Metro C, un balletto di date imbarazzante. Vogliamo la verità.

Non ci sono più date certe sul sito di Metro C SpA in merito all’apertura della tratta Centocelle-Lodi della Metro C. Dopo la nostra segnalazione sul nuovo cronoprogramma con l’ultimazione dei lavori slittata ad agosto 2015, un ritardo di altri sei mesi, è successo quanto segue: una telefonata di Metro C che parlava di “errore di chi gestisce il sito”, la messa off-line del sito stesso per tutta la giornata, una nuova home page on line verso le 18. Senza più date relative alla tratta e un laconico avviso secondo il quale i “lavori sono sostanzialmente completati”. Infine un comunicato stampa ufficiale di RomaMetropolitane che recita: “È confermato che, da quanto risulta agli atti e come più volte annunciato, l’apertura al pubblico della tratta funzionale Parco di Centocelle – Lodi avverrà entro il primo semestre del 2015“. Un giallo niente male, si potrebbe commentare.

Perché al di là della nostra soddisfazione personale per aver avuto, dopo il nostro intervento, la conferma delle date auspicate, resta il dubbio che “la svista” di Metro C SpA non sia stata tale e che il rischio di uno slittamento, nonostante le smentite ufficiali, ci sia ancora. Per quale motivo? Intanto fanno sospettare quelle otto ore per cambiare la data sul sito. Ci viene da pensare che per tutta la giornata ci sia stata una lunga discussione sul da farsi, perché se fosse stata solo questione tecnica sarebbero bastati davvero due minuti per correggere un semplice numero. Inoltre perché seppur sostanzialmente finite, le stazioni della tratta Lodi-Centocelle non sono state ancora consegnate ad Atac per il pre-esercizio. E questa è la prova più chiara che un primo ritardo c’è già. Ma andiamo per ordine.

La mattinata si era aperta con la nostra notizia di un possibile slittamento dei lavori per la tratta Centocelle-Lodi ad agosto 2015, con un non implicito ritardo dell’apertura al pubblico di almeno 6 mesi per la consegna ad Atac. La mappa con il crono-programma posto in primo piano sul sito www.metrocspa.it, a quell’ora, è questa che segue:

Mappa Linea C con tratta Centocelle-Lodi prevista per agosto 2015

Poi arriva il black out del sito per circa 8 ore. Verso le 18 torna online con due novità:

Rettifica indicante termine dei lavori avvenuto ad Agosto 2014

Mappa con tratta Centocelle-Lodi e indicazione lavori completati

La cosa strana è che le date sulla Centocelle-Lodi sono sparite e quelle sulla Lodi-San Giovanni, come già visto in mattinata, spostate in avanti di 6 mesi a fine 2015 (si sapeva già ma questo ulteriore ritardo resta ingiustificato). Sparisce poi l’indicazione del giorno 22 settembre 2020 per la San Giovanni-Colosseo. Forse a Metro C si sono resi conto che indicare il giorno esatto a un lustro di distanza, dopo che non sono riusciti a rispettare l’anno delle tratte precedenti, era davvero troppo. La dicitura “lavori sostanzialmente completati” o “lavori ultimati” usata in queste due schermate senza indicazioni più precise sembra un modo per non indicare il momento esatto in cui Atac prenderà possesso delle stazioni e della tratta per il pre-esercizio. Ricordiamo che esso richiede svariati mesi per la linea C (o, perlomeno, così fu per la prima tratta, alcuni di voi lo ricorderanno). Che in realtà i lavori siano ancora in corso, seppur in dirittura d’arrivo?

L’avviso del tardo pomeriggio ci informa che i lavori sulla Lodi-Centocelle sono stati “sostanzialmente completati ad agosto 2014”. Questa cosa è tutta da verificare perché nei mesi scorsi, in pieno autunno, abbiamo documentato personalmente operai a lavoro. Inoltre ecco la sorpresa che scopriamo andando a spulciare gli archivi: il balletto delle date sul completamento della tratta era andato avanti tutto l’autunno. Osservate quest’altra schermata, risalente al novembre 2014. Indica il completamento dei lavori per dicembre 2014 (!).

Mappa con tratta Centocelle-Lodi in completamento previsto per il 31 dicembre 2014

Ricapitolando: oggi scrivono fine lavori agosto 2015, poi ci informano che in realtà i lavori si sono conclusi ad agosto 2014 salvo scoprire che a novembre, solo due mesi fa, il completamento previsto per la stessa tratta era stato fissato da loro stessi a dicembre 2014. Come nel gioco dell’oca, si torna avanti e indietro con facilità. A Metro C o sono in totale confusione o giocano con le date, alla faccia dei tanti romani che aspettano questa metro e con buona pace dell’amministrazione capitolina.

A proposito di amministrazione capitolina. A fine serata arriva il comunicato di RomaMetropolitane che riordina le cose – oltre a metterci di buon umore.

Con riferimento alle notizie diffuse oggi in rete, in merito alla Linea C della metropolitana della Capitale, Roma Metropolitane conferma che, da quanto risulta agli atti e come più volte annunciato, l’apertura al pubblico della tratta funzionale Parco di Centocelle – Lodi avverrà entro il primo semestre del 2015. A seguire sarà aperta al pubblico la tratta Lodi – San Giovanni. Nella mattinata di mercoledì 21 gennaio è previsto uno specifico incontro tra Roma Metropolitane e il Contraente Generale Metro C per verificare lo stato delle attività finalizzate alla suddetta apertura.
Linea C in esercizio fino a Lodi entro il primo semestre 2015, Romametropolitane.it

Fine della storia. Le conclusioni? Ci sembra davvero imbarazzante per Metro C SpA ma – sia ben chiaro – non per chi scrive le date o gestisce il sito. La responsabilità è della dirigenza, perché sono loro a dare le indicazioni.  Noi, onestamente, siamo stufi. Questa metro C la vogliamo davvero, come pure la maggioranza dei romani. La vogliamo tutta la nostra metro C, fino a Roma nord, passando per la fondamentale tratta Colosseo-Venezia-Ottaviano che deve essere pronta per il 2024, soprattutto se la Capitale dovesse gestire le Olimpiadi a cui si appresta a candidarsi. Ma questi ritardi, compreso quello relativo alla Lodi-San Giovanni, devono avere fine. Chi ha l’onere di controllare, ovvero gli enti finanziatori, controlli davvero e applichi le penali, e se continua così il Comune si domandi se vale la pena affidare quest’opera agli attuali costruttori o, quanto meno, se andare avanti con questa formula contrattuale che lascia il coltello dalla parte del manico nelle loro mani.