Atto Attuativo: c’era una volta…
Quando il 9 settembre 2013 veniva firmato l’Atto Attuativo tra Roma Metropolitane e Metro C, questo veniva presentato come la soluzione a tutti i mali. Si diceva che sarebbero stati garantite tempistiche sicure; che si sarebbe posto fine all’incontrollato aumento dei costi; che sono state poste le basi per evitare nuove riserve e contenziosi; e si diceva che sono state stabilite nuove penali e regole più stringenti per la loro applicazione.
Oggi c’è da dire che, per molti versi, siamo alla situazione di partenza. Sembra che l’iter della Linea C abbia continuato ad andare avanti per la sua strada, con i suoi difetti e vizi, neanche scalfito dalla sottoscrizione dell’Atto. Si badi bene: non si vuole dare colpe a qualche persona perché tutti i soggetti coinvolti – anche chi non ha firmato l’atto – non si sono minimamente sforzati di ottemperare le scadenze. La Linea C continua a procedere come una calamità naturale, dove accadono cose senza che nessuno ne riesca (apparentemente) a governare l’andamento e viene sempre gestita in regime straordinario. Di conseguenza, come in seguito a una calamità naturale nel nostro paese, si tampona il danno senza porre le basi affinché non si ripeta in futuro (o quanto meno si riducano i danni).
Se c’era una cosa giusta che si diceva dell’Atto Attuativo, sicuramente è che si tratta di un pietra tombale. Infatti come tale è stata poggiata sul passato e non migliora o influenza minimamente il futuro. Effettivamente con il riconoscimento di 320 milioni (Iva esclusa) e l’ulteriore proroga delle scadenze, si è ottenuta la totale rinuncia da parte di Metro C alla imbarazzante cifra di 2 miliardi e 300 milioni di riserve iscritte fino a quel momento e di qualsiasi altro tipo di rivalsa o pretesa sugli enti finanziatori: passato archiviato. Per la stabilità futura cosa è stato fatto? Esattamente nulla, a differenza di quanto millantato.
Tempi di realizzazione
La certezza dei tempi di consegna è praticamente svanita nel nulla, come sistematicamente avvenuto nel passato. Escludendo la consegna della tratta Pantano – Parco di Centocelle (abbastanza scontata sia per lo stato di avanzamento lavori prossimo al 100%, sia perché legata alla possibilità di accedere ai finanziamenti per la Colosseo-Venezia), tutte le altre date sono rimaste sulla carta.
Pantano – Centocelle. L’apertura all’esercizio che doveva avvenire il primo Ottobre scorso si è invece concretizzata solo l’11 Novembre; Apertura che tra l’altro non ha compreso la Centocelle-Lodi, come inizialmente previsto.
Centocelle – Lodi. La consegna, prevista per il 31 Agosto, è stata fatta slittare al 31 Dicembre 2014. La tratta risulta quindi, allo stato attuale, priva di una scadenza ufficiale rendendo difficile a chiunque pronosticare una data di apertura.
Lodi – San Giovanni. Nessuna data certa di fine lavori, o meglio, scadenza fissata al 30 giugno 2015 con consegna entro Dicembre delle stesso anno. Tuttavia Roma Metropolitane ha già annunciato ritardi quantificati molto vagamente, nell’ordinedi alcuni mesi. Probabilemente l’apertura avverrà entro l’estate del 2016
San Giovanni – Colosseo. Nonostante i buoni propositi di “…ridurre i tempi di realizzazione rispetto a quanto previsto dal presente Atto (Attuativo)”, è accaduto l’opposto: una notifica di 90 giorni di ritardo. Una nostra impressione sull’andamento dei lavori ci lascia supporre ulteriori slittamenti.
Colosseo – Venezia. L’iter che stabiliva la presentazione del progetto definitivo entro marzo 2014 è stato sconvolto e oggi non c’è neanche l’assenso preliminare degli enti finanziatori sulle modalità con cui procedere oltre Colosseo. È vero che la prospettiva si è allungata fino a Ottaviano ma è anche vero che il progetto della stazione Venezia era già pronto e, l’unica volta in cui forse conveniva andare avanti a pezzi (approfittando delle possibilità di finanziamento), non lo si è fatto. Perdendo per ben due volte le risorse (“Decreto del Fare” nel 2013 e “Sblocca Italia” nel 2014).
L’unica data rimasta valida è il 31 dicembre 2016: è il limite entro cui prendere una decisione in merito alla T2 (Venezia – Clodio/Mazzini) pena la possibilità di recedere dal contratto senza nulla che entrambe le parti possano pretendere qualcosa. Scadenza che, questa si, speriamo non venga onorata, altrimenti la possibilità di sentir parlare ancora di Linea C nel centro storico slitterà, forse, alla prossima Amministrazione.
Costi
Prima c’era incertezza sui costi e attualmente non si può affermare il contrario. Parafrasando un celebre detto potremmo dire: “morta una riserva se ne fa un altra”. Infatti uno dei punti più controversi dell’Atto è il pagamento della prima tranche di 296 milioni (sempre Iva esclusa). La scadenza era fissata a 35 giorni dalla sottoscrizione, quando era ben noto che le somme statali e regionali sarebbero state rendicontate su capitoli di spesa degli anni a venire, quindi non direttamente liquidabili. Ciò ha portato a un frazionamento del pagamento in base alle disponibilità, con ritardi di diversi mesi (manca ancora la quota regionale) e conseguente accumulo di cospicui interessi legali e di mora che sono andati a costituire 5 nuove riserve.
Varianti
Capitolo fondamentale nell’ambito dei costi e dei tempi. È francamente bizzarro che l’onere venga addossato completamente al soggetto aggiudicatore, nonostante Metro C abbia la responsabilità dell’iter fin dalla fase di progettazione definitiva. In questo modo non esistono responsabilità del contraente generale, tanto che nell’Atto sono indicate tutte le cause non imputabili senza una sola riga su quelle imputabili. Si è oltretutto stabilito che verranno riconosciuti al Contraente Generale: “…per ogni mese e/o frazione di mese di maggior durata sulla Fase Funzionale in ritardo, quanto previsto secondo i titoli e le modalità applicate per la determinazione…” di quanto già pattuito. Ci troviamo di fronte a una presa d’atto formale secondo cui vengono assicurati al Contraente Generale sia i pagamenti per il costo intrinseco di una variante sia gli eventuali oneri causati dall’allungamento dei tempi. Considerando che ci sono già Fasi Funzionali in ritardo – e c’è da scommettere ve ne saranno altre, basti pensare alla complessità della tratta San Giovanni – Colosseo – possiamo stabilire con buona certezza che avremo ulteriori aumenti di costo.
Penali
Non che prima fossero assenti ma, sicuramente, con l’Atto Attuativo sono state incrementate. Pratica che però non sortisce effetti se poi sono inapplicabili al Contraente Generale per l’assenza di cause nei ritardi imputati. Per caso qualcuno sta pagando le penali per lo slittamento al 31 dicembre della prossima consegna (Centocelle – Lodi)? Qualcuno pagherà per i ritardi alla stazione San Giovanni?
Non possiamo però nascondere che l’Atto Attuativo abbia generato dinamiche del tutto nuove e i cui effetti, per ciò stesse, difficili da prevedere. Un esempio è proprio il ritardato pagamento delle somme che, oltre a generare le riserve sopra menzionate, è sfociato in un decreto ingiuntivo di pagamento (con rischio di risvolti penali). Risvolti che potrebbero esserci anche in esito alle indagini della Corte dei Conti e della Procura per il riconoscimento, presunto illegittimo, di una quota parte delle risorse aggiuntive (90 milioni).
Un altro punto controverso è relativo alle ulteriori attività fuori contratto, di cui si è formalmente stabilita l’affidabilità diretta a Metro C ma di cui non è stato minimamente chiarito in quale modo,le tempistiche e le modalità. Parliamo in particolare dell’assistenza tecnica ad ATAC nelle fase di familiarizzazione con il sistema di guida automatica, dell’attività di supervisione e manutenzione degli impianti durante il pre-esercizio. Di fatto la mancata definizione di questi temi ha portato a un blocco del pre-esercizio tra la fine di Febbraio e i primi di Luglio, quando poi è stato sottoscritto un atto aggiuntivo per la prestazione di tali servizi (di cui tra l’altro ignoriamo l’importo).
È doveroso quindi che tutte queste osservazioni vengano chiarite e, li dove necessario, quanto più presto risolte. A noi non interessa tanto entrare nel merito delle questioni, della legittimità o della correttezza di determinati eventi. I fatti dicono chiaramente che, al di là di ragionevoli giustificazioni, rimpalli di responsabilità e tecnicismi, si allontana irrefrenabilmente l’orizzonte in cui Roma potrà usufruire di una terza linea metropolitana completa e funzionale, nonché di una rete di trasporto su ferro quanto meno decente per una capitale europea.
È un dato di fatto che l’affidamento della Direzione Lavori a Metro C, per quanto legittima, fornisce la completa autonomia gestionale e di controllo allo stesso soggetto che realizza l’opera, a fronte di scarse responsabilità divenute inesistenti con l’eliminazione del pre-finanziamento (ridotto dal 20% al 2% già dal 2006). Questi due peccati originali non vengono scalfiti da Accordi o Atti stipulati negli ultimi anni e qualsiasi ulteriore passo avanti verrà fatto per la Linea C non potrà esulare da una presa di posizione, seria e chiara, sulle tematiche qui esposte.
Buona sera a tutti.
Marcello De Vito
http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/roma2013/2014/10/conferenza-stampa-28102014-su-esposto-m5s-su-metro-c.html
http://www.romatoday.it/politica/metro-c-esposto-corte-conti-movimento-cinque-stelle.html
Vi invito a leggere questo documento: https://www.dropbox.com/s/i39wxwh70z7me52/LineaB1ProgettoDefinitivoRoma.html?dl=0
Il progetto definitivo del 98 sulla diramazione B1
Si evince leggendo il documento quanto questo progetto sia stato stravolto nei fatti. La stazione Nomentana è scomparsa, i parcheggi Annibaliano e Conca d’oro rimasti in rustico e già dimora di senzatetto e discariche a cielo aperto, la frequenza dei treni una chimera.
La cosa che più mi scandalizza è leggere dal documento che i primi sondaggi sono stati fatti nel 1971!
Alla luce dei risultati vergognosi, io dico che si deve C H I U D E R E questa vergogna di B1, S T O P P A R E la C al Colosseo, C H I U D E R E definitivamente il capitolo metropolitane a Roma (costano troppo, Roma non è adatta, ci vogliono secoli a farle, servono solo ad alimntarevla corruzione e quando finiscono, se finiscono, sono aborti inutili e costosissimi da mantenere) e puntare sui tram, che sono l’unica valida alternativa a una città come Roma, F O T T E N D O S E N E della sovraintendenza (che non dice niente quando vengono sventrate ville rinascimentali), con percorsi protetti, interrando laddove possibile su brevi tratte o sopraelevando (certo non in centro)
Concordo, il tram nella fattispecie dei trasporti pubblici romani rappresenta la soluzione più ragionevole, ragionevole per questioni di bilancio e tempi di realizzazione. Tuttavia,la Metro B1 potrebbe essere salvata semplicemente svincolandola dall’attuale linea principale. In sostanza renderla una linea, seppur breve, autonoma ed efficiente. I risultati positivi di tale proposta sarebbero presto constatati: maggiore frequenza sia sulla linea madre, che sulla diramazione. In conclusione, la stazione di Bologna diverrebbe una reale reale reale fermata di scambio tra linee coincidenti.
Dovrebbero aggiungere anche almeno due stazioni: Nomentana-XXI Aprile e Val d’Aosta-FS Nomentana, questo in aggiunta al renderla una linea a sé; allora sì che diventerebbe qualcosa di utile. Il raccordo con la B a Bologna continuerebbe a essere utilizzato come raccordo di servizio per permettere il ricovero del materiale rotabile al deposito di Magliana, mentre un nuovo capolinea a Bologna, con tronchino posto in posizione ortogonale sotto all’attuale fermata Bologna, permetterebbe eventuali futuri prolungamenti (quando Roma diverrà una colonia tedesca)
Senza alcun dubbio l’aggiunta delle due stazioni sarebbe d’obbligo! Una qualsiasi linea metropolitana che attraversa aree densamente abitate necessita di un numero adeguato di stazioni, e non distanti più di un chilometro come il caso del tratto Bologna-Annibaliano!
Hanno spostato la consegna a agosto 2015…
In questo preciso momento sto constatando che nella nuovissima stazione di S. Agnese/Annibaliano sta piovendo dentro! E fuori manco piove! Facciamo i tram e le metro lasciamole fare a chi ne è capace per favore!
Ma quindi è saltata l’apertura di lodi? ma avete poi notato la lentezza della metro C? l’ho presa per prova un sabato (essendo una linea monca che non porta da nessuna parte non posso utilizzarla nel quotidinao) ci ha messo quasi mezzora da borghesiana a giarinetti!!!!
A me non interessa affatto se a governare a Roma sia il M5S, il centrosinistra o il centrodestra. Negli ultimi 15 anni abbiamo avuto amministrazioni di tutti i colori senza che però sia cambiato assolutamente nulla, ripeto, NULLA, né nella gestione della città né, tantomeno, in merito alla gestione della Metro C. Solo strumentalizzazioni. Se davvero esistesse la volontà di fare realmente qualcosa per migliorare la vivibilità di Roma, la Metro C aprirebbe un paio di mesi (non vedo perché in altri paesi si possa fare e da noi invece no! Sempre caso particolari!). Esiste, secondo me, la precisa volontà di mantenere tutto così com’è per continuare ad alimentare il malaffare romano. Ma cos’è? Si sono accorti tutti ora che a Roma c’è la Mafia?!? Meglio tardi che mai direbbe qualcuno, qui però sembra già che tutti se ne siano dimenticati! Il consorzio non rispetta le scadenze? Perché nessuno gli impone di pagare le penali previste? Perché nessuna Isituzione interviene commissariando tutto per finire i lavori con la massima trasparenza? Perché solo in Italia si cominciano le cose e poi non si finiscono mai o per finirle ci vuole una vita? La Metro C è davvero l’emblema del nostro piccolo e mafioso paese e sono stufo di sentire politici che si scaricano le colpe a vicenda per la mancata o parziale apertura di un infrastruttura che in proporzione è costata più di ogni altra opera in Europa ma che, se fosse completata, cambierebbe la vita a centinaia di migliaia di cittadini romani. Bisognerebbe incalzare tutti i giorni le istituzioni per chiedere risposte, perché è il silenzio che fa dimenticare le cose e spegne i riflettori su questa vergognosa vicenda e permette ai politici mafiosi e corrotti di continuare a speculare sulla pelle dei romani. Ma le mie sono solo considerazioni che, probabilmente, non arriveranno nemmeno all’orecchio di chi avrebbe effettivamente il potere di sbloccare la situazione. Sarebbe bello però, vedere qui in questo blog un politico che punto per punto rispondesse a tutte le mie domande. Voi che dite? È possibile?
Hai ragione in tutto e per tutto. La domanda che, avrebbe detto Lubrano, sorge spontanea in chiosa al tuo intervento è: noi, cosa possiamo fare? A me viene in mente solo spazzar via con nuove elezioni tutta la classe politica che ha governato con l’inciucio insieme alle mafie e consegnatoci questi disastri. E a parte i 5stelle, chi altri potrebbero dare una ventata di aria fresca a queste stanze che puzzano di stantio? Altrimenti continuiamo a votare PD, PDL, UDC, pippipippi, ecc. e poi lamentiamoci.
Concordo.
E’ quello che anche io ho ripetuto più volte.
Qui sembra una conquista persino aprire dopo 25 anni un pezzetto di metro di cui si deve ancora cominciare a costruire la parte fondamentale (Venezia – Chiesa Nuova – S.Pietro – Ottaviano e Clodio), anzi si mette persino pure in discussione se realizzare Chiesa Nuova e Clodio. Introta è riuscito pure a dire che secondo lui non serve e che gli utenti sono pochi! Che sarebbe della A senza Spagna e Flaminio oppure della B senza Colosseo e Piramide.
Per i nostri ignobili politici vale la seguente equazione:
meno metropolitane = meno spese = più malaffare, assistenzialismo e clientelismo = più voti = meno preoccupazioni = più auto = più introiti per le Casse Statali tra multe, bolli, accise, …..
Se poi la paralisi della mobilità provoca chiusura di Aziende, meno turismo, qualità della vita da schifo a loro non importa nulla.
IL PRINCIPALE NEMICO DEL CITTADINO ITALIANO E’ LO STATO ITALIANO IN TUTTE LE SUE DECLINAZIONI
Il principale nemico di Roma è il romano medio, pronto a scendere in piazza per il pupone per gli arbitri per l’asroma per alazio e invece indifferente (se non peggio) allo sfascio etico, morale economico della città.
I 5 stelle non sanno neanche a che serve una metro…….
Pensano solo che ogni cosa che si fa è una spesa inutile e che bastano qualche tram per risolvere i problemi atavici del traffico romano.
Votati un secolo fa (come messaggio alla classe politica),ma sinceramente sono imbarazzanti nelle loro inutili dichiarazioni
Dimenticavo: le prossime gare di appalto di metro, se ci saranno, vanno assolutamente assegnate a ditte straniere, mai più a ditte italiane
Le ditte straniere nemmeno si sognerebbero di presentarsi a gare italiane, a meno che non si faccia piazza pulita di tutto l’entourage politico nostrano, per questo è un dovere morale di tutti noi farvsì che i 5stelle abbiano la maggioranza assoluta alle prossime elezioni, altrimenti saremo causa del nostro mal
E’ inutile, Roma va commissariata.
Ma, porca miseria, possibile che mentre questi cialtroni si gingillano, la linea A va verso il collasso?
Arrivare ad Ottaviano con la linea C doveva già essere realtà ieri!
Ed infine basta con questi tram! Non volano e sono più lenti degli autobus, quindi non servono a niente, solo a buttare fumo negli occhi!
LA LINEA C DEVE ARRIVARE A FARNESINA ENTRO IL 2024 PER COSTITUIRE PUNTO DI SCAMBIO PER I BUS TURISTICI
Non siamo degni di organizzare le olimpiadi del 2024, per cui lasciamole pure agli altri
Andrea, tu ce l’hai proprio coi tram! Anche a me piacerebbe avere il sottosuolo romano tappezzato di linee metro come Parigi o Madrid, ma se voglio che qualcosa migliori nel TPL entro e non oltre la data astrale in cui il nostro sole avrà esaurito tutto l’idrogeno e si trasformerà in una supernova, inghiottendo tutti i pianeti del sistema solare terra compresa, dovrò pur accettare il fatto, incontrovertibile, che il sottosuolo di Roma, rispetto a quello di Parigi o Madrid, ha tanti e tali problemi (sia naturali, sia, ahinoi, “umani”) da rendere estremamente più complicata, nonché terribilmente antieconomica, la realizzazione di linee di metropolitana. Dunque un’amministrazione intelligente e che voglia fare davvero gli interessi della cittadinanza, e non i propri connessi a quelli delle cricche, dovrebbe prenderne atto, e studiare una soluzione che sia praticabile, realizzabile nel tempo di una generazione, economicamente sostenibile (visto che non siamo nemmeno gli Emirati Arabi, e gli “sboroni” non lo potemo fa’), e che faccia uscire Roma dopo quarant’anni dal suo immobilismo trasportistico. Una città di 3 milioni di abitanti, che con i pendolari raddoppiano se non di più, non può continuare ad avere come backbone del suo TPL gli autobus, in attesa dello sviluppo di una rete metropolitana che forse, nella prossima era geologica, arriverà. Il tram è, a detta di tutti, il mezzo che ottimizza il rapporto costi/benefici. E comunque insisto che non è sulla velocità, ma sulla comodità e la puntualità, che si misura la qualità di un TPL (mica deve essere un frecciarossa!). Se ti è mai capitato di salire sul 2 quando viene esercitato con bus sostitutivo, capirai perchè è fondamentale che quella linea sia servita da una tranvia; e se ti capitasse di salire su un autobis della Nomentana in ore di punta (60, 60L o 90, a tua scelta), comprenderai perché mi batto affinché su quella direttrice sia istituita una tranvia. Che poi, in certi tratti, laddove sia impossibile realizzare un percorso protetto in superficie, e non sia impossibile per motivi archeologici o semplicemente geologici, interrare brevi tratte sia cosa buona e giusta, posso pur essere d’accordo; magari senza talpa e cvon metodo cut-and-cover, più economico e rapido.
Alex, hai ragione tu, mi sono espresso male e chiedo scusa.
Io sono a favore dei tram, ma solo se su sede protetta e solo come adduzione alle metropolitane.
I tram soprattutto su sede promiscua non possono sostituire le metropolitane, sia in termini di velocità commerciale , sia in termini di carico, ma possono essere utilissimi per portare i passeggeri dalle zone limitrofe alle stazioni metro.
Ad esempio il 3 ed il 19 servono egregiamente la stazione metro Policlinico, ma per recarsi velocemente a Monteverde da quella zona nulla potrebbe sostituire la linea D da Piazza Buenos Aires a Stazione Trstevere.
Quello che gradirei è un progetto complessivo, non vivere alla giornata come si fa oggi.
Per esempio un’idea che mi sono fatto girando sempre per lavoro che sarebbe fondamentale far arrivare la C sulla Cassia perché li c’è il delirio vero.
Dire che non ci sono i soldi è un alibi, perché per le cretinate lo Stato li trova sempre a cominciare dagli F35. Io a Roma, a Milano o a napoli mi devo spostare in metropolitana, non devo andare ad ammazzare dei miei simili con un F35. non
Sui tram in sede promisqua non posso che esser d’accordo con te: vade retro! Non solo la sede protetta, ma erba o sterrato, non asfalto, sotto i binari, altrimenti la sede diventerebbe terra di nessuno = di tutti. E per quanto possibile, anche asservimento semaforico. Come in origine si fece per il 225, oggi 2, abbandonando poi colpevolmente quel progetto per la strada.
Sono favorevole a Roma 2024. Una olimpiade in Africa è ben accetta
Mi sembra di capire che si è persa l’occasione di avere i finanziamenti per Venezia. Bene, una ragione in più per fermarsi definitivamente al Colosseo (al 2090, andando avanti di questo passo, a meno che non si tiri una riga e si riparta con una nuova gara che non sia aggiudicata sul massimo ribasso e possibilmente a ditte straniere)
Diciamo che siamo stati smentiti nel momento in cui pubblicavamo l’articolo perché con il recente Decreto “Milleproroghe” il termine per la presentazione del progetto definitivo di Venezia è stato prorogato al 28 febbraio 2015. Rimane il fatto che si continua costantemente a saltare le scadenze e a spostarle quindi in avanti senza che ne venga realmente garantito il rispetto.
Evidentemente anche il Consiglio dei Ministri conosce i suoi polli, sa con chi ha a che fare. Per fortuna che sono ben disposti alla realizzazione del tratto metro fino ad zottaviano e conseguentemente disposti alle necessarie proroghe.
Dubito fortemente che il Ministero abbia fissato una data con cognizione di causa… non vuole essere presunzione ma concepire un decreto legge in cui si mette una scadenza di “cantierabilità” al 31 dicembre 2014, cioè due mesi dopo la pubblicazione e quindi entrata in vigore dello stesso, vuol dire non conoscere, non solo i propri polli, per quanto riguarda eventuali ritardi, ma anche i tempi puramente tecnici per gestire un’eventuale cantierabilità.
Considera che soltanto per pubblicare la Delibera CIPE di approvazione del progetto definitivo ci vogliono 5 mesi in media!!! Poi ci sta la progettazione esecutiva e relativa approvazione, le Conferenze dei Servizi…. quella scadenza era una proprio una cosa fuori da ogni lume di plausibilità. Infatti a dimostrazione di questo è stato immediatamente corretto il tiro con il primo decreto attuativo in cui si stabiliva che invece della “cantierabilità” bastava la presentazione del progetto definitivo, che non è un cambiamento da poco: è proprio un altra cosa. Questo ti da la misura di che tipo di consapevolezza hanno gli enti in gioco in questi processi e dell’affidabilità che può avere la formulazione di una qualsivoglia scadenza.
Essere disponibili alla necessarie proroghe è una cosa, anche condivisibile purché non diventi una prassi, falsare continuamente le tempistiche è un altra cosa e non ha mai risvolti positivi sull’andamento degli iter burocratici.
ma non si sa nulla di Lodi. Ma solo a ROMA. Ma perché non facciamo una petizione, qualcosa, muoviamoci, hanno rottooooooo
Quello che traspare da queste vicende è sempre la solita approssimazione, cialtronaggine ed incapacità. Sembra incredibile come in questo paese non si riesca nemmeno ad organizzare la cantierizzazione di una stazione della metropolitana, quando all’estero costruiscono due linee alla volta. Tra l’altro il Giubileo si avvicina, le Olimpiadi lasciamole pure a Boston in quanto non ne siamo degni, ed ancora non si è neppure provato a concepire l’unica soluzione secondo me valida: metro C fino a Farnesina con punto di scambio con i torpedoni; in tal modo i turisti potrebbero andare in metro nelle tre zone di interesse (area archeologica, centro, S.Pietro, senza creare congestioni ed in maniera confortevole.
D’accordissimo sull’approssimazione e anche nell’altro post quando parli di mancanza di visione complessiva. Aggiungo solo un dettaglio, che non è poi mica tanto un dettaglio: incapacità di valorizzare e riutilizzare l’esistente, che proprio perché “non ci sono i soldi” è peccato ancor più grave. Di esempi se ne potrebbero fare mille, e se proprio i nostri amministratori fossero a corto d’idee, basterebbe suggerir loro di frequentare quest’area, che non è che una fra centinaia. Proprio prendendo spunto da questo tuo post, per esempio, potrei risponderti che una più razionale organizzazione dei flussi turistici da e verso S. Pietro sarebbe possibile, bada bene, già da oggi a costo ZERO: basterebbe far arrivare TUTTI i pullman turistici alla stazione Aurelia, da dove ogni mezz’ora, quarto d’ora nelle fasce di punta, parte un treno con cui i turisti potrebbero comodamente proseguire per S. Pietro o addirittura fino a Termini (S. Pietro in 10 minuti, Termini una trentina al massimo). Pensate quanto traffico libererebbe su corso Vittorio, anche aspettando la linea C che verrà, se mai verrà, e se Dio vuole la TVA. Invece Aurelia resta una stazione fantasma, e si continua a far infilare i torpedoni fino a sotto il balcone del Papa….
Potreste uscire un attimo dal burocratichese e dire in poche parole di chi è la colpa di questo disastro?
Roma, l’unica citta nel mondo dove una risorsa come una metropolitana diventa una disgrazia.
Perché a Roma pensano solo a mangiare! A Milano mangiano, ma mentre mangiano fanno le cose, e le finiscono pure! Qui a Roma invece come in tutto il sud, se magna e basta. Vedi la nuova tangenziale est, altra icnompiuta, finita da due anni e da due anni con uscite ancora non aperte e forse non lo saranno mai, vedi il parcheggio di piazza Annibaliano che farà la stessa fine di quello di Cornelia! Spero che la nuova giunta, che non potrà che essere pentastellata, faccia piazza pulita di tutto il marciume che comanda questa città
Per favore NON paragonate più Milano a Roma. Milano con tutti i suoi difetti è una metropoli europea, in alcuni tratti americaneggiante vedi nuovi quartieri. Roma è ormai Africa pura, non definibile né città, né tantomeno metropoli. E’ un accozzaglia di quartieri sporchi mal collegati tra di loro.
Di questo ringraziate le politiche buoniste ipocrite e perbeniste
Perdonami, ma cosa c’entrano le politiche buoniste e perbeniste con quello che stiamo discutendo qui? Niente di niente, consentimi. Premesso che a Milano la percentuale di immigrati sulla pooolazione è persino più alta di Roma e ci sono interi quartieri dove trovare un italiano col lumicino è impresa titanica (tipo Corvetto o via Padova), qui colpe e colpevoli sono ben altri e molto “locali”
Sono d’accordo infatti non parlavo necessariamente del problema immigrazione
Milano metropoli americaneggiante?
Ma lo sai cos’è Los Angeles? Milano in confronto è una caccola. Non c’è dubbio che al Nord ci siano cose che funzionano meglio ma mi risulta ci siano anche stati i più grossi scandali finanziari italiani (Tangentopoli, Expo, Finmeccanica, Mosè, etc.) e di infiltrazioni camorristiche al di sopra del Vesuvio. Quindi de che stamo a parlà?
Roma ha subito 3 grosse sciagure, la prima e più importante è la presenza al Governo Italiano della Lega Lombarda PER VENTI ANNI, con l’unico scopo per Bossi di alimentare la famiglia (la sua) e per Salvini solo ed esclusivamente di TOGLIERE FINANZIAMENTI A ROMA (sono state parole sue, non mi invento niente, informatevi) e vent’anni di finanziamenti sono tanti soldi; la seconda è stata la presenza per 5 anni a capo della città di una nullità cosmica come Alemanno (unito ovviamente a Berlusconi al Governo ed alla Polverini alla Regione, altro personaggio penoso) che ha generato l’espansione esponenziale di Mafia Capitale (a detta degli inquirenti, ma bisogna dire che non serviva proprio che c’è lo dicessero loro) e che ha fermato tutto per 5 anni permettendosi perfino di dare consigli di architettura a Renzo Piano che piaccia o no ne sa qualcosa più di lui; ultima ma non meno importante è soprattutto più longeva la presenza a Roma DEI ROMANI cafoni e burini sempre pronti a bersi tutte le fandonie ci vengono raccontate dal politico od amministratore o giornalista intrallazzatore di turno, sempre pronti a dare le colpe a qualcun altro di qualunque cosa non funzioni nella nostra città ma sempre pronti a fà come ce pare tanto che c’è frega.
Detto questo per piacere finiamola di fare sempre confronti con Milano.
Pensiamo a noi ed a come far tornare la nostra città al valore che merita.
Chi ha mai detto che a Milano non ci sia corruzione e mafia? Copio-incollo quello che io stesso ho scritto: A Milano mangiano, ma mentre mangiano fanno le cose, e le finiscono pure. Avessero rubato anche a Roma, ma finito: la metro C a Clodio entro il 2011; le vele di Calatrava; il corridoio della mobilità Laurentina-Tor Pagnotta; la tangenziale est con tutte le uscite realizzate; la “nuvola” di Fuksas; il nuovo parco divertimenti dell’EUR; l’acquario sempre dell’EUR…. devo andare avanti? Anche rubando come hanno fatto, saremmo tutti più felici; sempre comunque derubati, ma almeno con servizi in più
Forse qualche confronto aiuterebbe a prendere spunti su come far meglio, oppure a Roma e ai Romani danno tanto fastidio i paragoni per un innato senso di superiorità, tanto semo ‘a Capitale, e intanto si mandano in rovina i tesori che non siamo stati certo noi a plasmare e di cui, malgrado ciò, ci attribuiamo il merito? Per esempio, imparare come da almeno 20 anni al nord abbiano cercato di fluidificare il più possibile il traffico agli incroci, eliminando ovunque possibile i semafori e sostituendoli con rotonde, con precedenze rigorosamente “alla tedesca” (perché loro, al nord, con forse maggior umiltà, i buoni esempi degli altri li seguono, e hanno imparato dalla Germania che molti anni prima aveva sperimentato questa cosa). Alla tedesca vuol dire che chiunque arrivi da qualunque strada deve dare precedenza a chi è già nella rotatoria. Vedo con piacere che, molto timidamente, si sta finalmente iniziando anche qui (forse qualche assessore nostrano se l’è fatto sto benedetto viaggetto al nord e qualcosa ha imparato, cavolo, con 2 ore e 40 con Italo sei al centro di Milano, mica ce vo tanto!). Il difficile sarà abituare i Romani a questa disciplina, ma mi rendo conto che troppo tutto insieme non si può pretendere
Massimo, mi hai tolto le parole di bocca, vorrei anche aggiungere che Milano nel dopoguerra ha avuto una relativa prevalenza a livello nazionale anche soprattutto per via della situazione economica internazionale. Nonostante questo a Milano non esistono vere eccellenze internazionali con l’unica eccezione dell’industria del design che detta legge al resto del mondo. Come ho già detto in altri post noi a Roma, e anche nel resto del paese è così, scontiamo una scelta industriale asservita agli interessi di FIAT ed ENI, in pratica siamo l’unico grande paese europeo dove è accaduto quello che è accaduto negli USA, si veda link di Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Cospirazione_della_General_Motors
Secondo me possiamo farcela a liberarci da questa scimmia che abbiamo sulle spalle e ad avere un sistema di TPL che consenta di vivere una intera esistenza senza dover possedere un auto
I cinquestelle hanno solo dimostrato di essere inconcludenti e di opporsi a tutto (anche alla metro C) solo per fare rumore. Tutte chiacchiere, ci credevo anche io in loro, un tempo…
Hai ragione, avete ragione tutti, ma l’alternativa per liberarsi di questa classe politica e dei suoi amici annidati ovunque dove altro sta? Ditemelo per favore, e io non voterò 5 stelle!
Il mio commento lapidario: si sciolga immediatamente questa Giunta, si vada ad elezioni, e che stravincano i 5stelle con maggiornza assoluta. E si chiuda per sempre questa vergognosa mangiatoia chiudendo DEFINITIVAMENTE la metro C al Colosseo, affidando i lavori a una nuova impresa, possibilmente straniera
Il 5 stelle no vi prego sanno solo dire NO. Per lo loro la metro C va conclusa a San Giovanni altro che Colosseo.
Ormai i cantieri al Colosseo ci sono e stanno lavorando, che senso avrebbe affermare ora che ci si deve fermare a S. Giovanni? Finiamola al Colosseo ma facciamola fare ad un’altra ditta, basta con sto consorzio! E poi basta! Facciamo i tram, come a Milano e Torino con l’erba, così le auto non possono passarci
Vista com’è la manutenzione del verde a Roma neanche i tram dopo un po’ riuscirebbero a passare
Peggio di come stiamo ora potrebbero solo i 5 Stelle.
Sfigati come siamo, ci manca solo grillo e l’amico capellone cosi’ veramente nonostante l’eta’ mi trasferisco altrove.