Venezia Linea C: la cantierabilità flessibile assicura i fondi.

Era evidente fin dall’inizio che sarebbe stato praticamente impossibile cantierare entro il 31 dicembre 2014 la stazione Venezia; Noi lo avevamo sottolineato quando fu pubblicato il decreto ‘sblocca Italia’ i primi di Settembre. Proprio la settimana scorsa ci siamo augurati che venissero approvati degli emendamenti in fase di conversione che spostassero in avanti la scadenza o che perlomeno la rendessero più flessibile.

L’accorgimento è arrivato da parte del Ministero dei trasporti, che pochi giorni fa ha varato il primo decreto attuativo per la ripartizione dei fondi, in cui è compresa anche la tratta Fori Imperiali – Venezia della Linea C. I finanziamenti rimangono confermati in 155 milioni; La vera novità è un concetto flessibile di cantierabilità, a dire il vero una cantierabilità senza cantieri veri e propri: si è cercato infatti di stabilire per ogni opera finanziata uno prestazione realmente raggiungibile alla scadenza del 31 dicembre 2014, che per la Linea C è la presentazione al Ministero del progetto definitivo aggiornato.

Ci riteniamo molto soddisfatti di questo passaggio che, oltre a confermare il chiaro interesso del governo a proseguire la terza metropolitana della capitale, ha permesso di rendere effettivamente utilizzabili i finanziamenti alleggerendo l’improbabile tagliola della cantierabilità.

Ricordiamo per chiarezza quali sono i passaggi rimanenti per arrivare a vedere i cantieri sotto l’altare della patria. Con le nuove indicazioni del Ministero è sufficiente il primo passaggio.

Validazione del progetto definitivo e invio al Ministero
Conferenza dei Servizi
Approvazione del CIPE
Pubblicazione della delibera CIPE
Progettazione esecutiva
Istruttoria sul progetto definitivo e validazione
Conferenza dei Servizi interna
Verbale di inizio attività

Detto questo c’è però da ricordare che sulla mini tratta in questione incombe la problematica della T2 (Venezia – Ottaviano). L’impostazione progettuale e finanziaria della stazione Venezia infatti dipende fortemente dalla decisione di proseguire verso Ottaviano in tempi brevi o meno: nel primo caso infatti Venezia sarà una stazione come tutte le altre (definiamola ‘passante’), nel secondo, invece, sarebbe un capilinea vero e proprio con tutta una serie di implicazioni strutturali ed economiche.

E’ evidente che se non si decide in breve termine su questa tematica, e breve termine vuol dire entro novembre, diventerà difficile, nonostante gli sorsi del Ministero, anche solo presentare il progetto definitivo entro il 31 dicembre 2014.

Ovviamente non serve decidere nel dettaglio come si farà la T2; Ci guardiamo bene dal voler affrettare la decisione sulla scellerata proposta di cassare Chiesa Nuova. Basterebbe mettere nero su bianco, con un nuovo accordo procedimentale tra gli enti finanziatori, i rispettivi impegni per la prosecuzione oltre Venezia. Perché è vero che si è già palesata l’intenzione di realizzare la T2, e lo si è confermato anche pochi giorni fa, ma per ora rimangono parole al vento. E il nostro incoraggiamento all’amministrazione capitolina va proprio in questa direzione: stabilite intanto in modo concreto e formale che si vuole andare oltre Venezia;  Così almeno si sblocca l’iter per la stazione Venezia medesima, e più in là si decidano con calma e lungimiranza i dettagli di questo proseguimento. Solo così sarà possibile non perdere questo treno in tutti i sensi… sarebbe il colmo se venissero revocati i finanziamenti per Venezia nel dilungarsi a decidere in che modo procedere oltre Venezia.