Linea C, settimana decisiva. Appello ai lettori: scrivete tutti al sindaco Marino!
Il futuro è adesso. La realizzazione della tratta T2 della metro C di Roma si decide in questi giorni. Entro una settimana, massimo 10 giorni, il sindaco Ignazio Marino, il presidente della Regione, Nicola Zingaretti e i responsabili del ministero delle Infrastrutture si incontreranno per decidere se la linea C dovrà fermarsi per sempre a piazza Venezia o se i lavori proseguiranno fino a Prati, andando a realizzare la tratta T2 Venezia-Clodio. È un momento cruciale e per questo lanciamo un appello a tutti i romani che ci seguono e che vogliono una linea C fino a piazzale Clodio. Chi ha a cuore quest’opera scriva al sindaco, alla sua casella e-mail, su Facebook, su Twitter. Scriva anche all’assessore Improta e al presidente Nicola Zingaretti. Chiediamo tutti insieme che vengano mantenute le promesse sulla linea C. Chiediamo tutti insieme che i lavori proseguano ALMENO fino a Ottaviano. E facciamo tutto ciò ADESSO.
La notizia è stata lanciata questa mattina dall’assessore ai Trasporti, Guido Improta: “dobbiamo prendere la decisione definitiva se la stazione di piazza Venezia della linea C sarà terminale, ovvero un capolinea, o passante” – ha spiegato in occasione del lancio della Settimana della mobilità sostenibile. “Questo è un nodo politico che scioglieremo in settimana, o al massimo la prossima, con il sindaco Marino, la Regione Lazio e il ministero delle Infrastrutture. Le istruttorie sono già in corso ed entro fine mese scriveremo un nuovo accordo procedimentale fra tre enti finanziatori nel quale ci sarà questa decisione”.
Traduzione: entro pochi giorni Comune, Regione e ministero decideranno se realizzare o no la tratta T2, se fermare le ruspe a Venezia o se, al limite, mettere in campo il piano B di cui vi avevamo parlato in passato in questo articolo: proseguire da Venezia a Flaminio chiudendo la linea C con un nodo di scambio alternativo (Linea C-Linea A-Ferrovia concessa Roma-Viterbo e Tram 2).
A questo punto un comitato come il nostro, forte grazie a ognuno di voi (e vi assicuriamo che siete tanti, migliaia di persone che quotidianamente ci leggono e ci sostengono) deve dismettere i panni del semplice strumento di informazione e chiedere a gran voce quello di cui la città ha bisogno.
Scriveremo una lettera aperta, inviata sia privatamente tramite e-mail, sia pubblicamente, a Marino, Improta e Zingaretti. La pubblicheremo domani o al massimo entro 48 ore: nel frattempo prendete spunto dalle nostre idee, aggiungete le vostre, e scrivete, scrivete più che potete per convincerli che la tratta T2 è indispensabile. Siate civili ed educati! Niente insulti, controproducenti e da cui ci dissociamo sempre. Questo appello si rivolge anche agli altri Blog e alle associazioni che si occupano della nostra città.
Secondo Metro X Roma la tratta T2, costituita da almeno tre fermate (Chiesa Nuova, San Pietro e Ottaviano), è fondamentale per i seguenti motivi:
1) La linea A, senza il secondo nodo di scambio ad Ottaviano con la C, rischia di collassare sotto il peso ingestibile delle decine di migliaia di passeggeri che per raggiungere Prati dai quartieri orientali sarebbero costrette a cambiare linea a San Giovanni, moltiplicando il carico sulla già sovraccarica metro A;
2) Senza tratta T2 non si creerebbe l’effetto rete sperato: gli abitanti di Roma ovest che usano la linea A non avranno alcun beneficio nel raggiungere il centro di Roma. E gli utenti della linea B e B1 non trarranno vantaggio a cambiare linea a Colosseo per fare una sola stazione in più! Al contrario, la T2 invoglierà lo scambio per coloro che devono raggiungere la zona centrale (Chiesa Nuova e dintorni) o il quartiere Prati senza dover arrivare a Termini, come tutt’ora avviene. Quindi con la tratta T2 la rete diventerebbe effettiva, snellendo il traffico di Corso Vittorio Emanuele II;
3) La stazione Chiesa Nuova sarà fondamentale perché l’unica nell’ansa barocca di Roma. Il cuore del centro di Roma avrà così la sua stazione, utile a centinaia di migliaia di turisti e decine di migliaia di romani. Così si potranno pedonalizzare altre aree meravigliose nei pressi di piazza Navona;
4) La stazione San Pietro avrà un’utilità fondamentale per il Giubileo del 2025: la vera porta di accesso al Vaticano per milioni di pellegrini e turisti, ogni anno, non sarà più (soltanto) Ottaviano. E servirà a rompere l’attuale assedio dei pulman nella zona.
Questi gli indirizzi a cui inviare il vostro messaggio. Ovviamente qualora ne abbiate altri, migliori, non esitate ad usarli.
Ignazio Marino
E-mail: sindaco@comune.roma.it oppure info@ignaziomarino.it. Sappiamo che il sindaco legge sempre la posta.
Account Twitter: @ignaziomarino
Profilo Facebook: https://www.facebook.com/pages/IGNAZIO-MARINO/63360159216
Nicola Zingaretti
E-mail: info@nicolazingaretti.it
Account Twitter: @nzingaretti
Profilo Facebook: https://www.facebook.com/nicolazingaretti
Guido Improta
E-mail dipartimento mobilità: mobilità@comune.roma.it
Account Twitter di Roma Capitale: @romacapitaleTW
È il momento di farci sentire davvero. Confidiamo in ognuno di voi.
Ok, la settimana è passata. Allora?
Scusate la domanda stupida, ma come funziona per i biglietti e gli abbonamnti? cioè la mia domanda è: considerato che Montecompatri non fa parte del comune di Roma (a differenza di Ostia ovviamente) si potrà arrivare fino al capolinea con un solo biglietto o con l’abbonamento base, oppure funzionerà come per le ferrovie regionali per cui c’è un tratto a tariffa urbana e se si va oltre bisogna acquistare un biglietto diverso? Ad esempio sulla Orte/Fara Sabina-Fiumicino in cui è coperto dalla tariffa urbana il tratto Settebagni-Nuova Fiera di Roma
[…] Sindaco e al Presidente della Regione Lazio. Se ancora non lo avete fatto trovate gli indirizzi in questo post. al Sindaco di Roma, Ignazio […]
Ciao a tutti…qualcuno sa spiegarmi una cosa?ho letto che le talpe hanno scavato 14 km in 18 mesi…..le talpe sono poi state fatte uscire a san giovanni e a fine 2015 verranno messe a ambaradam(o sannio, non ricordo)per continuare a scavare……scusate l’ignoranza, pero perche a san giovanni sono state estratte??non potevano continuare a scavare visto che devono continuare il tracciato?quale la ragione ?
grazie…ciao a tutti e uniamoci per il prolungamento della metro C e che si faccia anche la D….rimango sconcertato dal fatto che a Roma non si possano fare metro…assurdo….
avrebbero dovuto scavare sotto le fondazioni della stazione di S. Giovanni della linea A, spazio stretto e delicatissimo, con rischi enormi di stabilità. per questo si scaverà “a mano”
Le motivazioni del comitato sono ineccepibili. Ho scritto a tutti quelli a cui che si poteva scrivere. Perchè non fare una iniziativa pubblica presentando proposte del comitato. facendo sentire la nostra voce anche con stampa e tv?
e poi … una metro che finisce al centro città diventa un trenino, proprio come ai primi del novecento. 3.5 miliardi al vento. Marino e Zingaretti dovrebbero fare pressioni sul governo e cercare in tutti i modi i fondi europei. Il programma CEF in particolare per le reti di mobilità. Ci sarà qualcuno in grado di capire come inserire un pezzo di opera come la C altrimenti quei fondi vengono inghiottiti in impossibili progettazioni come la AV Lubjana – Kiev (di questi tempi)
Vorrei segnalare l’assoluta assenza di decoro nella sistemazione dell’arredo urbano della futura stazione Lodi. Aldilà delle discutibili scelte circa il materiale utilizzato per i rivestimenti esterni, elenco una serie di terrificanti scempi facilmente riscontrabili con una semplice passeggiata nella citata via La Spezia:
– la sistemazione della pavimentazione nel primo tratto (altezza discenderie) è in parte di mattonelle, in parte (nelle zone più a ridosso agli edifici) di asfalto.
– i marciapiedi delimitano un’area del tutto inadeguata alla fruizione della strada da parte dei pedoni, essendo per gran parte occupati dai manufatti della stessa stazione (discenderie e strutture di areazione).
– nel tratto di strada compreso tra via Foligno e via Monza le piccolissime porzioni di strada dedicate ai marciapiedi sono state sistemate con ASFALTO!
– a peggiorare ulteriormente le cose, nel medesimo tratto di cui al punto sopra, non è stato piantato neanche un albero (così come peraltro la strada appariva prima di essere stravolta dai lavori della metro), ragione per la quale la strada oggi si presenta come una landa desolata sotto il sole cocente che surriscalda l’asfalto nero dei marciapiedi. Immaginiamo l’apice di gradevolezza che raggiungerà via La Spezia quando, scelleratamente, riaprirà completamente al traffico.
– a proposito della riapertura al traffico, non risulta (nè da comunicati del Comune e/o Romametropolitane, nè dalla sistemazione della stessa strada) che siano stati accolti i suggerimenti dei tanti residenti che, dopo più di sette anni di cantieri (con tutti di disagi del caso, che è qui inutile elencare), avevano proposto di lasciare via La Spezia a transito unico verso piazza Lodi, con corsia preferenziale nel lato opposto, nonchè la chiusura dell’accesso su via Orvieto, con sistemazione di una piazzetta attrezzata.
E’ difficile riscontrare tanta sciatterìa, tanto disinteresse, tanta superficialità nella gestione della cosa pubblica.
Sono favorevole alla vostra proposta, ma tenete presente che servirà anche il prolungamento da Ottaviano in direzione della via cassia nova fino alla fermata FS de La giustiniana oppure del metrò A fino a tale località. Altrimenti la mobilità di quella zona non troverà adeguato sfogo. Continuate così. Grazie.
Non ho letto tutti i commenti e non so se questo suggerimento sia già stato formulato. Sarebbe il caso di “propagandare” la C fino allo stadio anche in funzione di una ipotetica assegnazione delle Olimpiadi. Roma è l’unica città italiana che può avere una minima possibilità di averla e con il sistema di TPL che ci abbiamo non ce le daranno mai. Nel 1960 non c’erano tutte queste auto e il problema non si poneva ma oggi il CIO tra i requisiti per l’assegnazione chiede che ci sia accessibilità agli impianti sportivi. Nella lettera aperta che pubblicherete suggerisco di farci un accenno
d’accordissimo, soprattutto se, come sembra, anche Roma ospiterà la prossima edizione degli itineranti Campionati Europei di calcio
Non serve scrivere a info@ignaziomarino.it, re-indirizza all’altro.
Io intanto ho scritto sia al Sindaco che a Zingaretti (che stimo).
Speriamo bene.
Secondo me sarebbe fondamentale arrivare a Farnesina ove attestare i pulman turistici per il Giubileo e non. Da li i turisti potrebbero facilmente arrivare ai Fori, al centro ed a San Pietro senza inquinare. Inoltre sarebbe un primo sollievo per gli abitanti sella Cassia.
Vorrei segnalare che l’indirizzo dell’assessorato ai trasporti non è corretto e risulta inesistente.
L’indirizzo giusto è il seguente:
assessoratomobilita@comune.roma.it
Ho scritto a chiunque possa centrarci qualcosa.. ho invogliato anche la mia famiglia ed i miei amici a farlo, che come me prendono la metro quasi ogni giorno. Incrocio le dita!
Tante volte mi sono chiesto come sia possibile che il punto più panoramico della Capitale d’Italia, lo “Zodiaco”, resti irraggiungibile dai turisti e da chiunque in generale che non possegga la macchina. Questo è un ennesimo esempio di come questa città sia incapace di vaoorizzare quello che ha, e preferisca ingrassare i posteggiatori abusivi che la fanno da padrone lassù invece di fare come tutte le città al mondo, che portano i visitatori nei luoghi panoramici con mezzi di trasporto di massa (Torino a Superga con il trenino, Napoli al Vomero con la funicolare, Parigi idem con Montmartre, Trieste con il suggestivo tram per Opicina…). Proprio quando visitai Trieste e su suggerimento di un indigeno presi quel tram, che a un certo punto si fa agganciare da una motrice e diventa la cabina di una funicolare, pensai quanto sarebbe stato bello se a Roma si fosse realizzato qualcosa di simile che arrivasse a Montemario sulla vetta dello Zodiaco: un tram che partisse da piazzale Clodio o magari da piazza Mazzini, e che poi fosse agganciato da una motrice e risalisse lungo le pendici del colle per attestarsi sul belvedere a fianco dell’osservatorio. Meno macchine e posteggiatoru abusivi, e un’attrazione in più per i turisti. Potrebbe essere un’idea da suggerire a questa Giunta, ribadendo come una metropolitana a piazzale Clodio diventerebbe un’importante vettore verso questo punto terminale
Sarebbe bellissimo e sicuramente scenografico. Ho l’impressione che sarebbe antieconomico e poco usato… peccato.
Visto che sarebbe un’attrazione per turisti, il biglietto si potrebbe pure far pagare 5 euro (10 per andare e tornare) e il ritorno economico ci sarebbe eccome! Dimmi quale turista non pagherebbe la misera somma di 10 euro per poter vedere la caput mundi dall’alto. Certo bisogna portarcelo a piazzale Clodio, ed ecco la necessità della metro
Nessuno pagherebbe dal momento che si può godere di una altrettanto bella vista dal Gianicolo o dal Pincio gratis.
se pensi che la vista che offrono il Gianicolo o, peggio ancora, il pincio, possano essere minimamente comparabili con quella offerta dallo Zodiaco, vuol dire che allo Zodiaco non sei mai stato, amico mio
Condivido in pieno la tua convinzione a valorizzare lo Zodiaco.
Aggiungo che sono tra i pochi folli che sostiene l’idea di una funivia panoramica da Piazzale Clodio a Monte Mario.
Nei primi decenni del secolo scorso esisteva (credo però che fosse una funicolare). Resto convinto che, anche con tutte le difficoltà del caso, sarebbe una soluzione suggestiva da prendere in considerazione proprio come percorso turistico, magari con delle cabine in stile retrò. Certamente un progetto più sensato delle orrende funivie simil-americane dell’EUR …
Hai qualche informazioni in più su questa funivia o funicolare che sarebbe esistita nel secolo scorso (link, ecc.) e sai perché sia stata dismessa?
anni fa ne sentii parlare sul web e anche da chi (Ente RomaNatura) gestisce la zona: mi ricordo anche una foto.
oggi non ce ne sono tracce e, curiosamente, si legge che all’epoca vi erano solo “progetti”. credo venne abbandonata per disuso.
Oggi la storia sarebbe totalmente diversa, hai migliaia di turisti da convogliare verso un bellissimo belvedere, e puoi dedicargli uno spazio che non interferisce con il traffico dei residenti.
Io penso che la Linea C della metropolitana, o non la si iniziava per niente o la si completa secondo i piani. Ormai la sua realizzazione è così avanzata e sono stati spesi così tanti soldi che farla finire a piazza Venezia mi sembra una sconfitta. Chiedo che arrivi almeno a Clodio, se non sarà possibile portarla a fare un nodo di scambio con la cintura ferroviaria di Roma, della quale pare sia finalmente previsto il completamento nei prossimi anni…a piazzale Clodio la Linea C sarebbe utilissima sia per servire quella parte del popoloso quartiere Prati, sia per interscambiare con le numerose linee di autobus che vi si attestano. Per anni una Linea C Clodio – Pantano è stata promessa ai cittadini….cerchiamo di riuscire a mantenere questa promessa, tanto si sa che le metropolitane richiedono tempi lunghi per essere completate….grazie per la possibilità offertami di dare un parere, da cittadina utente abituale del mezzo pubblico e da appassionata di trasporti.
Con la pubblicità dai privati arriverebbero pochi milioni di euro. ..per completare la c ci vogliono I miliardi …. condivido la sua idea…gia applicata a termini…ma non risolve purtoppo…per pagare l’opera I privati vogliono milioni di m3 di nuove cubature per costruire e la gestione della linea per diversi anni. ..non parliamo di noccioline
…chiedo venia volevo rispondere ad alex 69alex…
forse non mi sono spiegato. Non parlavo affatto di pubblicità ma di sfruttamento delle aree. Un Mc Donald DENTRO la stazione s.Pietro attirerebbe migliaia, forse decine di migliaia di “paninari” al giorno: Pope & Hot Dog. Perché no? Se io fossi Mr Mc Donald e mi si chiedesse di finanziare la costruzione dell’intera stazione di S. Pietro in cambio della concessione di una parte dell’area per realizzare un fast food, lo farei al volo! Altro che pubblicità
…e darebbe lavoro PERMANENTE a decine di Romani. Certo, bisognerebbe vincere il provincialismo tipico di questa città che con la scusa della conservazione tende a chiudersi in se stessa
perché gli eventuali incassi pubblicitari lei li butterebbe via? vedi esperimento Vodafone a termini. è ovvio poi che se le stazioni sono sporche pieni zingari (ops) di sporcizia….nessuno si sognerebbe mai di associare il proprio brand a sporcizia e degrado.
e poi:…avete visitato ad esempio berlino? le stazioni metro sono senza tornelli, sono, almeno quelle principali (e non sono poche), dei veri centri commerciali. stazioni a più livelli sia di collegamento ferroviario che di scambio di metropolitane.
Ben venga anche la pubblicità certo, ma io proponevo qualcosa di più spinto e sicuramente remunerativo, sia per i finanziatori che per i finanziati
Sarà completato l’anello ferroviario, veramente? Per favore cita le tue fonti, altrimenti non ci credo nemmeno se lo vedo! Capirai, dopo un secolo e mezzo di prese in giro…. e dopo che lo abbiamo visto quasi completo nel 90…. alle parole non credo più
C’è una cosa che non mi è chiara: nella sciagurata ipotesi in cui questi signori decidessero di far morire la C a Venezia, dove diavolo penserebbero di scavare il pozzo di estrazione delle TBM? Non penso proprio che farebbero un enorme buco al centro della piazza (io lo farei sotto palazzo Montecitorio, ma lasciamo perdere…) e quindi, stante la mancanza di aree nei paraggi dove poter realizzare l’enorme pozzo, a meno di non voler passare sul cadavere del sovraintendente, cosa pensano di fare, seppellire le TBM nel sottosuolo di Roma?
E’ quello che mi chiedo pure io? Come e dove pensano di estrarre le talpe?
Nell’ipotesi veramente sciagurata che si fermi tutto a Venezia e speriamo fortemente che non sia così ci sono due possibilità che dipendono dall’impostazione progettuale:
1 se le gallerie terminano a Venezia, le talpe vengono estratte dalla stazione.
2 se le gallerie, come è previsto attualmente, proseguiranno per alcune centinaia di metri oltre la stazione, con opportune attività di
bonifica, sarà previsto di abbandonare nel sottosuolo la testa fresante e lo scudo ritraendo i carri di back up dal cantiere della stazione Venezia.
….una talpa potrebbe essere estratta a palazzo grazioli oltre che a Montecitorio…
….poi sono io quello che la butta in politica… 😉
Mi associo e rilancio l’idea di proporre al Sindaco e agli altri una nuova forma di project financing, sulla falsariga dello stadio della As Roma: che si concedano ai privati che volessero finanziare l’opera lo sfruttamento commerciale delle aree delle stazioni. Sono certo che Mc Donald, Eataly e chi più ne ha più ne metta, farebbero a gara per contendersi gli spazi nella stazione s. Pietro (e al diavolo il provincialismo: ben venga un Mc in più se ci fa le metropolitane!). Invece non insisterei troppo sul discorso “Venezia non appetibile” al punto 2, non sia mai che ci ripensino e ci giochiamo pure la stazione Venezia, per nulla scontata fino a che non vedrò aprire i cantieri
Non c’erano problemi archeologici per largo argentina, anche se hanno alzato su un polverone soprattutto i NON addetti ai lavori. I lavori si sarebbero svolti ad una quota molto inferiore ai ritrovamenti archeologici. Colgo l’occasione per sottolineare che un team di archeologi de La Sapienza in passato ha offerto, A TITOLO GRATUITO, i risultati delle ricerche sulle evidenze archeologiche conosciute realmente e teoricamente di Roma alle ditte che operano nel settore della metro C. Nessuno ne fece richiesta. Certo, se no a chi dare la colpa del rallentamento dei lavori.
L’essere umano costruisce manufatti grandiosi, ma 4 pietre sotto terra bloccano le sue grandi aspirazioni… ma per piacere!
Mi domando a tal proposito perché sia stato abbandonato il “metodo Roma” (a cui si dovrebbe cambiare nome), visto che avrebbe reso meno invasiva la realizzazione delle stazioni, vero problema per l’attraversamento degli strati archeologici, a largo Argentina come in tutta la tratta centrale
Il ‘metodo Roma’ partiva da un assunto fondamentale: privilegiare gli scavi in sotterraneo (cunicoli di collegamento, gallerie di banchina) rispetto a quelli a cielo aperto (pozzo principale, accessi), i quali venivano ridotti al minimo, ma non eliminati perchè essenziali al funzionamento della stazione; Proprio perché spazi tecnici e funzionali indispensabili e non ulteriormente riducibili nell’area del pozzo e degli accessi sarebbero stata eliminate tutte le preesistenze archeologiche. Da qui l’altro elemento fondante del metodo e cioè la possibilità di spostare i manufatti superficiali (pozzi e accessi) a seconda delle esigenze archeologiche.
Questa impostazione è stata abbandonata (per ora sulla T3 e per la stazione Venezia, poi sarà evidentemente abbandonata anche per una eventuale T2) perchè non sussistono più le condizioni che rendevano necessario il ‘metodo Roma’ le quali sono andate concretamente a cozzare contro la realtà dei fatti. Per prima cosa l’ipotizzata possibilità di spostare i manufatti, non era plausibile nella pratica perché per le varie stazioni erano già stati individuati gli unici luoghi che dimensionalmente potevano ospitare pozzo e uscite… ne consegue che se in un punto non si può fare una struttura per motivi archeologici difficilmente esistono altri spazi in cui poterla realizzare.
Altro motivo sostanziale furono le prescrizioni della soprintendenza in materia di scavi a cielo aperto e il divieto assoluto di poter eseguire qualsiasi trattamento del terreno dal piano campagna che hanno reso di fatto impossibile la realizzazione di estesi scavi in sotterraneo.
Inoltre in seguito agli approfondimenti progettuali è emerso che l’utilizzo di gallerie di diametro maggiorato (10,10 metri) rendeva necessaria l’adozione di una quantità molto maggiore, invasiva e onerosa di interventi protettivi sugli edifici storici e archeologici.
grazie comitato per la risposta esauriente
Abbandonato il metodo-Roma? Bene, allora insisto(iamo) perché si prosegua lo scavo fino alla fine (possibilmente il Sant’Andrea) con un minimo di stazioni per poi eventualmente aggiungerne in secondo tempo. Non mi sembra proprio una assurdità.
il metodo Roma era proprio quello che avrebbe consentito di realizzare le stazioni a posteriori; abbandonato quello, una volta realizzate le gallerie non sarà più possibile aggiungere le stazioni
Bene la tratta Venezia Clodio! Colgo la palla al balzo per domandarvi: non converrebbe, contestualmente all’approvazione della nuova tratta, ripristinare la fermata Argentina (a largo Argentina) che hanno soppresso in maniera secondo me scriteriata?
Dal momento che Chiesa Nuova risulta essere “l’unica nell’ansa barocca di Roma”, non si corre il rischio di congestionamento?
Gli effetti positivi di un ulteriore fermata (quella originariamente prevista) sarebbero almeno due:
1) la fermata Argentina è più vicina al Pantheon, ripartendo meglio il carico di persone dirette in centro che altrimenti sarebbero obbligati a scendere o alla Chiesa Nuova o a piazza Venezia. Quest’ultima però è prevista all’inizio di via dei Fori Imperiali, quindi è molto più distante, ad esempio, rispetto al Pantheon.
2) tale fermata sarebbe una occasione fantastica per sistemare l’area archeologica attualmente affossata al centro della piazza e trascurata. Dalla stazione si potrebbe infatti accedere direttamente all’area archeologica. Ad Atene hanno fatto una bellissima metro archeologica. Perchè a Roma no?
Voialtri che ne pensate?
Magari, ma pare che su Argentina, ed in particolare per i relativi pozzi, ci sia un veto invalicabile della sovrintendenza per ritrovamenti archeologici
A me sinceramente sembra che si passi dal troppo poco al troppo, adesso vogliamo la metro per andare da quì a là, per 100 metri ci vuole la metro. Secondo me sono già troppe le fermate Colosseo Venezia, figuriamoci Argentina, andare dal Colosseo a Piazza Venezia è una bella passeggiata ma la si vuole fare in metro, lo è anche andare a Largo Argentina, sempre metro. Perché non facciamo mettere una fermata di metro anche dal tabbaccaio così ci si arriva più facilmente. E al bar?
Sentite siamo giusti, la situazione è quella che è, sarebbe più intelligente fare meno cose ma farle bene piuttosto che fare tanto e male. Tre fermate tra Colosseo e Argentina proprio non servono.
Scusa Massimo ma quali sarebbero le 3 fermate da Colosseo ad Argentina? Ne è stata prevista solo e soltanto una cioè Venezia. e con la cancellazione di argentina da venezia a San Pietro rimane solo Chiesa Nuova.
Ovviamente intendevo Colosseo-Venezia-Argentina, mi sembrano davvero troppe per un tratto di strada così esiguo che tra l’altro è molto bello da fare a piedi. La Metro dovrebbe essere un trasporto di massa per spostamenti lunghi veloci, non per non fare 4 passi (al centro storico di Roma!), a meno che non vogliate le fermate a Piazza Navona, al Pantheon, al Mausoleo etc. etc. etc.. Secondo me se si facesse la fermata a Largo Argentina non servirebbero ne Venezia, ne Chiesa Nuova, Colosseo-Argentina-San Pietro, insieme ad un bel sistema di tram tra Fori, Corso Vittorio e Via del Corso sarebbe l’ideale con minor costo.
Da Roma Metropolitane:
Prolungamento Linea C
“Tratte non comprese nel “Tracciato fondamentale”
Sono in corso le procedure di approvazione CIPE del Progetto Preliminare delle Tratte T1 e C2 da Clodio/Mazzini a Grottarossa, per 9 km circa di lunghezza e 7 nuove stazioni, con parcheggi di scambio a Farnesina, Parco di Veio, Villa San Pietro, Grottarossa e un nodo di scambio con le linee extraurbane di bus a Grottarossa.
Un’ipotesi in corso di valuazione è quella di estendere ulteriormente il tracciato per portare il capolinea definitivo a ridosso dell’Ospedale Sant’Andrea.”
Allora si che sarebbe una “Grande Opera”, ma… sapete quanto ci sia di vero?
Allora andiamo per ordine. La notizia riportata sul sito di Roma Metropolitane è un cimelio storico 🙂 nel senso che è rimasta tale dal 2009 e non è mai stata aggiornata. Non c’è in questo momento nessuna valutazione in corso sulle tratte non comprese nel ‘tracciato fondamentale’.
Riguardo quel tracciato nello specifico, cioè le tratte chiamate T1 e C2 le cose sono andate così:
Febbraio 2008 > il comune approva il progetto preliminare con le seguenti stazioni: Auditorium, Farnesina (T1); Giuochi Istmici, Parco di Veio, Villa San Pietro, Tomba di Nerone, Grottarossa (C2). Quadro economico complessivo: 1.463 milioni.
Il progetto fu inizialmente anche presentato al CIPE ma poi l’iter fu sospeso perché l’amministrazione comunale, in seguito alla mole di richieste e osservazioni fatte dai vari municipi interessati, ritenne opportuno revisionare il progetto per quanto riguarda la localizzazione delle stazioni lungo la Cassia e un possibile attestamento oltre Grottarossa, all’ospedale Sant’Andrea.
maggio 2009 > affidamento dello studio di fattibilità dell’attestamento al Sant’ Andrea
primi mesi del 2010 > tavolo tecnico tra Dipartimento Mobilità e Roma Metropolitane. Venne confermata la localizzazione delle stazioni fino a Grottarossa e si optò per inserire l’attestamento al Sant’Andrea. Purtroppo di questo incontro non c’è mai stata una presa d’atto formale, né, da allora, è stata mai affidata la revisione del progetto preliminare per l’inserimento dell’attestamento al Sant’Andrea.
Io invece credo che p. Venezia e p. Chiesa Nuova sarebbero talmente distanti che una fermata intermedia sarebbe nello standard europeo delle linee metropolitane, e in tal caso una eventuale fermata intermedia non potrebbe essere che largo Argentina
scrivete anche al Ministro Lupi.
http://www.mauriziolupi.it/contatti/