Questa nostra grossa grassa burocrazia italiana
Entro la fine di questa settimana, ha garantito qualche giorno fa il comune, sarà saldato il debito con il consorzio metro C per la prima tranche dei 253 milioni. Peccato però che sia già la terza volta che la scadenza viene fissata e puntualmente non rispettata con una leggerezza e una disinvoltura disarmanti, neanche si stesse rinviando l’aperitivo con un amico.
Allora a chiunque è dovuto il beneficio del dubbio, primi fra tutti ai sindacati e al consorzio stesso, che ancora una volta hanno deciso di chiudere i cantieri. Questa volta sembra si sia anche deciso di interrompere la corrente di cantiere e bloccare quindi i collaudi e il pre-esercizio sulla tratta Pantano-Parco di Centocelle.
Questo è un forte indicatore del livello di sfiducia raggiunto nei confronti del Campidoglio e ci fa riflettere sul grado di lentezza, che rasenta quasi l’immobilità totale, con il quale è stata gestita la situazione dall’amministrazione comunale, che, vuoi per mancanza di volontà politica e di chiara definizione dei ruoli, vuoi per la scarsa collaborazione tra le parti e per un panorama burocratico tutt’altro che efficiente sta di fatto mettendo a rischio il completamente dell’opera nelle tempi appena stabiliti dall’atto attuativo.
La cosa più curiosa è la tempistica con cui si è evoluta la storia e con cui vengono di volta in volta identificati ed esposti i problemi: un avanzamento goffo, a passi falsi, con obiettivi sistematicamente disillusi e, per di più, invariabilmente in prossimità del termine ultimo in cui dovevano essere raggiunti. Cose da far invidia a qualsiasi ‘romanzo di formazione’.
Vale la pena ripercorrere brevemente la storia per coglierne le contraddizioni.
Tutto è cominciato il 9 settembre scorso quando è stato sottoscritto un atto – alla presenza di tutti gli enti finanziatori n.d.r. – tra Roma metropolitane e Metro C Spa con cui, oltre a precisare e aggiornare alcuni punti contrattuali, si è definita l’entità della transazione e la data di liquidazione: cioè 30 giorni dalla presentazione delle relative fatture, avvenuta poi il 13 settembre. Qualcuno al Ministero delle Infrastrutture il 16 ottobre, cioè 3 giorni dopo la scadenza, si rende conto che nell’accordo, a cui peraltro il ministero stesso era presente, era stata inclusa anche la somma del lodo arbitrale che non era stata approvata da nessuno e non disponeva di finanziamento. Si consigliava quindi di sospendere il pagamento.
Il comune non ci aveva nemmeno pensato nel frattempo a versare la somma e così il ragioniere generale, facendosi forte di questa dritta, si mette di traverso e decide di non pagare le fatture, non solo quelle relative alle somme a cui si riferiva il ministero ma, del tutto arbitrariamente, anche quelle relative all’atto transattivo. Quelle che venivano esplicitamente chieste erano delle garanzie sul pagamento non meglio specificate; Cosa quantomeno ambigua visto che la copertura per i 253 milioni c’era da tempo, con tanto di istruttoria del ministero e delibera CIPE. Ma niente da fare, il ragioniere continua sulla sua strada per giorni, intimando anche le dimissioni, e soltanto l’intervento del Ministro Lupi in persona il 25 ottobre riesce a sbloccare la situazione, confermando anche lo sblocco delle risorse di competenza statale. Finalmente tutti hanno le idee chiare e il ragioniere acconsente alla transazione, rassicurando che entro la fine del mese tutto sarà saldato.
I primi di novembre, ancora una volta solo dopo la scadenza promessa, si presenta un altro ostacolo, fino ad allora stranamente ignoto, e una nuova figura, l’assessore al bilancio, proveniente dalle fila della Corte dei Conti, si oppone al pagamento, scorgendo una presunta illegittimità della procedura di transazione in assenza di una istruttoria del suo assessorato. Ovviamente non ci si siede a un tavolo per discutere di questo ma si avvia un valzer di responsabilità e accuse, senza farsi mancare minacce di dimissioni, con cui si approda dopo qualche giorno alla decisione di pagare entro la metà di novembre.
Con la solita grottesca puntualità, proprio in prossimità della scadenza, vengono a galla anche i dubbi della Corte dei Conti, che sembra aver aperto già da tempo, ma evidentemente all’insaputa di tutti, delle inchieste proprio sulla transazione di 253 milioni. Cosa che ci stupisce alquanto visto che la stessa istituzione è sempre stata presente in tutti i passaggi in cui è stata definita la transazione: prima nel comitato che ha valutato e composto la stessa, poi registrando e quindi legittimando la delibera CIPE al riguardo.
Ritorna in voga quindi la non regolarità dell’atto e, ancora una volta, senza che nessuno abbia capito qual’è il problema realmente, si risolve tutto sommariamente passando la responsabilità dei pagamenti dal Bilancio alla Mobilità. Nuova soluzione, nuova scadenza: 30 novembre. Rimane il fatto che la firma finale comunque spetta al ragioniere generale e all’assessore al bilancio.
Partendo da questi presupposti ci sembra difficile che si riesca a risolvere quello che non si è riusciti a risolvere nelle settimane passate e soprattutto in una situazione in cui i due soggetti più importanti, ragioniere e assessore al bilancio, saranno impegnati nella discussione del bilancio da presentare proprio entro il 30 novembre: chissà che proprio questa non sarà la prossima scusa dell’amministrazione.
Da una parte apprezziamo l’interesse del ministro Lupi, che in questi giorni è intervenuto nuovamente per sollecitare i pagamenti, dall’altra siamo fiduciosi che l’assessore Improta riesca a prendere in mano la situazione e in qualche modo a sbloccarla. Effettivamente è l’unico soggetto che fin dall’inizio si è mostrato consapevole del problema e costantemente attivo nel risolverlo, nei limiti delle sue possibilità.
Intanto ci teniamo a ricordare che i giorni passano e quotidianamente migliaia di euro si aggiungono alla somma da liquidare come penale per il mancato pagamento. E questo è curioso quando chi porta avanti questa battaglia di opposizione sostiene proprio di volersi assicurare che i soldi dei cittadini non vengano sprecati.
boh, mi pare che se i soldi ci sono ma non si riescono a spendere, allora sarà perché del trasporto pubblico locale non importa niente a nessuno.
eppure tutti quando vanno in una qualsiasi capitale europea ne tornano raccontando meraviglie di tram autobus e metro. ma poi all’atto pratico siamo così delusi e disillusi che ce ne dimentichiamo.
non è questione di politica, non è questione di povertà, è questione di cultura: la cultura del far funzionare le cose, e soprattutto la cultura del servizio pubblico (istruzione, sanità, trasporti) come mezzo per ripartire le risorse e avvicinarci all’equità. a me non importerebbe di avere denaro da spendere se potessi curarmi, accedere agli strumenti culturali, e spostarmi a prezzo basso.
perché, come tutti sappiamo, un paese è evoluto se il ricco viaggia sui mezzi pubblici, non se il povero viaggia in macchina.
I soldi ci sono?
Ma se ci sono solo quelli dei debiti?
http://www.affaritaliani.it/roma/schiaffo-in-faccia-al-modello-roma-per-ogni-romano-4mila-euro-di-debiti-26112013.html
intanto io ho scritto “se i soldi ci sono”, e non “i soldi ci sono”. ma andrea qui sotto dice che ci sono, e che però non si riesce a spenderli. sul fatto che non si riesca a spenderli mi pare che siamo tutti d’accordo: anche quando ci sono, non ci si riesce lo stesso. e poi il problema posto dall’articolo non è se ci sono o no, ma cosa farne nell’ipotesi che ci siano, e perché non si riesce a spenderli.
le due cose non si escludono, anzi, è grave, e molto, anche il fatto che ci sono e non si spendono. e non si spendono non perché “i soliti politici” (come dice la propaganda di parte) se li “mangiano”, ma perché nessuno è capace o per lo meno interessato a spenderli. non vi sembra grave anche questo?
Certo che sarebbe grave! Ma mi sembra che si stia parlando del periodo ipotetico del terzo tipo. Ovvero dell’irrealtà.
Perché i soldi non ci sono più. Sono rimasti solo di debiti.
Anche i debiti sono soldi, ma non sono soldi utilizzabili.
Se fossero utilizzabili, allora l’Italia potrebbe essere annoverato trai i Paesi più ricchi del Mondo (altro periodo ipotetico del terzo tipo).
Vorrei umilmente ricordare a tutti quelli che sostengono che siamo alla fine, e che i soldi non ci sono, che in realtà i soldi ci sono e come in questo caso. E non sono virtuali ma sono concreti e depositati da qualche parte in attesa di essere liquidati.
Quindi il cuore del problema è la burocrazia, come dice il titolo dell’articolo, che mi sembra abbastanza chiaro.
La generalizzazione onnipresente del ‘magna magna’ e del ‘so’ tutti ladri’, nonchè la presunta idea che non ci siano più soldi, oltre ad essere improduttive e sterili, finiscono anche per calciare via il senso profondo del problema.
In un quadro in cui non c’è una chiara definizione dei ruoli e delle competenze è anche comprensibile che i soggetti in gioco cerchino di tutelarsi il più possibile da potenziali ritorsioni sul loro operato. Basterebbe fare un minimo di chiarezza per aprire un varco alla possibilità di snellire queste procedure.
La delibera del 13 novembre in qualche modo ha cercato, secondo me non riuscendoci completamente, di stabilire per la prima volta dal 2005 i precisi compiti delle istituzioni non gioco ed è questa la strada che bisogna seguire.
I soldi ci sono?
Ma se quattro italiani su dieci vivono alla giornata, come si può dire che i soldi ci sono?
http://www.wallstreetitalia.com/article/1646052/economia/quattro-italiani-su-dieci-vivono-alla-giornata.aspx
La non chiara distinzione di ruoli e responsabilità è voluta. Altrimenti chi ci guadagna più dalla solita greppia di appalti e commesse pubbliche? Mica siamo in Scandinavia…
Come avrete capito, ogni soggetto che si mette in mezzo, da qualsiasi parte, fa come l’avvocato di Sordi ne “un giorno in Procura”, cioè il suo motto è: “C’è niente per me?”
E si prosegue, come in ogni vicenda italica, con questo continuo accattonaggio col piattino, con la differenza che gli accattoni che ci importunano su strade, piazze, metro ecc. non li abbiamo eletti, né paghiamo loro lo stipendio.
Se non cacci l’euro di straforo, ti boicotto, mi metto di traverso, allungo i tempi, creo danni. Questo dal livello dell’usciere di municipio fino ai più alti vertici istituzionali.
La vicenda succitata non è che l’ennesima conferma, con lo sperimentato gioco dei quattro cantoni con la variante scaricabarile, in cui nulla mai succede, si procrastina all’infinito sperando in qualche soldarello che qualcuno lasci cadere per sfinimento.
Se ci pensate, lo stesso schema si può applicare a quasi tutto quel che succede in Italia, con appalti e commesse. Sempre, eternamente…
Ormai non ci sono più soldi per fare nulla.
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_novembre_26/nuvola-rischio-stop-come-metro-c-completarla-servono-altri-170-milioni-7b5bb720-566b-11e3-9a32-8b8b5da15961.shtml
Che vi avevo detto? Continuate pure a darmi della Cassandra, ma i fatti restano fatti, perbacco!
La linea C, come l’Italia, è finita. Putin è venuto a fare shopping in un Paese in liquidazione. Vedrete che presto, molto presto, ne arriveranno altri, molti altri. Intanto tutti i media di regime cercano, furbamente, di dare meno pubblicità possibile alla cosa.
Prepariamoci a fare, se va bene, i camerieri e i domestici dei nuovi padroni (almeno un piatto di minestra forse ce lo daranno, questi parassiti attuali ti tolgono pure l’aria che respiri!), tanto non meritiamo altro.
Ad maiora!
L. Q. Cincinnatus
Confermo in toto! L’Italia è finita.
Politici della malora, che ci avete ridotto sul lastrico, dovete tremare. Per il prossimo 9 dicembre è previsto l’arrivo di gente molto ma molto arrabbiata.
http://www.di-roma.com/index.php/business-a-europe/item/744-il-paese-e-in-ginocchio-e-la-classe-dirigente-gira-la-testa
Caro Cincinnato, non mi sognerei mai di darti della “Cassandra” ….soprattutto perche’ si tratta di una figura mitologica greca, con il dono della preveggenza..e quindi perdonami..ma non mi sembra proprio il caso..
Come al solito e come ti ho gia’ scritto..mi sembri un po’ “presuntuosetto..” anche per il nickname che usi per fare i post qua.
Il fatto che il nostro paese sia stato mal governato per decenni non significa non avere piu’ opportunita’… e se mi permetti…il tuo pessimismo gratuito non contribuisce minimamente a far cambiare le cose..
Il comitato metroxroma..come tanti altri comitati e’ nato per dare voce e spazio a tutte quelle persone che desiderano e sognano dei cambiamenti/miglioramenti ( nel nostro caso del TPL Romano ).
Quando leggo i tuoi post ti immagino come su un piedistallo a “sparar sentenze ” e la cosa grave e’, secondo il mio parere, che tu ti senta davvero su un piedistallo.
Percio’ prima di andare a fare il cameriere o il domestico dei “nuovi padroni”..fatti un bel bagnetto d’umilta’…Consiglio di farlo prima di mangiare il piatto di minestra altrimenti rischi una bella congestione.
“tanto non meritiamo altro”…scusami ma come ti permetti?? sai quanta gente lavora onestamente, paga onestamente le tasse, ha un’educazione civica impeccabile….e sogna un’Italia migliore?? a tutta questa gente tu ti permetti di dire una cosa simile??
Non credo che Cincinnato si riferisse alla brava gente, ma a coloro che ci hanno ridotto sul lastrico. A coloro che purtroppo non se ne sono andati a casa, nonostante i guasti causati.
Spero tanto che la gente onesta riesca a mandarli a casa alla prima occasione!
Caro Simone,
qui sono finiti anche i piedistalli. Mi fa piacere che tu abbia ancora un po’ di ottimismo il che non guasta mai, ma un “vecchio” come me, reduce da mille battaglie contro i mulini a vento, se me lo consenti, avrà pure titolo per essere un pochino realista e, quindi, pessimista.
C’è un vecchio proverbio che dice “Il buongiorno si vede dal mattino”. Quanti “Buongiorno” hai visto da quando vivi in questo Paese? E’ peggiorato, ma molto, moltissimo, giorno per giorno e non smette mai di scendere verso le “fogne” della nequizia umana. Il mio tentativo è quello di svegliare le coscienze delle future generazioni, evidenziando e amplificando i guasti prodotti dalla mia e da quelle passate perché non si abbiano a ripetere ad libitum gli stessi errori/orrori. E’ un compito improbo, da quello che riesco a percepire, forse una “mission impossible”, ma la mia coscienza di uomo probo si rifiuta di cedere al lassismo imperante. Quello che manca oggi è la presa d’atto di quello che siamo, delle nostre effettive capacità e di dove vogliamo dirigere la “barca”. Troppa gente chiacchiera, ma non agisce; molti hanno buona volontà, ma mancano di preparazione e conoscenza. Non resta che rimboccarsi le maniche, fare atto di umiltà, e iniziare a ricostruire una nuova società da zero, questa è troppo marcia per essere risanata. Serve un nuovo patto sociale e gente onesta e conscia delle proprie possibilità e dei propri limiti, altrimenti saremo sommersi da ondate migratorie e da corsari di bassa lega, assai peggiori di quelli attuali.
“Ma c’è qualcosa di più grave ed è che questo silenzio e questa indifferenza salgono verso il Nord, e in maniera spaventosa. Qui da noi è cosa vecchia, da voi arriva ora. L’Italia si è sicilianizzata. La mafia risalirà verso le Alpi. Come l’abitudine al caffè ristretto. Temo che tutto stia diventando fradicio. Anche parlare è inutile. Tutto diventa inutile: parlare, scrivere. Ho l’impressione di vivere in una dimensione assurda. Dove niente conta, niente vale, e non si può fare più nulla…………….Non spero più perché l’Italia è un Paese da spazzar via”.
Il virgolettato è tratto da un’intervista fatta a Leonardo Sciascia in quel di Palermo nel 1970. Sembra scritta ieri! Ora spero che tu abbia capito quello che ci aspetta se non cambiamo noi stessi.
L. Q. C.
Caro Cincinnato,
questo tuo ultimo post mi piace molto di piu’ degli altri..finalmente ti sei messo nella condizione di scrivere in maniera piu’ “friendly” e di questo te ne sono grato. Hai ragione il nostro Paese e’ peggiorato tantissimo negli ultimi anni…ma proprio come scrivi tu “Troppa gente chiacchiera, ma non agisce; molti hanno buona volontà, ma mancano di preparazione e conoscenza. Non resta che rimboccarsi le maniche, fare atto di umiltà, e iniziare a ricostruire una nuova società da zero, questa è troppo marcia per essere risanata. Serve un nuovo patto sociale e gente onesta e conscia delle proprie possibilità e dei propri limiti”…questa ti posso assicurare e’ la mia speranza e quella di molti altri.
Essere pessimisti, anche se giustamente stanchi dopo tanti anni di delusioni, non porta da nessuna parte…prendi ad esempio il nostro Comitato…siamo persone normalissime, ognuno ha una professione diversa dall’altro eppure alcuni dei miei amici di MetroXRoma qualche anno fa hanno deciso di creare questo sito per dar voce e spazio a tutti coloro che sognano una mobilita’ europea e sostenibile per la nostra citta’.
Certo il comitato MetroXRoma non puo’ fare miracoli, non puo’ dotare Roma delle infrastrutture mancanti MA puo’ fare informazione, puo’ coinvolgere, appassionare e avvicinare molte persone al tema delle metropolitane e del trasporto pubblico locale.
Al riguardo molti Romani sono completamente disinformati.. hanno solo informazioni flash spesso completamente manipolate dai giornali..
Di questa Linea C per esempio sanno solo che e’ un’opera che non finira’ mai…che sta costando tantissimo…ma molti addirittura ignorano quale sia il percorso e quali siano le capacita’ trasportistiche.
MetroXRoma come tanti altri “Comitati del Fare” sono piccole tessere di un puzzle molto complesso…ma e’ proprio cosi, secondo il mio parere, che si puo’ arrivare al traguardo che prospetti tu..”iniziare a ricostruire una societa’ da zero”
Ottimista io? si lo sono sempre stato e non smettero’ mai di esserlo.
saluti e grazie per il tuo ultimo post.
situazione veramente scandola ormai ne parliamo da mesi su un forum apposito. 3 giorni feriali alla scadenza di ormai questa pagliacciata e pian piano si vedono i fantasmi che per piazza venezia ci si arrivi nel 2030. Tra l’altro nel il sindaco ne altri ne parlano apertamente di questa situazione
La verità vera è che non c’è più il becco di un quattrino.
L’Italia è fallita da un pezzo e il Comune è sull’orlo del fallimento.
http://www.affaritaliani.it/roma/roma-di-corsa-verso-il-fallimento-bilancio-caos-conto-alla-rovescia-25112013.html
Abbiamo capito che la pensi così non c’è bisogno di fare spam 100 volte!!
Per il resto non hai compreso di cosa si parla e di cosa si è finanziato e a disposizione in termini di soldi veri.
Salutiamo pure i finanziamenti del governo per piazza Venezia….
Salutiamo i finanziamenti per Piazza Venezia??
Hai letto da qualche parte questa cosa o e’ una tua idea personale??
Perche’ ad oggi c’e’ la conferma del ministro Lupi al finanziamento della mini tratta Colosseo/Venezia.
Non c’e’ stata alcuna smentita..percio’..vorrei tanto sapere qual e’ la tua fonte??
Volevi leggere questa cosa?
Eccoti servito:
http://www.ilmeteo.it/notizie/Roma/metro-c-marinosenza-approvazione-bilancio-perdiamo-altri-mln-172251
Appunto! Nel link che hai allegato Marino riferisce che SE il consorzio non viene pagato c’è il rischio di non poter completare il pre-esercizio entro la data stabilita
Ciò comporterebbe il Rischio di perdere i 300 mln del Decreto del Fare
Questa non è una comunicazione di addio alla Stazione Venezia
Basta leggere quello che hai allegato..
Quella che hai postato e’un’ipotesi..
Non si tratta di una notizia data per certa!!
SE non verrà rispettato il Pre-esercizio c’è il rischio di perdere quei 300 mln
Questo c’è scritto!!
L’unica notizia certa e’che il ministro Lupi ha accordato mediante il decreto del fare la copertura necessaria per la tratta Colosseo-Venezia
Ma ancora rispondi a Luca…. é un disco rotto!!!