Flaminio Linea A: parte il restyling
Flaminio si rifà il trucco. Dopo Lepanto e Ottaviano, partono i lavori di restyling della terza stazione della Linea A. I numeri sulla carta: 514.000 € e 270 giorni di lavori. Al momento rimarranno chiuse le uscite più lontane dalla stazione (lato Piazza del Popolo e fronte Burger King). Così come per le due stazioni che l’hanno preceduta, gli interventi saranno limitati a garantire livelli di minima decenza in una delle stazioni più trafficate della Linea A e in cui gli anni di servizio e le inevitabili mancanze di una progettazione partorita negli anni ’60 hanno pesato in modo evidente.
L’intervento è parte del più vasto “Crash Program” targato Atac e avviato alla fine del 2011, di cui Lepanto e Ottaviano sono stati i progetti pilota. Dopo Flaminio toccherà anche a Spagna, Vittorio Emanuele e Anagnina; Sarà poi il turno della Linea B con Ponte Mammolo, Tiburtina FS, Basilica S. Paolo, Eur Fermi e Piramide.
Nello specifico i lavori riguarderanno:
– Ristrutturazione degli accessi di stazione.
– Nuovo impianto di illuminazione
– Pulizia e trattamento dei rivestimenti con prodotti antigraffiti
– Eliminazione delle infiltrazioni e tinteggiatura delle superfici
– Sostituzione pavimentazioni
– Installazione dei servoscala
– Sostituzione della segnaletica con adeguamento allo standard grafico aziendale.
– Sistemi di Infomobilità.
Come dicevamo: interventi minimi (i 514.000 € non potrebbero creare aspettative diverse) volti a innalzare i livelli di confort, sicurezza, accessibilità e informazione. Non da ultimo a garantire l’uniformità grafica cosa che notoriamente latita in casa Atac. Minimi ma, sia chiaro, comunque importantissimi e fondamentali perché riguardano ciò che nel concreto l’utente vede e utilizza.
Benissimo i trattamenti cosmetici ma un malato ha bisogno principalmente si cure mediche: sarebbe magari meglio se si intervenisse contemporaneamente anche in maniera radicale e definitiva sull’accessibilità con l’installazione degli ascensori, sulla sicurezza e funzionalità con il rinnovo e sostituzione integrale di tutti gli impianti di stazione, sul decoro e confort con l’integrale rifacimento delle finiture, a coprire e inglobare le barriere d’aria e i tubi del sistema antincendio provvisoriamente (ormai da anni) in bella vista, e con l’impermeabilizzazione delle strutture profonde a dare un taglio ai simpatici giochi d’acqua a cui si può assistere quotidianamente.
Ma tutto questo non spetta più ad Atac e rientra nelle competenze del Comune e di fatto il progetto esiste da anni: l’intervento si chiama AMLA (AModernamento Linea A); Il piano preliminare risalente ormai a 15 anni fa, ancora oggi valido, prevede la ristrutturazione completa di tutte le stazioni (quello che è stato fatto a Manzoni e Termini per intenderci). Uno stralcio riguardava proprio Flaminio per un intervento complessivo di 20 milioni di Euro.
Ci lascia un molto perplessi che non si stia insistendo sul trovare fondi per questo intervento che permetterebbe di avere una stazione completamente rinnovata, accessibile e funzionale. Cosa che sarebbe auspicabile, oggi più che mai, per almeno due motivi: evitare il più possibile i disagi derivanti dal mettere le mani più volte sulle stessa cosa in tempi diversi ma soprattutto alla luce dei lavori per il nuovo capolinea della Roma Nord che auspicabilmente termineranno nel corso del 2017.
Quindi benissimo il restyling ma chiediamo l’impegno del Dipartimento e dell’Assessore competenti ad attivarsi al più presto per trovare copertura finanziaria alla stralcio AMLA (ricordiamo che è previsto anche un contributo statale) e a mettere in campo le risorse necessarie a riprendere in mano l’iter progettuale. Ne approfittiamo anche per ricordare al sindaco, se per caso se lo fosse dimenticato, che a suo giudizio il miglioramento e il buon utilizzo dell’esistente è una politica essenziale tanto da averlo eretto a cardine della politica della sua amministrazione in materia di Tpl… quale occasione più opportuna? Attendiamo dimostrazioni.
Troverei quanto mai utile un passaggio diretto tra linea A e ferrovia Roma Nord. Per quanto possibile, cercherei la massima integrazione.
Sbaglio o se non si appalta piazza venezia(linea c) entro il mese saltano i finanziamenti?
Non se “non si appalta” perché la tratta è già appaltata in quanto compresa nel bando di gara a Contraente Generale del 2005.
I finanziamenti salterebbero, ma del tutto in linea teorica, se non si consegna al Ministero il progetto definitivo aggiornato. Diciamo in linea teorica perché di scadenze ne sono saltate già due e sono prontamente state rinviate, quindi il definanziamento per opere del genere e così importanti è sempre un tasto delicato e tutto da verificare. Da un lato è una cosa buona perché sottolinea la ferma volontà di proseguire sulla strada del completamente della Linea C, dall’altro non aiuta certo sulle tempistiche.
270 giorni ?????? No comment
Che gran bella notizia, spero che tolgano quei pavimenti in gomma antisdrucciolo che non si vedono più da almeno una trentina di anni neanche nei garage più fetidi
Sinceramente pensiamo che in linea con Ottaviano e Lepanto, l'”orribile gomma” verra sostituita solo in zona atrio e corridoi di uscita.
Non essendo interventi che prevedono la limitazione dell’orario di esercizio è praticamente impossibile sostituire la pavimentazione in banchina, cosa che invece verrebbe fatta se fosse riattivato al più presto il programma AMLA di cui abbiamo parlato.
L’altroieri sono uscito alla fermata di Colli Albani- Parco dell’Appia………. non commentabile il senso di abbandono ed il degrado diffuso che c’era. Neanche a dirlo personale inesistente e vu cumpra’ dentro e fuori della stazione a dozzine.
E san Giovanni? Si son magnati pure i pannelli di lamiera.
La ristrutturazione completa (stile Manzoni/Termini) è compresa nell’appalto della Linea C. I lavori sarebbero già dovuti cominciare ma si è presentato il problema dell’adeguamento al Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi; Lo stesso, per capirci, che pone il problema del collegamento tra le due stazioni A e C. La problematica, prettamente burocratica, potrebbe sbloccarsi entro quest’anno e a quel punto capiremo quando riusciremo a vedere San Giovanni ristrutturata e collegata direttamente con la Linea C.
Quanto ai pannelli in lamiera: sono stati rimossi tempo fa per permettere le opere strutturali di messa in sicurezza della stazione esistente, propedeutici allo scavo di sottoattraversamento delle gallerie della Linea C. Verranno riposizionate solo alla fine dei lavori.
ERA ORA!
Io approfitterei per chiudere definitivamente le inutilissime uscite lato piazza del Popolo, che non usa mai NESSUNO, riutilizzando lo spazio sottostante per ricucire il vergognoso strappo che quell’obrobrio che si chiama viale del Muro Torto ha creato sull’asse oramai quasi completamente pedonalizzato di via Flaminia-porta del Popolo-via del Corso. Come? Con un sottopassaggio per le auto del Muro Torto che elimini il semaforo pedonale di porta del Popolo e crei una passerella pedonale che faccia ritrovare la continuità perduta tra la piazza-salotto e il piazzale dei servizi (Flaminio), risparmiando quotidiani supplizi alle fiumane di pedoni che devono attraversare quella sorta di autostrada urbana. Voi che ne pensate?
Inutili uscite? Intanto l’uscita mi sembra sia una sola, ed è ovviamente frequentatissima ogni giorno da turisti e romani come mia figlia e molti suoi compagni di scuola… Casomai va pulita e sistemata. Se ci mettiamo a chiudere pure le uscite della metro… Suvvia.
Giusto invece provvedere a lavorare una volta sola.
Domanda al comitato. Ma per l’AMLA la stazione va chiusa come fecero all’epoca per Manzoni, o si può evitare come hanno fatto a Termini? Spero la seconda… Sia per Flaminio per mia figlia che per Vittorio che fra poco potrebbe servire per lavoro a mia moglie…
Evidentemente non mi son proprio spiegato. Ci riprovo in altre parole, sperando di riuscire meglio a trasmettere il concetto che ho in mente, che non mi sembra così fuori dal mondo. Io preferirei i pedoni alla luce del sole, e le macchine il più possibile fuori dai piedi. In un contesto come quello di piazza del Popolo – Piazzale Flaminio, ancor di più se possibile. Oggi l’attuale assetto prevede per chi da piazza del popolo voglia raggiungere il piazzale Flaminio (che sia per andare a prendere la metro, che il tram 2, o la Roma Nord, o anche solo incamminarsi verso via Flaminia) o di passare per i sotterranei del metrò scendendo dalle discenderie a ridosso delle mura per raggiungere o l’atrio della stazione (che, ricordo, è lato stazione Roma Nord, tanto per capirci) o il piazzale, e sono pochissimi a farlo (anche perché sconveniente), oppure (e son la maggioranza) attraversare il viale del Muro Torto, quell’autostrada urbana che rompe la continuità dell’asse pedonale piazza del Popolo – via Flaminia. Mi domando se sia cosa così pazzesca pensare di realizzare un *sottopassaggio* per le auto che *liberi* dal traffico quell’asse, che diverrebbe pedonale, rendendo di fatto inutile la discenderia lato porta del Popolo, visto che i pedoni potrebbero a quel punto passare *sopra* senza dover più attraversare l'”autostrada” godendosi una passeggiata alla luce del sole. Ovvio che per fare il sottopassaggio si dovrebbe tagliare in due il corridoio che collega l’uscita metro lato mura con l’atrio, corridoio che peraltro, con la pedonalizzazione del passaggio, diverrebbe superfluo (perché passare sotto, quando potrei passare comodamente sopra?). E’ più chiaro ora o serve un disegno? 🙂
In realtà esiste un progetto in tal senso, credo che sia ancora approvato è valido, chissà solo quando verrà realizzato
http://www.studiofioravanti.net/progetti/SottopassoFlaminio/progetto.html
Giuro che non ero per nulla a conoscenza del progetto, quindi la mia pensata non è poi così astrusa. Peccato che questo progetto risalga a ben 20 anni fa 🙁 devo presumere che resterà lettera morta
Flaminio Flaminio… è la stazione con i venditori abusivi anche dentro il corridoio che porta all’uscita della piazzetta? O quella dove hanno incendiato i cestini di rifiuti nel corridoio? Ah, no, aspetta, è quella che si allaga ogni volta che piove. Ora ho capito.
Non mi piace la stazione Flaminio, infatti appena posso esco, passo in mezzo a una fila di venditori abusivi e di nullafacenti ed entro nella stazione della Roma Nord. Li si che si sta bene 😀
Ottaviano e Lepanto oggi sono solo GUARDABILI, L’unica Stazione davvero che ha cambiato proprio definivamente aspetto si chiama MANZONI.
Quello che servirebbe alla Linea A e B è una chiusura totale della Linea e rifacimento totale di tutte le stazioni e gallerie con tecniche innovative che consentano l’istallazione del Driverless (sistema di trazione integrale) come sta avvenendo sulla Linea C e come dovrebbe avvenire sulla Linea D.
Dobbiamo impedire i suicidi e rendere comodo prender la Metropolitana potendo osservare delle opere d’arte e non dei luoghi di passaggio osceni.
Io se si potesse, abbatterei la struttura della Stazione Termini per renderla attuale coi tempi. Oggi è un luogo osceno da cui tutti scappiamo per via del disagio sociale che vi si rintana al suo interno.
Roma merita di avere Opere pubbliche Eccellenti e artistiche non dei manufatti orrendi che creano rigurgiti di stomaco alla vista.
Quello che hai esposto per fortuna già esiste e si chiama AMLA. La ristrutturazione completa di tutte le stazioni, Manzoni fu proprio il progetto pilota seguito poi dalla realizzazione di Termini, è ufficialmente prevista… il problema come al solito sono i finanziamenti. I progetti giacciono da anni nel cassetto. Noi abbiamo parlato dei 20 milioni necessari per Flaminio solo per attinenza al contenuto del post ma esistono altrettanti interventi, molti di importo minore, altri anche maggiore, per tutte le altre stazioni rimanenti.
Quanto al Driverless non è necessario ricorrervi di punto in bianco con la necessità di realizzare opere di una portata tale (dovrebbero essere anche ricomprati tutti i treni) che creerebbero più disagi che altro. Basta avviare delle opere di implementazione dei sistemi di segnalamento e di alimentazione elettrica che portano in diverse e successive fasi a un miglioramento delle frequenze, della puntualità e della gestione dell’esercizio con la possibilità di proiettarsi in futuro sul driverless. Anche queste di fatto già progettate e facenti sempre parte dell’AMLA… il problema a Roma non è pensarle le cose ma trovare qualcuno che si impunti per trovare i soldi e portarle a termine.
Secondo me qualora si realizzassero i prolungamenti delle linee A e B un sistema senzaguida dovrà essere assolutamente implementato nel progetto perché quella sarebbe l’occasione migliore per realizzarlo. Credo che la strategia migliore sia quella di partire coi prolungamenti dei 4 capolinea attuali e contemporaneamente procedere con l’installazione di un sistema automatico di guida
Io invece proprio non capisco perché si ritenga tanto necessario realizzare un sistema che, per quanto pochi, toglie altri posti di lavoro. Proprio non vedo la necessità di fare a meno dei macchinisti quindi perché impuntarsi su questo. Bo.
Invece mi chiedo se si sia ancora in tempo a richiedere che la stazione venga ristrutturata in modo da prevederci l’arrivo del prolungamento della Lido. Metro E da Tor Vaianica al Flaminio e, se proprio non si possono unificare, scambio con il Treno Regionale.
Guarda Massimo questa leggenda, perché tale è, del collegamento della Lido con la Nord non è mai stata neanche sulla carta in termini ufficiali e non è mai stato previsto da nessun tipo di programmazione della rete su ferro. E’ una fantasia, per quanto affascinante e in alcuni aspetti condivisibile, nata e cresciuta su internet, tramite blog e siti di appassionati.
Quindi venendo alla realtà: lo stato attuale delle cose non prevede nessun tipo di predisposizione per tale visione.
Infatti come ho scritto nel blog pochi giorni fa si dovrebbe creare una linea ex novo che quando arriva a Flaminio si dirige verso il Maxxi e l’auditorium e scavalla il Tevere in zona Ponte Milvio per poi deviare verso est e ricongiungersi al futuro anello ferroviario alla stazione di Tor di Quinto. Questo renderebbe inutile la supposta deviazione della C verso il Maxxi e creerebbe una linea con un potenziale di 600mila trasporti al giorno. La Nord a sua volta si dovrebbe trasformare in metro e a quel punto Flaminio diverrebbe la stazione di scambio di 3 linee
Caro Massimo, è una regola che c’è da quando si iniziarono a costruire i mulini a vento, quanto più puoi delegare un lavoro ripetitivo a un sistema meccanico tanto meglio è. Il problema quindi non è quello di affidare la guida al computer ma semmai sviluppare un sistema automatico che sia veramente efficiente
Quello dei posti di lavoro e’ un tormentone vecchio come il mondo ed è una ossessione di un certo pensiero politico sconfitto dalla storia. Anche l’invenziine della stampa rese disoccupati gli amanuensi ma permise la diffusione della cultura alle masse, premessa per il riscatto sociale della Borghesia che sfociò nella Rivoluzione francese. Quindi risparmiamoci queste considerazioni (anche i computer e gpi altri dispositivi che usiamo per scrivere le nostre qui du quest’area si sono imposti nel mondo a spese di numerosi posti di lavoro). Detto questo, sono d’accordo con te sul fatto che di automatizzare le metro in una città come questa non se ne senta affatto il bisogno. Chi conosce la bolgia quotidiana di Termini può immaginare, come mi accade quotidianamente, quanto rischioso se non impossibile sarebbe automatizzare le due linee esistenti, per il sol fatto che senza una presenza umana in loco, sarebbe una roulette russa decidere quando chiudere le porte (avete presente di cosa parlo?) Quindi le metro automatiche possono andar bene a Torino, Brescia e sulla linea 5 di Milano, che hanno un’utenza ridotta, non nell’inferno romano. Mi domando se non sia stato un inutile capriccio voler fare a tutti i costi la C automatica, e a quali scene apocalittiche assisteremo quando, una volta arrivata a S. Giovanni, l’utenza di quella linea diverrà pari alla A e alla B di oggi
Ricordo che qualche anno fa rimasero chiuse per mesi le fermate centrali di via Appia che oggi sono ridotte in uno stato peggiore di quando sono state sottoposte a restyling (e dalla data dell’apertura erano passati sicuramente più anni che non dal restauro ad oggi) per cui mi chiedo: se non si investe anche nel MANTENIMENTO, quanto durerà l’effetto di questi “pochi” 514.000€?
Per mantenimento intendo dire ovviamente salvaguardia delle infrastrutture a mezzo telecamere/sorveglianza/costante opera di pulizia.
Si obiettivamente quelle stazioni versano in condizioni a dir poco disdicevoli. Il problema principale sono le infiltrazioni d’acqua che deturpano qualsiasi cosa a cui si deve aggiungere la detestabile arte del “rattoppo” di stampo Atac che fa da cornice alla già disperata situazione. Basti pensare che hanno smontato praticamente tuttee le maschere in plexiglass degli impianti di illuminazione per utilizzarle come canaline di scolo per l’acqua.
Purtroppo a quel tempo non si mise più di tanto mano alle infiltrazioni perché il problema era enormemente meno importante di quanto non sia diventato negli ultimi anni. Sicuramente sarà necessario reintervenire, stavolta in modo definitivo, su quelle stazioni, anche se già ristrutturate nei primi anni 2000. Anche perchè lo standard grafico dell’epoca era completamente diverso da quello attuale che venne invece realizzato in stile ‘prolungamento Ottaviano – Battistini’
La cosa più sconcertante è constatare le stesse infiltrazioni d’acqua nelle nuovissime stazioni Annibaliano e Libia 🙁