Chi ha fermato i treni della linea A durante lo sciopero?

Gettiamo un po’ di luce sui motivi che hanno portato al grave blocco dei treni in corsa sulla linea A alle 8:30, termine della prima fascia di garanzia. I passeggeri (giustamente) inferociti se la presero (a torto) con i macchinisti, insultandoli e minacciandoli. Ma è stata una loro scelta? Il documento che è emerso mostra una realtà peggiore di quella che molti hanno pensato.

Sono necessarie due premesse. La prima è che sono incorso indagini sia interne sia da parte della procura e solo al loro termine si saprà chiaramente la dinamica e di chi sono le responsabilità.

La seconda premessa è necessaria solo per i lettori che non conoscono la modalità con cui è gestita della circolazione dei treni. Le linee A e B sono regolate dalla Dirigenza Centrale Operativa (DCO), situata da alcuni anni nei pressi della fermata Garbatella. Il sistema di segnalamento lungo la linea (i “semafori”) è automatico ma, quando interviene la DCO, i macchinisti hanno l’obbligo di eseguire ciò che viene impartito loro. Anche di proseguire la corsa nonostante il semaforo rosso (via impedita) – come talvolta può accadere per un guasto – azione che se fosse presa dal macchinista sarebbe “procurato disastro”, reato penale. DCO e macchinisti comunicano tramite apparecchiature poste direttamente nella cabina dei treni e ogni conversazione è registrata.

Veniamo al punto: un macchinista ha ripreso il momento in cui lo sciopero della linea A è iniziato, paralizzando i treni già partiti; ecco il video con l’audio, ascoltiamo:

Il comando di fermare tutti i treni è arrivato dalla Dirigenza Centrale Operativa e, seppur con riluttanza («questi me menano!») il personale ha dovuto obbedire senza poter replicare.