Esposito ai trasporti. Le 6 priorità del nuovo assessore secondo MetroXRoma.

Prima deputato poi senatore, Stefano Esposito, piemontese, classe 1969, è famoso soprattutto per le sue posizioni francamente favorevoli alla ferrovia Torino – Lione. Da qualche giorno è il nuovo assessore ai trasporti di Roma Capitale, dopo la breve esperienza del suo predecessore Improta.

Apprezziamo il repentino interesse per la disastrosa situazione di Atac. Bisogna dire comunque che alla luce degli enormi e imbarazzanti disagi creati in questo ultimo mese non ci si poteva aspettare altrimenti. Il rilancio del trasporto pubblico però, per quanto debba necessariamente e giustamente passare per la riorganizzazione della municipalizzata dei trasporti, non può prescindere da seri e concreti propositi di sviluppo e potenziamento infrastrutturale.
Da questo punto di vista, purtroppo, nessuno sarà mai in grado di fare la voce grossa; La materia è talmente complessa e da addetti ai lavori che mai abbastanza persone batteranno i pugni sul tavolo per pretendere interventi necessari e indispensabili.

Oggi il Comitato pubblica una lettera aperta al neo-assessore, che gli sarà recapitata anche direttamente, per farci conoscere e per invitarlo a ragionare, e speriamo presto a prendere posizione, in merito ad alcune questioni fondamentali e prioritarie per il trasporto pubblico romano.
Secondo il comitato Metro X Roma è auspicabile un concreto impegno per:

  1. Completare la Linea C e ripristinare la stazione Chiesa Nuova. La terza linea metro è il tassello fondamentale di una visione moderna e civile del tpl. Solo con la tratta centrale dai Fori Imperiali a Ottaviano ed esclusivamente con Chiesa Nuova c’è garanzia di piena efficienza e funzionalità dell’infrastruttura. E’ necessario prendere assolutamente entro la fine del 2015 una decisione definitiva e solida su tempi e modi di proseguimento sia da un punto di vista finanziario che contrattuale.
  2. Avviare i cantieri del prolungamento Rebibbia – Casal Monastero. Qui si gioca la partita più grottesca del trasporto pubblico romano. La giunta Marino, nelle vesti precedenti, ha puntato tutto sulla ridefinizione contrattuale dell’opera drammaticamente inchiodata dal no alle varianti urbanistiche, senza che però se ne sia venuti a capo. Noi crediamo che, con un po’ di buona volontà politica, si potrebbe sbloccare il tutto in pochi mesi. Dal nuovo assessore ci aspettiamo un impegno immediato e risolutivo sulla questione. Non va assolutamente perso altro tempo!
  3. Trasformare la Roma – Lido in metropolitana. Quella che a tutti gli effetti potrebbe essere una nuova linea metropolitana è abbandonata a se stessa e ormai prossima al totale tracollo. Le priorità devono essere la costruzione di nuove stazioni come il rifacimento delle esistenti, l’acquisto di nuovi treni, la messa in campo di interventi strutturali sulla linea elettrica e sui binari, l’adeguamento al regolamento di esercizio delle metropolitane, il miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza così da raggiungere a pieno le caratteristiche di una metro. Ma questo obiettivo non può essere perseguito con interventi puntuali e sparsi nel tempo, a discrezione e gestione di volta in volta differenti. Sarebbe auspicabile intraprendere la strada di un confronto tecnico tra Comune, Regione e Atac per arrivare a definire un programma integrato di potenziamento e ammodernamento della ferrovia così da avere dati e idee chiare per reperire i finanziamenti e ripartirli in modo adeguato tra i gli attori in gioco.
  4. Ripensare la Roma – Giardinetti. Un sistema di trasporto con una potenzialità enorme a servizio di importanti e popolosi quartieri, declassato a ramo secco. Da un parte impropriamente troncato dall’apertura della Linea C, dall’altro minacciato da una improvvida trasformazione in tram. L’unica certezza è la chiusura della tratta Centocelle – Giardinetti a partire dal 3 agosto tra dubbi e incertezze sulla sua reale valenza e possibile futuro. Anche in questo caso un serio tavolo tecnico che esamini potenzialità, interventi necessari, inserimento urbano adeguato e prospettive è auspicabile. Non dimentichiamoci come l’attestamento a termini da una parte e a tor vergata dall’altra metterebbero sul fuoco delle prospettive interessanti e insostituibili.
  5. Potenziare la Linea B. E’ necessaria una forte scossa che rimetta in carreggiata gli interventi non più rinviabili sull’alimentazione elettrica e sul deposito di Magliana. Interventi peraltro già progettati e finanziati e che attendono solo di essere messi a gara. Solo in questo modo si potrà rendere effettivo un incremento delle frequenze fino ad oggi reso solo potenziale dal rinnovo del materiale rotabile e dagli interventi sul segnalamento.
  6. Realizzare nuove linee tram. Sarebbe ora di passare dai buoni propositi ai fatti. La giunta Marino si è distinta per aver messo sul tavolo un pacchetto di rilancio del sistema tram con nuove linee e binari, che per ora, a più di un anno di distanza é rimasto solo sulla carta. Chiediamo di individuare gli elementi prioritari di questo programma, che secondo noi sono il tram della Musica e quello sulla Tiburtina, e avviare perlomeno la progettazione di dettaglio e il reperimento di fondi adeguati.

Ovviamente i problemi di Roma ne’ finiscono qui ne’ sarebbero esaustivamente riassunti da questi 6 punti. L’intenzione non è chiaramente quella di fare un elenco completo dei disagi patiti ogni giorni dai cittadini romani né di stabilire superiorità di sorta tra gli interventi citati e tutti gli altri, non riportati, parimenti fondamentali. Intendiamo solamente porre l’attenzione su quegli argomenti che per un motivo o per un altro hanno una rilevanza maggiore nel sentire comune dei cittadini romani e negli avvenimenti dell’ultimo periodo e necessitano più che mai di risposte veloci e concrete.