Linea C, grane estive: rischio stop ai cantieri

E’ la classica tempesta d’estate quella che si sta scatenando in questi giorni sui cantieri della linea C. Il Consorzio che sta costruendo la terza underground romana, che si chiama appunto Metro C spa, ha annunciato lo stop ai cantieri dal 9 agosto denunciando il mancato pagamento di una rata da circa 235 milioni da parte di RomaMetropolitane. Le risorse però, questo bisogna dirlo subito, ci sono tutte. Ma non sono state ancora materialmente erogate. Ed oggi il sindaco Marino ha chiesto di andare avanti fino al 30 settembre, data entro la quale “ci impegniamo a definire la posizione dell’amministrazione di Roma Capitale”.

Cosa determina lo stop ai pagamenti dunque? RomaMetropolitane viene accusata da Metro C di non aver pagato i 200 milioni derivanti dall’atto di transazione firmato il 6 settembre del 2011. In altre parole 200 milioni richiesti dai costruttori per coprire l’aumento di costi inaspettati, probabilmente causati dai ritrovamenti archeologici che avrebbero poi causato i ritardi del cronoprogramma. Da quello che si è capito il contenzioso verte sulla natura di questa transazione. Questi 200 milioni sono davvero dovuti a Metro C? Il Campidoglio prima di erogare queste risorse sta verificando la legittimità della richiesta e le reali responsabilità dei ritardi nella costruzione della linea.

L’assessore alla Mobilità, Guido Improta, ha fatto sapere che “l’orientamento della procura della Corte dei Conti è chiaro: le sospensioni per imprevisti archeologici non possono portare maggiori oneri, danni o indennizzi in favore del contraente”. Ad ogni modo la situazione si sta monitorando e proprio oggi ci sono stati i primi segni di disgelo. Improta è a stretto contatto con Metro C e sta cercando una mediazione. L’assessore sta verificando se la somma è realmente dovuta ma ha anche minacciato di “adire alle vie legali, con l’amministrazione che si costituirà in giudizio chiedendo l’adempimento contrattuale. Il blocco dei cantieri- ha aggiunto- ci sembra una decisione unilaterale ed ingiustificata”. Improta ha poi incontrato gli operai che stamani hanno protestato in Campidoglio per il rischio di finire, anche se temporanemente, senza lavoro.

Marino ha poi gettato acqua sul fuoco. “Pur comprendendo le difficoltà che il Consorzio Metro C sconta da circa due anni, nella definizione di un contenzioso economicamente molto rilevante e complesso dal punto di vista giuridico- ha detto- reiteriamo la richiesta già avanzata ieri di soprassedere alla decisione di sospendere i lavori fino al 30 settembre 2013. Data entro la quale ci impegniamo a definire la posizione dell’amministrazione di Roma Capitale, e di tutte le altre istituzioni coinvolte, in merito all’accordo transattivo del settembre 2011, mai formalmente sottoscritto da tutti gli enti finanziatori dell’opera”.

Il problema, dunque, non è di natura finanziaria, perché le risorse stanziate da Governo, Regione e Comune ci sono tutte fino alla stazione Colosseo e recentemente si sono aggiunti 300 milioni per coprire i costi della stazione Venezia. La questione verte solo sulle pretese di Metro C sui 200 milioni dell’accordo transattivo.

Certo per la linea C, tra ritardi, la minaccia dello stop temporaneo ai cantieri e i costi che salgono, è un momento delicato. Ma alla fine si troverà una soluzione, anche in tempi brevi: perché le risorse alla fine ci sono tutte e perché sono i reciproci interessi a farcelo dire. Da una parte, il consorzio Metro C vuole continuare a realizzare l’opera ed incassare nuove importanti risorse. Dall’altra il Comune di Roma sà che un’opera del genere è assolutamente indispensabile alla città. E siamo sicuri che con l’apertura delle prime tratte, via via una dopo l’altra dal 2014 in poi, l’entusiasmo per l’opera aumenterà e la strada sarà in discesa, con l’attuale traguardo temporaneo di piazza Venezia e quello finale di piazzale Clodio.