per pianificare la città che sarà piuttosto che le ennesime scelte pennarellistiche segnate sorseggiando un caffé: mi sembra che qualche segnale positivo in questo senso ci sia.
Mi dispiace per le sue accuse gratuite che denotano una scarsa propensione al confronto con un collega che la pensa in maniera diversa da Lei. Io non lo accusata di nulla mi dispiace, starò alla larga dai suoi commenti onde non scatenare la sua ira puerile.
Cordiali saluti
Ing. Paolo Manzi
Attenzione, non è carino lanciare il sasso e togliere la mano.
Credo che chi ha fatto cosa sia abbastanza chiaro, basta rileggere i messaggi.
Per il resto possiamo parlare di tutto, ci mancherebbe.
Cordiali saluti a lei,
AS_
Io non mi capacito di come professionisti possano mettere la firma sotto aborti come gli impianti a fune fino a Casalotti e Bufalotta al posto dei prolungamenti delle metropolitane. Non mi capacito del perché non si voglia raggiungere il Raccordo Anulare con l’unica infrastruttura in grado di essere attrattiva.
Andrea, capisco che si tratta di “un primo set di opere da attuare”, però il grosso rischio è che se davvero si dovessero sostituire i prolungamenti di metro A e B con dei sistemi a fune, poi questi ce li teniamo così come sono per qualche decennio come minimo, e i prolungamenti stessi (della metropolitana) finirebbero per non vedere mai la luce. Come ho già scritto in un altro intervento, qua siamo proprio di fronte a proposte metodologicamente sbagliate!
Non solo, ma alla fine il sistema ettometrico Jonio – Bufalotta, alla fine poi tanto ettometrico non sarà: siamo sui 4 km, e siamo sicuri che possa essere servito in maniera decente da un sistema che potrebbe essere simile a quello di Venezia? Secondo me un tempo di giro di 20 minuti è grasso che cola, il che vorrebbe dire un intervallo tra una corsa e l’altra di 10 minuti almeno (con due convogli). Questo ragionando a larghe spanne, poi per farsi i conti esatti bisognerebbe conoscere le caratteristiche del sistema…
Ma la chiusura dell’anello ferroviario poteva essere inclusa o fa parte (o non parte) di altre programmazioni?
Male la funivia Battistini-Casalotti, perché pregiudica il proseguimento della linea A e perché è irrealizzabile.
Male la funicolare Jonio-Bufalotta, per il medesimo motivo: blocca lo sviluppo della B1.
Bene le linee tranviarie.
Bene la B a Casal Monastero.
Male l’assenza della C e della D. Ma spero, come per la Lido e la Viterbo, rientrino in un secondo momento.
Bene i collegamenti intermodali fra Libia B1 e Nomentana FS e fra Ponte Lungo A e Tuscolana FS.
Male l’assenza della chiusura dell’anello ferroviario, che collegherebbe rapidamente la Viterbo alla B1 attraverso Tor di Quinto e Nomentana FS. Ma qui conto su RFI.
Bene gli adeguamenti tecnologici.
Bene la funivia Magliana-Eur.
In definitiva gli sbagli veri e propri sono barattare i prolungamenti di A e B1 con funivie assurde e irrealizzabili. Per il resto i difetti di questo PUMS riguardano le gravi omissioni riguardo alle metropolitane. Per tutto il resto che si sbrighino a trovare una copertura economica oppure tacciano!
Ma che ti sei messo in testa? Anello ferroviario? Questi non sono capaci a trovare una cooperativa per tagliare l’erba nei parchi e pensi che siano in grado di sbrogliare una matassa complicata come quella dell’anello ferroviario che ci portiamo dietro da cinquant’anni? Dai su! Facciamoli giocare con i trenini elettrici che se a fine legislatura avremo anche solo uno studio di fattibilità serio per la Termini Vaticano Aurelia sarà tutto grasso che cola…
‘Bene le linee tranviarie’
Dipende da come verranno concepite le linee tranviarie…Se realizzeranno tram con corsie non rigidamente riservate e frequenze da città di provincia, la situazione migliora di poco…
Piuttosto manca la trasformazione della Roma Lido in metropolitana.