Giubileo 2016, per le metropolitane nessun miracolo

Il Giubileo 2016 appena indetto da Papa Francesco non porterà miracoli sul fronte delle metropolitane romane. Purtroppo nessun tipo di stanziamento speciale, pur di entità rilevante, permetterà alla città di realizzare nuove infrastrutture su ferro in così poco tempo, forse neanche un tram. Tra l’altro oggi anche il sindaco di Roma lo ha detto: “Non faremo grandi opere, ma puntiamo a far funzionare meglio i trasporti esistenti. Meno soldi e più cervello”. Quello che ottimisticamente possiamo sperare, ma sarà dura, è un’accelerazione per la stazione di San Giovanni della linea C, in modo che per i primi mesi del 2016 si possa finalmente avere il nodo di scambio con la metro A. Quello che dovremmo chiederci, piuttosto, è come siamo arrivati a questa situazione.

E’ vero: il Giubileo del 2016, chiaramente, non poteva essere previsto da nessun amministratore. L’annuncio di ieri di papa Francesco ha colto di sorpresa il sindaco di Roma, Ignazio Marino, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e lo stesso premier, Matteo Renzi. Però fa davvero male pensare che per il Giubileo che sta per arrivare, secondo i cronoprogrammi originari della linea C, quelli stilati nel 2006 dall’allora sindaco Walter Veltroni, la terza metro della Capitale sarebbe dovuta arrivare già a piazzale Clodio visto che si indicava proprio la fine del 2015 come data di completamento dell’intera linea, stazione San Pietro compresa.

Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, e soprattutto sono passati i cinque anni di amministrazione Alemanno. Noi non siamo soliti dare giudizi politici, essendo il comitato MXR assolutamente apolitico e trasversale, però non possiamo tacere sul fatto che gli anni di Alemanno sono quelli in cui si è accumulato la gran parte del insostenibile ritardo dei cantieri della linea C. Al termine del suo quinquiennio, secondo il cronoprogramma del 2006, la linea C doveva essere aperta già fino al nodo di scambio del Colosseo. In campagna elettorale l’ex sindaco aveva annunciato l’apertura fino a Lodi come questione di poche settimane (eravamo nel 2013 e si capi subito che era una balla colossale). Quando Alemanno ha infine passato la mano sarebbe dovuto passare un anno e mezzo prima dell’inaugurazione della linea C fino a Centocelle. Senza contare una vertenza disastrosa con i costruttori, che ha determinato lo stop di 6 mesi dei lavori, con circa un miliardo di euro di contenziosi (chiusi con un accordo transattivo tombale che ha riconosciuto al consorzio circa 250 milioni).

Ora la situazione è nota: a giugno-luglio aprirà la tratta fino a Lodi e, fino a ieri, si diceva che San Giovanni sarebbe arrivata a metà 2016 (diciamo anche verso la fine). Con il nuovo Giubileo speriamo che i costruttori si mettano una mano sulla coscienza e accelerino al massimo. L’amara verità è che per avere la metro C completa fino a Prati, con la stazione San Pietro e la tratta nel centro storico, dovremmo aspettare le Olimpiadi del 2024 oppure un altro Giubileo. Si ma quello del 2025.