Promossi e bocciati, le nostre pagelle
Vilipesi, semplicemente per essere schierati, con impegno civile e amore per la città, a favore di un Tpl più moderno e per lo sviluppo delle metropolitane intese come priorità assoluta per Roma. Apprezzati per il servizio di informazione che svolgiamo quotidianamente, spesso in anteprima, e per la critica che svolgiamo. Accusati addirittura da qualcuno di essere pagati dai costruttori. Il lungo braccio di ferro sul contenzioso tra Campidoglio e Metro C scpa e le polemiche degli ultimi mesi sulla linea C hanno fiaccato la nostra pazienza. A due anni dalla nascita del comitato, dunque, pensiamo sia giunto il momento di stilare la nostra personale pagella, e dire chi sono, secondo noi, i promossi ed i bocciati, rispetto alla lunga telenovela della linea C, tra il sindaco Marino, gli assessori Improta e Morgante, il consorzio Metro C, RomaMetropolitane, il M5S e i vari comitati.
Guido Improta: assessore alla Mobilità di Roma Capitale
Per noi Improta è promosso. Da quello che abbiamo potuto verificare in pochi mesi di attività, l’attuale assessore alla Mobilità risulta uno dei pochi ad avere le idee davvero chiare su cosa serve a Roma sul fronte dei trasporti: ferro per prima cosa, a partire dalla realizzazione della linea C, (e ci sembra di capire che Improta sia favorevole a portare la linea oltre piazza Venezia, in futuro, con le risorse in cassa). Nel lungo braccio di ferro tra Campidoglio e consorzio Metro C l’assessore ha prima eseguito la volontà di Marino, stoppando i pagamenti estivi relativi al contenzioso, per poi condurre la trattativa al ministero dei Trasporti con la quale sono stati riconosciuti i 253 milioni alle imprese a fronte, però, della chiusura di ulteriori contenziosi per un miliardo di euro potenziale. Improta ha piegato l’assessore al Bilancio, Daniela Morgante, che con eccessiva rigidità voleva bloccare i pagamenti. Ha infine tenuto testa ai comitati che vorrebbero lo stop della linea a San Giovanni ed anche a qualche sconsiderato consigliere del suo stesso partito. Con lui ci sentiamo tranquilli che la linea C andrà avanti fino a piazza Venezia. Sempre lucido, siamo sicuri che con Improta alla guida della Mobilità tutto procederà per il meglio.
Daniela Morgante: assessore al Bilancio di Roma Capitale
Lo stesso non possiamo dire di Daniela Morgante, l’assessore al Bilancio di Roma Capitale. Verificare con rigore l’assoluta legittimità dei pagamenti è un dovere sacrosanto, soprattutto dopo gli sprechi di questi anni, finiti sotto al lente della Corte dei Conti. Ma ha ragione chi dice che Morgante non può esercitare il ruolo di assessore come se fosse un magistrato (la Morgante, in effetti, è ancora un giudice proprio della Corte dei Conti). La sua eccessiva rigidità in occasione della vicenda dei pagamenti della linea C è stata sconcertante. Il suo no reiterato ai pagamenti dovuti alle imprese, nonostante l’autorizzazione del Cipe, del ministero dei Trasporti nella persona dello stesso ministro Lupi, del dipartimento Mobilità (e poi anche quelli della stessa Corte dei Conti, avvenuti subito dopo, che hanno dimostrato l’infondatezza dei suoi dubbi) ha determinato uno stop pressoché totale dei lavori per quattro mesi. Ne pagheremo la conseguenza, come al solito, noi cittadini, costretti a vedere l’inaugurazione dell’opera sempre in ritardo. In odor di simpatia per il Movimento 5 stelle Morgante si deve rendere conto, perché è evidente che non lo ha ancora capito, che Roma ha bisogno di metropolitane, come l’aria, e che i suoi interventi sono stati sin’ora controproducenti per la città. I controlli dei dipartimenti e del ministero sono una garanzia sufficiente per autorizzare i pagamenti. Non c’è bisogno di pedanti contro analisi.
Metro C spa, il consorzio di imprese private che sta realizzando l’opera
Per noi sono bocciati anche i privati che stanno realizzando l’opera. E’ vero, i 253 milioni di contenziosi che alla fine hanno ottenuto erano dovuti e Marino avrebbe fatto meglio ad autorizzarli subito regolando i conti con le imprese, sotto traccia, in un secondo momento. Ma il comportamento degli imprenditori a capo delle imprese del consorzio, ovvero Astaldi, Vianini, Ansaldo Trasporti, Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi e Consorzio Cooperative Costruzioni, si chiamano, tanto per fare un esempio, Francesco Gaetano Caltagirone. Parliamo di imprese ed imprenditori dalla liquidità pressoché infinita. E’ quindi del tutto irresponsabile bloccare i cantieri, compromettere il futuro immediato dell’opera e soprattutto non pagare gli stipendi operai (per la misera somma di 180.000 euro) solo al fine ricattare il Campidoglio rispetto al pagamento del dovuto. Ma non è tutto: la Corte dei Conti stessa ritiene che dietro al pesante incremento dei costi dell’opera ci sia qualcosa di sospetto. Noi siamo alla finestra per vedere quello che succede. Infine cosa ancora più grave, dal nostro punto di vista, è il gravissimo ritardo con cui sarà consegnata l’opera. Nel 2015, quando secondo il cronoprogramma iniziale la linea C sarebbe dovuta arrivare a Clodio, sarà inaugurata la sola tratta Pantano-San Giovanni. Per arrivare a piazza Venezia dovremmo attendere il 2020 circa. E’ vero che la Sovrintendenza ha fatto di tutto per complicare la vita all’opera ma gli anni accumulati di ritardo sono davvero troppi. E qualcosa non torna.
RomaMetropolitane, la società comunale che ha progettato la linea C e che coordina i lavori
Per RomaMetropolitane, la società partecipata di Roma Capitale che progetta la rete del futuro, c’è una promozione con voto a scendere. Siamo di fronte al classico esempio che c’è in tutte le scuole: l’alunno bravissimo che smette di studiare. Per RomaMetropolitane vale la stessa cosa: la rete della metropolitana del futuro, con la linea C e la linea D, rappresenta il nostro sogno. Dentro la società lavorano grandi professionisti (come il papà della linea C Simonacci), forse troppo pagati (senza il forse), ma pur sempre tra i tecnici migliori al mondo, viste le estreme difficoltà che devono affrontare con il progetto della linea C. Il problema, però, è che negli ultimi anni, soprattutto dopo la ritirata parziale dell’Ad Bortoli, le falle di RomaMetropolitane iniziano a farsi larghe. Per i ritardi di consegna dell’opera c’è anche la sua responsabilità. E gli attuali manager, Napoli e Palombi, non brillano per passione. Qualcosa si è inceppato, forse rotto per sempre nella società. E questo dipende dal fatto che ci sono troppi pochi ingegneri e troppi raccomandati, trombati dalla politica, e amministrativi tra le sue fila. Insomma: se RomaMetropolitane tornasse a progettare e ad accompagnare lo sviluppo della rete come un soggetto protagonista ben venga la sua presenza, ne saremmo felici. Se invece resta un carrozzone mangiasoldi e spreca risorse, che non controlla più le imprese costruttrici e i cronoprogrammi, allora è meglio tenere i pochi buoni che sono rimasti, internalizzarli in Roma Capitale, e chiudere la baracca.
Ignazio Marino, sindaco di Roma
Marino per noi non è ne promosso ne bocciato. Siamo dalla sua parte nella battaglia per rimettere in riga le imprese del consorzio Metro C e per chiedere tempi certi per la consegna dell’opera (con penali più severe, come è stato alla fine deciso). Il problema è che il sindaco si sta muovendo come un elefante in una cristalleria. E i suoi modi hanno determinato gravi ritardi e portato i privati, in modo ricattatorio, a decidere la paralisi dei cantieri. Serviva forse più diplomazia, che non vuol dire meno fermezza. Ci piace, dopo i cinque anni buttati di Alemanno, che il nuovo sindaco abbia una visione strategica della mobilità del futuro e che punti molto sui tram. Ma ci rammarica il fatto che il sindaco sia tiepido sull’argomento Linea C. Per ora Marino si limita a dire che la linea arriverà di sicuro a piazza Venezia. Oltre, fino a Clodio, non si sa, e dipenderà dai futuri finanziamenti (che però prima o poi dovrà chiedere al Governo se crede nell’opera). Sappiamo che Marino è molto prudente e che parla solo delle cose concrete. Quindi se Marino non accenna mai alla tratta T2 non vuol dire che sia contrario ma che non vuole azzardarsi di affrontare argomenti ad oggi incerti. Anche per questo parlare oggi di linea D, infine, è pura fantasia dal punto di vista del sindaco in carica. Non è certo colpa sua se oggi l’opera è relegata nel cassetto dei progetti rinviati a causa della totale mancanza di risorse. Però Marino potrebbe almeno riavviare la progettazione. Lo aspettiamo al varco, dunque. Come noto stiamo lavorando da tempo ad un’assemblea pubblica in sua presenza, durante la quale presenteremo le nostre idee: in primis chiedere al Governo fondi speciali per il Giubileo 2025 al fine di completare la linea C fino a Clodio. Dalle sue risposte dipenderà il nostro giudizio finale.
Movimento 5 Stelle e comitati di quartiere
Li mettiamo tutti insieme, i grillini, i comitati del Celio e gli anziani rappresentanti di Italia Nostra, perché sono sostanzialmente la stessa cosa. Il M5S romano nasce al Celio, sulla base del nucleo portante dell’omonimo comitato contrario alla Linea C, quattro gatti per la verità, e nei salotti di Prati dell’associazione Italia Nostra, composta da sedicenti ambientalisti che, con ogni probabilità vista la loro età, hanno preso un mezzo pubblico della città l’ultima volta ai tempi di “quando c’era lui… i treni arrivavano in orario”. Per M5S, Celio e Italia Nostra la bocciatura è totale: si tratta di un gruppo ristretto di cittadini privilegiati che abitano in centro e si oppongono alla linea C, chiedendone lo stop oltre San Giovanni, solo per evitare i disagi rappresentati dai cantieri che inevitabilmente si ritroveranno vicino casa. In inglese li chiamano Nimby, ovvero quelli che si dicono a parole favorevoli alle opere pubbliche, come una linea metropolitana, a patto che MAI quelle stesse opere pubbliche vengano realizzate nei pressi delle loro abitazioni. Parliamo dunque di paradossali ambientalisti contro il trasporto pubblico su ferro e di politici, quelli capitanati dal comico genovese, che più che guardare all’interesse collettivo ed ai bisogni di circa 500.000 romani che abitano nelle sterminate periferie est della città, guardano con egoismo al loro particolare e al loro tornaconto elettorale. La cosa grave è che per giustificare le loro posizioni si sono travestiti da paladini della città: affermano che con la linea C crollerà il Colosseo e sono sempre pronti, calcolatrice alla mano, a ricordarci quanti soldi sono stati sprecati (sbagliando spesso i conti) per quella che definiscono “un’inutile opera”. Vigilare contro lo spreco di denaro pubblico va bene, ma non deve diventare un modo per bloccare le infrastrutture di cui Roma ha bisogno. I grillini dicono che la linea C non deve diventare una nuova Salerno-Reggio Calabria. Noi siamo d’accordo, ma gli ricordiamo che bloccare i lavori della Salerno-Reggio Calabria, a causa degli sprechi di denaro pubblico che ci sono stati, non porta alcun beneficio ai milioni di italiani che ogni anno usano quell’autostrada. L’opera deve andare avanti, semmai lavorando con il massimo impegno affinché non ci siano più sprechi. Così, parafrasando, bloccare la linea C a causa degli sprechi non ha senso. L’opera va continuata fino a piazzale Clodio, stando attenti affinché da oggi in poi non venga sprecata un euro. Ogni altra considerazione contro la linea C è pura demagogia elettorale. Una balla in altre parole. Quando il toro è impazzito lo si prende per le corna e lo si rimette sulla giusta via. Non gli si taglia la testa.
Leggete qui:
http://mobilitaroma.blogspot.it/2013/12/quale-futuro-per-la-metro-b.html
e sentite l’intervista dell’assessore Caudo: anche il prolungamento della metro B Rebibbia – Casal Monastero è archiviato.
Mi sembra chiaro che Marino non voglia assolutamente fare nulla mentre la città scoppia, vuole solo prenderci in giro con una fermata di metro e due tram su binari esistenti in 5 anni.
Del resto nella transazione ha previsto che la metro C si fermi a Piazza Venezia.
Un sindaco così veramente non ce lo meritavamo, ma purtroppo lo avevo previsto (vedere post dell’epoca).
Prima se ne va e meglio è, assieme alla sua inetta ciurma.
Speriamo il PD imploda e si vada a nuove elezioni, chissà che si presenti qualcuno degno di qualsiasi colore politico sia.
Beh, a me basterebbe rimanesse Improta… XD
Potrebbe essere di qualche utilità chiedere un’incontro tra il Sindaco ed esponenti del Comitato x Roma ed esponenti della stampa cittadina richiedendo la conclusione in tempi rapidi del prolungamento della metro C, facendo ricorso all’occorrenza anche ai Fondi messi a disposizione dell’Unione Europea a favore dell’Italia e non sempre utilizzati.
Domanda tecnica, da non Romano ma utilizzatore abituale dei mezzi a Roma.
Ma un ipotetico prolungamento della C non sarebbe più utile mandarlo sotto via del Corso e attestarsi, provvisoriamente, a p.le Flaminio, in modo da avere interscambio con metro A, tram 2 (e 19) ed anche la Flaminio- Montebello?
Altra cosa, l’interscambio a Pigneto diventerebbe fondamentale anche se, come pare, a medio termine i treni della FL3 vengano attestati a Tiburtina.
Due parole per far capire perché il tpl di roma è di terzo mondo e la città cade a pezzi.
1) Il comune ha almeno 70000 dipendenti diretti ed indiretti pari ad un costo di 3 miliardi di euro ossia 3/4 del bilancio. In sostanza tutti gli abitanti di rieti neonati inclusi lavorano per il comune di Roma.
2) il ministero delle infrastrutture per il 2014 stanzia 1 miliardo e 900 milioni per la nuova pontina e solo 300 milioni per la metropolitana. Ossia viva le auto che portano gettito fiscale a profusione ed abbasso il tpl che è solo un costo. Va tutto bene al contrario per i dipendenti in eccesso che svernano grazie alla politica rubandoci il futuro.
aggiungo che, a causa di una immigrazione selvaggia e incontrollata , (per chi non se ne fosse accorto Roma è oggetto di una vera invasione ), Roma ha “accolto” in soli 10 anni, circa 300.000 (trecentomila) immigrati (e si parla solo di quelli regolari). Come se una città come Bari, in pochi anni si fosse trasferita a Roma. Persone che, senza mai aver pagato le tasse (e magari manco i biglietti) ha usufruito di tutti i servizi “pubblici”, TPL incluso.
Questi sono i numeri, questa è la verità, tutto il resto sul tema, è quanto meno IPOCRISIA.
Non capisco se questo è uno sfogo o cos’altro…non è che Roma può ritirare su le mura aureliane, l’immigrazione è un tema che spetta al governo nazionale; se volevi denunciare la mancanza di controllo dei biglietti (e tasse) è giusto e sacrosanta come lamentela, anche perchè soprattutto certi mezzi ed in certe fasce sono gli immigrati che li prendono per andare a lavoro.
Una semplice constatazione dei fatti, purtroppo , oltre che uno sfogo.
“l’immigrazione è un tema che spetta al governo nazionale”: senz’altro, hai ragione. Ma il controllo del territorio e dell’abusivismo spetta (anche) alla polizia locale.
Quanto al TPL provate da “straniero”, turista o immigrato a viaggiare senza biblietto in Germania o in Francia. Vedete cosa accade
In Italia invece ormai i controllori agli stranieri nemmeno li controllano.
Vi seguo con interesse e simpatia ! Non sono romano ma , da italiano, vorrei una capitale con decenti infrastrutture . Vittorio Messori
Caro Andrea,
stai tranquillo. Non sei qualunquista. Anche io boccio tutti. E sono sicuro che, come noi, pure la maggior parte dei Romani bocciano tutti.
Hai anche ragione da vendere nell’individuare il “male oscuro” che ci affligge. Cioe’ la rassegnazione.
Non si puo’ infatti avere piu’ alcuna speranza quando ci si rassegna a trovare normale tutto quello che e’ avvenuo. Si puo’ solo essere certi che non cambiera’ mai nulla e che fare pagelle non serve a niente, perche’ non gliene importa a nessuno.
Perche’ alla fine l’unica certezza e’ che le metropolitane costeranno sempre di piu’ e che saranno sempre di meno.
Infatti, fermo restando che il comitato metroxroma è encomiabile per impegno e puntualità nel cercare di stimolare l’opinione pubblica a prendere coscienza su come evitare la catastrofe incipiente in tema di mobilità della sgangherata capitale, la mia rabbia ed il mio sdegno va verso la politica che non programma un tubo e cerca di prenderci in giro facendoci pagare tasse assurde per servizi di merda ed opere infrastrutturali minimali. Il giubileo si avvicina e per avere un vero effetto rete ci vogliono almeno la c fino a cassia e la d. Ma possibile che si deve pietire la c fino a clodio? Ma possibile che a nessuno venga in mente di fare per roma quello che si è fatto per Madrid ad esempio? Nessuno che pensi ad espandere le ferrovie regionali visto che si sta creando una grave emergenza di traffico fuori il gra. Roma perché deve essere la città più disirganizzata ed invivibile del mondo? E invece siamo costretti a sentire le stronzate di questi inetti.
Mi raccomando, continuiamo a pagare le persone per non lavorare e non investiamo nel futuro, hai visto mai diventassimo un paese più civile.
Un abbraccio ed auguri a tutti voi, ma non a loro.
Concordo con i vostri giudizi e in più una promozione a voi del Comitato che vi battete con grande impegno per la linea C e in generale per la mobilità dei cittadini. Mi aspetto ora altrettanto impegno per sollecitare la costruzione dello snodo ferroviario del Pigneto, opera fondamentale che dovrebbe essere ultimata in concomitanza dell’apertura della line a C fino a Lodi, e per completare la metro fino a Clodio.
L’ordinanza del sindaco numero 474 del 31 Dicembre 2012, pubblicata per errore solo il 15 Maggio 2013, riguardante gli accordi tra RFI e Roma Capitale per il nodo del Pigneto stabilisce un accordo tra le parti in cui si stabilisce che l’intervento è limitato alla Fase 1 del Lotto numero 1 e più precisamente :
Realizzazione e attivazione della fermata Pigneto sulla linea FR1 lungo la circonvallazione Casilina;
Tombamento parziale, lungo il lato ovest del vallo ferroviario, della linea locale FR1 con realizzazione di galleria artificiale e di un collegamento pedonale con il lato est del vallo stesso che consente di raggiungere la nuova fermata della metro C -Pigneto;
Predisposizione del sottopasso pedonale di collegamento tra la fermata FR1 e la fermata della metro C;
Sistemazione superficiale .
Costo complessivo 22,20 mln euro totalmente a carico di RFI. Durata dei lavori 700 giorni.
Ancora all’art9 della convenzione siglata tra RFI e Roma Capitale si legge:
“Le parti si danno reciprocamente atto che RFI prevede di ultimare e consegnare le opere oggetto della presente convenzione ( quindi solo il lotto 1 della fase 1 ) entro il 2017 salvo le operazioni di collaudo.”
Quindi è evidente che il nodo Pigneto non sarà mai pronto per il 2014, cioè quando aprirà la stazione Pigneto della MC, e che facendo 2 calcoli ,se stimano 700 giorni e dichiarano un fine lavori entro il 2017, probabilmente i lavori inizieranno nel 2015 perfettamente in linea con gli accordi che lo stesso comune ha siglato con RFI.
L’opera è strategica ma la paga totalmente RFI per cui non ci resta che aspettare.
Non vorrei urtare la suscettibilità di nessuno, ma sarei molto grata a chi fosse in grado di trovare una risposta alle seguenti due domande:
1) Come si fa a definire addirittura tra i migliori tecnici al mondo chi ci ha rifilato il “bidone miliardario” della Metro C (http://mentiinformatiche.com/2013/12/roma-da-pantano-al-pantano-metro-c-bidone-miliardario.html)?
2) Quali sarebbero i “pochi buoni” di Roma Metropolitane?
Grazie del link, non mi ricordavo che la metro C sarebbe dovuta partire da Alessandrino…che poi se ci pensi è ridicolo perchè riprendere la linea della Roma Pantano e rifare due stazioni non ci sarebbe voluto così tanto tempo…
Ma la mia domanda è: Scusate ma le talpe non scavano al di sotto dello strato archeologico? Perchè parla del vietnam fori? la talpa non dovrebbe incontrare nulla, il problema sarebbe solo la stazione in sè…ma lì basterebbe andarci cauti penso …
Bè l’articolo è pieno di imprecisioni e una è proprio quella che indichi tu ovvero che le talpe non incontreranno nessun reperto perché viaggeranno a circa 40 metri di profondità ben al di sotto dello strato archeologico. Ormai i giornalisti lo fanno per sport, il fatto di cavalcare l’onda negativa e in molti casi inventare notizie che non esistono fa vendere o leggere gli articoli o i giornali. Basta studiare la situazione per smontare notizie o articoli di questo genere!
E’ solo questa l’imprecisione del giornalista? Beh mi sembra ben poca cosa. Avrebbe potuto dire “escavatori” invece di “talpe” e il senso sarebbe stato lo stesso.
Tutti sanno che il problema e’ costituito dalle stazioni. Sono sicura che lo sanno anche i grandi tecnici di Roma Metropolitane.
Sì, va bene, certo che le stazioni sono un problema, però io dico questo: se circa 50 anni fa, per la costruzione della diga di Assuan, sono riusciti a spostare ed a ricostruire integro il tempio di Abu Simbel, che razza di impossibilità tecnica deve esserci per “bucare” localmente una sezione della platea archeologica e ricostruirla da qualche altra parte???!!!
No Lauretta ti sbagli, perchè il pozzo della stazione verrà realizzato in regime di scavo archeologico quindi non ci sarà nessun escavatore ma verrà scavata con tutta calma sotto la supervisione della sovrintendenza archeologica proprio per evitare la distruzione di reperti, che se trovati verranno smontati (da qui i 7 anni di lavori). In alternativa se proprio non si possano toccare si farà una variante al progetto per inglobarli nella stazione stessa. Quindi in nessun caso come dice il giornalista ci saranno distruzioni. Inoltre la maggior parte del corpo stazione è sotto la collina velia dove non ci dovrebbero essere grossi reperti visto che è terra di riporto.
Molto bene! Non si tratterà ne’ di talpe ne’ di escavatori.
Si tratterà di pala e piccone o anche solo di una paletta e di un pennello.
Ma la questione non è questa. La questione è quella del “bidone miliardario”.
Considerato che sotto il Centro di Roma la presenza di preesistenze archeologiche è pressoché certa e senza soluzione di continuità, come è possibile considerarla come se fosse un “imprevisto”?
Gli imprevisti sono infatti eventi imprevedibili, mentre nel sottosuolo romano la presenza di reperti archeologici è la cosa più prevedibile che ci sia.
Per questo motivo non ritengo possibile definire addirittura “tra i migliori tecnici del mondo” quelli che adducono l’Archeologia come una difficoltà aggiuntiva per giustificare ritardi e maggiori costi.
I migliori tecnici del mondo avrebbero infatti tenuto conto dell’Archeologia nel determinare sia i costi che i tempi di esecuzione dell’opera.
Ma non solo. Avrebbero previsto che le indagini archeologiche fossero effettuate preventivamente all’esecuzione dei lavori di costruzione e non nella loro concomitanza, in modo da realizzare un’opera che si adattasse alle preesistenze e non il viceversa.
Per operare come si sta operando non serve certo essere tra i migliori tecnici del mondo!
Pertanto i casi sono due. O i tecnici di Roma Metropolitane non sono tra i migliori tecnici del mondo o, se lo sono, non possono essere considerati persone oneste.
Dal loro punto di vista non possono certamente essere deplorati. Aumentando continuamente costi e tempi fanno infatti i loro interessi e quelli delle imprese di costruzione. Quelli che mi sento di deplorare sono i decisori politici che hanno dato loro credito e quelli che continuano a farlo.
@Lauretta, GoldenGoose, Andrea, concordo davvero con voi…le incontrassi in giro gente così sveglia come i qui presenti…sarebbe una giornata migliore!!!!
Grazie Livio!
Colgo l’occasione per augurarti (e augurarci) Buon Anno.
Abbiamo veramente tanto bisogno di questi Auguri!
“Considerato che sotto il Centro di Roma la presenza di preesistenze archeologiche è pressoché certa e senza soluzione di continuità, come è possibile considerarla come se fosse un “imprevisto”?”
Imprevisto?? Ma la linea C è stata progettata proprio tenendo conto la certezza di ritrovamenti archeologici!!! XD Ma stiamo scherzando??
Secondo te, Lauretta, perché gli scavi archeologici propedeutici addirittura in zona Prati e Venezia partirono già qualche anno prima dell’inizio dei cantieri nella tratta esterna della metro C?
Secondo te, Lauretta, come è stato possibile riportare alla luce i resti della vetreria del XV secolo (che si sapeva già essere là) e del sottostante aulone dell’accademia adrianea?
Forse forse perché lo sapevano, che sarebbe stato il caso di fare gli scavi archeologici propedeutici? Andarono più “shalli” solo con la tratta esterna, avendo sorprese a Pantano nella realizzazione del parcheggio.
Il vero problema fu San Giovanni, perché si fidarono un po’ troppo della predisposizione che la stazione della linea A aveva, scoprendo troppo tardi la presenza di un impedimento che di fatto rendeva inutile il camerone della futura stazione della linea C: da qui la necessità di riprogettare a tempo di record la stazione, che è stata effettuata tramite scavo assistito con la soprintendenza, in quanto realizzata in una situazione al contorno diciamo nuova ed imprevista.
Difatti hai ragione tu, per la stazione San Giovanni si può parlare di un imprevisto bello grosso, ma per il resto…ti eri mai chiesta, Lauretta, cosa fosse quell’ammasso di cesate a piazza Madonna di Loreto??? XD
Mi sembrava di aver letto un tuo post che recitava “il pozzo della stazione verrà realizzato in regime di scavo archeologico” e perciò avevo capito che gli scavi archeologici in corrispondenza della stazione Colosseo non sarebbero stati propedeutici ma piuttosto concomitanti con quelli della costruzione.
O forse non eri tu l’Andrea che aveva scritto quel post.
Anzi, sicuramente non potevi essere tu l’Andrea che aveva scritto quel post!
Non daresti infatti alcuna affidabilità dicendo una volta che il pozzo della stazione Colosseo verrà realizzato in regime di scavo archeologico (cioè senza un’indagine preventiva e perciò senza sapere quanto tempo ci vorrà per completarlo) e un’altra volta dicendo: “Imprevisto?? Ma la linea C è stata progettata proprio tenendo conto la certezza di ritrovamenti archeologici!!!”.
Contraddicendoti non potresti certo stigmatizzare le “pagliuzze negli occhi” degli articoli che a tuo dire sono pieni di imprecisioni. O forse anche quello che diceva queste cose era un altro Andrea (in fondo è un nome molto comune).
Si Lauretta infatti siamo due Andrea! 😉
Ora spiego meglio il concetto per evitare equivoci.
Quando si costruisce una metro ci sono vari step di progetto. Il primo è quello dove decido in base ai flussi di passeggeri dove far passare la linea e questo progetto si chiama progetto preliminare. Il secondo passaggio è quello in cui da progetto preliminare si passa a quello definitivo. Per fare questo bisogna fare tutta una serie di indagini archeologiche che vengono svolte tramite una serie di carotaggi del terreno per scoprire se sotto ci sia qualcosa di importante o meno (ed è in questa fase che è stata cancellata la Stazione Argentina). Nello specifico sono stati fatti vari carotaggi dove deve sorgere la stazione Colosseo ed in base a questi si è realizzato il progetto definitivo. Attenzione però i carotaggi danno una semplice indicazione di massima tuttavia capace di escludere la gran parte di grossi ritrovamenti, ma non sufficente al 100% ad escludere qualche imprevisto. Per cui la stazione Colosseo verrà scavata in regime di scavo archeologico proprio perchè sanno che ci sono delle preesistenze che magari non hanno un grandissimo valore e che quindi sono sacrificabili ma non per questo devono andare distrutte da escavatori o altri macchinari di scavo che entreranno in funzione dopo quando man mano che si scenderà col pozzo di stazione e si supererà la quota dello strato archeologico. Spero di essere stato più chiaro!
Oltre a quanto dice l’altro Andrea, Lauretta, aggiungerei che non è così difficile capire la situazione:
1. nelle tratte dove era CERTA la presenza di resti archeologici, ovvero Venezia, Tor Argentina, Chiesa Nuova e Risorgimento, erano GIA’ stati fatti degli scavi propedeutici (i cui risultati erano all’epoca, cioè intorno al 2005-2006, consultabili sul sito della soprintendenza: ad esempio nei pressi di San Pietro erano stati rinvenuti i resti di mausolei, ma era abbastanza prevedibile…)
2. nelle tratte dove non è ovvia la presenza di resti, si procede con i carotaggi di studio, per fare il progetto di massima, ma questi prelievi sono necessari a prescindere, visto che servono informazioni sulla natura del terreno…poi una volta prodotto il progetto esecutivo, inizia la fase di scavo assistito con la sovrintendenza, in caso sia nota la presenza di resti già ante-operam o si trovi imprevedibilmente qualcosa sul momento. Chiaro?
3. San Giovanni ho già spiegato che problemi ha avuto: troppa fiducia nella preesistente predisposizione per la metro C…cambiato progetto, le varianti sono costose e lunghe, purtroppo, visto che c’è da riprogettare di corsa, si è dovuto procedere direttamente allo scavo assistito, perché così si sarebbero risparmiati anni di lavoro!
4. Colosseo…allora, a Colosseo/Fori Imperiali non sono stati fatti chissà quali sondaggi preventivi, perché….perché la stazione sorge appositamente dove un tempo si trovava la Velia, una collina che collegava Palatino a Colle Oppio, se ne vedono i resti ancora oggi: cioè il belvedere da un lato e la collina con Santa Maria Nova/Tempio di Venere e Roma dall’altro. Chiaro? E’ stata scelta apposta come location, in modo da ridurre al minimo la possibilità di trovare qualche resto archeologico, considerando che quella zona si trovava SOTTOTERRA fino allo sbancamento di inizio Novecento. Se si conoscesse un po’ meglio Roma, forse ci si sarebbe arrivati da soli.
Altra stazione inizialmente stata pensata per ridurre il possibile impatto archeologico, era la vecchia San Pietro, che si trovava sotto il Tevere: il problema fu che i Muraglioni non avrebbero probabilmente retto, e quindi sarebbe stato tutto troppo complicato.
Argentina è stata cassata per l’altissimo rischio, ovviamente, nonché una situazione notevolmente più incasinata che a Venezia, perché in quest’ultima, a parte i resti delle case medievali/rinascimentali, già note, in quanto demolite agli inizi del ‘900, sono stati si trovati resti di epoca romana, ma non così imponenti (scalone dell’Hadrianeum): ad Argentina invece c’è l’area sacra più grande di Roma, probabilmente, quindi là sotto altro che scalone…quindi come vedete, laddove è impossibile (almeno per i canoni italiani, tutto volendo è possibile) è stato fatto dietrofront.
Ma per le altre stazioni le precauzioni son state tutte prese: gli imprevisti però esistono, come insegna San Giovanni…e come potrebbe accadere anche a Colosseo, nonostante il fatto che la stazione si trovi sotto l’antica Velia e che molti eventuali resti saranno stati sicuramente triturati dal piccone fascista…
Spero di aver fugato dubbi e incomprensioni, nonché apparenti incongruenze in quanto noi due Andrea abbiamo detto: come vedi, Lauretta, non ce ne sono….
Vorrei comunque scusarmi allorquando i miei toni sembrassero eccessivamente bruschi: il fatto è che ho 26 anni, amo questa città, e muoio, letteralmente, di travaso di bile, ogniqualvolta il letale mix di politicicaproni + amministrazioneinefficiente + NIMBYatutticosti….è da anni che aspetto questa metro e possibilmente anche la D! E non ce la faccio più a pensare che Roma è l’unica città dove pochi caproni ignoranti riescono a far cambiare linee di sviluppo ad amministrazioni senza voglia né coraggio.
Mi sono stancato di ripetere sempre le stesse cose a chi si lascia farcire come tacchini da gente che non vuole la metro per questioni puramente egoistiche (ammesse persino senza ritegno su volantini, comunicati stampa e tramite le loro stesse parole!), altro che paladini di ambiente e patrimonio storico!
Ho letto ritagli di giornali degli anni ’70: negli articoli, le stesse lagne e le stesse scemenze che sento oggi per la metro C…però in quel caso erano i cantieri della metro A.
Oggi qualcuno sarebbe così coraggioso (o stupido) da dire che la metro A è sottoutilizzata ed è stata addirittura dannosa per Roma???
Al romano medio piace lagnasse, piace dire di no a tutto perché non vuole violare il rassicurante status quo…oddio, sette anni di cantiere sotto casa! Moriremo tutti, stragi ecologiche e depressione economica in mezza Europa! Vorrei sapere se Prati, dove la metro A scorre felice, è oggi una landa desolata abitata solo da scorpioni che scorrazzano nella polvere e tra i ruderi abbandonati.
Vorrei sapere, se la metro A è stata accusata con le stesse scempiaggini dette per la metro C, come mai la metro A è quasi sempre talmente piena da esplodere!
Vorrei sapere come si può pensare di fermare la metro C a San Giovanni quando, così facendo, la metro A esploderebbe definitivamente, non essendoci un tale scambio anche con la B! Come si può pensare di non tirare avanti stringendo i denti fino a Venezia…e fino almeno a Risorgimento, che sono TRE STAZIONI da Venezia!!! TRE STAZIONI! Eppure senza quelle tre, la linea C sarebbe monca, meno utile (meno utile, non più inutile!) di una C fino almeno a Risorgimento!
Scusate lo sfogo…ma vorrei che se taluni fossero effettivamente convinti della malvagità della linea C….semplicemente non la prendessero una volta completata! Boicottassero in questo modo, mantenendo più dignità…ma che non cercassero di convincere la gente a passare dalla loro parte con delle fandonie…anche perché la gente la vuole, la metropolitana! Quelle che i NIMBY, M5S, Celio e altri gruppetti di pensionati pensano siano moltitudini, saranno sempre minoranze…sono semplicemente i pulcini che gridano di più: ma non è detto che quelli che stanno zitti non abbiano bisogno di maggior attenzione…e Roma sta zitta…e sta morendo….per colpa di pulcini implumi che urlano senza reale necessità!
Scusate…
[…] l fatto è che ho 26 anni, amo questa città, e muoio, letteralmente, di travaso di bile, ogniqualvolta il letale mix di politicicaproni + amministrazioneinefficiente + NIMBYatutticosti BLOCCANO O RITARDANO QUALCHE PROGETTO. […]
Nella foga mi ero perso delle parole… 😀 😀
Ehm…cinque stazioni…sarebbero quattro (neanche tre) nel caso non si facesse anche Chiesa Nuova, che però in teoria non è stata ancora cassata, checché ne dicano i giornalisti…sarebbero:
Chiesa Nuova
San Pietro
Risorgimento
Ottaviano (scambio con la A)
Clodio/Mazzini
Scusate di nuovo, strafalcione mio… XD
Ringrazio i due Andrea per le loro delucidazioni, ma ho ancora diverse domande da fare.
Ricordo in particolare che a proposito della Stazione Colosseo uno dei due ha scritto “se proprio non si possano toccare i reparti archeologici, si farà una variante al progetto per inglobarli nella stazione stessa.”
Allora non è così improbabile trovare reperti archeologici, nonostante la stazione si trovi in corrispondenza di una antica collina! E poi, un’altra variante? Ovviamente con altri aumenti dei costi, ci possiamo giurare!
Vi sembra serio continuare ad andare avanti a varianti? Non vi sembra che sarebbe stato più serio fare una campagna di sondaggi come è stato fatto per Piazza Venezia?
Ancora. Che senso ha andare avanti con i lavori quando ancora non sono state completate le indagini archeologiche?
Se è vero che esistono diversi livelli di progettazione, sarebbe molto più sensato che si siano realizzate le indagini archeologiche su tutto il tracciato e poi, se non si può passare, il tracciato si cambia.
Ce l’ha forse ordinato il dottore di passare per Piazza Venezia? Che senso ha “intignare” su un tracciato impraticabile, che rischia di fare realizzare una linea che è un vero e proprio “mostro trasportistico”? Da che mondo è mondo, infatti, le linee di metropolitana dovrebbero avere le stazioni più ravvicinate nel centro della città, mentre nel caso della Metro C, al contrario, le stazioni più ravvicinate sono quelle in periferia. Roba da chiodi!
Ossignora bella…secondo me fai finta di non capire… -.-
Per la stazione Colosseo non c’è un alto rischio archeologico, e sappiamo perché: i sondaggi preliminari sono comunque stati fatti, anche perché servono pure per capire la composizione del sottosuolo. TUTTAVIA, gli imprevisti esistono da sempre, hai mai programmato un weekend? E’ sempre andato tutto come volevi? se si, hai più c–o che anima… -.-
Il percorso per Venezia è stato pensato, perché PIAZZA VENEZIA E’ IL CUORE DI ROMA! Cazzarola, è così difficile da capire??? Hai mai visto quante linee autobus fanno capolinea o passano per Piazza Venezia? è un punto nevralgico, NEVRALGICO! Chiarito ciò…la sovrintendenza è d’accordo con la realizzazione della stazione, proprio perché è un’occasione grandiosa per poter scavare! Non vedono l’ora che inizino i lavori per poter prendere due piccioni con una fava! Nel senso che parallelamente alla stazione, faranno delle campagne di scavo archeologico…perché se la linea C arriva a piazza Venezia, si vorrebbe eliminare completamente via dei Fori Imperiali, lasciando un percorso pedonale più piccolo e meno ingombrante, liberando finalmente e per sempre i Fori da un’infrastruttura oggi più deleteria che altro! CHIARO?
Chiarito questo, a Venezia gli scavi sono già stati fatti, dalla Sovrintendenza, ed è già stato trovato qualcosa, parti dell’Hadrianeum…ora, che ci vogliamo fare, con l’Hadrianeum? Lo rimettiamo sotto? No…la sovrintendenza ha indetto una gara per la progettazione di una COPERTURA che protegga ma mantenga visibile i resti NELL’AMBITO DELLA PRESENZA DELLA STAZIONE!!! Ora, se si vuole continuare a rompere le scatole nonostante persino la sovrintendenza, cioè quella che permette certi scempi pur di non avere una rete aerea per i tram a via Nazionale, stavolta E’ D’ACCORDO, allora siamo proprio senza speranza.
Quindi per tutte le stazioni centrali sono state fatte le indagini archeologiche, più approfondite dove il rischio, l’alea e la probabilità sono CHIARAMENTE più elevate: a Colosseo no, perché il sito è sotto un’antica collina sbancata da Mussolini…OK?
Tanto che a Colosseo volevano fare il museo dei fori, annesso alla stazione: costava troppo e hanno stralciato…in compenso avremo una stazione museo a San Giovanni e una stazione con sito archeologico in vitro a Venezia…non mi sembra male, no?
Infine…si può sapere qual’è il senso del discorso dell’avere meno stazioni in centro rispetto alla periferia? Ti contraddici da sola!
Prima ti lamenti che è complesso fare stazioni in centro, poi ti lamenti che sono poche: allora è un lamentarsi a prescindere!
Secondo te, la gente, i romani, vivono più in centro o in periferia? Dov’è la densità maggiore di abitanti? Ovviamente spero tu sappia sia in periferia, visto che Roma Est, Centocelle e compagnia bella sono le zone a maggior densità! In centro bastano le fermate previste: certo, sarebbe bello averne una ogni 500 m, ma perché sprecare soldi quando bastano le stazioni nevralgiche, che comunque non sono così distanti come sembra? Venezia serve tutta l’area, connette con i bus, con il tram 8 e spero si ricordino di prevedere la predisposizione con la metro D (già, scambierebbe con un’altra metro, pensa un po’!); Chiesa Nuova servirebbe tutta l’ansa barocca, praticamente, quindi Piazza Navona, Campo dei Fiori, ecc; San Pietro servirebbe come il pane, considerando quante manifestazioni si fanno da quelle parti (una sarà domani, tanto per dirne una), senza contare l’importanza turistica e il poter eliminare tonnellate di macchine che infestano l’area; Risorgimento scambia con due linee tranviarie di una certa importanza, una terza è prevista; Ottaviano scambierebbe con la metro A, cosa importante, visto che altrimenti la linea A scambierebbe SOLO a San Giovanni, e vorremmo evitarlo…inoltre è una zona molto importante, vicina ad un’area ad alta frequentazione per shopping, uffici, hotel, ecc; Clodio/Mazzini è un altro quartiere popoloso dove ci sono anche uffici…la metro C poi in teoria dovrebbe arrivare almeno fino a Farnesina…
Quindi che senso ha lamentarsi della distanza delle stazioni, quando l’importante è avere comunque quelle giuste??? I treni della C caricheranno in periferia, nelle tante stazioni, per scaricare dove devono scaricare nei punti nevralgici.
Punto. Non c’è da cercare scuse e sindacalizzare su questo.
Altri percorsi per la C sono alquanto inutili, visto che è il centro che si deve collegare alla periferia, non tanto periferia con periferia…o meglio, quello si potrà fare in futuro: sarebbe come voler collegare un hard disk portatile ad un computer senza aver collegato prima il computer alla corrente!!!!
In due parole: le metropolitane sono un’occasione da sfruttare per capire cos’abbiamo là sotto, per mostrarlo nel modo migliore e per goderne tutti. In tutto il mondo si è capito, solo a Roma il nostro passato è una SCUSA per evitare di prendersi delle responsabilità. SIAMO SCHIFOSI! E’ VERGOGNOSO!!! Farci scudo del nostro passato, invece che conoscerlo, studiarlo, scoprirlo, renderlo vivo integrandolo in un’infrastruttura utilissima!
Si dice “prendere due piccioni con una fava”: lo fanno a Londra, dove hanno scoperto sepolture e resti di un mitreo, lo fanno ad Istanbul, che ha persino più problemi di Roma, dal punto di vista archeologico, lo fanno a Milano, dove una linea è costruita dentro una falda acquifera, lo fanno a Napoli, dove hanno trovato i resti del porto di Neapolis e li stanno inglobando in maniera spettacolare nella stazione della metro (Municipio, mi pare sia). Lauretta, fatti un giro virtuale fotografico nelle stazioni della metro di Atene! E poi mi dirai se si tratta di cose fattibili o no.
Io dico solo un’altra cosa: nel 1939 fu scavata una galleria, a mano, quasi, tra l’Arco di Costantino e il Colosseo, sotto al pelo stradale….quella galleria OGGI è la metro B, in funzione dal ’55, ma scavata dal ’39: esistono le foto, guardale pure, Lauretta, si trovano facilmente…idem, trovi pure quelle delle gallerie scavate su via Cavour, tra i palazzi.
Il Colosseo è ancora lì, le case non sono crollate…e si trattava di scavi superficiali fatti decine di anni fa, con tecnologie quasi preistoriche!
Allora, di cosa stiamo parlando? Di fuffa, le lamentele di oggi sono tutta fuffa! La metro C va fatta, con quel tracciato, tutta! E verrà usata, come la metro A oggi!
Proprio una gran cosa prendere come esempio gli sventramentifascisti. Complimenti!
Se fosse per me non aspetterei di prendere due piccioni con una fava per riportare alla luce tutti i reperti archeologici del Foro.
Ma e’ inutile discutere seriamente con non sa che in periferia le stazioni devono essere piu’ distanziate che al centro o chi considera Piazza Venezia un grande nodo di scambio.
Un grande nodo di scambio sarebbe la Stazione Piramide, dove oltre agli autobus convergerebbero due linee di Metro oltre che la Ferrovia.
Il tram 8 e’ proprio ben poca cosa. Basterebbe proseguirlo fino a Termini e sarebbe automaticamente collegato sia con la linea A che con la linea B.
Per quanto riguarda la linea D, visto che non hai ancora 30 anni forse saremo fortunati se la vedranno i tuoi pronipoti.
“Proprio una gran cosa prendere come esempio gli sventramentifascisti. Complimenti!”
– E quand’è che ho difeso e/o ho fatto apologia degli sventramenti fascisti? Credo che tu abbia a questo punto paranoie e difficoltà nella comprensione dell’italiano scritto.
Lo scempio perpetrato dal piccone demolitore non ha molte difese, tuttavia ho parlato del fatto che se non si fosse realizzata la linea B nel ’39, oggi forse non avremmo neanche quella, grazie a simpaticone come te…hai mai preso la metro B, Lauretta bella? di’, di’, l’hai mai presa?
“Se fosse per me non aspetterei di prendere due piccioni con una fava per riportare alla luce tutti i reperti archeologici del Foro.”
– Anche io…e anche la Sovrintendenza…quindi? Perché vuoi impedire l’arrivo della metro a Venezia, che permetterebbe tutto ciò??? Mah! Fai pace col cervello, o almeno tra ciò che vuoi o non vuoi, bambina…
“Ma e’ inutile discutere seriamente con non sa che in periferia le stazioni devono essere piu’ distanziate che al centro o chi considera Piazza Venezia un grande nodo di scambio.”
– Beh, non so, ma forse i miei anni di studi di urbanistica e sviluppo infrastrutturale sono serviti…ma al di là di tutto, basta saper leggere la propria città, conoscerla, amarla…è chiaro che non è il tuo caso, visto che dici cose che non stanno né in cielo né in terra…
“Un grande nodo di scambio sarebbe la Stazione Piramide, dove oltre agli autobus convergerebbero due linee di Metro oltre che la Ferrovia.”
– Conosci bene Roma, eh? Piramide/Ostiense è GIA’ un importante nodo di scambio! E GIA’ ci convergono due linee di metropolitana, ovvero la B e la E (che è la E??? sarebbe la Roma-Lido ammodernata e potenziata, secondo il nPRG…lo faranno mai? speriamo!).
Quindi, ricapitolando: a Piramide/Ostiense abbiamo:
– tram 3 che speriamo che riportino fino a Trastevere
– metro B
– Roma-Lido
– tre FL delle quali una, la FL1 è quella passante ed è estremamente importante, sarebbe anzi da potenziare
– svariate linee autobus
Quante altre cose ci vuoi mettere? Forse una linea tranviaria in più, ma un’altra metro è ridondante!!! Si pensi a fare dei nodi come si deve, tipo PIGNETO!!!
“Il tram 8 e’ proprio ben poca cosa. Basterebbe proseguirlo fino a Termini e sarebbe automaticamente collegato sia con la linea A che con la linea B.”
– Wow, scoperto l’acqua calda? Era il progetto originario, Casalotti-Termini: peccato che Alemanno abbia arenato l’8 a Venezia, dove può scambiare al massimo con la C…quindi l’utilità massima dell’8, ora, è proprio quella di poter scambiare con la C!
E con la D a Trastevere, dove già ora scambia con le FL…e il 3, se arrivasse in forma di tram…
Una cosa…hai mai visto la mattina quant’è pieno l’8? No? Beh…immagino di no, visto che dici che è poca cosa, nonostante sia l’infrastruttura più importante del settore Monteverde/Trastevere…e una ciambella di salvataggio, sennò come farebbe la gente ad arrivare in centro??? (Venezia…centro…ritorniamo al discorso della linea C….se un tram arriva pieno in centro, attraversando un quartiere meno denso di Centocelle, la C che è una metro pesante, forse….oddio! cazzarola!!! La useranno!!! O.o )
“Per quanto riguarda la linea D, visto che non hai ancora 30 anni forse saremo fortunati se la vedranno i tuoi pronipoti.”
– Si, forse si: ma intanto se è così, devo ringraziare solo i politici dementi e la gente come te che rema contro le metro invece di volerle (e non FINGERE DI VOLERLE!). In secondo luogo, a me, che le facciano ora o domani o fra 10 anni non interessa…a me farebbe comodissimo, mi passerebbe sotto casa…ma a me interessa in primis che la si faccia per ROMA, NON PER ME!!! Roma deve avere le metro, non io! IO NON SONO 3 MILIONI DI ROMANI CHE DEVONO SPOSTARSI!!! Quindi, se la prenderanno i miei pronipoti sono più che contento, perché a qualcuno servirà! L’egoismo lo lascio a persone come te…o M5S o Celio…
Comunque…vedo che siamo arrivati alla frutta: ti sconsiglio di continuare, Lauretta, da amico, perché vedo che stai cominciando ad usare particolari interpretazioni grammaticalsintatticologiche di ciò che scrivo, trascurando il senso della frase, oppure a dire cose vaghe e generiche tipo “non parlo con chi non sa questa cosa che in realtà non è assolutamente vera e infatti non riporto neanche una fonte, una ricerca o una citazione da Settimana Enigmistica”, per attaccare ciò che dico. Questo è segno che hai finito le frecce nella faretra, frecce spuntate fin dall’inizio: qua non faranno mai danni, perché non siamo dei farlocconi, crediamo in ciò che una metro può fare, la vogliamo, la vogliamo per noi, ma soprattutto per Roma, per i suoi tre milioni di abitanti, per i turisti e per tutto, per ridurre lo smog che a Roma ce se magna, per ridare vita al patrimonio storico eliminando le macchine dal centro grazie alla metro, per far respirare di nuovo la città, i nostri figli, i nostri nipoti ecc…
Quindi, se devi chiedere delucidazioni, vere, nel senso “scusa, ma…questa cosa perché è così?” senza avere già una risposta con la quale polemizzare, allora va bene…
Ma se devi tentare di smontare cose che non puoi smontare perché non sono smontabili, allora no…hai una tua opinione? Ok, rispettabile finché non provi ad imporla nonostante ti si dica che non è così…ognuno è libero di credere ciò che vuole finché non danneggia centinaia e migliaia di persone…
Io personalmente non penso che perderò altro tempo a svuotare il mare con un secchiello, visto che ho altro da fare nella vita che essere un incazzoso complottista anti-tutto…
Scusate tutti se ho creato questo siparietto con i miei commenti lunghissimi, penso che MXR se non li trovasse consoni, possa anche eliminarli…so di essere logorroico, ma cerco di difendere il futuro di Roma dall’ignoranza e dall’egoismo…
Andrea (non so se chiedo a quello giusto) non ho capito questo tuo passaggio:
“Altra stazione inizialmente stata pensata per ridurre il possibile impatto archeologico, era la vecchia San Pietro, che si trovava sotto il Tevere: il problema fu che i Muraglioni non avrebbero probabilmente retto, e quindi sarebbe stato tutto troppo complicato.”
Cioè stiamo parlando della fermata C che incrocia Ottaviano (A) oppure di una fermata vicino a Castel Sant’Angelo? Ma possibbile che ci siano stati problemi con i muraglioni? Strano a Parigi sotto la Senna e l’isola di Notre Dame ci si incrociano una marea di linee pesanti…come mai da noi ci sono questi problemi?
– Poi volevo chiedere: E’ confermato che a Colosseo non ci sarà più una fermata museo? Peccato sarebbe stata bella come idea
Comunque in risposta a Lauretta mi aggiungo ai favorevoli alla metro a Venezia, visto che è totalmente scoperta ed è fermata chiave sia per i turisti che i pendolari. Sulle fermate metro, io vorrei una capillarità massima…ma visto che per il centro i problemi sono tanti, meglio farne tante in periferia (che per i miei gusti sono sempre troppo lontane dalle case, io le vorrei non in mezzo ad uno stradone ma che ti esce quasi sotto casa!) perchè c’è questa cavolo di abitudine di fare metro con aree parcheggio immense e lontane da tutto, meglio farne di più , più vicino, ed incoraggiare la gente a prendere la metro sotto casa!!!
Allora, così a memoria, poi magari qualcuno mi può smentire/confermare, la stazione San Pietro doveva sorgere sotto il Tevere, con le uscite sui due lati, nei muraglioni: così era già dal ’99 sicuramente, si trovano su google anche delle planimetrie di massima, nonché il progetto preliminare dello studio Fioravanti di architettura (tanto per fare esempi).
Però nel 2011 ci fu la proposta di project financing della ATI Metro C che sta costruendo la linea, che prevedeva l’arrivo della C a Farnesina: la stazione San Pietro si era spostata un po’ più su, tra Castel Sant’Angelo, il lungotevere e piazza Pia. Mi pare di ricordare che tra le motivazioni c’era anche un rischio per i muraglioni, ma non lessi maggiori spiegazioni, quindi posso provare ad immaginare che il rischio sia legato al carattere quasi torrentizio del Tevere (che con le piogge aumenta di parecchio la portata d’acqua), ma è un’ipotesi mia.
Oppure semplicemente Metro C voleva andare più sul sicuro & spendere meno spostando la stazione.
In ogni caso, il PF è stato bocciato, oltre Venezia la C è molto fumosa, se non come percorso di base e le stazioni previste almeno fino a Clodio/Mazzini (che vedono l’assenza della sola Argentina, per ora): entro il 2016 vedremo cosa deciderà Marino, o meglio Improta.
Per quanto riguarda Fori Imperiali, si, il museo dei fori è stato stralciato dalla realizzazione, per via credo degli aumenti dei costi provocati dalla questione San Giovanni: la parte espositiva ora sarà divisa tra San Giovanni e Venezia. Non mi sembra comunque malissimo, come cosa.
Ora non ho molto tempo per verificare le cose che ho detto, però, quindi prendile come ricordi e ipotesi! 😀 😀
Sono troppo demoralizzato per valutare col bilancino Tizio o Caio … Sta di fatto che si ha la netta sensazione che solo a Roma abbiamo il triste primato dell’accanimento concentrico contro la realizzazione della Metropolitana, con l’aggravante che le cose prima andavano già male quanto a ritardi e rete inesistente … ma negli ultimi venticinque anni sono addirittura peggiorate!!!
Un ragionamento semplice semplice: nei quindici-venti anni che ci sono voluti per realizzare la linea A finita nel ’79, con tutti gli intoppi e i problemi del caso, quantomeno è stata realizzata una vera linea, completa.
Oggi ci siamo ridotti a festeggiare se ogni dieci anni si inaugura un ridicolo mini-prolungamento di poche stazioni … E ora, se il primo tratto di linea C può dirsi pronto (ma quanta parte è metropolitana sotterranea???), i due nodi di scambio Pigneto e San Giovanni secondo voi lo saranno??? In conclusione: possibile che tra i soggetti qui “valutati” non ce n’è neanche uno che si batte veramente e concretamente per una VERA rete di metropolitane???
A cominciare dal fatto che non capisco il discorso di “vera metropolitana”: una metropolitana è tale anche se non corre sottoterra.
In secondo luogo, è pur vero che le stazioni in sotterranea saranno solo 4, per ora, ma di lì a breve, nel giro di un anno, si dovrebbe arrivare a Lodi, quindi altre 6 stazioni (10): ma non dimentichiamoci che il tunnel esiste già fino a San Giovanni (11 stazioni) e che a breve dovrebbero ripartire le talpe per scavare il tunnel fino a piazza Venezia.
Precisiamo. Ho detto che nessuno si batte per una “vera rete ” metropolitana, dal momento che non abbiamo ancora una rete che si possa definire tale per una capitale europea.
Non ho mai detto, invece, che la linea C sin qui realizzata non sia vera metropolitana (… ci mancherebbe solo quello!).
Certo, però, che se su 21 stazioni solo 4 sono sotterranee e il resto nella sostanza ricalca il percorso della Laziali-Pantano, beh … verrebbe da dire alla romana: “così so bboni tutti”, e ci fa capire che, se quelle 21 stazioni fossero state tutte sotterranee e centrali, beh il primo tratto di C non l’avremmo visto neanche nel 2050 …
L’approccio “archeologico” dell’intervento-Linea C (di cui ho memoria da almeno 15 anni), e il fatto che i lavori sono iniziati da un tratto periferico con tratti sotterranei limitati e poche fermate in sotterranea, in contesti e paesi ben più civili avrebbero reso del tutto incomprensibile, oltre che ingiustificabile, un simile ritardo.
Ribadisco il mio punto di vista: 15/20 anni sono serviti per la linea A, interamente sotterranea e che ha attraversato il cuore del centro. E’ stato un periodo lungo e tribolato, ma ha prodotto la linea sinora più importante.
Si può dire che il periodo trascorso dai primi annunci di Rutelli (che parlava di unire in sotterranea Colosseo e S. Pietro … per realizzare la parte esterna sulla Casilina basterebbero pochi mesu!!!) ad oggi sia stato speso altrettanto bene??? Ecco, questo mi chiedo.
Sarebbe opportuno prendere in seria considerazione una richiesta ufficiale con tanto di firme dei cittadini romani da sottoporre al Sindaco Marino con la quale chiedere di riavviare la progettazione della linea D, e la costruzione anche solo per poche stazioni nel tratto centrale incrociando la linea C a Piazza Venezia ( esempio: Piazza Sonnino – Piazza Fiume). Sarebbe importante lasciare alla città la possibilità di migliorare i propri servizi in futuro.
Tantopiù che il progetto già esisteva, basterebbe riprenderlo, benché non so se andrebbe rifatto tutto l’iter e un concorso ad hoc…quelle di Condotte era indagini preliminari per un progetto appunto preliminare, ma sarebbero un buon punto di partenza per riaprire il processo.
A parer mio, la linea D si può realizzare almeno nel ramo Nord e quello centrale, magari lasciando per ultimo quello Sud, che, benché importantissimo per molteplici aspetti, può essere l’ultimo, per ragioni logistico-progettuali….fondamentale è però che partano i cantieri della D…anche se ci vorranno anni con i prolungamenti, almeno qualcosa si è fatto…
Sono d’accordo. Se si parte da un ‘ottica di concreta realizzabilità, non si deve lasciare nulla di intentato. Anche il tratto nord della D sarebbe comunque utilissimo. Non capisco poi cosa si aspetti ancora a trasformare una linea già esistente (Roma-lido) in vera metropolitana (linea E): in questi anni caratterizzati da enormi perdite di tempo e spreco di fondi dell’erario pubblico, oggi avremmo una linea in più senza troppi incomodi archeologici o impianti faraonici … bah
Ridicolo articoletto che non spiega niente ma, visto che c’è, critica il m5s…tanto va di moda, no? Forse avreste potuto cogliere l’occasione per spiegare, anzichè mettere le pagelle, come mai la metro c dovrebbe passare per tutto il centro storico di roma, da piazza venezia a san pietro, passando per corso vittorio enanuele 2, senza fare fermate! E perchè e rona ognintipo di lavoeo pubblico costa il doppio e dura il doppio che in qualsiasi altro apese civile…scrivendo cose del genere, non facendo approfondimenti, non si fa il bene della città.
Caro membri del comitato oltre a stimolare per la costruzione di nuove linee, che è obiettivo sacrosanto, non scordatevi di spingere per un maggiore controllo delle metro attuali. Rabbrividisco nel sapere che gruppi di vandali si aggirano nella metro durante il regolare servizio.
Vedere per credere!
http://vimeo.com/66458704
Sarà qualunquismo ma io boccio tutti, quello che e’ avvenuto è ridicolo e gravissimo. Inoltre trovo ancora più grave che per il giubileo 2025 si pensi solo alla c fino a piazzale clodio. All’estero in 12 anni si fanno almeno 100 km di metro. Ma qui è il terzo mondo e a tutti noi sembra ormai normale. I soldi pubblici si spendono solo in frescacce.