Chiesa Nuova si deve fare. A breve un flash mob in piazza.

Chiesa Nuova si deve realizzare senza se e senza ma; Piazza Navona, Campo de’ Fiori, Via Giulia, Via del Governo Vecchio: alcuni dei luoghi a poche centinaia di metri dalla stazione, zone turistiche tra le più famose e frequentate del centro, mete indiscusse della movida notturna; Ebbene, proprio qui, si vuole rinunciare a una stazione della metropolitana.

Arrivare a Ottaviano è indispensabile per chiudere la maglia del centro storico e creare una nuova direttrice che riorganizzi i flussi di tutta la rete metropolitana, ma altrettanto indispensabile è la realizzazione di almeno una stazione a servizio dell’asse di Corso Vittorio Emanuele, senza la quale tutta la Linea C perderebbe una parte rilevante delle potenzialità per le quali è stata concepita. Questo lo capirebbe anche un bambino e sarebbe ridicolo credere che non lo capiscano anche ai piani alti dell’amministrazione comunale ma nei fatti si sta deliberatamente agendo nel verso contrario.

“abbiamo depositato il 23 dicembre il progetto definitivo della stazione Venezia e il preliminare fino a Ottaviano” ha spiegato Omodeo Salè ai giornali, ma in mezzo c’è solo la fermata San Pietro. Questi purtroppo sono i fatti; Chiesa Nuova si può fare e a dirlo sono le stesse Roma Metropolitane e Soprintendenza. Il problema allora? Un “warning” – come hanno spiegato gli ingegneri comunali in sede di Commissione Speciale Metro C –  rispetto al rischio di “non poter gestire con adeguata sicurezza il rispetto dei tempi e dei costi di costruzione in corso d’opera”;  Non problematiche costruttive insormontabili ma la complessità di risoluzione delle stesse e l’incidenza che avrebbero su costi e tempi.

Essendo questo il problema ci siamo legittimamente chiesti nei mesi passati (qui e qui) quale fosse il costo di Chiesa Nuova, quanto tempo in più fosse necessario per realizzarla e in che modo il tutto avrebbe influito sull’iter dell’intera tratta. Nessuno però ci ha fornito dati concreti. Oltretutto nessuno si è preso la responsabilità di valutare quali effetti ci sarebbero sulla funzionalità della linea e della rete metropolitana nel suo complesso nè tantomeno di valutare il rapporto costi-benefici di una tratta che attraversa il centro storico con sole 3 fermate. “Queste informazioni non le possiamo dare perché proprio non le abbiamo: Chiesa Nuova in questa fase non è stata presa in considerazione” ha tagliato corto il Responsabile del Procedimento a margine di una Commissione.

Ma allora qual’è la necessità di correre a presentare un progetto del genere senza neanche una approfondita analisi progettuale di Chiesa Nuova?

Se per sopperire a 5 anni di stallo totale (nel 2010 fu sospesa la progettazione) dobbiamo ritenerci soddisfatti di una metro che salta a piedi pari 2 km di centro storico per “recuperare il tempo perso” (arrivando a destinazione comunque 10 anni dopo il previsto nella migliore delle ipotesi) siamo assolutamente fuori strada. E’ paradossale poi che si giustifichi la scelta di eliminare Chiesa Nuova con la prerogativa di perseguire un equilibrio tra consistente contenimento dei costi, certezza dei tempi realizzativi e mantenimento della funzionalità trasportistica, quando stiamo parlando di un progetto che costa quasi il doppio, 1,5 miliardi, rispetto agli 818 milioni inizialmente previsti e ha la metà delle stazioni (sono andate a farsi benedire Argentina, Chiesa Nuova, Risorgimento e Clodio/Mazzini); Le tempistiche, benché si dica diversamente, sono lungi dall’essere definite e certe; Una cosa è sicura: non saranno brevi anche senza Chiesa Nuova.

Il dubbio che la stella polare sia reperire i finanziamenti a tutti i costi (anche a scapito della funzionalità) entro il 31 dicembre 2016 solo per appaltare la tratta all’attuale Contraente Generale a questo punto è del tutto legittimo. Alla luce anche delle ultime nuove è chiaro che l’unico vero “warning” nella gestione di tempi e costi sia l’attuale formula contrattuale. Ed è ridicolo che invece di ragionare su come si possa renderla consona a portare a termine una Linea C adeguata e funzionale (fino, perché no, a una nuova gara), sia il progetto a venire adattato e rimaneggiato per far si che le perverse criticità del dispositivo contrattuale creino meno danni possibile. Ancora più ridicolo è che si ragioni col senno de “intanto andiamo avanti così…. poi vediamo”:  sarebbe un ulteriore grande regalo alle imprese perché aprirebbe invariabilmente la strada a contenziosi e riserve.

Siamo troppo maliziosi a pensare che l’unica convenienza a proseguire con questo progetto senza Chiesa Nuova  sia quella del Contraente Generale che si vedrebbe in tempi relativamente brevi garantito l’affidamento di un ulteriore tranche miliardaria con l’opzione assicurata di qualche contenzioso per ripensamenti futuri?

Continuiamo a farci sentire: Chiesa Nuova si deve fare e si deve inserire nella proposta progettuale fin da subito. Continueremo a portare avanti questa battaglia anche con iniziative diverse cercando di uscire dal web: stiamo organizzando un flash mob molto interessante per mantenere alta l’attenzione su questo tema.