MxR incontra Meleo. Metro C: resta l’ipotesi Centro Storico, no a Corviale
Abbiamo incontrato l’assessore alla Città in Movimento, Linda Meleo, per discutere degli ultimi sviluppi del cantiere Metro C. Buone e meno buone notizie. Sul completamento della linea metropolitana fino a Clodio-Mazzini infatti l’assessore ha rilanciato la palla nel campo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT): “Se il ministero è pronto a mettere dei fondi per le stazioni centrali della tratta T2 come possiamo dire di no?”.
Il Ministero dal canto suo, come abbiamo avuto modo di apprendere tramite un incontro fra MxR e la Struttura Tecnica di Missione del MIT, è ancora in attesa di una indicazione da parte della stazione appaltante, il Comune stesso, circa il futuro dell’opera da Colosseo in poi.
Siamo tentati di pensare che questo rimpallo di responsabilità traduca il disinteresse politico per la Metro C, ma forse ci sbagliamo. Nonostante la comprovata importanza dell’opera per una migliore mobilità della città, francamente, a 9 mesi dall’entrata in carico della giunta Raggi, ci aspettavamo qualcosa in più rispetto a chi ha il potere di vita o di morte sugli appalti della città e ha fatto del miglioramento della mobilità urbana un impegno in sede elettorale; disinteresse che dai rimpalli di responsabilità di questi anni sembra coinvolgere anche Regione e Ministero.
Parliamo di vita e morte degli appalti perché, come abbiamo più volte scritto, siamo convinti che la causa dei mali della Linea C sia innanzitutto la formula contrattuale del General Contractor che regola l’appalto fra il Consorzio di imprese costruttrici MetroC S.c.p.a. e il Comune di Roma. Sfilare l’infrastruttura da questa tipologia d’appalto sarebbe la prima cosa da fare per ricominciare a pensare al completamento dell’opera fino alla sua naturale destinazione.
Così recita il punto 7.4 dell’Atto Attuativo del 9 Settembre 2013 stipulato tra metro C e Roma Metropolitane:
Le Parti concordano che in caso di mancato finanziamento anche di parte della residua tratta T2 da Venezia (esclusa) a Clodio-Mazzini entro il 31 Dicembre 2016 ciascuna di esse potrà esercitare il diritto di recesso (…) per la parte di Opera non finanziata, senza che nessuna delle Parti possa nulla pretendere dall’altra in ragione dell’esercizio del diritto di recesso.
Tuttavia, come abbiamo avuto modo di apprendere, il Comune, non ritiene opportuno dare dignità giuridica all’Atto sfruttandone una clausola rescissoria. Troppe le pendenze giudiziarie su di esso, tra ANAC, Corte dei Conti e Tribunale Civile. Inoltre l’Avvocatura Capitolina ha sollevato alcuni dubbi sintattici, e quindi giuridici, tali da rendere suscettibile la clausola a diverse interpretazioni.
L’assessore ci ha comunque detto che il tracciato su Corso Vittorio rimane, dato lo stato di avanzamento dell’opera fino a Colosseo, l’unico realisticamente percorribile. Meno male, ci eravamo già abbastanza espressi contro la defunta ipotesi berdiniana di virare verso Corviale. Ha inoltre accolto di buon grado la nostra proposta di lanciare una call internazionale nell’ambito professionale ed accademico per approfondire le tecniche di costruzione più idonee al fine di realizzare il passaggio sotto Corso Vittorio. Infatti, come ci ha confermato l’assessora, “la C deve andare avanti per come è stata concepita: passaggio nell’ansa barocca per poi incrociare la A ad Ottaviano. Comune, Regione e Governo sono in piena sintonia ma solo con un buon progetto.”
Ecco, per noi l’unica via percorribile per la stesura di un “buon progetto” è la rescissione dell’attuale contratto. Mancando la volontà politica di compiere questo passo, la possibilità che i buoni propositi si traducano in risultati è messa in serio dubbio.
Nell’attesa, si spera di buone nuove, ci prepariamo all’apertura della Metro C a San Giovanni prevista in autunno.
Gentile Sig.ra Meleo,
speranzosi, confidiamo nella prosecuzione delle opere “Linea C”, come da progetto originario del tracciato.
Per il momento, siano le parti coinvolte cortesi, l’utenza chiede che ci si attenga a rispettare con coerenza le scadenze previste per l’apertura della fermata metrò “San Giovanni”.
Si dia l’opportunità al dignitoso quartiere di esprimersi al meglio attraverso le caratteristiche che lo contraddistinguono, ossia: l’essere un polo turistico, commerciale, d’istruzione, arteria di viabilità e multi direzionalità attraverso la tangenziale est, focale collegamento fra diversi quartieri chiave di Roma…nodo di scambio del quadrante centro/sud.
Il coronamento di una mia ricorrente visione onirica d’infanzia.
F.to una cittadina ivi nata che sovente spazia nei suoi territori.
MK
Che i 5Strilli siano contrari alla Metro “opera di un altro secolo” è tristemente noto a chi non dimentica le loro ben note raccapriccianti sparate.
Adesso che correggano (hai capito Di Mà?) il tiro, facendo i capricci che vogliono i soldini dal governo centrale è, sebbene sempre in tristo e collaudato stile penoso piagnone, pur sempre un barlume di luce nel baratro in cui hanno precipitato la città.
Ma che si adoperino (poi te lo spiego Di Mà), facciano non dico una delibera o un documento ufficiale, ma almeno un ciclostilato, un fax, ‘na telefonata, che sò…
Il tracciato mi sembra un contributo importante ad una mobilità moderna ed è stato ormai ampiamente discusso e approvato da lunghi anni (da tecnici competenti, non da “quelli del piddì” , chissà poi per quali fini…forse le scie chimiche sotterranee. ).
L’arrivo a p.zza Venezia , vero Centro di Roma, è il minimo che si possa (niente paura, Di Mà) pretendere per dare un senso all’opera e ridurre il sovraccarico della A nella tratta S.Giovanni -Termini.
Se ci fossero difficoltà economiche insormontabili per proseguire su C.so Vittorio-Mazzini-Clodio che si allunghi verso Colonna-Popolo sotto via del Corso cmq a fortissima richiesta di utenza e interscambio
“Se ci fossero difficoltà economiche insormontabili per proseguire su C.so Vittorio-Mazzini-Clodio che si allunghi verso Colonna-Popolo sotto via del Corso cmq a fortissima richiesta di utenza e interscambio”
Non farti sentire, che questa proposta di tracciato alternativo è vista dai frequentatori di questo forum come fumo negli occhi!
“in cui hanno precipitato la città”
Tralscio l’italiano e ti chiedo, sei uscito ieri dal letargo?
Penoso è dir poco!
francamente in otto mesi di non fare o, in rari casi, fare e fare male (vedi lo stravolgimento del progetto Tor di Valle), questi dilettanti allo sbaraglio sono riusciti a fare più danni che tutte le giunte precedenti . Della serie: al peggio non c’è mai fine
Anche se non c’entra nulla, questi stanno per ora facendo peggio di Alemanno. Ricordiamo le Torri di Beirut, la caserma Guido Reni, la ex Fiera di Roma, gli ex Mercati Generali ed altro che non ricordo. Progetti belli ed intelligenti di recupero urbano bloccati per pura ideologia. Tra l’altro l’incoerenza con cui hanno fatto scappare la Tim rispetto a coma hanno abbassato le pretese con la Roma è demenziale.
Condivido pienamente quanto ha detto Massimo
O caro Max, malgrado sarebbe (o fosse o ancor meglio fosse stato, mah!) meglio (più meglio ?) il contrario, sono ancor sveglio.
Eppoi, e poi… non tralscio certo l’italiano. Pensa ho studiato alla stessa squola radiolettra-serale per corrispondenza del Di Pejo, però Isso ebbe più fortuna polidica, meno col riottoso congiuntivo, però, sudai, un pò di tolleranza…
“in cui (il baratro) hanno (sottinteso “i pentafessi Milanodiretti”) precipitato la città” : è da premio Pulitzer, me lo disse la stessa prof.ssa d’italiano del Di Majo in pejos
Il M5S dice che c’è la volontà di proseguire se il ministero gli da i soldi.
Ma loro li hanno chiesti i soldi?
Hanno presentato un piano dettagliato ?
Se ho capito bene No e allora di cosa sta parlando la Meleo?
Il grillino gioca a rimpallino.
Triste dirlo, ma non sono pronti a governare.
Ma quindi Venezia deve comunque essere costruita dal consorzio metro C; è corretto?
Ed allora che stiamo aspettando? Il problema del sovraffolamento della linea A peggiora sempre più.
Quindi che vogliamo fare?
Aspettiamo forse le calende greche?
Almeno si potrebbe far partire la Rebibbia-Casal Monastero.
Ma già adesso, senza San Giovanni, sulla linea A si sente il carico di passeggeri di provenienza dalla linea C?
Già adesso con un treno ogni 12 minuti si viaggia stretti.
Ieri da Lodi il treno era già pieno dal capolinea e a Pigneto le persone hanno fatto fatica ad entrare.
La mattina ci sono anche i treni che partono da Alessandrino che però viaggiano abbastanza vuoti mentre quelli da Pantano secondo me scaricano almeno 800-900 persone a Lodi.
Con l’arrivo a San Giovanni e con il probabile (secondo stime della mobilità) delle persone credo che farò fatica a salire a Gardenie e la A rischia il collasso con 1200 persone che arrivano tutte insieme.
Come minimo devono ripristinare i treni ogni 6 minuti (che con la nuova fermata diventano ogni 7 minuti).
Alla fine non attivare il collegamento tra le due metro potrebbe aiutare la linea A. Io per esempio potrei decidere di continuare a scendere a Lodi piuttosto che uscire dalla C, rientrare nella A e fare due fermate per andare a prendere la FL1 alla stazione Tuscolana.
Ciao Giuseppe P
In risposta al tuo ” Alla fine non attivare il collegamento tra le due metro potrebbe aiutare la linea A ” volevo chiedere a te come a tutti ” per quale motivo qua a Roma sulla MA non viene messo in pratica quello che avviene a Londra (almeno per sentito dire da persone che affermano di averla visitata negli ultimi 2 anni ” Io la visitai a Luglio del 1988 ) ” ovverosia di scaglionare, tramite video sorveglianza e non solo, nelle ore di punta del mattino e/o pomeridiane , l’ ingresso alle banchine della Metro fermando gli utenti ai tornelli all’ ingresso per circa 3-max 4 minuti per consentire, una volta svuotatasi la banchina , nuovamente l’ accesso .
Il tutto ( in attesa dell’ arrivo della C al Colosseo- Fori Imperiali e con la A ancora con macchinista e senza ” sistema driverless come sulla C ) dovrebbe essere accompagnato da treni che ” in maniera svizzera ” dovrebbero obbligatoriamente partire ” sempre “ogni 3 minuti, per evitare quelle idiozie nostrane- romane di un treno che parte anche 6 minuti dopo il precedente, sia sulla MA che anche sulla MB ed è poi seguito da 4 treni ad 1 minuto di distanza l’ uno dall’ altro , come qualche mattina fa con 3 treni incolonnati , fermi e con le porte spalancate, a Ponte Lungo. Re di Roma , San Giovanni e Manzoni, con ogni macchinista che attendeva a lungo il semaforo verde per ripartire.
Caro Michele Igor, uello che descrivi io l’ho visto 25 anni fa sulla vecchia metropolitana di Parigi ed è la norma, indipendentemente dall’affollamento delle stazioni e cioè: immediatamente prima che il treno arrivi in banchina, viene automaticamente bloccato ai passeggeri l’accesso dall’esterno alle banchine. In questo modo si impedisce il continuo afflusso di passeggeri quando il treno è fermo in stazione e si consente al treno di caricare i soli passeggeri già presenti in panchina prima dell’arrivo del treno. Una volta che il treno è ripartito e la banchina scaricata dai passeggeri in attesa, si sbloccano i tornelli consentendo nuovamente l’afflusso di nuovi passeggeri. È proprio questo semplice sistema, adottato a Parigi da più di un secolo, che io ho sempre sostenuto che fosse necessario implementare sulle nostre due sole linee di metro, almeno nelle stazioni di maggiore afflusso, prima fra tutte Termini
La linea A è al collasso già adesso. Tutte le mattine a Termini è una epopea fantozziana. La gente s accalca sulle scale mobili perché le banchine non riescono a ricevere tutto il carico e i treni non riescono a partire per la gente che spinge tentando di salirvi. Dagli altoparlanti si dissuadono i passeggeri a insistere nel voler salire sui treni, assicurandoli che “segue un altro treno in attesa di partire dalla srazione Vittorio Emanuele”. Ogni santo giorno va in onda questo film. Si opera in deroga a ogni elementare norma di sicurezza. Se qualcuno volesse “divertirsi” a urlare “al fuoco!” come in “Il riso rosso” di Leonid Andreev, sarebbe una strage. Non oso veramente immaginare cosa potrebbe accadere nel malaugurato giorno in cui aprisse S. Giovanni MC. Malaugurato, senza che abbia prima aperto almeno Fori Imperiali – Colosseo, per scaricare parte del carico direttamente sulla MB a Colosseo scavalcando il nodo Termini MA-MB
Non che la B sia messa molto meglio nelle ore di punta.
Ognuno di questi maledetti ha cercato di scaricare i problemi su chi veniva dopo senza appaltare la T2 e mentre loro si baloccavano con la complicità anche del nostro silenzio, siamo arrivati alla resa dei conti.
Caso tipico in cui in Italia non si programma nulla.
Ora faranno di tutto per costringere i passeggeri ad usare il 51.
Ciao Alexalex
hai perfettamente ragione !!
Il paradosso , per me che abito a 200 metri dalla Futura Amba Aradam Ipponio MC ( con San Giovanni 100 metri in Linea d’ Aria ), è che al mattino , per recarmi al lavoro col Trasporto pubblico, da ben 7 mesi a questa parte ho dovuto cambiare abitudini e sono costretto ad aspettare l’ 81 Risorgimento per poter arrivare al Circo Massimo e prendere la B-B1 per giungere come destinazione finale a Castro Pretorio. Dalle 8 del mattino in poi, almeno fino alle 9.30 la MA da Re di Roma- San Giovanni in poi direzione Battistini è imprendibile. Situazione simile anche salendo a bordo del 714 per Termini , strapieno e costretto a rimanere ingorgato a San Giovanni in Laterano e Via Merulana .
Io mi sono trasferito da settembre ad Ostia e, incredibile a dirsi, sono un “felice” utente della Roma-Lido anche solo per non dover più salire sulla linea di proprio a Termini (peraltro dopo essermi fatto già mezz’ora di autobus in apnea). Ora al mattino, in un’ora assolutamente confortevole (7:50), salgo sul treno dalla stazione Lido centro che dista 5 minuti a piedi da casa mia per poi scendere ad Eur Magliana. Quando non saltano le corse, questa quotidianeità è una pacchia in confronto a quanto dovevo sopportare prima abitando sulla Nomentana e dovendo recarmi all’Eur per lavoro. Ebbene, settimana scorsa, avendo un appuntamento di lavoro in prima mattina da un cliente in via Angelo Emo, anziché scendere come faccio abitualmente ad Uur Magliana, ho proseguito fino al capolinea per poi prendere la B Piramide e cambiare a Termini per prendere la A direzione Battistini. Mi sono dunque trovato a dover prendere la linea A a Termini alle 8:40 del mattino, avendo l’appuntamento per le 9:00 a via Angelo Emo. Ebbene, dopo aver fatto passare ben tre treni senza riuscire a salire dalla disperazione sono uscito in superficie e ho preso due autobus impiegando il doppio del tempo. Io dico solo che il giorno in cui aprirà San Giovanni mc sarà il collasso totale e sono certo che dopo pochi giorni chiuderanno di nuovo la stazione San Giovanni della linea C per riaprirla solo una volta che fosse completata la tratta T3 fino al Colosseo
Ma Alex, se dovevi andare a via Angelo Emo dovevi scendere dalla Lido a Piramide e prendere la FL3 fino a Valle Aurelia, ed eri arrivato!
alexalex, con sole quattro fermate di FL3 (da Piramide) avresti raggiunto Valle Aurelia ed avresti evitato Termini e la metropolitana. C’era anche un’altra soluzione (decisamente meno conveniente però…soprattutto nelle ore di punta…): prendere il bus 31 da Eur Magliana
Ringrazio per i suggerimenti, di cui certamente farò tesoro per io futuro; certo fa riflettere su quanto sia al collasso la linea A già oggi, se si devono studiare percorsi alternativi finalizzati ad EVITARE di prenderla!
Quanto ha descritto Alex è un plastico esempio di quanto siano poco sfruttate le FL come supporto della rete metropolitana.
A mio avviso, basterebbe ridenominare la Roma Lido e la Roma Nord in Linea D e Linea E, e fare qualcosa di similare anche per le FL (ad esempio con colori omogenei sulle planimetrie riportate ai mezzanini) per ripartire meglio l’afflusso dei passeggeri.
Naturalmente, un risultato ancor maggiore con la concretizzazione di un “effetto rete” potrebbe conseguirsi con pochi e qualificati interventi per potenziare le linee esistenti e i nodi di scambio. Alcuni esempi: completamento Nuova stazione Flaminio della Roma Nord (futura Linea E) con interconnessione diretta alla Linea A, realizzazione della Stazione Pigneto sulle FL con interconnessione diretta alla Linea C, collegamento diretto Stazione Tuscolana con Metro A a Ponte Lungo e implementazione di quello alla Stazione Ostiense con Piramide (il collegamento attuale fa schifo), acquisto nuovi treni e concomitante potenziamento delle sottostazioni elettriche e del segnalamento, e così via.
Tutto ciò, naturalmente, assieme al completamento della Madre di tutte le opere, e cioè il completamento del tracciato Linea C fino al quadrante nord ovest.
Quanto sopra esposto costituisce davvero il “minimo sindacale” per un TPL da moderna metropoli e ciò deve essere perseguito con tutte le nostre forze, nonostante i tempi non siano dei migliori.
Ma sull’incrocio Metro C e linea treni FL1 a Pigneto ? non se ne parla piu’?..
Non solo FL1, ricordo che passa anche la FL4…
AAA pigneto rfi cercasi.
Caso emblematico del disinteresse sul TPL. Pochi milioni di euro che potrebbero stravolgere positivamente il TPL di una intera citta’. Comitato…nemmeno voi avete notizie?
Che l’assessore Meleo si sia espressa in termini favorevoli e chiari sul proseguimento della metro C lungo il tracciato previsto è cosa buona e confortante.
L’ipotesi Corviale era solo una boutade, una cazzata, che non merita neanche l’onore di una degna sepoltura…..
..cosa proporresti per collegare il quadrante sud-ovest, in particolare la direttrice di via Portuense, alla rete metropolitana? Conosci quella zona? Lo sai cosa significa andare da Corviale /Casetta Mattei/Trullo in centro con i mezzi pubblici di superficie? Tutti bravi a sparare sentenze (pardon, boutade) qui…
La cazzata consiste nello sparare così come capita una proposta senza capo nè coda. Non ho nulla contro Corviale, tutte i quartieri, tutte le direzioni radiali meriterebbero di avere collegamenti veloci e frequenti con il centro così da permettere agli abitanti di potersi muovere senza dover necessariamente ricorrere al mezzo privato che inevitabilmente finisce per intasare le strade. La metro è il mezzo migliore anche se ci vuole molto tempo e denaro per costruirle, e il tempo serve anche a fare un progetto, che non lo cambi all’ultimo solo perchè a qualcuno fa comodo alzare un pò di caciara; tram (ma su corsie proprie se no……); autobus eccetera………
Io non sono un esperto di trasporti e non conosco così bene qualla parte di Roma. Ramificare la linea dell’8 potrebbe essere una idea.
Comunque se pensi che la sparata di Berdini abbia significato qualcosa di positivo per Corviale che ti devo dire, porta la tua gratitudine all’ex assessore, a me è sembrata una cosa detta tanto per dire.
grazie a Dio EX assessore
…già, di una – si spera molto presto – EX Giunta
Indipendentemente dai termini contrattuali e dalla complessa situazione del general contractor, qui bisogna rendersi conto che questi lavori costituiscono assoluta priorità, e quindi vanno iniziati al più presto.
Dichiarano che la volontà c’è?? Bene, stiamo aspettando che traducano le parole in fatti, ed è precisa responsabilità dell’amministrazione dotare i cittadini della struttura. I problemi contrattuali devono risolverli loro, non noi.
Veramente il problema sono proprio i termini contrattuali e, aggiungo io, le modalità scelte finora per la costruzione delle stazioni. Considero una pazzia scavare crateri enormi in pieno strato archeologico. Quando doveva essere aperta S. Giovanni originariamente? Se lo ricorda qualcuno?
Se volete la metro dentro Roma e nell’ansa barocca riapplicate il metodo Roma e limitate le perforazioni alle sole discenderie perché altrimenti al governo del comune ci potrebbe essere pure metroxroma ma i lavori andrebbero avanti per i prossimi 20 anni.
Non ho affatto detto che non ci siano problemi legati ai termini del contratto, al general contractor o, come aggiungi tu, alle modalità per la realizzazione delle stazioni. Ci sono eccome. Osservo, piuttosto, che i cittadini fin qui non hanno nessuno spazio decisionale e, ad oggi come in futuro, si limitano a fare da pantalone per un’opera che, almeno fino a Fori Imperiali, oggi avrebbe dovuto essere abbondantemente inaugurata e in servizio.
Non mi risulta che percorso o modalità di realizzazione siano stati sottoposti a consultazione popolare. I siti ufficiali di metrocspa.it o romametropolitane, salvo smentite clamorose, ci dicono da anni in che modo e con quale percorso prosegurà l’opera: presumo che, facendo la tara sulle dichiarazioni del Berdini di turno e dei mal di pancia grillino/ambientalisti, tutto ciò si possa considerare deciso (almeno sulla carta, per carità).
Per questo dico che quanto ci è stato promesso deve essere realizzato -nel percorso e nei modi che finora ci sono stati comunicati – senza ulteriori ritardi, e questo lo dobbiamo pretendere. Non abbiamo nessuna voce in capitolo sull’esecuzione del contratto, eventuali ennesime varianti, rinegoziazioni o altro.
Dopo aver visto che ritardi e problemi ci sono stati ti fidi dei progetti di questo consorzio?
Nell’articolo lo scrivono: “Ecco, per noi l’unica via percorribile per la stesura di un “buon progetto” è la rescissione dell’attuale contratto”
Già. Resta il problema, come continua l’articolo, che “mancando la volontà politica di compiere questo passo, la possibilità che i buoni propositi si traducano in risultati è messa in serio dubbio.”
Quindi le proposte nostre, per quanto sensate, restano parole al vento, e la nostra fiducia, o sfiducia, nei progetti del consorzio conta assai poco. Un pò di serietà imporrebbe una revisione attendibile e realistica di tutte le tempistiche degli interventi su Metro e nodi di scambio (direttamente da parte dell’assessorato, senza comodi filtri…) dimodochè gli elettori sappiano con chiarezza quali sono gli impegni dell’amministrazione.
E cercare un accordo con MetroC S.p.A. per modificare il contratto?
È una strada percorribile?
Iniziare da zero con una nuova gara porterebbe dei ritardi infiniti.
Forse si può sfruttare la possibilità di rescindere per fissare delle nuove condizione per procedere nella costruzione della linea C.
Se dovessi ragionare “a sensazione” questa non sarebbe una strada impercorribile. Ho l’impressione che l’atteggiamento di Metro C SpA sia cambiato, se non altro osservando la loro strategia comunicativa, per cui, alla fine, chissà…
Certo che queste mie considerazioni sono molto superficiali e basate su quello che vedo in rete e anche sulla carta stampata (pochi giorni fa c’era un’intera pagina dell’edizione romana di Repubblica riempita da Metro C SpA con un’inserzione chiaramente divulgativa sulla linea C). Però alla fine solo chi è nelle “stanze dei bottoni” può avere il polso della situazione. Sarebbe il caso di rigirare la proposta all’assessore Meleo…
In linea di principio io sarei contrario, perché credo che una gara sarebbe una cosa più giusta ed equa, ma considerato chi amministra la città e quindi avrebbe la responsabilità dell’esito della gara, cioè una amministrazione che sta facendo i favori a tutte le mafie che comandano questa città dal commercio ambulante dei Tredicine alla lobby dei tassinari, dico – e lo dico a malincuore – ben venga che sia ancora il Consorzio a continuare quest’opera, purché lo si faccia con le nuove regole sugli appalti