Metrebus: disintegrazione o regolamento di conti?
Forse non siamo mai stati così vicini al fondo del barile. In questi giorni si sta discutendo di qualcosa che ha i connotati dell’assurdo in tutta la sua stravolgente realtà: la demolizione controllata del sistema Metrebus. Quella cosa talmente banale da essere oramai scontata da quasi 20 anni e che permette ai cittadini di Roma e del Lazio di avere un sistema tariffario integrato tra Trenitalia, Cotral e Atac.
Appena la scorsa domenica Trenitalia annuncia di punto in bianco la decisione unilaterale di uscire dall’accordo dal 1 gennaio 2016. Poche ore dopo Cotral rilascia la stessa dichiarazione.
120 milioni per Cotral e 50 milioni per Trenitalia: questi sono i crediti vantati nei confronti di Atac, la quale ha sempre avuto la gestione esclusiva del sistema, dall’emissione dei biglietti, al controllo fino alla riscossione e distribuzione dei proventi tariffari. E proprio questi ultimi due motivi sembrano essere l’origine della discordia: debiti e gestione… o meglio: Atac.
Se vi fosse la seria intenzione di disintegrare il sistema si tratterebbe indubbiamente di un colpo enorme per tutti i pendolari del Lazio, in particolare per quelli della provincia di Roma (che dovrebbero pagare due, se non addirittura tre, biglietti/abbonamenti diversi per muoversi da casa al lavoro e viceversa). Secondo alcuni il conseguente aggravio dei costi che ne deriverebbe potrebbe raggiungere il 65% per chi utilizzerà due o più vettori di trasporto diversi. Prima di perdersi nel solito canto del degrado e dell’inefficienza sarebbe però bene chiedersi quanto sia realmente plausibile lo scenario che si sta delineando;
Si tratta di una seria e circostanziata volontà di ritornare alla preistoria del trasporto oppure è solamente una minaccia intentata, neanche tanto velatamente, a spartirsi in modo più vantaggioso un giro di soldi discretamente rilevante che si aggira sui 300 milioni l’anno e potrebbe raggiungere i 500 con il giubileo?
Anche perché è curioso che la prima a tirarsi fuori sia stata un’azienda i cui crediti impallidiscono al confronto con quelli Cotral, in particolare di fronte a ricavi complessivi sul piano nazionale da cinque miliardi e mezzo l’anno. Trenitalia, forse, è anche quella che ha relativamente giovato di più del sistema Metrebus.
A proposito di Giubileo. Sarà sicuramente una coincidenza che Trenitalia e Cotral si siano sentite offese proprio a una manciata di giorni dal grande evento. Ed è evidentemente un’altra coincidenza che questi risentimenti saltino fuori nel momento in cui forse Atac è più vicina al tracollo e sensibile a ipotetiche spartizioni.
Il tutto condito con un po’ di terrorismo mediatico veicolato dalla ricaduta che il tutto avrebbe sulle tasche dei cittadini. Ci sono tutte le congiunture affinché chi punta i piedi rischi di ottenere qualcosa. E pure subito.
Non sono infatti tardate (o forse si) le rassicurazioni del tipo “stiamo lavorando per voi” da tutti i fronti. In primis la Regione: «vogliamo andare verso una maggiore integrazione del sistema – ha dichiarato Zingaretti – e ovviamente quello della bigliettazione è uno dei primi. Sono quindi certo che troveremo insieme una soluzione, la Regione Lazio è determinatissima a farlo». Proprio in quest’ultimo periodo è sul trampolino di lancio l’Agenzia Unica Regionale, tanto voluta dallo stesso Zingaretti, che potrebbe chiaramente diventare il nuovo gestore del sistema Metrebus. Chissà che non si riferisse a quello l’Ad di Cotral Arrigo Giana quando ha detto: «siamo pronti a discutere una nuova organizzazione del sistema solo se la gestione verrà affidata ad un soggetto terzo, rispetto al quale le aziende aderenti avranno la medesima possibilità di controllo».
Quelle di Trenitalia e Cotral sembrano quindi delle forzature con il chiaro fine di accelerare un cambio di guardia che, forse, sarebbe comunque avvenuto. Ma ciò non deve assolutamente ricadere sull’utente: da un lato la ridicola minaccia di mandare tutto all’aria, dall’altro le ripercussioni economiche su Atac. L’azienda capitolina infatti prende attualmente una parcella del 4% sui ricavi del sistema Metrebus, che non prenderà più una volta trasferita la gestione. Le conseguenze che i mancati introiti potrebbero avere sull’efficienza e le funzionalità del trasporto capitolino qualcuno dovrebbe spiegarcele!
Vorrei far presente che il cotral sonè più di un anno che ha sospeso il servizio urbano su via salaria
con grave disagio per molti utenti
Che i colpevoli della (non) realizzazione della linea C siano il consorzio Metro C ed i suoi subcontraenti,Roma Metropolitane, il Cipe,le autorita’ politiche competenti e le solite varie Soprintendenze(utili solo ad impedire qualsiasi progetto di sviluppo per la citta’) era gia’ chiaro da un pezzo e non cambia molto le cose; ora pero’sta pian piano emergendo dalle tenebre l’enorme corruzione che c’e dietro il pastrocchio nella costruzione di quest’opera,unita all’incompetenza e l’incapacita’ di riuscire a realizzare un’opera fondamentale per il tpl di Roma e di vitale importanza per i suoi abitanti da parte di chi sarebbe preposto a farlo;e’ la dimostrazione che sia che si stia nella prima,seconda o terza Repubblica,le cose a Roma non cambiano mai,Tangentopoli e’ sempre viva e vegeta,e si continua a vivere in una citta’ caotica ed anarcoide, con trasporti da terzo mondo e senza alcun progetto per il futuro.Bastano alcuni dati per dimostrarlo:nell’unica metropoli con cui si puo’ fare un confronto con Roma(visto l’assoluta impossibilita’ di paragonare la capitale d’Italia alle altre capitali europee),Milano,la sempre piu’ decantata “capitale morale”,vi sono 4 linee operanti(piu’ una, la “MM4” ,in costruzione ed una,la “MM6”,in fase di progettazione),per un totale di 113 stazioni con oltre 100 km di lunghezza complessivi,piu’ 13 linee suburbane “S”,gestite ed usufruite come vere e proprie metropolitane che collegano l’area centrale milanese al suo hinterland e a gran parte della sua regione,in una citta’ che ha una superficie di poco piu’ di 180 kmq;Roma, che invece e’ grande oltre 1200 kmq,ha in tutto 3 linee,per un totale di 74 stazioni con meno di 60 km di lunghezza,con la gia’ sopracitata metro C nata mutilata ed il cui proseguimento oltre Lodi sembra un’impresa titanica,con le restanti 2 linee che giorno dopo giorno cadono sempre a piu’ pezzi,con tutti i progetti di prolungamento(linea A : Battistini-Torrevecchia; linea B : Rebibbia-Casal Monastero; linea B1 : Jonio-Bufalotta) congelati sine die,con un’altra linea,la D,la cui realizzazione e’ ufficialmente dichiarata “archiviata”; senza menzionare lo stato pietoso delle ferrovie concesse e delle nostre linee extraurbane “FL” gestite da Trenitalia(il cui confronto con le gia’ nominate linee “S” meneghine fa vergognare).Non c’e’ niente da fare:a Roma non si puo’ sperare in una qualita’ della vita decente.
Ma come, osi portare a paragone Milano con la città eterna? Hai un gran bel coraggio: bada che qualcuno potrebbe offendersi e dichiararti un traditore della tua città!
Da quel che scrivi,tu mi sembri proprio quel tipo di cittadino romano medio che vive nel suo mondo di sogni,che e’ convinto di stare”nella citta piu’ bella del mondo”(quando Roma invece e’ perennemente nelle parti piu’ basse delle liste sulla qualita’ della vita delle metropoli mondiali),convinto che non ci sia vita oltre il GRA,a cui non interessa se nella sua “tanto adorata” citta’ regni un degrado da citta’ sudamericana,se vi sia meno metropolitana di una citta’ come Bilbao che ha 40,63 kmq di superficie (perche’ tanto il romano “pia a maghina”),che vive nella sacralizzazione della mitologia del passato e non gliene frega niente del futuro della citta’.A Roma chi va contro il pensiero populista comune e’ visto come se fosse un extraterrestre,chi e’diverso dal modo di agire della stragrande maggioranza dei suoi abitanti e’considerato(eufemismo)un”fesso”,chi propone di agire per cambiare le cose facendo paragoni con le realta’delle citta’del mondo civilizzato viene inevitabilmente mandato a farsi fottere;chi dovrebbe veramente offendersi a Roma sono quei pochi che vanno contro la massa,che pur sapendo che in questa citta’ le cose non cambieranno mai,almeno provano a denunciarne i suoi problemi ed evidenziarne la sua arretratezza con il mondo sviluppato.Probabilmente a te non importa se a Roma le metropolitane non si fanno,regni il degrado piu’totale,e si continui eternamente a vivere nello status quo;ma sappi che e’ proprio questo di genere di persone a cui tu dimostri di appartenere che sparge solo altro sale sulle ferite della citta’,e ne sono i veri traditori.
A me sembra che il primo problema non sia fare quello che comunque va fatto e che tutti noi giustamente vogliamo; il primo problema è mantenere quello che c’è, che invece versa in cattivo stato per la pluridecennale scarsa manutenzione e anche per l’autodistruzione fatta dai vandali che sono anch’essi cittadini, sia pure di bassa categoria, ma pur sempre cittadini, e proprio per questo la loro opera è autodistruzione.
Non sono d’accordo.
mantenere quello che c’è dovrebbe essere pacifico.
Non ci dimentichiamo che anche con quello che c’è funzionante come un orologio la città è paralizzata.
All’estero costruiscono 3 linee di metro alla volta. Si deve fare pure qui, altrimenti Renzi non ci dicesse più che l’Italia è un grande paese.
Sappiamo tutti che invece è un paese in declino che è ormai su standard africani. Ovviamente Roma è il peggio del peggio del paese proprio perché c’è il centro della politica e della chiesa.
Comunque la colpa è nostra, ci siamo assuefatti al brutto, al degrado, a vivere in un porcile ed a sprecare soldi e tempo per cercare di muoverci in un tappeto di auto.
Del resto la mobilità a Roma è vissuta sul seguente patto scellerato con i cittadini in molti casi trogloditi: io stato vi do servizi di terzo mondo, giusto per chi non può farne a meno, non investo in nulla e risparmio; voi “cittadini” turatevi il naso, prendete la macchina e non rompete; in cambio io non vi multo e vi faccio fare come vi pare.
?……. scusi, ma che film ha visto????
Forse lei sta pensando a un’altra persona.
Si vada a rileggere tutti i miei post passati prima che smettessi di intervenire, messo alla gogna come milanese traditore, e poi ne riparliamo
@Andrea: Renzi ha dimostrato ampiamente di sbattersene alquanto degli affari romani. Per lui l’Italia è un gram Paese, e quando parla d’Italia immagina che Roma non ne faccia parte, chissà magari sogna che Roma torni allo Stato Pontificio e la Capitale a Firenze
@ alex69alex:se la tua risposta al mio intervento era ironica,allora e’ un altro discorso;sta di fatto che tutti i concetti che ho espresso nel mio post sono la completa ed unica realta’ delle cose di Roma ed i suoi abitanti:se ad un romano tipico “osi”(come affermi tu) soltanto evidenziare o solo lontanamente criticare la sua citta’ ed evidenziarne la sua arretratezza con il resto delle metropoli del mondo sviluppato,vieni regolarmente aggredito,minacciato,sfottuto;se ad un romano poi fai il paragone con l’unica altra metropoli presente sul territorio,la” tanto odiata”, da lui, Milano, allora avviene il finimondo (“assi te’ piace deppiu’ a’ metro de Milano?Allora vattene affanc*** dai milanesi”).Ci si puo’ scherzare o prenderla sul serio,ma la verita’ e’ purtroppo questa e non si puo’ fare nulla per cambiare la situazione.
@mix: questo è esattamente il mio pensiero? Il risultato di averlo manifestato qui è stato proprio quello che hai scritto, per questo ti dico: attento
?..scusa, non era un ? Ma un .
“se nun te sta bene vattene”. Questo è lo slogan di una classe (ben rappresentata) di romani.
Ho vissuto a Milano da meridionalee e negli anni d’oro della Lega e posso garantirvi che ho trovato più razzismo a Roma che a Milano. Un razzismo diverso ma sempre razzismo.
Ogni qualvolta che critico Roma, mi sento dare del padano del leghista.
Quando faccio presente di essere meridionale (salvo non voglia divertirmi a fingermi “padano”), vengono fuori i soliti discorsi sulla mafia, sulle pecore,etc,etc.
Anche in questo forum mesi fa ho ricevuto “attacchi” simili.
Roma potrebbe davvero essere la città più bella del mondo…se non fosse per certi cittadini.
Roma ha tesori che nessun altra città al mondo possiede e che molti cittadini non solo non valorizzano, ma manco conoscono. Tesori che in qualsiasi città al mondo sarebbero invece valorizzati.
Per tornare, in argomento trasporti. Anziché fare questa buffonata di biglietti ATAC con le foto der pupone (e ora di candreva (e chi se ne frega)) avrebbero potuto stamparne milioni con la pubblicità di siti archeologici (magari meno conosciuti).
@mix: non sono d’accordo sulla frase “unica altra metropoli presente sul territorio. Anziché ostinarci connquesti paragoni Roma-Milano, dovremmo guardare a Napoli, anch’essa metropoli e con caratteristiche molto più simili e quindi assimilabili a Roma sia geograficamente, che geologicamente, che antropoligicamente. Bene, con tutto il male che si può dire di Napoli (senza offesa per nessuno), Roma sul fronte TPL e progettazione rete su ferro riesce a sfigurare persino nei confronti del capoluogo partenopeo, come dimostrato mi sembra da Arnaldo. Dovremmo quindi smetterla di guardare sempre a Milano, realtà troppo diversa dalla nostra e quindi inimitabile, e piuttosto rivolgere il nostro sguardo più a sud, magari per trarre qualche spunto utile
Sono in parte d’accordo con quello che lei afferma,vorrei pero’ far notare alcune cose:a Roma si va avanti ,come avevo gia’ affermato precedentemente,soltanto con la sacralizzazione di un passato arciremoto,senza sviluppare alcun piano concreto di sviluppo per il futuro,con il piu’ totale disinteresse per le prossime generazioni.La stessa industria del turismo,che potrebbe essere l’unica fonte di sviluppo di una citta’ priva di industria e finanza (al contrario proprio di Milano) dove l’unica reale entita’ di introito e’ generata da un mastodontico apparato pubblico- burocratico ,e’ gestita nella maniera piu’pietosa d’occidente,con ingenui turisti costretti a sopportare le peggio angherie in una citta’ dove il nodo centrale ferroviario e’un’oscenita’,l’areoporto di Fiumicino e’ un oscenita’ se paragonato agli altri hub internazionali ed e’ probabilmente l’unico fra quelli delle grandi metropoli internazionali a non essere collegato da una linea metropolitana,con il servizio offerto dai ridicoli “Leonardo Express” che ci fa prendere per il c++o dai (pochi,per loro fortuna) cittadini stranieri che hanno la disgrazia di usufruirne,omettendo di citare la rete di metropolitana piu’ sottosviluppata del mondo.Davanti ai tanto stravenerati monumenti del centro storico di Roma vi sono i falsi gladiatori,gli urtisti,i riscio’,le botticelle,i camion bar ecc.ma tanto al romano tipico non gliene frega niente perche per lui “so solo i neggri che zozzano”,”a Milano cianno solo ‘a nebbia,noi ciamo er sole,er papa e ‘a maggica”; mi dica lei se una citta’ simile,con un simile contesto urbano e sociale puo’ essere considerata ” appiu’ bella der monno ” o meglio di Milano come qualita’ della vita.
@Luigi:il mio commento delle 21:45 e’ riferito a quello che ha scritto lei.
Per Mix, ineccepibile (purtroppo) il suo intervento:
1) Napoli: Aggiungo che anche a Napoli c’è un servizio (seppur sperimentale) di Bike Sharing. A Roma il nulla del nulla. Credo ormai sia l’unica metropoli al mondo che non ha un servizio di bike sharing.
2) Turismo: l’unica vera risorsa rimasta a Roma ed in Italia. L’unica nazione al mondo che potrebbe vivere solo di turismo e indotto…e invece…
3) Burocrati e municipalizzate: anziché pensare a stampare biglietti con er pupone, potevano stampare biglietti promuovendo siti archeologici. Dirò di più anche a proposito di bike sharing e di valorizzazione metro C. Dal capolinea Montecompatri potrebbero organizzare navette turistiche verso i castelli o appunto percorsi ciclistici con bike sharing. I turisti, soprattutto stranieri, impazziscono per queste cose. Insomma una linea….davvero…verde che potrebbe valorizzare il territorio.
….ma tanto che ce frega….ciavemo er sole
Lo stesso discorso vale per il lato opposto della MC, se e quando decideranno di portarla sulla Cassia…Dal capolinea Grottarossa od Ospedale Sant’Andrea potrebbero partire autobus/navette o, perché no, sistemi di bike sharing, verso il lago di Bracciano (Anguillara, Trevignano), il lago di Martignano, il lago di Vico, ma anche verso località come Campagnano, Sutri e altre zone della Tuscia
X Alessandro: vero, ma purtroppo quel tratto è al momento da libro dei sogni. Occupiamoci quindi del presente e di valorizzare, anche nei we questa linea C.
Pensate i turisti che da San Giovanni si spostano a Montecompatri e da li navette, tour e bike sharing e perché no al contrario con servizio di bike sharing a lodi per spostarsi verso appia antica, centro etc.
Ripeto….una vera linea verde…
Comitato si sa qualcosa sulle 7 nuove linee tram annunciate da Marino?
Ma perché c’è ancora Marino ???
Lei sa di aver detto una cosa che non ha alcun senso,vero?
E sulla Metro D, sul proseguimento della Metro C (non si sa ancora dove…), sulla secolare chiusura dell’anello ferroviario, sulla TVA, sulla Metrotranvia Saxa Rubra-Laurentina, sulla trasformazione della Roma-Lido in Metro E, etc…??? Il TPL a Roma continua a essere promesso e mai mantenuto e noi cittadini ne paghiamo duramente le conseguenze…Qui non basta un commissario, ci vogliono svariati commissari per dare un senso alla mobilità (e non solo) di questa città
Secondo me sono andati anche oltre; ormai non promettono neppure più, ci fanno passare come obiettivo quello di manutenere l’inverecondo esistente.
Beh, perdonami, ma da una gestione commissariale sarebbe assurdo aspettarsi altro che il mantenimento dell’esistente (cosa questa niente affatto una passeggiata). Portiamo pazienza fino a primavera, poi vedremo i prossimi pagliacci candidati quali fantomatici progetti su TPL e non solo sapranno prometterci
Un altro articolo di stampa sempre riguardante il gioco dell’oca della metro C:
http://www.iltempo.it/roma-capitale/2015/10/30/sono-22-le-varianti-illegittime-e-il-gioco-dell-oca-della-metro-c-1.1473740
La superficialita’,la malafede e l’incompetenza del Consorzio Metro C e di Roma Metropolitane nel costruire la linea verde romana si puo’ dimostrare,oltre che con i tempi di (non) realizzazione, anche con piccoli esempi,come quello dei “totem”usati per indicare le fermate(se ne discusse tanto su questo blog quando la linea fu inaugurata),che non rendono visibili per nulla l’ingresso delle stazioni dai marciapiedi e molto malamente dalle strade;quel tipo di elemento per la segnaletica inoltre,conoscendo le abitudini romane,pare fatto apposta per essere riempito di tags,adesivi pubblicitari e schifezze varie:a Milano,tanto per citare un’esempio di metropoli dove le cose si fanno con criterio,le paline segnaletiche delle stazioni sono minimali(per cui e’ molto difficile imbrattarle),chiare e ben visibili da ogni lato della strada.A Roma invece regnano solo l’incapacita’ di fare le cose(anche quelle piu’ ovvie) e la corruzione,unite alla tracotanza della quasi totalita’ dei suoi cittadini,che con il loro proverbiale menefreghismo non fanno caso a nulla;a molti dei romani il solo immaginare di avere”ingombranti” cantieri aperti per realizzare una fermata della metro sotto casa o nei propri dintorni sarebbe terrificante.Ed e’ questa la causa d’origine dell’immobilismo capitolino,ed e’ cosi’ che le autorita’ che sarebbero predisposte a realizzare le opere per la citta’ sono libere di essere inefficienti, corrompere e fare come gli pare.
Qualsiasi commento è superfluo …
http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/10/30/news/_metro_c_sperperati_270_milioni_-126197587/
Adesso vediamo come va a finire e cosa ha da dire il consorzio MetroC che si lamenta sempre di mancati pagamenti.
http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/10/30/news/_metro_c_sperperati_270_milioni_-126197587/
http://www.iltempo.it/roma-capitale/2015/10/30/sono-22-le-varianti-illegittime-e-il-gioco-dell-oca-della-metro-c-1.1473740
Aggiungete lo scandalo che MetroC appalta il lavoro con degli sconti incredibili ad imprese che puntualmente falliscono e quantificate quanto hanno guadagnato e quanto tempo hanno perso.
La mia paura è che invece di far luce, e far restituire i soldi, si userà questa scusa per bloccare la metro C e i soldi non li vedremo mai più.
Era solo una scaramuccia in vista dei soldi del giubileo, la regione è intervenuta e hanno fatto subito la pace.
Troppo complicato far confluire tutte le società in un’unica società che ha la proprietà e gestisce tutto ciò che è TPL di Roma e provincia, per la miseria?
In tal modo, oltre ai soliti pastrocchi, ognuno scarica i problemi e le responsabilità sugli altri e manca una visione di insieme.
E’ chiaro che così ci sono più dirigenti, più amministratori ed ognuno pensa ai cavoli propri.
E poi basta con queste ferrovie concesse: sono passati quasi 100 anni ed ancora sono rimaste tali.
Non è complicato, conviene a tutti che rimanga tutto così. Scaricondi responsabilità e moltiplicazione delle poltrone
Speriamo che tutto si risolvi e che non sia al solito l’utente a pagare.
Come detto su altri interventi a me tutto questo puzza di una “guerra” dove non c’è solo l’interesse economico in gioco (Trenitalia e Cotral che si vogliono “mangiare” ATAC) ma anche quello politico (di fatto la Regione vuole controllare la mobilità di Roma togliendola al Comune).
Ricordo di nuovo che Tenitalia e Cotral hanno firmato a fine 2014 (spontaneamente) un accordo che riconosceva una percentuale maggiore a ATAC dell’incasso del sistema METROBUS riconoscendo implicitamente che fino al 2014 l’ accordo era fortemente sbilanciato a loro favore (altro che il 4% di incasso per la gestione da parte di ATAC).
Oggi loro si sentono svantaggiati dopo aver incassato per anni più del dovuto !?
Interessante punto di vista!!!
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/atac_ticket_bus_piano/notizie/1058482.shtml
Un sindaco dimissionario, l’ATAC che arranca, il processo per Mafia Capitale e gli avvoltoi (Ferrovie e Regione) sono pronti a sbranarsi Roma con il plauso dell’opinione pubblica.
Secondo me tutto questo avrà un enorme ricaduta sullo sviluppo del TPL.
Infatti nessuno parla più della tratta T2 (dopo mesi di annunci di novità importanti) ne del prolungamento della B (a parte le allucinanti considerazioni di Esposito) ne di nuovi linee di tram.
Tra qualche anno forse qualcuno aprirà un inchiesta e tutti saranno scandalizzati.
Sembra che il duopolio Trenitalia-COTRAL abbia deciso di farci tornare ad una situazione paragonabile agli allegri (non per il TPL romano) anni ’80,dove c’era una societa comunale,l’Atac appunto,che gestiva lo sgangherato trasporto su gomma,una societa’ regionale,l’allora ACOTRAL,che gestiva i trasporti su ferro urbani come se si fosse in una citta’ da terzo mondo,con la linea principale,la A,che quando fu finalmente inaugurata nel febbraio 1980 sembrava gia’ vecchia di almeno 10 anni,con una lunghezza complessiva di tracciato (14,5 km) da far ridere i polli,e con appena 22 stazioni che erano sicuramente le piu’ brutte e desolanti del mondo occidentale(prendete ad esempio quelle nell’area di via Tuscolana),dove ci si andava solo per prendere i treni e non c’erano neppure le biglietterie,con quelle automatiche a gettoni perennemente fuori servizio,oltre,allora come oggi,a continui guasti,allagamenti per pochi millimetri di pioggia,chiusure prolungate per lavori ordinari che in qualsiasi altra metropoli sviluppata avrebbero terminato in mezza giornata,e con l’altra linea,la B, che era in pratica una linea fantasma,rimasta ferma, fino all’apertura del prolungamento del Dicembre 1990 a Rebibbia,ai tempi della sua apertura post-bellica del 1955,per non citare poi le cosidette Ferrovie concesse,su cui e’ meglio stendere un velo pietoso.Per raggiungere gran parte delle zone urbane (praticamente tutte quelle extra-GRA) bisognava prendere i treni regionali,le “corsette”; oggi ,anziche’ cercare di colmare almeno parzialmente i ritardi mondiali di questa capitale nel campo del TPL,si sta cercando invece per puro interesse politico-affaristico di infliggere alla citta’ e ai suoi abitanti (in grande maggioranza menefreghisti sugli attuali eventi) l’ennesimo colpo di grazia,cercando in ogni maniera di bloccare qualsiasi progetto di sviluppo sul trasporto (e non solo).Veramente ignobile il comportamento di Zingaretti,interessato probabilmente solo ad entrare nelle grazie di Renzi.
Ai tempi di Acotral il servizio extraurbano sulla Roma Nord, quello che usavo, funzionava molto meglio di oggi, come numero di corse, puntualità e pulizia dei treni.
E’ chiaro come la luce del sole l’intento da parte di Trenitalia di far fallire l’Atac,con un complotto politico affaristico (in cui magna pars la fa il governo Renzi,insieme alla Regione) che fa ricordare molto gli anni delle varie giunte DC degli anni’70-’80(compresa la giunta PSI Carraro di inizio anni ’90),anni bui per la capitale dove si governava solo attraverso intrallazzi politici e per interessi personali,nella citta’ regnava l’immobilismo assoluto,i trasporti urbani facevano ribrezzo,non si progettava o costruiva nulla per il futuro;quasi come adesso,a differenza che all’epoca c’erano i cantieri per la realizzazione della metro A,tecnicamente ben progettata ma poi realizzata alla peggio maniera possibile,e per il proseguimento della metro B da Termini a Rebibbia,ed oggi invece sono aperti solo i cantieri per il proseguimento della C oltre Lodi,la cui costruzione a passo di lumaca continua a non cessare(vedi il prospettato rinvio dell’apertura di San Giovanni al 2018( ! ).Trenitalia,la cui gestione del TPL extraurbano atttraverso le sue varie FL,e’ persino peggiore di quella urbana di Atac,non ha alcun reale interesse per il TPL regionale e (soprattutto) cittadino,semplicemente perche’ non rientra nel suo core-business,essendo da anni focalizzata nei ben piu’ remunerativi progetti di “Alta Velocita’”(vedi i Frecciarossa) e “Grandi Stazioni”; piena dimostrazione ne e’ apppunto,come gia citato prima,il pessimo servizio urbano offerto dalle FL,con convogli Vivalto brutti,sporchi,antiestetici(sembrano costruiti trenta anni fa),con stazioni vecchie,sporche e semiabbandonate,e con tempi di attesa biblici di frequenza dei treni;linee che a differenza di quanto avviene a Milano,dove le linee S (efficientemente gestite da TRENORD) sono comode,moderne ed adoperate dai milanesi come vere e proprie metropolitane;figuratevi voi se una societa’ come Trenitalia potrebbe risolvere i problemi dei trasporti e della mobilita’ su ferro di Roma.