Tana per i Nimby del M5S del Celio che non vogliono la linea C
Dicono di essere contro la tratta T3 della linea C “perché vogliono salvaguardare il Colosseo da posssibili crolli“. Oppure “per salvare i sacri arbusti dei giardini di viale Ipponio, o quelli della salita di villa Rivaldi, dalla devastazione“. Ma non saranno tutte balle? Comitati di quartiere del Celio, grillini romani, movimenti come Fuori dai Fori, associazioni pseudo ambientaliste (tra l’altro tutte entità composte direttamente o indirettamente sempre dallo stesso strettissimo pugno di persone) non vogliono la linea C per un motivo molto semplice: come tutti i Nimby del mondo questi signori non vogliono rotture di scatole sotto casa. Dicono no ad un’infrastruttura utile a mezza Roma, in grado di diminuire traffico, lamiere, smog, veleni nell’aria ed emissioni di Co2, ed allo stesso tempo di aumentare il numero delle isole pedonali e delle bicilette, solo perché vogliono evitare di avere i cantieri davanti al loro orticello. La prova? Con un clamoroso autogol, finalmente, ce la forniscono direttamente loro. Cliccate sulla foto di questo post e leggete cosa c’è scritto come nobile motivazione sotto la sigla Fuori dai Fori, un’entità del Movimento 5 Stelle romano, sulla loro pagina Facebook. Il loro slogan è questo, letteralmente: “Perché non vogliamo morire con il cantiere al Colosseo“. Che vergogna! Ora vediamo quanto resiste quella scritta sulla loro pagina Facebook…
Riccardo, se c’è qualcuno che è disonesto e scrive montagne di falsità su falsità per quanto riguarda la linea C, quel qualcuno sono i giornalisti (la Repubblica ne è un ottimo esempio)… non il comitato!
Personalmente vorrei che la MetroC attraversasse il centro storico e che nessuno provi a bloccarla…Però voi del comitato metroxroma ormai avete perso tutta la mia credibilità. Siete troppo disonesti su questa storia e scrivete regolarmente una montagna di disinformazione. Non vi serguirò più.
Questa è la realtà della metroC:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/17/roma-lavori-della-metro-c-fermi-per-reperti-archeologici-comune-paghera-stesso/739639/
Fai un esempio di disinformazione da parte del comitato. Poi chi ti dice che quello che è scritto in quell’articolo sia vero al 100%? Ci sono delle verità mischiate alle solite bugie, queste si finalizzate alla disinformazione. Comunque non c’è problema puoi seguire chi vuoi! 😉
Anche Marino e’ sotto ricatto dei costruttori, che fanno il bello e il il cattivo tempo.
Tanto a pagare e’ sempre Pantalone, cioe’ noi!!
Ecco che cosa gli risponderei: è giusto non voler morire col cantiere al Colosseo avete proprio ragione, vi capisco molto ragazzi. E’ molto più desiderabile morire di aria cattiva piena di scarichi dei mezzi privati, di nevrosi da traffico e da infinite attese di mezzi pubblici di superficie che non arrivano mai, nella precisa sensazione che Roma sia una città del tutto a parte, una capitale “mondiale” dove le modalità di spostamento delle persone – una delle condizioni base della vita singola e associata – siano del tutto ininfluenti sulla loro qualità della vita e sulle loro possibilità di realizzare gli obiettivi che si danno.
Per rispondere ad alcuni di voi che hanno aperto gli occhi (non è mai troppo tardi!).
Navigando in Internet mi sono imbattuto per caso nel “Rapporto sul progetto della linea C” di un certo ing. Alei.
Non sto qui a giudicare i risultati oggettivi del documento, ma ho trovato assai interessante quanto esposto nell’ultima pagina (pag. 75) del rapporto al punto 13 “Cosa si può realizzare con il costo di un chilometro di metropolitana” in cui si confrontano appunto i costi unitari di metro C con quelli di altri beni e servizi utili alla collettività.
Il costo della parte di linea C in costruzione/progetto (Pantano-Venezia di 20,5 km) è di circa 3 miliardi di euro che danno un costo/km di 150 milioni di euro; con tale importo (150 milioni) si possono acquistare n. 66 locomotori elettrici tipo E464 di FS. Con l’intera somma impegnata ad oggi possono essere comperate 66 x 20 = 1.320 locomotive E464.
Poiché il parco locomotive di linea FS è composto da 1.731 unità (1.528 locomotori elettrici di vario tipo e 203 locomotive diesel a dicembre 2012), la linea C finita equivarrebbe in soldoni all’acquisto di tanti locomotori elettrici monotipo quasi quanto quelli posseduti da tutta la rete ferroviaria FS/Trenitalia.
E’ normale che sia così? E’ bene investire tutti questi soldi per una singola linea? E’ meglio indirizzare i pochi finanziamenti disponibili su altre priorità? I benefici ottenuti dalla collettività compensano l’onere finanziario dedicato ad un’unica opera? Cosa sarebbe meglio fare con quei quattrini per migliorare la mobilità in tempi più brevi e con risultati più performanti?
Le cose non vanno di certo meglio se si prendono come riferimento i costi/km della linea M4 di Milano (112 milioni), della metropolitana automatica di Torino (70 milioni) o della linea 1 di Napoli (300 milioni).
Oltre i costi, vanno messi in conto anche i tempi. Da noi realizzare una nuova linea su ferro richiede da 10 a 20 anni. Quando l’opera è completata, risulta già tecnologicamente obsoleta e deteriorata dal tempo trascorso e dalle intemperie tanto da necessitare di interventi manutentivi a volte prima dell’inaugurazione (basti solo pensare agli anni trascorsi dal completamento delle prime strutture quali gallerie, manufatti, depositi, stazioni, ecc. prima dell’apertura al pubblico di un tratto funzionale, alle modalità di realizzazione e alla qualità dei materiali impiegati), senza contare gli anni di attesa per usufruirne che, se conteggiati anch’essi economicamente, farebbero lievitare ulteriormente i costi subiti dalla collettività.
In sostanza, con questi costi parametrici, per dotare le maggiori città italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova, Bologna, Palermo, ecc.) di una rete di trasporto su ferro tipo metropolitana (pesante o leggera, tanto il risultato cambia ben poco) che complessivamente ammonti quanto meno a 200 km di nuove linee (N.B. nel confronto con le maggiori realtà europee ne occorrerebbero molti di più, almeno il doppio) lo Stato dovrebbe mettere mano a finanziamenti dell’ordine di 30 miliardi di euro, con cui si potrebbe rinnovare per 8 volte l’intero parco locomotive FS.
Secondo voi è ragionevole che il trasporto pubblico su ferro del tipo metropolitana, qualora fosse anche realizzato in tempi non biblici, costi alla collettività nazionale una enormità siffatta? Cosa c’è che non va? (Io lo so, ma poi rischio una denuncia per diffamazione) Dove sono i nostri organismi di controllo? Dove sono le vere analisi costi-benefici? Chi decide i progetti? Su quali presupposti? Chi materialmente redige i progetti? Perché a Madrid costruiscono metropolitane in 5 anni a 37 milioni al km? Truccano i bilanci?
Perché mediamente in Italia ogni cosa, dallo spillo al transatlantico, passando per assicurazioni, scuola, libri, costi di tenuta dei conti correnti bancari, medicine, bollette dei servizi, tasse, ecc. ecc. costa da 1,5 a 4 volte la media europea? Perché siamo “cool” (fichi)? O siamo presi per il c****?
Mi permetto di formulare qualche domanda:
1) Secondo te come ci dovremmo muovere in maniera rapida a Roma? Altrimenti non resta che l’auto privata sprecando due ore al giorno in media per andare e tornare dal lavoro
2) Perché all’estero hanno puntato tutto sulle metro? Sono forse fessi?
3) Te l’immagini un bel treno FS muoversi nel centro storico di Roma o nelle periferie?
Non sarà che forse è necessario si costruire metropolitane, ma in maniera efficiente e ragionata (su questo hai ragione).
In amicizia.
Forse dovremmo fare come a Madrid, dove costruiscono metropolitane in 5 anni a 37 milioni al km!
Caro Andrea,
la risposta in parte te l’ha data Alex. Non so quanti anni hai, ma so bene quello che ho fatto e visto con i miei occhi negli ultimi 50 anni. Non a caso ho scelto il pregiato nick-name di “Cincinnato”. Questo Paese è condannato, condannato da una classe dirigente infingarda, rapinatrice, incapace e culturalmente abissalmente ignorante, nonché da poteri economico-finanziari sovranazionali che lo stanno utilizzando come un “test case” in una sorta di “war game” globale che prevede l’annichilimento delle masse, fatte forzosamente regredire a livelli da Alto Medioevo. Ti sembreranno balle o fantascienza, ma questa è la realtà cui prima o poi dovremo adattarci. In un quadro siffatto parlare di sviluppo e mobilità è come disquisire del sesso degli angeli. Lo scompiglio mondiale cui stiamo assistendo in questi ultimi giorni, tra l’altro con accelerazioni degli eventi di tipo esponenziale, non è altro che il combaciamento delle tessere di un puzzle predisposto già da anni e che ora iniziano a collocarsi nelle giuste caselle. Quando il mosaico sarà terminato, assisteremo impotenti all’affermazione di un “nuovo ordine mondiale” che nulla avrà a spartire con quanto siamo stati abituati a convivere fino ad oggi. Gli eventi che accadranno nei prossimi anni modificheranno radicalmente la geografia etnico-politica attuale e coloro che riusciranno ad adattarsi ai cambiamenti repentini sopravviveranno, gli altri, come accadde ai dinosauri, saranno destinati a scomparire nell’oblio.
Certo mi sarebbe molto piaciuto, visto che sono un progettista di sistemi di trasporto (realizzati mirabilmente all’estero), vedere Roma dotata di una rete di metropolitane e trasporto pubblico di superficie adeguata al posto che merita nella Storia e nel mondo. Purtroppo questo, con i personaggi attualmente in circolazione, resterà solo il sogno di una notte di mezza estate. Potrei chiudere melodrammaticamente con la frase: “Ho visto cose che voi umani non potreste neanche immaginare”, ma preferisco l’epitaffio di Montanelli: “L’Italia è finita. O forse, nata su dei plebisciti burletta come quelli del 1860-’61, non è mai esistita che nella fantasia di pochi sognatori, ai quali abbiamo (e ho) avuto la disgrazia di appartenere”.
Cordialmente
Lucius Q. Cincinnatus
Non posso che essere d’accordo, purtroppo. In tutto ciò che dici è incluso il processo di “africanizzazione” dell’Italia.
IUS SOLI, abolizione reato clandestinità, amnistia e indulto.
La solidarietà ipocrita di certi rappresentati politici radical chic NON c’entra nulla in tutto questo
Su quello che dici sono d’accordo, del resto era l’obiettivo del potere fin dalla loggia Massonica P2. Tuttavia, tornando al tema di questo sito, proprio per fargli capire che non siamo fessi, bisogna mettere pubblicamente Marino spalle al muro. Ci deve dire come vuole risolvere il problema della mobilità di Roma di qui al Giubileo, ma non con parole astratte, ma bensì declamando l’elenco dei provvedimenti che vorrà varare e l’elenco delle infrastrutture che vorrà fare o progettare, tenendo conto che le metropolitane sono le più importanti. Mi sembra ci sia un piano regolatore da seguire (linea D ed altro), o sbaglio?
condivido la lettera di Andrea….siamo troppo indietro rispetto…a tutto il resto! e anche attendere 7 anni per il competamente della C fino ai fori è veramente RIDICOLO!! comitato..è pensabile auspicare tempi piu brevi?possiamo fare qualcosa? 🙂
Oggi in un impeto di follia, ho scritto al Sindaco Marino, non avrò risposta, ma almeno mi sono illuso di esternare il mio avvilimento per come siamo ridotti.
Buongiorno,
volevo porre la seguente domanda:
• Premesso che ritengo che l’unico modo per migliorare la situazione drammatica del traffico di Roma è avere una rete di metropolitane all’altezza almeno del livello dei paesi in via di sviluppo e non di un paese di terzo mondo; non mi permetto neppure di accostare Roma a Madrid, Londra o Parigi, perché ad oggi ci possiamo paragonare solo a Bogotà, a Il Cairo oppure ad Algeri.
• Premesso che i tram e i bus non volano ed hanno quindi una velocità commerciale risibile e le biciclette vanno bene solo per la domenica, altrimenti ci andremmo tutti ad iscrivere al Tour de France visti i km e i dislivelli che si devono percorrere a Roma. Ergo sono solo paliativi ad integrazione di una metro non in sostituzione.
• Premesso che simulazioni al computer suggeriscono che entro il 2018 si arriverà alla paralisi della mobilità, soprattutto nella fascia esterna della città.
Come si intende sviluppare la rete di metropolitana di Roma? (Almeno le linee C e D e la trasformazione della Roma –Lido e della Roma – Viterbo in linee E e F)
Esiste un piano a 12 anni con tempi precisi come avviene in tutte le città del mondo? Oppure si continuerà a vivacchiare alla giornata con l’immobilismo più totale in attesa della catastrofe.
Come possiamo pensare di organizzare il Giubileo del 2025
A Parigi è previsto che in 12 anni saranno costruiti altri 200 km di metropolitane edi R.E.R., noi possiamo solo vergognarci e sprofondare sempre più economicamente e come turismo.
A Roma purtroppo si prende l’auto per necessità, parcheggiandola dove capita per disperazione, anche sulla scala del Campidoglio se necessario, in quanto non esiste alternativa. Senza una rete di metropolitana capillare è impensabile lasciare l’auto a casa.
Finchè il Comune sprecherà risorse per pagare almeno 30.000 persone inutili (tra Comune, ATAC, Vigili, AMA, ….) per non far nulla, gentile omaggio della politica, sprecando 30.000 (costo totale lordo medio) X 30.000 = 900.000.000 milioni di euro, con cui si potrebbe costruire una metropolitana ogni due anni e dare lavoro a 30.000 tra ingegneri, architetti e tecnici specializzati.
L’ingiustizia vera è verso questi ultimi 30.000 e le aziende a loro collegate non verso i 30.000 parassiti che perderebbero il posto.
E comunque mi rifiuto di credere che il governo centrale non possa spendere almeno 500 milioni l’anno per risolvere l’emergenza principale della propria capitale visti i ben 900 miliardi di spesa pubblica, di cui la maggior parte improduttiva.
Un Sindaco deve prendersi anche le proprie responsabilità e non “tirare a campare per non tirare le cuoia” (nell’immediato) (Andreotti dixit).
Tra pochi anni, quando la decadenza della città sarà completa e la paralisi di ogni attività produttiva sarà realtà, per sapere di chi è la colpa, basterà snocciolare i nomi di tutte le ultime Amministrazioni Comunali.
Distinti saluti, in bocca al lupo e sarà cosa per me gradita un’eventuale risposta.
RIFLESSIONI SULLA LINEA C
Certo che i romani devono essere proprio dei masochisti. Hanno speso centinaia di milioni di euro per ammodernare e, poco tempo dopo, smantellare buona parte della Roma-Pantano Borghese (ex Roma-Fiuggi) che collegava da illo tempore la stazione Termini, passando per Porta Maggiore, con i quartieri periferici lungo la via Casilina per giungere (un tempo ormai lontano) addirittura fino a Fiuggi, Alatri e Frosinone.
Ad onor del vero la “prima mazzata” la nostra linea la prese allorquando, inaugurata negli anni ’50 la nuova stazione Termini, ne venne scriteriatamente arretrato di circa 600 metri il capolinea iniziale da piazza dei Cinquecento alla sede attuale detta appunto delle “Laziali”.
Oggi, dopo aver speso l’ordine di grandezza di 3 miliardi di euro fra demolizioni e “ricostruzioni”, i cittadini romani si ritrovano con un collegamento Pantano-Centocelle da aprire entro il 31 dicembre 2013 (ma non era stato già aperto il 12 giugno 1916, giorno dell’inaugurazione vera della linea, per essere inopinatamente chiuso il 5 luglio 2008 fra Pantano e Giardinetti per far luogo alla “neonata” linea C? Inauguriamo, come sempre, almeno 2 volte tutta “roba nuova!”) e il prolungamento fino a piazza Lodi entro il 31 agosto 2014 (doveva essere pronto da crono-programma per ottobre 2012).
Con qualche altro centinaio di milioni di euro si arriverà forse a piazza Venezia e lì per ora ci si fermerà non si sa fino a quando.
Faccio presente che piazza Venezia si trova in linea d’aria a 1,5 km da Termini. Ammodernando la vecchia linea ex Roma-Fiuggi a livello di metropolitana leggera si sarebbero spesi al più 1-1,5 miliardi. Il complemento a 3 miliardi equivale al tratto di 1,5 km fra piazza Venezia e piazza dei Cinquecento, praticamente costato 1 miliardo di euro al km!
La cosa sarebbe ancor più esosa e svantaggiosa nei costi-benefici se ci si dovesse arrestare al Colosseo o a San Giovanni.
Siamo proprio dei gran geni da premio Nobel dell’economia e dell’ingegneria!
Roma, 15 settembre 2013 Antonio Alei
Asterix dice: “S.P.Q.R., cioè Sono Pazzi Questi Romani”.
Invece dovrebbe dire: “S.M.Q.R, cioè Sono Masochisti Questi Romani”.
Leggendo tutti gli interessanti (da una parola a tante parole) interventi che denotano competenza ed esperienza vissuta, mi succede che mi angoscio perchè, nella mia (impunita) capoccia, mi rodano certi atti / fatti ignorati. E’ certo che ci sarà un motivo, ma io non riesco a trovarlo. Dopo alcuni anni di *sfrugugliamento* al PCM (di Veltroni I° a Berlusconi) di richiesta di *un godimento che hanno altri sindaci* (NIMBY all’ncontrario) risolve il problema con l’arrivo del PCM Prodi. Questi, infatti, il 4.8.2006 emana il DPCM con il quale patenta ROMA di *emergenza da traffico e da mobilità* e nomina – con OPCM n. 3543 del 26.9.2006 – il Commissario delegato (Veltroni I°) per *godere* a gestire quella emergenza con urgenza. Pur essendoci nel DPCM il punto che gli eventi internazionali aggravano quella drammatica conclamata e patentata emergenza, a Roma vengono assegnati i campionati mondiali di nuoto. Nessuna prova olimpica è stata eseguita nelle opere previste perchè non terminate. Eppure, Roma decide di candidarsi alle Olimpiade del 2020 per *godere* questo evento così come hanno *goduto* quello del Nuoto. Penso che quelle tre paginette e 1/2 di documenti (sui citati due episodi ) che aprivano un nostro piccolo dossier pronto per la consegna a Losanna (CIO) e alle sedi diplomatiche romane degli Stati delle città candidate, abbiano *aiutato* il PCM Monti alla *solitaria* (perchè tsunamizzato dai propugnatori di quella candidatura) decisione di non firmare la fidejussione. Roma si prepara a riproporsi per le Olimpiade successive (2024). Per Lucius Q.C., Luca, Gino, Andrea, Pierluigi, Maria, Goldengoose, CiccioRc ………… altri temi. Nel PRG del ’62, tra le 7 linee di Metropolitane previste (A, B, C, D, E …. ) la linea D era quella che da Fidene doveva portare a Laurentina attraversando lo SDO.
Fino al 2003 c’era gente pagata che lavorava su quella linea. La Togliatti ed i *Viadotti dei Presidenti (III Municipio)* facevano parte di quell’opera …… abbandonata. La Stazione metro Pigneto doveva *godere* di uno dei 5 cerchi Olimpici: il tram collegante Prenestina alla Casilina che attraversa Centocelle; opera che ………… . Mi bolle il cervello a ritenere queste quisquillie e pinzillacchere degne di menzione. Sapete come è *cessata* quell’emergenza romana da traffico e da mobilità che vi dicevo prima? Dalla Protezione civile è partita la richiesta al Commissario delegato di fare il punto della situazione. Chi ha avuto, ha avuto; chi ha dato, ha dato. I palazzinari ……….. ,
Purtroppo debbo prendere atto che la gente continua a non capire.
Finché nei posti di comando, qualunque essi siano, ci saranno i soliti personaggi in cerca d’autore, questo stramaledetto paese non andrà mai da nessuna parte. Gente che parlaa, parla, sparla, aumenta solo le tasse e non decide mai nulla, tranne l’incremento dei loro emolumenti e mazzette. A loro di noi, di voi, non gliene frega niente, non è mai fregato niente, come la famosa frase del marchese del Grillo/Sordi: “Perché io so io e voi non siete un c****!!” A “loro” interessa solo trasferire i nostri/vostri soldi e immobili persi con tasse inique ed “espropri” perpetrati da Iniquitalia dall’Italia ai paradisi fiscali dove avranno modo di reinvestirli in yacht, ville, escort, proprietà fondiarie, miniere, pozzi di petrolio, società, industrie, ecc. ecc., senza nemmeno ringraziarci sentitamente per la nostra imbecillità e somma magnanimità.
Ecco perché a Roma non si decide mai nulla e quel poco che si fa è a totale danno della collettività. Sono decenni che cerco di farvelo capire, ma voi siete orbi e sordi e io sono stanco, molto stanco e arcistufo di passare per un mentecatto quando i mentecatti sono da tutt’altra parte.
Concordo in pieno!
E’ significativo il video riportato al link http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/07/10/news/l_oro_di_roma_-_pezzo_bonini-62760913/
Ci sono denunce anche più recenti.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/13/roma-discuteva-di-droga-col-boss-calabrese-ora-ha-appalto-nel-metro-c/381539/
Fermo restando che io non ho ancora capito come questi signori vogliono risolvere i problemi drammatici di mobilità a Roma, volevo citare due esempi.
Ieri per andare con i bus da Prati a Piazza Venezia in un orario di morbida ci ho messo 1 ora! L’altro ieri per andare da Piazzale Flaminio a Piazza Venezia con il 117 ci sono voluti 40 minuti!!!!! Ma come si può pensare che i turisti non scelgano altre mete più comode. La verità è che bus e tram non potranno mai essere competitivi. Premesso ciò le cose sono due o questi signori sono in malafede, oppure sono come il loro capobranco, ossia hanno nella testa neuroni in quantità inversamente proporzionale ad i capelli. A parte gli scherzi io continuo a non capire come nessuno e sottolineo nessuno dei nostri inetti amministratori sia in grado di progettare un programma anche a lunga scadenza per farci uscire dal tunnel. Possibile che tutti i soldi delle nostre tasse se ne debbano andare in stipendi improduttivi ed in sprechi? E’ ormai passato il concetto che a Roma non si possono fare le metropolitane perché non ci sono soldi, c’è lo strato archeologico, costano troppo e non servono, quindi non le possiamo pretendere. Un’altra bestialità è stata quella di sprecare soldi per il sedicente Corridoio della Mobilità sulla Laurentina invece di prolungare la linea B. Ma lo vogliamo capire che Roma entro i prossimi anni arriverà alla paralisi del traffico causa carenza di infrastrutture adeguate come è scaturito dalle simulazioni al computer!!!!! Poi con chi ce la prenderemo, con la Germania o con i marziani??????
Concordo su quanto dici. ma come ho scritto più volte, in questo momento di particolare difficoltà economica, si può cercare sponda da privati internazionali. Roma ha un appeal incredibile nel mondo. Se penso che Berlino, che di fatto non ha nulla di paragonabile a Roma, attrae piu’ turisti anno e che gli stessi si fermano mediamente per più giorni balzo dalla sedia inorridito. Purtroppo a Roma ci vuole un sindaco più che marziano incredibilmente concreto, incredibilmente cazzuto. Sono tanti, troppi gli strati di sporcizia che si sono depositati in città in questi decenni, da quelli dichiaratamente dediti alla delinquenza a quelli che si nascondono sotto le sembianze di associazioni o movimenti ma che cercano di non far cambiare le cose. Io ho più paura di questi. Perchè sono subdoli, difficilmente individuabili ed hanno purtroppo anche la capacità di attrarre il consenso di cittadini ignari. Come si fa a fare una battaglia su un paio di alberi quando )basta leggere i dati Istat) Roma ha un tasso di mortalita’ per incidenti stradali altissima? Come si fa a parlare di ambiente cercando di fermare un’infrastruttura che togliera’ migliaia di auto dalla strada? Ma stiamo scherzando? Roma ha una conformazione e una vastita’ tale che se si vuole seriamente migliorare la qualita’ della vita, ridurre i morti, lo smog e il caos generale, si deve progettare e fare ed anche velocemente. Non è possibile, come hai detto bene, far passare il principio che le metro costano e non si possono fare. Esiste il “metodo Roma” tecnica di scavo che riduce al minimo i problemi legati al sedime archeologico (ancora non utilizzato per la C ma che a mio parere inizieranno ad utilizzare non appena la stessa virera’ verso l’ansa barocca). Anche la D è fondamentale. E sono fondamentali i nodi di scambio ferro ferro e ferro gomma. Vanno fatte preferenziali e nuove linee tranviarie. Va studiato un piano che tenga conto dei flussi, proponendo soluzioni innovative o originali per Roma (un esempio che faccio sempre è la funivia proposta per Casalotti.. il cui unico accesso è rappresentato dalla via di Boccea che è un inferno). Insomma se vogliamo progredire tutto va affrontato con forza e determinazione e con una visione a medio e lungo termine. Purtroppo si pensa solo al proprio quinquennio rallentando la programmazione. Chi arriva dopo si trova con niente in mano. I 5 anni di Alemanno sono stati devastanti anche per questo.
Pierluigi concordo con te…Roma ha fortunatamente ancora un appeal importantissimo al Mondo.
Per uscire da questa situazione di immobilismo riguardante in particolar modo le grandi infrastrutture BISOGNA NECESSARIAMENTE COINVOLGERE GRUPPI STRANIERI, che hanno risorse e vorrebbero investire in Italia e nella sua capitale. Purtroppo per adesso, eccezion fatta per alcuni rarissimi casi, noi abbiamo fatto sempre fuggire “LO STRANIERO” perche’ molti Italiani hanno paura ( questa cosa mi fa solo sorridere ) che l’imprenditore straniero che investe in Italia potrebbe GUADAGNARCI. Ci rendiamo conto la mentalita’ di certa gente?? eh certo che un imprenditore fa un investimento per guadagnarci..avete mai visto imprenditori che investono con l’intento di perdere soldi??
Se alleggeriamo la nostra burocrazia..ci sono centinaia di fondi di Private Equity interessati ad investire in Italia e a Roma in particolar modo. Ma siamo NOI ( l’attuale amm.ne di Roma ) che dobbiamo stabilire certi contatti e svilupparli nel giusto modo. Ben vengano i privati interessati al restauro di aree archeologiche di Roma ( come nel caso del Gruppo Tod’s per il Colosseo ).
Questo, come gia’ detto altre volte, ci consentirebbe di avere tempi certi sul fine lavori di restauro dichiarati e soprattutto eviterebbe di spendere piu’ del necessario ( un privato quando “caccia i soldi di tasca propria” sta attento che la spesa si equa, quando e’ lo Stato a pagare mediamente un restauro costa 4,2 volte il prezzo necessario )…
Se non creaiamo adesso questa sinergia con gruppi di investitori esteri rischiamo un giorno di svendere loro quello che oggi ancora potremmo vendere ad un prezzo equo.
A Noi la scelta…Continuiamo con l’immobilismo e nello spreco di denaro pubblico che sta consegnando a 2 lire importanti societa’ Italiane a gruppi esteri piu’ solidi o “giochiamo” in anticipo convicendo gli investitori esteri a scommettere sulla rinascita della citta’ eterna??
Fatto questo, per quanto riguarda la mobilita’, potremmo finiremo la linea C fino a Grottarossa, fara la Linea D, trasformare la Lido e la Nord in metro Linea E e F ( aggiungendo nuove stazioni ) potremmo fare tutti i prolungamenti metro previsti…
Signori ci sarebbero i soldi per fare tutto quello che oggi ci sembra impossibile anche da pensare..
Ma una sinergia con l’estero va creata e anche alla svelta..se vogliamo “rinascere” da tutti i punti di vista.
Mi associo a Pierluigi..vergogna…a questo punto è vero quello che tanter persone mi hanno sempre detto..il movimento 5s assomiglia alla spectra …non lo pensavo…mi sto davvero ricredendo su molti aspetti…loro e i tram e le biciclette..e le piste ciclabili…chissa…se loro al parlamento ci vanno facendo footing..o prendono la metro a o B che sia? e allora io propongo!!si chiuda la B che passa vermante troppo vicino al colosseo!! se crolla con la C la B cosa fa?non vibra?
e almeno facciamo i coerenti….
Il meraviglioso Frongia, su mia specifica domanda, ha detto che si muove in maghina.. pertanto.. de che stamo a parla’? questo inquina e non vuole le metro, pero’ difende gli alberi, sono veramente incredibili sti personaggi. A Roma c’è gente, ma tantissima gente, che non ha mai preso un mezzo pubblico, che lo ha preso in gioventù, o che lo prende raramente. Il discorso che ho più volte fatto è che si vuole migliorare la salute e lo stile di vita non puoi farlo con i No e non puoi decidere di pedonalizzare aree senza dare alternative. S E R V O N O LE I N F R A S T R U T T U R E come nel resto del mondo e queste devono dialogare tra loro e formare un sistema diffuso, intelligente e coerente che si basi sullo studio dei flussi ed di un suo potenziale incremento. Non è possibile avere una città maghinara e terminocentrica. Un esperto di mobilità mi faceva un esempio calzante: riferendosi ad una nota e fortunata marca tecnologica mi faceva notare, elencandomele, come in tutte lealtre capitali europee con una corposa rete metro questi famosi store sono nei centri storici. A Roma ce ne sono un paio appena e sono localizzati non nei centri storici ma in quelli commerciali: fuori raccordo. Anche un’azienda multinazionale è piegata, nella nostra città, a scelte maghinocentriche! E’ chiaro che hanno studi commerciali ad hoc che valutano tutta una serie di cose e decidono dove è più redditizio fare uno store. Ovunque in centro, nella roma Maghinocentrica, fuori! Se non esiste un effetto rete mai il romano abbandonera’ l’auto,Mai. Se uno deve passare sempre e per forza da termini, e ha poche altre alternative, nemmeno con le reti esistenti (FL), con nodi di scambio mancati (Libia Nomentana) o mal gestiti o non coordinati (Pigneto metro stazione pronta, Pigneto Fs non pervenuta) dove, dico dove vogliamo andare. A questa creazione d’infrastrutture si dovrebbe accompagnare una rideterminazione di uffici che spostano tante persone. E’ di oggi la notizia che la nuova sede BNL sarà realizzata a Tiburtina.Perchè? Sono matti? No.. perchè c’è l’AV e c’è anche una stazione metro. I dipendenti (3600 persone) potrenno andarci col ferro, i clienti, uomini d’affari o persone in visita potranno raggiungerla con la vicinissima stazione AV. Altro esempio: il neo stadio della Roma dove lo faranno? A Tor di Valle e per quale motivo? Trasporto di massa (si spera da migliorare vicino). Queste cose sono l’ABC altrove. Da noi no. Ci sono 4 pensionati che si legano agli alberi per poi esser smascherati, c’è Athos De Luca, ci sono i grillini (smascherati anche loro) e c’è gente che muore ogni giorno in strada. Muore! Andatevi a leggere i dati istat sulle morti su strada in questa disgraziata città. C’è da invertire una tendenza e c’è da farlo con forza e determinazione, schiacciando chi si oppone al VERO cambiamento di Roma. Il resto è fuffa!
anziche aiutare,far crescere, valutare, e rinfrescare la situazione stagnante del paese.. loro che sono un movimento nuovo, sembra stiano facendo di tutto per mettere astio e caos…non lo comprendo…non lo comprendo….mai piu il mio voto….peccato..ennesima delusione politica….e davvero questa volta rimango con l’amaro….
cambino temporaneamente casa, si spostino magari a Torpignattara o addirittura fino a Borgata Finocchio!!!
vergogna!!!!
Con NIMBY (acronimo inglese per Not In My Back Yard, lett. “Non nel mio cortile”) si indica un atteggiamento che si riscontra nelle proteste contro opere di interesse pubblico che hanno, o si teme possano avere, effetti negativi sui territori in cui verranno costruite.
L’atteggiamento consiste nel riconoscere come necessari, o comunque possibili, gli oggetti del contendere ma, contemporaneamente, nel non volerli nel proprio territorio a causa delle eventuali controindicazioni sull’ambiente locale.