Una variante per la Linea D. No grazie!

In questi giorni si è tornato, clamorosamente, a parlare di Linea D; lo ha fatto Salè, presidente di Roma Metropolitane, in una recente intervista.
Non sarà sfuggito a nessuno il riferimento a una alternativa di tracciato che eviti il centro storico. La notizia non è certo nuova – era probabilmente il 2010 quando venne tirata in ballo la prima volta – ma certamente continua a trattarsi di un’idea alquanto bizzarra.

La grafica che abbiamo elaborato mette a confronto il tracciato previsto, approvato nel 2008, con quello alternativo ipotizzato.

Il nuovo tracciato si scosta da quello originale all’altezza del Ministero dell’ Istruzione per piegare verso Nord-Ovest; La prima fermata è a Piazza San Cosimato, nel cuore di Trastevere. Procede poi parallela alla sponda sinistra del tevere fino alla fermata Gianicolo, nei pressi del parking interrato realizzato per il giubileo del 2000. La tappa successiva, a poche centinaia di metri, è la stazione San Pietro, scambio con la Linea C.
Viene poi attraversato il Tevere verso la stazione Flaminio, nodo di scambio con la linea A  e la ferrovia Roma Nord. L’ultima fermata è di fronte a Porta Pinciana nei giardini di Villa Borghese, dove l’omonima stazione, dovrebbe essere direttamente connessa con il parcheggio interrato. Una stretta curva ricollega il tracciato di variante al corridoio originale sotto Via Boncompagni verso Piazza Fiume.

Le caratteristiche: 5,5 km contro i 3,7 del tracciato originario e una stazione in più.

Perché un tracciato alternativo?
Effettivamente non è chiaro ma è facile immaginare che sia legato al cliché del risparmio di tempi e costi che si avrebbe evitando di costruire stazioni nel centro storico. Piazza San Silvestro è il contesto più delicato di tutta la quarta linea e sappiamo bene ormai come i nostri ingegneri preferiscano evitare le difficoltà a priori invece di affrontarle; Se aggiungiamo la scelta di non predisporre la stazione Venezia della C per lo scambio con la Linea D ecco che la frittata è fatta.

A un primo impatto ammettiamo che il nuovo tracciato potrebbe sembrare interessante; colpa probabilmente della suggestione della stazione a piazza San Cosimato e dal super nodo di scambio di Flaminio… la king’s cross “de noantri” (ricorderete che qualcuno ci voleva portare anche la Linea C!)

In realtà questa alternativa sembra solamente una linea tracciata a mano sulla mappa di Roma, e siamo pronti a scommettere che sia priva di qualsiasi valutazione trasportistica e riflessione tecnica di dettaglio. Rimane poi un mistero l’opportunità di realizzare stazioni a servizio di parcheggi interrati a ridosso del centro storico (Granicolo e Villa Borghese). Quale dovrebbe essere la funzione di un parcheggio di scambio così centrale? Ma soprattutto di scambio per cosa se poi una metro (la D) non porta in centro e un altra (la C) passa senza fare fermate? veramente curioso!

Poi non tiene per nulla conto di alcuni obiettivi primari e imprescindibili delle due nuove metro romane, che ricordiamo ormai in ogni nostro intervento ma che molti sembrano essersi dimenticati. Obiettivi che superano il valore puramente trasportistico o la mera valutazione economica e abbracciano le sfere urbanistica, storico-artistica e di sviluppo economico: il servizio capillare ed efficiente del centro storico.

Voi cosa ne pensate?