Ecco i sette nuovi tram, ma senza la linea C fino a Clodio non ci sarà rivoluzione

Le metropolitane sono l’hardware. I tram il software. Servono entrambi ma senza rafforzare le prime i tram rischiano di essere poco utili al sistema del Tpl. La nostra posizione è questa di fronte alla notizia bomba dell’avvio, nei prossimi anni, dei cantieri per realizzare sette nuove linee tranviarie a Roma. Una notizia ottima, certo, che però non deve far dimenticare che la vera battaglia per una mobilità del tutto sostenibile a Roma è quella per avere una rete cittadina di almeno 4 o 5 linee metro. Ma andiamo per ordine: per ora abbiamo sul piatto sette nuovi tram: una nuova linea sua viale Marconi, una sulla Tiburtina, una terza che partendo dall’ex Fiera si collegherà al nuovo percorso sulla stessa viale Marconi, il già noto Tram della Musica da piazza Risorgimento ai Parioli e tre mini tratte, che in realtà sono brevi collegamenti con linee attuali, su via dei Fori imperiali, al Pigneto e a piazza Lodi.

Vediamo nello specifico i percorsi delle nuove linee. Quella su viale Marconi partirà dall’omonima stazione della linea B e percorrerà tutto il viale per poi innestarsi sul percorso dell’attuale linea 3 e concludersi a villa Borghese, a piazza Thorwaldsen. Questa linea sarà lunga 3,4 chilometri e costerà 30,6 milioni. Potrebbe essere costruita in 34 mesi ed avrà un carico di 95.000 persone al giorno. A ruota lo seguirà la nuova linea “Ex Fiera” che partendo proprio dagli spazi tra i capannoni abbandonati percorrerà un tratto di via Cristoforo Colombo, svolterà in via Giustiniano Imperatore, raggiungerà San Paolo, scambierà con la linea B, per poi proseguire proprio verso viale Marconi per concludersi anch’essa a villa Borghese. La linea sarà lunga 4,2 chilometri e costerà 37,8 milioni. Potrebbe essere costruita in 36 mesi ed avrà un carico di 100.000 persone al giorno.

Andiamo avanti. Del “Tram della Musica”, detto anche “Tram delle scienze” in onore del prossimo museo della Scienza di viale Guido Reni, già si conoscono le caratteristiche. La linea collegherà Prati ai Parioli, passando per viale Angelico, ponte della Musica, via Guido Reni per fermarsi nella prima fase davanti all’Auditorium. Poi con la seconda fase di lavori punterà su viale Parioli fino a connettersi ai binari esistenti a piazza Ungheria. Sarà lunga 5,9 chilometri e costerà 44,9 milioni, in parte in arrivo dalla Bei (Banca europea degli investimenti). Potrebbe essere costruita in 48 mesi ed avrà un carico di 85.000 persone al giorno. Novità molto importante, a nostro giudizio, è poi quella rappresentata dal tram sulla via Tiburtina, lungo 4 chilometri e dal costo di 36 milioni. Potrebbe essere costruito in 36 mesi con un carico di 85.000 persone al giorno. Metterà in collegamento la stazione della linea B di Santa Maria del soccorso a piazza Risorgimento passando su tutto il percorso della via Tiburtina, una delle zone più densamente abitate di Roma, sfiorando la stazione ferroviaria Tiburtina, hub dell’alta velocità, e costeggiando il Verano.

Infine ecco le tre mini tratte, prolungamenti funzionali all’attuale rete che si legano tutti alla metro C. Su via dei Fori imperiali saranno stesi binari per 1,4 chilometri al costo di 10,5 milioni. Serviranno all’otto e, forse ad un nuovo tram con inedita numerazione. Questo, riteniamo noi, sarà l’opera più complessa vista la delicatezza dell’area. L’intervento sulla nuova linea Pigneto interesserà 300 metri e costerà 3,5 milioni. Il capolinea sarà il Pigneto e poi i binari si inesteranno, dopo 300 metri, sul percorso del 19 con capolinea villa Borghese. La linea Lodi, 400 metri di binari che costeranno 4,7 milioni e saranno realizzati in 26 mesi, partirà dalla stazione omonima della linea C, si innesterà sui binari del 3, e proseguirà in direzione della stazione Trastevere. Sulla mappa, tratteggiato in arancione, c’è poi il Tram sulla Togliatti, parte del più esteso collegamento Eur-Saxa Rubra in grado di collegare le linee A, B e C della metro. Ma in questo caso si tratta solo di un’ipotesi: la linea non rientra nel piano annunciato dal sindaco Ignazio Marino.

Fin qui la cronaca. Qualche valutazione. Queste sette nuove linee, insieme a quelle già esistenti, rafforzano il softaware del Tpl romano. In particolare due linee saranno molto utili, quella sulla Tiburtina e quella su viale Marconi (e la sua sorellina denominata “Ex Fiera”). Ma lo capisce anche un bambino che senza rinsaldare in modo strutturale la rete delle metropolitane attualmente in costruzione o di futura realizzazione non sarà possibile avere una vera svolta. Guardando la cartina lo si capisce bene: un’intera area del centro storico resta sguarnita di mezzi di trasporto pubblico su ferro: quella della grande ansa barocca tra piazza Venezia e il Tevere. In altre parole non esiste ancora un progetto finanziato per portare i romani e i turisti dal centro di Roma (piazza Venezia, piazza Navona) verso Prati. Guarda caso si tratta proprio della tratta T2 della linea C, che deve essere assolutamente realizzato e finanziato a breve. Altrimenti il sistema avrà una falla, ma chiamatela anche tappo, clamorosamente sotto gli occhi di tutti: si portano in centro centinaia di migliaia di persone al giorno, con la linea C fino a Venezia, con il nuovo tram su via dei Fori imperiali e con la linea Lodi ma poi non gli si offre la possibilità di proseguire verso Prati troncando di netto i potenziali flussi sulla direttrice più trafficata dell’intero centro storico: Venezia-corso Vittorio-Vaticano-Prati. Che resterebbe assediata da auto, lamiere, traffico ed inquinamento.

Ma non è tutto: anche il nuovo Tram della Musica potrebbe risultare azzoppato senza l’arrivo della metro C ad Ottaviano dove, oltre allo scambio con la linea A, sarebbe possibile una stazione di scambio tram-linea C. Basta seguire il percorso della nuova linea per capirne il motivo. Il nuovo Tram della Musica ricalca il percorso dell’ipotesi progettuale della linea C dopo Ottaviano, con le fermate nei pressi di piazza Bainsizza e vicino all’Auditorium. Questo prolungamento della linea C era stato pensato per raccogliere e scaricare i passeggeri in altre due zone di Roma, ovvero Prati nord e il Flaminio. Il nuovo tram ha la stessa funzione. Ma senza la tratta T2 tra Venezia e Ottaviano, si compromette la possibilità per centinaia di migliaia di romani in arrivo da Roma est, o semplicemennte dall’ansa barocca, di salire su un vagone della linea C e scambiare ad Ottaviano con il nuovo tram per raggiungere il Flaminio.

E’ evidente quindi, per tutti questi motivi, che per far funzionare a pieno regime la nuova rete bisogna realizzare l’ultima parte della linea C da piazza Venezia a piazzale Clodio (o almeno Ottaviano).

Seconda considerazione. Siamo in un’epoca di vacche magre. Lo capiamo. Ma non vorremmo che la pur utilissima linea Marconi rappresenti la morte definitiva della comatosa linea D. La quarta linea della metro romana avrebbe dovuto passare proprio sotto viale Marconi con due fermate per poi proseguire verso Trastevere e piazza Venezia. Di fatto la nuova linea, collegandosi ai binari dell’8 e del 3, ricalca quasi perfettamente la tratta sud del percorso della linea D. Il sospetto è che quella parte di linea, se si realizzerà il tram, non si farà mai più. E a quel punto, come detto spesso anche da alcuni dirigenti di RomaMetropolitane, la linea D, se si riuscirà prima o poi a sbloccare il finanziamento, sarà solo rappresentata dalla tratta nord, dalla zona di Ojetti al nuovo Salario fino a piazza Verbano, viale Regina Margherita e piazza di Spagna, al massimo. Un altro duro colpo al sogno di una Roma sostenibile ed europea.

Ora vedremo cosa succederà. A nostro modo di vedere, nel medio termine, la nuova rete tranviaria più la tratta T2 della linea C sono un buon passo avanti, non risolutivo ma comunque utile a Roma. Speriamo bene.