Linea C tra progetto e realtà
Domenica scorsa, nell’ambito delle iniziative promosse da OpenHouse Roma, la stazione Teano della Linea C ha ospitato un evento/mostra riguardante il metodo e le scelte architettoniche delle metropolitane di Roma con focus particolare sulla Linea C stessa. Il tutto a cura degli studi che maggiormente hanno seguito lo sviluppo della terza linea della capitale: Archigruop e Opus Incertum.
Segue una breve galleria fotografica in cui abbiamo selezionato alcuni temi che ci sono sembrati interessanti.
Stazione Teano
Sicuramente una delle più significative del tracciato per la caratteristica distintiva data dalla grande struttura vetrata che sovrasta l’atrio. Visto anche l’enorme spazio occupato dal cantiere l’architettura si sarebbe potuta sbizzarrire nelle sistemazioni superficiali e regalare veramente un nuovo spazio fruibile ai cittadini del quartiere; questo infatti il progetto definitivo (Opus Incertum) messo a base di gara nel 2005:
ricordiamo anche che in quel progetto definitivo era prevista la realizzazione di un parcheggio interrato multipiano di circa 600 posti auto che è poi scomparso nell’iter progettuale successivo causa la notevole onerosità per la bonifica delle cavità sotterranee rilevate nella zona. E insieme a lui è scomparsa a quanto pare qualsiasi lungimirante idee di riqualificazione superficiale visto che la zona oggi è completamente abbandonata alle sterpaglie e recintata con una rete da pollaio.
A ben vedere non è stato rispettato nemmeno il progetto esecutivo (Archigroup) qui sotto.
Il motivo sembra riconducibile alla proposta avanzata da Roma Metropolitane di recuperare parte dei parcheggi interrati persi con la realizzazione di un ampio parcheggio a raso. Ad oggi però l’area non è fruibile in nessun modo, né parcheggio né area verde pubblica e nessuno sa se mai sarà utilizzata in qualche modo!
Diramazione verso Tor Vergata
Inizialmente il tracciato prioritario della Linea C, era stato individuato nelle tratte tra Clodio/Mazzini e Tor Vergata con predisposizione per la diramazione verso Pantano da eseguire successivamente. poi come tutti sappiamo le cose si sono esattamente invertite… o forse no perché della predisposizione per una futura diramazione per il campus universitario non rimane praticamente nulla.
Comunque questi sono alcuni elaborati architettonici (Opus Incertum) del progetto definitivo allora sviluppato che prevedeva due stazioni in sotterraneo: Torre Angela, in adiacenza all’omonima stazione superficiale della tratta T7 e Tor Vergata.
Oggi questo progetto rimane sulla carta perché la destinazione sarà servita, perlomeno sempre sulla carta, da un sistema leggero su ferro di più ampio respiro (da Anagnina a Torre Angela) tipo tranvia in sede completamente riservata.
Prolungamento Nord verso Grottarossa
E qui passiamo proprio alla fantascienza, purtroppo. Si tratta del progetto preliminare del prolungamento oltre Clodio/Mazzini approvato nel 2008 di cui Archigroup ha trattato l’allestimento architettonico delle stazioni e il loro inserimento paesaggistico nel delicato contesto del Parco di Veio.
Il progetto comprende le tratte identificate come T1, con le stazioni Auditorium e Farnesina e come C2, con le stazioni Giuochi Istmici, Parco di Veio, Villa San Pietro, Tomba di Nerone e Grottarossa.

Corografia generale; rendering interno stazione Giuchi Istmici; rendering esterno stazione Auditorium
Stazione San Giovanni
Tornando più con i piedi per terra ci ha incuriosito la prima apparizione in pubblico di un rendering delle sistemazioni superficiali della stazione San Giovanni. Incuriosito è ovviamente un eufemismo perché viene riproposta tale e quale lo spoglio e triste standard di linea precedente.
Museo e Centro Servizi dei Fori
Per concludere: l’opera più importante, dopo la metropolitana in se; quella che avrebbe rappresentato la sintesi di tutte le tematiche cardine affrontate dalla Linea C… mobilità, urbanistica, storia, tutela e rilancio dei beni culturali.
Oggi i Fori Imperiali sono una landa desolata praticamente priva di servizi di alcun tipo. Questo spazio interrato di circa 3000 mq sotto via dei Fori Imperiali, tra la Basilica di Massenzio e il Belvedere Cederna, avrebbe rappresentato la svolta; luogo espositivo e allo stesso tempo teatro di eventi culturali e attività didattiche, punto di riferimento per il turista con servizi igienici, di ristoro e perché no anche commerciali. Il cuore pulsante dell’area archeologica centrale, la porta dei Fori Imperiali e accesso diretto alla rete metropolitana. Tutto questo cancellato con un semplice colpo di penna perché volgarmente considerato un qualcosa in più, di non strettamente necessario alla metropolitana e quindi accantonabile in tempi di ristrettezze economiche.
Vedere i progetti per la stazione Teano e confrontarli con la squallida situazione odierna rende meglio di mille parole lo spreco, la cialtroneria ed il malaffare che strangolano Roma.
Se non mi sbaglio qui si discute ancora se fare arrivare la metro a Piazza Venezia. Mi sembra che i rendering sulle stazioni oltre il fiume sia solo un lavoro di fantasia. Comitato, ci dite a che punto siamo con S. Giovanni, e le altre in costruzione e Piazza Venezia? E i lavori sono fermi oppure continuano?
grazie
A San Giovanni proseguono i lavori solo relativamente alle uscite esterne. All’interno quasi tutto fermo perché si sta lavorando ancora sulla variante richiesta dalla soprintendenza. la situazione si dovrebbe sbloccare entro l’estate con consegna prevista della stazione nei primi mesi del 2017.
Da San Giovanni a Colosseo i lavori proseguono seppur con un ritardo ormai consolidato di circa un anno.
Ormai Venezia è stata inclusa nella più ampia tratta fino ad Ottaviano…. finché non si decide su quella difficilmente verranno prese iniziative separate sulla singola stazione
nel 2016 ancora si discute di come fare o se fare le linee metro a roma… le altre metropoli corrono, roma è quarto mondo, con politici inutili e caste avide., i cittadini che si illudono votando a destra, centro o sinistra… non sapendo o facendo finta di non sapere che chiunque verrà eletto, rimanderà sistematicamente il problema alla successiva tornata elettorale. Roma è morta.
Pienamente d’accordo con te, Alex. Purtroppo questa nostra povera città ha la sfortuna di trovarsi in Italia ed avere come politici ed amministratori dei delinquenti, parassiti, mafiosi, bugiardi e menefreghisti, che non considerano che Roma è la capitale e continuano a prendere in giro con false promesse (guarda caso ad ogni tornata elettorale, come giustamente dici tu) noi poveri cittadini che paghiamo fior di tasse per avere in cambio servizi inadeguati, inefficienti e disorganizzati, che non possiamo più neanche dire da terzo mondo, visto che guardando a quei paesi che tanto consideravamo inferiori a noi, e vista la nostra realtà e mediocrità, dobbiamo solo che stare zitti e vergognarci. Tutto quello che per le altre capitali o città qualunque nel mondo è normalità, per Roma misteriosamente diventa impossibile o difficile da realizzare e laddove si inizia a fare qualcosa, inevitabilmente tutto viene bloccato, rimandato, investito da mille problematiche e divorato dalla corruzione e dai costi lievitati, con tempi biblici… che un cittadino vede l’inizio dei lavori ma forse non riesce a vederne la fine!
Se soltanto Roma si trovasse in Germania, in Gran Bretagna, in Francia, in Spagna, nazioni dove la capitale è il fiore all’occhiello del Paese, il biglietto da visita per tutti coloro che entrano in quella nazione, non credo che sarebbe ridotta così, abbandonata dallo stato (il nostro si merita la s minuscola) e terra di nessuno dove tutti possono fare quel che vogliono senza essere puniti.
La situazione romana attuale è molto avvilente e se continua così credo proprio che per Roma non ci sarà mai una speranza di cambiamento e di miglioramento.
Amen.
Citta morta prima ancora di constatarne il decesso. Anche questi progetti erano vecchi quando furoni presentati. Non sorretti da nulla. VEdere l’uscita della stazioen s. Giovanni, nuovo punto di snodo di roma interclusa fra due incroci e circondata di auto fa orrore. Pensare che una tratta che veniva indicata come prioritaria poi non solo non e’ piu prioritaria, ma viene del tutto accantonata dice tutto sul nulla che ha preceduto, accompagnato e accompagnerea la Metro C.
Direi che si vede chiaramente come è stata gestita la costruzione della C in questi anni. E mi raccomando, prendetevela con la Raggi e non con chi finora è stato al potere e vuole tornarci.
Chiedo scusa, ma io me la prendo con la Raggi che non vuole proseguire la metro C e propugna funivie spaziali, tram volanti e preferenziali fluorescenti che vanno fatte, ma non risolvono i problemi di mobilità di Roma in quanto utili solo per piccole distanze (nell’ordine di 3 o 4 km) e sono lente.
Poi siamo d’accordo che da Colosseo in poi va fatta una nuova gara con attori diversi cambiando tutta la governance della metro C, magari con un commissario governativo dedicato H24.
La metro C va comunque fatta fino a Grottarossa in quanto è il punto nevralgico della mobilità romana per i prossimi 100 anni. Risolto questo il resto verrà più facile.
Marchini è veramente triste, oltre ad aborrire le metro, ora comincia a dire luoghi comuni e populismi di destra. Forse se lo adottava il PD li diceva di sinistra.
Io non sono ne PD ne contro PD, tuttavia Giachetti mi sembra il meno peggio e comunque se il PD è stato commissariato e rivoltato come un calzino speriamo esca qualcosa di buono, anche perchè le alternative sono il no a tutto/sciocchezze (M5S), il cerchiobottismo (Marchini).
Naturalmente la mia è un’opinione personale, però prima di prendere posizione occorre leggere innanzitutto i programmi e poi analizzare chi dovrebbe implementarli. basta voti di pancia a priori.
@Andrea. Concordo su tutta la linea. Finire (DI CORSA) questa benedetta tratta fino a Colosseo e ripartire da zero . Per la cronaca ieri sono dovuto andare a Porta Metronia. Un’odissea quando da casa mia con due linee di metro ci sarei arrivato in un attimo.
@ Emanuele Chi come la Raggi ed il M5S gia’ ha messo nel proprio programma per IDEOLOGIA di far bloccare la Metro C a San Giovanni e’ certamente meno affidabile di chi, come Giachetti, ha almeno espresso INTENZIONE di proseguire l’opera, questo e’ il punto nevralgico della questione. Oltretutto se a te per puro tifo grillino la Raggi (insieme a gente come Tamburrino e la Giannone) con i suoi programmi per la mobilita’ (e non solo) da film horror sembra una capace di fare meglio delle amministrazioni precedenti , allora anche grazie a te questa citta’ verra’ sconquassata ulteriormente.
Dovresti aggiornarti sulle dichiarazioni della Raggi. Non ci sarà alcuno stop definitivo a S. Giovanni ma si arriverà a Colosseo tra 5 (cinque) anni, ritardi permettendo. Dopo si dovrà ridiscutere sul serio l’appalto perché si è visto come è andato finora, ma sembra che di anni di ritardi e di non so quanti soldi pubblici di spesa in più qui non interessi niente a nessuno.
Appunto, dire che la metro proseguirà oltre Colosseo per un candidato il cui mandato, se gli andrà di lusso, vedrà appena l’apertura di tale stazione, significa solo prendere in giro gli elettori. Quanto alle predisposizioni, mentali o materiali, fanno solo imboccare una strada forza rispetto la fornitura senz ain alcun modo velocizzare i lavori, come si è visto plasticamente con la stazione S.Giovanni che la caserma romana forse voleva prenderla di contropiede visti i piani iniziali di Veltroni.
Ma se il mandato gli scade prima e quindi è ininfluente per il dopo Colosseo perché c’è chi si preoccupa tanto della Raggi?
Ma vi sembra naturale pensare che
Al Colosseo di debba arrivare fra 5 anni.quando nello stesso tempo in paesi normali si costruisce tutta una linea
mi vergogno sempre di più del mio paese e della mia città.
Che tristezza….