RomaMetropolitane ci scrive su Chiesa Nuova. Ecco il testo e la nostra risposta: volete anche voi la stazione? Dimostratecelo

I nostri post in favore della realizzazione della stazione Chiesa Nuova, in attesa del flash mob di domenica mattina, hanno sortito un primo effetto. No, l’annuncio che la fermata si farà sicuramente ancora non c’è. In compenso oggi pomeriggio RomaMetropolitane ci ha inviato una “risposta” ad alcune nostre considerazioni. Ve la lasciamo leggere, seguita da un nostro sintetico commento.

Spettabile comitato MetroXRoma,
in merito al post del 5 giugno 2015 intitolato “Ma davvero sembriamo così stronzi?!?! Perché Chiesa Nuova è tecnicamente fattibile”, Roma Metropolitane potrebbe tranquillamente replicare “perché, lo siamo noi forse?!?!”. A nessuno, infatti, può sfuggire l’importanza trasportistica della stazione Chiesa Nuova.

Va però chiarito innanzitutto che né Roma Metropolitane, né gli Enti finanziatori del progetto hanno assunto la decisione di “non fattibilità” della stazione Chiesa Nuova, cosa peraltro impossibile dal punto di vista procedurale e sostanziale in assenza di uno sviluppo sistematico del progetto definitivo.

Ai fini delle valutazioni complessive, Roma Metropolitane ha redatto un primo Studio preliminare che assume a riferimento gli indirizzi emersi nel 2010 nell’ambito delle attività di coordinamento con le Soprintendenze condotte dal “Commissario Straordinario per la prosecuzione e il completamento delle nuove linee della Metropolitana di Roma e Napoli” (emanazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri).

Ci appare quindi evidente che tale documento rappresenti solo il termine di confronto ai fini dell’accertamento della redditività dell’investimento (Opzione Zero).

Per chiarire definitivamente la questione una volta per tutte, codesto Comitato non può non convenire, a nostro avviso, sulle seguenti notazioni metodologiche, e precisamente:

  1. La stazione Chiesa Nuova ha un ruolo fondamentale per il servizio della nuova linea a favore del Centro storico (cosiddetta “Ansa Barocca”) e soprattutto ai fini dell’attuazione di politiche della mobilità che possano favorire la componente ciclopedonale, riducendo significativamente gli spostamenti motorizzati. È, quindi, del tutto evidente che una rinuncia tout court alla realizzazione di tale stazione, senza la presenza di significativi elementi di problematicità, significherebbe abbandonare a priori una opportunità irripetibile a vantaggio della città.
  2. Tuttavia alcune rilevanti problematiche di realizzazione di tale stazione, come preliminarmente desumibili dai primi rilievi e indagini, pur non ancora esaustivamente esplicitate e misurate, non possono certo essere sottovalutate soprattutto sotto il profilo dell’impatto sul patrimonio archeologico, storico-architettonico e ambientale, nonché sotto il profilo ingegneristico, dei costi e dei tempi di realizzazione. Per sciogliere il giudizio di fattibilità dell’opera, pertanto, è necessario operare un’attenta analisi multi-obiettivo alla base della quale andranno poste le risultanze del progetto definitivo e l’Opzione Zero sopra citata.

Solo a valle del processo di valutazione, che dovrà essere condotto con la massima trasparenza, potrà quindi essere inquadrata la soluzione definitiva.

Non si capisce, pertanto, perché codesto Comitato, che ha dimostrato una notevole competenza in materia, continui ad insistere su concetti di base che non ci dividono, ma che ci trovano invece d’accordo nell’interesse dell’efficienza delle scelte e soprattutto della città.

Considerazioni del comitato MetroXRoma

Siamo contenti di leggere che non vi sono concetti di base che ci dividono, che remiamo tutti nella stessa direzione. Da parte nostra abbiamo espresso più volte giudizi positivi sul nuovo corso intrapreso da RomaMetropolitane sotto la guida di Paolo Omodeo Salè, sia in termini di trasparenza che di visione strategica. Proprio per questo ci chiediamo, stupiti: visto che nessun ente ha dichiarato la “non fattibilità” della stazione, visto che dalla sovrintendenza speciale non sono arrivati ordini di cancellarla (come fu fatto, invece, per Argentina) e visto che non è stato presentato lo “sviluppo sistematico del progetto definitivo” (come ci ricorda la stessa RomaMetropolitane), perché nel progetto preliminare della tratta T2 non c’è Chiesa nuova? Non ci risulta che nel 2010 il coordinamento con le Soprintendenze condotte dal “Commissario Straordinario per la prosecuzione e il completamento delle nuove linee della Metropolitana di Roma e Napoli” abbia cassato la stazione. Inoltre le considerazioni precauzionali del commissario su Chiesa Nuova, diciamo pure non positive, non hanno carattere coercitivo rispetto alle decisioni dell’amministrazione. In definitiva, non vorremmo che dietro motivazioni tecniche si nascondessero volontà politiche – magari non per forza dell’amministrazione – finalizzate a minimizzare i “danni” di un cantiere lungo (seppur assolutamente indispensabile) nel centro di Roma.

D’altro canto la possibilità di richiedere una variante in corso d’opera, una volta incassato il via libera da parte degli enti finanziatori e del Cipe, a un progetto base senza la stazione, è una tattica che non ci tranquillizza per nulla. Tutto si può fare, anche scegliere tale rischiosa strada. Perché se qualcosa va storto, Roma perderà per sempre la possibilità di una fermata strategica nel cuore del centro.
Se tutti sono già d’accordo, perché non buttare il cuore oltre l’ostacolo e finanziare subito la T2 comprendendo Chiesa Nuova?
Se tutti sono d’accordo e tutti noi remiamo nella stessa direzione, perché abbiamo l’impressione che qualcuno reciti due parti in commedia?
In passato avete scritto che la soppressione di Chiesa nuova era quasi “irrilevante” dal punto di vista trasportistico perché Venezia e San Pietro potevano farsi carico della sua assenza. Adesso che la stazione è “fondamentale“. Bene, dimostratecelo. Saremo felici di festeggiarvi – e di festeggiare con il resto della città – il varo di una stazione fondamentale per arrivare al centro storico di una Roma che vogliamo (entrambi!) senza più auto.