Raggi resuscita la Tva. Ma così rischia di uccidere la linea C
L’amministrazione Raggi ha tirato fuori dal cilindro, in queste ore, un affascinante progetto di cui non si parlava più dai tempi della giunta Rutelli, la Tva, la linea tranviaria Termini-Vaticano-Aurelio. A rilanciarlo è stato il presidente della commissione Mobilità, Enrico Stèfano. A noi di MetroxRoma quando si parla di nuove linee su ferro a Roma va sempre bene. Ed anche la Tva non ci dispiace per niente, a patto, però, che non si uccida ancora in culla la tratta T2 della linea C, il cui percorso si sovrappone perfettamente a quello della Tva. E purtroppo temiamo che questa sia proprio l’intenzione dei 5 stelle. Ma andiamo con ordine.
Partiamo dal progetto. Il percorso della Tva, salvo qualche modifica, è già noto da molto tempo. Il nuovo tram dovrebbe partire da piazza Giureconsulti, all’Aurelio, ed arrivare alla stazione Termini passando per lo più su un percorso protetto e su corsie preferenziali già esistenti, quelle di via Gregorio VII, via di Porta Cavalleggeri, ponte Principe Amedeo, corso Vittorio e via Nazionale. Tra i problemi da risolvere uno spicca gli occhi: il collo di bottiglia di via del Gesù dove due tram rischiano quasi di non passare e soprattutto di causare la paralisi del’intera città, con totale blocco del traffico privato, in caso di blocco di un mezzo proprio in quel punto. Secondo il vecchio progetto, infatti, la Tva avrebbe portato alla pedonalizzazione di via del Gesù con lo spostamento di tutto il traffico privato in via delle Botteghe oscure. Che invece oggi è parzialmente occupata dalla linea 8. Insomma un bel nodo da sciogliere. Una soluzione potrebbe essere quella di procedere per step, magari attestando il capolinea provvisorio a piazza Venezia, usando gli stessi stalli della linea 8. Se invece tutto fila liscio parliamo di un tram che potrebbe collegare in 15 minuti la zona di piazza Irnerio alla stazione centrale della Capitale. Quasi meglio di una metropolitana.
C’è però un incubo che si cela dietro questo progetto. La realizzazione della Tva per i grillini rappresenta la morte della tratta T2 della linea C così come la conosciamo. E più che un sospetto è una certezza. Perché lo ha quasi ammesso lo stesso Stèfano. “Quello della Tva- ha detto proprio oggi- è un progetto a cui stiamo lavorando. Servirà ad alleggerire il passaggio di autobus che su corso Vittorio è davvero notevole e ci consentirà di avere un nodo di scambio con la linea C a piazza Venezia”. Parole testuali, che per lo meno fanno capire chiaramente che anche i 5 stelle sono arrivati alla conclusone che la linea C non può non arrivare alemno a piazza Venezia. Con buona pace di chi ancora si illude di poter fermare l’opera a San Giovanni. Parole testuali, dicevamo, a cui, però, è seguito questo scambio: “Quindi l’idea è quella di connettere tram e linea C a piazza Venezia qualora decideste di non farla proseguire su corso Vittorio?”. Risposta: “Si, esattamente”.
Non c’è stato tempo di approfondire con Stèfano cosa pensano i 5 stelle del proseguio della linea C dopo Venezia. Se intendono, in altre parole, fermarla lì, o se pensano ad un percorso alternativo che non passi sotto corso Vittorio. Vedremo. Il giudizio sul rilancio della linea Tva, per la quale comunque ancora non ci sono risorse disponibili, resta quindi sospeso in attesa di capire cosa succederà alla terza linea romana dopo piazza Venezia. Se prevarrà l’idea di lasciare linea C e tram Tva sul percorso di corso Vittorio l’intera ansa barocca potrebbe essere pedonalizzata senza sforzo. Un sogno per tutti noi. Se la tratta T2 sarà soppressa sarà invece una tragedia per l’intero sistema trasportistico romano, con relativo ed inevitabile collasso della linea A per il sovraccarico di utenti a San Giovanni e l’impossibilità di usare mezzi alternativi per la soppressione della stazione Ottaviano della linea C che fa parte, appunto, della tratta T2.
Ps: tra gli altri progetti accennati oggi da Stèfano, oltre alle ipotesi tram sulla Togliatti e sulla Marconi emersi nelle settimane scorse, c’è stato anche quello relativo alla biforcazione del 19 da piazza del Verano alla stazione Tiburtina.
È stata annunciata una imminente memoria di giunta su progetti per rafforzamento bus e nuove linee tram.
Aspettando il documento, mi piacerebbe vedere un piano definitivo a medio e lungo termine per i tram incentrato sulle consolari e sulle grandi arterie non servite da ferro, con linee del tipo:
1. Cornelia – via Aurelia -Gregorio VII – Corso Vittorio – piazza Venezia – via Nazionale – Piazza dei Cinquecento (progetto TVA)
2. Attuale linea 2
3. Attuale linea 3
4. Ponte Mammolo – via Tiburtina – via Catania – piazza Indipendenza – piazza dei Cinquecento
5. Attuale linea 5
6. Ripristino tram attuale bus 85, con percorso Arco Travertino – via Tuscolana – via Taranto – Via Labicana – Fori Imperiali – via del Corso oppure deviata su via Cavour – Piazza Cinquecento
7. Stazione Trastevere – viale Marconi – piazzale Caravaggio
8. Attuale linea 8
9. Attuale linea 19
10. Stazione Nomentana – via Nomentana – piazza Indipendenza – piazza dei Cinquecento
11. Stazione Ostiense – Cristoforo Colombo – Tor Marancia – Eur
Metrotramvia Termini-Casilina-Tor Vergata FS (già Roma Giardinetti)
Metrotramvia Saxa Rubra-Togliatti-Subaugusta-Eur
Metrotramvia Eur-Viale Newton-Colli Portuensi
È una visione di lungo periodo, ad integrazione dello sviluppo della rete metropolitana e ferroviaria e finalizzata soprattutto a permettere la pedonalizzazione del centro e rendere sostenibile il trasporto di superficie, fornendo uno sviluppo già a 5-6 anni che le metro future per tempi di approvazione e realizzazione non potranno fornire.
Gli inglesi dicono: “Rome wasn’t built in a Day”. Mai si inizia, però…
E le nuove metro? Sono molto più importanti.
Sono importanti i tram come le metro: dove non possono arrivare le metro (o non ha senso che ci arrivino per carichi insufficienti) è bene che ci arrivino i tram il prima possibile.
Troppi capolinea a Termini. Alcune linee andrebbero unite tra loro in modo che diventino diametrali.
Vero. Ad esempio linea Nomentana e TVA potrebbero essere integrate passando da Piazza Esedra. Vero pure che servendo Termini servi pure pendolari e aree servite da metro A e B, ottieni maggiore effetto rete e scarichi il trasporto di superficie da alcuni bus sempre affollatissimi e soggetti a forte usura per i grandi carichi e per sampietrini e strade messe male, come in area Termini.
Va bene che transitino per Termini, ma non che vi facciano capolinea, così raccolgono i pendolari e al contempo diventano diametrali.
Riguardo alla Metrotranvia Eur-Isacco Newton-Colli Portuensi, da Viale dei Colli Portuensi la farei proseguire su Via Leone XIII, fino a Piazza Pio XI, intersecando la TVA. Inoltre o la TVA o la stessa Metrotranvia Eur-Pio XI dovrebbe proseguire fino alla Stazione FS Roma Aurelia.
La metrotranvia Termini-Tor Vergata la farei transitare in prossimità del Policlinico, dell’area commerciale e dell’Università di Tor Vergata, e da qui la prolungherei fino ad Anagnina
Sul collegamento tra Tor Vergata e Anagnina esiste un progetto di metro leggera, come prolungamento della metro A passando per Romanina. Venne chiamata metro delle Torri ai tempi di Tocci, prevedendo un prolungamento a corprire tutta Tor Bella Monaca e Torre Angela. Progetto che dovrebbe essere nuovamente tirato fuori dai cassetti, visto che sarebbe in buora parte overground e a servizio di aree che hanno un disperato bisogno di connessione alla città.
Walter Tocci: l’ultimo amministratore ad avere avuto a Roma una visione d’insieme del trasporto pubblico!
Cambiando discorso qualche cosa si muove per la Stazione Pigneto.
http://www.dire.it/05-10-2016/79824-roma-partono-novembre-lavori-al-pigneto-lo-scambio-fl1-metro-c/
Io però ricordavo che era stata finaziata anche il secondo lotto.
e la stazione valle giulia della roma nord?
Ma con l’infrastruttura e il materiale rotabile al collasso e una capitale in default politico finanziario ancora credete alle favole di Valle Giulia e del Pigneto ?
http://tramromagiardinetti.blogspot.it/2016/09/roma-civita-castellana-viterbo-da-oggi.html
Io capisco che da mesi non fa altro che spargere ottimismo ( mi ricordo ancora la fantasiosa ipotesi sulle fermate San Giovanni e Ipponio e tutti i commenti sulla C ) ma
Perché Pigneto è un na favola? Lo era anche Ponte di Nona giusto?
Io ci credo alla favola del Pigneto e alla C che arriva al Colosseo o che funziona in modo automatico senza scontri tra treni spaventosi come da lei pronosticato ( in 2 anni almeno non è successo) .
Non so se è più demolarizzante la situazione del TPL o le sue ottimistiche previsioni.
Per Giuseppe P.: io sarò pure pessimista per natura ma intanto prima di parlare di una fermata della Nord in corrispondenza di Piazza Don Minzoni, peraltro tutta da progettare e finanziare, non sarebbe il caso di portare a compimento i lavori del nodo Flaminio, quest’ultimo certamente ben più importante ai fini del flussi di traffico dell’intera tratta, visto e considerato che le opere infrastrutturali languono da anni ?? Riguardo al nodo Pigneto l’agenzia di stampa allegata al Tuo intervento testualmente riporta: “Questo primo lotto di lavori partirà con un finanziamento di Rfi di 22 milioni, ma ne mancano ancora 12 a carico del Comune la cui assenza comunque non comporta problemi sugli interventi fondamentali del progetto, hanno spiegato i tecnici”. Ammesso e non concesso che i tecnici abbiano voce in capitolo riguardo l’attuale situazione pre-fallimentare delle disastrate finanze capitoline e la formulazione di un concreto piano di rientro della pregressa esposizione economica, ma mi dici quale istituto di credito sarà così folle da concedere nuova finanza a un debitore moroso come il Comune di Roma e le sue partecipate ?? Entro la metà di ottobre quelle che partiranno invece saranno tante belle lettere di costituzione in mora propedeutiche, decorsi i canonici quindici giorni di rito, all’avvio delle procedure esecutive in danno del debitore moroso. Altro che nuove infrastrutture, hanno voluto la decrescita felice in versione web, eccoli accontentati.
A complemento di quanto sopra allego un’agenzia di stampa riguardante la metro C; se si continua con questi approcci in puro stile “ingegneria creativa” per tentare di risolvere le gravi criticità e carenze progettuali che affliggono la circolabilità dei convogli, l’USTIF si vedrà costretto a disporre il fermo dell’intera linea; e qui non è questione di essere pessimisti ma semplicemente di andarsi a leggere le normative che disciplinano l’esercizio di siffatte tipologie infrastrutturali.
http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2016/10/05/blitz-metro-dell-assessore-meleo-inaccettabile-consumo-precoce-delle-ruote_854gSgp1ozrRDBk1X90azO.html
Ecco che fine faranno i 12 milioni di euro necessari al completamento della prima tranche di lavori del nodo Pigneto; evidentemente le istanze di mobilità dell’utenza che insiste lungo la collettrice Casilina sono ritenute dall’attuale amministrazione comunale meno rilevanti delle necessità del popolo rom:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/roma-bancarotta-regala-12-milioni-ai-rom-1314934.html
I 12 milioni riguardano il completamento della copertura del vallo e la sistemazione delle zone adiacenti.
I lavori invece finanziati da RFI sono auto consistenti e posso mandare in esercizio la stazione Pigneto con una parziale copertura.
Io non sono preoccupato per i 12 milioni da trovare ma più dal contributo (negativo) del M5S che vogliono “ridiscutere il progetto” e magari eliminare i 5 ponti (certo meglio lasciare l’unico storico ponte) allungando i tempi di inizio lavori.
Ma quante volte bisogna discutere a Roma sullo stesso argomento.
E poi chi sono questi cittadini del quartiere da cui dipende lo svolgimento dell’opera ? un pugno di cittadini come quelli che hanno bloccato la stazione di Vigna Clara ?
Se c’è una votazione voglio partecipare anche io che non sono del quartiere ma sono impattato dall’opera.
http://pigneto.romatoday.it/pigneto/stazione-pigneto-lavori-commissione-mobilita.html
I capisco che il M5S voglia far suo il lavoro svolto da altri però dovrebbero concentrarsi su uno loro nuovo progetto e non affossare quelli già discussi e finanziati.
Sulla C il problema è cosa nota e si è presentato anche sulla M5 dopo solo” pochi mesi” della messa in esercizio.
A Milano il problema è stato denunciato e affrontato senza tante speculazioni giornalistiche.
A Roma invece come al solito si grida allo scandalo e giù centinaia di unitili articoli tanto che anche l’Ing. Spinosa a voluto dare un suo (valido) contributo.
https://cityrailways.com/articoli/problemi-adolescianziali-delle-metropolitane-automatiche-29295/
Mi dispiace per Lei ma nessuno bloccherà la C sopratutto l’USTIF che secondi i suoi contributi degli ultimi 2 anni avrebbe già dovuto bloccare la C una decina di volte (ad ogni suo falso allarme).
E si ricordi prima o poi arriverà il (brutto per Lei) giorno in cui aprirà anche San Giovanni: si rassegni.
Anch’io ho letto l’esauriente articolo dell’Ing. Spinosa riguardo le problematiche che affliggono le metro driveless e che condivido, ma occorre sottolineare che le criticità che interessano i convogli della metro C, e non solo quelli, sono anche frutto di fenomeni degenerativi legati ai pessimi standard manutentivi praticati dalla locale azienda di trasporto pubblico, aggravatisi per effetto della condizione di default che impedisce non solo l’acquisto di adeguate scorte di magazzino e materiali di consumo ma anche di intervenire sulle cause all’origine del problema. Non dimentichiamoci inoltre del ruolo certamente non marginale che nella capitale giocano risorse umane di scarsa qualità estremamente sindacalizzate e politicizzate, oltre a un organigramma vistosamente sbilanciato verso le funzioni apicali a scapito dei quadri direttivi e del personale operativo di primo livello. A Milano avranno anche avuto analoghe problematiche sulla linea 5 ma le similitudini finiscono qui e comunque si tratta pur sempre di criticità in via di risoluzione; questo perché, a differenza di quella romana, quella è un’azienda economicamente sana che dispone di un bagaglio di conoscenze e di risorse operative tali in grado di far fronte tempestivamente e adeguatamente alle specificità imposte dall’esercizio. Le problematiche della metro C sono inoltre aggravate dall’errata progettazione del tornio presso le officine di Graniti; qui altro che robot intelligenti, se il problema sta nel tornio che non riesce a lavorare l’intera superficie di rotolamento della ruota che facciamo, lasciamo andare in malora le vetture (che sembra abbiano peraltro già subito danni alla struttura) o, nelle more di interventi di maggior portata (e costo) sul macchinario incriminato, proviamo magari a delegare tali lavorazioni alle officine di Magliana previo smontaggio dei carrelli ??
Due puntualizzazioni:
1) se Pigneto seguirà il cronoprogramma di Vigna Clara (pronta oramai da ventisei anni) ho l’impressione che stante la complessità dell’opera, da realizzarsi in costanza di esercizio, forse ne riparleremo fra una trentina di anni;
2) il giorno, peraltro al momento di datazione ancora incerta, in cui la C verrà prolungata al nodo San Giovanni non sarà certamente una data infausta per il sottoscritto, che anzi ne auspica il completamento almeno sino a Colosseo così da sgravare il nodo di Termini, ma certamente non sarà particolarmente apprezzato dai passeggeri della metro A destinata a sovraccaricarsi oltremisura e per una durata temporale assolutamente non prevedibile per effetto di quei nuovi consistenti flussi.
Ponte di Nona è stata fatta rispettando i tempi da quando è iniziato il cantiere (Per anni è stato bloccato da contenziosi)
L’ultima ristrutturazione di Vigna Clara è stata conclusa credo con 1-2 mesi di ritardo (sempre rispetto alla data di inizio lavori); non è funzionante grazie a dei bravi cittadini che hanno comprato casa vicino la stazione pensando che a Roma mai e poi mai la tratta sarebbe stata messa in produzione.
“il sacrificio di molti per il bene di pochi”.
Se i lavori non verranno bloccati dal M5S e inizieranno a Novembre sono ottimista che finiranno per il 2018.
I ritardi sono sempre nel finanziamento e nella progettazione/fattibilità iniziale.
Superate queste fasi, che durano anni, ed assegnati i lavori per adesso i tempi sono stati rispettati.
Qualcuno aveva postato la documentazione della gara dove era riportato tutto il cronoprogramma in modo dettagliato quindi non credo che per RFI sia difficile eseguire questo lavoro.
Chi ha progettato il Tornio !?
forse chi ha fornito i treni !?
Come fa la C ha caricare la A se da 2 anni voi detrattori dite che non serve a niente e che portava più persone il trenino !? è difficile stare dietro ai vostri cambi di umori.
Che facciamo se carica la A la blocchiamo !? tranquillo sarà già chiusa prima di arrivare a San Giovanni.
Arrivare fino al Colosseo sgraverà Termini solo in parte perché la C avrà ancora un carico non paragonabile a linea A e B.
La stazione del Pigneto permetterebbe uno scambio con la B tramite la FL1/FL3 e le stazioni Ostiense e Tiburtina per questo doveva essere pronta prima di San Giovanni.
Se un giorno la C arriverà ad Ottaviano allora si che scaricherebbe Termini visto che chi arriva dalla B e prosegue per l’EUR scambierebbe al Colosseo alleggerendo A e Termini.
Arnaldo, l’opera ad oggi cantierabile è finanziata da RFI, e i lavori partiranno a breve. Già troppo lungo è stato il ritardo, i lavori sono stati aggiudicati, e non vedo quale sarebbe l’interesse di RFI a non dare esecuzione. Sulla possibile interferenza con l’esercizio, è stata costruita la nuova Tiburtina con i treni in movimento!
Come te sono invece un po’ scettico in termini di tempi ma solo per il completamento dell’intervento – ovvero stazione anche per le ferrovie dirette a Casilina, tombamento e riqualificazione dell’area Casilina Vecchia – che necessita del finanziamento del Comune. RFI su questo, se ho capito bene, pretende garanzie in tempi rapidi. Per il Comune il problema puo essere finanziario, non credo di volontà politica dell’Amministrazione 5 Stelle che ha invece sempre inserito il potenziamento della rete ferroviaria tra i driver di un rilancio della mobilità sostenibile a breve e medio termine, con preferenza rispetto ad esempio a metro C nelle loro proposte programmatiche. Se c’è un problema finanziario intervengano Stato o Regione con Fondi strutturali europei (il Por Lazio 2014-2020 prevede interventi di tale tipo). Su questo sarebbe utile una mobilitazione di comitati vari, compreso il presente visto che l’opera può essere considerata accessoria alla metro C.
Mi piace molto pocoinvece l’atteggiamento dei presunti Comitati di quartiere, ieri contro l’opera perché comporterebbe lo smantellamento del ponticello storico, e che oggi chiedono partecipazione. Partecipazione in cosa? Con quale obiettivo? Esiste un progetto che contempla aree verdi e rigenerazione urbana, che altro si chiede? Perché? E cosa comporterebbe per i lavori? Una concezione scellerata della partecipazione cittadina.
Si inizino i lavori a novembre, e poi avanti anche con Zama.
Piero spero tanto di non sbagliarmi riguardo la realizzazione di Pigneto, almeno per la parte che interessa lo scambio fra metro C e linee regionali FL1 e 3, ma quando su Skyscrapercity ho avuto l’opportunità di visualizzare in dettaglio le varie fasi di cantierizzazione dell’opera mi sono reso conto che non si tratta di una semplice copertura del vallone ferroviario ma di qualcosa di molto più complesso, cosa di cui peraltro non ho mai dubitato, stante la necessità di operare in costanza di esercizio in aree fortemente urbanizzate e in presenza di franchi estremamente ridotti. Succintamente il programma dei lavori prevede nell’immediato la demolizione della cabina lato Via Casilina con contestuale verticalizzazione della parete di contenimento della trincea ferroviaria lato centro città, così da poter disporre dello spazio sufficiente a ospitare le nuove banchine di fermata; si procede quindi con la creazione di una variante provvisoria a servizio delle FL1 e 3 sul sedime dell’attuale raccordo merci Tiburtina – Casilina con contestuale eliminazione dell’esistente bivio in direzione Casilina – Tuscolana; è previsto che i convogli delle FL1 e 3 da / per Tiburtina siano provvisoriamente instradati sulla coppia di binari lato Casalbertone, quella per intenderci diretta a Smistamento transitante per Val D’Ala. Una volta liberato il sedime attualmente percorso da FL1 e 3 si procede con lo scavo di una porzione della galleria pedonale di collegamento con la fermata della metro C, con la realizzazione dell’impalcato di copertura della coppia di binari interessata dalla fermata (non è prevista alcuna struttura scatolare per la parallela coppia di binari del raccordo merci) e con la traslazione del sedime ferroviario per consentire la successiva realizzazione della banchina di fermata a servizio dei convogli diretti a Tuscolana. Mediante la creazione di due flessi, rispettivamente in entrata e in uscita dalla nuova fermata Pigneto, si ripristina la circolazione su corretto tracciato dei convogli delle FL1 e 3 e si procede quindi con lo scavo della rimanente sezione di galleria pedonale di collegamento con la fermata metro C sotto il raccordo merci. In ultimo si procede con le sistemazioni superficiali dell’area con la realizzazione al centro della Circonvallazione Casilina, in particolare sulla copertura di nuova realizzazione compresa fra l’attuale ponte pedonale del Pigneto e Via Casilina immediatamente a ridosso dell’imbocco del tunnel per Tuscolana, di idonee aree verdi. Dai documenti da me visionati non sembrano essere previsti particolari interventi riguardo la viabilità privata lungo Circonvallazione Casilina. Per consentire l’esecuzione delle deviazioni interessanti la coppia di binari percorsa dalle FL1 e 3 sono previsti diversi fermi del servizio ferroviario, essenzialmente concentrati nei week end estivi. Durata presunta dei lavori (tenuto conto della complessità dell’opera, delle palesi difficoltà da parte dell’attuale amministrazione comunale a reperire in bilancio la propria quota parte di dodici milioni di euro, del possibile rischio di ricorsi da parte dei nimby per la salvaguardia dell’attuale collegamento pedonale e di altre possibili millantate testimonianze del passato operaio del quartiere, del fatto che ad oggi non risulta effettivamente avviato alcun cantiere) ???
Nell’articolo di Romatoday il presidente del mio municipio chiede se è possibile risparmiare sui 5 ponti peccato che questi fanno parte dei 22 milioni già finanziati da tempo dalle RFI e sopratutto sono assolutamente necessari finché non si farà il tombamento totale con parte dei 12 milioni mancanti.
Mi sembra quindi la solita scusa per salvaguardare un ponticello che non ha più senso di esistere.
Anche io ho visto il progetto ed è auto consistente quindi il non reperire i 12 milioni non bloccherà l’opera .
Il progetto non è per niente complicato ed è stato in ogni fase già stabilito inclusi i vari fermi.
La ditta incaricata da giugno ha eseguito i sondaggi e implementato il progetto esecutivo.
Quindi i lavori sono iniziati.
Il Comitato aveva fatto un articolo su altri soldi trovati nel’intesa Stato – Regione , (trai quali i 180 per la Roma Lido) in cui sembrava ci fosserò altri 39 milioni per la seconda fase del pigneto.
http://www.metroxroma.it/2016/05/intesa-stato-regione-vecchi-e-nuovi-soldi-i-nostri-giudizi/
Io avevo espresso dei dubbi che fossero 39 milioni “nuovi” e non i vecchi gia conteggiati.
Riporto sotto la risposta del Comitato
——————————————————————————————————————————————————————————————-
MetroXRoma scrive:
26 MAGGIO 2016 ALLE 17:28
PIGNETO
Ammetto che la sicurezza che si tratti di 39 milioni “diversi” non ce l’abbiamo. Però dall’analisi che abbiamo fatto sembrerebbe così.
Come hai giustamente notato RFI aveva stanziato 22 milioni per il I lotto, quello oggi appaltato. Questi 22 venivano dal Contratto di Programma MIT-RFI 2012-2016 (pag. 37 tavole di sintesi).
Proprio un mese fa è stato siglato l’aggiornamento 2015 a quel Contratto di Programma (pag. 25 tavole di sintesi) che prevede 17 milioni in più per Pigneto…. siamo quindi a 39.
Siccome qui si parla di 39 milioni in aggiunta ai 39 già stanziati da RFI il conto totale dovrebbe tornare. Effettivamente sembra troppo bello per essere vero ma magari lo è ;P
——————————————————————————————————————————————————————————————-
Mi domando: che fine hanno fatto i 17 milioni in più? ed alla fine esistono veramente i 39 milioni per completare il progetto nelle sue 2 fasi !?
Forzaferrarileo scrive:
2 OTTOBRE 2016 ALLE 21:51
(AL SOLITO LE OSSERVAZIONI IN MAIUSCOLO)
come già scritto nell’altra risposta : “Purtroppo il tracciato delle gallerie si progetta a seconda del terreno” ( dal punto di vista geotecnico , archeologico , altimetrico e planimetrico )
NON PURTROPPO MA LOGICAMENTE. CMQ. NON TUTTI INSIEME, ANCHE PERCHE’ LA GALLERIA DOVREBBE UNIRE DUE STAZIONI, QUINDI HA VINCOLI BEN PRECISI, TRANNE CHE NELLA C: DA GIARDINETTI A PARCO DI CENTOCELLE LA VIA CASILINA HA POCHE CURVE ED A LARGHISSIMO RAGGIO; LA METRO E’ UN SERPENTONE DI CURVE E CONTROCURVE ALCUNE SENZA NEANCHE IL NECESSARIO RACCORDO PARABOLICO.
sul fatto che risolva i problemi archeologici direi di no. I resti si trovano mediamente dei primi 15 metri , e se costruiscono una stazione con il classico scatolare comunque lo strato archeologico lo devono attraversare.
PRECISATO COME DAI PDF.CITATI CHE SAREMMO A 10-12 M., LE STAZIONI SONO MURATE O HANNO SCALE FISSE E MOBILI, MEZZANINI ED ASCENSORI, OLTRE ALLO SPRECO DI SOLDI PER FARAONICI SPAZI VUOTI?
(proseguo in minuscolo) Il senso, ben compreso da Arnaldo, non è solo di risparmio energetico, ma di tempo e soldi (sondaggi, di dubbia utilità, visto la loro limitata ampiezza; modifiche ai progetti e conseguenti levitazione dei costi, ruberie a parte; tempi di uso moltiplicati per sempre: in alcune stazioni della C occorrono anche 3-5 minuti per entrare / uscire).
Una stazione superficiale non incontra “ruderi”; questi eventualmente sarebbero intercettati dalle talpe nella fase di discesa / risalita con “danno” contenuto.
Credo che molto dipenda dal disastro sulla via Tuscolana quando negli anni ’70 rimase bloccata per anni per la costruzione della linea A e da una sorta di ritorsione dei vari sovraintendenti al “macinamento” dei reperti presso il Colosseo durante la costruzione della Ferrovia Termini-E42 (attuale linea B) per ordini “superiori” causa necessità temporali e di parata.
Quindi se tutto in superficie non va, anche tutto in “miniera” presenta molte controindicazioni: un mix.potrebbe essere ottimale.
Un’ottimo compromesso per essenzializzare gli scavi superficiali in corrispondenza di fermate profonde in ambito urbano è rappresentato da Triangeln, la fermata a servizio del business district di Malmö collocata lungo il Malmo Citytunnel, il collegamento metroferroviario a servizio della regione transnazionale dell’Øresund compresa fra København e Malmö connessa dall’Øresund Bridge e popolata da circa 3 min di abitanti. Come si può vedere dai video l’impatto superficiale è estremamente minimizzato, limitandosi al solo pozzo delle discenderie non essendo previsto alcun mezzanino di stazione.
https://www.youtube.com/watch?v=QYE7kbV39og
https://www.youtube.com/watch?v=ygmHQabsb3s
Un’ottimo compromesso per essenzializzare gli scavi superficiali in corrispondenza di fermate profonde in ambito urbano è rappresentato da Triangeln, la fermata a servizio del business district di Malmö collocata lungo il Malmo Citytunnel, il collegamento metroferroviario a servizio della regione transnazionale dell’Øresund compresa fra København e Malmö connessa dall’Øresund Bridge e popolata da circa 3 min di abitanti. Come si può vedere dal video l’impatto superficiale è estremamente minimizzato, limitandosi al solo pozzo delle discenderie non essendo previsto alcun mezzanino di stazione.
https://www.youtube.com/watch?v=QYE7kbV39og
una cosa molto simile al “metodo roma” inzialmente pensato per le fermate nel centro storico.
Banchine incluse nella galleria , e con scavi limitati alle discenderie , ad un pozzo multifunzione ( per i vari impianti di stazione ) , e un atrio subito sotto il livello stradale.
la fregatura è che aumentando il raggio delle tbm , aumentano di conseguenza i cedimenti differenziali indotti , che in alcuni casi , possono creare problemi ad edifici già precari , se non vengono effettuati interventi di consolidamento ( e qui parte la battaglia politica sui cantieri invadenti etc. etc. )
sinceramente anche se il tracciato è tortuoso da giardinetti a pdc è tortuoso , non lo metto in dubbio ( come la successiva tratta fino a lodi ) , semplicemente perchè non ha causato problemi , o se ne ha causati , in modo poco esteso da non richiedere interventi sugli edifici.
Il tempo di uscita lo trovo l’ultimo dei problemi , dato che nelle stazioni nuove si hanno sia scale mobili , sia gli ascensori , per fare meno scale possibili ( anche 0 volendo )
Dopo PdCentocelle si attraversano zone densamente edificate (tranne da Gardenie a Malatesta, quasi tutti prati), ma ai lati della Via Casilina la densità abitativa non mi sembracosì elevata, tale da giustificare consumi abnormi di rotaie e bordini.
Da Travertino a P.Vittorio la A non è tortuosa.
Per le uscire / entrate è il TEMPO che conta (oltre ai costi, all’energia ed alla manutenzione). Per percorsi di poche fermate, considerata la frequenza, alla fine si preferisce l’auto privata.
Le rotaie e bordini si consumano sui deviatoi di malatesta e Alessandrino, e sull’anello di inversione nel deposito( come indicato da atac stessa)
Il resto del tracciato è ok.
Molte grazie, Arnaldo.
Interessantissima serie di informazioni, della serie non si finisce mai di imparare.
Gli anni 50/60 hanno visto l’Italia primeggiare in tanti settori: chimica (Natta), energia (Mattei, Ippolito), automobili (la Fiat con Valletta divenne il primo produttore in Europa, mentre la VW si avviava al fallimento).
Un cupio dissolvi da psicanalisti, storici ed economisti potendo solo registrare il disastro.
Cordiali saluti, Arnaldo
Leonardo scrive:
2 OTTOBRE 2016 ALLE 00:53
Se per contropendenza intendi quella in curva ( pendenza esterna rispetto alla curva) non vedo come possa ridurre i consumi( tra le altre cose si andrebbe a consumare molto velocemente le sale montate e i binari)
Questa si chiama sopraelevazione, delle rotaia esterna, meglio precisare, per compensare la forza centrifuga.
Col gergo contropendenza intendevo i progetti di decenni or sono per favorire l’accelerazione (binari con accentuata livelletta in discesa dopo le stazioni) e la decelerazione.
Mi spiego meglio per chi è poco tecnico.
Poste le stazioni immediatamente sotto il piano stradale, costruite magari col metodo Milano, i binari in piano in corrispondenza delle banchine, scendono (nel caso di Roma sotto i 18 metri del sottostrato archeologico), proseguono in piano per poi risalire verso la prossima stazione.
Era una proposta di decenni or sono e visti i problemi di Roma, avrebbe risolto, almeno in parte la complessità archeologica.
Non è possibile spiegare problemi complessi in poche parole, quindi chi ignora tante cose, è bene che prima di partire lancia in resta, si informi.
Concordo con Renato riguardo l’utilità delle fermate realizzate a una quota superiore rispetto a quella delle gallerie di corsa, una prassi correntemente utilizzata presso le principali reti metroferroviarie mondiali anche in presenza di soglie archeologiche relativamente superficiali come nel casi delle linee 2 e 3 di Athina. Le rilevanti livellette poste rispettivamente all’ingresso e in uscita dall’area di fermata contribuiscono inoltre significativamente ad un efficientamento energetico dell’infrastruttura; il problema è che nella capitale italiana ragionamenti tecnici di tale natura sono semplicemente impensabili stante la pochezza progettuale delle opere sin qui realizzate; basti pensare che il deposito della metro A di Osteria del Curato fu inizialmente progettato e realizzato senza prevedere le vie di corsa ferroviarie, come se avesse dovuto ospitare al suo interno autobus invece dei treni.
Grazie Arnaldo!
Aggiungo 2 note in merito alle pessime progettazioni, imposte, però:
1 – la A già da Subaugusta poteva uscire in superficie, essendo la zona (anni 70) poco abusivamente urbanizzata ed il GRA a livello superiore; invece il deposito è in cima alla collina ed Anagnina due livelli sotto!!! Della serie abbiamo soldi da buttare……
2 – i dati di progetto delle rotonde di Tor Vergata, strette nonostante gli spazi ancora liberi ed in contropendenza, sono stati imposti al progettista, che diversamente sarebbe stato licenziato (parole sue).
Aggiungo che il piano di ammodernamento delle Vicinali redatto nella seconda metà degli anni ’50 prevedeva una tratta in sotterranea da Termini (la stazione di testa ubicata in corrispondenza dell’incrocio fra le vie Giolitti e Gioberti) al cavalcavia di Piazza del Pigneto mantenendo sempre lo scartamento ridotto; da qui sino a Torre Maura la linea si sarebbe posizionata in trincea al centro della nuova Via Casilina, prevista a due carreggiate a doppia corsia per ciascun senso di marcia destinate al traffico veicolare e opportunamente separate dal sedime ferroviario, gli incroci previsti a livelli sfalsati per evitare inopportune interferenza fra i convogli della Stefer e il traffico privato. D’altro canto la soluzione in trincea non è così arcaica come a qualcuno possa sembrare, considerato che a Palermo la nuova fermata di Tommaso Natale del passante ferroviario urbano è stata realizzata secondo tale metodologia costruttiva. Sempre riguardo al passante di Palermo, che, ricordiamolo, è a tutti gli effetti una metropolitana urbana con almeno dodici fermate sotterranee posizionate anche a elevata profondità, in alcuni punti specifici del tracciato i tunnel di nuova realizzazione sono ispirati al concetto espresso da Renato, con accentuate livellette posizionate prima e dopo la relativa fermata; emblematica al riguardo la rampa che da Palazzo Reale Orleans scende con una pendenza estremamente accentuata in direzione Imera Giustizia, già totalmente armata e attrezzata, ben visibile dalla banchina di Orleans.
Magari, sarebbe stato fantastico. Il Prenestino-Labicano avrebbe avuto la sua metropolitana con 60 anni di anticipo.
Allora i lavori di infrastrutture si potevano fare, non c’erano i veti di oggi.
Purtroppo tutto fu buttato nel cestino già nel 1962, quando nel P.R.G. non c’era più purtroppo traccia di questa soluzione.
Per GoldenGoose: il PRG del ’62 prevedeva in origine una diramazione della linea A a servizio della collettrice Casilina che si sarebbe distaccata dal tronco principale all’altezza di Via delle Cave per poi collegarsi alla tratta in galleria realizzata sul finire degli anni ’40 quale nuova penetrazione urbana delle Vicinali, quella successivamente adibita a fungaia che termina di fronte all’attuale fermata Parco di Centocelle della metro C. Ma per quanto mi è dato di sapere la realizzazione di tale diramazione non escludeva a priori l’ammodernamento delle Vicinali secondo il progetto da me citato, anche perché la Roma Fiuggi Alatri era all’epoca una ferrovia in concessione in affidamento alla STEFER e, al pari della Lido e della SRFN, godeva di un trattamento normativo specificatamente regolato dalla legge n. 1221 del 2 agosto 1952 – Provvedimenti per l’esercizio ed il potenziamento di ferrovie e di altre linee di trasporto in regime di concessione. Che il progetto di ammodernamento della tratta urbana non si fosse arenato nelle secche della burocrazia ministeriale lo dimostra anche il fatto che nella prima metà degli anni ’70 fra l’incrocio Togliatti – Casilina e Piazza Sor Capanna, in particolare sul lato destro in uscita dalla capitale e in affiancamento a Via Aufidio Camusa, furono espropriati i terreni necessari all’adeguamento infrastrutturale della consolare e della ferrovia.
come già scritto nell’altra risposta : “Purtroppo il tracciato delle gallerie si progetta a seconda del terreno” ( dal punto di vista geotecnico , archeologico , altimetrico e planimetrico )
sul fatto che risolva i problemi archeologici direi di no. I resti si trovano mediamente dei primi 15 metri , e se costruiscono una stazione con il classico scatolare comunque lo strato archeologico lo devono attraversare.
Le contropendenze sono ben applicabili in città piatte , altrimenti , come succede a roma , le applichi più o meno su 1/3 delle fermate
Comunque la MD e la MC dove possibile le contropendenze le hanno
Tipo nel progetto della T3 si vede bene quella della stazione fori imperiali , e come non sia applicabile ad amba aradam : http://www.metrocspa.it/upload/3042013130205LaTrattaT3.pdf
Idem per la Metro D , da pagina 20 a pag 27 : https://app.box.com/s/5zffiqjt43g7wapxl0mab1qohhxvl49w
Inoltre per ridurre i consumi in accelerazione , ormai si può ridurre semplicemente la potenza fornita ai motori durante l’accelerazione , perdendo un pò nel tempo di giro complessivo , oppure un metodo più certosino sarebbe quello di sincronizzare le frenate e le accelerazioni ( programma di esercizio permettendo )
Il futuro del tpl romano … a Valparaíso le compagnie de “los micros” sono private e operano in sinergia con Merval Metro Regional Valparaiso, società anonima concessionaria per conto EFE Empresa de los Ferrocarriles del Estrado, e con la rete filoviaria urbana esercitata con vetture svizzere e con i Pullman-Standard serie 700 risalenti al 1947. Valparaíso è il secondo porto del Cile in ordine di importanza dopo quello di San Antonio; è la capitale della provincia omonima e della Regione di Valparaíso e conta circa 300 000 abitanti nell’area propriamente urbana; con i comuni di Viña del Mar, uno dei principali resort turistici cileni, Concón, Quilpué e Villa Alemanna, tutti serviti dalla metro che è lunga una quarantina di km, costituisce un’unica grande area metropolitana denominata Gran Valparaíso con più di 800 000 abitanti.
https://www.youtube.com/watch?v=YxthbiQS_5g
https://es.wikipedia.org/wiki/Metro_Valpara%C3%ADso
A breve si chiude; altro che TVA, metro B, C … il tpl romano si dovrà necessariamente adeguare in tempi brevissimi a standard di esercizio improntati alla privatizzazione più spinta, tipo microbuseri sudamericani che, per inciso, funzionano benissimo.
http://www.ilmessaggero.it/pay/edicola/atac_default_buco-1997788.html
Niente di nuovo.
Questo è stato il motivo principale (oltre alle ingerenze politiche) delle dimissioni di Rettighieri e Brandoloesi visto che era stato bocciato il loro “piano di rientro” basato sulla vendita di immobili per 95 milioni (grazie al quale le banche si erano tranquillizzate).
http://www.affaritaliani.it/roma/atac-rettighieri-troppe-ingerenze-ma-il-vero-nodo-il-piano-dismissioni-438839.htm
in questo altro articolo gli ex vertici parlano di un piano da 160 milioni e con la vendita di soli 5 immobili un incasso di oltre 98 milioni.
http://www.nextquotidiano.it/cosa-ce-dietro-blitz-linda-meleo-allatac-portonaccio/
Si deve chiudere. Per me ATAC ed AMA vanno fatte fallire. Poi si riparta da zero come con Alitalia.
Basta carrozzoni.
Va bene tutto, ma come cpn Alitalia, per favore, no, proprio NO! Proprio l’operazione Alitalia è stata l’ennesimo esempio di privatizzazione dei profitti e pubblicizzazione delle perdite
Giuseppe P. scrive:
28 SETTEMBRE 2016 ALLE 11:23
IN MAIUSCOLO LE OSSERVAZIONI (il sistema, per noi (?), non ammette grassetto, corsivo, etc.)
l’investimento di Trenitalia su nuovi treni pendolari è un ottima notizia ma per nuove stazione e nuove linee è la regione che deve interessarsi perché non sempre gli interessi delle FS coincidono con quelle dei pendolari.
LA REGIONE, COME PER L’ATAC, PAGA, QUINDI NON CREDO SIA DIFFICILE IMPORRE IL RISPETTO DEI CONTRATTI.
raddoppiata quella (frequenza) del Leonardo che passa ogni 15 minuti praticamente vuoto.
Il Leonardo rende però un sacco di soldi a Trenitalia
CONTRADDIZIONE, SE VA VUOTO COSTA SOLO! QUI IL PROBLEMA SONO I FINTI BUS DI LINEA CHE SFASCIANO LE STRADE, MA PAGANO QUASI NULLA DI BOLLO, INSOMMA DELLA SERIE I PRIVATI GUADAGNANO E LO STATO (RFI) CI RIMETTE.
E’ la regione che deve imporre che i ritardi non sono tutti uguali e non permettere a Trenitalia di far saltare i treni e certe stazioni nelle fasce dei pendolari.
RIPETO E’ IL RISPETTO DEL CONTRATTO DI SERVIZIO O SUA MODIFICA
Poi quanto può interessare una fermata Pigneto completa con tutti gli scambi a FS se questa rischia di non fare arrivare i pendolari nelle sue stazioni Centro Commerciali ?
TESI UN PO’ NEBULOSA: VEDO I PENDOLARI CORRERE, NON CIONDOLARE FRA I NEGOZI
Poi aggiungo che visto la difficoltà a fare nuovo metro bisogna investire su quelle esistenti per rendere semiautomatiche o meglio automatiche (che è la nuova tendenza)
APPUNTO UN NUOVO IMBROGLIO; OLTRE A COSTI ENORMI, DOVE SI E’ VERIFICATO UN TEORICO AUMENTO DI CAPACITA’? COL BLOCCO AUTOMATICO SIAMO A 90 SEC,, MAGARI PASSASSERO OGNI 270!!!
TEMPI MISURATI PER LA METRO C: ALMENO 15 SEC. PERSI OGNI FERMATA, CAUSA LA LENTEZZA (E SCOMODITA’ PER L’ACCELERAZIONE INVERSA) DEL FERMO A BERSAGLIO E DOPPIA APERTURA PORTE
Io poi insisto, da profano, a ritenere inapplicabile l’automatismo su una linea sovraffollata come la A. Sarà un caso che finora questo sistema sia stato applicato solo su linee di metropolitana leggera? Ma voi avete mai preso la metro A a Termini la mattina? Avete idea di quanto tempo resta ferma per la gente che cerca di salire a tutti i costo quando è già piena zeppa, e le porte che si riaprono e richiudono una marea di volte e all’altoparlante vengono ripetuti inviti a lasciar partire il treno? Ma come si può solo pensare di gestire una situazione del genere, che è QUOTIDIANA, senza la presenza umana?
Ne abbiamo già parlato e non sono convinto ..
Però concordi che almeno si può rendere il sistema semiautomatico e magari con le doppie porte cosi si evita che qualcuno cada o su butti sotto i treni ?.
Poi vedrai che il passaggio all’automatico sarà normale per la flessibilità e per la capacità di rispondere a dei picchi in tempi brevissimi che hanno solo i sistemi automatici.
Sulla linea 1 di Parigi girano treni automatici e manuali (con macchinista) …
Per la cronaca, parecchia gente che lavora in metro la pensa come Alex
Non lavoro in Atac, ma ne capisco un po’ di trasporti e cmq.mi affido all’osservazione, che è un metodo galileiano non ancora rottamato.
Ho appena verificato i tempi della Metro C, mi sembra siano ora sui 10, rispetto ai 15 sec. già indicati; forse è un affinamento del sistema, che però di più non può dare.
Concordo con Alex; mentre la flessibilità si scontra con la triste realtà: mancano i convogli.
Quindi sarebbe stato meglio spendere la marea di soldi per più convogli, anziché programmi ballerini, 100 ingegneri e le porte (ogni suicida in meno ci costa centinaia di milioni; stessi sprechi dei percorsi per non vedenti: non ci ho mai visto nessuno e per fortuna, sennò dritto all’ospedale, visto lo stato schifoso delle maioliche per le strade e le gomme della metro già con molte orecchie; invece ho visto ben 8 operai per realizzare solo 4 metri in una giornata!!!).
La balla di Rutelli che sosteneva che sarebbe bastato spingere un pulsante per immettere un convoglio (contro le estenuanti trattative sindacali) mi sembra evidente si scontri con la realtà.
Poi qualcuno vorrà cominciare a tener conto del baratro finanziario cui ci avviamo? I tubes di Londra quanti cadaveri hanno provocato dal 1863 (all’epoca a vapore!!!)?
Quindi meno opere faraoniche, mega gallerie illuminate a giorno, ma stazioni corte ed a filo strada con gallerie in contropendenza per risparmio energetico.
Rispondo a renato
Gallerie in contropendenza per il risparmio energetico?
Ma che stai a di?
Purtroppo il tracciato delle gallerie si progetta a seconda del terreno, nom dell’efficienza energetica
In frenata poi sui treni moderni abbiamo il freno rigenerativo.
Trovo ridicola la storia sui vari sistemi di sicurezza ( gallerie illuminate a giorno, porte di banchina). parole a vanvera. Ti ci voglio vedere se ti trovi mentre evacuano la MA come cambi idea
Per il resto si vede che la Metro C non l’hai presa abbastanza o non la conosci abbastanza, per poter fare un confronto tra un sistema di automazione integrale ( goa4) e uno tradizionale.
I treni ce li mandano in linea con un pulsante ( un paio di click), ma l’itinerario che devono seguire, eccetto nelle situazioni di guasto treni o altri problemi tecnici in linea, deve essere autorizzato dall’USTIF.
L’attesa minima, seguendo un programma di esercizio regolare( cioè che i treni passano ad intervalli costanti, non con i buchi che attualmente la Ma è la MB si ritrovano), a prescindere metro automatica o non, è dettata dalla fermata con il tempo di sosta più lungo.
Il fatto che per fermarti ci metti 1 minuto, 30, 15, 10 secondi, è irrilevante essendo una prerogativa della marcia comune a tutti i treni
Se per contropendenza intendi quella in curva ( pendenza esterna rispetto alla curva) non vedo come possa ridurre i consumi( tra le altre cose si andrebbe a consumare molto velocemente le sale montate e i binari)
Credo che l’illuminazione delle gallerie e i percorsi per non vedenti siano imposti dalle attuali normative internazionali, almeno in Europa.
x Renato
“ogni suicida in meno ci costa centinaia di milioni”
Non ho parole …
Se dai un prezzo basso alla vita umana allora valuta quanto costa un fermo di una linea per qualche ora moltiplicando per il costo orario un un lavoratore medio.
E poi non è detto che chi finisce sui binari sia solo un suicida.
http://roma.repubblica.it/cronaca/2016/09/16/news/roma_ragazzino_cade_sui_binari_della_metro_e_grave-147873972/
pensa se questo ragazzo fosse tu figlio e poi continua a dirmi che
è uno spreco spendere centinaia di milioni (anche) per salvare qualche vita umana.
Io non conosco la rete di Milano ma a quante pare loro qualche soldino nelle fermate più affollate l’hanno speso …
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_agosto_31/atm-suicidi-muro-vetro-2111644245041.shtml
pensa tu che stupidi.
Sulla linea 1 di Parigi solo automatici da almeno un paio d’anni. I treni a conduzione manuale li hanno messi sulla linea 4 i cui precedenti treni erano molto vecchi, puzzavano di gomma bruciata e si surriscaldavano costringendo i passeggeri a una sauna.
Ammetto di non averevle statistiche in tasca, ma non mi risulta che ogni giorno ci sia un incidente a Roma perché qualcuno cade o si butta sui binari. Insisto invece, da utente (seppur più assifuo della oinea B che della A), che nelle ore di punta, nonostante la frequenza arrivi anche a un treno al minuto, l’affollamento è tale da rendere inimmaginabile l’adozione di un sistema automatico su quella linea. Patli di Parigi, ebbene a Parigi tutte le stazioni hanno il blocco ai tornelli poco prima dell’arrivo del treno in banchina. Su tutte le linee, automatiche e non. Questo impedisce a chi non sia già sulla banchina prima dell’arrivo del treno, di salire sul treno stesso. Un sistema simile, propedeutico all’implementazione dell’automazione, sarebbe inapplicabile per esempio a Termini, senza rifare da zero la stazione, stante il limitatissimo spazio nel piano banchina. Rischieremmo di creare una calca già sulle scale mobili con rischi enormi. Solo chi vive sulla propria pelle questa quotidianeità può comprendere ciò che dico. La A è una linea al volladso, che opera al limite della sicurezza, e in unasituazione simile è inderogabile la presenza umana sul posto
Lo stesso affollamento della linea A di Roma lo ha la linea 1 di Parigi, automatizzata alcuni anni fa. Si può vedere se funziona bene oppure no.
Possiamo paragonare Parigi con Roma? Negli anni ’70 lì si costruiva la RER e si progettava il TGV; qui lo stop & go della metro A.
Stiamo parlando degli effetti dell’automazione su una linea molto frequentata. Sono gli stessi sia che la linea si trovi a Parigi, a Tokio, a Roma, a Nairobi o su Marte.
Mi sembra più una guerra di religione..
Meno incidenti e più flessibilità sono i vantaggi principali di un sistema automatico ed a tendere tutte le linee principali, dove è necessario aumentare la portata, saranno, secondo me, trasformate in automatiche.
http://www.glistatigenerali.com/infrastrutture/metro-automatici-driverless-metro/
La A va automatizzata.
Non vi fidate del livello GoA4? Si proceda per passi successivi , GoA2 o GoA3.
A parte la sciocca battuta su Marte, chi sostiene che l’affollamento sulle linee di Parigi e Madrid, città che conosco, sia lo stesso della linea A a Termini e non solo, o non sa quel che dice o mente sapendo di mentire
Giuseppe, gli incidenti non sono solo quelli di chi cade sui binari (e ripeto, non mi sembra IL problema della metro A di Roma). Gli incidenti possono essere, e anche molto più facilmente, morti sotto la calca perché i treni non riescono a ricevere il carico crescente di passeggeri che affluisce sulle strettissime banchine della linea A. Lo ripeto (e lo si va ripetendo da tempo, anche su questo forum): la linea A nacque sottodimensionata. Il rifacimento delle stazioni, almeno di quelle più frequentate a cominciare da Termini, è diventato improrogabile. E ce ne accorgeremo ancor più quando la linea C arriverà a San Giovanni. Credere che basti l’automazione per avere più treni-minuto e quindi limitare l’affollamento delle banchine è una pura illusione. Si dovrà necessariamente affrontare la questione di rifare tutti i piani banchina altrimenti, lì sì, ci scapperà il morto
Non dico che (semi)automatizzare risolve da solo i problemi di Termini ma aiuta l’affollamento sulla A così come la T2 che arriva ad Ottaviano aiuta la A e lo scambio a Termini perché molte delle persone che arrivano da B/B1 e si dirigono a Ottaviano potrebbero usare la C, scambiando al Colosseo, invece di cambiare al Termini.
Questo era uno dei compiti della C che forse non sarà mai realizzato.
Confermo la C a San Giovanni rischia di peggiorare la A perché molti romani (miei conoscenti) non considerano ancora la C una alternativa finché non arriverà a San Giovanni.
La Stazione Pigneto di RFI già pronta avrebbe almeno dirottato chi vuole arrivare all’EUR su le FL per scambiare ad Ostiense.
Perdona l’ignoranza: mi potresti spiegare cosa s’intende per semiautomatizzazione?
Come la linea m3 di Milano
http://www.metropolitana-milano.it/metropolitana-milano-linea-m3.htm
Nell’articolo che ho postato precedentemente Lee chiama GoA2.
Ne ha parlato qualcuno altro anche su questo sito.
Allora non avevo capito. “E’ una linea semiautomatica nel senso che il conducente comanda solo l’apertura o chiusura delle porte e la partenza del convoglio.” Così va bene.
Sul problema del sovraffollamento della linea A soprattutto a Termini, relativamente al paragone con Parigi e Madrid, forse non mi sono spiegato bene e cerco quindi di spiegarmi meglio. Tutti sappiamo che la linea A nasce con un peccato originale, che è causa di gran parte dei suoi mali: l’averne clamorosamente sottostimato l’affluenza. Solo chi non ha mai usufruito della linea può ignorare quale calca si formi quotidianamente alle banchine, e qusli disagi e ritardi nelle ripartenze dei treni provochi questo affollamento. Il problema è che banchine così strette fanno sì che la calca si ripercuota a ritroso fin sulle scale mobili che scendono dai mezzanini a quel ridicolo atrietto che mette in comunicazione le banchine nelle due direzioni di marcia. In poche parole, non c’è spazio per mettere dei tornelli che blocchino l’accesso alle banchine all’arrivo dei treni, come in tutte le stazioni del métro di Parigi, a meno di non voler bloccare i passeggeri sulle scale. E un sistema di blocco come quello descritto sarebbe assolutamente propedeutico all’implementazione dell’automatismo tanto invocato, perché in sua assenza, cioè in assenza di un qualche sistema che blocchi la calca di cui sopra, sarebbe semplicemente impossibile anche solo pensare di automatizzare la linea. Oggi il macchinista vede con i suoi occhi quando è il momento di chiudere le porte e ripartire, e credete, spesso questo momento tarda ad arrivare anche dopo ripetuti solleciti invocati dagli altoparlanti, e intanto la gente continua ad affluire, non essendoci alvun sistema di blocco, aggravando dunque la situazione. Quindi: niente sistema di blocco = impossibile automatizzare. E con gli spazi esigui che ci sono, il sistema di blocco attualmente non si potrebbe proprio mettere.
La soluzione? Invece di voler partire dalla fine, come sempre si vuole fare in Italia (vedi Renzi che ce ridangheta col ponte sullo stretto, quando arrivare a Reggio Calabria è ancora oggi un calvario), bisognerebbe invertire l’ordine degli interventi, e cioè:
1) rifare TUTTE le stazioni della linea A almeno quelle di maggiore affluenza e palesemente sottodimensionate, a cominciare da Termini, realizzando banchine e atri di dimensioni adeguate alla portata della linea
2) realizzare dei tornelli che blocchino l’afflusso alle banchine prima dell’arrivo dei treni, sul modello parigino, in modo da contenere il numero di passeggeri ad ogni carico
3) implementare l’automazione
Non ho capito tutte le osservazioni.
E’ ovvio che è la Regione che deve far rispettare i contratti ma soprattutto deve adeguarli in base alle esigenze dei pendolari mentre è normale che le FS si preoccupano più di rispettare un contratto che di dare il miglior servizio ai pendolari.
Cosi se la linea di AV ha dei problemi girano le frecce sulle linee usate dai regionali che o saltano o accumulano 20-30 minuti di ritardo, e di quelli in ritardo uno su due viene fermato a Ostiense Bloccando il treno ho solo una corsa in ritardo parzialmente soppressa mentre il resto delle corse (in orari e direzioni con basso flusso di pendolari) saranno in orario.
A Muratella ne arriva uno ogni 40-60 minuti se va bene.
Avete presente quante persone salgono/scendono da Muratella negli orari di ingresso/uscita da lavoro ? provare per credere.
Quindi il contratto cosi com’è non va bene.
Sul Leonardo quando dico che viaggiano vuoti intendo non strapieni come i treni dell’FL1 che ha spesso persone in piedi.
Se un Leonardo da 308 posti è pieno a meta con un biglietto da 14 € con una corsa incassa 2100 €. Per un percorso analogo in lunghezza (Settebagni-Muratella) un TAF da 500 posti a 1,5 € incassa 750 € nel caso migliore.
Visto che la maggior parte hanno l’abbonamento teoricamente quanto “incassa” !? 200-300 !?
insomma 1/10 ?
Ai tempi della Polverini con treni meno capienti ogni 30 minuti questa linea valeva il 50 % di introiti dei treni regionali per le FS.
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/inviaggio/regioni/2011/12/05/visualizza_new.html_9448030.html
Adesso quanto sarà arrivata !? 60-70 % !? e pure con in treni comprati dalla Regione.
Posso avere dei dubbi che la Regione non fa gli interessi dei Pendolari mentre le FS fanno bene il loro interesse !?
Sulle Stazioni Centro Commerciali forse non sono stato chiaro.
Porto un esempio: stazione Tiburtina.
Chi arriva con la metro prima (incluso io) in 1-2 minuti raggiungeva il binario del treno tramite il sottopassaggio.
Adesso deve salire 3 scali mobili e scenderne una per arrivare al binario in circa 10 minuti (correndo forse 5-6 minuti).
Attenzione il sottopassaggio esiste ancora e si può usare in uscita ma non in ingresso visto che c’è una persona fissa che presidia.
Non si può usare neanche per passare da un binario all’altro visto che ci sono dei tornelli che si aprono solo in una direzione (uscita).
Tutto questo perché Trenitalia deve far passare le persone dalla stazione Ponte e “contare” un numero altro di presenze.
Si fa cosi nei centri commerciali dove sulle porte ci sono dei “contatori” cosi chi gestisce il centro quando affitta un locale può dichiarare che ogni giorno ci sono X persone nel centro.
Cosi ha fatto le FS con successo visto che ha ceduto per quasi 1 miliardo la gestione degli spazi commerciali delle grandi stazioni.
Certo che al pendolare non frega niente dei negozi ma comunque devono fare sto gira assurdo quando bastava fare dei tornelli collegate alla metrocard per evitare al pendolare questo giro assurdo.
Senza i pendolari Termini non sarebbe la prima stazione in Italia e la seconda in Europa per numeri di passeggeri.
Altro che tesi nebulosa la realtà è che probabilmente non usa le FL ogni giorno per lavoro perché quanto da me scritto è palese ad ogni pendolare.
A Parigi hanno automatizzato la linea 1 (16,6 km per 560.000 persone al giorno), ha milano la M3 è semiautomatica.
Non sono un esperto ma ho dei dubbi che loro stanno nel torno e noi dalla parte della ragione.
Solo nell’ultimo mese 2 persone sotto i treni: oltre alla perdita umana c’è un blocco della linea e ritardi sui pendolari.
Forse è meglio perdere 15 secondi a fermata.
Verissimo su Tiburtina, mi è capitato di fare il passaggio di recente, dopo molto tempo, ed è stato un vero delirio di tempo e metri. Sono favorevole a stazioni vive, commerciali, ma non è possibile pregiudicare gli spostamenti quotidiani in quel modo.
Ricevo ora (solito ritardo) e non ho al momento il tempo di leggere tutti i numerosi commenti.
Forse sarà fuori argomento, ma vista la diatriba TVA v/Metro C (Olimpiade a parte),
mi permetto riportare una valutazione di un ex-dirigente FS in merito al sottoutilizzo delle numerose linee ferroviarie.
Premesso che molto traffico è ormai fuori del GRA e che entro le Mura aureliane grazie alle numerose linee bus che si sovrappongono non vi sono troppe difficoltà ad una normale circolazione dei bus, perché non rivalutare le citate linee? Vero che molte andrebbero raddoppiate e chiuso l’ormai bicentenario Anello ferroviario, nonostante il parere contrario dell’Agenzia dell’(im)mobilità!!!
Essendo i flussi di traffico molto esterni alla città (basta andare a Termini e vedere il fiume dei pendolari il mattino, senza troppi studi con annessi costi!), il trasformare in S-Bahn, o meglio Metro, il servizio, già favorirebbe la dispersione dei flussi e in modo tangenziale e in maniera radiale.
Sembra che le FS stiano puntando molto sui servizi ai pendolari e quindi si sgraverebbe Roma da qualunque problema finanziario. I tempi, specie quelli di studio e decisionali, si ridurrebbero al minimo indispensabile; le opere con molta probabilità si avvierebbero per gradi e ciò darebbe il tempo di rivedere con quali modalità supportare i nuovi flussi (metro, tram, bus).
Superfluo sottolineare lo scardinamento degli attuali attuatori, vedi ancora il niente al Pigneto.
Sei proprio sicuro che: “entro le Mura aureliane grazie alle numerose linee bus che si sovrappongono non vi sono troppe difficoltà ad una normale circolazione dei bus”?
Ma stiamo scherzando? I bus, come i tram, sono per definizione lenti, per cui dentro la città ci vuole assolutamente la metropolitana altrimenti non resta che usare l’auto privata.
Certo che vi sono i classici colli di bottiglia, i blocchi, le manifestazioni, però non vedo il senso di spendere miliardi per sottopassare Roma. Chiuso l’Anello e trasformate in S.Bahn le varie FL, molta parte del Centro sarebbe pedonalizzabile. Senza poi almeno 2 fermate, che senso ha? Ai citati costi!
Prendo la Metro C e tra i tempi dei percorsi a piedi, 3-4 scale mobili ed i tempi di attesa, avrei tutto il tempo di andare da P.zza Venezia a Piazza del Popolo a piedi, no in bus!
La chiusa poi è tutto un programma: le auto in centro?
Io per andare a lavoro scendo a Lodi e poi mi faccio 1,2 km per prendere la FL1 (+ altr 1,2 km per altri tratti) ma non siamo tutti uguali, per molti i 6-700 metri tra Lodi e San Giovanni sono troppi per farli a piedi.
Ci sono persone disponibili a fare dei tratti a piedi o tramite la bicicletta (a loro rischi e pericolo) ma la maggior parte no.
Se si pensa di risolvere i problemi del traffico con le piste ciclabili semplicemente si è deciso di non fare niente e di credere a Babbo Natale.
Le FL sono importanti e possono migliorare ma non sostituire le metro sopratutto adesso che sono Termini centriche.
Per capirlo basta vedere lo scambio a Tiburtina dove un muro di persone scambia tra FL e metro B.
Forse con il nodo Pigneto completo si eviterà che qualche pendolare passi per forza da Termini.
Ultima considerazione: qualche collo di bottiglia? è tutto un blocco e i miliardi li spendono in tutto il mondo per fare delle metro visto che il tempo è denaro.
Non è che uno pensa che Roma debba avere 10-15 linee ma almeno 4 passanti servono.
Difficile essere sintetici e nel contempo chiari; inoltre esprimo quanto vedo, non quanto scritto nelle migliaia di studi e memorie da 50 anni in qua.
Quando il GRA era a 2 corsie su 2 carreggiate (prima c’era 1 sola carreggiata ed incroci a raso!!!) era intasato; fatta la 3^ corsia è di nuovo intasato, per una semplice legge trasportistica che recita che ogni infrastruttura attira traffico fino alla sua saturazione.
Quanto sopra per evidenziare che il traffico è molto tangenziale e quello radiale è in parte dovuto a mancanza di alternative.
Visto che a Roma gli anni passano più velocemente dei Km.di metro costruiti e poi messi in funzione (la metro C, oltre ai Km.precedenti, ha ancora un Km.inutilizzato da anni ormai), la mia era una semplice constatazione e presa atto della realtà.
Ovvio che l’adeguamento delle linee ferroviarie sarà un palliativo, non una soluzione dei problemi, ma potrebbe e dovrebbe essere di quasi immediata realizzazione.
Da utilizzatore delle FL sono il primo a pensare che possono rendere molto di più ed aiutare il traffico romano.
l’investimento di Trenitalia su nuovi treni pendolari è un ottima notizia ma per nuove stazione e nuove linee è la regione che deve interessarsi perché non sempre gli interessi delle FS coincidono con quelle dei pendolari.
Sono anni che si parla di aumentare le frequenze della FL1 e ci è stato detto che non era possibile e poi hanno raddoppiata quella del Leonardo che passa ogni 15 minuti praticamente vuoto.
Il Leonardo rende però un sacco di soldi a Trenitalia peccato che non serve ai pendolari neanche per chi lavora a Fiumicino visto che non fa parte dell’abbonamento nonostante molti Jazz siano stati comprati con i soldi della Regione.
Poi in presenza di un ritardo superiore ai 15 minuti nella fascia in cui i pendolari vanno o escono da lavoro Trenitalia ferma i treni a Ostiense cosi evita che il ritardo si ripercuota su tutte le corse senza tener conto che la maggior parte delle persone scende a Muratella (WIND, TELECOM etc..).
Per non creare problemi potrebbero fermare il treno a Ponte Galeria recuperando cosi 24 minuti e dare un servizio migliore ai pendolari.
E’ la regione che deve imporre che i ritardi non sono tutti uguali e non permettere a Trenitalia di far saltare i treni e certe stazioni nelle fasce dei pendolari.
Poi quanto può interessare una fermata Pigneto completa con tutti gli scambi a FS se questa rischia di non fare arrivare i pendolari nelle sue stazioni Centro Commerciali ?
E’ la Regione e il Comune che devono preoccuparsi di finanziare e completare una stazione che trasformerebbe la rete FL da centrica a centrica -passante diventando un ottimo scambio con la C (sopratutto in prospettiva nuovo stadio della Roma).
Poi aggiungo che visto la difficoltà a fare nuovo metro bisogna investire su quelle esistenti per rendere semiautomatiche o meglio automatiche (che è la nuova tendenza)
Infatti le fermate in centro vanno fatte costi quel che costi.
Anche a me piace camminare a piedi, ma bisogna avere tempo ed energie per farlo.
Non possiamo pretendere che le persone anziane o quantomeno non sportive camminino a piedi con la pioggia.
Inoltre i turisti scelgono e sceglieranno sempre più città infinitamente meno belle, ma con dieci linee di metropolitana in cui ci si muove da un punto all’altro in pochi minuti e senza problemi.
Lo vogliamo capire o no che siamo in una situazione insostenibile da terzo mondo?
Tra l’altro ora con i grillini è paralisi amministrativa per incapacità e per imbecillità.
Grande Andrea !! ( 28 Settembre )
” Inoltre i turisti scelgono e sceglieranno sempre più città infinitamente meno belle, ma con dieci linee di metropolitana in cui ci si muove da un punto all’altro in pochi minuti e senza problemi.
Lo vogliamo capire o no che siamo in una situazione insostenibile da terzo mondo? ”
Hai Centrato il Problema !! Condivido in pieno quanto affermi
Roma e’ una Città Irrecuperabile e senza speranze !! Nonostante i Vecchi Gloriosi Storici Monumenti , Il Mito della Città Eterna non regge più ! Sta crollando , se non è già del tutto crollato.
concordo. ho scritto più in basso che domenica sera sono tornato da Amsterdam città molto bella ma che monumento non ne ha. In compenso, una città con acqua dappertutto ha un sistema di servizi efficientissimo, tram metro e treni. Sono orgnizzatissimi anche con le strutture ricettive per i turisti che ahimè qualche anno fa ci hanno superati. Ma come Amsterdam supera Roma? ebbene si e fra poco anche Milano ci supera. Siamo già nel terzo mondo. Ma purtroppo ho paura che è la mentalità dei romani e del sostrato sociale. Oltre al fatto che questi qui vengono a proclamarsi salvatori della patria e sono peggio di quelli che c’erano prima che erano il peggio anche loro. Ripeto o si resuscita Ernesto Nathan (uomo di Londra, il più grande sindaco che Roma abbia avuto) oppure ci vuole un uomo forte ma così forte che faccia tornare questa città capitale internazionale non semplice monnezzaio (ma esiste ancora un uomo cosi forte?). Io sinceramente sono stanco e sfiduciato da morire.
Poi ci siamo ancora una volta suicidati votando buiaccari in guerra contro tutti ed anche tra di loro.
Ora nello scontro tra Regione e Governo contro Comune ci rimetteremo come sempre noi cittadini e come sempre ne approfitterà Milano.
Era così difficile da capire?
Condivisibile l’esigenza di importanti investimenti nelle linee ferroviarie esistenti, che porterebbero importanti miglioramenti del servizio con investimenti economicamente sostenibili e temporalmente efficaci.
ferrovie concesse: da trasformare in metro con penetrazione o diramazioni urbane (Es. Rm Lido verso il centro e Rm Nord verso nord est)
Ferrovie regionali:
– potenziare le reti esistenti (es quadruplicamento Casilina-Ciampino; cintura merci sud e anello nord per dedicare l’anello sud al solo trasporto passeggeri ordinari, non AV);
– portare quindi le frequenze a 5′ nell’area metropolitana su tratte prioritarie come Cesano-Monterotondo, Termini-Ciampino e Termini-Fiumicino;
– trasformare queste tre linee in ferrovie metropolitane e aggiunta di stazioni e fermate in aree a elevata domanda o effetto rete (Pigneto completa, Zama, Porto Fluviale-Testaccio, Portuense, Porta Furba, Casilina, Porta Maggiore, Appio Claudio, Tor di Quinto FS);
– realizzare linee di adduzione, es metrotranvia Togliatti-Subaugusta-Eur, tramvia da Nomentana FS verso il centro lungo via Nomentana, Tva con fermata in prossimità di San Pietro FS, tramvia del Caravaggio da Ostiense FS
Le aree ferroviarie sono inoltre importanti bacini per la riqualificazione urbanistica. Sarebbe importante anche pensare ad interventi urbanistici di riduzione dello sprawl urbano, mediante la centralizzazione di attività di servizi, commerciali e residenziali nei principali nodi serviti da stazioni (es Testaccio-Ostiense-Garbatella, con valorizzazione aree dismesse o sottoutilizzate dell’ex Mattatoio, Gasometro, Mercati Generali, ex Fiera; Tiburtina-Nomentana; futura Pigneto FS in area da valorizzare Casilina Vecchia-Mandrione-Tuscolana FS; Porta Maggiore, con valorizzazione ex Dogana; Tor di Quinto). Portare i servizi dove esiste la rete e ripensare la città quotidiana può essere un modo molto efficiente per diminuire i costi degli investimenti necessari, aumentare la razionalità degli spostamenti e aumentare l’efficienza e i risultati del sistema di mobilità.
Caro Renato,
il trasformare in S-bahn le Fl è una ottima idea, tuttavia, come sicuramente saprai le S-Bahn tagliano la città non partono da una stazione centrale. Berlino ha numerose S-Bahn che sono ad anello e le U-bahn tagliano il centro come ne nostre A e B. Quindi per fare quello che dici tu dovremmo fare come Milano….il passante ferroviario che taglia trasversalmente la città, come Parigi con la Rer o come Monaco di Baviera. Non credo sia fattibile se manco riusciamo a fare i tram. Pero magari fosse
Alessandro a voler essere ingegneri seri, le varie FL dovrebbero essere tutte raccordate al centenario Anello ferroviario.
Stante poi la situazione ATAC (dalle origini dedita a tram e bus), meglio che Metro e ferrovie siano gestite e manutenute da chi ha studiato e curato ferrovie da sempre.
In merito alla radialità, finita (quando?) la Staz.Tiburtina, Termini avrebbe sufficienti capacità per il traffico pendolare, mentre invito a rivedere il grandioso progetto di epoca dittatoriale che prevedeva l’interramento di Termini, con due grandi Stazioni di testa (Nord, al Flaminio; Sud a Roma Casilina), come ad es. a Varsavia. Il progetto rimase tale per le difficoltà, che constatiamo ogni giorno, nella realizzazione di qualsiasi opera qui a Roma.
I pendolari che arrivano a Termini poi che fanno ? prendono per lo più la metro che è già incasinata adesso figurati se aumentano i flussi.
E’ inutile portare più pendolari a Termine se prima non si aumenta la frequenza dei treni metropolitani.
Qui si fanno le cose al contrario: si comprano i CAF per la B e poi non si possono usare perché mancano le sottostazioni.
Mi chiedo quanto entreranno a regime le nuove SSE della Roma Lido in modo da “liberare” quelle della B ?
Non si è mai pensato a un passante Nord-Sud, che unisca in sotterranea mediante passaggio es. Termini-Fiume-Campi Sportivi la Roma Nord e le ferrovie per i Castelli, con inoltre diramazione a Nord da Tor di Quinto per Nuovo Salario?
I due hub esterni a quel punto diventano Tor di Quinto e Pigneto
Secondo me con i grullini è inutile pure disquisire di metro ormai.
Se leggete su repubblica i finanziamenti per nuove metro andranno ancora una volta tutti a Milano ed a Roma nulla anche perchè i 5 stalle si opporrebbero: il loro motto è: “non si fa nulla così non si ruba e si decresce felicemente”.
Ci siamo suicidati ancora una volta. Mi raccomando: tutti in bici ad iscriverci al giro di Roma.
Vivere (vivere?) a Roma è ormai una sventura.
Anche a me la TVA non dispiace (anche se ritengo assai più efficace la metropolitana e soprattutto il prolungamento della C). Però, se proprio vogliamo realizzare una linea che non intralci il traffico proporrei di “volare basso” realizzando una monorotaia. Come commissione trasporti dell’ordine degli ingegneri di Roma abbiamo svolto studi in merito, proposto tracciati, valutato costi: la monorotaia è, letteralmente, l’uovo di Colombo, semplice da realizzare, bassi costi, no intersezioni nè occupazione strade, etc.
Una monorotaia nel centro di Roma…. tipo queste?
https://www.google.it/search?q=monorotaia&espv=2&biw=1351&bih=617&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwjvtIWLwa_PAhVJthQKHVQyDvoQ_AUIBigB
Per favore, dimmi che è una battuta, dai!
Senti Alex, io personalmente sono assolutamente contro tutto ciò che sta al di sopra del piano stradale (mai e poi mai andrei ad abitare in uno di quei palazzoni tra il Verano e San Giovanni in cui fuori dalla finestra rombano i motori anziché cinguettare gli uccellini – le smantellassero tutte le sopraelevate farei festa), però bisogna dire che se le metro NO, i tram NO, qualcosa bisogna pur farla. E’ ovvio che le metro sono preferibili a tutto ma laddove non si può proprio scavare e non c’è spazio per il tram, una linea di “tram sopraelevato” non sarebbe proprio da buttare.
Forse ho capito male io, ma qui qualcuno proponeva di realizzare uno di quei cosi nel bel mezzo di corso Vittorio. Forse se costui si trasformasse in kamikaze dell’ISIS e si facesse esplodere nel palazzo della Sovraintendenza avrebbe qualche sperqnza… ripeto, sicuramente ho capito male io!
Sicuramente in centro, ma in periferia perché no? Data la cronica mancanza di spazi e terreni occupati abusivamente (Anello ferroviario, Camposampiero oppure a Roma Casilina), il “sovrapassare” tutti i problemi, forse ci darebbe in tempi più rapidi un’infrastruttura.
D’altronde nota l’indisciplina dei conducenti romani, un tram, qualunque sia, non ha vita facile a Roma, a meno di sedi TOTALMENTE riservate e senza incroci; purtroppo non siamo a Stoccarda, ove anche la Metro in centro riemerge correndo sui binari a 3 rotaie del vecchio tram!
Solo un appunto anch’io sono per il sovrapassare i terreni occupati abusivamente, ma con le schiacciasassi. Se sono abusivi che sparissero.
A Milano scelgono invece di prolungare la rete di metropolitana senza se e senza ma; solo qui sembra sia un miraggio.
La colpa è anche nostra: basta alibi; a Roma o si fa la metropolitana a costo di sventrare se necessario il centro storico o si muore.
Semmai si potrebbe deviare la C al percorso della D da Venezia in poi e deviare la D che, essendo leggera è quindi meno impattante, al percorso della C da Venezia a Cassia passando per Chiesa Nuova.
La TVA dovrebbe passare per via Nazionale. Nel decennio scorso, volevano prolungare l’8 per il medesimo itinerario, fino a Termini, ma la soprintendenza negò il benestare per l’impatto visivo della linea di contatto.
In ogni caso, la TVA da sola non basta.
Ci vorrebbe una linea Metro che tagli da Nord-Est a Ovest, facendo il seguente itinerario: Kant, Romagnoli, Sannazzaro, Sempione, Val d’Ossola, Nomentana FS (corrispondenza con FL1), XXI Aprile (corrispondenza con B1 ripristinando la stazione soppressa), Trieste/Regina Margherita, Porta Pia, Barberini (corrispondenza con A), San Silvestro (corrispondenza con D), Augusto Imperatore/Ara Pacis (corrispondenza con E), San Pietro (corrispondenza con C), Porta Cavalleggeri, San Pietro FS (corrispondenza con FL3-5), Jacobini, Pio XI. Da lì una biforcazione. Ramo 1 : Villa Carpegna, Don Guanella, Pisana/San Raffaele, Piacentini, Cantelmo, Corviale (corrispondenza con la diramazione della D sulla Portuense). Ramo 2: Casaletto (corrispondenza con Tram 8), Colli Portuensi/Monteverde, Morelli, La Loggia, Zambeccari, Villa Bonelli FS (corrispondenza con FL1), Magliana Nuova (corrispondenza con D).
concordo….basta farle…… ma un tracciato sulla cassia no? stamattina era intasata da via santa giovanna elisabetta. uno schifo.
Ps qualcuno sa di valle giulia?
Ovviamente la linea proposta da me ha una priorità successiva al completamento della C, che però a mio avviso dovrebbe avere il capolinea Nord non al S.Andrea, ma dovrebbe proseguire per attestarsi a Giustiniana FS o a La Storta FS per servire i pendolari diretti verso le parti Nord ed Est di Roma senza farli arrivare a Valle Aurelia FS, che si trova a Roma Ovest.
Concordo si può pure fare a meno della tratta centrale ma allora si realizzi la A1 da Ottaviano , foro Italico, Corso di Francia, via Cassia fino a La Giustiniana FS. Se no sarà un delirio sulla cassia.
Purtroppo una linea così ce la possiamo sognare.
Nomentana FS: ci passa proprio sotto la B1 e non hanno realizzato nessuno scambio, figurati se fanno un’altra linea.
XXI Aprile: idem, le ragioni per cui hanno soppresso quella fermata ci sono tutte ora come allora, figurati se farebbero un’altra linea che incrocerebbe il ramo B1 così vicina per ripristinare una fermata soppressa della B1…
Qua è tanto se fra vent’anni apriranno i cantieri della linea D, altro che fantasticare su nuove linee 🙁
Ma la mia linea passerebbe sotto Nomentana FS dalla parte opposta, praticamente sotto via Nomentana. Comunque la mia idea è nata proprio leggendo le osservazioni che tu hai fatto nel tempo.
Purtroppo anche le mie osservazioni fatte tempo fa si scontrano con l’amara realtà che finché vivremo sarà dura vedere aprire cantieri per nuove linee metro…
la cosa triste è che la penso come te. Roma resterà nella sua arretratezza e le altre città d’italia e del mondo andranno avanti. è colpa della mentalità sbagliata, del sostrato sociale che qui pensa solo a fottere soldi e crea bande criminali per l’egemonia sulla città mentre lo stato guarda impotente.
Lo Stato guarda, ma non è impotente affatto. Purtroppo.
Buongiorno a tutti. Abito nell’estrema periferia est proprio accanto alla nuova fermata della nuova metro “C” – Bolognetta. Vi posso garantire che lasciare monca una linea del genere (dopo 30 anni tra progetti valutazioni di impatto archeologico e ambientale, costi lievitati e tutto lo schifo arcinoto) ha significato renderla sostanzialmente inutile. Certo, c’è da combattere contro le radicate abitudini di chi, per decenni, è entrato in simbiosi con l’automobile per mancanza di mezzi pubblici alternativi. Ma vi chiedo: se dovessi andare alla stazione Termini che mi suggerite? prendere metro C e scendere a Lodi e farmi a piedi sino a lla fermata della linea A a San giovanni, prendere la metro e scendere a Termini o farmi 2,7 km a piedi fino a piazza dei cinquecento? in entrambi i casi, a parte il beneficio per le mie vene varicose, sarebbe follia e manco in Uganda stanno ridotti così. Poi è facile buttarla in politica, tipico atteggiamento ridicolo ipocrita degli italiani e in special modo di noi romani.
per evitare il collo di via del Gesù si può agganciare ai binari del tram 8 in largo argentina seguire lo stesso tratto fino a piazza Venezia e poi proseguire per via nazionale.
La strettoia di Via del Plebiscito non è causa ostativa al passaggio delle vetture tranviarie in doppio senso di marcia in quanto i tram, MRS comprese, hanno percorso quotidianamente il medesimo itinerario sino al 31 dicembre 1929 e perché nei decenni successivi la sagoma limite delle vetture è rimasta invariata; quella che è cambiata è la lunghezza dei mezzi su rotaia. Comunque l’ipotesi di far transitare la TVA lungo Via delle Botteghe Oscure ripristinando gli impianti tranviari sullo square centrale di Piazza Venezia è un’ipotesi validissima in quanto il medesimo sito ha ospitato sino alla prima metà degli anni ’10 del ‘900 un importante snodo urbano.
Premesso che non sono un elettore 5 stars e non sono a priori contrario all’evento olimpico voglio ricordare ai vari forumers che nel 1984 a L.os Angeles la XXIII edizione dei Giuochi Olimpici fu interamente finanziata dai privati perché, per dirla molto prosaicamente, al governo federale e ai contribuenti degli altri stati non glie ne poteva fregà de meno di cacciare piccioli; non capisco quindi perché paladini del libero mercato e del capitalismo rampante come i vari Malagò & Co si ostinino a stracciarsi le vesti per la mancata corresponsione dei soliti finanziamenti pubblici a pioggia quando potrebbero invece tentare un approccio neoliberista al problema trovando finanziatori e sponsor disposti a investire nella capitale italiana … ma probabilmente il problema per gli investitori esteri sta proprio nella totale mancanza di fiducia ad assumere consistenti quote di rischio in un paese come l’Italia e nella sua capitale in particolare. Un ultima annotazione riguardo la disgraziata vicenda olimpica: gradirei che il governo, e il sedicente premier in particolare, la finissero di insistere con piani B, C e via discorrendo che tanto sono votati al fallimento; a costoro vorrei ricordare che da quando in Spagna non c’è più un governo (e sono oramai più di nove mesi) l’economia ha ripreso a correre alla grande superando addirittura la locomotiva tedesca … a buon intenditor poche parole.
Renzi e il governo non ha mai parlato di piano B.
L’ha detto subito Del Rio dalla Gruber dopo il no della Raggi, l’ha ribadito Renzi e Malago più volte.
Date troppo credito alla carta stampata.
Meglio guardare l’interviste in TV senza qualcuno che ne dia una interpretazione sui giornali.
Ricordo bene ad esempio il SI alle olimpiadi da italiano orgoglioso di Di Maio nell’intervista com Fazio questo prima che non sapesse leggere l’email e non sapessero come giustificare questi primcipianti allo sbaraglio.
Ultima osservazione: la Raggi in campagna elettorale non ha mai detto NO in modo esplicito alle Olimpiadi promettendo una consultazione popolare mentre ha detto NO allo stadio della Roma a Tor di Valle.
C’è un solo “nome” che legittima il NO (unica cosa positiva fatta da questa giunta): MALAGO’.
Ma vi siete scordati cosa è successo per i mondiali di nuoto. Ma lo scandalo della vela di calatrava l’avete già scordato? Vi ricordate o no che le olimpiadi di nuoto si sono svolte tutte nelle vecchie strutture e nessuna delle nuove strutture è stata completata?
Uno scandalo planetario ovviamente sottaciuto.
Si va bene, tutti assolti..(madai)
Detto ciò, il giudizio su questa giunta, è, ovviamente negativo. Il NULLA (purtroppo).
Secondo me invece avrebbero potuto sfruttare l’occasione per dimostrare che sono veramente “gli onesti” ed “i trasparenti” ed in grado di organizzare e gestire queste olimpiadi finalmente senza il magna-magna, sfruttando i soldi che sarebbero piovuti su Roma da Stato Regione e Cio proprio per recuperare tutto quello che elenchi e mettendo sicuramente mano ad i trasporti romani e non solo.
Concordo.
Non hanno giustificazioni.
Io mi chiedo solo dove erano tutti coloro che ora si stracciano le vesti per questa scelta, che personalmente considero seria e necessaria, di ritirare la candidatura alle olimpiadi di Renzi, Malagò e Montezemolo, quando Monti, dimostrando lo stesso buon senso del “padre di famiglia”, fece la stessa scelta anni fa. E mi riferisco tanto ai giornalisti quanto ai politici quanto ai signori Malagò e Montezemolo, che non mi ricordo abbiano fatto tante storie allora. Ho sentito da costoro addurre scuse assurde e pretestuose a questo doppiopesismo, tipo “ma allora c’era Alemanno”: patetico! Come se Monti avesse rinunciato al patrocini del Governo per il colore della Giunta romana, e non perché, per colpa della crisi, stavano chiedendo lacrime e sangue agli italiani e spendere miliardi per le Olimpiadi non sarebbe stato capito dagli stessi italiani ai quali si stavano chiedendo appunto quei sacrifici. E per favore, ma la pianti Malagò con questa storia della brutta figura. Era una candidatura, non una designazione. Hanno rinunciato anche Amburgo e Boston, dopo essersi inizialmete candidate, non si capisce dove sia lo scandalo. Anzi, io penso che, per una volta, l’Italia e nella fattispecie Roma, dopo essere stata sbattuta in faccia a mezzo mondo come la capitale mondiale della monnezza, della mafia e dello sfacelo, abbia fatto un’ottima figura: finalmente un’Amministrazione responsabile che prende atto che con tutti i problemi che la città ha e le poche risorse disponibili per risolverli, non è veramente il caso bittarsi in un’avventura suicida come quella di organizzare un’Olimpiade. E smettiamola con questa polemica: la scelta stata fatta, se ne facciano una ragione quelli che volevano ste Olipiadi (io tra parentesi non ne conosco manco uno)
Io terrei distinti il no alle Olimpiadi dalle ragioni (sragioni) dei NO A TUTTO dell’attuale giunta.
Ammetto che, pur essendo mostruosamente insoddisfatto del “tanto peggio tanto meglio” della attuale guida pentastellata, all’epoca del “no” di Monti tirai un sospiro di sollievo, e devo parimenti ammettere che i rischi di una olimpiade, anche al netto delle ruberie, sono parecchi.
Forse la questione è mal posta, e il ragionamento dovrebbe essere solo rivolto alla necessità di risorse per rimettere in piedi la Capitale.
Ecco, sono ragionamenti tipo “perdendo le Olimpiadi Roma ha perso l’ultima speranza di rimettersi in piedi” che io trovo inaccettabili. Non deve esistere che una capitale venga abbandonata in questo modo, e poi serve l’evento eccezionale per risollevarsi altrimenti … altrimenti resta per terra. Una capitale come Roma vede un continuo susseguirsi di eventi, dal Giubileo 2025 a seguire: d’accordo, le Olimpiadi sono eccezionali ma, diciamocelo con franchezza, a quanti, anche tra noi, interessa davvero l’evento sportivo indipendentemente dall’occasione di sviluppo data dai finanziamenti??
Quello che ci vorrebbe, secondo me, è smetterla di accapigliarci sulle Olimpiadi, e pretendere, tutti, interventi e progettualità degni dello standard minimo di una Capitale. L’acquiscenza e la rassegnazione servono solo a restare immobili dove si è.
Perché la situazione economica del paese è migliore oggi che nel 2011 con Monti? Ma lo sapete che il debito pubblico nazionale è aumentato di oltre 300 miliardi da allora e che la produzione è crollata? E stiamo ancora a parlare di olimpiadi quando stiamo ancora pagando roba di decenni fa e la situazione in città è clamorosamente peggiorata dal 1990?
Gianlux sono d’accordo su tutto. Infatti smettiamola con sta storia delle Olimpiadi, che erano solo una vetrina per Renzi (il Berlusconi 2.0 della politica italiana, che già non ne parla più e ha rilanciato un’altra follia come il Ponte sullo Stretto, anche quello, manco a dirlo, cassato a suo tempo dall’Ottimo Monti) e l’ennesima occadione per il magnamagna, a spese vostre?nooo, nostre, avrebbe detto Cinzia Leone. Lasciamolo sfogare quel fracico coatto di Malagò, eletto presidente del CONI con la compravendita dei voti (l’ho sentito personalmente ammettere sfacciatamente e senza vergogna dalla sua stessa bocca). E che si pensi a stilare un piano di investimenti per Roma degno di una Caoitale e di una città del suo rango, senza aspettare l’evento eccezionale, che mai e poi mai nella storia d’Italia ha portato vantaggi alla cittafinanza ma solo ruberie, opere incompiute, ecomostri e aumento del debito pubblico
complimenti a tutti coloro che hanno votato questa inesperta che dicendo il no alle olimpiadi ha affossato anche le ultime speranze di veder muoversi qualcosa a livello di trasporto. no ma complimenti davvero….. facciamo ciclabili e funivie certamente. ma se roma è già affossata dal traffico perchè la gente i tram non li prende, mettere un tram in arterie ogni giorno congestionate non fa aumentare ancora di più il traffico? complimenti……
Accetto il complimento anche per gli altri 770.000 cittadini contro le olimpiadi del mattone.
Ricordiamoci che le Olimpiadi del 1960 hanno nuociuto al trasporto pubblico romano.
Con la TVA non si uccide la linea C. Se da Amba Aradam si continuasse a sud e sulla riva destra del Tevere per incorporare l’ultima parte del progetto Linea D, la cittadinanza ne guadagnerebbe (argomento già discusso su cityrailways).
Grazie dello stimolo e grazie a tutti per i loro commenti.
invito tutti a leggere l’articolo del messaggero di oggi di cui posto il link http://sport.ilmessaggero.it/olimpiadi/no_olimpiadi_roma_perde_5_miliardi_posti_lavoro-1980588.html
Ora vorrei capire chi ce li mette questi soldi che sarebbero stati spesi per una città che è un colabrodo, violente, sporca e SENZA ALCUN SERVIZIO. Leggendo bene questi soldi sarebbero stati spesi anche e sopratutto per il trasporto romano ma adesso dove si prendono i soldi? Caro Dario, la tua idea di fare proseguire la C a sud andrebbe anche bene ma con quali soldi? chi li mette? la Raggi? e poi, visto che la TVA e il progetto che dici tu escludono zone a nord tipo la cassia che è congestionata ogni giorno, occorre fare altre metro per la zona nord? anche quella è roma mi sembra, ma forse mi sbaglio.
È inutile loro credono solo ial Blog di Grillo l’unica autentica bocca della verità
Articolo inesatto e interessato. I soldi del CIO ammontano a 1,7 a fronte di 9,7 di costi. Posso riportare questo studio, molto più esatto, http://www.lastampa.it/2016/09/22/italia/cronache/i-giochi-chiudono-in-rosso-vantaggi-solo-dopo-anni-QPsxGCrNMvrKcbQhnAvFPO/pagina.html che prevede un rosso di 8 miliardi. E temo possa essere anche ottimista. Le Olimpiadi gestite da Montezemolo e Malagò sui terreni di Caltagirone, come da progetto, avrebbero dato il colpo di grazia a Roma. Forse all’Italia. Non è un caso che anche Monti, preoccupato per la tenuta dei conti, a suo tempo disse no a quelle del 2020 sempre a Roma.
Tornando in tema: penso che la soluzione di raccordare la TVA alla metro C sia la migliore a patto di esaminare bene il progetto in tutte le ricadute. La mobilità a Roma si migliora solamente se si analizza il flusso del traffico, si considerano le ricadute su tutti i settori della città e si razionalizzano i trasporti in una visione complessiva.
È questo il punto non si può fare il calcolo a fine Olimpiade ma capire a lungo termine l’effetto dei soldi spesi.
Se leggi gli articoli del sole 24 ore si parla solo di opportunità persa per Roma.
Se fossi un milanese sarei contrario a “sprecare” i soldi degli italiani per Roma ma da romano sono favorevole perché era una occasione per avere dei soldi per il trasporto pubblico …
Poi andava valutato il piano (cercando di capire anche se chi avrebbe messo i soldi) e non dare un giudizio su quanto fatto da altri.
Questo è un No politico di chi si oppone alle grandi opere perché c’è la corruzione anche quando sono loro a dover governare il processo e quindi loro gli eventuali corrotti.
Chi non lavora non sbaglia mai.
Caro Giuseppe P. concordo con te. Caro Luca, io non dico che le Olimpiadi storicamente non siano state un problema di soldi spesi in più rispetto al preventivato, ma credo che ci siano altri mezzi per cercare di “rientrare nel budget”. La stessa legge li prevede, sia penale (mi riferisco alle norme sulla corruzione) sia a quella amministrativa. Il no della Raggi non lo vedo nemmeno come politico, piuttosto sintomo di debolezza. Ecco perchè dico che è inesperta perchè si è messa paura di non sapere gestire una cosa più grande di lei. Se leggiamo il programma delle olimpiadi del mattone io leggo solo di ripristino delle opere già in essere che ad oggi sono abbandonate e degradate, leggo di una rete di trasporti un po più efficiente di quella attuale. Ora senza nemmeno un euro e con un debito di 40 miliardi di euro (credo) come costruiamo cose che servono alla città e ai romani? ma anche le opere che la Raggi vuole costruire. Io penso sia una occasione persa perchè l’attuale amministrazione, che ad oggi non ha nemmeno una giunta, avrebbe potuto farsi garante della sorveglianza sulle opere di riaqualificazione previste nel progetto, collaborando con l’ANAC per evitare inutili sprechi. O avrebbe potuto dare l’appalto di tali opere a ditte straniere scelte con le procedure di evidenza pubbliche da fare a livello europeo in quanto contratti sopra soglia, come prevede la legge. Insomma c’erano altre soluzioni, bastava solo sedersi al tavolo e parlare non dire no e basta.
Ma la Raggi e la sua giunta M5S, eterodirette da Grillo e Casaleggio, non sono altro che l’espressione di una volontà di annientare Roma, degradandola dal rango di una capitale a quello di una cittadina.
Tutte le loro mosse sono orientate in questo senso, un po’ per motivi ideologici (mitizzazione della decrescita come valore e non come disvalore, e pertanto avversione allo sviluppo, alla cosiddetta cementificazione, alle grandi infrastrutture, ecc.) e molto (forse) anche per soddisfare alcuni forti interessi milanesi e di altre città italiane che hanno sempre mal sopportato una presunta egemonia romana.
Torino con le Olimpiadi si è completamente rigenerata, Milano con l’Expo si è molto rivalutata e ora medita di candidarsi per il prossimo “turno” delle Olimpiadi, per non contare alcune dichiarazioni di Sala di organizzare una Mostra del Cinema e creare una Cittadella della RAI.
Roma rischia veramente di rimanere al palo !
Io lo dissi sempre in tempi non sospetti, anche su questo blog, prima delle elezioni, cercando di far passare questo monito ai concittadini romani, i quali invece sciaguratamente votarono per una candidata e per un partito che rischiano di danneggiare questa Città più di quanto lo fecero Nerone e i Lanzichenecchi, unitamente ad Alemanno e Marino messi assieme.
L’unica speranza è che questa sindaca e questa giunta abbiano vita breve. I Romani si renderanno presto conto del gravissimo errore di averla votata, e la cacceranno a furor di popolo !!!
Ing sono d’accordo con te. il loro tentativo e di affossare roma. Sotto certi aspetti è anche condivisibile perchè siamo ridotti al caffè manco alla frutta, ma il motivo per cui questi qui lo fanno è davvero risibile. Io vedo che Milano invece va alla grande, sia dopo l’expo sia prima. Grattacieli (che a noi non fanno fare manco pagati dai privati vedi caso Stadio Roma), servizi e metropolitane. Io dichiarerei Milano capitale d’italia. Nel mio ultimo anno e mezzo ho avuto la gran parte degli amici che si è trasferita su perchè qui il lavoro non c’è o quanto meno le opportunità sono infinitamente inferiori. Roma è morta occorre solo dichiararlo e piangere. Ma è solo colpa nostra.
Torno ieri da Amsterdam e ho letto che l’anno scorso o due anni fa la capitale olandese ha superato a livello di turismo la stessa roma. Ora ho capito perchè. Il pensiero più brutto è sapere che non arriveremo mai a quei livelli avoglia stare qui a discutere. E non parlo solo di tram e metropolitane (che a mio parere sono alla base). è una questione imprenditoriale. Non abbiamo una city, (guardare le torri dell’eur), non abbiamo nulla che schifo
Caro Ing. vorrei condividere alcune mie brevi considerazioni con voi.
Premesso che anche io spero che questa sindaca e questa giunta che non si è ancora congiunta abbiano vita breve, vorrei dire che nel mio ultimo anno e mezzo molti, anzi quasi tutti i miei amici si sono trasferiti a Milano. Li le opportunità di lavoro sono infinitamente di più non è un segreto e questo mi ha portato a considerare che Roma è morta. a prescindere da questa giunta. Qui Bloccano tutto (i grattacieli dello stadio di tor di valle sono un esempio – capitali privati sottolineao) qui non abbiamo una city, non siamo una città internazionale. Ieri tornavo da Amsterdam e avere letto che il turismo di quella città è maggiore di quello di Roma (almeno un paio di anni fa mi sembra di avere letto) è davvero un peccato. Qui non solo mancano le metro ma anche i tram e questo è solo un piccolo pezzo di iceberg che manca a roma. Facciamo Milano capitale perchè lo merita di più
Caro Alessandro,
non essere troppo pessimista, anche se oggi tutto sembra cospirare contro la tua Città, ivi compresa la rassegnazione e lo scoramento di suoi abitanti.
In realtà ci sono dei cicli storici sfavorevoli ed altri favorevoli: in questo momento Roma vive in pieno una fase tremendamente negativa, ma non dimentichiamoci che dieci o quindici anni fa la stessa Roma era di gran moda (si parlava di “Modello Roma”) ed essa registrava tassi di crescita altissimi, molto più elevati di Milano e delle regioni del nord Italia, pur in presenza di un Governo centrale con Berlusconi e la Lega nord.
Era merito dei Sindaci di quell’epoca (Rutelli e poi Veltroni) ? Certamente essi governarono la Città meglio di quelli che vennero dopo, ma non credo che questo sia stato l’unico motivo. Ci fu anche il Giubileo del 2000, con un grande Papa come Giovanni Paolo II che diede una spinta notevole, ma io penso che quella fu in definitiva una fase ciclica molto favorevole a Roma, quando a Milano viceversa si leccavano ancora le ferite dopo la Tangentopoli degli anni 90.
Ora la situazione si è completamente ribaltata: Roma, dopo due sindacature nettamente insufficienti (Alemanno e Marino), è stata travolta dallo scandalo di Mafia Capitale e ha subito un vero e proprio colpo di grazia con l’elezione della giunta Raggi (peraltro voluta dalla stragrande maggioranza dei romani, che probabilmente non capirono niente). Adesso tutto si riversa contro questa Città, ivi compresa la stampa (del nord ma anche romana) e la televisione, che enfatizzano ogni vicenda negativa che capita nel suo territorio, come ad esempio il recente pestaggio avvenuto sulla Metro B che è un fatto esecrabilissimo ma che può capitare in molti altri luoghi d’Italia, anche del nord, senza finire per tre giorni consecutivi sulle prime pagine dei giornali, e che oltretutto è stato perpetrato da persone di Caserta che erano solo di passaggio a Roma.
A Milano, viceversa, tutto sta andando a gonfie vele, sull’onda del successo dell’Expo e con l’elezione di Sala, che sicuramente si giova anche dell’appoggio del Governo Renzi.
E per il futuro ? Io mi auguro che Roma, dopo tutte queste umiliazioni, rialzi la testa, magari inducendo l’attuale giunta Raggi verso tematiche di sviluppo urbano ovvero, qualora essa perseverasse in questa politica (auto)distruttiva, abbattendola e ricorrendo a nuove elezioni per una nuova classe dirigente.
Senza andare tanto lontano, se fosse stato eletto Giachetti adesso avremmo la Candidatura olimpica, il progetto Tor di Valle in pieno avanzamento e, cosa molto importante, il supporto finanziario del Governo Renzi per cercare di abbattere l’enorme debito di Roma Capitale ed attuare nello stesso tempo le indispensabili politiche di sviluppo (metropolitane, ferrovie urbane, ecc. ecc.).
Possiamo sperare di vedere, in tempi medi o forse anche brevi, un simile scenario ? Io spero di si
Caro Ing.
leggo con vivo interesse quanto hai scritto. Si è vero il modello roma era un modello da seguire. Ritengo tuttavia che i lavori per nuove metro e nuovi collegamenti su ferro sarebbero dovuti esser fatti già per il giubileo del 2000 e non per una candidatura alle olimpiadi. Forse oggi saremmo stati un bel passo avanti. questo mi fa essere molto pessimista e credo che davvero i cantieri della metro D apriranno fra 20 anni, quando avere una quarta linea non basterà perchè la città sarà cresciuta (anzi già oggi non basterebbe). il fatto della stampa negativa io purtroppo non la seguo perchè concordo con lei che vanno a mode. Oggi Milano domani Torino poi forse di nuovo Roma ecc come modelli virtuosi. Purtroppo il mio pessimismo è dettato dal vivere roma quotidianamente. Ho il motorino è vero ma quando piove cerco di prendere i mezzi (Roma nord + metro A fino a lepanto). è un vero degrado. le stazioni che ci sono sono scollegate tra loro e i lavori sono interminabili. Ho la fortuna di viaggiare molto e quando mi rendo conto che città che non hanno il patrimonio culturale di Roma sono anni luce avanti a noi mi fa molto male. ma non parlo solo di trasporti ovviamente. parlo di tutto il resto che manca a questa città.
Colosseo è già in costruzione e Fino a Venezia è già finanziata.
Non si può cambiare senza sprecare soldi e pagare penali.
Perfino il M5S l’ha capito.
Poi spiegatemi quindi tutti i 770000 che hanno votato la Raggi sono contrari (anche se la Raggi in campagna non ha mai detto uno No esplicito e promesso una consultazione tramite referendum) e chi non l’ha votata (inclusi il 50% che non ha votato) è automaticamente favorevole?
Mi dispiace ma non funziona così ne la democrazia ne la statistica e il Blog di Grillo non è la bocca della verità.
Vi posso dire che tra i miei conoscenti che hanno votato per il M5S più del 50 % era favorevole alle olimpiadi e già un 30% si è pentito del voto?
Persino molti assessori hanno espresso parere favorevole dopo aver visto le casse vuote del comune.
Ma al movimento serviva un nemico comune per compattarsi dopo il loro inizio catastrofico e l’hanno trovato nella “loby delle Olimpiade” anche se gente come Di Maio si era espresso in modo favorevole ?
Tram e funivie ? Con quali soldi?
Stefano Casini facciamo 3 linee tram e 2 ciclabili e siamo a posto così. Puoi argomentare quanto vuoi, ma resto dell’opinione che ben vengano tram e ciclabili però integrati in un sistema di linee metropolitane esteso. Solo immaginare se al posto di linea A e B ci fossero i tram mi vien da ridere visto il carico che hanno nell’ora di punta.
leva le ciclabili , c’è già il GRAB
politicamente basta e avanza , realmente è utile la domenica
Potrebbe essere una idea buona se si farà in tempi brevi e certi. Sotto certi aspetti risolverebbe anche il nodo di Chiesa Nuova. Chi – nel futuro – fosse interessato da Corso Vittorio a prendere la linea C potrebbe usare il tram per raggiungere Piazza Venezia o Ottaviano per la C e la A (se capisco la cartina).
Comunque basta che si faccia qualcosa presto. Se la nuova giunta ci crede, indichi un cronoprogramma dei lavori su cui gli assessori mettano la faccia. Altrimenti torniamo alle decine di progetti annunciati – alla Veltroni – e mai iniziati.
Bisogna sapersi accontentare delle briciole (anche se ciò provoca rodimenti infiniti).
Scusate una proposta da ignorante in materia: ma proseguire la C lungo via del Corso con fermata vicino la galleria Sordi (mi pare sia predisposta una specie di stazione o comunque un sottopasso) è in seguito alla stazione Flaminio? Potrebbe poi proseguire con un progetto simile a quello iniziale evitando il doppio attraversamento del Tevere e si completerebbe con la TVA…ma probabilmente ho detto un’eresia!!
E’ un progetto che in realtà esiste già. http://www.metroxroma.it/2014/04/linea-c-t2-venezia-clodio-o-piano-b-venezia-flaminio/
Emanuele quanto ti voglio bene! Vado dicendo esattamente le stesse cose da due anni ricevendo insulti da tutti. Beh, oggi la Giunta 5stelle che non ho mai visto con simpatia sin da prima del suo insediamento, ha guadagnato due bei puntozzi. Uno per il NO alle Olimpiadi (e spero che a questa storia si sia messa la parola FINE una volta per tutte), un altro per aver riesumato un ottimo progetto, quello, sì, realizzabile (a patto che arrivino i finanziamenti) in tempo per il prossimo Giubileo. Non la costosissima e biblica T2, per giunta senza Chiesa nuova. E non condivido affatto le apocalittiche previsioni del Comitato: la linea A non collasserà affatto se si arriverà a Flaminio invece che a Ottaviano
Non credo che arriverà neanche al Flaminio con il M5S.
Si fermerà a Venezia solo perché è già finanziata.
Se poi Venezia entra in funzione senza iniziare i lavori di prolungamento non arriverà mai al Flaminio con 1 o 2 fermate perché non c’è lo spazio per calare la talpa al centro.
Io preferisco la T2 ma mi può star bene anche arrivare al Flaminio l’unica cosa che però non bisogna fare e fermare questa linea.
La A non collasserà solo se automatizzata altrimenti con la C che incrocia a Flaminio e carica altre persone verso Ottaviano rischia grosso.
Idea semplice e ovvia. Altro che eresia. Una analisi di Cityrailways per alternative per la C post-Venezia ne dimostrava in linea di massima l’equipollenza in termini di carichi potenziali rispetto alla tratta Venezia-Chiesa Nuova-San Pietro, perché si realizzerebbe effetto rete immediato con la Roma Nord e il 2. E non verrebbe meno lo scarico della A, visto lo scambio a Flaminio. Tale studio dimostrava inoltre un più basso costo per passeggero trasportato,,perché scavare in linea retta sotto il Corso costerebbe molto meno rispetto a operare sotto all’ansa barocca. Aggiungo che Via del Corso,l’antica penetrazione urbana della via Flaminia, è stata oggetto di sventramenti in età sei-settecentesca, che pare abbiano eliminato buona parte del substrato, poi alcuni degli edifici su Via del Corso sono più moderni e con minori problemi di statica, ed inoltre esistono già le predisposizioni cui fai riferimento tu davanti alla galleria Alberto Sordi. Minori complicazioni ingegneristiche significano anche minori tempi di realizzazione, per cui anche il beneficio attualizzato dell’investimento sarebbe maggiore rispetto al passaggio sotto l’ansa barocca, sicuramente più dispendioso anche in termini di tempi.
I risparmi rispetto alla soluzione ansa barocca potrebbero finanziare le tramvie di adduzione proprio alla metro C, come la Tva e l’ammodernamento e prolungamento a Tor Vergata della Roma-Giardinetti, aumentando perciò l’efficienza della metro C stessa e il servizio a quartieri oggi sprovvisti di trasporto su ferro.
Tutto ciò inoltre non escluderebbe il proseguimento verso la Cassia, attraverso il passaggio sotto Via Flaminia-Ponte Milvio-Vigna Clara o un sottopassaggio del Tevere verso Prati-Giardino-Vigna Clara. Anzi, lo renderebbe più vicino nel tempo, perché sicuramente a Flaminio si arriverebbe in tempi minori.
Mi piacerebbe che il Comune nel decidere come proseguire la C finanziasse uno studio di fattibilità approfondito che permetta di decidere su basi razionali la scelta più efficiente, da inserire in un master plan del Tpl romano,sgombrando il campo da dogmatismi e ipotesi non suffragate da dati. È ora che non siano solo i cittadini a proporre, ma la classe politica a decidere sulla base di argomenti razionalmente fondati e di inequivocabili dimostrazioni delle soluzioni più adatte a servire l’interesse pubblico.
E’ davvero scoraggiante, deprimente ed avvilente dopo piu’ di 9 anni dall’ inizio dei lavori per la Linea C essere ancora in alto mare, ed in data 22.09.2016 essere ancora a scrivere, a chiedersi, a riflettere su questo Blog sul ” Che ne sarà della C dopo il Colosseo ? Forse, Forse arriverà il prolungamento di 400 metri a P. Venezia ?? Ancora a chiedersi se la Tratta T2 vedrà mai la Luce , ancora a ritirar fuori vecchi Progetto o ipotesi alternative di Progetto Venezia- Flaminio.
Per i motivi piu’ disparati a cominciare da chi la amministra o in passato l’ ha amministrata, per arrivare a chi si e’ sempre opposto a tutto e che, fino a pochi giorni o settimane fa si rammaricava per non essere riusciti a bloccare la C a San Giovanni ” Purtroppo Roma e’ una Città Irrecuperabile ! senza speranza ! Ancora a discutere se essere favorevoli ai Tram oppure alle Metropolitane e dover sempre vedere le altre città , gia’ Avanti Anni Luce rispetto a Noi che continuano a Progettare seriamente l’ ulteriore sviluppo delle Loro Reti Metropolitane, da Londra ( Non mi dite che a Londra la Rete Metropolitana non e’ estesa ) dove, piove sempre sul bagnato, ” a breve aprirà al Pubblico l’ Ulteriore Linea ” Elizabeth Line, da Berlino che ha già 9 Linee della U Bahn e 147 Km di Rete, e che vedrà tra il 2018 ed il 2019 l’ apertura al pubblico del Prolungamento della U5 dall’ Alexander Platz alla Porta di Brandeburgo, con 3 nuove fermate, in parte sotto attraversando il fiume Spree, ed unificandosi in un’ unica Linea anche alla U55, per arrivare poi a Milano che sta realizzando la Quinta Linea della Metro , la M4 e, caso strano concludendo con la stessa ” Amburgo, sempre in Cermania, che, un po’ indietro rispetto alle altre capitali dal 2019, dopo una lunga progettazione vedrà per 7 anni l’ inizio lavori per la loro Quinta Linea della Metro, la U5 , che scambierà con tutte le altre 4 Linee ed aprira’ al pubblico nel 2016, insieme ad altri Prolungamenti delle Linee esistenti tipo quello della U4 nel 2018
ERRATA CORRIGE FINALE ” a proposito di Amburgo ” )” la U5 , che scambierà con tutte le altre 4 Linee ed aprirà al Pubblico nel 2026
ANCORA CON ‘STA CAPPELLATA?!?
Scusate per il maiuscolo ma una cosa così penosa, tra l’altro reiterata mi fa venire i nervi. Ma pensate che Roma sia solo ad Est? Di qua del Tevere non ci abita nessuno? Alla Cassia la metro serve come il pane E NON SOLO LI! D’accordo ci sono altre zone forse anche più popolose MA GIA SERVITE!!! Almeno diamo precedenza a zone dove non c’è NIENTE!!! Tra l’altro se si fa la metro poi l’aumento delle case, quindi degli utenti, viene di conseguenza, o vogliamo continuare a fare case senza servizi???
Al Flaminio CHE CI VADA LA LIDO!!!
La C DEVE portare a Clodio!!!!!
Bravo Massimo, abito a Laurentina ma condivido al 100% il tuo commento!
Anch’io concordo con Massimo, e possibilmente da Clodio si vada poi sulla Cassia
Era quello che intendevo dove Clodio è solo il minimo sindacale.
Concordo.
Ma questi la C la bloccano a Venezia altro che Flaminio.
Se devo dirla tutta, mi piacerebbe il contrario: la Lido fino a Clodio e poi fino alla Cassia. Una linea retta, Nord-Sud, da Prati all’Eur passando per San Pietro, Trastevere e Testaccio. Anziché il tortuoso triplo sotto attraversamento del Tevere del previsto progetto C. Preferisco due metro rette e magari più rapide.
Mi permetto di otrnare sull’argomento .. la TVA va fatta …… ieri .. io non sono contro la metro C fino ad Ottaviano … ma visto lo schifo andato in onda fino ad oggi in materia … prefrisco un uovo oggi ( TVA con costi non paragonabili ) ad un’incerta gallina non domani ma dopodomani ( 2030 ? 2035 ? … dopo non riuscirò a vederla … )
Io sono pro C e pro TVA.
Il problema è che nell’articolo si parla (Enrico Stefano) della TVA come alternativa alla C o almeno al tratto T2.
E su questo non mi trovo d’ accordo.
Infatti, si continua a dire “questa cosa qui si, ma quella cosa la no”. Dove sta scritto che non si possano fare entrambe, dove la TVA aiuterebbe il minor numero di fermate della metro. E non parlate di soldi per l’amor del cielo!
Da profana, trovo triste questa lotta tra sostenitori dei tram e della metro.
In una capitale, in una metropoli (Roma, tutti se lo scordano, è città metropolitana e deve convivere col suo hinterland) dovrebbero esistere entrambe le reti ed entrambe dovrebbero avere altissimi livelli di frequenza ed efficienza. Mentre si litiga (tram vs metro) vince l’automobile e con essa, l’ingorgo, l’immobilità, l’inquinamento, lo scempio urbano.
Unirsi, non dividersi, contro uno status quo insopportabile
Fino all’ultima virgola.
Concordo, però non credo che qui ci sia una lotta tra pro-tram e pro-metro.
Il comitato ha espresso più volte la sua posizione: la metro è l’hardware e i tram il software, servono entrambi.
In un sito che si chiama metroxroma mi sembra normale dei commenti pro metro e anomalo quelli contro le metro.
Magari mi sbaglio ma appena il comitato nei suoi articoli esprima delle perplessità sull’operato del M5S compaiono una serie di commenti da parte di persone che non hanno mai partecipato al sito: una occupazione della rete contro ogni parere no M5S.
Anche he dei siti “amichevoli” non perdono occasione per bacchettare il comitato.
http://tramromagiardinetti.blogspot.it/2016/09/corse-e-rincorse-storiche-tva-e-metro-c.html
http://tramromagiardinetti.blogspot.it/2016/06/a-sirene-spiegate-per-la-metro-c.html
Il comitato si è espresso pro TVA solo che ha riportato le dichiarazione di Enrico Stefano in cui fa capire che la TVA comporta la fine della C a Venezia (nel caso peggiore) o almeno della sua tratta T2 (nel caso migliore).
Sarebbe strano che un sito che si chiami metroxroma sia favorevole alla fine dello sviluppo della C o un suo ridimensionamento.
Non sono contrari alla TVA a prescindere, così almeno ho capito io.
hai capito bene
solo che molti si fermano al titolo , o difendono a spada tratta personaggi come Stefanò , che anche essendo appassionato e interessato , di tanto in tanto se ne esce con delle sparate ( e a cui non importa realmente se queste sono vere o false )
Dici bene. Sono visioni miopi di chi non si sforza di comprendere i problemi.
Tram e metro sono forme integrate. L’ideale sarebbe avere, per ogni progetto di metro, un progetto linee tramviarie di adduzione a copertura delle aree in cui non esiste carico per una metro.
I tram ha molto senso farli, in sostituzione dei bus di lunga tratta soprattutto: i costi di esercizio di un tram sono inferiori a quelli di un bus. L’Atac sarà sempre destinata ad un fallimento tecnico se non si dota Roma in tempi brevi di una C che scambia con la A e B in tempi rapidi, a costi normali e a servizio di popolazione residente e pendolare – ansa barocca e metro per i turisti diretti a SanPietro NON sono prioritarie rispetto a ch va a lavoro la mattina – nonché di una ulteriore metro che faccia un collegamento Nord-Sud (penetrazione urbana Roma Lido) e di 5-6 grandi tramvie
Più specificamente sul topic, come ho già detto di recente commentando la precedente new una soluzione-tram per l’ansa barocca potrebbe starmi anche bene, se con la C proprio non ce la si fa.
Ma a quel punto, oltre alla (a quanto pare) promessa di prosecuzione dei lavori della C almeno a Venezia, qualcuno di decidesse a realizzare la tratta Piramide-Flaminio della Lido trasformata in Linea E, che passando per Venezia almeno non farebbe morire la C nel nulla.
Ecco, almeno la si smetterebbe con l’alibi che “tanto la Metro C è tutta un disastro” e quindi a Roma niente più metro.
Basta la volontà politica, e a quel punto i fondi per la Capitale si devono trovare per forza, e non dirottarli sempre ai primi della classe della Capitale morale o “altrove basta che non a Roma”.
Condivido le perplessità e l’amarezza degli interventi che mi hanno preceduto, ma secondo me bisogna fare chiarezza su un punto.
Abbiamo diversi problemi, tutti presenti ma ben distinti.
Un conto è il “problema Metro C”, che si trascina da tempo in tutta la sua inconcludenza, e di cui si sa solo che quel (poco, temo) che si realizzerà in futuro lo vedremo dopo tempi biblici.
Un conto è il “problema metropolitane a Roma”: le metro a Roma sono l’unica salvezza ma, chissà perchè, hanno molti più nemici che gente favorevole.
Poi c’ è il “problema Roma”, qui non si riesce mai a far niente in modo rapido e trasparente: ciò detto, parecchi oggi hanno i loro interessi a soffiare sul fuoco della Capitale in ginocchio, come certi articoli sul Corriere degli ottimi Rizzo e Severgnini che maramaldeggiano su quanto sono bravi su a Milano.
Infine c’è il “problema M5S”: contrari alla C, contrari alle metropolitane, contrari ai lavori pubblici, contrari a tutto. Ah già dimenticavo, favorevoli alle biciclette.
Rizzo e Sebergnini scrivono suo quotidiano meneghino, ovvio che come dici tu “maramaldeggiano”. Però permettimi, a Roma ogni giorno gli offriamo sul piatto d’argento tante di quelle occasioni per farlo, che bisognerebbe essere proprio masochisti
Rizzo ogni volta che scrive sulla metro C parla della metro più cara del mondo ma non ho capito secondo quale criterio.
In valore assoluto ci sono metro più care (Barcellona, Tokio etc…)
Se invece si riferisce al prezzo per KM anche in questo caso non è vero.
Lui ha solo ripreso una frase di Italia nostra o dei radicali senza minimamente indagare sulla veridicità dell’affermazione.
Ho non è un serio giornalista ho è prevenuto.
Li avete votati? Tenetevi questi pagliacci.
Mi attirerò gli strali di molti. Innanzi tutto faccio notare che il tram 8 è l’unica linea di superficie decente che ha Roma … quindi avere la TVA sarebbe un sogno dai costi e dai tempi non esorbitanti di na metro. Non capisco però come pensano di risolvere il problema di Via del Gesù. La metro C se tutto va bene arriverà a Colosseo nel 2022 … e già un miracolo se la fanno finire a Piazza Venezia .. l’avremmo ad Ottaviano nel 2035 coi tempi romani …..
Sottoscrivo tutto tranne la frase che l’8 è l’unica linea, perché c’è anche l’ottimo 2 (anche meglio dell’8 e che su alcuni incroci ancora conserva il sistema di asservimento semaforico di Italianovantiana memoria)
a me risultava ormai disattivato l’asservimento del 2
buona notizia
E’ attivo solo su alcuni incroci (soprattutto secondari), sugli altri comunque esiste un sincronismo tale tra gli impianti semaforici da rendere di fatto nulle le attese ai rossi. Unica eccezione il semaforo su via Flaminia per chi viene da Valla Giulia e deve prendere il ponte delle Belle Arti, semaforo nato dopo Italia 90 e mai inserito nel contesto dell’asservimento
Che Tristezza !! Ma possibile che l’ attuale Giunta 5 Stelle ancora non abbia compreso che i soli ed esclusivi
Tram non potranno mai rappresentare una vera alternativa al Traffico privato e sostituire gli Autobus in circolazione e, soprattutto che Non sono un’ alternativa ed in totale antitesi alla Metropolitana . Gli Autobus sono troppo Lenti rispetto alla Metropolitana, unica vera corsia preferenziale non assoggettata ad impianti semaforici di superficie che, non deve mai condividere il proprio tracciato con quello veicolare privato. I Tram sono e devono essere in perfetta sinergia con le Linee della Metropolitana complementari ed in funzione adduttrice alla Metro ( quella che avra’ il Tram 8 nel Collegare Trastevere alla C, una volta arrivata a Venezia )
La metro A al collasso? ma perché non investire molti meno soldi rispetto alla metro C tratta T2 portando le frequenze della linea A dagli attuali 3 minuti a un minuto e mezzo? E perchè proseguirla fino a piazza venezia se ancora oggi non si sa dove fare la stazione, vista la quantità di reperti trovati durante i saggi al centro dela piazza e sul lato del Foro traianeo, per non pagare le penali? Bel modo di buttare ancora soldi.
Disinformazione caro Franco. La stazione Venezia ha già un progetto definitivo, come fai ad affrrmare che ancora non si dove farla?
già ci hanno pensato alla semiautomazione della linea A , costo circa 80mln + adeguamento treni ( i caf sono già predisposti )
il fatto è che la semiautomazione ( automazione di livello 2 ) in se si porta nel caso della metro A i lavori di ammodernamento e aggiunta di SSE ( sottostazioni elettriche ) , che a loro volta portano i lavori di adeguamento antincendio dell’intera linea , che è fermo alle disposizioni degli anni 80′
Roma metropolitane aveva stimato in 800mln il solo adeguamento alle nuove normative antincendio , cumulativo della MA e MB
Interessante.
Avevo letto uno studio di Andrea Spinosa in cui auspicava l’automatizzazione della A e B con uno costo di circa 200 Mil per la A (porte di banchine + sistema di controllo e segnalamento) e di circa 350 Mil per la B ( come prima + attrezzaggio treni).
Non veniva riporta la necessità di adeguare le linee alle nuove normative antincendio ne l’esigenza si nuove SSE.
Certo è una bella spesa ma visto che a Roma costruire altre metro è (quasi) impossibile bisogna sfruttare al massimo quelle esistenti quindi questo investimento prima o poi va fatto.
A tutti i fan dei tram: qualcuno sa spiegare il vantaggio di un tram rispetto ad un autobus? Io non ne vedo nessuno.
Il tram non ha la marmitta…..
I tram non soffrono l’usura degli autobus: infatti a Roma ci sono in servizio tram di oltre 60 anni e quelli di 90 circolano per altri servizi (ristotram). lnvece gli autobus hanno una vita d’esercizio molto più breve e dopo una decina di anni soffrono guasti continui (ragione per cui in qusti giorni a Roma sono state tagliate varie linee di bus). Il vantaggio è maggiormente evidente solo quando i tram viaggiano su corsie protette e con i semafori sincronizzati sul loro passaggio: allora si accorciano i tempi di percorrenza. Inoltre i tram sono veicoli elettrici non inquinanti., sono più capienti dei bus e hanno un minor costo d’esercizio.
Considerato che su quella tratta è impossibile fare sedi protette (a meno di non pedonalizzare e fare sensi unici) il vantaggio per la circolazione è nullo. I tram ingombreranno la strada esattamente quanto gli autobus.
Sede protetta per il tram su Corso Vittorio e senso unico di circolazione limitato per taxi, bici, esercenti e residenti. Analoga circolazione limitata veicoli su Corso Rinascimento ma a doppio senso, e su Botteghe Oscure. Peraltro con una Tva su Corso Vittorio andrebbe forse ripensato proprio il passaggio attuale dell’8 su Botteghe Oscure,ridondante rispetto a Corso Vittorio ed inoltre, visto che via del Plebiscito andrebbe chiusa completamente alle auto, si dovrebbe dare uno sbocco ai veicoli su Botteghe Oscure. Con questo assetto,se vuoi andare a Campo dei Fiori prendi metro e tram lasciando la macchina a casa,o vai in macchina e la lasci sul Lungotevere facendo 1km a piedi.
Il tram non inquina (almeno non dove viaggia, ma questo è altro discorso e riguarda la politica energetica nazionale folle e ipocrita, ma diventeremmo OT)
Il tram ha una vita media rispetto a un autobus di almeno otto volte tanto, ha meno parti meccaniche soggette a usura, può viaggiare anche ottant’anni con inimi interventi di manutenzione
Il tram ha una capacità fino a tre volte quella di un autobus
Il tram può essere integrato in un contesto urbano totalmente pedonalizzato
Se fatto viaggiare su sede protetta e con asservimento semaforuco, la velocità commerciale di un tram può superare quella di un autobus
Sede protetta? su Corso Vittorio? e le macchine dove passano? Se per far passare il tram devi restringere la strada non solo è inutile ma anche dannoso.
Le macchine le vorrei far proprio sparire dal centro storico, comunque per Corso Vittorio una soluzione tipo via Arenula con senso unico per le macchine sarebbe un compromesso fin troppo permissivo per le maghine
…e tu saresti un “metro-fan”?
Per come la vedo io preferenziali, ciclabili e marciapiedi dovrebbero PROPRIO togliere spazio alle auto, anche per i residenti e non solo al centro storico.
A tutti i sostenitori dei Tram: qualcuno saprebbe spiegare il vantaggio di un Tram rispetto ad un Autobus?
Bella domanda. Viene voglia di invitarti a ripeterla per ri-sentire il suono della parola “vantaggio”. Perchè, sono tanti e tanti i vantaggi del ferro sulla gomma che c’è l’imbarazzo da dove iniziare l’elenco. Ormai i bus sono, generalmente, di 12 e 18 metri e trasportano 800-1600 passeggeri/ora (i 12 mt.), 1600-2000 passeggeri/ora (i 18 mt.).. La capacità del tram è di 2800-5200. La frequenza del tram parigino (fino al 31.12.1991, Parigi aveva Zero tram; ora ha 6 linee attive e n. 4 in lavorazione) è di 7 minuti al massimo. Tram si muove su sede propria: binari. Bus: nel traffico, nell’ingorgo. Ecc.
I tram di Parigi, se non ricordo male, sono esterni al centro su strade a più corsie e realizzano praticamente un anello che interseca le metro in periferia.
In quel caso i numeri non giustificano una metro e su quelle strade con corsia riservata e semofori che gli danno la priorità i tram sono performanti.
Sono più metrotranvia che tram
Insomma praticamente quello che dovrebbe fare il tram Saxa Rubra-Laurentina.
E invece un tram che passa per Corso Vittorio non crea traffico? Per creare una sede propria in quelle zone bisogna restringere la strada, aumentando il traffico. Senza sede propria creerebbe ingorghi come un qualunque autobus. Vantaggio nullo.
C’e’ qualcuno che sa spiegarmi perche’ due e due fanno quattro, o perche’ la Terra non sarebbe piatta e gira intorno al Sole?
Con quali soldi questi nuovi tram? almeno che non arrivi il finanziamento chiesto da Marino alla comunità europea la vedo dura.
Speriamo che non sia la solita annunciate.
Giuseppe, quella dei 700 milioni chiesti all’Ue credo fosse una gran bufala. I fondi UE sono veicolati mediante i Governi e le regioni, in gran parte verso le regioni meno sviluppate nelle quali peraltro, secondo i regolamenti UE, possono essere finanziati investimenti non finanzabili nelle altre. E’ per questo che a Napoli hanno fatto la metro con i Fondi UE.
Tutti questi fondi devono essere peraltro programmati su base settennale, articolati per obiettivi ed azioni. I comuni non intervengono direttamente, se non per il tramite delle regioni.
Per darti una dimensione, l’attuale Programma Operativo Nazionale (Pon) Infrastrutture ha una dotazione di 1,8 miliardi di Euro solo per le regioni del sud. Non interviene nel centro-nord.
Il Pon Città Metropolitane destina alle città del centro nord circa 20 milioni per investimenti in mobilità . Quello della Regione Lazio circa 150 ma includendo stazioni integrate, bus e treni. E non ho letto parlare di tram.
Continuo a chiedermi a quali fondi si facesse riferimento. Forse a quelli della Banca europea degli investimenti? Ok, ma in tale caso si tratterebbe di finanziamento agevolato (fondi da restituire), ed qui il Comune di Roma, in base alla dimensione del suo bilancio e al suo indebitamento, non potrebbe mai ottenere cifre simili. Forse al Piano Juncker? Ma lì si finanziano soprattutto opere trans europee e con investimenti privati a sostegno.
Allego il Pon Metro e il PorLazio vigenti per far capire dove verranno investiti alcuni fondi europei nella mobilità.
http://www.agenziacoesione.gov.it/opencms/export/sites/dps/it/documentazione/PON_metro/PON_Citta_Metropolitane.pdf
http://lazioeuropa.it/files/150306/svi_co_porfesr_2014_20_12_02_2015.pdf
Se non ricordo male era una richiesta di finanziamento.
Rimane però il punto principale: con quali soldi si farà la TVA? Basta con questa annuncite acuta.
Andate su http://www.tramroma.com cosi potete trovare tutti gli annunci che non hanno quasi mai portato a niente.
Hai colto il problema. La classe politica italiana (ed anche alcuni tecnici di cui si avvale, evidentemente) non conosce il funzionamento degli strumenti finanziari europei. Lo fece Letta, che parlo di finanziare il taglio del cuneo fiscale con il fondo sociale europeo. Roba da far ridere se si conoscono i regolamenti e la logica dei fondi europei. Lo ha fatto proprio pochi giorni fa Di Maio, scrivendo che il governo dovrebbe bloccare i trasferimenti all’Ue per finanziare la detassazione. Roba da primo esame di diritto internazionale e comunitario. Lo fece Marino, con quegli annunci non suffragati da alcuno studio attento delle carte, evidentemente.
Chi pragmaticamente ha iniziato a sapersi muovere con la programmazione europea sono alcuni governatori regionali, come è stato fatto con la metro di Napoli e come sta facendo Zingaretti per finanziare alcuni nuovi treni. Ma si tratta di interventi con solida programmazione alle spalle.
Roma oggi come oggi può finanziare investimenti nel suo tpl con le seguenti modalità:
– fondi del governo nazionale;
– fondi della regione, compresi fondi strutturali europei solo tramite il Por;
– fondi propri da trasferimenti del governo nazionale;
– privati, mediante forme di project financing (il privato realizza l’opera a sue spese, ottenendo la concessione pluriennale della gestione dell’opera realizzata);
– privati, mediante valorizzazioni immobiliari (il Comune conferisce al privato proprio demanio e/o cubature in deroga al Piano regolatore a fronte della realizzazione di infrastrutture pubbliche inserite in progetti residenziali/commerciali del privato – esempio lo Stadio a Tor di Valle);
– istituti finanziari pubblici specializzati nel credito alla p.a., può essere il caso della Banca europea investimenti o della Cdp (che tradizionalmente finanzia maggiormente i Comuni più piccoli se ricordo bene), ma per la sua condizione finanziaria il Comune di Roma e come una azienda in fallimento a cui nessuno,fornisce credito;
Programmi europei, può essere forse il caso del Piano Juncker ma il condizionale è d’obbligo per le ragioni sopra esposte e perché comunque si passerebbe tramite il governo nazionale;
– mercato finanziario, ma lasciamo stare che è meglio perché ci manca solo riempire il Comune di derivati…;
– tassazione di scopo (ma al momento nuove poste sono impensabili viste le già altissime tasse addizionali sul reddito residenti e su presenze turistiche);
– rincari vincolati delle tariffe (qui il rischio lo corriamo, ma per finanziare la manutenzione, mica i nuovi investimenti!).
Secondo me una opportunità niente affatto sfruttata (o sfruttata male) sono le valorizzazioni immobiliari, se fatte bene. Esistono aree a macchia di leopardo dentro il Gra o poco fuori, in cui si potrebbero concedere cubature per completare l’urbanizzazione che li prima o poi arriverà , dietro costruzione di opere infrastrutturali. Come il caso dello Stadio della Roma, se fosse fatto non in una area vergine e fuori dal contesto urbano, ma ad esempio a Tor Vergata: ti concedo cubature, tu mi realizzi ammodernamento e prolungamento della Roma Giardinetti di cui beneficiano tutto il Casilino e gli studenti del campus.
Altra modalità ad esempio potrebbe essere quella di ammodernare alcune stazioni metro – Piramide e San Paolo le prime che mi vengono in mente – facendo delle piccole Tiburtina: aree commerciali in questo caso finanziate da privati, il cui introito potrebbe permettere di realizzare altri adeguamenti alla rete. Lo stesso lo potrebbero fare le ferrovie , che hanno enormi metrature a ridosso di linee e quartieri le quali potrebbero essere convertite in residenziale e commerciale per finanziare gli adeguamenti a rete e stazioni. Mi vengono in mente Tuscolana o tutta la parte del vallo al Mandrione. Ma qua ricordiamoci che siamo nel paese in cui RFI non riesce a liberare Camposampietro dagli abusivi per chiudere l’anello…
Per come stanno le cose quella prospettata da Stèfano è la soluzione migliore, almeno temporaneamente. Non so se il comitato ha capito che a questo punto far arrivare la C fino alla Cassia significa realizzare una *SECONDA METRO*. Il progetto originale è ormai stravolto e occorre far arrivare la C a Venezia per poi azzerare tutto e riprendere il progetto con nuove modalità, anche con un bando internazionale. Se per il momento l’ansa barocca venisse servita da un tram non capisco dove sia problema, anche in considerazione del fatto che i soldi stanno per finire…
certo , ma non la si usi come scusa per non fare la metro.
Con la stessa idea ( con infrastrutture invertite nei ruoli però ) hanno levato i tram sulla tuscolana e sospeso la roma giardinetti.
Il vecchio e stupido pensiero , rimescolato nei contenuti per farlo apparire “nuovo”
però so honestih , che je voi diìh
esatto
Ennesima porcata di idea tirata fuori da una amministrazione grillina che, come era ampiamente nelle previsioni, avrebbe fatto una questione di vita quella di bloccare la Metro C. Non a caso i famosi 18 milioni fantasma per non far collassare Atac sono stati reperiti, secondo quanto dichiarato oggi dalla Raggi in consiglio comunale, da uno spostamento al 2018 di esigibilità di lavori dell’opera. È chiaro come la luce del sole che il M5S con la sua mentalità retrograda vuol far bloccare la continuazione dell’opera (mai una parola della Meleo o Stefano sull’opera da quando si è insediata la giunta Raggi). Con questi qui alla guida di Roma sarebbe stata la pietra tombale della Metro C (io lo avevo più volte sostenuto anche su questo blog), c’è solo da disperarsi in che mani e’ finita questa città ed i suoi abitanti che si sono dimostrati ancora una volta dei coatti senza decenza creduloni alle favole dei pifferai magici grillini.
Perche’ bloccare quel pozzo divorasoldi di avvocati e ricorsi che e’ diventato la metro C sarebbe mentalita’ retrograda? La verita’ e’ molto semplice: metro C sta assorbendo tutte le risorse, e ha bloccato tutti gli altri progetti pur previsti, semplici, pronti, immediatamente utili e spendibili per la citta’. Come ad esempio la TVA, che serve subito a prescindere, e niente puo’ surrogare questa linea tramviaria. Metro C, solo la metro C, nient’altro che la metro C, nonostante l’evidenza del suo fallimento. E’ diventato un dogma incontestabile pena scomunica.
Non è la metro C che ha bloccato gli altri progetti ma la mancanza dei soldi e di finaziamenti.
La C è finanziata per lo più da Stato e Regione e solo in parte dal Comune.
Se si fosse fermata la C a San Giovanni i soldi finanziati dal CIPE non sarebbe rimasti a Roma per fare tram; magari li avrebbero usati a Milano o Napoli per fare altre metro.
Sui tram, oltre alle idee nessuno ha chiesto un finanziamento se si esclude quella di Marino alla CE.
http://www.metroxroma.it/2015/02/campidoglio-chiama-ue-700-mln-per-7-tram-ma-partite-dalla-linea-della-musica-e-dalle-rotaie-in-via-tiburtina/
In altre città sono state fatte delle linee di tram con finanziamenti dello stato o della Comunità Europea.
A Roma sono stati fatti solo annunci.
Vogliono fare la TAV ? bene !!! come pensano di finanziarla ?
Basta con questa annuncite acuta e si passasse ai fatti.
Sul fallimento della C neanche rispondo …
I tram aiutano il traffico a Roma ma senza Metro e FL efficienti sono solo una goccia nel mare.
TVA progetto pronto è esagerato.
Di quando è quel progetto definitivo ?
al netto dell’evoluzione normativa , comunque c’è da progettare lo spostamento dei sottoservizi lungo la linea , che negli ultimi anni , in particolare nel settore dell’energia elettrica e della fibra ottica , sono aumentati considerevolmente
Si potrebbe avere un link all’intervento di Stefano? O la cosa è uscita in commissione tra una parola e l’altra?
Federico non riportiamo altre fonti perché la fonte siamo noi. Quindi l’unico nessun link esterno. C’era solo un’agenzia di stampa. E non si trattava di un intervento in commissione ma di una chiacchierata alla fine di una presentazione di un questionario on line. Quindi, usando tue parole, una cosa che è uscita tra una parola e l’altra
Domanda Al comitato: perché invece di fare la D che interessava un’area a densità urbana notevole e sicuramente maggiore della C, si è partiti con la C e affossata la linea D? Forse sta proprio lì il problema delle metro di Roma: favorire la rendita per i costruttori di metro della città! Così non abbiamo né la D né la C. Oppure sbaglio? si richiede risposta da comitato
Guarda che la D come flussi stimati sta in linea con le altre metro
Poi sul fatto perchè si è partiti prima con la C : Ai tempi di walter Tocci , (anni 90 ) , si decise di spingere sulla metro C sfruttando i finanziamenti messi a disposizione per ammodernare la tratta fuori dal gra della roma-pantano , futura sede della metro
almeno così disse all’incontro fatto a maggio a trastevere dal pd
Svanisce il sogno di vedere la Cassia collegata al centro
Non e’ affatto vero. La Cassia si puo’ collegare al centro con un progetto separato, piu’ semplice e meno costoso e piu’ rapido. Inoltre c’e’ traffico solo perche’ e’ un budello di strada, la popolazione servita non giustifica assolutamente la costruzione di una metropolitana pesante. Se aspettate la metro C state freschi.
Tomba di Nerone fa 34 mila abitanti, il quartiere Della Vittoria ne fa 36 mila, mentre il suburbio Della Vittoria ne fa 33 mila. Servirebbe anche i cittadini di Grottarossa, suburbio Tor di Quinto e zona La Giustiniana, con un totale fra i 20 e i 30 mila potenziali utenti. Sempre che si vogliano considerare le ferrovie FL3 e FC3 (comunque piuttosto lontane) valide alternative ad una metropolitana, altrimenti i numeri minimo triplicano. Dillo a loro che non serve una metro.
Non solo serve. Si sta già profondamente e colpevolmente in ritardo.
Poi quale sarebbe questo fantomatico progetto separato che proponi?
ma questi mica vivono sulla cassia, che me sanno del traffico la mattina. no non la facciamo la C fino a grottarossa sant’andrea, a che serve…… Quando potevano fare partire i lavori da entrambi i lati del progetto originario….. non solo i 5 stelle ma tutti quelli che li hanno preceduti, tutti nessuno escluso, è stato buono a fare nulla. Mettetevi l’animo in pace. Roma sarà sempre un emerito disastro ….. e gli altri ci superano (milano – Torino ecc…) ci sta bene
no no e chi aspetta, io mi sono trasferito fuori Roma figurati, mica posso vivere intrappolato in questa città!
“la popolazione non giustifica una metro pesante”
bello di casa, se fosse così nel mondo ci sarebbero millemila mezzi diversi ogni 2km , con millemila ROTTURE DI CARICO ( il fenomeno che si genera quando una mandria di gente trasborda da un mezzo all’altro ) , che comporta tempi più lunghi di percorrenza , rischi nella sicurezza e minor soddisfazione del trasporto pubblico.
Inoltre il fatto di avere un mezzo più “leggero” , non implica per forza un costo minore , dato che necessita di un nuovo deposito , e soprattutto risulta in un maggior costo di esercizio totale ( aggiungi un’altro tipo di infrastPoruttura nel sistema rete )
I flussi da una parte iniziano e da una finiscono. Poi ai capolinea normalmente vengono inseriti capolinea di bus urbani e in alcuni casi extraurbani , aggiungendo flussi pendolari alla tratta
“se fosse così nel mondo ci sarebbero millemila mezzi diversi ogni 2km , con millemila ROTTURE DI CARICO”.
Hai centrato il problema. A Roma è lo sprawl la causa di tutti i mali. Una popolazione di poco meno di 3 milioni di abitanti, sparpagliata su una superficie dove nell’area metropolitana di Milano, per esempio, insiste una popolazione più che doppia (suddivisa tra i numerosi comuni del suo hinterland). Il traffico è dovuto al fatto che da tutti questi “rivoli” lontani tra loro, ci si muove tutti su strade strette che non offrono valide alternative. Questa situazione si verifica soprattutto ad ovest e la Cassia ne è proprio un lampante esempio. Il male è alla radice, cioè nello sviluppo folle che ha avuto questa città, stellare anziché ad anelli
Ancora con questa storia che sulla Cassia non è giustificata la metropolitana??? E cosa ci fai arrivare, un tram, un treno, una funicolare, e dove li metteresti???!!! Il fatto che ci sia un elevato traffico è perché non esiste alcun mezzo alternativo al mezzo privato e, tra l’altro, un’eventuale metropolitana sarebbe utilizzata non solo dalla popolazione locale ma anche da pendolari provenienti dai comuni circostanti, che quindi parcheggerebbero la loro eventuale automobile a Grottarossa o Sant’Andrea. Rendo poi noto che su questa direttrice ci sono due importanti ospedali (Villa San Pietro e Sant’Andrea) che potrebbero essere così raggiunti in modo più urbano e veloce. Ma questo purtroppo è un problema anche di altre aree: Tor Vergata (Policlinico, Università, zona commerciale) con mezzi pubblici totalmente inadeguati, Piazzale Clodio (Tribunale), Bravetta e Casetta Mattei, Monteverde e Colli Portuensi, Montesacro e Talenti, Piazza Fiume, Piazza Buenos Aires, Piazza Verbano, alcune zone nei pressi dell’Eur…etc.
Mi dispiace ma SONO D’ACCORDO con Stefano Casini: i numeri NON giustificano la realizzazione di una metro pesante. C’è traffico, certo, come ce ne è a Casalotti, a Boccea, alla Pisana, a Bravetta…. tutte zone dove l’urbanizzazione per quanto rarefatta, soffre di scarsità di stade di adfuzione al centro. C’è una sola strada, per ogni direttrice, per giunta stretta, che collega queste zone al resto dell’Urbe. Impossibile solo pensare di farci passare un tram, e gli autibus esistenti si impantanano nel quotidiano ingorgo. Quindi la soluzione sarebbe una linea metro per Boccea e Casalotti, una per Tomba di Nerone Grottarossa e oltre, una per Bravetta, una per la Pisana? Magari si potesse. Forse l’idea della funivia di Casalotti non era così stupida ma tutti avete dato addosso alla Raggi. Roma ha uno sprawl elevato, paragonarla con città addensate come Milano o Parigi è sbagliato
Va bene, Alex! Allora è inutile anche il prolungamento della B1 a Bufalotta (7 mila abitanti) e della B a Casal Monastero (12 mila abitanti).
Basta con sto luogo comune che a Roma nord non devono arrivare i mezzi pubblici. Basta davvero.
Non conoscete la zona, ormai si è capito.
Il paragone con la Bufalotta è assolutamente fuori luogo. Paragonare una zona come il III Municipio con la Cassia significa proprio non conoscere l’una o l’altra o entrambe! Volete paragonare una periferia dove l’urbanizzazione si è sviluppata a nastro a ridosso della sola Consolare, mentre tutto attorno, per dirla con parole di Berdini, è un deserto urbanistico, con un Municipio come il terzo-ex-quarto, densamente popolato, dove lì, sì, servirebbe non solo il prolungamento della B1 ma anche la D fino a Ojetti e la tranvia Saxa Rubra-Laurentina? E ripeyo: non sto dicendo che sulla Cassia non ci sia traffico. Ma il fatto che ci sia traffico non può essere motivo di realizzazione di una metro, altrimenti a Roma di linee metropolitane non ne basterebbero cinquanta! E magari si potessero fare (e aggiungo, mantenere in esercizio)
La mia era una provocazione sull’ utilità dei prolungamenti in base agli abitanti. Cosa folle, perchè una metro a Bufalotta non andrebbe a servire solo quelle 7 mila persona, così come una metro sulla Cassia non andrebbe a servire “solo” quelle 34 mila persone. Ed è fondamentale in tutti i casi, perchè consente ai pendolari di fermarsi alle porte di Roma e prendere la metro.
Per il resto, nella mia vita ho vissuto nel Municipo III, nel Municipio XIV e ora vivo nel Municipio XV. Sono titolato a parlare della realtà di questi posti, di grazia? O devo conseguire titolo di studio specifico?
Rimango disgustato da questo post del comitato….. in nome della “santa metro” blocchiamo tutto? Ragionando così s’è chiusa la Giardinetti che poco aveva in conune con la metro C, ragionando così il tram 3 è un doppione della metro B, e la TVA oltre alla linea C uccide anche la A.
Appassionati di trasporti o cialtroni?
E’ lo stesso modo di pensare che nel 1981 porto’ alla sciagurata chiusura del tram dei Castelli lo stesso giorno dell’inaugurazione della Metro A. Avevano, esattamente come oggi per la C, il terrore che la gente non prendesse la metro, che non fosse piena abbastanza. Sembra assurdo, ma era proprio cosi’. Quindi hanno semplicemente eliminato tutto il trasporto pubblico intorno, costringendo la gente a prendere la metro. O a comprarsi la macchina, tanto con tutti quei nuovi parcheggi al posto dei binari sull’Appia…nei favolosi anni ’80 poi…
Molti si chiedono perche’ Roma e’ tanto lenta a dotarsi di infrastrutture di trasporto pubblico su ferro. Io mi chiedo sempre come faccia a distruggere cosi’ velocemente, dalle strade e soprattutto dalla memoria dei suoi cittadini, quelle che ha…
in realtà non hai capito nulla dell’articolo.
La TVA gli va bene ( è espressamente scritto nelle prime righe ) , ma criticano il fatto che la stiano usando per rimpiazzare completamente la T2.
Di fatto il ragionamento con cui si è sospesa la RMG o si è levato il tram sulla tuscolana , ma ad attori inverti.
Tecnicamente posso essere costruite entrambe ( anche con chiesa nuova ,e risorgimento , quest’ultima levata solo per un fatto di costi ) , ma politicamente poi è diverso
Non è la stessa cosa. Il tram dei castelli esisteva già da decine di anni ed è stato SMANTELLATO. Lo stesso vogliono fare per quel che resta della Roma-Fiuggi, che stanno condannando ad una morte lenta quando con investimenti ridicoli rispetto a quello che finora è costata la linea C (che, ancora per il momento, collega io nukla cosmico con il nulla cosmico), potrebbe diventare una metrotranvia dalle enormi potenzialità (si beda lo studio di Andrea Spinosa di cui si è parlato lo scorso inverno). Invece la C sotto Corso Vittorio per il momento è semplicemente un sogno, che solo Dio sa quando e a che prezzo potrà mai essere rezlizzato
Il ragionamento è : o c’è uno o c’è l’altro
Se costruisco A uno non costruisco B
Se costruisco B smantello A
con la differenza che non fare non costerebbe nulla, anzi farebbe risparmiare; smantellare quel che c’è già, oltre a produrre lo stesso effetto del non fare, costa pure!
Vero. Vero. Vero.
Non capisco perché non si aprano fascicoli per danno erariale verso chi ha smantellato una linea esistente, la sta lasciando deperire, ha finanziato la tratta Pantano-Centocelle della C anziché ammodernare la tramvia fino a lì – non parliamo dell’ingresso della talpa da Pantano che è una favola, sicuramente la talpa poteva entrare almeno da Giardinetti – e anziché finanziare dall’inizio le altre tratte della C successive a Centocelle davvero prioritarie.
Follia completa quella commessa a suo tempo sull’Appia, che pare si abbia la voglia di ripetere…tanto e che oggi,follia nella follia, sull’Appia passano bus che fanno il tragitto della metro, fino a San Giovanni e il centro. Semplicemente perché c’è una utenza fatta di anziani che non possono prendere la metro, e ai quali devono essere forniti mezzi di superficie. I tram rispondono perfettamente a questa esigenza di una fetta di popolazione in crescita…follia smantellare tram esistenti
no, aspetta, hanno fatto non bene, BENISSIMO a ideare la Metro C come sostituzione della vecchia (cesso risalente al 1916) ferrovia Roma-Pantano. Ma tu hai idea della differenza fra le due infrastrutture? La mattina,in passato, prendevi “il trenino delle Laziali” dall’estrema periferia? Io sì, e ti assicuro che non c’è il minimo paragone. Diverso è il discorso delle ruberie. Criticare tutto è in perfetto stile radical-chic. Sbagliate, e di grosso.
La talpa è entrata da Giardinetti; da qui, esattamente 300 m. avanti, ossia dalla Staz.Torrenova c’era l’ammodernato “trenino” fino a Pantano, ammodernato con visione futurista: banchine basse ed a raso, traversine predisposte per il doppio scartamento, linea aerea con ben 5 cavi (neanche le FS!!!). Peccato che neanche 2 anni e tutto smantellato, compresa la guaina (visto a Grotte Celoni) e 5 anni senza mezzi. Poiché la linea da Grotte Celoni a Pantano era stata raddoppiata e trasferita per molta parte in galleria o viadotto, come ho già scritto, sarebbe stato un migliore progetto utilizzare solo la parte esterna come metro, deviando da Grotte Celoni per Torre Gaia, Policlinico ed Università Tor Vergata, servire Viale dei Romanisti, incrociando a Parco di Centocelle l’esistente “trenino” rimasto in esercizio fino a Grotte Celoni, ben servendo il Policlinico Casilino e Torre Maura, ora decisamente mal servite causa la lontananza delle rispettive stazioni (Torre Spaccata, in pieno deserto e l’omonima Torre Maura, sotto il GRA in effetti).
E’ dall’ 87 che si sente parlare del tram in Via Nazionale. Le rimesse sono ancora le stesse, anzi “LA” rimessa è sempre la stessa.
Per il tram fino a Piazza dei Giureconsulti (se non vado errato è lì il capolinea della “TVA”) ci vorrebbe almeno un’altra rimessa, altrimenti questa benedetta linea su Porta Cavalleggeri/Gregorio VII rimarrà un altro sogno anche per Stefàno e la sua amica “Ombretta Colli” (soprannome dato alla Meleo).
E poi non è detto che tram e metrò non possano convivere. Sono 36 anni che si ripete lo stesso errore, la stessa fobia di non avere mezzi in superficie perché c’è il metrò. (All’estero il problema si pone? Parigi? Londra? Non dovrebbero avere più neanche i bus, perché con i metrò scelsero di non avere più tram?).
Diciamo che questa “TAV” spunta sempre quando non sappiamo cosa dire….una sorta di barzelletta per intrattenere il pubblico quando c’è un classico vuoto di scena.
Ma portare il tram 8 fino a via di Bravetta no? O questa Tva fino a via di Bravetta no? Insomma la zona deve restare tagliata fuori da tutto ????????
Dafne hai pienamente ragione, sono decenni che a Bravetta attendono il prolungamento del TRAM 8 . una VERGOGNA
Chiedilo a quel genio che ha progettato l’inutile anello al Casaletto. Proteso come una portaerei verso la Valle dei Casali. Ed un tram, effettivamente, prese il volo
La prima cosa che ho pensato guardando il post è stato: ma la TVA non ha lo stesso percorso della tratta Venezia-Ottaviano? Per il resto penso le stesse cose scritte dal comitato, però con un aggravante, la Raggi non aveva detto di voler far muovere roma con bici, tram e senza nuove metro? Io mi preoccuperei…
E’ il percorso della C che e’ stato stravolto, ti sbagli. L’originario, Tocci Ziccardi degli anni 90, dopo Venezia aveva una fermata a Parlamento che avrebbe consentito veramente di pedonalizzare il centro e incontrare la domanda di trasorto. La decisione fatta a colpi di pennarello di deviare per Corso Vittorio e’ stata criticata da tutti gli esperti del settore. A pensar male, sembra sia stata fatta proprio per tentare di affossare la TVA da parte di chi i tram non li poteva vedere neanche al cinema (ogni riferimento ai diplomati alla scuola di Cinema e’ voluto) Idiozia totale…
Esatto, e dopo Parlamento doveva andare a FLAMINIO. Era questo il progetto originario, non me lo sono inventato io
Ben venga.
Sulla C immagino abbiano in mente il proseguimento fino a Colosseo e Venezia, e nel frattempo un nuovo studio di fattibilità aggiornato per il proseguimento.
Comunque, tra l’ipotesi di una linea C a Ottaviano tra 15 anni senza Tva al costo di 350 milioni al chilometro se va molto bene e con una sola fermata tra Venezia e San Pietro, ed una C a Flaminio tra 7 anni con la Tva entro il 2021, è preferibile di gran lunga la seconda ipotesi, sia dal punto di vista dell’offerta di mobilità che della fattibilità in termini di tempi, costi, disagi e cantierizzazione del centro.
No, la C a Flaminio no
Tunnel dritto da piazza Venezia per cosa? Per fare la spola?
Esiste un piano regolatore ben definito, lo attuassero
A parte che sono confronti fuori luogo, una C a Flaminio (regalata da BeppeGrillo in persona visto che non parli di costi) in 7 anni non la farai mai: ce ne vogliono almeno 3-4 fra studi e indagini preliminari, poi devi fare il progetto, andare a chiedere i soldi al CIPE e far partire i cantieri.
Inoltre una C a Flaminio vuol dire chiudere troppo la maglia delle metro e non servire adeguatamente tutto il centro
Dobbiamo renderci conto che ogni cambio di progetto vuol dire ritardi e maggiori costi.
E se invece semplicemente volessero chiudere a Venezia la C?
In fine dei conti volevano fermarla a San Giovanni e adesso parlano di arrivare a Venezia perché non c’è alternativa visto lo stato dei lavori e le eventuali penali.
La C serviva a scaricare la A (che rischia il collasso) grazie al tratto T2 che arrivava a Ottaviano.
Non servono 15 anni per fare la T2 ma solo delle persone serie, capaci e oneste (solo onoste non serve mi dispiace).
Non mi dispiace l’idea della TVA ma credo che difficilmente passerà il tram su via Nazionale visto che già la soprintendenza ha espresso parere negativo; guarda quanto hanno bloccato il tram 3 perché non gli piaceva la fermata davanti alla loro sede di porta Portese … Altro che 2021…
Se poi la TVA servisse a giustificare una T2 senza Chiesa Nuova? Sarebbe il colmo
Salve Giuseppe !! C’ e’ da dire che, ( con L’ attuale Giunta 5 Stelle al governo di Roma ) , questo di far proseguire il Tracciato della C oltre il Colosseo arrivando anche a Venezia sarebbe un secondo inatteso Miracolo !! Magari !! , dopo quello di aver finalmente capito che non si possono piu’ opporre alla prosecuzione dei Lavori oltre San Giovanni , dove speravano di far arrestare per sempre i Lavori” Che Dio sia Lodato !!! Tuttavia e’ Triste, deprimente e stravolgente il continuare a non capire da parte dell’ attuale giunta
che Lo Sviluppo e l’ ulteriore estensione della Rete Metropolitana e’ complementare ed in perfetta sinergia con quello della Rete dei Tram e che i Tram , Troppo lenti e totalmente in superficie non potranno Mai sostituire la Metropolitana, unica vera corsia preferenziale vera alternativa agli Autobus ed al Traffico Privato
La tua propensione per le maiuscole e il tuo eloquio mistico conferma la mia tesi che i sostenitori delle Metro ad ogni costo sono dei fanatici accecati dal dogma. Comunque degli NTP (Nemici del Trasporto Pubblico). Ti informo, ma so che e’ inutile, che il trasporto di superficie non e’ affatto detto che sia piu’ lento di quello sotterraneo. Porta meno persone, ma se la domanda di trasporto non c’e’ perche’ siamo e saremo sempre tre milioni e non quindici, per quale motivo buttare soldi e tempo a fare un buco sotto Corso Vittorio? Senza la certezza di poterlo tecnicamente fare? Per regalare ai terroristi il teatro perfetto per il prossimo attentato?
Be in un sito che si chiama METROXROMA è normale trovare dei sostenitore della metro, mi sembrerebbe strano il contrario a meno che uno non scriva per “oscurare ” qualsiasi critica verso il M5S con della mascherata propaganda politica.
ma che sei un troll?
i terroristi? perchè i tram sono luogo esente da attentati ? accendi il cervello
la domanda di trasporto c’è , basta vedere le simulazioni dei flussi da PRG ( se vuoi ti mando il file , ma si trova anche su google )
La parte tecnica pure ( fermata chiesa nuova fattibile , confermata da omodeo salè 1 o 2 mesi fa [ apri google ] )
la battaglia la stai facendo per far fare solo la TVA , invece che fare sia TVA e metro C. Il “Nemico del Trasporto Pubblico” (ahahah ma che è ? troll ? ) sembri essere tu
Dove ti risulta che la sovrintendenza ha dato parere negativo? E, permettimi: la via Nazionale (attualmente comprende via IV Novembre e Corso Vittorio) venne costruita dopo l’Unita col tram, per il tram ed in funzione del tram. Che ci passava, ci sono le foto e le mappe. Poi il duce disse che il tram era una cosa vecchia che contaminava la Grandezza di Roma, e lo fece togliere dal centro ai suoi solerti funzionari e Governatori. Un organo di tutela che vale il pane che mangia non dovrebbe avere alcun problema a restituire a queste strade l’assetto originario, sempre che i suoi funzionari non temano di contravvenire agli ordini del Capo emanati il 31 dicembre 1925, che ancora risuonano per stanze ed uffici. Certo i tram moderni hanno una capacita’ di trasporto ed un comfort molto piu’ alti, ma a questo non puo’ opporsi, altrimenti obbligherebbe le auto ad avere l’avviamento a manovella…Invece i catafalchi che necessariamente (prese d’aria, acensori, volumi tecnici) saranno in superficie sulla metro C come pensi possano essere autorizzati dalla sovrintendenza? Comunqe, avete scoperto un’altra cosa: chiunque e’ contro il ritorno del tram in centro, e’ inconsciamente un po’ mussoliniano. Roba da psicanalisi.
Sottoscrivo tutto punto per punto
… E prima di Piazza Venezia si uccidono i Fori Romani e il Colosseo? …