Sorpresa M5S: e se l’assessora ai trasporti fosse un’ottima assessora?

Appare ormai un fatto assodato che la prossima assessora alla Mobilità di Roma Capitale nella prossima giunta Raggi sarà la docente in Pianificazione dei Trasporti del Politecnico di Torino Cristina Pronello.

Fra i tanti articoli di stampa sui primi passi del neosindaco Raggi, uno di questi ha riportato un suo incontro due giorni fa con la professoressa piemontese presso il comitato elettorale pentastellato. La sua scelta sarebbe quindi ufficiosamente confermata ma è giusto che rimanga ancora il beneficio del dubbio prima della sua nomina ufficiale.

Ciò nonostante, considerato il suo curriculum accademico e lavorativo, non possiamo che accogliere di buon grado questa scelta.Non c’entra la politica, anzi. Siamo sempre stati apartitici e sempre lo resteremo (nelle nostre recenti pagelle elettorali abbiamo dato al M5S il secondo posto).

Ciò che ci spinge in suo favore è la sua expertise tecnica in materia di mobilità e trasporti urbani che dovrebbe garantire un dialogo franco sul futuro delle metropolitane a Roma, basato su valori di analisi trasportistiche e di sostenibilità economica delle opere.

Sul caso Linea C vogliamo infatti credere che gli obiettivi benefici economici, trasportistici e ambientali legati al completamento dell’opera e al suo passaggio in centro storico non potranno essere ignorati o mistificati da qualche ragionamento di opportunità politica ma che saranno invece riconosciuti da un’esperta del settore quale la Pronello è. Nel caso si dovesse arrivare a negare l’ovvio saremo pronti come sempre a non farci prendere in giro e far sentire la voce di chi pensa che la capitale del Paese abbia bisogno di una mobilità di rango europeo.

Sposiamo le recenti critiche della Pronello all’approccio economico utilizzato per costruire la Linea 1 di Torino che vogliamo non si replichi in nessuno modo a Roma. Infatti per esigenze di risparmio generale durante la progettazione dell’opera si scelse di tagliarne il costo complessivo, riducendo la dimensione di stazioni e vetture. In dieci anni però Torino ha accelerato sulla giusta strada dell’integrazione dei servizi di trasporto pubblico e oggi l’opera risulta sottodimensionata per la domanda di spostamenti pubblici che nel frattempo è aumentata. Se l’arrivo della Linea 2 è una buona notizia per Torino, non lo è per la Linea 1 che ne subirà le conseguenze in termini di congestione che ne ridurranno ancora di più l’efficienza.

Questo modo di ragionare della Prof. Pronello ci piace! Infrastrutture come le metropolitane sono opere che restano in eredità alle città per generazioni, migliorando la vita dei cittadini che ne vivono la realizzazione, come di quelli che l’utilizzano fin da bambini. Questo per dire che non si prestano ad approcci economici miopi o di breve termine che a Roma, ad esempio, vorrebbero la Metro C senza stazioni nel centro storico, in vista di una presunta “inutilità” delle stazioni stesse o con tracciati alternativi di comodo, che però non servirebbero proprio a nulla se non ad evitare il disturbo dei cantieri per alcuni nimby.

Siamo inoltre piacevolmente sorpresi dall’impatto atteso del progetto del Comune di Torino coordinato dalla stessa Prof. Pronello dal titolo “Riorganizzazione della rete di TPL di superficie dell’Area Metropolitana di Torino”. Il progetto, che non avrebbe previsto oneri per la finanza pubblica, prevedeva una riorganizzazione delle linee di superficie tale da ridurre i tempi di spostamento medio nell’area metropolitana di un terzo: da 45 a 15 minuti. Peccato che il progetto sia stata abbandonato per ragioni a noi ancora sconosciute. Rimane il fatto che sono numeri importanti che danno l’idea di una professionista preparata pronta a fare scelte coraggiose ma anche con risultati evidenti solo nel medio e lungo periodo.

Sul caso della Linea D vogliamo invece sperare che la Pronello riconosca l’urgenza di inserirla realmente nella programmazione infrastrutturale della città, approfittando dei nuovi fondi ministeriali per la progettazione di fattibilità ed incalzando il Ministro Delrio sull’opportunità di realizzare un’opera che, stando alle carte, presenta benefici altissimi e carichi passeggeri simmetrici e costanti che ne giustificano ulteriormente l’utilità. Realizzare la Linea D sarebbe passare dalle parole ai fatti sopratutto per il Governo, dal momento che il Ministro Delrio stesso ha recentemente ribadito la necessità che l’Italia intera recuperi il ritardo accumulato sulle metropolitane i cui chilometri complessivi sono inferiori addirittura rispetto a quelli della sola Madrid.

Le premesse sembrano ottime e non vediamo l’ora di incontrare la Pronello da neo-assessora, perché le decisioni importanti da prendere abbondano e la città non può permettersi di sbagliare ulteriormente.