Flaminio Roma-Nord. A che punto sono…. i ritardi
“speriamo che vengano rispettate le date per vederla realizzata entro settembre 2016”. Era Marzo 2014; Parlavamo della nuova stazione Flaminio, capolinea della Roma-Nord, e così si concludeva il nostro articolo sull’apertura dei cantieri; Ovviamente era una frase di convenienza presto smascherata: oggi infatti vi racconteremo a che punto sono… i ritardi.
Ebbene si, perché l’annunciato inizio dei lavori, come di consueto a Roma, non si riesce a centrare neanche lontanamente e per vari motivi Marzo 2014 è diventato una data non meglio precisata tra Maggio e Giugno. Fino a qui poco male se non fosse che appena una manciata di giorni dopo, precisamente il 15 luglio 2014, un micropalo sfondava la galleria della Linea A e tutta Roma veniva a conoscenza, per chi ne fosse stato ancora all’oscuro, dell’inizio dei lavori. Qualche altro mese di fermo cantiere per i rilievi del caso poi tutto è ripartito. E scava… scava…scava… a un certo punto è successo qualcosa di inaspettato per Roma; Chi l’avrebbe mai immaginato! La parola magica è ARCHEOLOGIA. Ed ecco come si presenta oggi l’area. Questa situazione è praticamente immobile almeno dall’inizio dell’estate.
Il tono è volutamente ironico, ma la realtà è amareggiante. Cronoprogramma ufficiale alla mano sono quasi 15 mesi di ritardo (in blu avanzamento previsto, in rosso quello attuale).
Più di un anno di slittamento su un preventivo di 2 anni e mezzo, accumulati appena nelle prime fasi di lavoro, non fanno prospettare un futuro tra i più rosei. Per un progetto tra l’altro atteso da quasi 20 anni tra finanziamento arrivato a pezzi, progetto totalmente rifatto con una supervariante e cantieri rinviati di 7 anni, è un disagio gigantesco. La cosa che veramente ci lascia esterrefatti è che, nonostante la lezione della Linea C, l’archeologia sembra sia stata snobbata. Una previsione di 900 giorni è ridicola se confrontata con le tempistiche di altre stazioni nel centro. Insomma sembra che non sia stato minimamente preso in considerazione lo strumento del Prontuario Archeologico sviluppato nel 2010 grazie al commissariamento delle metro di Roma e Napoli, che se non riesce certo ad escludere il rischio archeologico, almeno lo limita fortemente e permette di ipotizzare tempi di scavo vicini alla realtà. Eppure il progetto esecutivo di Flaminio è datato 2012.
L’INTEREVENTO
Prevede la realizzazione di una stazione totalmente nuova, dove saranno attestate le corse urbane Flaminio – Montebello; Quelle extraurbane per Civitacastellana e Viterbo rimarranno attestate nel vecchio capolinea. Le opere, che oltre la stazione vera e propria comprendono un breve tratto di raccordo, sono totalmente parallele al vecchio tracciato, spostate verso Villa Borghese di una trentina di metri.
Gli scavi a cielo aperto sono limitati a uno scatolare di 32×25 metri localizzato ai piedi del palazzo che ospita la Biblioteca CNEL, e a due corridoi che scavalcano le gallerie della Linea A. Questi permettono da un lato lo scambio diretto con la linea arancione, dall’altro il collegamento con il vecchio atrio della Roma-Nord e l’uscita esterna. Lo scavo raggiunge la profondità massima di 16 metri.
Le restanti opere sono realizzate totalmente in sotterraneo:
- Gallerie di banchina. Lunghe circa 100 metri, sono scavate in condizioni di bassa copertura e al di sotto della biblioteca CNEL. Tra le due gallerie verrà ricavato un ulteriore spazio che accoglierà locali tecnici e collegamenti trasversali tra le due banchine.
- Gallerie di linea a singolo binario lunghe rispettivamente 190 e 110 metri, scavate con metodo tradizionale “a mano”
- Cameroni di interconnessione tra il vecchio e il nuovo tracciato, realizzati allargando in sotterraneo la vecchia galleria. Quest’ultimo intervento richiederà la sospensione del servizio della linea per ben 8 mesi.
La quota dei binari è vincolata da quella del vecchio tracciato e porta a sottoattraversare il palazzo CNEL a un manciata di decimetri dalle sue fondamenta. Questo ha reso necessario un complesso intervento di consolidamento dell’edificio e l’adozione della tecnica del “Minitunneling” per lo scavo dei primi 50 metri di gallerie di banchina: 36 tubi in acciaio, di quasi 1 metro di diametro, saranno spinti nel terreno a formare un profilo superiore di preconsolidamento prima ancora dell’inizio dello scavo, riducendo quasi a zero gli effetti sul sovrastante edificio.
Gli spazi di stazione sono articolati su tre livelli.
Un livello tecnico, limitato allo scatolare; Il piano atrio che è alla stesso livello e in diretta continuità con il piano strada e le banchine; Un secondo livello tecnico in continuità con il piano sottobanchina. Quest’ultimo livello, nella sua porzione più esterna ospita anche la deviazione della camera equilibratrice della Linea A e relativi locali tecnici che interferiscono con le nuove opere.
CRITICITA’ E PROSPETTIVE
- ARCHEOLOGIA. Cosa ne sarà dei reperti rinvenuti, non è dato sapere. Vista l’entità e la conservazione degli stessi ci chiediamo se non si possa utilizzare il primo livello tecnico come area espositiva in diretta connessione con l’atrio. Con la dovuta impronta architettonica ed estetica darebbe una forte caratterizzazione a tutta la struttura. I vani tecnici spiazzati si potrebbero ricollocare realizzando un ulteriore livello interrato.
- INTERRUZIONE SERVIZIO. 8 mesi sono troppi e non cadranno probabilmente neanche a cavallo dell’estate; Il danno all’utenza è inaccettabile e insostenibile. In fase di progettazione era stato messo a punto l’utilizzo di un singolo binario alternativamente e la protezione con uno scudo mobile che avrebbe permesso, eccetto pochi giorni di interruzione, il mantenimento dell’esercizio per tutta la durata dei lavori. Atac e Regione: perché questo approccio è stato cestinato? forse è il caso di riprenderlo in considerazione!!
- POTENZIAMENTO. Sicuramente la divisone delle corse urbane dalle extraurbane e i due nuovi binari di testa permettono una maggiore efficienza e funzionalità della linea. Ma senza un potenziamento dell’alimentazione elettrica, l’acquisto di nuovi rotabili, l’adeguamento del segnalamento e del regolamento di esercizio a standard metropolitani non si va da nessuna parte. Questi interventi vanno avviati subito senza ulteriori indugi!
Segnalo la sottostante petizione, relativa al prolungamento della MB a Casal Monastero:
https://www.change.org/p/al-commissario-francesco-paolo-tronca-al-ministro-graziano-delrio-al-presidente-renzi-prolungamento-metro-b-appello-al-nuovo-commissario-di-roma-tronca-iniziamo-i-lavori?recruiter=87808029&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink
Ciao Alessandro ! un cordiale saluto a te e a tutti altri colettori. Alla presente petizione, col tempo ne andrebbe affiancata ed aggiunta anche un ‘ altra relativa alla richiesta di arrivare quanto prima, dopo l’ apertura dei cantieri da Rebibbia a Casal Monastero, anche all’ inizio lavori da Fori Imperiali a Venezia e di definire tramite un cronoprogramma dal progetto definitivo al finanziamento la successiva tratta T2 della MC da Venezia- Ottaviano, con inclusa ” Chiesa Nuova
Ciao Michele! Se fosse per me, farei partire o ripartire tante altre petizioni, riguardo a prolungamenti di infrastrutture già esistenti, quindi per esempio la MC fino a Clodio (comprensiva di Venezia e Chiesa Nuova) e sulla Cassia fino a Grottarossa/Ospedale Sant’Andrea, o alla trasformazione della Roma Lido in metropolitana, o a progetti non particolarmente costosi che potrebbero partire subito (TVA, metrotranvia Saxa Rubra-Laurentina, e altre tranvie promesse …) o alla MD..Anzi sarebbero ancora più efficaci flash mob sul modello di quello promosso per Chiesa Nuova lo scorso giugno
8 mesi per fare il camerone di biforcazione ? Solo a Roma … magari 1 lavora e 5 guardano e parlano daaa magginca ..
Signori, qui siamo alla follia, o al peggior film dell’orrore mai scritto.
Unica nota positiva: per la prima volta, anche la stampa si arrende: i flussi di utenti registrati sono in netta crescita, come ogni utente abituale della metro c può constatare. Flussi che potrebbero ulteriormente incrementare con piccoli accorgimenti a costo zero: tratta unica, miglioramente collegamenti da lodi a termini, potenziamento capolinea pantano,etc.
La notizia drammatica, che se fosse vera, potremmo nei fatti dire quasi addio alla stazione di san giovanni a stretto giro. Assurdo, folle, da denuncia,
http://www.iltempo.it/roma-capitale/2015/11/11/metro-c-archeo-stazione-d-oro-ecco-l-ultima-variante-scandalo-1.1477828
Per il Comitato: è mai possibile una cosa del genere?
Speriamo di No.
Marino pur di aprire non avrebbe dato l’OK ma in questo momento di caos totale potrebbe succedere di tutto (sopratutto grazie al geniale assessore Esposito).
Questa storia della stazione archeologica puzza fin dall’inizio.
Dopo lo scandalo delle varianti ingiustificate hanno ancora il coraggio di proporne altre!? questa è peggio della variante che fa passare la C sotto la A.
Forse se il comitato pubblica una denuncia riceveremo delle “spiegazioni” da Romemetropolitane per capire la bontà dell’informazione.
50.000 ? secondo me sono di più e sarebbe ancora di più con San Giovanni (forse anche troppo per la traballante line A).
Anche se da Gardenie mi fa più comodo la doppia tratta è palese che i treni per Alessandrino sono molto meno carichi rispetto a quelli per Pantano.
Quindi hai ragione ad auspicare un unica tratta o almeno bisogna allungare i treni di Alessandrino a Grotta Celoni anche perché per il Giubileo la C potrà essere sfruttata ancora di più visto che arriva oltre il raccordo, ha diversi parcheggi dove far sostare i pullman e porterebbe i fedeli direttamente alla Basilica di San Giovanni (e alla metro A).
La riduzione delle frequenza (con frequenza unica) incentiverebbe ancora di più i flussi, nella tratta, che bene ricordarlo, è oggi penalizzata dalla riduzione del “trenino”, senza penalizzare troppo gli utenti (comunque in minoranza) della tratta più centrale.
Ottima la tua idea sul poter sfruttare i parcheggi di scambio per pullmann in occasione del Giubileo.
Io poi continua a sognare un servizio di navette e bike sharing che da Pantano porti ai castelli.
Fin quando non mi tassano anche i sogni….continuo a “sognare” (o almeno ci provo)
…scusate…per la fretta…ovviamente intendevo aumento frequenza (riduzione tempi attesa).sorry
Comunque questa settimana è aumentato il numero delle persone che con me prendo la metro a Gardenie.
Questa sera sono scese a Gardenie il triplo delle persone rispetto alla settimana scorsa.
A settembre prima della scuola mi sedevo quasi sempre.
Da ottobre non mi siedo quasi mai all’andata e spesso al ritorno (se non arrivò all’ultimo momento).
Oggi non mi siedo mai all’andata ( e sui treni da Pantano si sta stretti) e raramente al ritorno.
Io non prendo la metro sempre negli stessi orari : ieri sono tornato alle 16:30 e oggi alle 19:30 e trovò i treni sempre pieni.
La mattina dalle 7:30 alle 8:30.
Comunque concordo frequenza unica per adesso e poi si vedrà.
Non posso che confermare. I flussi sono in continuo aumento.
A dimostrazione di un bisogno e di una domanda che solo che chi era in malafede poteva ignorare o negare. Ora però bisogna adeguare l’offerta:
a mio avviso (minimo sindacale)
frequenza a tratta unica (almeno ora di punta) ed estensione orario chiusura nel week end (per incentivare l’uso anche di sabato e domenica). La riduzione dei tempi di attesa può incentivare l’uso anche per mini tratte di poche fermate.
Io abito qualche fermata più in giù, ma la mattina è ugualmente impossibile sedersi. Il dato di 50.000 forse è anche sottostimato (almeno nei giorni infrasettimanali). Forse sarà una media degli ultimi mesi (ammesso che siano capaci a fare una media) e sicuramente include il flusso nel week end invece troppo basso.
Io contrariamente a te la prendo in orario, quasi fissi (salvo qualche volta la sera).
Solo una volta di recente mi è capitato di prenderla alle 14.00 circa e sono rimasto impressionato dal numero di utenti.
Per lo più ragazzi di ritorno da scuola. In questo caso così facendo si crea la domanda futura….e chissà…tra qualche anno qualche “maghina” in meno.
Altra considerazione….a dimostrazione dall’alta capacità manageriale.
Ad oggi non vi è alcuna raccolta pubblicitaria né nei treni, né nelle stazioni. Assurdo, scandaloso, solo una (bellissima) iniziativa qualche sabato fa.
Possibile mai che non abbiano nemmeno provato ad estendere uno dei contratti attivi nel network della metro A e B. Si tratta di decine di migliaia di euro letteralmente PERSI
X il Comitato…rinnovo l’appello di un aggiornamento su San Giovanni (continuano a leggersi notizie scandalose e assurde)
La pubblicità sulla C !? ma mi sa che non hanno neanche aggiornato le mappe della metro sulle stazioni della A e della C.
Niente il Corriere approfondisce l’argomento metro C solo quando ne può parlare male.
Qui sono molto stringati.
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_novembre_11/metro-c-compie-anno-326-corse-giorno-50mila-passeggeri-999a0f74-886f-11e5-a995-c9048b83b4c2.shtml
@Luigi: riguardo San Giovanni siamo rimasti esterrefatti quanto te alla notizia, talmente tanto però che qualcosa ci puzza. Io personalmente ti dico che per quanto possibile la notizia di base, cioè una nuova variante, mi sembrano molto improbabili le informazioni di merito…. demolizione di due solai e altre cose francamente assurde.
Noi stiamo cercando di trovare delucidazioni in merito ma francamente il fatto che l’abbia pubblicato un solo giornale senza aver avuto seguito ci lascia molti dubbi.
Di solito in queste situazioni Roma Metropolitane si preoccupa di smentire o chiarire… aspettiamo quello e vi terremo aggiornati.
Andando fuori tema
http://tiburtino.romatoday.it/san-basilio/metro-rebibbia-casal-monastero-appello-a-tronca.html
Sotto Improta sembrava vicino un accordo invece con il killer Esposito (il più insignificante assessore degli ultimi 30 anni buono solo a sparlare sui social) il prolungamento è un furto (riporto sotto delle considerazioni già fatte) ed è meglio pagare la penale (100 milioni ?) e perdere in finanziamenti già stanziati (167 milioni ?)
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Il prolungamento della linea 14 di Parigi ha avuto un costo di 1,435 M€ per 6.47 km di nuove gallerie e 4 nuove fermate (una ogni 1,67 km): 222 milioni a km.
Il prolungamento a Casal Monastero è di 2,8 Km e 2 fermate (una ogni 1,4 Km) per un costo di 500 milioni: cioè 179 milioni a Km.
Questi francesi sono proprio degli sprovveduti.
Mandiamo Esposito che gli risolve tutti i problemi.
Il signore Esposito non deve dire che 500 milioni sono un furto ma semplicemente che il prolungamento lui lo farà solo gratis.
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Siamo davvero degli ingrati nei confronti di Esposito. Oltre che “faticare” sui social, ha lavorato duramente per la cittadinanza facendo un tour de force tra Arena, Processo del Lunedì, Buona Domenica e tanti altri programmi culturali ad alto contenuto trashsportistico. Una di queste comparsate avvenute peraltro dopo uno del lunedi tragici per il trasporto romano (incidente e blocco completo metro A).
ingrati
Ma Renzi non aveva forse detto che avrebbe abrogato il CNEL?
…Alex…sei contro la felicità…
questa non l’ho capita
Nulla, era una battuta per citare ultime dichiarazioni di Renzi :” Mi attaccano perché contrari alla felicità”.
Tornando in argomento stamani guasto e treni ritardati di circa 20 min su Metro C (alle ore 20.30 ca)
Comunque non ho avuto risposta: sto CNEL Renzi lo abolisce o no?
Dubito. Deciderà la boschi
Anche se abolisse il CNEL non può certo abolire il palazzo! E il nostro oggetto di discussione in questa sede è il palazzo che interferisce coi lavori.
io sono stanco di questa citta. nulla va bene a livello di trasporti.
basterebbe un progetto come quello di fabian mac donald http://www.luoghisingolari.net/immaginario/2012/02/05/metrotopie/
che non è poi cosi difficile da realizzare. basterebbe solo la buona volontà di tutti. che non esiste.
Nulla va bene e non solo a livello di trasporti. Io oramai ho deciso che, non appena se ne presenteranno le condizioni, tornerò a Milano. Non voglio invecchiare in una città che non ha futuro, dove, se tutto andrà bene, quando avrò 60 anni la pinea C sarà arrivata a piazza Venezia. A Milano già si discute di come trasformare l’area dell’Expo. C’è chi si è lamentato, su questo forum, che altri soldi siano stati destinati a Milano per il dopo Expo. Beh, sapete che vi dico? Che hanno fatto benissimo a destinarlu alla città che ha dimostrato di saperli far fruttare. Roma ogniqualvolta ha ottenuto finanziamenti come li ha investiti? Come con la metro C, le Vele di Calatrava, la Nuvola di Fuksas, le piscine del Salario, devo continuare? Perché non vi fate un giro al quartiere Porta Nuova di Milano, splendido esempio di urbanistica contemporanea? Quello sì che significa avere una visione, altro che Marino! A Roma l’ultimo progetto urbanistico è stato l’EUR, ce ne rendiamo conto? Talmente datato da essere considerato quartiere monumentale a sua volta, eppure ancora attuale e unico degno di nota di quanto realizzato nel dopoguerra. Il resto, solo realizzazioni spot. Mi dispiace, ma questa città stracciona non cambierà mai, perché non ha mai avuto, e mai avrà, la stoffa di una grande città europea. Era un paesotto, ed è stata trasformata in un paesone
A chi ancora vagheggia che la Roma Nord, possa essere ammodernata o perlomeno resa migliorabile nella fruizione della sua tratta urbana(evitiamo di affrontare l’argomento della sua tratta extra-urbana) io vorrei solo menzionare l’esempio emblematico della fermata Euclide:situata sotto l’androne di un palazzo,una cosa che sarebbe fuori da ogni dignita’ per il trasporto urbano di una grande metropoli mondiale. Questa e’ una linea che,insieme al rimanente dell’altra ferrovia concessa,la ex Termini-Giardinetti(a tal proposito,il fatto che molti cittadini dell’area della Casilina-e non solo loro-tra i pochi fortunati in questa citta’ ad essere serviti dalla metropolitana, cioe’ la sostituente Metro C,anziche’ sollecitarne al piu’ presto la sua definitiva totale chiusura e sollecitare invece la realizzazione al piu’ presto del nodo di scambio di San Giovanni,e’ una palese dimostrazione dell’arretratezza e rifiuto dell’innovazione da parte dei romani),andrebbe smantellata al piu’ presto e rifatta completamente,con la prospettiva di trasformazione in una vera e propria linea metropolitana,anziche’ persistere nell’accanimento terapeutico e nei piccoli rattoppamenti,,abitudini purtroppo tipiche dell’ ambiente di Roma.
Io sono un felice utente della metro C , che trovò fantastica, e quindi spero che arrivi al più preso a San Giovanni (per il 2016) ed oltre.
Inoltre in questo sito sono trai pochi che non ha trovato scandalosa la decisione di limitare a Centocelle il trenino lasciando attiva la parte che non si sovrapponeva con la C.
Il fatto però è che da Agosto che si parla di creare un capolinea temporaneo a Parco di Centocelle per lo scambio con la C e niente è stato fatto.
Il trenino, con uno scambio con la C , ha ancora senso almeno fin quando non sarà sostituito da una linea di Tram cosa che non si realizzerà senza il tombamento del vallo della Casilina (tra molti anni).
Sulla stazione Euclide ho visto delle foto ed effettivamente la stazione è bruttarella ma ho visto cose simili o peggio in altre metropoli mondiali.
Parigi ha una rete metropolitana fantastica (magari l’avessimo a Roma) mentre non si può dire lo stesso delle sue stazioni: sono delle gallerie strette, claustrofobiche e maleodoranti prive quasi sempre di scale mobili e ascensori , senza alcun atrio (la biglietteria è un buco incassato ) e senza servizi igienici (lo so bene perché con mio figlio di 6 anni in 2 cambi e tre stazioni non ho trovato un bagno per fargli fare la pipì).
Il mio collega a capodanno ha passato la mezzanotte incastrato nelle gallerie per più di un ora.
Ora la Roma Nord ha un capolinea in pieno centro e con scarsi treni e una bassa frequenza trasporta , secondo il rapporto di Pendolaria, 75000 persone al giorno più di alcune metro leggere presenti in altre città italiane.
Ora con qualche altra fermata , treni climatizzati , una frequenza più alta e un futuro incrocio/scambio con l’anello ferroviario (e quindi le FL) e il raddoppio dei binaridella parte extraurbana si possono superare i 100.000 persone al giorno con un costo irrisorio (rispetto ai costi di una metro)
Per me Roma Nord e Roma Lido (dove il discorso e analogo ma con un potenziale migliore) possono e devono essere trasformate in metropolitane anche perché i km di “ferro” a Roma sono una risorsa rara e vanno sfruttate al massimo.
@Giuseppe P.: a chi sostiene di continuare a mantenere in vita ad oltranza almeno una tratta di una linea come la ex-Termini-Giardinetti e di non accelerare la totale e definitiva chiusura di una ferrovia le cui origini risalgono esattamente ad un secolo fa (1916),vagheggiando fantasticamente in una sua successiva futura trasformazione in linea tranviaria moderna,anziche’ sollecitare con veemenza il piu’ rapido possibile proseguimento per il completamento almeno parziale della tratta centrale della Metro C e del nodo di scambio con la linea A a San Giovanni,vorrei solo fare il paragone con quanto fatto dai cittadini milanesi,infinitamente piu’ pragmatici di quelli di Roma: per l’apertura dei cantieri della MM4 (opera che inizialmente doveva essere pronta per l’EXPO ma rimasta invece romanamente ferma da anni),con continue esortazioni e pressioni verso le autorita’ locali afffinche’ venissero finalmente iniziati i lavori;quando vi furono le (prevedibili) proteste ambientaliste per l’abbattimento inevitabile di un numero considerevole di alberi per l’apertura dei cantieri per la realizzazione dell’opera,la stragrande maggioranza dei cittadini meneghini (84% secondo i sondaggi) controribatte’ che era favorevole all”opera e che i tagli degli alberi fossero necessari:qui a Roma si sarebbbe bloccato tutto.Per quanto riguarda invece l’argomento ferrovia Roma Nord,a me sembra imbarazzante solo lontanamente paragonare le stazioni,anche quelle piu’ vecchie,della metropolitana di Parigi con quelle di suddetta linea(forse solo le nuove stazioni della Metro C,piu’ moderne,potrebbero avere qualche migliore comparazione con le stazioni piu’ antiche del metro’ parigino):una linea che in qualsiasi altra metropoli o capitale internazionale sarebbe gia’ stata rottamata e definitivamente chiusa,sostituita con una REALE linea di metropolitana tradizionale,con stazioni come la gia’ citata vergognosa Euclide (pietosamente situata sotto un palazzo) spostata di qualche metro e ricostruita ex-novo (come tutte del resto le altre stazioni della tratta urbana della “linea”,se cosi’ si puo chiamare una simile sconcezza di ferrovia);continuare cosi’,col tipico “a’ mettemoce na’ pezza” di Roma e dei suoi cittadini,comporta solo altra distruzione di questa citta’.
Sarà imbarazzante ma io ho dovuto distrarre mio figlio per tre fermate metro visto che non c’erano i bagni.
Questo si che lo trovo imbarazzante.
Sicuramente non sono assolutamente cosi tutte (io avrò preso solo 7-8 linee diverse) ma quelle che ho visto non erano tutte cosi belle e funzionali. Nessuna di quelle che ho visto (a parte le RER) avevano degli spazi grandi o paragonabili a quelle delle stazioni C.
Sicuramente mi sarà sbagliato.
Poi ribadisco magari Roma avesse una rete come quella di Parigi.
Le stazioni della metro di Londra sono in maggior parte inserite al di sotto di palazzi.
A me sembra una cosa normalissima.
qualche esempio:
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/73/Arsenal_station_entrance.JPG/1280px-Arsenal_station_entrance.JPG
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/65/Bond_Street_stn_entrance_Oxford_St.JPG/1280px-Bond_Street_stn_entrance_Oxford_St.JPG
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/0d/Covent_Garden_stn_building.JPG/1280px-Covent_Garden_stn_building.JPG
etc. etc
Smantellata e rifatta la Roma Nord? Come?
Le stazioni del tratto urbano fino a Montebello le hanno rifatte, i binari sono due, perché mai dovrebbe essere smantellata e rifatta? Semmai deve essere tolta ad Atac.
@Emanuele:dalla tua risposta deduco che o non hai afferrato il nocciolo della questione oppure fai parte di quella massa di cittadini di questa citta’ che non ne vuole alcun suo rinnovamento;comunque sia,la trasformazione della Roma Nord in linea metropolitana tradizionale,la cosiddetta “linea F”,era prevista addirittura gia’ nel PRG del 1962(fonte Wikipedia);il nodo Flaminio e’ stata inaugurato nel 1932,la fermata di La Celsa nel 1950,quella di Tor di Quinto nel 1954,la “stazione” (ci vuole un coraggio enorme a definirla come tale) Euclide nel 1958; ora secondo te e chi la pensa alla tua stessa maniera,e’ mai possibile che a ridosso del 2016,si possa continuare a mantenere in vita in una grande citta’ internazionale una simile vetusta,scassata e lugubre linea di trasporto,linea su cui persino i profughi di guerra si sentirebbero a disagio.La soluzione non e’ quella di aggiungere la tratta a doppio binario fino a Montebello(cosa che peraltro risale gia’ ad anni fa) e di risistemare con alcuni piccoli ritocchi qualche stazione, continuando solo cosi’ a proseguire quello che io ho definito accanimento terapeutico;,questa linea almeno nel suo tratto urbano avrebbe bisogno di una drastica e totale ricostruzione(con il rifacimento delle stazioni,dei convogli,dei tempi di frequenza ecc;),con la trasformazione definitiva in una reale linea metropolitana:ecco come avremmo davvero la “linea F”.Infine, come puoi pensare che una gestione diversa da quella propriamente comunale ,ovvero quella di Atac,sia che sia quella regionale del Cotral o peggio ancora quella nazionale di Trenitalia(prendete le FL come esempio) e magari con l’ingresso di qualche affarista privato,possa essere la soluzione dei mali per una linea di TPL (ed in generale per tutto il trasporto urbano) di Roma? Proprio non riesco a capirlo.
Guarda che hai capito male. Io quella linea l’ho subita (è il termine giusto) per anni e anni e ho visto il crollo della qualità del servizio che c’è stato dal 1990 a oggi, sono il primo a volerla efficiente.
Il motivo principale della situazione attuale è la gestione c’è poco da fare. Prima si cambia quella, poi si pensa alle strutture (la linea comunque è della regione, è lei che deve provvedere ai lavori).
Riguardo ai quali dovresti spiegarmi che intendi con drastica e totale ricostruzione(con il rifacimento delle stazioni. Così vuol dire tutto e niente.
@Emanuele:te lo spiego in maniera semplice e chiara:una linea di trasporto su ferro che e’ in pratica l’unica o quasi (insieme all’altra devastata FL3 di proprieta Trenitalia) a servire la vasta area a nord di Roma,vedi quelle delle Flaminia o della Cassia (zona in cui sperare che vi si realizzi prima o poi la T1 della Metro C equivale a credere in Babbo Natale), e che ha comunque un considerevole numero di utenti,in una qualsiasi altra capitale o metropoli mondiale,civile di un Paese sviluppato sarebbe stata,almeno nella sua tratta urbana,smantellata e rifatta completamente,e trasformata in metropolitana tradizionale,e la cui proprieta’ sarebbe giustamente passata al comune;senza andare a fare a paragoni con altre parti del mondo,basterebbe trarre come esempio quello che e’ avvenuto con la realizzazione delle stazioni delle tratte T5-T6-T7 della Metro C,sorte appunto sulle ceneri o comunque nelle aree circostanti la ex Roma-Pantano.Questo e’ cio’ che si dovrebbe fare anche con la Roma Nord per avere finalmente la “linea F” (o come altro si voglia chiamarla),intervenire per cambiarla radicalmente e trasformarla in una linea di metropolitana al 100%.Ma se si continua con la mancanza di volonta’ generale,sia politica che civile,unita’ alla eterna mentalita’ romana del “nun se’da’fa’ n’ ca+++”,allora vedrai quante altre generazioni di cittadini subiranno (come affermi tu del resto) angherie per muoversi col TPL in questa citta’.
Ma questo l’ho capito. Non ho capito cosa intendi con rifatta completamente. Il tracciato è quello, perlomeno dentro Roma, i binari sono due, le stazioni sono presenti. Non mi pare ci sia da buttare via tutto semmai da migliorare. Le frequenze da metro si potranno avere con l’adeguamento della segnaletica e dei sistemi di sicurezza, oltre che con treni nuovi, gli attuali sono alla frutta. Il problema maggiore mi pare sia il Flaminio perché non ci sono tronchini per le manovre stile metropolitana. In quel caso per cambiare binario e ripartire ci vorrebbe una puntualità giapponese.
Ma per fare questo oltre agli investimenti sulla linea, che è della regione (la vogliamo passare al comune? facciamolo, che mi importa di questo. Mi basta che ci siano gli investimenti), ci vuole una gestione decente che non vedo come Atac possa attuare.
@Emanuele 7/10/15 18:24 Non intendo affermare che debba essere rifatto interamente il TRACCIATO URBANO della linea;pero’ le stazioni devono,per trasformarla in metropolitana(anche leggera o semi-pesante) essere rifatte COMPLETAMENTE(insieme alla sostituzione delle attuali putride vetture con convogli moderni ed appropriati di una metro tradizionale tipo CAF).Ho citato l’esempio del rifacimento delle stazioni nelle tratte T5-T6-T7 nell’ area della Casilina della Metro C,sorte sulle ceneri della Roma-Pantano:sono forse,in 60 anni di realizzazione di metropolitana a Roma,l’unico esempio di realizzazione e ristrutturazione del vecchio fatto con un certo criterio e spirito di innovazione in questa citta’ (lo stesso non si puo’ certo dire quando ci fu’ la ristrutturazione nel 1990 del vecchio tratto Termini-Laurentina della Metro B);non deve cambiare il tracciato urbano della linea,ossia quello fino a Montebello o a Sacrofano(cioe’ quello coperto,ancora per poco forse,dalla tariffa Metrebus),ma,ripeto fino all’ennesima volta,le stazioni(con la chiusura di aborti strutturali come Euclide e la sua sostituzione con l’apposita realizzazione di una nuova fermata adiacente).Con la politica del “miglioramento”,del “a’mettemoce na’pezza” e dell’anti-pragmatismo tipico di Roma e dei suoi abitanti,non si puo’ottenere alla fine nulla.Infine per quanto riguarda la proprieta’ della linea,vorrei sapere come puo’ essere possibile che la regione,col suo disastrato COTRAL,sia in grado di gestire ed avere piu’ interesse nella gestione della linea nella sua tratta urbana in maniera piu’ decente del comune(che,nonostante l’altrettanto disastrata ATAC,dovrebbe essere l’unico proprietario e gestore naturale di tutte le linee di TPL a Roma e dintorni),me lo si deve proprio a spiegare.Forse vogliamo tornare ai “bei tempi”di quando la regione gestiva la metropolitana a Roma tramite ACOTRAL,che efficienza…
“esempio emblematico della fermata Euclide:situata sotto l’androne di un palazzo,una cosa che sarebbe fuori da ogni dignita’ per il trasporto urbano di una grande metropoli mondiale”
A Londra e Monaco alcune fermate della metro sono integrate nei palazzi che gli stanno sopra e con gli esercizi commerciali in essi contenute. Non per questo non hanno dignità, anzi.
Se invece di costruire megastazioni si costruissero sopra le stazioni palazzi con centri commerciali ed uffici la vendita/affitto di quei spazi ripagherebbe ampiamente gli investimenti fatti per costruire la metropolitana.
@Stefano:fare paragoni con le stazioni,anche le piu’ vecchie,di metropolitana reale di Parigi,Londra o anche quelle di Monaco(inaugurata solo nel 1971,fonte Wikipedia) con le stazioni repellenti del TPL romano come appunto quella di Euclide della FL3 (che io ho avuto purtroppo la disgrazia di usufruire piu’ volte) non so se sia piu’ ridicolo o tragicomico; a Londra forse,visto il tipo di sua conformazione per buona parte comunque antica,una stazione sotto un palazzo,se conforme allo stile anglosassone della citta’,ci puo’ anche stare;qui da noi,se si vorrebbe davvero creare una tanto vagheggiata “linea F”, una simile sconcezza come la gia’ tanto nominata fermata pariolina,andrebbe chiusa e RICOSTRUITA EX-NOVO in prossimita’,con la creazione di una nuova fermata MODERNA.Non serve costruire “megastazioni”,basterebbero anche stazioni piccole,minimali,ma efficienti ed al passo con i tempi.
Londra è proprio l’ultimo esempio di città in cui stanno attenti allo stile della parte antica. Buttano giù e costruiscono grattacieli in pieno centro senza problemi. e le nuove stazioni a volte sono mega oltre che belle architettonicamente. Invece una quantità di vecchie stazioni fa schifo, è scomoda e la maggioranza neanche praticabile da portatori di handicap. Però sono gestite come Dio comanda.
Mentre sottoterra hanno la situazione migliore perché di rovine archeologiche ce ne sono poche e c’è un bello strato argilloso in cui scavare, resistente e impermeabile.
@Emanuele:appunto;perche’ in un luogo come Londra conoscono qualcosa che a Roma non sapremo mai in grado di fare:INNOVARE e GESTIRE CON CRITERIO una citta’ ed i suoi relativi trasporti.
Sinceramente non prenderei Londra come esempio. Quello che combinano in superficie dipende dal fatto che circolano tantissimi soldi tra magnati occidentali, sceicchi, nuovi ricchi orientali e oligarchi russi che investono costruendo, rendendo il costo della vita talmente alto che centinaia di migliaia di londinesi sono dovuti andare via dalle zone centrali perché non potevano più permettersi affitti e prezzi alle stelle. Magari dopo aver vissuto lì per decenni.
A parte il fatto che dal punto di vista architettonico la vecchia Londra in genere mi fa schifo. Ci sono parti belle ma la maggior parte, anche in zone rinomate, la trovo squallida. Per non parlare dei quartieri intorno al centro, quelli dove non ci sono file di villette con giardino ma le vecchie case a schiera popolari o nuovi palazzoni (però è tutto pulito e trovare graffiti spesso è un’impresa).
Molto meglio Parigi, più bella e tenuta bene, quello che hanno di storico lo tengono stretto. Dopo gli sventramenti di Haussmann non ci sono più stati interventi massicci e devastanti ma una crescita costante e attenta. Cosa che non gli ha impedito di dotarsi di metro a gogò, per giunta con maggiori problemi costruttivi rispetto a Londra. Anche se pure loro non hanno i problemi archeologici enormi di Roma nel sottosuolo.
Ma è inutile parlare di Londra e Parigi quando da noi il trasporto è affidato a chi sappiamo, i grandi lavori vengono affidati al ribasso e chi dovrebbe controllare dorme.
Mix, perdonami, ma non sono per niente d’accordo con te. Non sul discorso che fai sulla atavica resistenza che questa vetusta città manifesta in ogni occasione nei confronti della modernità e delle trasformazioni urbanistische, che invece sono benvenute a Milano e in ogni grande città del mondo civilizzato; magari Roma cambiasse mentalità in tal senso. Questo però non deve comportare una rinuncia alla valorizzazione dell’esistente, anzi: un’Amministrazione intelligente dovrebbe invece essere capace di cogliere quello che di buono e sottoutilizzato la città ha, e capitalizzarlo per miglioralo con poche risorse. Proprio il contrario, consentimi, di quello che invece si fa a Roma, che che tu ne dica. E sì, perché non solo questa città ha poco, ma quel poco che ha non è nemmeno capace di farlo fruttare al meglio. Prendiamo proprio la linea C. Se c’ una cosa saggia che, secondo me, aveva dichiarato Improta, è proprio la sua considerazione su quanto sia stato sbagliato partire da Pantano, dove c’era già una ferrovia, peraltro da poco ristrutturata, invece che da Centocelle verso il centro. Avessero fatto così, oggi forse avremmo già una linea in esercizio da Piazza Venezia a Centocelle, e una ferrovia perfettamente funzionante tra Centocelle e Pantano, che, mano mano, si sarebbe potuta fagocitare gradualmente e con bassissima priorità nella nuova metro. Invece si è fatto esattamente l’opposto: tutti gli ingenti capitali e tutto il tempo finora impiegati, sono stati investiti per smantellare una ferrovia funzionante e da poco rimodernata e sostituirla con una modernissima metro, che, per ora, dopo otto anni di lavori, rimane ancora monca, scollegata dalla rete, che non arriva in centro e forse, addirittura, non ci arriverà per i prossimi dieci anni. Giudica te…
Teoricamente concordo con te.
Il punto è se si iniziava da Centocelle dove avrebbero fatto il deposito !?
Non posso pensare che solo a Graniti si potesse fare questo deposito. sarebbe bastato un raccordo con la Roma – Giardinetti con una minitratta a doppio scartamento, per poter utilizzare appieno il deposito di Centocelle della appunto Roma-Giardinetti (che sarebbe rimasta Roma – Pantano)
Troppo piccolo , basta giusto per la Roma-Giardinetti.
Ance se lo avessero liberato di tutto il rotabile della Roma-Pantano, che avrebbero potuto spostare appunto a Graniti?
Se vai su maps e lo misuri ad occhio sarò 500m x70-80m.
Il deposito Graniti è di 216.670 mq, veramente enorme
http://www.metrocspa.it/pdf/DEPOSITO%20DI%20GRANITI%20E%20DIRIGENZA%20CENTRALE%20OPERATIVA.pdf
E farlo a Giardinetti? Di spazio ce n’è da vendere. Possibile mai che non ci fosse altra area che Graniti? Costringendo a rifare tutta la tratta oltre-GRA? Mi puzza
Hai presente le infrastrutture che stanno a Graniti e quanto spazio avevi a Centocelle? Non c’è spazio.
Se vi piace giocare con la fantasia comprate Sim City 2000, li fare una metropolitana è facile facile… 😀
la localizzazione del deposito è stata tentata in vari punti, dalla zona a nord di Torrenova alle aree vicino Giardinetti. Tutte però pesantemente osteggiate per vincoli paesaggistici ambientali e archeologici talvolta.
Allora si optò per realizzare la diramazione T6B (giardinetti – Tor Vergata) e relativo deposito da subito ma vi ricordo che intervenne il CIPE a dire: la T6B come la C1 non sono prioritarie e quindi è saltata un’altra possibilità.
SI decise infine per localizzarlo a Graniti e nell’attesa realizzare quel noto raccordo tra A e C per il ricovero dei treni a osteria del Curato.
La regione e il CIPE poi spinsero per realizzare fin da subito la tratta esterna T7 con il deposito e così è andata.
Comunque a prescindere dal deposito la realizzazione delle tratte più centrali T2 e T3 non è mai stata prevista fin da subito per il semplice motivo che avevano solo il progetto preliminare e i tempi quindi sarebbero stati comunque diversi.
Stefano, ho capito per Centocelle, ma a Giardinetti ci sarebbe stato il triplo dello spazio utilizzato per Graniti. Comunque ha risposto il Comitato che ringrazio. Continuo a pensare che la scelta sia caduta su Graniti anche per costringere il rifacimento integrale della tratta oltre GRA. Meno problematica di quella centrale, comodo per mangiare subito
L’unica soluzione della Roma Nord è di trasformarla in metro, quello che ci vuole sono solo treni nuovi, qualche stazione in più e una frequenza da metro urbana, diciamo un treno ogni 2min e 30sec., con il capolinea che verrebbe attestato dove finisce il doppio binario
Certo che con l’interramento del capolinea della Nord-urbana si potrebbe pensare (in futuro) ad allacciare la Nord con la Sud (i binari della Roma lido – Piramide ) passando per piazza Venezia (linea C) e S. Silvestro. Sarebbero solo 6 km ex novo e il resto da ammodernare, ma ne verrebbe fuori una nuova metro di grande utilità.
Che io sappia una siffatta ipotesi non è purtroppo neanche lontanamente prevedibile in quanto il nuovo terminal delle corse urbane della Roma Nord si troverà posizionato quasi al medesimo livello dell’atrio della fermata Flaminio della metro A … quanto si dice l’intelligenza dei progettisti …
Se non sbaglio questa è una fermata terminale e non passante.
Tanto l’ipotesi di unire le due ferrovie sarebbe troppo complicato tecnicamente e sarebbe necessario un impegno economico non indifferente.
Poi se un giorno si vorrà prolungare la Roma Lido si può pensare ad una fermata che incroci la linea A e la linea F (Roma Nord).
Sarebbe più fattibile realizzare la fermata Valle Giulia e trasformarla , con nuovi treni , in una metro leggera almeno per la parte urbana soprattutto se si realizzerà l’incrocio con l’anello ferroviario.
Ma anche questo temo rimarrà un sogno.
Magari, in futuro remoto, le due ferrovie trasformate in metro e congiungenti a piazza venezia in tre linee C, E e F, l’ultima con una fermata a largo goldoni/spagna (lo spazio c’è per le discenderie) con una galleria pedonale fino a spagna MA… nn sarebbe male come idea!
Largo Goldoni è già abbastanza vicina a piazza di Spagna (poche centinaia di metri a piedi); piuttosto, sarebbe meglio a piazza Colonna (discenderie già esistenti), veramente centrale, lontana quanto basta da tutte le fermate metro limitrofe presenti e future, e predisposta per lo scambio con la linea D. Ma stiamo parlando di fantascienza
Come al solito si è cominciato dalla fine…
Sarebbe troppo ottimistico sfruttare questo periodo di fermo dei lavori per impostare la futura variante, che per forza di cose dovrà essere redatta visto i ritrovamenti archeologici, per impostare la nuova stazione Flaminio già predisposta per un futuro collegamento tra la linea Roma-Nord con altra linea metro (vedi Roma-Lido).
Pur mantenendo la futura stazione in quota con il vecchio capolinea della Roma-nord, quest’ultima invece di essere posta sotto alla biblioteca CNEL, verrebbe costruita in modo tradizionale tra Viale Giorgio Washington e i giardini posti vicino a Via del Muro Torto. Lo scatolare già costruito servirebbe solo per l’interconnessione con le stazione metro A e ferrovia Roma -Civita Castellana. In questo modo ci sarebbero anche meno interferenze nello scavare con le gallerie della metro A.
Cosi un domani LONTANISSIMO, si avrebbe già tutto predisposto. Tanto ormai i preventivi di spesa e le tempistiche sono saltate.
Articolo molto interessante.
Io però da un articolo dei Pendolari Roma Nord avevo capito che l’attuale stazione alla fine veniva chiusa.
http://pendolariromanord.com/2015/06/10/resoconto-del-comitato-sullincontro-in-regione-lazio-del-9-giugno-2015-flaminionondevechiudere/
“Progetto nuova stazione Flaminio: la chiusura della stazione attuale è confermata subito dopo il giubileo (dicembre 2016) e non ci saranno ripensamenti da parte loro. Noi invece ci pensiamo e abbiamo preannunciato battaglia. Non sarà facile per loro. Abbiamo rinnovato la richiesta di accesso agli atti per sapere come è fatto questo progetto.”
Sempre dallo stesso sito avevo letto che :
“Per quanto concerne il Giubileo la Regione Lazio ha sollecitato all’esercente l’ammodernamento dell’attuale Piazzale Flaminio.”
Non ho capito quindi se la Regione ha cambiato idea ed ha deciso di lasciare la vecchia stazione per i treni extraurbani.
La primitiva ipotesi progettuale prevedeva l’attestamento nel vecchio fabbricato di stazione delle sole corse extraurbane, ma considerato quanto recentemente messo in atto dai soggetti istituzionalmente preposti con la decapitazione a Centocelle della Giardinetti, foriera di una sua prossima totale soppressione, nutro seri dubbi riguardo il mantenimento in esercizio della tratta oltre Montebello, in nome dei soliti abusati vincoli di bilancio.
A meno che Trenitalia, come parimenti ventilato dai media, si accolli l’esercizio dell’intera linea magari limitandola da un lato a Civita Castellana o deviandola lungo l’itinerario servito dalla ferrovia Capranica – Orte; integrandola dall’altro nella rete delle FL attraverso la creazione di un idoneo raccordo con la linea di cintura nella tratta ricompresa fra Tor di Quinto e Roma Nomentana.
Sul mantenimento in essere della tratta oltre Montebello non ci sono dubbi. L’intervento di raddoppio tra Montebello e Sant’Oreste è approvato e verrà realizzato. La prima tranche per 150 milioni è già finanziata ed appaltata e si attende la consegna dei lavori.
Per la seconda tranche si è in attesa della conferma dei fondi dal Pos-Fesr 2014-2020.
Anche la chiusura oltre Civitacastellana fino a Viterbo, voluta fortemente da Atac, non è stata presa in considerazione dalla Regione, che anzi si è opposta fermamente anche nel corso di una recente seduta di consiglio.
Grazie per le notizie riguardanti il raddoppio della tratta extraurbana della Nord da Montebello a Sant’Oreste; peccato non ci siano novità riguardo la rettifica della successiva tortuosissima tratta sino a Civita Castellana, prevista sin dal piano di ammodernamento dell’intera linea redatto da MM negli anni ’80 che già allora ne evidenziava l’estrema criticità.
Quanto al resto della tratta extraurbana da Civita Castellana a Viterbo è sempre in predicato l’ipotesi di una possibile cessione della linea a Trenitalia secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, al pari della Roma – Giardinetti ? Sempre secondo quegli articoli la Lido sarebbe destinata a passare in mano ai francesi della RATP.
Peraltro l’ipotesi dell’inserimento dei convogli extraurbani lungo il semianello ferroviario percorso dalle linee FL è stata recentemente ripresa dall’ex assessore al traffico del comune di Roma Walter Tocci in un suo intervento, nel quale si ipotizzava la fusione con l’attuale FL7 per Latina – Formia.
Walter Tocci aveva una visione dello sviluppo del TPL romano e laziale, le due Giunte di cui ha fatto parte hanno lasciato un’impronta positiva purtroppo non ricalcata da quelle succedutesi. Ieri ho avuto modo di apprezzare l’intervento di Rutelli, ospite della trasmissione di Formigli, da me condiviso interamente. Peccato che abbia dichiarato di non volersi ricandidare a Sindaco
E che ci fa Trenitalia della tratta Civita-Viterbo? Sono anni che Trenitalia vuole sostituire le sue linee minori con gli autobus, adesso perché dovrebbe prendere in carico quella linea?
“Anche la chiusura oltre Civitacastellana fino a Viterbo, voluta fortemente da Atac, non è stata presa in considerazione dalla Regione, che anzi si è opposta fermamente anche nel corso di una recente seduta di consiglio.”
Già, peccato che Atac continua a gestirla a modo suo, tagliando treni ogni anno. Col nuovo millennio c’è stata una diminuzione delle corse e un degrado costante del servizio, così la usa sempre meno gente e alla fine avranno la scusa per chiuderla sul serio.
ATAC ha veramente la faccia tosta.
Si oppone ad ogni progetto di sviluppo perché sostengono che per loro diventa un problema la gestione (unico caso al mondo!).
Poverini, con solo 13000 dipendenti!
A questo punto è improcrastinabile portarne i libri in Tribunale e farli chiudere: tutti a casa.
Apriamo a Società straniere, tipo la RTP francese o altri, questi carrozzoni hanno scocciato.
Per la cronaca mi auguro il fallimento anche dii AMA.
AMA continua a mandare a mia madre i bollettini di pagamento della tassa sui rifiuti intestati a mio padre, morto a marzo 2014, con due occupanti, lui e mia madre, e contemporaneamente i bollettini intestati a mia madre come unica occupante. In pratica è successo questo: dopo la morte di mio padre, sono stati mandati i due fax, uno per richiedere la chiusura dell’utenza intestata a mio padre, l’altro per chiedere l’iscrizione el ruolo di mia madre. Da allora, continuano ad arrivare due bollettini per lo stesso appartamento, ultimo quello di questo novembre. Per due volte ho telefonato chiedendo spiegazioni, entrambe le volte mi è stato risposto che il fax di disdetta di mio padre non era ancora stato “lavorato”. Cazzo, diciotto mesi per lavorare un fax? Gli amanuensi del medioevo avrebbero impiegato meno a trascriverlo a mano con pennino d’oca e calamaio! Ora se qualcuno mi spiegasse quale imprescrutabili ragioni faccian sì che ci vogliano diciotto mesi per “lavorare” un fac, e neanche uno per “lavorarne” un altro, gliene sarei estremamente grato. Ovviamente, per la cronaca, mia madre non ha mai pagato gli indebiti bollettini intestati al defunto marito, con il risultato che ora tra multe e arretrati la somma è quintuplicata. Ma tanto dall’AMA mi hanno assicurato che non deve pagarli…. io non mi fido, perché si tratta di tributi quelli ti perseguitano anche dopo morto e anche se hai ragione. Quindi, morta anche mia madre, mi vedrò costretto a spendere decine se non centinaia di euro per sottoscrivere davanti a un notaio la rinuncia all’eredità, non sia mai che vengano da me a richiedere questi pagamenti!