Ecco i sette nuovi tram, ma senza la linea C fino a Clodio non ci sarà rivoluzione
Le metropolitane sono l’hardware. I tram il software. Servono entrambi ma senza rafforzare le prime i tram rischiano di essere poco utili al sistema del Tpl. La nostra posizione è questa di fronte alla notizia bomba dell’avvio, nei prossimi anni, dei cantieri per realizzare sette nuove linee tranviarie a Roma. Una notizia ottima, certo, che però non deve far dimenticare che la vera battaglia per una mobilità del tutto sostenibile a Roma è quella per avere una rete cittadina di almeno 4 o 5 linee metro. Ma andiamo per ordine: per ora abbiamo sul piatto sette nuovi tram: una nuova linea sua viale Marconi, una sulla Tiburtina, una terza che partendo dall’ex Fiera si collegherà al nuovo percorso sulla stessa viale Marconi, il già noto Tram della Musica da piazza Risorgimento ai Parioli e tre mini tratte, che in realtà sono brevi collegamenti con linee attuali, su via dei Fori imperiali, al Pigneto e a piazza Lodi.
Vediamo nello specifico i percorsi delle nuove linee. Quella su viale Marconi partirà dall’omonima stazione della linea B e percorrerà tutto il viale per poi innestarsi sul percorso dell’attuale linea 3 e concludersi a villa Borghese, a piazza Thorwaldsen. Questa linea sarà lunga 3,4 chilometri e costerà 30,6 milioni. Potrebbe essere costruita in 34 mesi ed avrà un carico di 95.000 persone al giorno. A ruota lo seguirà la nuova linea “Ex Fiera” che partendo proprio dagli spazi tra i capannoni abbandonati percorrerà un tratto di via Cristoforo Colombo, svolterà in via Giustiniano Imperatore, raggiungerà San Paolo, scambierà con la linea B, per poi proseguire proprio verso viale Marconi per concludersi anch’essa a villa Borghese. La linea sarà lunga 4,2 chilometri e costerà 37,8 milioni. Potrebbe essere costruita in 36 mesi ed avrà un carico di 100.000 persone al giorno.
Andiamo avanti. Del “Tram della Musica”, detto anche “Tram delle scienze” in onore del prossimo museo della Scienza di viale Guido Reni, già si conoscono le caratteristiche. La linea collegherà Prati ai Parioli, passando per viale Angelico, ponte della Musica, via Guido Reni per fermarsi nella prima fase davanti all’Auditorium. Poi con la seconda fase di lavori punterà su viale Parioli fino a connettersi ai binari esistenti a piazza Ungheria. Sarà lunga 5,9 chilometri e costerà 44,9 milioni, in parte in arrivo dalla Bei (Banca europea degli investimenti). Potrebbe essere costruita in 48 mesi ed avrà un carico di 85.000 persone al giorno. Novità molto importante, a nostro giudizio, è poi quella rappresentata dal tram sulla via Tiburtina, lungo 4 chilometri e dal costo di 36 milioni. Potrebbe essere costruito in 36 mesi con un carico di 85.000 persone al giorno. Metterà in collegamento la stazione della linea B di Santa Maria del soccorso a piazza Risorgimento passando su tutto il percorso della via Tiburtina, una delle zone più densamente abitate di Roma, sfiorando la stazione ferroviaria Tiburtina, hub dell’alta velocità, e costeggiando il Verano.
Infine ecco le tre mini tratte, prolungamenti funzionali all’attuale rete che si legano tutti alla metro C. Su via dei Fori imperiali saranno stesi binari per 1,4 chilometri al costo di 10,5 milioni. Serviranno all’otto e, forse ad un nuovo tram con inedita numerazione. Questo, riteniamo noi, sarà l’opera più complessa vista la delicatezza dell’area. L’intervento sulla nuova linea Pigneto interesserà 300 metri e costerà 3,5 milioni. Il capolinea sarà il Pigneto e poi i binari si inesteranno, dopo 300 metri, sul percorso del 19 con capolinea villa Borghese. La linea Lodi, 400 metri di binari che costeranno 4,7 milioni e saranno realizzati in 26 mesi, partirà dalla stazione omonima della linea C, si innesterà sui binari del 3, e proseguirà in direzione della stazione Trastevere. Sulla mappa, tratteggiato in arancione, c’è poi il Tram sulla Togliatti, parte del più esteso collegamento Eur-Saxa Rubra in grado di collegare le linee A, B e C della metro. Ma in questo caso si tratta solo di un’ipotesi: la linea non rientra nel piano annunciato dal sindaco Ignazio Marino.
Fin qui la cronaca. Qualche valutazione. Queste sette nuove linee, insieme a quelle già esistenti, rafforzano il softaware del Tpl romano. In particolare due linee saranno molto utili, quella sulla Tiburtina e quella su viale Marconi (e la sua sorellina denominata “Ex Fiera”). Ma lo capisce anche un bambino che senza rinsaldare in modo strutturale la rete delle metropolitane attualmente in costruzione o di futura realizzazione non sarà possibile avere una vera svolta. Guardando la cartina lo si capisce bene: un’intera area del centro storico resta sguarnita di mezzi di trasporto pubblico su ferro: quella della grande ansa barocca tra piazza Venezia e il Tevere. In altre parole non esiste ancora un progetto finanziato per portare i romani e i turisti dal centro di Roma (piazza Venezia, piazza Navona) verso Prati. Guarda caso si tratta proprio della tratta T2 della linea C, che deve essere assolutamente realizzato e finanziato a breve. Altrimenti il sistema avrà una falla, ma chiamatela anche tappo, clamorosamente sotto gli occhi di tutti: si portano in centro centinaia di migliaia di persone al giorno, con la linea C fino a Venezia, con il nuovo tram su via dei Fori imperiali e con la linea Lodi ma poi non gli si offre la possibilità di proseguire verso Prati troncando di netto i potenziali flussi sulla direttrice più trafficata dell’intero centro storico: Venezia-corso Vittorio-Vaticano-Prati. Che resterebbe assediata da auto, lamiere, traffico ed inquinamento.
Ma non è tutto: anche il nuovo Tram della Musica potrebbe risultare azzoppato senza l’arrivo della metro C ad Ottaviano dove, oltre allo scambio con la linea A, sarebbe possibile una stazione di scambio tram-linea C. Basta seguire il percorso della nuova linea per capirne il motivo. Il nuovo Tram della Musica ricalca il percorso dell’ipotesi progettuale della linea C dopo Ottaviano, con le fermate nei pressi di piazza Bainsizza e vicino all’Auditorium. Questo prolungamento della linea C era stato pensato per raccogliere e scaricare i passeggeri in altre due zone di Roma, ovvero Prati nord e il Flaminio. Il nuovo tram ha la stessa funzione. Ma senza la tratta T2 tra Venezia e Ottaviano, si compromette la possibilità per centinaia di migliaia di romani in arrivo da Roma est, o semplicemennte dall’ansa barocca, di salire su un vagone della linea C e scambiare ad Ottaviano con il nuovo tram per raggiungere il Flaminio.
E’ evidente quindi, per tutti questi motivi, che per far funzionare a pieno regime la nuova rete bisogna realizzare l’ultima parte della linea C da piazza Venezia a piazzale Clodio (o almeno Ottaviano).
Seconda considerazione. Siamo in un’epoca di vacche magre. Lo capiamo. Ma non vorremmo che la pur utilissima linea Marconi rappresenti la morte definitiva della comatosa linea D. La quarta linea della metro romana avrebbe dovuto passare proprio sotto viale Marconi con due fermate per poi proseguire verso Trastevere e piazza Venezia. Di fatto la nuova linea, collegandosi ai binari dell’8 e del 3, ricalca quasi perfettamente la tratta sud del percorso della linea D. Il sospetto è che quella parte di linea, se si realizzerà il tram, non si farà mai più. E a quel punto, come detto spesso anche da alcuni dirigenti di RomaMetropolitane, la linea D, se si riuscirà prima o poi a sbloccare il finanziamento, sarà solo rappresentata dalla tratta nord, dalla zona di Ojetti al nuovo Salario fino a piazza Verbano, viale Regina Margherita e piazza di Spagna, al massimo. Un altro duro colpo al sogno di una Roma sostenibile ed europea.
Ora vedremo cosa succederà. A nostro modo di vedere, nel medio termine, la nuova rete tranviaria più la tratta T2 della linea C sono un buon passo avanti, non risolutivo ma comunque utile a Roma. Speriamo bene.
Io non mi preoccuperei troppo per la questione metro C; tutta la faccenda andrà avanti nell’incertezza e nelle chiacchiere fino al che il nostro Marino alzerà i tacchi e speriamo che il successore abbia un po’ più la testa sul collo. Circa le linee tramviarie non faranno niente, meno che mai in tre anni . Come ho già scritto in un nota sul sito, il tram in via dei Fori Imperiali è solo una favola, visto che è obbiettivamente impossibile installare i pali per il filo di contatto e i tanto conclamati sistemi di presa da terra esistenti si riducono ad uno, quello di Bordeaux che richiede scavi non trascurabili, costa una tombola ed è di funzionamento incerto. A parte il fatto che il parco vetture efficienti è talmente ridotto che per le nuove linee occorrerebbe comprare nuovi rotabili, figuriamoci un po’. Saluti a tutti. V.
Sono completamente daccordo con lei ingegnere! Per non parlare poi che servirebbe un altro deposito.
Far finire il tram della Tiburtina a S.M.Soccorso e non a Ponte Mammolo da dove potrebbe partire la linea della Palmiro Togliatti dino a Cinecittà è un non senso
Sarebbe già un passo avanti, ma con la variante del tram dei Fori imperiali da Colosseo (metro B – C) a Piazza del Popolo/Flaminio (metro A), passando per Piazza Venezia (metro C – tram 8) e attraversando tutta Via del Corso (da pedonalizzare completamente).
Restano comunque le priorità della metro C fino a Piazzale Clodio e tram della Togliatti, di cui purtroppo il sindaco Marino non parla…
Mi associo, sono d’accordo su tutto.
A proposito, ma la tranvia “a due vie (sic.)” lungo via del Corso di cui aveva parlato Improta, che fine ha fatto? Sono d’accordo: un tram da Colosseo anpiazza del Popolo lungo via del Corso, chiusa completamente al traffico di TUTTI i veicoli a motore taxi inclusi e con al massimo una pista ciclabile ricavata dai marciapiedi allargati, sarebbe una priorità VERA, altro che la sciocchezza di pedonalizzare via dei Fori Imperiali, di cui ribadisco ancora una volta non si sente NESSUN bisogno
Apparentemente stando alle fonti del giornale
” metro ” la linea C dovrebbe essere inaugurata l’ 11 ottobre limitatamente alla tratta Pantano-Centocelle. Orario5:30 – 18:30. Lo avrebbe annunciato l’assessore ai trasporti Improta.
La notizia sembra ufficiale. Non so se ridere o piangere. Intanto si parla solo genericamente del ritardo per apertura Lodi. E poi mi dite che senso ha l’orario? Fino alle 18.30 che senso ha? Se doveva esseri un orario limitato avrebbe avuto senso dalle 6.30 alle 19.30 o dalle 7 alle 20.00.
Quanto al tema Tram intanto bisognerebbe far funzionare anche quelli esistenti. Da settimane il 5 e il 14 fanno capolinea a porta maggiore. il trenino laziali da lunedì corso “per lavori urgenti”. peccato che da lunedì appunto non c’è ombra di lavori, operai, scavi. Ricordo che giovedì 3 luglio la linea non è stata attiva dalle 5 alle 11.00 per “assenza di personale”. nella serata di giovedì per guasto….e poi per lavori fantasma.
Ma la cosa più preoccupante, secondo me, è che ha detto che Venezia torna in discussione.
Marino si è persino detto soddisfatto; di che cosa poi, BAH!
Se c’è un Dio li punirà. Noi spero li puniremo mandandoli a casa prima possibile.
Personalmente intanto li mando aff…. con tutto il cuore!
E purtroppo il “De Profundis” di ogni progetto di rete di metropolitane a Roma. Fa rapidamente seguito alla innovazione (?) del tram ai Fori Imperiali, che nei piani diventerà la navetta su ferro che porterà dal capolinea della Metro C Colosseo fino alle zone del centro storico. E’ una rinuncia completa, motivata secondo loro dal fatto che costruire una metro a Roma porta solo rogne.
Sinceramente, io penso che un tram sui Foriche poi vada a piazzale Flaminio sia un’ottima idea, trovo invece assurdo che si chieda la metro tra Colosseo e Venezia che sarebbe una bella passeggiata da fare a piedi, le Metro devono servire a grossi spostamenti di massa, non per fare una fermata di autobus.
Perdonatemi se sono un pò polemico ma credo che ci saranno grosse difficoltà a realizzare la linea Marconi e la linea ex fiera.
Il motivo di tale difficoltà è che comporta il taglio di molti alberi al momento al centro della strada e la rinuncia a molti posti auto.
Molti finti ambientalisti si scandalizzeranno per il taglio degli alberi…..e faranno di tutto perchè le strade rimangano cosi come sono (cioè dei parcheggi).
Onestamente creare 7 linee tranviarie o di filobus o di bus che alls fine sono equivalenti, anzi con I bus si risparmia anche il tempo ed il costo di costruzione dei binari non mi convincera’ nessuno tantomeno il sindaco di lasciare la macchina a casa. Solo la metro puo’ sedurmi…………. CARO SINDACO meglio una sola fermata di metro in piu’ che tutte le linee che to diverti ad ideare e che ti guarderai bene dall’ utilizzare……. gia Lui va in bicicletta……
No, non sono equivalenti come dici tu. La linea tranviaria ha costi più alti per la costruzione ma molto più bassi per l’esercizio. Certo è che se le linee non saranno su corsie protette meglio che lasciano perdere.
Il tram sulla Tiburtina deve arrivare a Ponte Mammolo, altrimenti non serve a nulla, visto che li ci sono i capolinea delle linee COTRAL.
Incredibile! C’è qualcuno che crede a queste chiacchiere sulle sette line di tram e ci discute sopra. V.
I tram citati sono fondamentali ma secondo me bisogna fare queste seguenti modifiche: La metro c è fondamentale perchè attraversa molte attrazioni turistiche come San Pietro, Piazza Navona, Campo de fiori, piazza argentina e non crearla sarebbe da stupidi lo stesso anche per la metro d. I tram sono ottimi. Ma bisogna prolungare la metro B da Laurentina a Trigoria e da Rebibbia a Bagni di tivoli, la Linea C da piazzale clodio a La giustiniana, Creare la linea D e prolungarla da piazzale dell’agricoltura a Spinaceto, Trasformare la ferrovia Roma-Nord in una metro e prolungarla fino a magliana (stazione della ferrovia roma-fiumicino)Passando per via del corso, colli portuensi, via isacco newton. creare una metro che da torrevecchia passi per gregorio 7, sanpietro porta magggiore e prenestina fino a rocca cencia.
Ptolungare la linea C da Piazzale Clodio a la Giustiniana…. mi ricordi me stesso quando alle superiori chedevo alla professoressa d’Italiano se poteva interrogarmi per il fine quadrimestre per riuscire a strapparle un sette sulla pagella, e lei, con una sarcastica risata, mi faceva notare che non avevo nemmeno la sufficienza! Ma cosa ti vuou prolungare? Ma magari a piazzale Clodio ci si arrivasse, possibilmente in questo secolo
Rispetto a una linea metro in costruzione da vent’anni (e che qundo aprirà sarà ancora scollegata dal resto della rete) e un’altra linea metro ancora sulla carta, ben vengano le 7 linee di tram.
Quello di cui ho paura è che alla fine anche le 7 linee di tram rischiano anche loro di restare sulla carta!
Senza offesa per nessuno, ma secondo me bisognerebbe dire … mal vengano.
Come si può pensare che si possa abbandonare l’auto privata per salire su tram che hanno una velocità commerciale inferiore anche agli autobus.
Solo la metropolitana risolve la situazione. Del resto è come quando si compra un auto scarsa: poca spesa=pochi risultati
Servono solo a buttare fumo sugli occhi, e servono veramente a poco.
Se poi ci si contenta di qualche tram lumaca, io alzo le mani e mi viene da dire che ci meritiamo il nulla che abbiamo. Siamo i sudditi ideali: paghiamo, ci facciamo prendere in giro, subiamo in silenzio e ci contentiamo del nulla.
Tornando al tram, l’unica cosa veramente utile che dovrebbero fare sono la TVA e il prolungamento dell’8 alla Stazione Termini passando per via del Plebiscito e Via Nazionale…. che senso ha il tram per via dei Fori, quando sotto ci passerà la metro C? Certo è che la giunta Alemanno, con lo spostamento del capolinea a Piazza Venezia, ha complicato le cose, ma ripristinare i binari a l.go di T. Argentina non dovrebbe essere difficile, magari lasciando il nuovo collegamento a Piazza Venezia per l’ipotizzata tranvia di Viale Marconi/ex Fiera di Roma. La pendenza di via 4 novembre è inferiore a quella di via Aldrovandi dove il tram passa, e la questione dei fili su Via Nazionale lascia il tempo che trova…. perchè allora non tolgono la schiera di tiranti che oggi reggono i lampioni? Esteticamente non sono peggiori del filo del tram?
è mancato il coraggio per fare l’unica linea veramente utile, quella della dorsale Togliatti, con l’attraversamento del Parco Archeologico dell’Appia, fino all’EUR.
Ciao a tutti,
faccio una considerazione che riguarda la Tiburtima perchè la conosco bene.
La nuova tranvia ricalca parzialmente il percorso del 163, solo che mentre quest’ultimo arriva fino a Rebibbia passando per Ponte Mammolo, essa si ferma a S.Maria del Soccorso.
Siccome dubito che il tram possa essere più veloce del 163, ne deduco che non attrarrà nessun utente aggiuntivo ergo il caos del traffico resterà immutato.
Diverso sarebbe il discorso di prolungare la metro B a Casal Monastero sul GRA; in tal caso moltissime persone lascerebbero l’auto per proseguire in metro e si avrebbe un enorme beneficio a livello di decongestionamento di tutto il GRA.
Quindi che senso ha sprecare soldi per una tranvia anzichè concentrare le risorse per un qualcosa che sia veramente utile?
Non è assoluta dissennatezza l’idea di recedere dal contratto peraltro già firmato per la Rebibbia-Casal Monastero?
Tu hai tutte le ragionindel mondo, ma questa giunta le metro non le po vedé! Je danno allergia, e fa di tutto per NON realizzare progetti già approvati
o si fanno tramvie protette… oppure qualsiasi proposta venga fatta sarà una sconfitta prescindere…. come si fa ad attestare a piazza risorgimento tre linee… quando già il 19 per arrivarci fa i miracoli…. no metro metro e metro… la soluzione e questa insieme alla chiusura dell’anello ferroviario… e pure quest’ultimo deve essere studiato e progettato con attenzione per evitare di creare infrastrutture molto costose e poco funzionali…
A proposito di Tram. Da giorni Porta Maggiore è completamente bloccata per “presunti” lavori. I pochi il tram 5, il 14 e il trenino laziali giardinetti fanno capolinea a porta maggiore ed è sostituito da uno dicono un pulmann (nemmeno di quelli lunghi). la settimana scorsa la linea giardinetti laziali è stata inattiva dalle 5 alle 11 circa per “assenza di personale”. siamo ormai allo sbando. Io appena possibile denuncierò l’atac per interruzione di pubblico servizio e ho peraltro l’impressione che i “lavori di manutenzione stradale” che bloccano il trenino a porta maggiore sia solo una scusante per nascondere assenza di personale. c’è solo una transenna e non c’è NESSUNO e dico NESSUNO che ci lavora. invito tutti a fare altrettanto e perché no a fare una class action.grazie
La somma di questi interventi costano poco più di quanto l’italia ha speso in pochi mesi per l’operazione mare nostrum. la linea marconi quanto il comune di roma spende per i campi rom (25 milioni, ca 5000 procapite). la line “Musica” costa quanto il solo comune di roma spende per “ospitare” gli immigrati “rifugiati”. meglio non continuare
condivido 100%, i fondi x i tram da destinare alla metro…
con i soldi per fare 1 km di metro ce ne fai 20 di Tram (che è il mezzo di trasporto con il miglior rapporto in assoluto costo/benefici). Quindi a parte proseguire con la metro C per il momento è d’obbligo mettere in attesa altri progetti e puntare su serie metrotranvie ad alta capacità (non certo la tranvia della musica)
Si, ma i 20 tram servono a ben poco in quanto non concorrenziali con l’auto privata.
Esempio: Tram 19 – Largo Preneste – Piazzale Belle Arti: tempo 1 ora senza traffico, con l’auto 30 minuti, con una metro 10 minuti in qualsiasi condizione
Il sindaco Marino ha appiccicata addosso la data di scadenza come uno yogurt. Questa delle linee di tram è solo una promessa per fargli dire tra qualche anno che lui avrebbe avuto la soluzione al traffico romano se non l’avessero bloccato prima. Magari qualcosa si farà pure, con almeno il doppio dei tempi ed il triplo dei costi preventivati. Ricordo ancora il cantiere per spostare il capolinea dell’8 a Piazza Venezia, opera inutile trattata per epicità alla stregua dello scavo del Canale di Panama. Inoltre con il tram non si risolverà nulla. E sarà già un miracolo se in questi tempi di vacche magre riuscirà a vedere la luce tra qualche anno la tratta fino a San Giovanni della C. Che sarà presto colonizzata da scippatori zingari minorenni…
Noto un illustre assente oltre al tram della Togliatti: la TVA. Potrebbe da un lato essere interpretato come un fattompositivo, perché significherebbe non aver rinunciato alla tratta T2 della linea C. Ma trattandosi di Roma e di questa Giunta, non me la sento di sprecare tanto sfrenato ottimismo
Concordo con l’osservazione riguardante l’illustre assente rappresentato dalla TVA. Non solo: nella mappina pubblicata in alto si nota un vero e proprio “buco” della rete su ferro tra Piazza Venezia e San Pietro / Prati. Il “buco” è proprio rappresentato dalla doppia mancanza sia della TVA che della tratta Venezia – Clodio della Linea C.
Inoltre, mi chiedo a cosa serva una diramazione a servizio della stazione Lodi. Per mandarci una linea che dovrebbe coprire in buona parte il percorso del “3”? Ma lo scambio tra il “3” e la Linea C già potrebbe avvenire a San Giovanni. Se l’intenzione è invece quella di collegare la Linea C ad una linea tranviaria che arrivi fino a Via del Casaletto (con il capolinea in comune con l’ “8”) allora la diramazione avrebbe un senso.
Il buco è anche rappresentato dalla mancata chiusura della maglia ad ovest. Che fine ha fatto la circolare tranviaria che Rutelli voleva ripristinare? Capisco che non sua facile oggigiorno rimettere i binari sul lungotevere, ma una linea che da Piazza Risorgimento facesse il giro attorno alle “mura del Papa”, si arrampicasse sul Gianicolo dal lato ovest, per poi riscendere da Villa Sciarra e ricingiungersi ai binari dell’otto all’altezza dell’ospedale Nuovo Regina Margherita, non sarebbe male
TVA e metro C non sono ASSOLUTAMENTE alternative l’una con l’altra, anzi, la TVA permetter di migliorare l’accessibilità alla metro. La TVA è una delle opere che potenzialmente potrebbe dare i maggiori benefici a breve termine per il centro di Roma, in attesa della metro C (ovviamente)
Sostituire vecchi progetti con tram lenti che non potranno mai minimamente competere con le metropolitane è l’ennesima sconfitta. E la mediocre mentalità romana si accontenterà di questo misero premio di consolazione che ci spacciano come la soluzione alla mobilità urbana. Parliamo di Berlino, Madrid, Parigi o Londra quando ormai c’è da invidiare perfino la metro di Bucarest! E chiedo a questo comitato se le nostri voci possano avere eco anche al di fuori di qui perchè è veramente frustrante sopportare le poche metro chiuse per due gocce d’acqua e adeguamenti tariffari cui non è mai corrisposto un servizio migliore.
Credo che Luigi voglia dire che quell’investimento complessivo per la Linea C , che ammonta oggi a 3.739 milioni di Euro è, per così dire, già finanziato da fondi privati : le nostre tasse. Sì perché quando il Comune, la Regione o lo Stato pagano lo fanno con il ” Project Financing e Crowfunding. Ben vengano (ok) nuovi partner e sponsor ma la risposta che aspettiamo e che più ci interessa è banalmente quella che chiede Luigi. Io ho il terrore di nuove linee metropolitane anche perché, e non ho mai capito perché, si fanno una dopo l’altra e non in contemporanea. Perché aspettare che finisca la C per iniziare la D (o le successive)? Che ne sappiamo come sarà Roma, e il suo traffico, tra 20 anni (quando la eventuale D finirebbe)?
Invece di cancellare la parte sud della metro D, potrebbero indirizzarla sulla direttrice Portuense: dopo Trastevere FS, ci sono importanti zone del tutto scollegate: Ospedale Forlanini/S:Camillo, Largo La Loggia, Isacco Newton, Casetta Mattei e Corviale. Si potrebbe addirittura pensare di arrivare a Ponte Galeria FS oppure a Tor Di Valle e scambiare con la RM Lido e servire bene il nuovo stadio della Roma. Si potrebbe anche pensare a una biforcazione della linea per fare entrambe le cose e collegare tra loro zone oggi quasi isolate, forse alleggerendo anche il traffico su Isacco Newton , viadotto della Magliana e autostrada RM-Fiumicino.
Si potrebbero fare tante cose… ma purtroppo è più facile un giorno avere il centro storico di Roma tappezzato di metropolitane, che vedere una sola linea metropolitana nella zona dei Colli Portuensi, che ha un pessimo sottosuolo
Ciao a tutti,
per me sono 100 milioni di euro buttati, esattamente come quelli del Corridoio dell’Immobilità.
I tram, specie su sede promiscua, sono persino più lenti e meno agili degli autobus, quindi non servono ad una beneamata minchia. Concordo con il Comitato che senza la linea C completa fino a Cassia, i prolungamenti A e B e la linea D, la situazione traffico non potrà che peggiorare.
Purtroppo usciamo da un sindaco indefinibile e ci siamo imbattuti in un incapace, demente e visionario.
Così come Giovanna D’Arco sentiva le voci, lui sente lo sferragliare dei tram. Purtroppo il risultato non cambierà: Roma andrà verso la paralisi. Purtroppo mancano ancora poco meno di quattro anni alle nuove elezioni comunali, ma io sto contando i giorni sperando in un’implosione di questa sciagurata giunta.
Condivido in tutto e per tutto. Sino appena tornato da Atene, gia’ la capitale Della Grecia in piena crisi economica, ebbene l’aeroporto e’collegato con Il Centro citta’ con Una metro da far invidia per pulizia ed efficienza oltre che da un treno ultraveloce che si collega con Il peloponeso………..
COMUNICATO STAMPA
ROMA METROPOLITANE FA CHIAREZZA
Con riferimento ad alcune informazioni apparse sui quotidiani negli ultimi giorni, Roma
Metropolitane precisa quanto segue.
L’appalto dei lavori della Linea C della metropolitana di Roma comprende la
realizzazione del Tracciato Fondamentale della linea, dal capolinea di Monte
Compatri/Pantano a Clodio/Mazzini, e il deposito di Graniti; non comprende – e non ha mai compreso – opere di competenza delle Fs relative alle stazioni di corrispondenza
con le ferrovie regionali.
L’investimento complessivo per la Linea C ammonta, oggi, a 3.739 milioni di
Euro, comprensivi delle somme definite dall’Atto Attuativo del 9 settembre
2013 che ha sancito la rinuncia tombale del Contraente Generale, Metro C ScpA, a ogni ulteriore pretesa economica relativa al contenzioso generato fino a tale data.
L’investimento definito nel 2004 era di 3.047 milioni di Euro.
L’incremento dei costi, che ammonta a 692 milioni, è dovuto soprattutto alle
seguenti voci: esecuzione di scavi archeologici e indagini integrative, salvaguardia delle pre-esistenze archeologiche, miglioramenti impiantistici per evoluzione tecnologica, nuovi oneri determinati da variazioni normative, adeguamenti delle modalità esecutive. Le varianti sostanziali, ai sensi di legge, sono state approvate dal Cipe.
L’importo contrattuale è pari a 2.890 milioni di Euro dei quali, ad oggi, il
Contraente Generale ha ricevuto la somma di 1.505 milioni, corrispondente,
come stabiliscono le norme, agli Stati di Avanzamento Lavori (SAL), cioè alle opere effettivamente realizzate. Da circa un anno, del tutto inspiegabilmente, il Dipartimento alla Mobilità ha bloccato il pagamento dei SAL così determinando a favore del Contraente stesso la maturazione di consistenti interessi legali, con conseguenti responsabilità anche sul piano erariale.
Per quanto riguarda invece il pagamento al Contraente Generale di quanto stabilito dall’Atto Attuativo, Roma Metropolitane ha proceduto con la liquidazione delle somme spettanti, comprensive degli interessi, solo dopo avere richiesto un parere legale in merito e dopo aver quindi appurato la legittimità della
richiesta perentoria avanzata da Metro C.
In merito alla nomina del Responsabile per la sicurezza dei lavori, Roma Metropolitane ha operato in conformità con la normativa vigente.
La legge prevede infatti la possibilità di affidare al Contraente Generale i
compiti per il Responsabile dei lavori. Tale normativa è intervenuta
successivamente alla pubblicazione del bando di gara per l’affidamento dei lavori della Linea C (avvenuta in data 15 febbraio 2005) e conseguentemente Roma Metropolitane, in fase di gara, ha rappresentato a tutti i concorrenti invitati l’intenzione di avvalersi della facoltà di affidare al Contraente generale i compiti del Responsabile dei lavori in materia di sicurezza.
In relazione al tronchino di manovra di S. Giovanni, invece, si rappresenta che non è stato possibile realizzare la soluzione originaria prevista dal progetto, redatto dall’Amministrazione Comunale, per effetto della variante ordinata dalla Soprintendenza Archeologica di Roma che ha disposto il sottoattraversamento della Linea A. Conseguentemente il tronchino è stato traslato in corrispondenza dei giardini di via Sannio. Fino al completamento del tronchino la frequenza dei convogli, che si attestano alla stazione S. Giovanni, sarà di 7 minuti.
Con riferimento alle opere di collegamento a San Giovanni tra Linea C e Linea A, si chiarisce che il collegamento diretto, in sotterraneo, è compreso nel progetto e sarà regolarmente realizzato. L’eventuale temporanea impossibilità di transitare nella galleria di connessione potrebbe essere determinata, non certo da mancanze progettuali o ritardi attuativi della Linea C, bensì dalla necessità del rilascio
parere positivo da parte dei VV.F. relativo alla stazione esistente della Linea A che deve essere adeguata alle normative vigenti.
Le opere compensative della tratta T3 (S. Giovanni/Fori Imperiali), che
originariamente nel progetto redatto dall’Amministrazione Comunale prevedevano il Museo dei Fori in corrispondenza della stazione Fori Imperiali, sono state riviste ed integrate in sede di redazione del progetto definitivo direttamente dal Ministero dei Beni Culturali che ha previsto anziché il museo un Centro Servizi.
Relativamente al decreto ingiuntivo notificato da Roma Metropolitane
all’Amministrazione capitolina si torna inoltre a precisare quanto già chiarito in precedenti comunicati stampa. Da circa un anno gli Uffici capitolini preposti, senza alcun atto formale, hanno ritenuto opportuno di non procedere ai pagamenti di quanto dovuto a Roma Metropolitane in base alla Convenzione approvata dal Consiglio Comunale nel 2005 che disciplina la remunerazione delle attività espletate dalla Società. Tale decisione ha generato delle gravi conseguenze dal punto di vista economico-finanziario costringendo la Società ad aprire, per la prima volta, delle linee
di credito al fine di garantire anche il pagamento degli stipendi dei propri dipendenti. Prima di procedere alla notifica del decreto ingiuntivo sono state convocate numerose sedute dell’Assemblea dei soci al fine di consentire a Roma Capitale, socio unico, di assumere le relative decisioni in merito. Tali assemblee sono sempre andate deserte.
Si ribadisce infine, ancora una volta, che Roma Metropolitane si è sempre attenuta in maniera scrupolosa agli indirizzi dell’Assessore alla Mobilità ed alle direttive impartite dagli Uffici capitolini competenti, garantendo la massima informazione su tutte le proprie attività.
Roma, 3 luglio 2014
In tutto questo: ma quando Cxxxo apre sta Metro C?
Vogliamo linea C e D? Cerchiamo fondi privati col sistema Project Financing e Crowfunding. Oganizziamo concerti e mostre adeguati all’argomento invitando tutti i ricconi del Rotary a finanziarci il progetto. Mostriamo di avere le palle una volta nella nostra vita di Italiani che siamo davanti agli Europei che ci considerano un popolo inservibile al Pianeta.
Io feci già una proposta di project financing diversa dal regalareaipalazzinarimetricubiditerrenopercementificareabassocosto: diamo in usufrutto gratuito per n anni spazi ricavati dalle stazioni della metro a privati finanziatori disposti ad investire su un sicuro affare (Mc Donald sotto s. Pietro? Magari, se mr. Mc finanzia la realizzazione della stazione!)